sabato 9 novembre 2013

Il taglio di Draghi (noise to Amerika)

(organizzando una conferenza internazionale, nella quale molte cose potrebbero interessarvi - ma non è prevista traduzione - mi intrattengo con un collega editor di una rivista americana impattata, che mi aveva chiesto di raccontargli come vanno le cose. E allora, come da promessa fatta a Simone su Twitter, gli ho raccontato il backstage dell'intervista di ieri...)



Dear (distinguished US economist),

coming to the anecdotes, here the last one.

Yesterday I was asked by TgCom24 to comment on Draghi's decision to cut the interest rate. At the end of the interview, I met in the studios a classy woman who praised my little speech and presented herself as a member of the Budget Commission of the Senate. I asked her: "To which party do you belong?". She told me: "To the Popolo della libertà" (Berlusconi's party). I told her: "You will call me very soon". She answered:" Why?". "Because you have not yet done it, and your party is the last but one." (the last party to call me will be the Democratic Party). She said:" Well, in fact I had the intention to ask you your mobile number".

My conclusion (to the journalists attending this little dialogue): "You see? There are also economists whose forecasts come immediately true...".

My popularity is growing, and my leisure is near zero. I cannot cut it anymore: I am in a popularity trap, so to speak.

But I hope the law of economics will do their job, and give me back to a comfortable anonymity!

Let us see. If Italy goes out, you will take advantage of our devaluation!

Best,

Alberto


(a proposito: se ve lo siete perso, l'articolo di Vito Lops che cito nell'intervista è qui, e l'ho usato in classe per spiegare ai miei studenti quanto vale la teoria del moltiplicatore dei depositi... Per chi se lo fosse dimenticato, la moneta è endogena, come abbiamo visto qui e qui. Grazie istwine, poi parliamo del nostro libro...).

23 commenti:

  1. LA STRANA REAZIONE DEI MERCATI AL TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE DI MARIO

    Per pochi brevi minuti questa mattina (negli USA) il mondo ha celebrato il taglio dei tassi “a sorpresa” di Mario Draghi come fosse la medicina che serviva a mercati già ai massimi storici per arrivare ancora più in alto.

    Gli stocks europei sono partiti stile tappo dello champaghe (con le borse italiana e spagnola in salita del 2 e del 2,5% rispettivamente alla notizia), l’Euro è collassato e gli spread dei paesi periferici sono scesi in maniera sensibile.

    Però, mentre Mario continuava a parlare e si rendeva sempre più chiaro che evidentemente la famosa crescita non c’è, che la deflazione è un rischio serio e – più importante di tutto – che non ci sarà un nuovo LTRO nei prossimi mesi, il mercato si è ribaltato verso il basso senza guardare indietro.

    A quanto pare, come avverte JPM, un LTRO non pare più così probabile per i primi mesi dell’anno prossimo e il mercato pare che alla fine non abbia preso troppo bene la notizia. …

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    1. Non so JPM c’ha azzeccato, sò però che tra 6/7 mesi ci sono le elezioni europee, so che il Parlamento Europeo conta come il due di coppe quando la briscola è bastoni, ma so anche che “I RAGAZZI DEL PUDE” alle poltrone ci tengono, più di qualsiasi altra cosa.

      Per cui se “I RAGAZZI DEL PUDE” non vogliono ritrovarsi il parlamento Europeo pieno di “EURO SCETTICI”, qualcosa di concreto dovranno pure farlo e visto che non riescono a trovare uno straccio di accordo per rilanciare l’economia di tutta l’Europa, “IL COMPAGNO DRAGHI MARIO” in qualche modo dovrà metterci una pezza, con o senza “LTRO”(Speriamo sia di quello buono, dei Colli Albani).

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  2. BCE UN ARMA SPUNTATA.

    1) Se il "Compagno Draghi Mario" non avesse fatto nulla o spinto verso in rialzo dei tassi, per contenere l'esuberanza Tedesca, L'euro si sarebbe rivalutato naturalmente e spezzato definitivamente le esportazioni dei paesi in difficoltà.

