(avrei avuto altro da fare, oh, quanto altro! Ma quanto è accaduto a Roberto è di inaudita gravità, e occorre che lo sappiate...)
Vi ricordate il romanzo di centro e periferia? La scena culminante è difficile da dimenticare. Un piccolo espediente letterario ha consentito all'autore di chiavare bene in testa al lettore quale sia la prova d'amore che il centro esige dalla periferia: la cessione dell'ANI (da inondare, va da sé, di liquidità...).
Pare che ci siamo.
Sapete tutto questo gran parlare di debito pubblico? E dobbiamo rimodularlo, e dobbiamo ridurlo, e dobbiamo vender caserme...
Siamo proprio sicuri?
Come sa chiunque si sia occupato in modo professionale di sostenibilità del debito pubblico, il problema della sostenibilità del debito rimane largamente un problema di crescita del reddito nazionale. Lo diceva Evsey Domar nel 1944 e rimane vero ancora oggi, per il semplice motivo che questa realtà è riflessa dalla semplice aritmetica del debito pubblico. Agli ingengnieri ricorderò l'ovvio dato che un rapporto è lineare nel numeratore e non lineare nel denominatore: retta contro iperbole, voglio vede' come va a fini'. Tra l'altro, siccome il moltiplicatore pare esista (cosa della quale nessun economista serio ha mai dubitato, e chi lo ha fatto lo ha fatto solo per tattica accademica e pregiudizio ideologico - riservando ovviamente la solita quota legale all'imbecillità), la dinamica del debito espone a risultati che sembrano paradossali, ma che, vi assicuro, non lo sono, tant'è vero che perfino un economista come me li aveva perfettamente anticipati (a seguito di tanti altri). Può accadere, e regolarmente accade, soprattutto durante una crisi finanziaria, che le politiche di austerità condotte per ridurre (linearmente) il numeratore-debito portino a una riduzione del denominatore-Pil con effetti contrari da "what the ordinary uninstructed person would expect" (per dirla con il nemico numero uno dei marxisti dell'Illinois e della valle del Sacco - di cosa non si sa...). Uno pensa di ridurre il debito, ma invece, oooooops, che sorpresa! Ho abbattuto il Pil e il rapporto debito/Pil si è alzato... Mannaggia, vabbe', mi sono sbagliato: capita!
Questo è quello che è successo:
e vedete bene che i due scalini di crescita del debito (fra 2008 e 2009 e poi fra 2011 e 2012, linea azzurra, scala di sinistra) coincidono con i due recenti picchi negativi della crescita (nel 2008 e nel 2012, linea verde, scala di destra). Monti ci ha riportato sopra il massimo storico, che avevamo raggiunto nel 1994, al 121% del Pil. Con lui siamo arrivati al 127%. Colpa di una recessione del tutto inutile, se vista nella logica dell'interesse nazionale.
Nulla di nuovo.Ci si potrebbe divertire coi controfattuali (cosa sarebbe successo se), ma ora non ho tempo e questa non è la sede. A me basta che siano chiare un paio di cose:
1) il problema del debito ce lo siamo causato da soli aggredendo il sintomo anziché la causa della crisi, cioè il debito pubblico anziché quello privato estero (cioè il fabbisogno pubblico anziché gli squilibri di bilancia dei pagamenti), per evidenti motivi ideologici che ho ricordato ad esempio qui (febbraio 2010);
2) a questi motivi ideologici (la distruzione dello Stato, nemico numero uno dei liberisti de noantri) si aggiungeva un motivo ben più prosaico. Il rischio, cioè la certezza, di un esito infausto è stato accettato da un governo che aveva una missione ben precisa: tutelare non l'interesse nazionale, ma quello dei creditori esteri, che ovviamente (e in parte legittimamente, ma solo in parte) desiderano essere rimborsati in euro.
Ricordo che per l'Italia l'euro è una valuta estera (visto che non ne controlla l'emissione, come ci ricorda De Grauwe). Ora, da che mondo è mondo, una valuta estera da dove ce la si procura? Semplice! Dall'estero, cercando di andare in surplus di bilancia dei pagamenti, cioè di ottenere più pagamenti dall'estero di quanti pagamenti si facciano all'estero.
E come si ottiene un surplus di bilancia dei pagamenti?
Semplice: o importando di meno o esportando di più.
E come si ottengono questi due risultati? Be', per importare di meno basta tagliare i redditi: i cittadini comprano di meno, e in un paese dove la grande distribuzione è in mano straniera e si va a grandi vele verso la perdita dell'autosufficienza alimentare e la deindustrializzazione, è chiaro che acquistare di meno significa acquistare di meno all'estero. Voi direte: ma all'estero questo fa comodo? E io vi risponderò, come al solito: non esiste il signor Straniero J. Estero, che abita all'estero e parla una lingua straniera. Esistono tanti "esteri". Ai produttori esteri la riduzione delle nostre importazioni non fa bene, perché sono le loro esportazioni, e se diminuiscono i risultati si vedono. Ma l'estero è fatto anche di creditori. Non uno, tanti. Ognuno dei quali se ne fotte sia degli imprenditori manifatturieri del suo paese, che degli altri creditori del suo paese: semplicemente (e in parte legittimamente) rivuole i suoi soldi. E a ognuno di questi creditori il fatto che gli italiani risparmino (non acquistando beni esteri) per restituire soldi esteri (euro) all'estero fa ovviamente piacere.
E per esportare di più?
Semplice: per esportare di più basta tagliare i redditi (again). Il moltiplicatore keynesiano fa il resto: cresce la disoccupazione, i lavoratori, allo stremo, accettano retribuzioni inferiori, i produttori nostrani possono abbassare i prezzi, e se non vengono spazzati via dal calo della domanda interna (perché i loro lavoratori, pagati di meno, non possono comprare né all'interno né all'estero), forse, dopo un po', ricominciano a vendere all'estero (all'interno ovviamente no perché il paese nel frattempo si è impoverito).
Uno stesso strumento (l'austerità) consente così di ottenere due obiettivi (che quindi sono complementari): il calo delle importazioni e poi l'aumento (forse) delle esportazioni. Insomma: l'austerità serve a correggere il saldo estero (e più o meno ce la fa), non quello pubblico, al quale si sa benissimo che farà enormi danni, per i noti motivi: se tagli la spesa pubblica (cioè il reddito privato) per migliorare il saldo pubblico, poi succede che il settore privato paga meno imposte e quindi i benefici iniziali sono attenuati o annullati.
Ovviamente questo è quello che è successo, come sapete e come potete vedere:
Nel 2012 siamo praticamente rientrati dal nostro indebitamento netto con l'estero (il saldo estero è migliorato di quasi tre punti di Pil), mentre il saldo pubblico è migliorato solo marginalmente, dal -3.6% al 3% del Pil. Questo ha consentito al governo di cantare vittoria ("siamo rientrati nei parametri"), una vittoria che andrebbe vista alla luce del fatto che altri governi avevano negoziato margini di rientro del saldo pubblico più dilazionati (evitando una recessione come la nostra) e anche alla luce del fatto che i parametri di Maastricht sono insensati.
Molti di voi saranno annoiati da questo riassuntino: sono cose ovvie, risapute, i relativi QED sono già stati scritti o era inutile scriverli. Ma vedete, qui arrivano tante persone nuove, e passano tanti dilettanti. Ogni tanto un riassunto fa bene.
E la morale della favola qual è?
Torniamo a bomba: vi dicevo di quelli che vogliono rimodulare il debito o vender caserme per ridurlo. Proposte già dubbie prima che Reinhart e Rogoff venisseri sputtanati (come spiego qui), e ora assolutamente insensate. Il problema dell'Italia è la crescita, e la crescita non si risolve né con l'austerità né con l'abbattimento del debito pubblico: la nodo della crescita si risolve favorendo, con politiche espansive, il deleveraging del settore privato. Questo lo sanno tutti gli economisti e lo ammettono ormai anche i più ortodossi. Ed è ormai evidenza condivisa quella che senza un riallineamento del valore della moneta alla forza delle economie nazionali questo obiettivo è impossibile da conseguire. Con rapporti di cambio fissi, le politiche espansive semplicemente si scaricherebbero sul saldo estero: più reddito, più importazioni. Il problema vero (quello dell'indebitamento con l'estero) non sarebbe risolto.
Non solo.
Abbiamo deciso che vogliamo dare meno soldi ai creditori esteri? Rimodulare, rinegoziare, questo significa, in buona sostanza. Bene: allora un riallineamento del cambio è il modo giusto. Se l'Italia si sganciasse e rimborsasse il debito in valuta nazionale, certo, all'estero riceverebbero meno valuta estera (esattamente come nel caso di una rinegoziazione/rimodulazione, insomma, di un default mascherato o esplicito), ma il riallineamento del cambio darebbe fiato all'industria italiana, sia sui mercati esteri (maggiore convenienza dei nostri beni all'estero) che sui mercati interni (minore convenienza dei beni esteri all'interno). Avremmo quindi le risorse necessarie per pagare il restante debito.
Tagliare il debito con l'austerità o un default controllato o una svendita del nostro paese, mantenendo al contempo il cambio fisso, ci espone a un ovvio risultato: quello di una crisi di tipo greco, con avvitamente recessivo e successiva palinodia del Fmi. E questo, che per taluni è recente e incerto punto di arrivo, per noi è stato un saldo e chiaramente affermato punto di partenza.
Ma allora perché Grillo e tanti altri continuano a battere sul tasto del debito pubblico? È solo dilettantismo?
No.
Nel caso di Grillo sappiamo bene che le cose non stanno così. La matrice liberista del suo pensiero (cioè di quello di Casaleggio) ci è nota, siamo stati i primi qui a metterla in piena e compiuta evidenza.Gli economisti Grillo e Giannino hanno in comune, oltre alla laurea in economia, un pio desiderio: abbattere lo Stato.
Buona fortuna, e il discorso per me finisce qui.
In altri casi, però, la cosa è più preoccupante. Il continuo, insistito, subliminale messaggio secondo il quale noi dovremmo garantire il "nostro" debito con il "nostro" patrimonio è un evidente tentativo di applicazione del metodo Juncker. Chiunque vi parli di vendere qualsiasi pezzo di Italia al capitale estero (fosse pure un etto di sabbia della spiaggia di Maccarese) sta tradendo il nostro paese, e lo sta facendo in modo subdolo e con un obiettivo ben preciso: quello di convincervi che siccome "abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi" ora dobbiamo "vendere i gioielli di famiglia". Due luoghi comuni che non vogliono dire niente, ma che mirano a uno scopo ben preciso: farvi apparire come naturale la svendita al capitale estero dell'ENI.
Perché, vedete, non solo il debito pubblico non è causa ma sintomo (e sintomo nemmeno troppo preoccupante, se l'IMF prevede un rientro già dal prossimo anno), ma la privatizzazione (tramite svendita) di asset pubblici non ha mai, in alcun paese e in nessuna circostanza, curato questo sintomo. Accetto esempi del contrario: "ma in Transnistria nel 947... ma a S. Marino nel 1436... ma nelle Fiji nel 2006...". Buon divertimento!
L'Italia non è in vendita.
Vorrei anche far capire una cosa, molto semplice. Quale creditore intelligente chiederebbe a un artigiano di vendere i propri utensili per abbattere, poniamo di 10, un debito di 100? Nessuno, per il semplice motivo che il restante 90, l'artigiano, senza utensili non riesce a rimborsarlo, perché smette di lavorare. O meglio: un modo per rimborsarlo ce l'avrebbe ancora: andare sotto padrone. Ed è questo che vogliono.
Chiaro, no?
Chi vede nel capitale estero la soluzione dei problemi vuole semplicemente la definitiva schiavizzazione dei paesi periferici. L'Italia priva delle sue aziende diventerebbe semplicemente un serbatorio di manodopera molto qualificata e sempre più a buon mercato. Chiunque vi parli di vendere ai creditori esteri anche solo un sasso del nostro paese coopera, che lo sappia o meno, a questo progetto. E quindi va isolato e fatto riflettere, naturalmente con le buone. Io ci ho provato in tempi non sospetti, denunciando credo per primo in modo esplicito la svendita del nostro paese. Certo, questo ha dato fastidio a molti difensori dell'euro "da sinistra". Non si può dispiacere a tutti. Ma io vivo in Italia e non voglio trovarmi a vivere in un deserto.
E che il tema sia questo, e che lo scontro sia ormai aperto, ce lo evidenzia il coinvolgimento dell'informazione di regime.
Sentite cosa racconta Roberto Buffagni:
Roberto Buffagni ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Offertismo e antifascicolismo":
Altro aneddoto in tema, fresco fresco.
Stamani sento "XXX"
su YYY. Il conduttore legge una dichiarazione di Riccardo Illy, che
in qualità di presidente di Altagamma dice che la vendita a stranieri di
Pernigotti e delle aziende italiane in generale dimostra che sono buone
da mangiare (appunto come i cioccolatini).
Telefono alla redazione.
Di tanto in tanto lo faccio, e ho sempre trovato redattori cortesi.
Stavolta, il redattore mi chiede di sintetizzare il mio intervento (che
avevo già liofilizzato per il centralino). Sintesi: i profitti di
un'azienda italiana che diventa straniera se ne vanno all'estero; e
questo se va bene, perché a volte l'acquirente decide di comprare per
chiuder e così eliminare un concorrente, vedi caso Acciaierie
Terni/Thyssen Krupp, con il collateral damage dei poveretti carbonizzati
per risparmio sulla manutenzione e la sicurezza in vista della prossima
chiusura.
Invece di passarmi il conduttore, il redattore comincia a
polemizzare e a discutere lui. Si noti che questo non avviene mai: di
solito, i redattori si accertano che tu abbia da dire qualcosa di
minimamente sensato, non teppistico e non illegale, e poi ti mettono in
linea. Niente: stavolta, il redattore si batte come un leone. E non è
vero che i profitti vanno all'estero, e comunque ci pagano su le tasse, e
il problema della sicurezza sul lavoro è molto più complesso, e insomma
lei è per il protezionismo...dopo di che, mi mette giù il telefono.
Avevo dormito bene, erano le sette e mezzo del mattino, per cui mi
incavolo solo moderatamente. Richiamo il centralino, spiego l'accaduto,
sottolineo che per un servizio pubblico è grave fare censura preventiva,
avverto che non finisce qui, e lascio di nuovo il mio telefono nel caso
che un responsabile voglia chiarire. Due minuti dopo mi ritelefona il
redattore di prima. Gli chiedo di presentarsi. Non si presenta. Glielo
richiedo. Non si presenta, in compenso mi insulta: "Lei è un arrogante e
un maleducato!" (cfr. pag 2 del manuale di psicoanalisi for dummies,
voce "proiezione") e conclude con le ultime parole famose: "Lei a XXX non interverrà più".
E bravo l'innominato. Mandata lettera di
protesta al responsabile della trasmissione e al direttore di YYY.
Reazione: zero. Appena avrò tempo e voglia scriverò anche a qualche
giornale, come i colonnelli in pensione (non sono in pensione, però).
Ecco qua, tanto vi dovevo. Abbasso il nazifascicolismo!
Vi occorre altro?
Pud€ Pagina difende la svendita. Può darsi che gli vada bene. Se invece va male, cioè se gli italiani si riprenderanno l'Italia, sapranno quali braccia restituire all'agricoltura, in un paese che ha tante eccellenze nell'agroalimentare, e tante deficienze nell'informazione.
(fate sentire la vostra voce. Polvere alla polvere e merda alla merda. Devono sapere che sappiamo cosa ci stanno facendo, e sappiamo perché ce lo stanno nascondendo. Fate circolare. L'indirizzo di Pud€ Pagina si trova facilmente...).
