venerdì 29 novembre 2013

E adesso, povero euro?

(da Mimmo Porcaro ricevo e pubblico con immenso piacere, ricordando altresì che questo documento è stato diffuso anche attraverso la newsletter 'rifondazione no-euro' di ieri, 28 novembre 2013. Forse non tutti si spiaggeranno...)




Lasciamolo dire al Sole 24 ore, un giornale che per la sua funzione non può permettersi di raccontare troppe frottole: “Chi si illudeva che il ritorno dei socialdemocratici al governo avrebbe ammorbidito le politiche di rigore di Angela Merkel si ritrova smentito su tutta la linea: niente allentamenti, né mutualizzazione dei debiti, né solidarietà finanziaria Ue nell’unione bancaria se non come ultimissima spiaggia. Silenzio sulla crescita europea (che non c’è). Invece contratti Ue vincolanti sulle riforme degli altri”. Così Adriana Cerretelli, addì 28 novembre.

Capito? Il PD ha sempre saputo che le cose sarebbero andate così, e farà finta che sia ancora possibile ottenere, assieme al rigore, la sospirata crescita. Non si tratta di illusioni, si tratta di fare il proprio mestiere, che è, per il PD, quello di tenere i lavoratori italiani dentro la gabbia del capitalismo euroatlantico. Ma che dire della sinistra sedicente radicale, che ancora continua a coltivare speranze analoghe? “Beh – mi si risponderà – ma noi non speriamo certo nel rinsavimento della Merkel, contiamo piuttosto sulla lotta dei lavoratori europei…” . Appunto: se la Grosse Koalition tra socialdemocratici e conservatori è tirchia sull’Europa, è invece più generosa sul fronte interno. I patti prevedono infatti l’instaurazione di un salario minimo ed un allentamento delle restrizioni in tema di pensioni. Poca cosa, certo: ma cosa rilevantissima perché in assoluta controtendenza rispetto all’andazzo attuale. Insomma, diciamola chiara: con i sovrapprofitti garantiti anche dal poter godere, grazie all’euro, di una permanente svalutazione della propria moneta (quella svalutazione che, chissà perché, per l’Italia dovrebbe essere peccato capitale), la Germania finanzia il rafforzamento dell’adesione dei lavoratori tedeschi al suo modello mercantilista. Cosicché lo “spazio europeo” dimostra ancora una volta di non favorire affatto l’unità dei lavoratori, e quindi la costituzione del fronte sociale che dovrebbe democratizzarlo. Anzi.

Ma che ne è dell’altro paladino della cosiddetta Europa sovranazionale, che ne è di quel Mario Draghi che dovrebbe difendere l’euro (questo presunto “spazio avanzato” della lotta di classe) contro la miopia della Germania? Vediamo, vediamo:... “Mario Draghi non  ha bloccato la proposta di alcuni membri dell’Esbr, l’autorità per i rischi sistemici, di prevedere una valutazione del rischio superiore a zero per i titoli di stato detenuti dalle banche. E, ovviamente, che tali rischi siano ponderati in modo diverso di stato in stato, con i titoli dei paesi virtuosi ad essere valutati più sicuri di quelli dei Piigs.” Se questa scelta venisse confermata – continua Investireoggi, un sito di consulenza finanziaria che, anch’esso, non può raccontare troppe frottole – ciò “equivarrebbe a dire agli investitori che anche per la BCE i BTp ei Bonos non sono così sicuri come i Bund tedeschi. E perché mai dovrebbero acquistarli, se la stessa banca centrale li declassa?”. 

Inoltre Weidmann, il presidente della Banca centrale tedesca, “avverte Draghi che se intende andare avanti sulla strada della supervisione bancaria unica e centrale, non sarà lui a guidarla. La Germania uscirà dal cilindro [chiedo scusa per il pessimo italiano, ma io non c’entro… M.P.] l’ennesimo organismo sovranazionale e ufficialmente super-partes, per evitare che i bilanci delle sue banche siano giudicati dal board della BCE, dove ormai i tedeschi sono finiti in minoranza, come ha dimostrato l’ultimo voto di novembre con il taglio dei tassi avversato dalla Bundesbank e da pochi altri. E la BCE potrà anche scordarsi nuove misure di stimolo monetario, perché il discorso del governatore tedesco era tutto improntato ad evidenziare i difetti di simili provvedimenti, che non sarebbero tollerati da Berlino, dopo il taglio dei tassi di meno di venti giorni fa”.

Capito l’aria che tira? Mario Draghi preferirebbe tenere in piedi la zona euro, forse per evitare che una sua disgregazione ostacoli il prossimo – e per noi micidiale – trattato di partnership euro-americana. Ma Berlino, nonostante possa lucrare molto dalla moneta unica, non le sacrificherà mai la propria autonomia strategica.

Non c’è niente da fare, dunque: la sinistra radicale (se davvero vuole essere sinistra e se davvero vuole essere radicale) deve rassegnarsi a deporre la vetusta retorica dell’Europa sociale, dei movimenti, della lotta di classe continentale, per affrontare con coraggio i propri compiti storici. Ossia la ridefinizione della posizione internazionale del Paese. L’elaborazione di un nazionalismo difensivo e democratico-costituzionale come base di un’alleanza del Sud, e poi di un’Europa confederale. La riscoperta dei pregi dell’economia pubblica contro le illusioni privatistiche (comuni anche a tanto “privato sociale”, a tanta “economia alternativa”). La costruzione di  un’alleanza trai lavoratori che oggi seguono il PD e quelli che oggi seguono il centrodestra, su un programma che mescoli pianificazione per i grandi gruppi e (vero) mercato per le PMI, innovazione scientifico-tecnologica e democrazia industriale, valorizzazione dell’immenso patrimonio paesistico-culturale dell’Italia ed espansione razionale del lavoro pubblico.

Capiamolo una buona volta: lo rompano i Piigs o lo rompa la Germania l’euro finirà. Saremo allora costretti a riscoprire la serietà, la difficoltà, la durezza di una effettiva posizione di sinistra, dunque socialista.











 (standing ovation!)