    2) Se il "Compagno Draghi Mario" spinge verso un ribasso dei tassi, per dare ossigeno alle economie in difficoltà , L'euro tenderà a svalutarsi e questo favorirà le esportazioni verso i paesi extra europei, ma il maggiore beneficiario delle esportazioni verso i paesi extra europei è e resta la Germania, il che accentuerà ulteriormente gli squilibri interni al unione monetaria europea.

    Siamo al cane che si morde la coda.

    Ciò che è buono per la Germania, non è buono per i "Cosi detti Maiali" e viceversa, è lo strumento euro e le sue regole che non funzionano.

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    1. Che poi è esattamente quello che dice il non astutissimo Piller nel suo intervento.

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    2. Infatti è terapia di sostegno ai sintomi. Tra l'altro, continuare a predicare il modello "tutti sull'export" con la moneta piu' sopravvalutata del pianeta che tendeva ad esplodere rompendo il tetto di 1.40 era palesemente grottesco.
      Noantri, povere cicale troglodite, dovremmo accontentarci del mercato di sbocco n°3 (USA), facendo a spallate coi concorrenti tedeschi (nel mio piccolo ne so qualcosina), in modo da sopravvivere e continuare a donare sangue ai soliti noti. Nel frattempo, almeno nel mio settore, la desertificazione industriale sul territorio nazionale ha raggiunto proporzioni inaudite. Sto facendo notare ai residui cantori della distruzione creativa schumpeteriana che qua i primi a cadere sono stati i più innovativi, che avevano maggiori risorse immobilizzate in asset di non facile liquidazione (brevetti) che ora stanno semplicemente cadendo nel nulla perché l'assegnatario ha smesso di pagare le spese di rinnovo annuale... da una situazione che si deteriora così velocemente sarà sempre più difficile rialzarsi.

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  3. I love the smell of Lira in the morning. Io spero solo che non sia un piano B di B. per ricattare re Giorgio "graziami o smonto tutto", spero vicerversa che sia il piano A anzi l'unico piano. Di sicuro LiberoQuotidiano ha cominciato una campagna a tappeto ma anche questo potrebbe essere solo uno strumento di pressione sugli euro stronzoni. Il downgrade della Francia mi è parso un minaccioso "stai con noi o con loro?" e considerato la situazione delle banche francesi ci vuole poco a far cadere il castello di carte. Ma probabilmente tutto questo ragionamento è al 95% confirmation bias di un abitante del nord africa.

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  4. mi perdoni Prof. se oso parlare di Mosler e dell'innominabile, pero' ,da quanto mi risulta, anche loro andranno in audizione alla Commissione Finanze.
    vuol dire che qualcosa si sta muovendo ai piani alti?

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    1. Vuol dire che ai piani alti vogliono perdere tempo. Peraltro, convocheranno anche me. E allora forse capiranno qualcosa. Con tutto il rispetto per Warren, e nessun rispetto per chi lo strumentalizza.

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    2. P.s.: e la cosa divertente, per quel che mi riguarda, è che è tutta una corsa ad attribuirsi la paternità dell'idea di avermi chiamato: "Bagnai l'ho chiamato io! No, io!". Intanto gli uffici latitano, ma a me non me ne frega niente, per il motivo che vi ho esposto più volte: ragazzi, da qui devono passare, da me, anzi, da noi. Gli altri sono fuori gara perché sono un po' carenti nelle basi. E non solo in quelle dell'economia. Quando il momento sarà venuto, restituiremo le lezzioncine con gli interessi.

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    3. ...strumentalizza...