Non ne lasceremo indietro nessuno. La lista si allunga.
RispondiEliminaComplimenti per la sintesi. Efficace e puntuale. Sono alla svolta finale di un'operazione che ormai data 5 lustri.
RispondiEliminaSono anni che dall'estero si mira ad ENI, e ricordo che da anni è in giro il progetto di un hedge fund americano (Knight Winkle) che propugna la ricetta della creazione di valore tramite lo spezzatino dell'azienda. Nota lessicale: quando gli analisti finanziari parlano di "creazione di valore" occorre tradurre in "vantaggi per gli azionisti" (e disastri per l'attività industriale). Nei fatti il processo è già iniziato per conto suo (cessione di Snam e Saipem), ma evidentemente è troppo poco. E quindi soltanto servi lobotomizzati o galoppini di chi vuole spolpare l'azienda possono vedere la cessione come un fatto positivo, perche' il copione è già scritto: ulteriori dismissioni (vendite di pezzi) e ristrutturazioni (licenziamenti). Con conseguenti lauti profitti non solo per chi saprà giocare con le azioni, ma anche per le banche che gestiranno le cessioni.
RispondiEliminaCosa ci sia di buono o "de sinistra" in tutto questo per me è un mistero (doloroso). Forse i giornali del vecchio satiro non avevano torto a parlare di "sinistra bancaria" (anche se il pistolotto proveniva da pulpiti più che dubbi).
Le aziende italiane sono buone da mangiare (alla faccia di quelli che le PMI sono una metastasi).
RispondiEliminaL'ovvia conclusione è che l'intestino straniero assorbirà le sostanze nutritive (conoscenze, competenze, ricchezze, ecc.) ed espellerà le feci (noi italiani).
Come sempre è tutto così logico ed evidente che non si riesce a capire come possa non entrare in testa al 99,9% della popolazione.
Non so come fa lei a resistere perché io quando li sento parlare, divento idrofoba dopo 3 parole.
(me ne sono accorto da un altro tuo commento - che non pubblicherò! Lo so che hai il dente avvelenato, e ce l'ho anch'io, ma dobbiamo pur ricordarci il nostro dizionario!)
EliminaProfessore immenso ma dopo tutto quello che Lei ha scritto e dimostrato cosa stiamo aspettando ancora?Cosa dovrebbe succedere per far mobilitare gli ultimo italiani ancora assopiti ad una sana rivoluzione fiscale in primis e poi............???!!!!
EliminaProfessore ci provo ogni giorno a parlare con chiunque, a voce o con i suoi post inviati x mail ma la sfida e' impari.
RispondiEliminaHo letto anche io l'articolo di Illy ieri, sul giornale che spesso compro xke "e' di sinistra"....
Le vorrei raccontare 3 cose velocemente:
1) il mio primo contratto telefonico mobile lo feci con una simpatica compagnia italiana appena nata. Moderna, colorata, concorrente del cattivo monopolista pubblico e sopratutto italiana!! Si chiamava Omnitel, inventò e brevetto' il sistema delle ricaricabili e poi.... era di sinistra xke il proprietario era quello del giornale di prima!
Come e' finita lo sappiamo (Omnitel l'ha comprata Votafone. e io ho fatto la portabilità')
2) oggi su Plus, inserto del sole 24 ore, pag 13 colonna di destra, articolo dal titolo "dentro i numeri - l'export tricolore non ha pagato l'effetto euro" di Fabrizio Galimberti. In fondo un grafico a "pezzi e Bocconi" con solo 3 trimestri in evidenza su una serie storica di 20 anni x dimostrare che ... testuale "...si nota che il terreno (export) è stato perso sopratutto prima del l'avvento dell €: sono antiche magagne, e non la moneta unica, che hanno fatto perdere competitività all'industria italiana... il che fa ben sperare x il futuro"..?!?!?.. e mostra solo il primo trimestre del '92!!!
3) sono in ferie in un villaggio in Calabria, la regione con la più alta disoccupazione giovanile in Italia. Il bagnino mi dice che prende 1.000 euro/mese e che a lui va di lusso, visto che animatori e addetti ai mini club, con contratti di apprendistato prendono 150€/mese.... gli chiedo sicuro? Vuoi dire a settimana? No, al mese risponde lui...
Austerità ...."moderazione" salariale... minori consumi.... Minore import... W il vincolo esterno!!
a meno che non abbiano registrato un part-time da 5 ore a settimana per poi farli lavorare 12 ore al giorno non esiste che prendano 150€/mese in apprendistato.
EliminaLe leggi sul lavoro vanno in una brutta direzione ma questo non significa che si sia arrivati al punto che hai espresso o che non esistano datori di lavoro che fanno i furbetti.
Io ci sono rimasto di sasso, tant'è che glie l'ho chiesto 2 volte (al bagnino) poi ho chiesto se volesse dire "a settimana" (che x inciso e' poco lo stesso).
EliminaIl dubbio sul datore di lavoro sarebbe venuto anche a me ma ti assicuro non può essere questo il caso. Allora ho pensato che avendo qui vitto e alloggio ci fosse una sorta di "trattenuto"... che forse unito all'apprendistato e/o al part time.... comunque desolante.
Pensandole tutte ho cominciato a ragionare se di tratti di "stage in azienda" con un rimborso spese di 150€, ma se anche non si trattasse di "lavoro" in senso giuridico del termine, di sicuro e' la direzione che a preso il mercato del lavoro, come dici, a preoccupare.
La Germania con i contratti cosiddetti "mini-job", può arrivare ad erogare un salario "legittimo" di soli 3 (tre) euro all'ora. A proposito, il lavoro è mini solo nel salario.
EliminaL'ultima trovata del nipote di Gianni è la creazione di un altro bel carrozzone denominato Destinazione Italia la cui funzione sarà quella di attrarre i capitali esteri, perché secondo lui “in Italia non arrivano abbastanza investimenti esteri”. È anche distratto, oltre che impreparato, il nostro Enrico, perché nell'ultima settimana i capitali esteri sono arrivati e ci hanno sottratto altre due aziende di prestigio, cui farà inevitabilmente seguito una ristrutturazione, cui farà seguito un ridimensionamento dell'indotto, cui farà seguito l'aumento della disoccupazione, cui farà seguito...
RispondiEliminaIntanto tariffe e prezzi aumentano incessantemente – per dire: ho appena speso € 37 per comprare un po' di farina, burro, caffè, e pochi altri generi di prima necessità -, a partire dalla benzina; “8 milioni di italiani rinunciano alle vacanze”, dice Rainews24 – saranno contenti gli operatori dei settori turistici -, ecc
È una tragedia, e non sono mai stato così timoroso del futuro che ci attende come ora. Ma siccome non ci posso fare molto, anziché deprimermi mi faccio due risate guardando di tanto in tanto i tg.
Ieri sera ho visto “Essi vivono”. Come film non vale nulla, ma se l'avessero girato oggi avrebbero potuto intitolarlo tranquillamente “I pudini vivono”.
ma no è un bel film! se piace il genere :P:P...carpenter mi piace che ti devo dire :D
EliminaOT. Sono cominciati i Macchianera awards 2013. Ho già votato questo sito come Miglior Sito, Miglior sito di Economia e Alberto Bagnai come miglior personaggio.
RispondiEliminaE' un'ottima vetrina.
http://www.macchianera.net/2013/05/24/mia13-macchianera-italian-awards-2013-1-prima-scheda-di-votazione-il-red-carpet/
Tenendo conto che la blogosfera che conta e che si pratica i 69 a vicenda è un monocolore piddino, riuscire ad imporsi lì sarebbe una conquista.
EliminaUna bella rinfrescata di sabato mattina non fa mai male. Vi invito a vedere di chi è l'articolo in home del programma (A&G) con tanto di trio di scimmiette che si coprono orecchie, bocca ed occhi. Sarà autocritica?! Eheheh.
RispondiEliminaLa situazione è davvero grave. Lo dico perché molta gente davvero non è in grado di unire i puntini. Ieri sera a cena con elettori/attivisti del PD (tutti più vecchi di me) ho abbattuto un po' di luoghi comuni su inflazione e svalutazione, ma niente: l'€uro ci salva dalla Ciiiina (anche se la Ciiiina grazie all'€uro sta colonizzando la Grecia) e i costi dell'energia (memorabile il loro imbarazzo alla mia domanda "ma se il prezzo ad esempio della benzina è costituito per il 70% da tasse, anche quando si svalutasse del 30%, ma quanto volete che pesi un aumento del 30% sul 30% del prezzo finale?" Goduria). Ho detto che l'Argentina sta nuovamente andando per stracci per via di un cambio sopravvalutato e una esclama "un'altra volta???Come dieci anni fa!" io annuisco e lancio il parallelismo col 1992 e lo SME, facendo notare che con l'€uro non si oscilla: cambio 1 a 1. Però no, appena si parla di €uro, la ragione va' accantonata. Non so come fare...
RispondiEliminaOvviamente poi è saltata fuori la Francia. "Eh, in Francia però si sta bene!" ed io "beh più o meno, ancora almeno, si! Ma loro si approvvigionano di soldi freschi tramite il mercato STEP col benestare della BCE che lascia tutto in mano alla banca di Francia, senza interferire". Non sapevano del mercato STEP. Questi, in sintesi, i punti salienti. Ma è durata un bel po'...al solito l'inflazione che affama vedove, orfani, ecc. (io ho ricordato che negli anni 70 tutti hanno comprato casa grazie a inflazione alta con mutui a tasso fisso e scala mobile: mi hanno dovuto dare ragione). Però, menomale che la banca centrale è indipendente:siamo corrotti!
...non ce la possiamo fare.
Poi va beh, quella dell'€uro moneta di riserva mondiale è saltata fuori pure, ovviamente, puntualmente smontata con un bel "veramente le riserve mondiali in €uro ammontano al 14% tra l'altro in discesa per via del rischio crollo della moneta. E prima dell'€uro, le riserve mondiali in valuta pre-unitaria ammontava al 20%". Uno di loro conferma la cosa, gli altri a bocca aperta...ripeto: non ce la possiamo fare! Quando ho detto che l'unico modo per combattere la corruzione è l'istruzione sono stato preso quasi per pazzo: e che aspetti quarant'anni per una classe politica nuova con un livello di istruzione superiore??? La mia risposta: no, se le popolazioni sono in grado di capire cosa è meglio per loro perché capiscono i meccanismi da cui esse stesse dipendono, alla prima cazzata, un politico, è finito. A quel punto, puoi mettere pure un bifolco a fare il dirigente". Che serata...ma la schiacciata ed il salame toscani erano buoni. E c'era pure fresco in terrazza. Peccato per le zanzare...
Alla prossima!
Maledette zanzare...
EliminaDa due anni vivo in alamania Salvatore, e manco da diversi anni dal bel paese. Ogni anno torno tre volte, pasqua natale e durante l'estate. Ogni volta capita di discutere di come vanno le cose, politica, etc etc etc ... e si sbatte inevitabilmente in questi luoghi comuni. Sempre e comunque. Anch'io non resisto e entro in discussione, cercando di spiegare tutte queste cose che tu hai nominato Salvatore, dicendo che sono vittime di trent'anni di lavaggio del cervello a base di concetti falsi e controintuitivi, con simili risultati. La Ciina, la moneta forte, l'inflazzzione ... i fondamentali sono sconosciuti ai piu' e i piddini medi vanno avanti di luoghicomuni, poiche' sono stati detti da brave/affidabili persone a' la' Bersy ... poi si nomina quante capriole questi "fari" hanno compiuto, ma niente, questi non cambiano idea, ti possono dare ragione su qualche punto sparso ma la linea non cambia.
EliminaRicordando quanto sia fondamentale fare i conti con la razionalita' economica ma mi sono sentito rispondere che l'economia non e' una scienza ... dovrei andare in giro con una cartella di tabelle dati e grafici, l'unica volta che ho avuto relativamente successo e' stato quando avevo con me i volantini strategici di la solitudine dei numeri reali, ma capite bene quale pena sia. Vedremo quest'anno come va', a questo punto posso andare all'attacco dimostrando che le cose stanno andando esattamente come si dice qua' gia' da tempo, vedremo che facce faranno i miei cari amici questa volta!
Faranno le facce da PUD€... :-)
EliminaPazienza! Da questa parte si sta meglio: meglio tormentati coscienti che dormienti storditi. Prima o poi la verità verrà accettata da tutti come ovvietà. "Sevedeva", diranno.
Questi figli di Pud€ non avranno scampo,stanno alzando le barricate,e noi dobbiamo essere tanti per poterle buttare giù tutte.Forza e coraggio,nulla dovrà rimanere impunito.Questi traditori vogliono distruggere l'Italia,e noi siamo i nuovi partigiani che la difenderanno,ma per poterlo fare bisogna usare le loro stesse armi dell'informazione.
RispondiEliminapiù chiaro di così... si muore!, se si permette che vadano avanti
RispondiEliminaInsomma, si è arrivati al climax del piueuropa, mi immagino ogni tipo di valLetta pronta ad eseguire ligia il virtuoso officio. Complimenti per la consueta efficacia.
RispondiEliminaDi marxisti dell'Illinois è piena la tv italiana,
RispondiEliminaho sentito personalmente Santoro, conduttore di Servizio Pud€,
il paladino della sinistra, il nemico numero uno di Jimmi Berlusca, (che gli ha fatto prendere più voti alle ultime elezioni con il suo programma),
dire chiaramente che se uscissimo dall'euro sarebbe una catastrofe, dovremmo fare la spesa con la carretta,
verrebbero a spararci in garage,
saremmo travolti dalle sette piaghe d'Egitto.
Vergognatevi, traditori della patria,
polvere alla polvere e merda alla merda,
mi sembra la risposta giusta per il Pud€
Come scrissi ieri, ho come il dubbio che questo governo sia più facciata delle altre facciate. In 7 mesi Letta, il governo del farsi fare, non ha fatto nulla, anzi, ogni qualvolta usciva qualcosa da attuare, tra l'altro sempre marginale, il "nei prossimi mesi.."era la parola d'ordine. Mentre per salvare B, in tempo zero hanno attuato l'indicibile.
RispondiEliminaComprendo il suo esultare alla Bongiorno, ma 1,5 miliardi contro quello che deve dare indietro, penso oltre 45 miliardi, è un pò come sensazionalizzare le molliche in un teatrino parecchio instabile.
Mi vengono in mente gli eurogendfor e penso al film "I figli degli uomini"...
Ma questo "bel paese", verrà ricordato solo più nelle litografie? Ci sto male.
La realtà è che purtroppo gli italiani non hanno un punto di riferimento e molti si impegnano a non darglielo tradendolo continuamente ma ipocriti abbastanza da difenderli quando uno "squilibrato", tenta di svegliarli.
E se sei in un gruppo in piazza, sei "dei centri sociali".
Detto questo, bisognerebbe scendere in strada e parlare di quello che sta avvenendo alla gente che non possono permettersi internet e quindi raggirati attualmente dalle tv di stato.
quindi mi chiedo un pò alla Lenin...che fare?
L'Italia è un paese con solide tradizioni autoritarie, puntellate anzitutto da una stampa tradizionalmente asservita ai vari poteri. Piuttosto: siamo di fronte a un turn of the screw del Pude, con quali esiti non sappiamo e per ora non è dato saperlo. Tutto dipende da questo: - Si formerà o no una forza politica apertamente e coerentemente anti Pude? Per ora non c'è. Dalla fine dei grandi partiti di massa (PCI) gli interessi diciamo grossolanamente anti Pude (salariati, piccola e media impresa) non sono rappresentati. E' più o meno quel che voleva dire Eugenio Garin quando diceva: -Sparito il PCI chi ci difenderà?