(sono in corrispondenza con Mimmo Porcaro da alcuni mesi. Prima di pubblicare l'insulsa articolessa che ricorderete, Riccardo Bellofiore mi aveva segnalato che Porcaro, ai seminari di Rifondazione, era stato l'unico economista "di area" a non esprimersi con risolini sprezzanti nei vostri riguardi - e in subordine nei miei. Ora, a me se qualche demente finge di non capire per tatticismo politico, sinceramente non fa né caldo né freddo. Ma che irridendo me il demente di turno irrida anche lui, o lui, o lui, o tanti altri, ecco, questo un po' mi infastidisce. Faremo tutto un conto. Un giorno saranno in tanti a volere il proprio nome iscritto sul muro dei giusti, cioè su questo blog, ma non tutti se lo saranno meritato. Mimmo sì, perché ci ha difeso in tempi non sospetti e rischiando l'ostracismo del suo partito. Me lo ero però dimenticato. Poi, il 15 settembre, mandai a Stefano Pezzotti, il compagno che aveva organizzato l'incontro di Casal Bertone, questo sms:

Te lo dico con affetto e disperazione: mi tocca veramente diventare fascista per tirare fuori l'Italia da 'sta merda? Qui chiamano tutti, il più a sinistra è Crosetto. Ma che aspettano/ate?

Stefano mi chiamò e mi disse che c'era un intellettuale "d'area" che si stava dando da fare per ricondurre alla ragione er Nutella. Io pensai: "Be', se c'è un'area, magari non ci sarà una grande base, ma potrebbe esserci una certa altezza...", e chiesi a Stefano di metterci in contatto. Lo scritto qua sopra dimostra che la geometria politica in effetti ha le sue regole, che però possono ammettere eccezioni: sono sicuro che nei tempi molto oscuri che si aprono riuscirà ad avere una grande base solo chi avrà dimostrato una certa altezza. Astenersi infimi.)

(...ah, ovviamente un plauso a Mimmo anche per essersi esposto sul blog di quel fascista di Bagnai. O ero un sellino? O un monarchico? O  un grillino? O un leghista? O un leccaculo di Fassina?... Non lo so. Una cosa la so, e la dico una volta sola. Avviso agli escrementi: non ho tempo per schiacciarvi tutti su questo blog, che merita contenuti più alti. Finora avete ragliato in pace. Ora ho un avvocato. Il prossimo che se ne esce con "Bagnai fascista", soprattutto se è un piddino da quattro soldi, cioè un difensore del più spietato progetto liberista portato avanti nella terza globalizzazione, mi darà tanti, ma tanti, bei soldini, che darò in beneficenza a me stesso per tutto il lavoro che ho fatto e che merita rispetto, come merita rispetto Mimmo per il lavoro che sta facendo e che mi restituisce un barlume di speranza. Chiaro?)

(...p.s.: l'uso del verbo uscire in senso transitivo è ammesso in alcune circostanze, vero Ro?)

(last but not least: Cerretelli forever...)

(anche se in effetti non è così strano che i giornali dei padroni dicano la verità più spesso di quelli dei servi. E a questi ultimi affettuosamente ricordo che da servi a schiavi è un attimo, ed è irreversibile... Non come l'euro!)

79 commenti:

  1. "anche se in effetti non è così strano che i giornali dei padroni dicano la verità più spesso di quelli dei servi" eggià, perchè alla fine dentro al portafogli 2+2 fa sempre 4.

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  2. Un raggio di sole, finalmente! Che sia questa la luce in fondo al tunnel? AM

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  3. A proposito di dx e sx, guarda un po' le donne di destra e di sinistra
    (specie al minuto 1.50 e 3.45)

    "Godi, fanciull(a) mi(a); stato soave,
    stagion lieta è cotesta.
    Altro dirti non vo'; ma la tua festa
    ch'anco tardi a venir non ti sia grave".

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    1. Fantastica intervista... ma chi era delle due donzelle quella "di sinistra"?!? ;-)
      Sarebbe davvero beffardo che anche noi fossimo costretti a votare Lega pur di uscirne...

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    2. Puntuali, come un orologio (di Frenkel), i paesi dove la Germania esporta si trovano in recessione e con i dati macro in rovina. Forse la donna di "sinistra" diceva questo.
      http://scenarieconomici.it/la-francia-e-il-nuovo-pericolo-per-leurozona/

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    3. @Il velo di Maya, Enrico Emilio.
      Non farei di tutte le donne un...fascio (battuta penosa, "digiamolo"): direi che una è sveglia e l'altra no, e naturalmente lascio libera l'interpretazione, vedi mai che un fan di quella no, capitato qui, si indignasse, uh uh.

      Ho apprezzato particolarmente due passaggi, Monti come "curatore fallimentare" e il richiamo a "cinquant'anni di conquiste sociali" che si rischia di perdere, oltre alla menzione della GRECIA, che anche qui scrivo maiuscola come faccio pure per i GRECI da tempo, nelle varie pagine web in cui sporadicamente ricordo la situazione.

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    4. ASTENERSI DALLA LETTURA ANIME BELLE.

      Ormai la questione non è più destra o sinistra, ma davanti o dietro.

      E' un po' che siamo davanti, e dietro si è pure formata una certa fila.

      Mind my french, try to save your ass first.

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  4. cavolo, ma bisogna essere sfigati per difendere l'euro e questo sistema senza avere interessi concreti.
    capisco per esempio Boldrin (che ha la sua nicchia) oppure l'opinionista dell'Huffington post (gruppo espresso) ma il resto?
    il resto non lo comprendo proprio!
    mi vien oggettivamente difficile capirlo.
    o meglio sì.. però è pur sempre da fessi patentati

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    1. Sono dei populisti (utilizzato come lo utilizzano loro).

      Voglio dire: chi è più populista tra chi ti dice che per capire la crisi devi perlomeno comprendere come funziona una bilancia dei pagamenti, e uno che risponde "corruzione" "evasione fiscale" "improduttività" "mafiette e italietta" "credibilità internazionale" a ogni questione? Queste cose le può ripetere chiunque (e infatti solo quello senti), l'altro va perlomeno capito, va fatto uno sforzo in più. Che vuoi farci, son fatti così, sono quelli che vanno a giocare a calcetto un giorno e si comprano l'attrezzatura da centinaia di euro, ma sanno a malapena le regole.

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      Mi fa piacere per Porcaro, meno piacere il fatto che adesso sarà anche lui in ordine: nazionalista, rossobruno, amico dei fascisti, illuso e se gli va bene, apologeta del cambio flessibile.