      A veder i disegni fatti a mano con pennarello nero sul cavalletto sono proprio a corto di strumenti...però e simpatico! sembra un po' quei video per bimbi dove spiegano come nascono i bambini...

      a proposito di bambini! http://www.dailymotion.com/video/xszgp2_portogallo-la-crisi-spiegata-ai-bambini-come-in-una-favola-l-orso-e-il-debito-le-api-i-mercati-in-un_news

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  5. Ma sai Alberto che a me l'articolo di Vito Lops non è piaciuto? E sticazzi dirai tu (giustamente), però secondo me prende il problema da un punto di vista giusto a metà, nel senso che è giusto che sia la domanda e la situazione economica (recessione) che guida il credito, ma l'idea che le banche prestino base monetaria non è giusta. L'articolo è in stile Krugman, cioè ci piazza la trappola della liquidità, che è un'idea a mio (e di altri va da sé) avviso grossolana e staccata dagli strumenti tecnici.

    La base monetaria è anch'essa determinata dalla domanda delle banche (son pur sempre aste in Europa) ed è in base alle esigenze delle banche, ma un sistema del credito può funzionare benissimo anche con limitata circolazione di base monetaria e riserve obbligatorie a 0, tipo il Canada e altri. Il punto non è lì.

    Quando scrive:

    "[...] dimostra che i recenti tentativi della Banca centrale di far risollevare l'economia reale aumentando la base monetaria (tra dicembre 2011 e gennaio 2012 ha offerto 1.000 miliardi a 800 banche da rimborsare in tre anni al tasso dell'1%) sono falliti. Perché quella base monetaria non si è trasformata in offerta di moneta M3 (dalle banche a famiglie e imprese)."

    scrive una cosa tecnicamente errata e soprattutto dimentica che il primo LTRO fu fatto esplicitamente per i debiti delle banche come si leggeva nelle analisi BCE dei tempi (mi pare lo disse anche Draghi in una conferenza) e furono utilizzati in parte per i debiti pubblici. Ma soprattutto sottintende che tecnicamente quando una banca presta utilizzi base monetaria. No, non è così, la base monetaria è un mezzo di pagamento fra banche (compresa la BC), ma non è che c'è un fantomatico "conto base monetaria" che scala quando la banca presta all'imprenditore. La cosa è diversa e ne parleremo un giorno.

    Oh, non voglio essere pedante, però sta cosa la vedo sempre e Vito Lops è uno serio e competente e quindi se avalla cose imprecise poi si fa confusione. Cioè, mi spiego: dire in quel modo è un po' come prendere per buono anche quelle diciture tipo "politica espansiva" che danno anche l'idea di politica inflativa.* Ma non è mica così, la spesa per interessi è un costo per le imprese, e quindi una politica restrittiva nel senso di tassi elevati può essere inflativa più di quando si hanno tassi bassi (vedi primi anni 80).

    *non a caso molti parlano di BCE che dovrebbe provocare inflazione per alleviare i problemi dei debiti, una cosa che fa un po' ridere perché son rimasti solo gli elicotteri ormai, e gli elicotteri nel migliore dei casi in queste condizioni non creano inflazione, ma ti permettono banalmente di ripagare i debiti via meccanismo di riflusso (Kaldor). Da qui l'assurdità di chi ha paura di un pericolo inflazione per le politiche QE (lì al limite si ha quella i seri chiamano asset inflation) o i tassi bassi di Draghi o cos'altro.

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    1. Scusa, ti avevo sbloccato da iPhone ma pare non funzioni sempre.

      Dunque: Lops sa l'economia da libro di testo ed è curioso e di buon senso. Io però distinguerei fra quello che dice il suo testo, e quello che dice il suo grafico. Il grafico che riporta è la spiegazione più eloquente del fatto (giusto) che tu ricordi, ovvero che la banca non presta "le riserve", ma, al contrario, accetta in deposito i suoi prestiti!

      Che è esattamente quello che dico nell'intervista e che ho spiegato in classe agli studenti, usando appunto quel grafico, immediatamente dopo avergli spiegato la teoria esposta dall'Acocella (quella del moltiplicatore dei depositi) e avergli fatto fare un bell'esercizio dove D era proporzionale all'inverso del coefficiente di riserva.

      Ora, io non so quanto Vito abbia colto il senso dei dati che riportava (sinceramente, dovrei rileggere l'articolo, o magari parlargli, ma mi fido di te), ma già il semplice fatto di averli presentati è un'operazione intellettualmente onesta che smonta i cretini, quelli che, come dice il tuo amico Guerani, credono che la moneta siano i dischetti di metallo che portiamo in tasca!