RispondiEliminaSu Berlinguer e sul PCI forse qualcosa da (ri)dire ci sarebbe:
Elimina"...L’austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia; cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui guasti si accumulano da anni e che oggi si manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata. ..."
Enrico Berlinguer, 15 gennaio 1977. Conclusioni al convegno degli intellettuali, teatro Eliseo di Roma.
http://www.internazionale.it/opinioni/giovanni-de-mauro/2013/03/22/energie/
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"i Paesi socialisti hanno bisogno di austeritá"
20 Aprile 1984
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/04/20/quanta-colpa-hanno-le-spese-militari.html?ref=search
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"E' questo programma di sostanziale AUSTERITÁ, di sostanziale ridimensionamento che il Pci DEVE proporci."
12 Luglio 1984
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/12/agnelli-natta-che-italia-volete.html
Forse, dico forse, Bettino ha pagato la critica hai trattati. Tutto gli si può dire tranne che non sia stato l'unico politico italiano che non si piegava davanti a nessuno! L'unico che aveva la consapevolezza di guidare un grande paese e non la dependance del finto alleato! L'unico modo per levarselo dai coglioni? E' bastato dargli del corrotto e poi lentamente appioppargli la colpa del debito pubblico.
Elimina@Domenico_82
EliminaQuell'austerità era una cosa diversa da quella odierna (la chiamavano Austerity, all'inglese), vi accenna anche il prof. nel libro.
Vorrei anche ricordare due casi di "via giudiziaria alla svendita di asset italiani" con le inchieste su Saipem e su Westland Agusta che tanto bene hanno fatto ai corsi azionari di Eni, Saipem e Finmeccanica, corsi peraltro già esaltati dal basso costo dell'indebitamento che accomuna tutte le aziende italiane.
RispondiEliminaCerto, l'azione penale è obbligatoria, ma non così il deposito degli atti in edicola.
"Le nostre aziende sono convenienti" diceva un nostro ex presidente del consiglio durante un road show a Dubai.
Forse avrebbe dovuto aggiungere: "e state tranquilli che dopo che le avrete comprate faremo in modo che non abbiate grane con la magistratura".
Non parliamo poi del taglio della tariffa dell'ultimo miglio per telecom (esempio della via amministrativa alla svendita).
Per Enel,Terna e Snam un primo colpo è stato dato con la Robin Hood tax (esempio di via fiscale).
W la mano invisibile!
ovviamente le inchieste giornalistiche "spala merda" di certi "paladini" della """""sinistra"""" fatte su Finmeccanica e Eni, sono uscite in questi mesi, per pura coincidenza.....
RispondiEliminaNazionalista! Complottista! Sessista! Come ti permetti, qui siamo persone per bene, e non mettiamo in dubbio (come avrebbe fatto quel bolscevico di Balzac) i sacri principi di indipendenza della magistratura e del sistema dell'informazione. Ecco. Oh!
EliminaA proposito di (in)dipendenza dell'informazione e della presenza non dichiarata di veri e propri organi di partito del PUDE, mi sembra interessante che sull'edizione on line di un importante quotidiano nazionale appaia, proprio quando balza agli onori della cronaca l'acquisizione dello storico marchio della Pernigotti da parte di un'azienda turca, un articolo titolato "Cavit compra lo spumante tedesco" nel quale si esalta l'acquisizione di una cantina di spumanti tedesca da parte di un consorzio di cantine italiane con un'operazione che viene definita dallo stesso acquirente "piccola", ma che, guarda caso, ha lo stesso rilievo tipografico della precedente.
EliminaMi sembra che oltre alla pubblicità palese dell'euro ci sia una quantità ancora più grande di pubblicità occulta.
Una soluzione per evitare che aziende italiane vengano comprate da stranieri? (a parte uscire dall'euro, ovviamente). Favorire in tutti i modi (benefici fiscali e giuridici ecc.) le COOPERATIVE. Aziende controllate dai lavoratori, che non possono non essere italiani. Nessun turco comprerà mai i supermercati Coop! E senza violare i (malefici) trattati europei
EliminaI nomi Bargazzino, faccia dei nomi così ogni tanto, altrimenti le sue potrebbero sembrare insinuazioni senza costrutto. Intende giornalisti eterodiretti dagli interessi dei loro editori immagino.
EliminaSono anni che si susseguono inchieste della magistratura seguite da inchieste giornalistiche basate sugli atti giudiziari. Era almeno dal 2009 che la magistratura indagava sulle tangenti offshore, però adesso la colpa sarebbe dei giornalisti perché hanno fatto il loro lavoro, una volta tanto. Forse lei preferirebbe facessero "sistema", insieme alla magistratura sempre troppo "indipendente" (vorrebbe anche lei un bel matrimonio con il Ministero della Giustizia?).
Purtroppo ci sono ancora tante persone che desiderano essere informate sulle condotte tenute all'interno delle aziende strategiche partecipate dallo Stato, e pazienza se ogni tanto qualche ladro viene arrestato o escono intrallazzi sulle nomine partitiche. Sempre meglio sapere che rimanere al buio.
Nel settore energia e difesa tutti i grandi gruppi internazionali fanno così, o ci si adegua o sei fuori? A me non sta bene, allora stiamo fuori. E sono italiano come lei e come lo era Mattei, il quale decidendo di perseguire una strategia non coloniale e unicamente rivolta al profitto, come l'affare del petrolio irakeno dimostra, si è giocato la vita.
PS_Ovviamente nulla di tutto questo giustifica la svendita a creditori stranieri o cordate interne, che con "l'aggredire il debito pubblico" non c'entrano nulla.
A Venezia è saltato il tappo dei cantieri del M.O.S.E. e l'ex sindaco Massimo Cacciari, da gran paracubo, subito esprime la sua opinione sullo scandalo.
RispondiEliminaAnche se il progetto delle dighe mobili ha attirato enormi quantità di capitali (e ancora non ha finito di fare), rimane un episodio lontano in una 'isolata' terra pudina-piddina (da circa 30 anni almeno). E quindi molto probabilmente poco significante per le sorti dell'Italia.
Già, ma nessuno pensava che l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando avrebbe poi scritto la Storia. Guarda un po', tocca far anche affidamento sull'alea (allora vado a comprare un biglietto della Lotteria).
Sulla funzione dell'austerità, ripesco questo Stiglitz (I ruggenti anni Novanta, Einaudi, Torino, 2004, pag. 211): "Ma l'apparente successo dell'"esperimento" messicano ci ha indotti a ritentare la ricetta, più e più volte, prima in Thailandia, poi in Indonesia e ancora in Corea del Sud, Russia, Brasile, Argentina, con risultati variabili dal semplice fallimento al vero e proprio disastro. Per i diversi salvataggi, sono state spese inutilmente decine di miliardi: il denaro non è riuscito neppure ad arrestare la diminuzione dei tassi di cambio e il pacchetto di politiche, costituito da tassi di intersse elevati e tagli alle spese, è servito soltanto a peggiorare la crisi (come aveva previsto la teoria economica tradizionale). L'aggravarsi della recessione ha provocato una repentina riduzione delle importazioni e l'eccedenza delle esportazioni rispetto alle importazioni ha fornito ai paesi un'improvvisa liquidità con cui pagare i creditori. Se l'obiettivo fosse stato questo - anziché mantenere in forza l'economia - allora si potrebbe parlare di una riuscita di questi programmi."
RispondiEliminaBravo, Alberto, complimenti è proprio così: lo ripeto ingenuamente anche io da lettore di erodto e tucidide. I miei amici progressivi mi guardano esterreffatti: ma non eri un anticomunista, un liberale (loro che erano comunisti a tempo e luogo)? Sì, certo, lo ero, immagino di esserlo ancora, ma perché dobbiamo vendere agi amici degli amici? Quali garanzie ci rimangono per il deibito, i nostri corpi, come prima della riforma di solone ad atene? Domando anche senza avere mai risposta: perché francia e germania non vendono nulla e non lasciano comprare (ricordate quando, tanto tempo fa ormai, la pirelli voleva comprare la continental, o debenedetti voleva comprare in belgio non ricordo più quale importante società, in cui c'erano anche i francesi)? Ma come abbiamo fatto a distruggere qualsiasi senso di dignità nazionale? E perché la libertà economica è sempre da esercitare in alcuni luoghi geografici e non in altri? Naturalmente conosco la risposta, quella di alberto appunto
RispondiEliminaLa Societe' General de Belgique, ricordo bene l'episodio...
EliminaGrazie, Zanzi, ora ricordo anche io, ah, l'età, per carità!
EliminaProf,
RispondiEliminapotrebbe approfondire il passaggio " nodo della crescita si risolve favorendo, con politiche espansive, il deleveraging del settore privato" ? (in particolare sull'aspetto del deleveraging del settore privato)
A Bologna siamo arrivati a un passo dal vendere l'azienda di trasporto pubblico, appena dopo aver effettuato una super-fusione di servizi su ruote e su ferro di cui non si capiva bene il senso, ora un'ideuzza in piu' la ho. Si tratta di un' azienda che solo sulla citta' di Bologna fa ~50000 abbonati ANNUALI a 300 Euro a capoccia. Stavolta si son resi paura ma torneranno all'attacco - d'estate e nel silenzio come hanno fatto adesso.
RispondiEliminaA proposito di dedito pubblico e svendite ecco che su twitter Rinaldi se ne esce con sta cosa,
RispondiEliminache presumo si associ al piano di Savona con cui Rinaldi ha collaborato,e su cui 48 ha fatto un post. Sinceramente non capisco perchè Rinaldi se ne esca con sta menata sul debito pubblico, mi ha dato da pensare (male),dato che qui sappiamo il problema non è il debito pubblico e ritenevo che anche lui condividesse questa analisi. Cercherò di leggere il suo nuovo libro per capire meglio le sue idee, ma le premesse non mi paiono buone.
Per quanto riguarda le svendite ultimamente ho avuto da dire con una piddina reggiana che esultava della vendita della cellular line a due fondi stranieri; l'ignoranza fatta a persona, poi vai a indagare e scopri che il cugino è un dirigente (e spero azionista altrimenti la cugina è proprio cogliona!!). Forse avremmo bisogno di un esercito di Enrico Mattei che per salvare l'Agip prima e creare l'ENI si è fatto ammazzare. Intanto i 7 fratelli cervi stanno scoperchiando le tombe!!
Saluti
Torno a ribadire che l'unica proposta di "haircut" più o meno mascherato che abbia un senso è quella di lasciar funzionare il mercato valutario. Ho espresso più volte la mia perplessità a Rinaldi, non ho avuto occasione di farlo con Savona (dovrei sentirlo), non ho tempo di leggere nei dettagli ora il post di 48 ma sono certo che esprimerà considerazioni come al solito pertinenti, documentate, sensate (salvo prova contraria).
EliminaI dettagli non mi interessano anche per un altro motivo. La mia sensazione è che dietro certe comunicazioni ci sia un certo modo di intendere la politica e le sue logiche, cioè che più che fare un'analisi scientifica si voglia lanciare un messaggio.
Ad esempio, quando il prof. Savona dice che dobbiamo scegliere fra il 20% di inflazione e il 20% di disoccupazione, io sono certo che lui non ha in mente una curva di Phillips con coefficiente -1, ma piuttosto l'idea che bisogna enfatizzare i costi sociali di scelte sbagliate, senza perder troppo tempo a convincere i Platelminti di turno. La mia sensazione è che dietro alla proposta sul debito ci sia una logica simile. Quale essa sia esattamente non mi interessa, però. La mia logica di comunicazione è di dire esattamente ciò che penso: se uno non mi capisce il problema è suo. Io però sono libero perché non ho ambizioni politiche.
temo che la goccia che farà traboccare il vaso sia vicina.
RispondiEliminaC'è una divertente battuta dello scrittore britannico Rudyard Kipling il quale più di 100 anni fa scrisse:
"un tedesco è un filosofo, due tedeschi sono due filosofi, tre tedeschi sono la guerra..." mentre "un britannico è un gentelman, due britannici sono due gentleman, tre britannici sono una partita di cricket..." e infine " un italiano è un buon cuoco, due italiani sono due buoni cuochi, tre italiani sono...un partito politico!"...Ebbene più di 100 anni dopo mi chiedo, seguendo questo blog e i suoi 5 milioni di contatti, se non sia giunto il momento di dare l'ennesima conferma dell' intuizione di Kipling. So che siamo tutti allergici a questa idea, conosciamo tutti gli ingranaggi mediatici del regime ma mi chiedo se fare opera di informazione sulla rete o tra le nostre conoscenze sia sufficiente quando abbiamo di fronte a noi un armata ciclopica di bugiardi e disinformatori da strapazzo ( ho messo da parte il vocabolario...che Dio mi perdoni:).
Nonostante il regime, sono sempre di più le persone che hanno perfetta conoscenza della natura del problema e ancora di più quelle che pur non avendo accesso all'informazione il problema l'hanno "intuito"...e non vogliono più sentir parlare di Euro BCE e via dicendo. Sono tanti cittadini, sempre più numerosi. E questi cittadini hanno smesso di credere nei partiti, destra sinistra centro alto e basso, ora cominciano anche a stancarsi dei comici.
Certi insetti dimostrano che è ancora possibile fare breccia... Difficile pare invece portare a termine il proprio obiettivo...ammesso che ve ne sia uno!
EliminaHo finalmente capito la filosofia dell'Eurista-Austerista espansivo. Probabilmente stima Nietzsche e pensa: "Quello che non mi(ci) uccide, mi (ci) fortifica.
RispondiEliminaIl che ha parfettamente senso pensando che il vincolismo ci farà sì male, ma sopravvivendo ci fortificherà.
L'obiezione potrebbe essere: ma se poi muori?
Ma guarda che anche nell'agricoltura mica saprei cosa far fare a questi qui.
RispondiEliminaOddio un 'ideuccia l'avrei... Spargere a mano questa roba qui visto che così risparmieremmo sulle materie prime ;-). E comunque avrei seri dubbi sulla loro produttivitá essendo essi stessi, dicendola alla sergente maggiore Hartmann, "pezzi informi di materia organica anfibia". Non per fare l'offeso ma voglio tutelare i miei collaboratori dall'essere paragonati a queste nullitá. Ed onestamente non ne cambierei uno dei miei per 10 di loro. Tutto questo solo per puntualizzare, ca va sans dire.
Perdonami socio, non volevo offenderti. Pensavo solo che tu potessi avere bisogno di azoto per il tuo lavoro. E un giornalista di Pud€ Pagina ha sicuramente molto azoto da dare alla Patria. Buon lavoro.
EliminaIo non riesco più a vedere un telegiornale. E' una situazione che umilia un po' tutti, sentire questo ripetersi di menzogne a raffica. Le "svendite" avvengono anche nel piccolo. Una piccola acciaieria qui è stata "venduta" a una multinazione Svizzera, non si sa bene chi siano e che cosa intendano fare... ma la situazione ormai non è più soltanto drammatica, siamo già passati oltre.
RispondiEliminaTanti improvvisati "esperti" economici che non vedono l'ora di smembrare il tessuto economico del paese e smantellare lo stato sociale... viviamo in una situazione che poteva sembrare irreale anche soltanto 10 anni fa.
La KTM si è comperata la Husqvarna, ad agosto chiude lo stabilimento in Italia e trasferisce la produzione... in Austria.
Elimina"la nuova società Husqvarna Sportmotorcycle GmbH con sede a Mattighofen, in Austria, sarà pienamente operativa nella produzione e vendita della nuova gamma all'intera rete"
250 italiani prima in cassa integrazione e poi disoccupati.