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    2. Purtroppo un interesse concreto non fatico a ipotizzarlo: le elezioni in più di un comune della mia zona sono state vinte da coalizioni formate da PD, Sel e...Rifondazione. Naturalmente mi auguro che una svolta nel partito a livello nazionale si produca; però, nel caso, di quelle alleanze che ne sarebbe?

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    3. Caro Arturo, hai centrato il punto. Finora i vertici di Rifondazione si son venduti all'euro per il piatto di lenticchie di alleanze locali. Insomma, hanno giocato il giochetto di Mélenchon (del quale ripetevano la stantia tiritèra sul tenersi l'euro senza rispettare i trattati).

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  5. Quindi ci sta dicendo che la fine dell'euro sara' la fine della lotta di classe e dei movimenti?
    Quindi ci sta dicendo che la fine dell'euro dovra' portare ad un'alleanza tra lavoratori sia salariati che in proprio , perché siamo tutti lavoratori, cioe' vogliamo mantenere le nostre famiglie al meglio delle nostre capacita' e possibilita', pensando che il benessere piu' e' diffuso e meglio e' per tutti?
    Quindi la fine dell'euro sara' l'inizio di una nuova mentalita' piu' aperta e la fine del divide et impera e della lotta tra guelfi e ghibellini?
    Dove si firma per aderire a questo meraviglioso sogno?

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    1. Ti sto dicendo che chi ti propone il meraviglioso abbraccio internazionale dentro l'euro ti prende in giro, ma capisco che a te piace così. Ognuno ha il sogno che si merita. La tua controdeduzione dall'articolo di Mimmo è patetica, ma qui accettiamo tutto (within reason). Stiamo proprio dicendo (io fin dal 2011, Mimmo forse anche da prima) che l'euro è uno strumento di lotta di classe. Preferisci lottare con uno che ha un mitra, o lottare a mani nude? La risposta puoi anche non darmela, di base sono fatti tuoi...

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    2. No, ti sta dicendo che è ora di risvegliarsi dal sogno, e ritornare alla realtà.
      L'Euro è il Paese dei Balocchi, dove tutti entrano convinti che sia una cuccagna, e poi scoprono di essere diventati degli asini pronti da vendere al mercato.

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  6. Salve Dott. Bagnai. Sono un praticante avvocato di Torino. La scorsa settimana sono andato in biblioteca nel mio Comune e ho trovato il Suo libro. Mi sono detto:chi è colui che osa parlare così male del santo euro, difeso da tutta l'intellighenzia italiana (soprattutto rossa). Ho iniziato a leggerlo in ogni ritaglio di tempo e oggi, quasi alla conclusione del libro, posso dirLe che Lei mi ha confermato ciò che già avevo cominciato a capire: FUORI DALL'EURO IL PRIMA POSSIBILE!Questo post serve a ringraziarLa per ciò che quotidianamente scrive e racconta dell'europa germano-centrica. Io nel mio piccolo comincerò a raccontare a chi mi sta vicino la verità che Lei ha ben scritto nel suo libro (è già successo che molte persone in treno mi abbiano chiesto informazioni sul suo libro)!!!Da oggi in poi può contare su un supporter in più.
    Buon lavoro.

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  7. Prof. glielo dico sinceramente, preferirei di gran lunga che una sinistra non PDina, rinsavita e pentita, potesse gestire o cogestire una uscita regolata, sia insieme, sia dal basso (PIIGS, magari con Francia) o dall'alto (blocco "core", che tra parentesi sta perdendo i pezzi man mano).
    Ho appoggiato totalmente la filosofia "eurexit first" e sono pronto ad appoggiare qualunque partito che seriamente si impegni a tirarci fuori dalla melma (ci sono due consonanti che ballano...), però il concreto pericolo di prendersi nel pacco rigurgiti di razzismo, integralismo, berlusconismo è un boccone difficile da deglutire.
    Se la piantassero con il Fogno dell'Internazionale socialista ed in concreto di difendere la finanza iperliberista come dice Porcaro e pensassero un po' a noi cittadini e lavoratori italiani stremati e, per quanto mi riguarda, terrorizzati dal progetto vonhayekiano di distruzione dei diritti sociali e del lavoro tutt'ora in atto...

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    1. Puoi cortesemente andare a leggere sotto la mia risposta a roberto_b?

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    2. No, la strategia non sta dando grandi risultati e sevedeva, purtroppo. Questo rende un tantino alterati chi avrebbe voluto al suo fianco le persone (teoricamente) "giuste", ma, come ho imparato da questo blog, l'autoproclamato "giusto" di solito è un tiranno mascherato, che disprezza il popolo di cui dovrebbe fare gli interessi e poi mai come in questo momento il concetto è relativo e meramente funzionale.
      Se ci daranno dei fascisti (come già sta capitando) ce ne faremo una ragione: sarà tutto merito acquisito per il Paradiso.

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  8. una cosa che vorrei evidenziare dell'articolo di Porcaro è che egli pone come prospettiva strategica dell'Italia liberata l'apertura verso il Sud: lo voglio evidenziare perchè sono d'accordo e perchè storicamente l'area Mediterranea è sempre stata lo sbocco più naturale per l'Italia ( date un'occhiata a questo ) e non solo perchè ci sono le materieprime (tutto attaccato) ma perchè è geograficamente e culturalmente un'area più affine a quella italiana (l'hanno plasmata i romani, dopo essere stati plasmati dai Greci). Insomma, Enrico Mattei sarà stato ingegnere, ma scemo no e poi il fatto di essere noi poveri come loro, garantisce che questa apertura sia fondata su basi cooperative. Occorre innanzitutto (e qui sono d'accordo con Cesare Pozzi) che vi sia un dibattito serio su chi siamo come Paese, cosa vogliamo fare e quale traiettoria culturale vogliamo prendere ora che è appurato fino alla nausea che, finché stiamo nell'euro, qualunque scelta ci viene preclusa.

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    1. Enrico Mattei NON era un ingnere e non era nemmeno laureato (la laurea di ingegneria gli fu assegnata ad onorem), la qual cosa ci deve far meditare ancor più sul fatto che non fosse scemo.

      Per i vigenti parametri giornalistici era un boiardo di Stato raccomandato (dalla politica, addirittura) e senza i requisiti necessari (non poarliamo del CV; non corto, ma addirittura inesistente). Inoltre, pensate, aveva l' auto blu, anzi, addirittura l' aereo blu (e eravamo negli '50) e per sua ammissione (implicita) pagava tangenti. Chissà che direbbe "Report" di un figuro del genere....