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    2. (forse gli studenti dopo erano frastornati. Ma a una specialistica posso ogni tanto dargli qualche domanda giusta, invece di qualche risposta sbagliata, no?)

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    3. No tranquillo, il mio era un appunto pedante, lo ammetto. L'importante è capire che gli puoi mettere triliardi di base monetaria ma se non ci son clienti, contesto e necessità i prestiti delle banche non aumenteranno. E questa è l'analisi di Lops (e l'ultimo Krugman ecc). Poi se uno vuole approfondire, ovviamente dovrà sforzarsi di capire che, pochi cazzi, non è solo questione di domanda è questione di strumenti e di bilanci.

      Il grafico che mette Lops è interessante, ma non è veramente una prova che esista una trappola della liquidità o che le riserve guidino il credito secondo me, semmai il contrario. Cioè, il credito fa un po' il cazzo che vuole. E la deposit facility, che son le "somme parcheggiate presso la BCE" nell'articolo di Lops, ha uno scopo preciso indirettamente, creare un tasso minimo al quale non scende il tasso interbancario in genere. Poi non so come sia ora, non sto più seguendo bene se devo esser sincero, avevo letto però che in Europa era un po' saltato tutto sto meccanismo, essendoci tassi differenti da paese a paese.

      E Guerani c'ha ragione, e perciò gli regalo questo, se ancora non lo conosce. Un ottimo libro che si legge come un elenco telefonico, alla bisogna.

      PS: Le stesse critiche le avevo fatte a Phastidio, che mi insultò come suo solito fare.

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    4. Guarda che io di trappola della liquidità non ne parlo mai! Nemmeno in classe. Un giorno spieghiamo 'sta storia, tanto la sentiremo ripetere miliardi di volte.

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  6. Mentre il Paese stancamente e senza nessun tipo di euforia, oserei dire simmetricamente alla depressione economica che lo attanaglia, aspetta che le trombe del giudizio emettano il loro verdetto riguardo la sorte di Berlusconi, aggiungendoci anche una spruzzata di gossip riguardo il destino del suo cane Dudù (quello di Monti non è sopravvissuto agli stenti imposti dal suo padrone), i media tradizionali stanno apparecchiando la tavola per offrire alla gente un servizio informativo come "Cristo comanda", sorvolando quindi, perchè affacendati in questi argomenti di primaria importanza, sulle clamorose dichiarazioni di quel buontempone di Martin Schultz, Presidente del Parlamento Europeo, incredibilmente critico nei confronti dell'austerità voluta dall'Europa (e pensare che gli argomenti si potevano anche collegare, visti i precedenti del Kapò).
    Ancora più avvolta nel mistero è risultata essere l'audizione dinanzi alllo stesso Parlamento Europeo (http://www.eunews.it/2013/11/06/dopo-lfmi-anche-la-troika-ammette-i-suoi-errori-in-grecia/10337) richiesta ai due principali responsabili della Troika, Masuch e Deroose, nella quale i due incerti figuri hanno ammesso il fallimento delle loro criminali richieste, cercando come al solito di effettuare il consueto "scarica-barile" per salvare almeno la fedina, se non la faccia.
    Il "redde rationem" comincia timidamente ad essere preteso anche ai piani leggermente più alti.

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  7. L'articolo di Vito Lops mi fa pensare agli appelli e alle denunce provenienti ormai da tempo un pò da tutto il mondo dell'informazione: banche che anzichè prestare alle imprese, non investono o investono in titoli di Stato. A me preoccupa più il fatto che l'acquisto dei titoli di Stato venga sostenuto dalle banche anzichè che le imprese non vengano finanziate dalle banche (ovvero non possano indebitarsi): l'acquisto dei titoli di Stato consente il controllo dello spread e il mantenimento dell'attuale architettura dell'euro; il finanziamento alle imprese in questo momento potrebbe solo prolungare la loro agonia: in poco tempo, permanendo comunque lo stato di scarsa domanda, le imprese si troverebbero in una situazione di debito insostenibile con conseguenze molto dolorose. Sinceramente non mi fido dei criteri con cui verrebbero erogati i prestiti alle aziende, verrebbero comunque richieste garanzie molto elevate e nel dubbio preferisco che un'azienda muoia un pò prima senza debiti che un pò dopo strozzata dai debiti.