Il tutto mentre i media italiani ci raccontano che se vogliamo essere competitivi, o tagliamo i salari oppure gli imprenditori delocalizzano e vanno in Polonia.
Ci pisciano addosso e ci dicono che piove.
E intanto svendono anche le strutture strategiche, come alcune piccole ma importanti, per il territorio, centrali idroelettriche, a piccoli passi, e sottovoce.
EliminaE' uno strazio.
bisogna però ricordare che l'Husqvarna, quella vera, della mia infanzia almeno, era svedese... ;)
EliminaI Castiglioni han sempre fatto un "bel rebelot" con le due ruote, dall'Aermacchi-Harley Davidson in poi... vedi nuova fine ingloriosa del mito MV.
ho visto che ha scritto: " ...Monti ci ha portato al ...."
RispondiEliminama come?
il salvatore della patria non e' "salito in campo" per rimediare ai danni dei suoi ignobili predecessori?!
leggere un prof. dichiaratamente di sinistra che non ci distrugge i cosìdetti col mantra " tutta colpa del nano" non ha prezzo...
PS.se quelli di sinistra fossero tutti onesti intellettualmente come lei, voterei a sinistra. chapeau.
Ho ripetuto diverse volte che Berlusconi sarà anche un problema dal punto di vista sessuologico, o penale, ma non lo è particolarmente stato dal punto di vista macroeconomico. Quanto al votare, grazie, ho smesso, per i motivi che dice lei. Meglio un nemico di un traditore.
EliminaLe decisioni sbagliate degli ultimi 30 anni hanno padri e madri, cioè sono state prese in concreto da qualcuno e poi non sono state corrette da qualcun altro. In questo senso si può portare sul banco degli imputati praticamente tutta quella classe politica che ancora ci governa; e dunque si può dire che al fondo dell'euro e delle disastrose scelte economiche che hanno svenduto e distrutto il nostro paese c'è un gigantesco problema di selezione e controllo della classe dirigente.
EliminaE' evidente, a questo punto, che la questione non si può personalizzare: eppure, cionondimeno, le singole persone sono responsabili.
Il berlusconismo, grazie anche agli ex-compagni del PCI che lo hanno sapientemente tollerato per potersi atteggiare a difensori della patria, ha contribuito a deteriorare forme e istituzioni democratiche. Anche di questo bisognerà tener conto, come di una forma particolare presa da una questione più generale.
Questione più generale che può essere posta così.
Non so se sia vero quello che si dice qui. In ogni caso, così è come le cose sarebbero dovute andare. Ora, perché da noi non è stato possibile questo tipo di gestione politica? Se qualcuno ha tradito - e qualcuno ha tradito di sicuro - perché non siamo stati in grado di fermarlo?
Credo che sia perché la maggior parte di noi (me compreso ovviamente), non ha i mezzi culturali per accorgersene se non venti/trent'anni dopo quando però sta capitando qualcosa di cui forse ci si accorgerà dieci/vent'anni dopo. Internet ha un po' limitato questa asincronia, ma sempre per limitatissimi gruppi di persone, disorganizzati e senza mezzi per agire.
EliminaI media, a prescindere, fanno il lavoro di mantenere il più a lungo possibile l'asincronia.
Grazie mille, buon lavoro e cordiali saluti.
RispondiEliminaGrazie a te. Spero che su Twitter stiano facendo abbastanza casino. Questi piccoli collaborazionisti meritano l'attenzione di un pubblico più ampio. Lo stesso vale per l'aracnide che li guida.
EliminaIn Grecia si comincia a essere un po' nervosi:
RispondiElimina"“Ces gens doivent être guillotinés, tous et sans exception ni même procès” avait lancé une auditrice ce vendredi en direct, sur la radio Real FM. À force d’endurance, nos hommes mais aussi nos femmes arrivent à ne réclamer la même chose que les hommes: la supposée “mise à mort physique” d’une bonne partie du personnel politique. Étonnant par une première lecture, et d’autant plus s’agissant des femmes. [...] Décidément, notre mer nocturne de la majorité silencieuse des naufragés sociaux, n'en finit pas de faire des vagues. Déjà, il a déjà fallu quatre compagnies de CRS pour protéger Evangelos Venizélos de la foule, très en colère il faut dire à Héraklion en Crète, hier jeudi 11 juillet. D’ailleurs, tout un plan d’évacuation a été mis en œuvre.
[..]
"Mais à force d’endurance, les enfants, les hommes, puis les femmes de ce pays changent, y compris pour ce qui est de leur rapport avec la mort. C’est ainsi que durant cette dernière semaine, deux femmes et mères respectivement de deux et de trois enfants, se sont suicidées en Grèce Centrale, à Trikala et à Domokos. Une quasi-nouveauté et peut-être un nouveau seuil alors franchi, mais vers où ? "
http://www.greekcrisis.fr/2013/07/Fr0257.html#more
Una madre che decide di abbandonare i propri figli. Voi potete intuire cosa significhi, quale strazio? Inutile nasconderselo: questo sangue chiamerà altro sangue. La SStoria lo insegna. Saranno stati quelli che "usciamo da sinistra", quelli che "il problema è l'austerità", quelli che "il nazionaliiiismo!", quelli che "la Ciiiiiiiiina!", a chiamarlo.
EliminaIl massimo che possiamo chiedere è di non essere chiamati noi a versarlo.
Non posso che condividere queste (che ritengo essere) profetiche parole...
EliminaTanto lo so cosa mi risponderebbero: "questo l'hai letto di seconda mano riportato da un commento apparso su un blog, chi ti dice che è vero?". Fine della discussione. Tanto è inutile. Mi sono rotto di parlare al vento. La prossima volta che uno si lamenta delle tasse (ormai è una litania continua) gli dico che ce lo chiede l'Europa. Tanto mi dirà che è colpa nostra. Fine della discussione. Tanto è inutile. Mi sono rotto... ma non mi starò ripetendo?
RispondiEliminaSiamo dei privilegiati, mai come adesso abbiamo avuto l´opportunita´ di veder uscire allo scoperto cosi´ tanti traditori... Escono come i bacarozzi(senza offesa per i bacarozzi) dalle fogne quando gli si inonda di ddt!
RispondiEliminaComplimenti
RispondiEliminaComplimenti, come sempre un faro di buon senso in questo perverso mondo economikafkiano!
RispondiEliminaOttima sintesi prof!
RispondiEliminaBesterebbe far leggere questo post (con i vari link allegati) a tutti i Pudisti per azzittirli. Ma no che dico, sono talmente ottusi che negherebbero l'evidenza!
P. S. Personalmente inizio ad avere un grosso problema, quando parlo con i vari €uristi, Pudisti, Piddini, PDini ecc mi passa la voglia di discutere civilmente e sono assalito dal desiderio di massacrarli di botte! Dici che è grave?
Io non ho problema, nella mia cerchia di conoscenze ormai gli Euristi iniziano a sparire. Anzi: secondo me quelli che capiscono che l'euro non è stato un affare sono già la maggioranza.
EliminaQuando capiranno anche che il prezzo di rimanerci è la grecizzazione del paese magari comprenderanno che anche restarci non è un affare.
Ti capisco.
EliminaAnch'io ormai non riesco più ad essere ironica/sarcastica e passo direttamente all'aggressione verbale... specie con i piddini, e li definisco per quelli che sono: ignoranti servi di politiche pinochettiane.
A noi la shock economy, a loro almeno un po' di shock psicologico... visto che si autoconsiderano di "sinistra".
Ma non mi stanco di ripetere tutto a quelli che cercano di capire. Che sono sempre di più, anzi, mi è difficile trovare qualcuno che non abbia idea della fregatura dell'euro.
Coraggio!
ho il tuo stesso problema!
EliminaNiente botte (non capirebbero)! Basta prenderli costantemente per il culo (non capirebbero lo stesso), magari ricorrendo al famoso dizionario Bagnai (e continuerebbero a non capire). Morale: tempo sprecato. E poi c'è di meglio da fare nella vita.
Elimina30 anni fa (a metà dei miei anni) dicevo,in tempi non sospetti,la destra è di destra,il centro è di destra,la sinistra è di destra.Ora ,caro professore, credo ci vorrebbe per questo disgraziato paese non un politico illuminato(ne abbiamo troppi)ma padre amorth l'esorcista.Ho visto il suo purtroppo inutile intevento su Fassina a "l'ultima parola" di qualche tempo fa,ritenti!!!
RispondiEliminaSono totalmente d'accordo con tutto il mio essere su quello che hai scritto Alberto!!! Io con i miei amici del Partito Umanista stiamo cercando di fare informazione su questo tema, mi viene una rabbia perché ci rendiamo conto di essere piccoli e brutti ;)
RispondiEliminaun grande abbraccio!!!
I prezzi che ho visto.. 3-4 euro al'ora in nero
RispondiEliminaIO son stato pagato 3-4 euro l'ora, NON in nero (quindi lo Stato è complice) da Carrefour, con orari mooolto flessibili. (da 24 a 0 ore a settimana, sapendo a che ora inizi e non sapendo a che ora finisci, sapendo il giorno prima se lavori). E un contratto da socio di coop a cui Carrefour esternalizzava, pagata, la coop, a cottimo.
EliminaQuando vivi questi cambiamenti sulla tua pelle la tua prospettiva sull'economia si fa un po' più bassa... reale
Una sola parola: chapeau.
RispondiEliminaad ogni post cresce la rabbia e la voglia di fare qualcosa di piu oltre all'informazione delle masse:cercare di opporsi.ma non so come.mi pervade un senso di impotenza nell'attesa del default italiano.
RispondiEliminagià informare, iniziare a farlo è stata un'impresa, di Bagnai, Borghi, Rinaldi...di tutti noi, forse,figuriamoci opporsi.
Vorrei citare un altro esempio di (s)vendita di un'azienda che ha portato. Kartogroup (settore cartario) proprietaria marchi Perla e Scala, sede a Lucca, svariati stabilimenti in Francia, Benelux, e Lucchesia, nel 2008 improvvisamente si trova a corto di liquidità (le banche smettono di erogare credito). L'azienda rischia il fallimento e si riesce a trovare un compratore (la Wepa, tedesca)che rileva tutto l'asset industriale e i marchi e inizia, da quel momento a ricattare gli operai, con profonde ristrutturazioni, utilizzando le tattiche degli annunci di chiusura e di trasferimento della produzione all'estero.
RispondiEliminaÈ notizia di pochi giorni fa che l'ultima vertenza sindacale è riuscita (cantando vittoria) a dimezzare il numero degli esuberi. Fino al prossimo annuncio.
http://www.ognisette.it/news/lucca.-vertenza-wepa-lazienda-rivedra-il-piano-di-riorganizzazione
Rapporto 2013 Prometeia..a fine anno usciamo dalla recessione!!! Ma è possibile che Bologna è diventata il centro delle favole...ah forse perchè qui si tiene la fiera del libro per ragazzi? O sono troppo attenti a compilare i CV? Qualcuno mi ridia l'Alma Mater!
RispondiEliminahttp://www.strettoweb.com/2013/07/crisi-rapporto-prometeia-a-fine-anno-usciremo-dalla-recessione-economica-ecco-perche/81712/
«Dunque, stima Prometeia, l’uscita dalla recessione potra’ materializzarsi nel quarto trimestre dell’anno quando gli investimenti si uniranno alle esportazioni tornando a salire. Nel frattempo, si conclude nel rapporto, la ricostituzione dei magazzini avra’ ripreso a fornire un contributo positivo alla crescita.»
Elimina...la ricostituzione dei magazzini... ecco quale era il nodo da sciogliere...
Prima fu la seconda metà del 2012 (Passera).
EliminaPoi quell'altro (Monti) vide la fine del tunnel.
Successivamente si misero le mani avanti: ripresa solo nel 2013.
Mò siamo a luglio di quel 2013 di riscossa (eehhhhhh!!), che tra un po' si parlerà non di fine anno ma di 2014.
A forza di dirlo, però, prima o poi ci potrebbero anche azzeccare.
Magari una misera inversione di tendenza, o un + zero virgola qualcosa.
Sarebbe un evento infausto perché a quel punto i distruttori potrebbero esultare: "Visto che avevamo ragione? Abbiamo fatto i compiti a casa... l'austerità e il rigore hanno pagato... la flessibilità del lavoro ci ha fornito il giusto slancio per ripartire.." etc etc.
I TG a reti unificate darebbero fiato alle trombe in perfetto stile Istituto Luce, probabilmente anche Napolitano parlerebbe alla Nazione tutto contento.
Alternativa a questo scenario da incubo? Augurarci che abbiano ancora torto, il che vorrebbe dire un'altra legnata a suon di -2 o -3%.
Per anni alla fine del mese mi facevo prestare i soldi da mio padre per tenere i conti famigliari in ordine poi quando ritiravo lo stipendio ripagavo mio padre che come sempre non voleva nulla per il prestito, poi un giorno mi è venuto in mente di farmi prestare i soldi dalla banca cosi ero più credibile e non ero un bambocione.Ma la banca non era mio padre e i soldi li rivoleva con interessi e sempre più alti mentre io tiravo la cinghia per rimettere le cose in pari.Gli stipendi scendevano mentre gli interessi salivano e accumulavo debiti, ma la banca non si preoccupava perche avevo la casa di proprietà, poi perso il lavoro o perso anche la casa che ora è della banca.....però mi sono comportato da persona credibile e vivo come un barbone.
RispondiEliminaLa storia italiana è tutta qui, basta cambiare i protagonisti eppure gli italiani non capiscono.....devono toccare con mano come vive un barbone mendicando il pane ai passanti per capirlo??Bisogna vedere la morte in faccia per capire ??
Quale è il limite di sopportazione prima di dire BASTA?
Nella mia famiglia 'allargata' la prassi del mutuo soccorso, cioe' del prestito d'onore tra parenti, senza interessi e senza Banche fra le pa**e, e' tradizione ed ha sempre funzionato alla grande.
EliminaQuando con mia moglie decidemmo di comprare casa avevamo disponibile si e no il 10% della quota prezzo da versare in contanti.
Nel giro di 24 ore fratelli, zii e genitori ci diedero quello che serviva ed in soli 10 anni abbiamo restituito tutto senza interessi.
Stessa cosa ho fatto io quando quindici anni dopo lo scambio di favori e' stato richiesto da fratelli e cognati.
Per quello che e' il problema casa, non c'e' qualche parente, anche lontano, che abbia disponibile qualche appartamento sfitto, che l'IMU considera come seconda casa?
Oggi i proprietari sono molto disponibili ad accettare di 'ospitare' persone di fiducia, anche con un ricavo minimo, pur di non vedersi gravare sulle proprie spalle il fardello IMU (di cui a fine anno mi aspetto un ulteriore inaspimento).
Con un lontano cugino acquisito ci siamo accordati cosi'.
Lui ha dovuto divorziare e vive di lavoretti saltuari: l'accordo l'abbiamo raggiunto sulla base di quello che lui si sentiva di poter pagare (che e' molto meno della meta' dell'equo canone...) ma a me va bene lo stesso.
quando uno vive nell'ignoranza NON si ribella. Qualcuno ha detto " la Verità vi farà liberi"...Giusto ! Ma la Verità è la sorella maggiore della conoscenza e nemica acerrima del' ignoranza ! Oggi in Italia l'ignoranza + la mala fede dei quisling nostrani, la fa da padrona .E' tutto qui.
EliminaA un'amica ho prestato 700 euro, mai rivisti.
EliminaMio padre aveva prestato 10 milioni di lire, nel 1988 al suo fratello, mai rivisti.