      A proposito; chi è più vecchio di me (visto che all' epoca non c' ero) si ricorda cosa scrivevano di lui i giornaloni e gli "autorevoli giornalisti" dell' epoca?

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    2. Ti consiglio il "Il caso Mattei" di Francesco Rosi. Filologicamente impeccabile. Se non ricordo male Mattei interpretato da Gian Maria Volonté. C'è tutto lo spaccato dell'Italia epica e prosaica di quegli anni. Quello che eravamo. Un popolo vivo, eterogeneo, sanguigno e umano.

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    3. Sul tema Mattei in questo sito c'è un accenno del prof. Bagnai a un discorso dell'ex segretario (o uomo di fiducia, non ricordo bene) di Mattei, discorso disponibile in rete su youtube. Il problema è che non ricordo DOVE il prof. parlava di questo discorso ... Magari potrebbe ricordarcelo lui ... Vale la pena guardarlo (il video) perché vengono dette cose MOLTO interessanti.

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    4. Si tratta di Benito Li Vigni e viene citato nel Dicembre 2011 da Giuseppe con link ad un paio di video e ad un documento (credo sia stata la prima menzione di Li Vingni qui sul blog).

      Su Youtube trovate parecchi altri video con Li Vigni.

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  9. Ora, io "un vorrei dire" (da leggere alla toscana maniera), ma ieri, tra il lusco e il brusco delle mie elucubrazioni lavorative, m'è parso d'udire in un tg - o una sua sottospecie - David William Donald Cameron, The Prime Minister, che dice di voler bloccare la mobilità del fattore lavoro.
    Certo, il belloccio ce l'ha con i polacchi (che fanno la bibbi agli italiani) e con gli altri che stanno per emigrare ma, davero davero, qua si sgretola i Fogno e questi stanno ancora a Fognare???

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    1. Cameron sta cercando di tamponare in qualche modo l'emorragia di voti verso l'UKIP in vista delle europee. In concreto, non potra' fare assolutamente nulla a meno di non violare apertamente i trattati.

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    2. Ci avevo pensato ma sono comunque rimasta sorpresa. Chissa: un colpetto da uk, uno da francia ... hai visto mai che tutta "quella roba" irreversibile, si sgretola...
      Spero non sia speranza "(di)vana"

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  10. un ringraziamento al prof. Bagnai non tanto perché ci ha spiegato la crisi (cazzo, se non è importantissimo) ma perché ha insegnato l'amore per l'umanità (oh, per le ragazze non avevo di questi problemi!).
    sembrerà banale, ma capire che l'autodeterminazione dei popoli ha un senso e in quanto tale la propria moneta, che ricchi o poveri non ci sono paesi (o meglio, popoli) superiori ma solo popoli con tradizioni e percorsi storici differenti (o quasi) e che tutto ciò va rispettato, beh, questo non ha prezzo!
    questo insegnamento non si può quantificare!

    dare del fascista a Bagnai ha dell'assurdo (storico, umano, concettuale).
    ma non è assurdo che ci siano persone che lo rinfacciano al prof per il semplice motivo che non solo si proietta (molte volte) il proprio essere negli insulti (o critiche) rivolte ad altri, ma manca proprio quella cultura (vera, quella umanitaria) che conduce a credere che un approccio "violento" (ovvero contro il main stream) sia da catalogare come "fascista".
    il fascismo è altro. e il buonismo fine a se stesso lasciamolo ai fighettini che hanno compiaciuto invece questo sistema (fasciocomunista, scritto insieme, per intero)

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  11. Avevo letto cose egregie di Mimmo Porcaro, e mi chiedevo quando confluisse, pur con la sua autonomia, qui

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    1. Ma non si tratta di "confluire", appunto, come non è "confluito" Claudio Borghi. Si tratta di essere onesti. Se ci fate caso, tutti quelli che stanno cercando di confluire, in preda a quella sindrome ansiosa che a suo tempo definii "fraiolismo" (compulsione a perdere), stanno attirando a sé persone intellettualmente disoneste, come si sono dimostrate, a vari livelli e in varie occasioni, Brancaccio, Bellofiore, e altri minori che nemmeno nomino. Questo dovrebbe pur insegnare qualcosa, no? Fra l'altro, non è che la strategia del "fare la cosa giusta con le persone giuste" stia dando grandi risultati, e questo ovviamente non è sorprendente.

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  12. CRESCONO “I CATTIVI PAGATORI”, DIMINUISCONO “I VIRTUOSI".

    Notizia da Il Sole 24 Ore

    L'Olanda un paese giudicato "VIRTUOSO" va giù nel giudizio di una delle agenzie di rating. Standard & Poor's taglia infatti la tripla AAA dell'Olanda, portando il rating sovrano ad "AA+".

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  13. "I patti prevedono infatti l’instaurazione di un salario minimo ed un allentamento delle restrizioni in tema di pensioni. [...] Con i sovrapprofitti garantiti anche dal poter godere, grazie all’euro, di una permanente svalutazione della propria moneta [...] la Germania finanzia il rafforzamento dell’adesione dei lavoratori tedeschi al suo modello mercantilista."

    Ma questo comporterà una reflazione dell'economia tedesca?
    Avevo capito che la Germania non poteva permettersi di reflazionare, perchè questo avrebbe provocato un peggioramento delle partite correnti via aumento delle importazioni dei beni da consumo.

    Oppure si tratta di mere soluzioni cosmetiche (tipo salario minimo equivalente a quello già praticato)? Se è così, non dovrebbero rivelarsi molto efficaci nel comprare il consenso del proletariato tedesco.

    Cosa mi sfugge, Professore? Grazie mille!



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    1. Quello che sfugge a tutti, inclusi quasi tutti i miei colleghi, cioè che l'economia è un sistema dinamico. Quello che sarebbe stato "irrazionale" prima della crisi (cioè reflazionare per aiutare una crescita equilibrata dell'eurozona) diventa ultrarazionale dopo la crisi, a concorrenti sbriciolati, a marchi esteri acquisiti, ecc., perché serve a tener buoni i propri proletari, separandoli da quelli dei paesi concorrenti. Ma è veramente così difficile da capire? A me sembrava che Mimmo lo spiegasse benissimo.