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  8. ah, dimenticavo... se non le dispiace troppo... anche io mi auguro che le leggi economiche facciano il loro lavoro, dandole una confortevole e gratificante celebrità (molta di più di quella attuale)

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  9. Che poi non deve mica essere tanto distante dal motivo per cui le banche non prestano alle imprese.

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  10. La mia idea per quanto controcorrente nella informazione finanziaria nazionale e non è che siamo e rimarremo in deflazione.
    Questa brutta parola che fa tanta paura ai mercati e ai governi tanto che non osano manco pronunciarla, la difiniscono bassa inflazione.
    Siamo caduti nella trappola della liquidità come i giapponesi e ci rimarremo per decenni perche non ci può essere inflazione se le società fanno la corsa a licenziare la gente, non ci può essere inflazione se la gente impaurita tornerà a risparmiare come e più di prima e in questa lista aggiungerei gli americani.
    La fed si è giocato tutte le carte ma mentre si inscenava la farsa del tapering i tassi sul decennale sono saliti sopra il 3% e quella lucetta che si intravvedeva si è spenta in un istante, il mercato immobiliare si è fermato di botto e la fed si è presa spavento perche il bubbone è sempre li che cova.
    Molti dicono che la deflazione non è male perche i prezzi scendono e con gli stessi soldi si compra più roba, una parte di verità visto che se uno si aspetta che il prezzo scenda aspetta anche a comprarlo e con questo discorso è improbabile che economia riparta.Poi per comprare servono i soldi e quelli che perdono il lavoro o manco lo cercano più a oggi non ne hanno.
    Il giappone da questa trappola ancora ne deve uscire, alcuni sostengono che il mondo non può avere tassi bassi per cosi lungo tempo;sbagliano perche dopo la guerra i tassi rimasero bassi per decenni e ora è la stessa cosa solo che nessuno ha lanciato bombe ma le macerie ci sono , e son tante più di quanto si immagini.
    Questo per un senso avvantaggerà noi italiani visto che i tassi a zero ci permettono di pagare meno interessi, questo di principio perche anche ora sono bassi ma noi non paghiamo cosi poco....anzi.
    Il lungo comune di questa storia è che alla fine uscira come per magia inflazione e come per magia l" economia ripartirà e con se i tassi di interesse, a quel punto la bolla borsistica e obbligazionaria si sgonfierà....fragorosamente o in maniera soft ma si sgonfierà.Io a questo punto credo che un atterraggio morbido sia da escludere e leggendo il disappunto degli americani per il modo di agire mercantilista tedesco mi aspetto qualcosa di forte dall" altra sponda dell" oceano....qualcosa che a tempo debito fara scoccare la scintilla, perche, come sempre un capro espiatorio serve a tutti figurarsi se la agisce contro il tuo operato.

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  11. Non ho le competenze per inserirmi nella discussione sull'articolo di Vito Lops ma posso fornire una testimonianza dall'interno del mondo bancario.

    L'operazione LTRO è nata ad un anno ed era necessaria (in Italia, non so in altri Paesi) per salvare alcune banche (di certo MPS) rimaste senza soldi e con passività in scadenza, da rimborsare a banche e investitori istituzionali stranieri. Senza LTRO e senza la possibilità di fornire come collaterale alla BCE proprie obbligazioni, di nuova emissione, garantite dallo Stato (come un grande "pagherò"), molte banche sarebbero state insolventi. Ad operazione già avviata, in BCE hanno pensato che così come era servita a salvare alcune banche dei Paesi del Sud Europa, poteva servire anche a ridurre il rendimento dei loro titoli di Stato (il famigerato spread sui bund) e così hanno allungato la scadenza della prima LTRO da uno a tre anni e ne hanno fatta un'altra ad un mese di distanza.