Mio padre ha dato 35mila euro a mia sorella per farsi la casa, io non ho mai visto niente.
Luca Cellai, mi adottate???? Perché, ahimé, non tutte le famiglie sono come la tua.
@lamoscheta La mia certo non lo è. Meglio se non ti adotto.
EliminaNon mi resta dunque che diventare, come sto facendo, funzionaria dello stato franzoso e servire la République. Per il momento, mi godo Paris e i tetti di Saint Sulpice. Se almeno avessi potuto lavorare alla gelateria "da Alberto"...
EliminaBuonasera Prof, bellissimo post!
RispondiEliminaNon entro nel merito anche perchè è tutto chiarissimo anche per un inesperto di economia come me, ma rileggendolo le posso dire che si sente che è scritto da un musicista: ha in sè una linearità e una proporzione delle forme assolutamente perfetta. Non ho mai analizzato gli altri post ma questo fin da subito mi è suonato quasi familiare a livello di struttura.
Dopo una breve introduzione in "adagio" a richiamare il romanzo di centro e periferia inizia l'esposizione col primo tema in tonalità d'impianto con "Siamo proprio sicuri?" Il secondo tema in dominante parte, dopo breve modulazione, con "E come si ottiene un surplus di bilancia dei pagamenti?" Il tema di chiusura è lampante che sia "E la morale della favola qual è?".
Su "In altri casi, però, la cosa è più preoccupante" parte lo sviluppo che intreccia e raccoglie i temi esposti sopra con varie modulazioni, il tutto porta poi a una coda, lasciando perdere la ripresa che per un pubblico attento non è indispensabile, coll'intervento dell'amico lettore. La chiusa inevitabile non può che essere "Pud€ Pagina difende la svendita".
Cos'altro può essere se non una perfetta e classica forma-sonata di tipo mozartiano?
Buona domenica e grazie ancora!
Io sono iscritto al M5S e allo stesso tempo d'accordissimo con quanto ha scritto oggi! Riconosco che i suoi argomenti sono inoppugnabili! Di tutti i problemi dell'Italia quello che a me da più fastidio e la cui responsabilità attribuisco al PD è il fatto di essere dei leccaculo della Francia(false friend)e della Germania oltre che, evidentemente, essere degli ignoranti ottusi e senz'altro in malafede! Ma possibile che gli italiani non vedano che tutto sta passando in mani straniere e che lo debba vedere io che sto all'estero e che non prendo una lira dall'Italia?!
RispondiEliminaMentre il paese si sta svuotando della sua ricchezza loro tirano a campare pensando senz'altro alla loro poltrona e a tutti i loro clienti che bene o male li terranno sempre ancorati ai loro posti ! E per questo che io voto il movimento, perchè spero che succeda il miracolo di riuscire a farli fuori ! Lei mi dirà che cadremmo dalla padella nella brace....ma è proprio quello che dice Grillo: meglio un'avventura che una lenta agonia....e poi ci saranno sempre lei e altri ancora che capiscono di economia per non compiere più l'errore di rinunciare alla propria sovranità, che per altro, come diceva Andreotti, era pur sempre "limitata" !
A proposito di Italia buona da mangiare. Segnalo che sotto la vicenda della extraordinary rendition di mamma e bambina kazake c'è uno dei mille tentativi di sbocconcellare l'ENI, il cioccolatino più grosso e pregiato della scatola Italia. L' ENI ha trovato un giacimento petrolifero che nel giro di alcuni anni farà del Kazakhistan il quinto produttore del mondo (è già oggi il primo produttore di uranio al mondo).
RispondiElimina"Ad onta dell’accortezza avuta di associare nello sfruttamento del giacimento la Mobil(USA), la Shell ( anglolandese), la BP con Statoil ( inglese+ norvegese), la Total ( francese), Paolo Scaroni non ha avuto vita facile e la magistratura italiana sta indagando su una soffiata avuta circa una sostanziosa tangente che avrebbe consentito il rinnovo della concessione ad onta degli otto anni di ritardo ( provocati da chi?) nell’inizio della produzione.
Una legge – provvidenziale in verità – ha stabilito che la corruzione , anche se fatta all’estero, sia di competenza della magistratura italiana. Chi l’ha così tempestivamente e opportunamente promossa questa leggina?
Fallita la strategia dei ritardi ( otto anni! la produzione inizia ora) per spossessare la presidenza ENI del Consorzio petrolifero; fallita la strategia della eliminazione per via giuridica attualmente in stallo da un bel po’; fallito il tentativo di un cambio di stagione elettorale che avrebbe comportato il cambio del vertice ENI ( spoil system) e quindi l’avvicendamento nella presidenza del Consorzio Kazako, restava la possibilità di creare una bella crisi tra Italia e Kazakistan.
Adesso ce l’abbiamo."
http://corrieredellacollera.com/2013/07/13/che-centra-una-bambina-con-la-geopolitica-di-antonio-de-martini/#more-19922
@Tafazzi
RispondiEliminapremesso che le persone che hanno capito i meccanismi legati alla crisi sono sempre di più e che il mondo non è fatto solo di piddini..
ma alla fine siamo sempre là: vai in piazza per fare cosa? per spaccare vetrine?
certo, ottima idea per regalargli pretesti ("questo clima di odio"... come se la colpa sia delle povere persone!)..
Insomma, andiamo in piazza e poi?
A noi non resta che muoverci, spiegare come vanno le cose, quali sono i fatti reali.
alla fine della fiera non tutti hanno i paraocchi e per esperienza gli operai capiscono meglio di commercialisti, avvocati e ingegneri i meccanismi della crisi non appena gli vengono spiegati.
PS: è giusto pagare 3 € al mese una persona? alla mia collega ho risposto che sino allo scorso anno per i mini job davano in Germania ad 8 ml di persone 400 euro al mese (come se dai fossero 300 per qualche ora in più le ho spiegato).
e mi ha risposto:
"vero?"
ed io: "visto che mi hai detto che non si può uscire dall'euro allora tieniti queste paghe e non farmi discorsi sulla morale! o l'uno o l'altro.. non esistono vie di mezzo!"
Concordo in pieno! Ieri ne ho convinti 5 (di operai) in un colpo solo, durante una cenetta. E quando arrivi al fatto dei mini job, strabuzzano gli occhi... e SEVEDE che a quel punto uniscono tutti i puntini!
EliminaBruxelles ordina, PUD€ pagina esegue.
RispondiEliminaOggi i francesi celebrano l'anniversario della presa della Bastiglia. Gli italiani che ancora se lo possono permettere invece sono al mare, parlamentari M5S compresi, mentre il loro grande puffo, rinchiuso nella sua cameretta imbottita, si atteggia a rivoluzionario e lancia minacciosi proclami farciti di non lievi imprecisioni e di strafalcioni di ogni genere.
Diversamente dalla Francia e dalle altre grandi nazioni europee, l'Italia non ha fatto una rivoluzione per il riequilibrio dei poteri. E per soprammercato si è trovata sulle spalle il Vaticano, che a tutt'oggi influenza pesantemente il corso della politica italiana. Quindi è difficile immaginare che quel risveglio delle coscienze che non si è verificato nei secoli scorsi possa compiersi ai giorni nostri.
Nel resto d'Europa, però, stando agli ultimi sondaggi, il 57% dei cittadini "non crede" nelle istituzioni Ue, e così la Commissione europea «ha deciso di lanciare un proprio servizio indipendente per fornire notizie accurate sull'attività della Commissione stessa completo di "editor, web designer e di esperti in giornalismo e giornalisti".
Nel relativo bando di gara a caccia di nuovi talenti, la Commissione premette e lamenta che "i servizi giornalistici relativi alle questioni europee sono spesso scarsi, irregolari, e carenti di una più ampia prospettiva europea.
[...]
"Che ci sia una nuova "Pravda" in vista per il contribuente europeo dal costo di 3,2 miliardi di euro?" - si è subito chiesto polemicamente il Wall Street Journal […] la Commissione ha già 122 impiegati tra portavoce, uffici stampa e segreterie degli uffici per i media a cui si aggiungono altre 50 persone in funzione di staff inserite nel Direttorato generale per la comunicazione. Una direzione che costa al contribuente 103,7 milioni di euro per tutte le attività di stampa e servizi radiotelevisivi relativi alla vita dell'Unione europea».
Insomma, i governi di mezza Europa sono incapaci di “trovare” alcune centinaia di milioni di euro per servizi essenziali ed ineludibili, mentre gli euro-burocrati gettano letteralmente dalla finestra alcuni miliardi nel tentativo vano e puerile di sostenere un impianto già pesantemente minato alle fondamenta e visibilmente destinato al fallimento.
Sicché i media possono inventarsi tutte le favole che preferiscono, ma tra non molto dovranno fare i conti con la realtà. Conti che potrebbero essere molto salati se a settembre i tedeschi non faranno prevalere la razionalità alle urne premiando "Alternative für Deutschland", il partito che chiede l'uscita della Germania dall'€. Come ha sottolineato lo scorso aprile uno dei suoi fondatori, l'economista amburghese Lucke, "se fallisce l'euro, non fallisce l'Europa, ma fallisce questo governo".
Viceversa, aggiungerei, se i tedeschi proseguiranno sulla strada di Merkel, si aprirà un periodo in cui non sarà salutare andare in tv a magnificare le virtù della moneta unica, e il “sogno europeo” potrebbe trasformarsi rapidamente in un incubo.
"Per soprammercato" noi italiani, o meglio i nostri governanti non si sono mai fatti mancare nulla. Dal 1945 c'è il "soprammercato" Usa e Nato, mentre dall'altra parte (altra, s'è visto, per modo di dire) c'era il "soprammercato" Urss. Poi, da un decennio buono, ci siamo dati il "soprammercato" U€ e Commissione europea (con supervisione Fmi). Che forse "per soprammercato" abbiamo incistato nel nostro dna i geni elle signorie?
Elimina@ roberto b (14 luglio 2013 12:45)
EliminaBeh, io la nefasta influenza Nato la do per scontata. Non insisto mai più di tanto sul ruolo dell'“amico americano” perché a volte qualcuno storce il naso, e io non voglio imporre il mio punto di vista a nessuno e in alcun modo, né alimentare polemiche di cui non sento alcun bisogno.
Tanto poi le cose vanno avanti lo stesso come devono andare.
Solo per completezza dell'informazione (successiva al tuo commento).
EliminaDopo le polemiche dall'Inghilterra la Commissione Europea ha ritirato il progetto propaganda. Sarebbe costato 3,2 milioni di euro, non 3,2 miliardi come erroneamente riportato dalla Gazzetta dello Sport... ehm, volevo dire lesoleh24...
a proposito di svendite...
RispondiEliminaIo spero che il grande puffo riesca nel suo tentativo di farvi saltare per aria e che possiamo ritornare a respirare senza sentirci dire che l'Europa lo permette...ma con misura per non asfissiare i virtuosi del nord che, bien sûr, ne hanno più diritto !
RispondiEliminaSe solo l'Italia fosse governata con onestà e da persone anche capaci in un anno potremmo avere un nuovo miracolo Italiano in barba all'Europa .Le nostre risorse sono uniche mentre le risorse del Nord Europa sopratutto della Germania sono senza futuro e verranno soppiantate dai Cinesi , Coreani, Indiani etcc..
RispondiEliminaQuesto è il motivo per cui con la complicità dei nostri politici corrotti cercano di comprare il nostro territorio , i nostri beni culturali ,il nostro artigianato in una parola il nostro stile di vita unico al mondo .
Obbiettivo cacciare gli italiani mettendoli alla fame ! Italiani svegliaa.
Cittadini "O si fa l'Italia o si muore "..
Buongiorno Prof Bagnai
RispondiEliminaSono un ex imprenditore , ho lavorato per 35 anni nel settore tecnologico , definito di punta , o quello che i politici italioti definiscono di "eccellenza".
Condivido a 360 gradi la sua teoria, anzi non può essere ormai più definita una teoria ma l’ analisi dei fatti e pur non avendo avuto il merito di terminare in gioventù gli studi di economia ho ancora delle buone basi di macroeconomia e sopratutto ho conoscenza del mercato finanziario e di conduzione aziendale che la vita lavorativa mi ha imposto .
A tal proposito ho lavorato a lungo con aziende tedesche , olandesi ..e posso assicurarle che la strategia messa in atto con l'euro, grazie alla complicità di politici italiani corrotti ma sopratutto di una classe industriale demotivata, era già sin dall'inizio di acquisire il meglio del nostro paese a prezzi di saldo, questo è quando mi veniva bisbigliato sin dal primo giorno dai colleghi esteri quando discutevamo della moneta new entry .
Oggi l'Italia ha una solo possibilità quella di aggregare persone oneste ! Persone o meglio opinion leader disposti a trasmettere conoscenza al popolo europeo della via di una unione europea di sentimenti civili .
Queste idee è possibile trovarle anche all'estero ..le chiedo un piccolo sforzo , conceda qualche minuto a questo video del dott. Rath , le assicuro non è un visionario pazzo !
https://www.youtube.com/watch?v=J7IYq8JOP_c&list=PLD0E110133EA8BA6F
ma forse ne è già a conoscenza.
In merito alla sua considerazioni sul liberismo di Grillo-Casaleggio credo che si stia sbagliando, trovo nelle parole di grillo molte conferme alle sue teorie .. anzi direi quello che mi preoccupa non è il suo manifesto liberismo ma al contrario un germoglio di occulto bolscevismo .. forse inconsapevolmente grillo sta subendo una mutazione causata dagli eventi .. lenin non sarebbe riuscito nel suo intento se il "potere" già allora non avesse tentato quanto oggi sta tentando di realizzare ovvero la globalizzazione del controllo mei popoli!
Cordiali saluti
Valsandra
RispondiEliminami rendo conto che scendere in piazza è inutile, siamo stati abituati a scioperare solo tramite sindacato e questo è chiaro che è colluso, la cosa che mi fà stare male è il fatto che con poca pochissima voglia di indagare le risposte si trovano e si trovano anche chi la sola la continua a tirare. Nel mio percorso la cosa che più mi ah infastidito è la completa ignoranza di persone che lavorano con il mercato finanziario. Se fai un lavoro del genere non puoi farti condizionare dalle chiacchiere devi vedere i grafici e chi più di loro segue i grafici o i numeri, voglio dire, a spiegarlo a un operaio che sta 30 anni in fabbrica a testa bassa e è incazzato con tutto e tutti è mooolto più dificile.
Il problema è che non c" è il punto di appoggio , chi per un motivo chi per un altro possono dire anche la verità ma le palle per fare le cose giuste non si trovano perche questo comporta perdere qualcosa per loro, e loro non vogliono perdere nulla anzi, sperano di guadagnare la fiducia degli aguzini e qualche pezzo d" italia da gestire per i vincitori di questa partita.
Se macello sarà la mia coscienza non è soddisfatta dal fatto che , si io lo avevo capito e lo avevo detto.........a quel punto che me ne faccio???
Il mio piccolo lo faccio, promuovo il libro e in rete smaschero più ingenui possibile grazie a gli scritti sia del professore che di altri, predico con famigliari e amici e con i colleghi di lavoro......altro non sò che fare, farei qualunque cosa per far capire.......anche il volantinaggio....
La situazione è sconfortante tutti i partecipanti al gioco sono colleghi e noi che del gioco non facciamo parte possiamo solo urlare al lupo......poi il lupo arriverà e ...
E questo?!!...