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    2. Non si deve fare per forza: basta inserire nella legge nazionale ampia autonomia regionale, e tutti i Land (almeno quelli dell'est) ne metteranno uno talmente basso (per ragioni incontrovertibili) che di fatto la situazione potrebbe anche peggiorare.

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  14. Ma allora...... c'è ancora vita su Marte!

    Pareva che tutti i marZiani si fossero trasferiti in Illinois...

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  15. E adesso l’arca che ha costruito sta accogliendo tutte le specie politiche che si vogliono salvare dal diluvio (e inevitabilmente salveranno anche noi).

    Sicuramente mi sbaglierò ma ho come l’impressione che l’otto dicembre dovrà fare spazio anche per qualcun altro , no , non per chi avrebbe voluto dall’inizio e che mancherà l’imbarco anche questa e le prossime volte, ma per chi ha disperatamente bisogno di argomenti vincenti e che , se è vero che nella lega (e un po’ più a destra) comincia a muoversi qualcosa, potrebbe anche cogliere l’occasione per riavviare i rapporti con i vecchi alleati di sempre.

    PS In rete cominciano a girare fantasiosi racconti di un ex senatore candidabile in qualche stato estero per le europee (come fece nel 2009 in Lettonia [per altri motivi] il signore di cui si discuteva entusiasticamente qui ).
    Un novello Farage in fasce (è notoriamente giovane dentro) pronto alla battaglia finale per la (sua ma anche inevitabilmente nostra) storia?!?

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  16. Devo ammettere che avevo forti dubbi sulla strategia di far cambiare opinione ai vari partiti sull'€ . Sembra proprio che stia funzionando e pian piano la base comincia a capire.

    Oramai che finisca non ci sono dubbi... la speranza è che finisca presto e magari che finisca per mano dell'Italia

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    1. Parlando del più grande partito in Italia, quello dell'ASTENSIONISMO, mi sembra che la "strategia di far cambiare opinione ai vari partiti sull'€" dicendo la verità funzioni in entrambi i seguenti casi.

      Caso A:
      mi astengo perchè non c'è alcun partito no euro, se ci fosse lo voterei.
      Poi vedo che la lega diventa no euro e, anche se mi ripugna la lega, mi tappo il naso e la voto.

      Caso B
      Mi astengo perchè tutti i partiti mi fanno schifo, a prescindere che siano no euro. Poi vedo che la lega diventa no euro ma, dato che mi ripugna, continuo a non votarla.
      Voterei invece un partito nuovo, pulito, democratico, che mi informa, mi fa capire, mi da i dati, i numeri, mi dice cose serie, oggettive (come quelle scritte nel libro del Prof. Bagnai), VERE, a prescindere dall'euro, ma anche e non solo sull'euro.


      Sbaglio ?

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    2. In Italia c'è libertà di associazione. Se fondi tu un partito "giusto" evitando di metterci persone intellettualmente disoneste io ti voto. Il problema è che questo ti sarà impossibile, perché i marxisti dell'Illinois (prossimamente: della Valdichiana), sono mossi da un unico saggio principio, quello che anima tanti blogger "indipendenti" e tanti economisti "critici": piatto ricco mi ci ficco!

      Per questo sono intellettualmente disonesti: per paura di essere spiazzati dal nostro lavoro, o per il livore di non aver potuto attaccare il loro barroccio sgangherato a un purosangue.

      Per questo perderanno, e tu con loro. Divertiti.

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    3. A proposito del Caso B.

      In via teorica non è strettamente necessario imbarcare i marxisti dell'Illinois... anzi se ne può sicuramente fare a meno.

      Così come si può fare a meno di imbarcare gli arrivisti di ogni specie. E se si compie un errore correggerlo. :)

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    4. Chiarisco ulteriormente il concetto. I marxisti dell'Illinois sono i PRIMI fra gli arrivisti. Il loro inconsulto livore si è scatenato quando ho detto che avrei annunciato la mia adesione a un Manifesto, senza che nemmeno sapessero qual era (le date sono lì, ognuno le può vedere) ed è stato scatenato dalla loro delusione per non essere più "trainati" dal cavallo vincente. Da lì in poi è stato un profluvio di insulti e la rivalutazione di personaggi dalla PROVATA disonestà intellettuale (cioè che hanno distorto per meschini interessi di bottega politica la mia opera di divulgazione).

      La domanda è: tu questo lo hai visto o no? Perché se non lo hai visto, la porta è il tuo mouse. Se lo hai visto. con tutto l'affetto che sai che provo per te, de che cazzo stamo a parla'?

      Prima di caricarmi certa gente, cioè gente che per opportunismo mi ha insultato, io esigo che mi vengano porte delle scuse e mi venga dato opportuno tempo per decidere se accettarle o meno.

      In questo momento QUALSIASI persona si avvicini a me è PUDE ed è opportunista. Capisci cosa significa QUALSIASI? Dizionario, e via andare. Poi tu mi scuserai se fra tutti questi OPPORTUNISTI DEL PUDE, cioè fra tutti questi "fascisti", io preferisco quelli che hanno avuto l'intelligenza tattica di non insultarmi. Chi mi ha insultato ha dimostrato solo di essere un coglione. Perché dovrei caricarmelo, nel momento in cui la strada da fare è ancora lunga e in salita, e io sento la responsabilità di non deludervi?

      Non c'è nessuna altra possibilità al di là della resa senza condizioni, per questi imbecilli. A chi invece NON mi ha ANCORA insultato si piò dare ascolto.

      Chiaro?

      L'euro è una linea di confine abbastanza precisa: o stai di qua, o stai di là. Chi non sta di qua (marxisti dell'Illinois compresi) sta di là. Chiaro? Faccio disegnino? Occorre un diagramma di Venn? Se vuoi te ne faccio due, e li metto uno accanto all'altro. Saranno la plastica rappresentazione di chi ha deciso di rompermi il cazzo (mind my French, as always).

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    5. In circa 15 anni di euro, ho visto solo un partito dichiaratamente critico dell'euro: si chiamava NO EURO e si presento, se non erro, alle politiche del 2006. Naturalmente, gli diedero il suo spazio: 180" in piena notte con le tribune elettorali.
      In Italia, come in tutti gli altri paesi, non serve la censura: gli aromenti scomodi, semplicemente, non esistono.

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  17. Ottimo!
    Di Porcaro mi aveva colpito positivamente questo intervento in uno dei recenti seminari, appunto, di Rifondazione, assieme a quello di Antonella Stirati, meno "deciso" ma comunque interessante e preciso nel descrivere alcuni meccanismi della crisi.