    Che poi qualcuno sperasse che questo potesse servire a far crescere il credito alle imprese, può essere, ma gli obiettivi prioritari erano quelli sopra indicati.

    E' chiaro che una banca senza soldi riduce i prestiti e prova a far rientrare le imprese che ce la fanno (questo è già accaduto dopo il fallimento di Lehman Brothers, nel 2008) ma, in quel momento ed anche oggi, in Italia ci sono banche che i soldi li avrebbero ma le imprese buone non investono e quelle in crisi, spesso non sono più finanziabili.

    Vito Lops questo dovrebbe saperlo ma mi sembra che la linea del suo giornale sia di fare un po' di casino con le banche che non prestano abbastanza, nonostante i soldi ricevuti dalla BCE.

    p.s. qualcuno vada alla Gabbia e dica a Paragone che, oltre a tutta la demagogia che fa contro le banche (senza distinzione fra banche corrette e banche "disinvolte" - ci sono anche le corrette ) il tasso che le banche pagano sulle LTRO non è più l'uno per cento iniziale - come tutti dicono - ma è lo 0,50% e da lunedì sarà lo 0,25%
    Forse un buon motivo per alzare ancora di più il livello della demagogia !

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    1. Ripetiamo insieme: banche non prestano e non possono prestare le riserve o la “liquidità LTRO”.

      Per capire come funziona il sistema vediamo cosa succede da punto di vista contabile.

      1) LTRO, quando erogato, diventa passività nel bilancio BCE e va assegnato al conto della banca ricevente presso la BCE ed iscritto come attività nel bilancio della medesima.

      2) Cosa può fare la banca con questa liquidità? Certamente può comprare i titoli di stato (carry trading) e così nel suo bilancio dall'attivo diminuisce quota della liquidità "LTRO" e aumenta quella di titoli di stato. Il passivo della banca rimane invariato.

      3) La seconda opzione è prestare la liquidità "LTRO" nel mercato interbancario.(le banche se non si fidano non lo fanno)


      4) Se la banca decide di erogare un prestito ad un'azienda cosa succede dal punto di vista contabile?
      Essa aumenta la sua passività di bilancio accreditando il conto deposito dell'azienda e contemporaneamente iscrive all'attivo il prestito. Il denaro LTRO che era contabilizzato all’attivo del bilancio non entra nell'operazione in nessun modo.

      Quella liquidità LTRO entra in funzione solo quando l'azienda utilizza il conto deposito per fare i pagamenti presso altre banche o per pagare le tasse, ovvero, non esce mai dal circuito banche-BCE.

      In altre parole, l’operazione LTRO non serve a dare i soldi all’economia reale.

      Ripetiamo insieme: i prestiti creano i depositi, non viceversa. (qui cade il concetto del moltiplicatore monetario)

      Ripetiamo insieme: banche non prestano e non possono prestare le riserve o la “liquidità LTRO”.

      La BCE, se fosse una banca centrale più funzionale alla cosa pubblica, poteva comprare direttamente i titoli di stato, ma questo è vietato. Così le banche facendo il carry trade sui titoli di stato hanno un guadagno facile. Questo non risolve le sofferenze del sistema bancario che dipendono anche dal disastro dell’economia reale e prima o poi scoppieranno. Già, ma alla fine, chi paga e pagherà tutto ciò? Ovviamente noi con le tasse per foraggiare il carry trade sui titoli o coi risparmi per fare il bail-out delle banche.

      In realtà questo sistema (euro- BCE) perverso mangia i già esigui deficit statali sotto forma di spesa per interessi sul debito pubblico e contemporaneamente impone l’austerità. Basta!

      OT. Mi sono sempre chiesto in cosa consiste il lavoro di un banchiere centrale? Cosa fa dalla mattina alla sera? Quante leve deve manovrare? E’ necessario un impego a tempo pieno?

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