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/economia/2013/07/14/news/addio_al_tesoro_dei_privati_con_banche_famiglie_e_imprese_il_debito_totale_al_400_del_pil-62946619/
Per Alberto. Conversazione con amico economista neoclassico. La germania ci ha garantiti e dato danaro per dieci anni, non è vero che attua politiche mercantiliste, si è data riforme opportune e all'altezza dei tempi, è colpa ostra che non siamo in grado di adeguarci alla moneta forte e abbiamo bisogno delle svalutazioni, non abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro, bisogna tagliare stipendii pubblici, pensioni e posti pubblici. Obietto: guarda che così la gente va in piazza vagamente imbufalita. E va beh, risposta. Poi faccio un'affermazione quanto mai temeraria: i documenti europei 2012 dicono che il nostro debito è sempre stato sostenibile. Risposta: sono falsi, perché se draghi dicesse la verità salterebbe tutto per aria dopo due minuti. Non male per un universitario dire che i documenti europei sono falsi! Infine, siccome sono anche squisitamente educati, mi ha detto che non capisco un cazzo.
RispondiEliminanuovo post di Grillo sull'euro ( a pretesto il patetico tour europeo del sindaco di Firenze). Nulla di particolarmente nuovo, compresi i soliti commenti e sottocommenti pieni zeppi di luogocomunismi.
RispondiEliminahttp://www.beppegrillo.it/2013/07/non_possiamo_morire_per_berlino.html#commenti
Il Prof è davvero un grande, in compenso tanti qui continuano ad illudersi che i piddini "non ci arrivino...". Forse i più ottusi, ma sono una minoranza, gli altri ci guadagnano talmente bene da non avere alcun interesse a cambiare.
RispondiEliminaMentre "aspettando godo" quasi quasi "Pelanda Zucconi". Agghiacciante, ma assolutamente da leggere!!!!!
RispondiEliminahttp://www.liberoquotidiano.it/news/economia/1278967/I-nemici-della-ripresa---ecco-chi-puo-fermarla.html
Grandissimo Professor Bagnai. Bisogna far tutto, e non sarà ancora abbastanza, per convincere quanti più italiani del pericolo ormai più che incombente...
RispondiEliminaA me preoccupa anche De Gennaro al vertice di Finmeccanica... non s'era mai visto un prefetto ( e che prefetto! :D ) al vertice di una azienda strategica quanto L'ENI per il nostro paese... senza dimenticare il vecchio e nuovo incarico al vertice di ministeri "di peso" di un' illustre collega, già specializzata in commissariamenti pre-fallimentari... non può esistere casualità in materia.
Pare che al rientro dalle ferie l'ineffabile Sacco manno d'Italia sarà messo in cantiere. (manovrina di 20-40 miliardi autunnale, tanto per gradire). Non è più tempo di grilli, cicale e stercorari, bisogna avere la forza di reagire.
Segnalo un articolo, a firma di Renato Brunetta, su come egli intenda "svegliare" l'asfittica economia italiana. In sostanza spiega a grandi linee la cura choc pubblicizzata da Berlusconi in queste settimane.
RispondiEliminaSi parte dalla riforma del lavoro in stile mini-jobs, visto che ha citato le riforme imposte da Schroeder nei primi anni Duemila.
Si insiste molto sul pagamento dei debiti della PA, "con un sistema di cessione dei crediti dalle imprese alle banche e garanzia dello Stato"[che non mi è chiaro cosa significhi].
L'articolo è questo.
Grazie, bell'articolo. Contiene una chicca, se vera, piuttosto gustosa: "La Commissione europea fece la faccia feroce [sullo sforamento del parametro del 3% da parte della Germania all'epoca delle riforme Hartz], ma incassò di buon grado senza ricorrere ad effettive reprimende. Merito anche del sostegno offerto dall'Italia alla decisione di non procedere altrimenti. Il Governo Berlusconi, che si era da poco insediato, fu naturalmente accusato, dalla stampa militante italiana, di connivenza. Si stava solo cercando un alibi per evitare di incorrere negli stessi inconvenienti. Come nella Germania di allora, nell'Italia di oggi servono ammortizzatori specifici se si vuol ridurre il perimetro dello Stato, accrescere la competitività, legare i salari alla produttività e via dicendo. E se la Germania avesse un pizzico di riconoscenza [!] dovrebbe plaudire a quest'iniziativa."
EliminaIntanto ci pensa Calderoli... 2 settimane a parlar di Congo, 2 ad analizzare sesso e lentiggini dei nascituri di casa Windsor ed il gioco è fatto :(
RispondiEliminaA rinforzo di quello che dice il Professore, cito questa analisi di Haver Analytics citata da Federico Fubini su Repubblica sulla inarrestabile crisi del debito PRIVATO Italiano:
RispondiEliminahttp://phastidio.net/2013/07/14/il-dramma-italiano-spiegato-2/
(Il Professore me l'ha insegnato un po' di tempo fa; il messaggio e' entrato... "in my empty pumpkin")
L'unica cosa che non ho capito, certamente un mio limite, è perché lo stato italiano abbia bisogno dell'ENI (ad esempio) per fare il proprio lavoro come l'artigiano ha bisogno della sega per fare il proprio.
RispondiEliminaTi spiego le due cose che non hai capito. La prima è che io parlo di Italia, non di Stato italiano. L'ENI è citata in quanto azienda italiana, non in quanto azienda pubblica. Quindi non hai capito, forse, quello che i miei studenti spesso non capiscono, ovvero che dire Italia non significa dire "settore pubblico dell'economia italiana", perché ormai nemmeno in Corea del Nord lo Stato gestisce la totalità dei processi economici.
EliminaLa seconda cosa che non hai capito è una quisquilia, una pinzillacchera: il fatto che se un'azienda (pubblica o privata) passa in mani estere, i profitti che essa produce sono di titolarità di soggetti esteri e quindi vanno in tutto o in parte all'estero, il che significa che il paese dispone di meno risorse per rimborsare i suoi altri debiti. Di questo abbiamo parlato più volte.
Ma è chiaro che in un paese dove l'informazione sugli IDE viene fatta da cialtroni in conflitto di interesse perché appartenenti a Goldman Sachs o al sindacato (in celeste corrispondenza d'amorosi sensi, quando si tratta di svendere), non ti si può che scusare se ti son sfuggiti questi due dettagliucci insignificanti...
Mi permetto di aggiungere qualche numero. Vendendo ENI lo stato rinuncia a un dividendo annuo medio del 6% che è probabilmente superiore al costo del debito che va ad abbattere.
EliminaCedere la quota di controllo di ENI potrebbe rendere bene nell'immediato ma si potrebbe porre una leggerissima questione di sicurezza energetica del Paese. Con 1.8 Mboe/giorno ENI ha una produzione di idrocarburi (per capire l'ordine di grandezza) pari approx ai 2/3 del consumo nazionale! E' la produzione che noi "controlliamo" e se ENI va in mani estere...
Stefano Cianchetta
In effetti nel leggere l'articolo avevo superficialmente letto "Stato italiano" dove si diceva solo "Italia" (la maledetta fretta e il fatto che si faceva l'esempio di un'azienda statale). Grazie comunque della risposta.
EliminaSi potrebbe anche considerare che un'azienda come ENI e' strategica per dimensioni e settore in cui opera. Gli Alamanni lo sanno bene ed a ogni tiggi' si blatera di Energiewende, senza che poi loro abbiano chissa' quali mirabolanti strategie ... ma la consapevolezza c'e'.
EliminaENI non andrebbe vista solo come buona fonte di redditi (per l'Italia, perlomeno ancora per un po'), ma anche come strumento di sviluppo diretto in quanto tramite i suoi stabilimenti offre impiego, e indiretto in quanto un approvvigionamento di energia conveniente contribuisce alla competitivita'.
Al che sorge la domanda (retorica): perche' gli offertisti de' noartri si accaniscono solo sul costo del lavoro e mai si sente parlare di energia, trasporti, infrastrutture e servizi che supportano le nostre aziende?
l'ENI è IPERstrategica:
Elimina- il petrolio è ancora alla base dell'economia internazionale o no?
- laddove debbono passare oleo e gasdotti scoppiano guerre come mai?
- l'ENI è la politica estera dell'Italia;
- possiede contratti in Libia, Venezuela, Mozambico, Russia, Nigeria di assoluto e ambito valore;
- insieme a Finmeccanica, Ansaldo Energia, ENEL & C. danno 59,6 mld come “ALTRE ENTRATE CORRENTI” (cioè utili da società pubbliche e beni dello Stato) che concorrono alle entrate dello Stato... ergo...
Per quanto riguarda la sedicente "informazione pubblica", la cosa che mi consola (molto poco per la verità!) è che, se faremo la fine della Grecia (cosa piuttosto probabile se continuiamo di questo passo), per ulteriori ed infiniti risparmi della spesa pubblica, finiranno anche per chiudere il cosiddetto "servizio pubblico". A questo punto, questi "illustri" giornalisti, penso che saranno finalmente soddisfatti del brillante risultato raggiunto !!!
RispondiEliminama quelli come il neo-senatore ex vice-direttore del corrierino dei piccoli san già dove andranno a finire... :D
RispondiEliminaPresto con Stella e Rizzo faranno l'attacco più tosto della squadrone anti-castacriccacorruzionebrutta.
Gli altri allieteranno, a mo' di valletti e giullari, il buon retiro estivo a Cavallò ( la costa spuzzona-smeralda la lasciamo ai coatti tatuati e ai burini arrichiti ex croupier-biscazzieri ) del più grande contribuente svissero al dissesto industriale dell'italia negli ultimi 40 anni.
alla luce dell'ottimo articolo che sintetizza bene buona parte delle cause dell'euro-sfascio, emergono due dati disarmanti:
RispondiElimina- la prima è non abbiamo la minima rappresentanza politica per riversare le nostre istanze
- la seconda è che, alla luce della miopia e/o crudele connivenza delle classi dirigenti europee (in primis la nostra), coloro che gestiranno la transizione saranno adepti del PUD€ (i PUD€ndones), che è quindi garanzia di ulteriori disastri
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
RispondiEliminaLetta, l’esultanza e la realtà: Italia svenduta agli stranieri
In una recente intervista concessa al canale radiofonico BBC4, Letta ha sottolineato la «necessità di rilanciare “le riforme per un’Europa più vicina ai cittadini”,
RispondiElimina[...]
ribadendo di avere molta fiducia sul cammino futuro e rivendicando che “prima di tutto abbiamo un largo consenso in Parlamento ed anche molto buono nel Paese”.
[Letta si è detto] sicuro che basterà continuare nel nostro programma di riforme strutturali, ho fiducia nella nostra economia e nel fatto che le riforme daranno dei risultati positivi”
[…]
“La crescita arriverà , l’Italia è al primo posto in Europa per ‘consolidamento fiscale”».
Qualcuno dovrebbe avvertirlo che secondo le recenti stime dell'Ilo, «i 19 Paesi dove l’occupazione è tornata sopra i livelli prima della crisi dei mutui subprime del 2008 sono:
Argentina, Turchia, Ungheria, Repubblica Dominicana, Malta, Romania, Armenia, Brasile, Cile, Lussemburgo, Germania, Colombia, Israele, Uruguay, Perù, Russia, Svizzera, Kazakistan, Thailandia.
[...]
solo 3 Paesi della zona euro stanno veramente bene, ma di questi tre due (Lussemburgo e Malta) sono così piccoli e operano in condizioni talmente particolari da non fare quasi testo. Ne resta uno solo: la Germania.
Tutti gli altri, dall’Italia alle new entry Slovacchia e Slovenia, stanno molto peggio e tutte, tranne forse l’Austria, sono in declino strutturale. Ovvero l’entrata della moneta unica non ha portato i giovamenti a lungo sbandierati e a cui pochi credono ancora. S’incrina un altro teorema consolatorio, quello secondo cui lo scudo dell’euro consente ai singoli Paesi di resistere meglio alle crisi.
E’ vero il contrario: chi adotta l’euro rende anelastica la propria economia e dunque alla fine paga un prezzo molto elevato in termini di crescita e di occupazione. Detto in modo meno elegante e più diretto: quei Paesi diventano più poveri e vedono svanire le prospettive di crescita.
Insomma, a meno di essere tedeschi, non è proprio un affare».
Appunto.
Zona euro : la crisi finirà dopo una sanguinosa resa dei conti
RispondiEliminaDopo anni di emergenze la situazione nella zona euro sembra essersi relativamente stabilizzata. Ma la fine della crisi non arriverà prima di una sanguinosa resa dei conti.
Così scrive il Financial Times mercoledì 10 luglio, precisando che “gli eventi dell’ultima settimana offrono qualche segno di prudente ottimismo.”
“Quando la settimana scorsa in Portogallo è scoppiata la crisi politica con le dimissioni del ministro delle finanze- si legge nell’articolo – sono bastati sette giorni perché le autorità portoghesi riprendessero il controllo e portassero la calma nei mercati finanziari.
In Grecia i prestatori stanno trovando il modo di continuare a versare aiuti di emergenza ad Atene in cambio di riforme notoriamente incomplete.
Più in generale, l’ingresso della Croazia nell’Ue, l’annuncio dei colloqui per l’adesione della Serbia all’Ue e della Lettonia alla zona euro illustrano molto bene il fascino permanente che l’Unione europea continua ad avere.
Infine, gli ultimi indici di acquisto dei manager, che quantificano le prospettive future delle aziende private, sono stati i più ottimistici dal marzo 2012 a oggi. Nella seconda metà di quest’anno l’Europa dovrebbe riuscire a tirarsi fuori dalla recessione.
Questi segnali sono incoraggianti, ma non dimostrano concretamente che la crisi sta finendo, soltanto che sta entrando in una fase diversa.
I prossimi 12 mesi ci presenteranno sfide politiche, sociali e del mercato finanziario che ancora una volta metteranno alla prova le capacità dell’Europa di gestire la crisi.
Prima di tutto, qualsiasi ripresa avverrà in circostanze molto frammentarie dal punto di vista del credito.
Le aziende italiane, portoghesi e spagnole, che mancano di finanziamenti accessibili, sono in svantaggio permanente rispetto alle concorrenti in Austria e in Germania.
Il concetto di dare soldi ai colpevoli per combattere la crisi in cambio di lacrime e sangue, autocritiche e la promessa di varare riforme virtuose rimarrà in buona parte inalterata.
L’ideale di unità sarà messo duramente sotto pressione nel corso delle elezioni del Parlamento europeo del prossimo maggio, che apriranno la successione a José Manuel Barroso alla presidenza della Commissione europea e a Herman Van Rompuy a quella del Consiglio europeo, il club dei leader nazionali.
Nell’immediato futuro ci sarà un clima politico glaciale per chi è favorevole ad ambiziose iniziative di integrazione, come la condivisione del debito o l’unione bancaria, compresa l’assicurazione comune sui depositi.
……
Studiare macroeconomia serve! (ovvero perché il Regno Unito ha rifiutato l'Euro)
RispondiEliminaA volte si sente dire che l'economia è del tutto aleatoria e non azzecca mai le previsioni. Il prof. Simon Wren-Lewis, dell'Università di Oxford - in un articolo menzionato ed elogiato anche da Paul Krugman - ci fa notare che non è così, e che quando si basano le proprie scelte di politica macroeconomica su studi scientifici approfonditi, i risultati poi ripagano. Questo è stato il caso della decisione del Regno Unito di rifiutare la moneta unica.
ARTICOLO INTERESSANTE
Mi permetto di evidenziare che i lettori di questo blog non hanno bisogno di Wren-Lewis e di Krugman per capire che l'economia è una scienza. Questo articolo lo dimostra a sufficienza, e se non bastasse ci sono decine di QED.
EliminaLO SAPPIAMO GRANDE CAPO !!!
RispondiEliminaA 'nfami! Così m'aringrazziate...