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    1. Dei seminari di Rifondazione mi aveva colpito di non averne saputo nulla, ma si sa: io non sono di area. E non ho un buon carattere. Non riesco a essere troppo triste quando chi mi manca di rispetto fa la fine che si merita. Ricordate la 'zdòra?

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    2. Alla Festa Democratica di Padova (svoltasi a settembre sotto mentite spoglie col titolo ancor più progressista e di "Futura"), mentre io e la mia compagna cenavamo sui tipici tavoloni popolari con ben in vista al fianco "Il tramonto dell'€", giusto dietro di noi si siedono... la 'Zdora e la Fassina. Avevano fatto un intervento dal palchetto, ascoltati da un pubblico tutt'altro che folto. Mi ha colpito l'atmosfera di relativo disinteresse nei loro confronti (ma non so se in effetti la cosa sia normale o meno in questi casi: non siamo frequentatori).
      Dopo un giro esplorativo (nell'aria il concerto di Tonino Carotone), me ne sono uscito triste: da quelle parti, tra arcobaleni, musica etnica, cibi a chilometro zero o vegan e orgoglio GLBT (tutte cose giustissime, ovviamente) nessuno sa nulla di quello che sta succedendo all'Italia e al Sud Europa, dell'€, dell'assetto della UE, dei rapporti di forza tra gli attori in gioco, del prezzo che stiamo pagando come popolo.

      Per quanto riguarda Porcaro, aggiungo questo breve intervento dove parla anche di un necessario ritorno alla sovranità (oddio, un tabbbbù!). Il seminario è lo stesso "famoso" di cui sopra: dopo aver rivisto Casal Bertone volevo capire se l'andazzo di "area" fosse lo stesso. Sembra di sì. Porcaro pare quasi un "fuori area".

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    3. @Francesco Basso
      Del resto, alla festa di Rifondazione dell'estate 2012 a Savona, l'atmosfera era la stessa: temi vari anche interessanti in almeno due sere, non una parola sulla crisi economica che colpisce da tempo quelli che anche questo partito dice di rappresentare.
      E bandiere rosse al vento, in tutti i sensi.

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    4. @marcodifelice

      appunto...

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  18. Mi rallegro della netta posizione di Porcaro, compresa la collocazione nella giusta prospettiva del "rilancio" del trattato euro-atlantico ...che se lo dico io non conta una cippola, anche se, nel mio piccolo, richiamo l'attenzione su quanto sia inesorabile il meccanismo degli artt.207 e 218 del TFUE, già bell che lanciato, con tanto di parere perplesso (mai abbastanza) del Parlamento UE che non ha certo fermato i negoziati.

    Un solo piccolo "richiamo" che non è una critica, bensì un chiarimento che dovrebbe essere ben presente alla pubblica opinione italiana: la Germania ha ragioni da vendere, in base ai trattati attuali, che escludono espressamente,e ab origine, la legittimità di quanto vorrebbe fare (più o meno) Draghi.
    Sono solo quelli "de sinistra" che, letteralmente, si "fognano" un trattato UE che non c'è e che non hanno mai evidentemente letto (o compreso, il che è peggio).

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  19. Vi invito ad ascoltare una intervista di Jacques Sapir raccomandata da Alberto. Esprime sul salario minimo tedesco tutti i dubbi che uno stupido come me presentiva oscuramente leggendone il resoconto su Il Sole

    @russeurope: Le SMIC allemand repoussé à 2017. C'était prévu...Ecoutez mon itw dans les les #Experts http://t.co/6nzdlD1F1I

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  20. Porcaro lo seguo da on po'. Mi fa piacere che ci sia stato il cortocircuito.

    Pari avanti tutta!

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  21. Qui un intervento di M Porcaro al convegno Prc del 4/5/2013

    http://www.youtube.com/watch?v=x9ozUd0WjDc

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  22. Il prof. Bellofiore si è incavolato...

    "Se non siete degli affezionati, potete godervi anche questo Goofynomics, dove si fa riferimento al sottoscritto e ci si riferisce all' "insulsa articolessa" del medesimo - che in realtà sarebbe anche cofirmato da Francesco Garibaldo, ma tant'è. Va da sé che Alberto Bagnai ricevuto l'insulso pezzo di cui sopra è svanito nel nulla. Va be', gli piacerà discutere con chi è d'accordo con lui, capita (purtroppo questo virus comune agli economisti non mi ha preso). E va già bene che non venga accusato (o lo sono stato?) di essere responsabile del nazismo prossimo venturo, e di vilipendio della Patria"

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    1. Mastica... Scusate tanto: se uno scrive pagine su pagine il cui succo è che io dico che basta uscire per risolvere tutti i problemi, devo perdere tempo a fare una confutazione articolata? Quella l'ha fatta Porcaro. Devo essere contento? Dovrei avere il carattere di Gennaro. Anzi, diciamo che è andata bene così. Il mio giudizio è stato largamente condiviso, e anche se io il consenso non lo cerco e non ho guinzagli politici tanto mi basta.

      Riconosco a Riccardo il merito di aver descritto con grandissima lucidità i meccanismi che hanno portato alla crisi e lo cito credo in modo fedele nel mio testo riconoscendo questo debito intellettuale. In cambio sono stato caricaturato come un "ingenuo apologeta del cambio flessibile" (per usare le parole di un altro pezzo da novanta".

      E allora no, mi dispiace. Se er Nutella si vuole tenere questa gente, se la tenga. Fatti suoi. Se Bellofiore dissente dai suoi coautori non ha che una cosa da fare: sceglierli meglio. Io ero libero. Ora sono occupato.

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    2. Aggiungo un dettaglio: chi non è in grado di distinguere fra condizione necessaria e condizione sufficiente non può autodefinirsi economista. Io dico che l'uscita dall'euro è una condizione necessaria per il ripristino della democrazia. Bellofiore mi attribuisce l'idea che questa sia una condizione sufficiente. Se non è in cattiva fede, è diversamente logico. Non vedo allora perché dovrei rispondere a uno che, con "attacchi" di questo tipo, si pone da solo al livello di un Barrai! Non rispondo a Donald, e dovrei rispondere a lui? Ognuno si copre di ridicolo come crede. A dirla tutta, non sono nemmeno troppo deluso. La fisiognomica resta l'unica scienza esatta.