EliminaSe e' vero che la storia si ripete,allora intorno a noi c'e'un nuovo Enrico Mattei,un uomo solo contro tutti che fece grande l'ENI e soprattutto l'Italia
RispondiEliminaIl problema è che nei tg 1,2,3,4,5,6,7.... così come nei talk politici dei canali 1,2,3,4,5,6,7... nessuno ha mai spiegato che investimento estero non è esattamente equivalente a "turista che viene in Italia e paga albergo e ristorante".
RispondiEliminaE nemmeno che "il Paese deve diventare più attraente all'estero" comporta implicazioni lievemente diverse dal "i nostri prodotti devono diventare più attraenti".
Servirebbe uno di quei simpatici servizi giornalistici in cui per strada si chiede ai passanti di dare una loro definizione, e poi si rientra in studio con l'esperto di turno che con linguaggio chiaro chiarisce gli errori, puntualizza, spiega, etc.
Solo che in Italia il giornalismo per lo più è di regime, e quindi ...
Con Leonardo e Machiavelli (e Ariosto, e Galilei...) l'Italia ha inventato il rinascimento, che poi è l'altro nome della modernità. Un'apertura inaudita!!! In Francia e in Germania, come REAZIONE, in seguito è sorto l'Illuminismo, che, al contrario di quello che insegnano a scuola, NON è il proseguimento del rinascimento ma è il tentativo di cancellarlo, attraverso il ripristino dell'ordine ateniese (gli aristotelici principi di unità, di non contraddizione e del terzo escluso, colonne di ogni fondamentalismo) aggiornato alle mode delle dottrine protestanti (Calvino/Rousseau, Lutero/Hegel).
RispondiEliminaIl tentativo illuminista di cancellazione dell'Italia (o del rinascimento, è la stessa cosa) che data da oltre 500 anni ha assunto ai nostri giorni le vesti dell'euro, dell'EU o dell'EURSS (vedi il libro di V. Bukowskij del 2007). Ovvero di un disegno elitarista, dirigista, classista, autoritario, socialista, universalista, antirinascimentale quant'altri mai – dove a dominare è la burocrazia e dove ciò che importa è imporre gli standard che possano finalmente permettere al grande di cannibalizzare e annettersi il piccolo (la standardizzazione ha anzitutto questa mira). L'Italia ha inventato il capitalismo, l'impresa come arte e come invenzione, il capitale come qualità... è QUESTO che risulta intollerabile!!! L'Illuminismo impone lo standard – la vita, l'impresa, il prodotto come standard...
La qualità come standard!!!
In tristitia ilaris... (Giordano Bruno)
Interessanti le cose scritte sotto lo pseudonimo di Clinamen, anche se apparentemente strampalate: cf. "Eros e Magia nel Rinascimento", di I.P. Culianu (Boringhieri), che naturalmente non posso riassumere in questo angusto margine senza sembrare anch'io strampalato. Dirò soltanto che Culianu mostra, tra le altre cose (persuasivamente, a mio modestissimo avviso) che Giordano Bruno deve essere compreso non tanto come un luminoso precursore dei nuovi tempi ma invece come una figura a cavallo tra i due mondi, tra il Rinascimento immaginifico e la furia iconoclasta della Riforma (furia iconoclasta che, secondo Culianu, ha fatto da letto di semina per la rivoluzione scientifica e l'Illuminismo). Non a caso Giordano Bruno pensava che l'invenzione dell'alfabeto fosse stata una grande iattura per la scienza, in quanto ha privato l'umanità della capacità di vedere la verità direttamente, per mezzo di "visioni"; e non a caso nella sua opera le immagini svolgono un ruolo essenziale, tanto che per noi è diventato difficile comprenderle; c'è un suo brano molto bello su questa idea, che non posso inserire in questo angusto margine; la transizione da un pensiero in cui prevalgono le immagini a un pensiero in cui prevalgono le astrazioni è già compiuta al tempo di Kant, come si capisce anche dal fastidio con cui tratta le immagini nella sua Critica alla ragion pura. Il fatto curioso è che la moderna tecnologia, frutto dell'Illuminismo iconoclasta, ha creato una Società dell'Immagine perfettamente funzionale alla Propaganda usata per controllare le masse (e assai affine alle tecniche immaginate da Bruno per il controllo delle masse, spiegate nel suo De Vinculis). L'immagine inganna spesso e volentieri, e solo se sappiamo leggere "libri senza figure" possiamo trovare l'inganno. Lo slogan è una specie corrispettivo dell'immagine nel linguaggio scritto-parlato, in quanto resiste alla furia analitica del pensiero, che solo ci consente di smentire e di smentirci...
EliminaVediamo se ho capito: Voltaire, Franklin e Smith sarebbero dei socialisti, mentre Rehn e Draghi dei leninisti giusto?
EliminaMiseriaccia, non avevo capito niente allora, pensavo lo fossero solo Meslier e Morelly.
Grazie per l'illuminazione.
Distinti saluti.
Herr Lampe
Lei professore si arrabbia per la svendita dell'Italia, io ho sentito un moto di indignazione al momento di sentire che un giovane di 26 anni, disoccupato nella Brianza, una delle provincie più ricche d'Italia (ma ormai lo spettro della disoccupazione giovanile è arrivato anche lì) si è tolto la vita. In suo ricordo ho deciso di lanciare una iniziativa per sensibilizzare quanti più italiani possibile, facendo volare uno striscione contro l'euro sulle spiagge italiane a ferragosto. Chi volesse sostenere l'iniziativa può informarsi a questo link:
RispondiEliminahttp://www.truccofinanza.it/finanza/un-gesto-per-ricordare-chi-e-stato-costretto-a-uccidersi/
You believe that we have lost the knowledge of what is beautiful and of what is ugly, of what is good and of what is evil. Maybe you are right. Undisputedly you know how to make money out of money, like intellectuals know how to make books out of books and priests money out of the good faith of simple people. But don’t be so sure of our perversions. If you go beyond a point that you are actually reaching, we will stop killing ourselves: people will start, with good reason, to kill you.
RispondiEliminaCome già scritto io non sono uno di cultura e quel poco che ho appreso è solo per passione però volevo portare all" attenzione un fatto, che mi è capitato facendo delle ricerche per mio interesse personale.
RispondiEliminaCercavo il saldo commerciale estero della turchia, lo cercavo perche oltre il fatto che sui forum di finanza tutti accreditano questo paese come uno dei più interessanti nel panorama dei paesi in via di sviluppo e anche un mio amico mi parla sempre della turchia come quello che noi eravamo e non siamo più. Siccome leggere bagnai fa bene alla mente ma anche al portafoglio mi son preso la briga di cercare i saldi commerciali esteri di questo paese, ora magari , anzi sicuro non sò cercare io però assecondo del sito in cui vado mi danno una cifra differente, anzi nel sito sponsorizzato dalla turchia stessa mi danno un 3% di deficit estero mentre su altri siti mi danno cifre da brividi tipo il 9-9,5% .
La domanda è: ma che se frega pure sulle cifre........e ma non è che si stanno beccando un bel ciclo di frankel in groppa e tra poco stravaccano.....ho sto sospetto perche quando le cifre non sò chiare spesso qualcuno ci rimette le terga.......spesso....sempre
Dopo il declassamento dell'Italia da parte di S&P, oggi colpisce Fitch declassando l'ESM. La notizia sara' poco sorprendente per gli altri lettori, se la maggior parte dei paesi europei entra in recessione mi pare naturale che un fondo che viene garantito da loro diventa meno solido.
RispondiEliminaUn'ulteriore considerazione e': puo' un'ulteriore deterioramento dell'ESM pregiudicarlo a tal punto da diventare inutilizzabile/inefficace? Se cosi' fosse decadrebbe pure un deterrente antispread e verrebbe sabotata la nefasta condizionalita'. A quel punto, il "ce lo chiede l'Europa" diventerebbe una calamita per pernacchie. Sogno?
Non so se vale la pena di riasfaltarlo o lasciarlo perdere...resta il fatto che mi pare sempre piu' bilioso...il terreno si muove sotto i suoi piedi?
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/15/ritorno-alla-lira-per-aspiranti-nababbi/656003/
Nessuno scopo è, secondo me, così alto da giustificare dei metodi indegni per il suo conseguimento.
RispondiEliminaAlbert Einstein
Melium abundare quam deficere, ed ecco qua' un'altra conferma del ciclo di Frenkel sull'Italia, ad opera di Haver Analytics, un consulente dei grandi investitori (qualcuno li conosce? ) ...
RispondiEliminaA me è successo ieri un fatto strano, penso che cominci a cambiare qualcosa. Ho commentato l'ultimo articolo di Scacciavillani due volte, una per rispondere ai consigli di un lettore su una diminuzione del debito senza svalutazione ed haircut. Un'altra sotto l'articolo, a cui mi ha risposto Scacciavillani in persona!
RispondiEliminaIo sono stato gentile e ho cercato di mostrargli come una svalutazione porti come vantaggio una bilancia dei pagamenti in positivo e che il nostro debito estero dopo diminuì. Inoltre Spagna e Irlanda dimostrano chiaramente che è una crisi di debito privato. Insomma, tutte le buone argomentazioni che ho letto su questo blog.
Be', la sua risposta è stata più o meno: "Il debito pubblico aumentò. Se solo leggesse l'articolo o usasse qualche neurone."
Allora nel commento di risposta gli ho scritto nuovamente che parlavo di debito estero. Inoltre se il PIL aumenta come aumentò nel '93, il nostro rapporto deficit/PIL diminuisce, così gli passa anche la paura del debito pubblico. In fondo poi l'ho richiamato a discutere con gentilezza, perché io ho rispetto per lui e lui deve averne altrettanto nei miei confronti.
Be', stamattina non trovo più né i commenti del lettore, né quello di Scacciavillani in risposta al mio, che ovviamente non ha continuato la discussione. Forse stanno cominciando veramente a vergognarsi davanti ad argomentazioni serie. Per evitare che la sua brutta figura però vada persa, ho pensato di scriverla qui e lasciarla a futura memoria.
Già Scacciavillani mi aveva fatto morire dal ridere quando aveva scritto che l'inflazione è un fenomeno solo monetario. Gli avevo chiesto allora se pensa che nel neolitico, in un'economia di baratto, se ci fosse stata una carestia io avrei pagato sempre lo stesso numero di collanine che scambiavo con il contadino il mese prima. Senza contare che avevano già nell'età del bronzo un sistema di pesi in metallo e senza una banca centrale cattiva che li poteva stampare! Eppure sono sicuro che l'effetto in caso di carestia fosse lo stesso. Non sono laureato in economia, ma non deve sconfinare nel mio campo. Lì sì che può solo collezionare figuracce.
Una vendita delle partecipazioni azionarie statali (ENI, ENEL, Ansaldo energia, Finmeccanica ecc.) sarebbe pericolosissima: finirebbe per affossare l’avanzo primario del conto economico nazionale e favorire un altro bel giro di catena al collo degli italiani!
RispondiEliminaI numeri che espongo di seguito sono tratti dal DEF 2013:
• totale entrate pubbliche 753,4 mld
• totale spese pubbliche 801,1 mld
• deficit pubblico = 47,7 mld.
• Dato che il PIL è di 1.565,9 mld il rapporto deficit/PIL è pari al 3,05%.
Vediamo adesso perché ho introdotto la tesi della “privatizzazione = rovina nazionale”.
Nel totale delle entrate pubbliche pari a 753,4 mld, 59,6 mld sono “ALTRE ENTRATE CORRENTI”, cioè utili da società pubbliche e beni dello Stato (!!!).
Come ormai tutti sanno, invece, degli 801,1 mld di spesa pubblica fanno parte 86,7 mld di spesa per interessi passivi (soldi che per circa il 30% vanno a banche estere, foraggiate dalla manipolazione dello “spread”).
Senza la spesa per interessi, la spesa pubblica sarebbe pari a 714,4 mld.
Pertanto il nostro amato Stato è virtuosamente in AVANZO PRIMARIO in misura pari a 39 mld (prima della spesa per interessi!!!).
Lo Stato, ormai dagli anni ’90, preleva più di quanto restituisce (salvo andare in rosso per garantire una rendita reale alla finanza nazionale e internazionale che investe nel nostro debito pubblico). Nel solo 2013 ha sottratto alla domanda interna il 2,5% del PIL (al netto del moltiplicatore Keynesiano) per poter pagare detta rendita alle ingambissime banche nostrane ed estere.
Perché sostengo allora che la vendita delle partecipazioni azionarie statali (ENI, ENEL, Ansaldo energia, Finmeccanica ecc.) sarebbe pericolosissima in quanto finirebbe per affossare l’avanzo primario del conto economico nazionale?
Perché tale affermazione è palesemente confermata dai numeri!
Vendere le partecipazioni azionarie nelle imprese pubbliche, oltre che mettere a rischio gravemente l’interesse nazionale, toglierebbe allo Stato una “rendita” di circa 59,6 mld l’anno dalle entrate correnti.
La gravissima conseguenza sarebbe che lo Stato passerebbe da un avanzo primario di 39 mld ad un DEFICIT PRIMARIO di 20,6 mld.
Gli interessi passivi su debito, secondo gli amanti del piano, sarebbero però inferiori (per la riduzione del debito pubblico dovuta agli incassi da privatizzazione).
Proviamo a quantificare?
Se l’Italia, in questo momento di grave crisi di liquidità e di recessione, riuscisse a incassare ottimisticamente 250 mld, riuscirebbe ad abbattere il debito da 2.050 mld a 1.800 mld.
A quel punto l’interesse sul debito scenderebbe di un 12% passando dai citati 86,7 mld agli ottimi 76,3 mld l’anno, il tutto ceteris paribus, salvo speculazioni finanziarie, rating, crisi petrolifere indotte da guerre varie in Siria e balle varie.
Risultato?
1) Come siamo adesso abbiamo: avanzo primario di 39 mld e deficit di 47,7 mld (dovuto a 753,4 mld di entrate meno 801,1 mld di uscite) + relativa indipendenza energetica e geopolitica.
2) Con le privatizzazioni avremmo: deficit primario di 20,6 mld e deficit di 86,7 mld (dovuto a 693,8 mld di entrate meno 780,5 mld di uscite) + assoluta dipendenza energetica e sudditanza geopolitica.
... segue:
RispondiEliminaVisti questi numeri provo assoluto disgusto per la tanto ridondante quanto interessata politica di informazione prezzolata pro privatizzazioni ed altrettanta solidarietà e ammirazione per Alberto Bagnai.
Ma allora mi chiedo: vogliono ripetere il giochetto degli anni ’90?
Vogliono cioè svendere le imprese strategiche nazionali a imprenditori (si fa per dire) italiani, paralleli ai partiti ed ai vari circoli in salsa Bildelberg, Trilateral, Group of 30, Aspen ecc. perché poi, dopo uno due anni, col mare calmo, possano rivenderle a capitali esteri con margini enormi di profitto rispetto al poco capitale investito a causa dello stato di necessità pubblica?
Oppure vogliono ammodernarsi e vendere direttamente a capitali esteri tanto la gente oggi è impaurita dalla crisi e poi loro faranno molto meglio di noi i nostri interessi?
E dal lato delle motivazioni, cosa ci diranno?
Le privatizzazioni 1.0 sono state fatte per poter entrare nell’euro al fine di ricavarne gli eccezionali benefici che conosciamo noi italiani assieme a greci, spagnoli, portoghesi, francesi ecc, noti come “dividendo”.