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  23. Un mio, probabilmente inutile, tentativo di discussione all'articolo "La grosse koalition nelle urne d’Europa" di Roberto Musacchio.
    http://vitamina.albasoggettopoliticonuovo.it/2013/11/29/la-grosse-koalition-nelle-urne-deuropa-roberto-musacchio/
    Ora che si é aperto il dibattito anche a sinistra (grazie Mimmo Porcaro) provo a calcare un pò la mano. Giusto per rovinare il grande fogno di qualcuno.
    Musacchio mi ha risposto che invece di pensare di uscire dall'euro bisogna praticare politiche di disobbedienza contro le politiche di austerità... Ma certe persone non sono capaci di porsi una semplice domanda: CHI praticherebbe queste politiche di disobbedienza? Incredibbile.

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    1. Musacchio non so chi sia. Quindi non mi stupisce che lui non sappia che l'austerità c'è perché c'è l'euro (cioè che è servita a aggiustare i conti esteri, non quelli pubblici, come da manuale). Visto però che chi è Musacchio credo non lo sappia nessuno, non perderei troppo tempo a spiegargli l'ovvio.

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  24. Mi dispiace, a destra avremmo un sacco di problemi ma forse sull'argomento siamo un pò più svegli, lei deve essere l'economista di sinistra più amato da chi sta a destra.

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  25. "nazionalismo difensivo" ??!! E che roba è ? La sintesi tra autarchia ed economia pianificata ?

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    1. La sintesi fra buon senso e contabilità nazionale. I piddini come te sono privi del primo e ignorano la seconda.

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    2. SOPRAVVIVENZA!

      "L'Italia e' una repubblica fondata sul lavoro."

      Non leggo "fondata sull'export tedesco" in nessuna parte della costituzione...

      Il quadro attuale e le possibili conseguenze sono il risultato di:
      1) sudditanza/incapacità interna
      2) mire egemoni/nazionalismi esterni

      Chi semina vento...

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    3. @ Prof. Bagnai

      1) "nazionalismo" è un concetto che appartiene alla destra e che può essere soggetto a derive pericolose, adottarlo a sinistra significa per la sinistra una sconfitta politica sicura (perché la destra è capace di "ottimizzare" i concetti, le parole d'ordine e gli slogan che le appartengono mentre la sinistra non può farlo perché combatterebbe una battaglia politica che non è la sua)

      2) a mio avviso non si difende l'interesse della Nazione propugnando soluzioni avventurose ( uscire dall'Euro non è una proposta di buon senso ) e/o soluzioni risibili ( "un’alleanza del Sud" e "La costruzione di un’alleanza trai lavoratori che oggi seguono il PD e quelli che oggi seguono il centrodestra" ), l'interesse della Nazione si difende affrontando di petto i nodi strutturali che rendono il sistema-Italia fragilissimo ( degenerazione del sistema politico, deindustrializzazione, malavita organizzata, economia illegale, spesa pubblica improduttiva, debito pubblico fuori controllo ecc.ecc.)

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    4. Ma soprattutto la crisi si risolve col blindo attento di riforma scappellante al centro sinistra e antani contra legem qui pro quo.

      Sandokan & Tremalnaik

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  26. Mi permetto di segnalare l'intervista del filosofo Gianni Vattimo, di formazione comunista e militanza nei partiti di centro-sinistra.
    Essendo Vattimo uno dei punti di riferimento del pensiero filosofico della sinistra italiana (se ancora esiste una sinistra italiana, oggi ci sono i piddini), ritengo l’articolo molto interessante soprattutto per le sue valutazioni sull’euro, integrazione europea, tecnocrati e BCE.

    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=6184

    Grazie prof. per l'opera di insegnamento e divulgazione, buon fine settimana a tutti.

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  27. Ci vuole più sinistra anzi ci vuole una VERA SINISTRA per uscire dalla follia tecnocratica ultraliberista e d autoritaria dell'euro.

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    1. Non basterebbe una sinistra che non abbia orrore di parlare dell'interesse nazionale?
      (Visto che, come è stato scritto che meglio non si sarebbe potuto, "il capitale nasce internazionale e il proletariato non lo diventerà mai")...

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  28. @Francesco Fois
    penso che il 99% di chi appoggia l'euro sia uno che pensa di vivere su Marte.
    in questo pianeta l'U€ è un sistema fascicomunista e quindi mi pare illogico (ma non lo per loro che nn ci arrivano) essere contro il fascismo e a favore dei lavoratori e poi appoggiarlo.
    poi ci si stupisce di Nichi Vendola..

    detto questo, penso che la svolta "politica" sulla vicenda va vista nell'Ucraina.. nessuno pensa che entrare nella UE sia il paese dei balocchi.. nessuno

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    1. Non ci sono più marZiani su Marte, sono (quasi?) tutti in Illinois.....

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  29. @ ragazzino

    Il peggiore degli insultatori di Mattei fu Montanelli. Così, giusto per menzionare un idolo piddino

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  30. Ma Mimmo Porcaro ha un recapito? Un sito, un blog, un profilo? Giusto per complimentarsi.
    Mimmo for President!!

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  31. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  32. Grazie per aver condiviso! Seguiremo gli sviluppi.

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  33. Se le elezioni europee, come è probabile, saranno caratterizzate da una forte affermazione dei partiti anti-euro, il crollo della moneta unica sarà solo questione di (poco) tempo, visto che nel frattempo l'EZ già scricchiola di suo.
    Attualmente la Lituania è alla presidenza di turno dell'Ue, ed è forse per questo motivo che la presidente lituana, Dalia Grybauskaite, alla ricerca di una ribalta internazionale che non le ricapiterà mai più nella vita, si sente in dovere di rivolgersi al governo ucraino facendo la voce grossa e rilasciando spensieratamente dichiarazioni che di solito un politico accorto cerca di evitare:

    «L'elite, il governo ucraino avrebbero potuto cambiare il loro approccio. L'Ue non negozierà più. Tutti i principali termini [ dell'accordo ] sono ben noti. Non ci saranno ulteriori trattative.
    L'UE sostiene ancora la volontà del popolo ucraino di avvicinarsi maggiormente all'Europa , ma le autorità ucraine hanno in gran parte perso la fiducia dell'Ue».

    La Lituania con 3 milioni di abitanti su 65200 kmq ha un passato recente di cui può solo vergognarsi (si veda a tale proposito, “Bei tempi”, di Ernst Klee, Willi Dreßen, Volker Rieß, sui massacri degli ebrei perpetrati dai lituani al fianco delle Einsatzgruppen tedesche), un presente del tutto insignificante, e un futuro di cui nessuno si interessa. Sicché le dichiarazioni di Grybauskaite lasciano il tempo che trovano.

    E, a proposito di dichiarazioni superflue, non poteva mancare quella del presidente dell'inutile ed ininfluente Parlamento europeo Schulz, secondo il quale “quello che è certo è che il presidente di un paese non è il paese", aggiungendo che “forse un altro governo con un altro orientamento andrà al potere".
    Insomma, Schulz auspica lo stesso scherzetto già fatto due anni fa ai danni di Grecia e Italia con l'imposizione di Papademos e Monti, ma l'Ucraina è un osso duro da rodere se si considera che la Russia non permetterà ulteriori ingerenze nelle sue regioni di influenza.
    Dal canto suo, il presidente del Consiglio Ue Van Rompuy ha definito l'offerta dell'Ue "il progetto più ambizioso mai offerto ad un paese terzo”. Ma è un'opinione che a Kiev è stata accolta con risate di scherno a sottolineare che a fronte delle “centinaia di miliardi di euro confluiti nell'economia greca, spagnola e portoghese, un miliardo offerto all'Ucraina è inadeguato e ridicolo".

    Secondo l'analista geopolitico William Engdahl, inoltre, «L'“horror show” Ue non avrebbe offerto all'Ucraina eventuali benefici finanziari. [...] le multinazionali vogliono semplicemente usare Kiev per sottrarre le risorse di un altro paese europeo.
    [...]
    in questo momento l'Ue è una sorta di spirale di morte con il falso costrutto dell'EZ.
    [...]
    L'Ue ha poco da offrire ora all'Ucraina e se [i] leader politici stanno guardando la cosa più realisticamente, dovrebbero concentrarsi sulla costruzione di rapporti più forti con l'Oriente. Perché il futuro dell'Europa, dell'Europa occidentale, non solo l'Ucraina, il futuro dell'Europa occidentale, a mio avviso sta nell'Eurasia
    [...]
    Se si parla con i polacchi, gli ungheresi, con molti dei paesi che hanno aderito all'UE, e anche aderito all'euro ci si rende conto che era uno spettacolo dell'orrore. Ha distrutto la loro industria nazionale. L'Ue è una costruzione di multinazionali mondiali e le multinazionali globali vogliono cogliere fior da fiore ciò che gli serve dell'economia ucraina, che dispone di risorse preziose».

    Come si vede, fuori dall'Italia il dibattito ferve. C'è, però, un dettaglio non irrilevante che a sinistra sembrano incapaci di comprendere, ossia che dal momento che i partiti contrari all'€ sono tutti di destra, dall'€ usciremo da destra.
    Che poi lo rinfaccerà per i 20 anni a seguire.

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    1. A proposito di uscite da destra. Nel suo intervento (linkato da Francesco Basso nel suo commento del 29 novembre 2013 13:46), Antonella Stirati dice che comunque é meglio un'uscita da destra che rimanere in questa situazione. Almeno fuori, dice, si può pensare di tornare a fare vera pressione (opposizione) per contrastare eventuali politiche sbilanciate. Ossia si può tornare ad una sana, ancorché non perfetta, democrazia. L'ho reso con parole mie, ma il senso del suo discorso mi pare questo. Sembra quindi che qualcuno comprenda. Magari con il fatto di dover mettere d'accordo tutte le posizioni ci metteranno secoli a trasformarla in rivendicazione politica. Ma rispetto a prima, quando tutto taceva, é un enorme passo avanti.
      Spero che le riflessioni di Porcaro e Stirati, assieme a quella espressa da Gianni Vattimo (link al commento di P.M., 29 novembre 2013 18:55) possano essere l'inizio di un cambiamento più ampio. Che certamente coglierà impreparato il PD. Meglio così. Di partiti ademocratici non c'é bisogno.

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  34. Avevo già letto qualcosa di interessante scritto da Porcaro. Bene, vuol dire che a sinistra non ci sono solo zombie! Speriamo che questa linea prevalga, in modo che io possa tornare a votare a sinistra come avevo sempre fatto fino a quando ho capito l'inconsistenza di chi guidava quei partiti e delle idee che portavano avanti. Naturalmente, finché non si schiereranno con chiarezza come ha appena fatto Porcaro, il mio voto possono solo sognarlo...

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  35. Dubito fortemente che l'euro possa dissolversi per decisione politica poveniente da istanze popolari.
    Penso piuttosto che, in seguito all'esplosione della prossima bolla a Wall Street, il governo del sistema finanziario messo peggio tra Germania, Paesi Bassi e Francia (coi tedeschi in pole) sara costretto ad usciredall'uione monetaria per ricapitalizzare le proprie banche.

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  36. La posizione di Paolo Ferrero è a dir poco surreale, io lo punzecchio quando posso e come posso su Fb e ogni tanto risponde pure. Gira, che ti gira una meraviglia, pur di non dire le paroline magiche "usciamo dall'euro". "Disobbediamo ai trattati" ripete sempre e capisco l'affetto per la figura ormai mitologica della signoria e della servitù, ma quei trattati li abbiamo sottoscritti, non si disobbedisce a dei trattati, si sceglie di non applicarli... e fine della storia. Sai che mi verrebbe da dire ogni tanto? "Me ne frego!" è una risposta così semplice e sintetica... Per quel che mi riguarda è troppo. Ho sperato fino alla fine in una redenzione comunista, ma il partito ha ormai lo 0,00% dell'elettorato, ha pagato il prezzo di una scissione per non inseguire il PD, si è politicamente suicidato con il quarto stato che avanza (nel senso che è di troppo), c'è pure una fronda interna che chiede esplicitamente l'uscita dall'euro... e insomma... questa o è malafede o incompetenza e non so dire cosa è peggio.Ormai leggo con meno senso di nausea il Giornale, piuttosto che la Repubblica, bestemmio in otto lingue quando sento che la gente voterà Renzi, arrivo persino a sperare che si candidi la manager Berlusconi e credo che voterò Alemanno alle prossime elezioni. Questo è successo pian piano, mi sono trasformato in un elettore di destra... grazie Rifondazione!

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