Le privatizzazioni 2.0 serviranno per garantire sempre la permanenza dell’euro? Oppure ci diranno che nell’Europa unita l’interesse nazionale non ha più senso, è un concetto obsoleto ed in ogni caso mal gestito da noi cialtroni spaghettari e pizzaioli corrotti? Oppure, ancora meglio, ci diranno che è una figata perché finalmente riattiriamo capitali dall’estero?
Ultima domanda: cosa faranno dei dipendenti i nuovi proprietari delle nostre aziende strategiche?
Useranno la bacchetta magica delle “ristrutturazioni”?
Eh si! Lo sappiamo, lo Stato è sprecone per natura ed ha fatto assistenzialismo anche in quei “baracconi”, quindi taglieranno il personale in eccesso per incrementare i profitti e poi passeranno il conto a Pantalone.
Scommettiamo che, ceteris paribus, la spesa per pensioni (249,5 mld) e per sussidi e CIG (61,9 mld) aumenterà tra i 10 e i 20 mld, rendendo l’ipotesi 2) un po’ troppo rosea? Scommettiamo che arriveremo ad un deficit di 100 mld tondi tondi? Chi offre di più?
Facciamo un gioco, se Le va…, Alberto: cosa succederebbe se invece non privatizzassimo e tornassimo alla sovranità monetaria nazionale?
Buonasera Prof,
RispondiEliminaLa sua analisi spiega perfettamente la realtà dei fatti e, soprattutto, le cattive intenzioni di una classe politica che ha perso, o forse non ha mai avuto, come obiettivo l'interesse nazionale.
Vedo,come Lei, una profonda crisi della democrazia gestita da un progetto estraneo alle nostre esigenze nazionali, che utilizza lo strumento monetario per distruggere diritti e competitività procurando gravi squilibri socioeconomici.La visita sadomasochistica del rampollo marcato PUD€ nella casa del nemico mi rende inquieto, soprattutto, in vista della sua posizione nella prossima tornata elettorale.
Volevo fargli una domanda: se l'euro non ha grande rilevanza nelle riserve valutarie delle Banche Centrali internazionali, perchè il suo valore tende a mantenersi costantemente al di sopra del dollaro visto che quest'ultimo é la valuta maggiormente detenuta? Le chiedo scusa se posso aver fatto una domanda banale, ma non riesco a darmi una risposta.
Complimenti per la sua opera di divulgazione.
i finti tonti:
RispondiEliminahttp://www.blitzquotidiano.it/economia/bankitalia-piu-tasse-non-fermano-debito-nuovo-record-2mila-miliardi-1620683/
Un certo Bianchimani batte un colpo sull'Organo di Informazione Luogocomunista ... e ci dice che viviamo una crisi di domanda grazie ai tagli alla spesa pubblice! Con tanto di riferimento al 'luogocomunista' ... la resistenza al PUD€ fa' proseliti?
RispondiEliminaLa Turchia alza i tassi di interesse e riduce le proprie riserve per far fronte all'ondata di vendita di Lira Turca. Non potrebbero semplicemente lasciare fluttuare la valuta? Chi mi spiega che cosa sta succendendo in quel paese (dove non mi risulta ci siano sistemi di cambi fissi in vigore)? Grazie mille
RispondiEliminaFitch: bond di Finmeccanica spazzatura+campagna mediatica contro F35+inchiesta magistratura su finmeccanica.Sò complottista o qualcuno dall'estero vuole finmeccanica??
RispondiEliminaE' da un po' che gli hedge fund di quelli a stelle e strisce hanno l'acquolina in bocca per Finmeccanica. E se tutto continua ad andare a rotoli la svendita è assicurata. Chi si opporrà, il nipote dello zio o lo zio del nipote?
EliminaNon mi sorprenderebbe......
EliminaChe Finmeccanica rappresenti allo stesso tempo un'eccellenza italiana e lo specchio dei mali peggiori del nostro Paese non ci sono dubbi. Quindi che un'inchiesta della magistratura la coinvolga non deve meravigliare nè far urlare al complotto. Ma allo stesso tempo credo che faccia gola a molti cari fratelli dell'Europa del Nord, rappresentando un colosso mondiale nei settori in cui opera e potendo ancora essere considerata senza dubbio un'azienda strategica. Prendere (o smantellare, come comincia a prospettarsi) Finmeccanica (così come prendere l'Eni), rappresenterebbe un colpo letale.
EliminaL'Euro(pa) del libero mercato, del libero scambio...gne gne gne... http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/In-Germania-mercato-bloccato-per-italiana-Frabo-ignorata-sentenza-Corte-europea_32393809608.html
RispondiEliminaCondivido una battuta, che purtroppo gli -nomediunfamosoeconomista- in giro per il mondo rendono tristemente realistica. Così come alcuni giornalisti a Pud€ Pagina.
RispondiElimina-----
Un matematico, un contabile ed un economista concorrono per lo stesso lavoro.
L'intervistatore chiama il matematico e chiede: "Quanto fa due più due?" Il matematico rispose "quattro". L'intervistatore chiede "Quattro, esattamente?". Il matematico guarda l'intervistatore ed incredulo disse: "Si, quattro, esattamente".
Successivamente l'intervistatore chiama il contabile e gli fa la stessa domanda: "Quanto fa due più due?". Il contabile risponde: "In media, quattro - più o meno il 10%, ma in media quattro".
Infine l'intervistatore chiama l'economista e gli pone la stessa domanda: "Quanto fa due più due?". L'economista si alza, chiude la porta a chiave, abbassa le tapparelle, si siede accanto all'intervistatore e gli dice: "Quanto vuole che faccia?".
http://www.europaquotidiano.it/2013/07/16/se-dalla-germania-importiamo-anche-il-tormentone-italiano/
RispondiEliminaanche ai soldatini del pud€ di Europa qualcosa non torna.
LA MERKEL AVREBBE RILANCIATO L'INTERESSE DEI TEDESCHI DI SIEMENS PER L'ACQUISTO DI ANSALDO ENERGIA
RispondiEliminaAvviso ai Naviganti : "Si avvisano i Signori naviganti che alla Presidenza del Consiglio e' arrivata la voce di un pressing da parte della massaia di Berlino, Angela Merkel, a proposito di Finmeccanica.
angela merkelangela merkel
Secondo questi rumors la Cancelliera avrebbe rilanciato l'interesse dei tedeschi di Siemens per l'acquisto di Ansaldo Energia. A Palazzo Chigi si esclude categoricamente che il messaggio sia stato trasmesso nel corso della visita di Matteo Renzi a Berlino".
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-angela-merkel-rilancia-l-interesse-dei-tedeschi-di-siemens-per-ansaldo-energia2-come-59563.htm
Bagnai VS Il resto del mondo
RispondiEliminala capacità di grillo di ipersemplificare la realtà, adducendo argomenti di un tale dilettantismo da competere persino con zuccon de zucconi, fa accapponare la pelle.
Eliminabasta offrire una storiella facile facile che capirebbe anche un bambino, in pieno stile piddino.
a proposito di fatto quotidiano. ultimamente Scacciavillani si diverte a scrivere articoli terroristici sulla lira. addirittura in un commento, a chi gli faceva notare cosa fosse il ciclo di frenkel, ha risposto:"ancora con sto' ciclo di frenkel!"
E' una fortuna che Grillo stia rendendosi non credibile da solo, condannando il M5Stelle a una dimensione irrilevante, anche perché senza Grillo il M5Stelle non esisterebbe. Non si sono dati alcuna struttura, il famoso portale di discussione dove parlare, proporre, decidere... blablabla... non si vede e penso che non si vedrà mai, quindi non c'è nulla dietro che possa, da una parte permettere al movimento di svilupparsi e dall'altra di cambiare dal suo interno. E' destinato o a scomparire (tipo IDV) o a implodere.
EliminaE visto quello che continuano a ripetere su debito pubblico e reddito di cittadinanza, penso che sia un bene.
@ Achille Il Greco (17 luglio 2013 16:31)
EliminaCon il FQ c'è il problema di sempre, ossia che quello che non è in linea con le loro tesi non viene pubblicato. Questa mattina ho inviato queste due righe:
Grillo blatera di “paese in macerie”, perché non sa di cosa parla. Oggi la produzione industriale italiana non è in difficoltà per mancanza di competitività, ma a causa dell'austerità fine a sé stessa che ha depresso i consumi interni, e conseguentemente gli investimenti delle imprese che operano principalmente sul mercato domestico.
Chi esporta, invece, ottiene risultati lusinghieri grazie alla preminenza dell’Italia manifatturiera nella metallurgia e nella meccanica, che sui mercati internazionali surclassa regolarmente la tanto decantata Germania, «facendo registrare [...] avanzi commerciali ben superiori a quelli delle aziende tedesche.
Nel 2011 l’Italia ha surclassato la Germania per attivo con l’estero nelle macchine per
imballaggio, nella refrigerazione commerciale, nella rubinetteria, in varie tipologie di pompe, nelle
macchine industriali per i prodotti da forno e la pasta, nelle macchine per la lavorazione del legno,
della carta, dei metalli, delle ceramiche e delle pelli, negli yacht, negli elicotteri e nei satelliti
aerospaziali, nella grande caldareria, nei laminatoi per metalli, nelle turbine a gas, nonché in
numerosi prodotti della siderurgia e dell’industria dell’alluminio».
Ora è evidente che Grillo queste cose non le sa, perciò insiste con il ritornello del debito pubblico cercando il consenso dei meno informati.
e come al solito il grande quotidiano ha fatto finta di niente. Del resto, anch'io faccio finta di niente: il FQ non lo compro, né lo leggo.
Rettifico, e mi scuso: lo hanno pubblicato.
EliminaSempre sulla Germania... ieri hanno diffuso alcuni dati OCSE sull'occupazione, e tra questi "in sordina" - l'ho visto solo sul Televideo - la "notizia" (non per noi) che gli italiani lavorano in media più dei tedeschi: 1752 ore per gli italiani e 1397 ore per i tedeschi.
EliminaHo guardato con attenzione, turandomi il naso, vari tg serali e ho notato che questa "notizia" non è stata data da nessuno.
Anche guardando online sui vari siti (Corriere, Sole, etc...) non mi pare di avere notato questo dato.
O ha scritto una castroneria Televideo, oppure hanno scelto di non darlo.
Scusi prof. ma volevo precisare meglio la cosa.
EliminaLa notizia deriva da un lancio di agenzia di Adnkronos, questo.
Facendo una ricerca mi pare che non sia stata ripresa praticamente da nessuno, se non da Televideo e qualche sito marginale.
ehh certo che la bandiera magiara ha gli stessi colori della nostra, ma i loro governanti sono dieci spanne sopra i nostri.Beati loro (i magiari),
RispondiEliminahttp://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22036
Bagnai VS "il resto del mondo"
RispondiEliminaLa notizia succosa del giorno e' che per truccare i dati sulle vendite auto, gli algidi alamanni rottamano auto nuove ... sega che ti cega, quando cedera' sto ramo?
RispondiEliminaCome al solito pubblichi se ha tempo e lo ritiene utile. Credo che chiunque voglia portare avanti una battaglia di informazione abbia un grande interesse a relazionarsi in modo positivo con uno strumento quale Wikipedia, sul quale è molto più facile influire, anche avendo pochi mezzi a disposizione, che su giornali e televisione. Ma ben mi guardo dal darle lezioncine. Faccio qualche commento per illustrare la dinamica di editing di una voce, http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_d%27Italia , di cui si era parlato in precedenza. Torno da una breve vacanza e vedo che l'articolo di Wikipedia di cui si parlava è rimasto sostanzialmente alla mia ultima revisione, che reputo un miglioramento sulla precedente, se non altro per la sintassi e le fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_d%27Italia
RispondiElimina( per vedere la versione a cui mi riferisco: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Economia_d%27Italia&oldid=60055019 ). Credo che questo provi che è possibile introdurre cambiamenti che riportino questa voce (e le altre) a una maggiore correttezza. D'altra parte si vede un intervento di un utente non registrato che è stato cancellato senza complimenti ( http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Economia_d%27Italia&diff=60055019&oldid=60039745 ): di norma non dovrebbe succedere, ma dimostra che conviene senz'altro registrarsi e mantenere un dialogo attivo con gli altri utenti se si vogliono difendere i propri cambiamenti. Altrettanto utile è mantenere uno stile coerente con il resto della pagina (leggere altri articoli aiuta ad avere una sensazione di quale sia lo stile medio) e citare le fonti delle affermazioni che si introducono. Ad esempio 79.31.39.39 ha scritto "Le seguenti considerazioni ben si adattano a un paese del terzo mondo e NON a uno dei più industrializzati d'Europa". Che sia vero, purtroppo, poco importa. Mettiamoci nei panni di un utente che controlla le voci per rimuovere possibili vandalismi. Cosa salta all'occhio? Un "NON" tutto maiuscolo. Nessuna fonte. Utente non registrato (che compare nella cronologia con il suo indirizzo ip). Molti utenti che controllano le modifiche recenti passano la più parte del loro tempo a rimediare i danni fatti da vandali che scrivono volgarità o simili, e spesso operano su molte pagine al minuto e non sono necessariamente esperti. Se un utente registrato (anche con un nome di fantasia: la registrazione serve principalmente ad identificare un utente presso la comunità con una sua pagina personale dove è possibile contattarlo) avesse scritto la stessa frase con il "NON" opportunamente minuscolo e una qualche fonte le cose sarebbero andare diversamente. Da notare è il fatto che l'utente http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Ignlig che ha annullato le modifiche di 79.31.39.39 non è un amministratore.
E’ vero bisogna combattere e sentirci come i partigiani, ma tutto è così complicato! L’altro ieri ero in assemblea indetta dalla RSU della provincia di Terni per le condizioni critiche in cui versa la nostra provincia. E’ in pre dissesto e l’assessore al bilancio ha gridato l’allarme perché i trasferimenti che ci dovevano essere sono stati di circa il 60-70% in meno da parte della regione Umbria e di circa il 50% in meno da parte dell’erario. Durante il dibattito ho preso la parola e ho parlato solo del fiscal compact e del mes senza neanche citare il pareggio di bilancio messo in Costituzione. Sono rimasti tutti in silenzio ed io ho capito che il loro silenzio voleva dire “ma queste sono cose grosse noi non possiamo farci niente” sono morti prima di cercare di cominciare a vivere. Pensano che possano risolvere tutto prendendosela solo con i politici locali che li hanno traditi e in fondo come dargli torto visto che si guardano bene di fare una pur piccola cosa che possa migliorare la situazione. In tutto questo marasma si sono tolti solo un 10% del loro compenso. So benissimo, grazie a questo blog, che non sono queste cose che ci affossano, però da un punto di vista etico servirebbero e farebbero scoprire chi è il vero colpevole del disfacimento del nostro paese. La mia città sta cadendo a poco a poco nella completa rovina. La storia dell’acciaieria è emblematica “Chi vede nel capitale estero la soluzione dei problemi vuole semplicemente la definitiva schiavizzazione dei paesi periferici” noi a Terni siamo già schiavi da tanto. Quando c’è stato lo sciopero e la serrata per salvare l’unica vera grande industria umbra si sono presentati tutti sul palcoscenico per avere una parte in questa tragedia. E’ venuto persino D’Alema e noi ternani invece di prenderlo a fischi e sputi siamo stati soddisfatti perché un pezzo così grosso ci aiuterà senza dubbio. Per non parlare della Camusso che per lei i metalmeccanici sono come l’aglio per i vampiri ma un piatto così ghiotto non si poteva lasciare andare a male e quindi eccotela li con il suo bel discorsetto sulla voce grossa da fare in Europa per salvare l’acciaieria. Durante il corteo ho parlato con un ragazzo del centro sociale, ma anche lui… il cambio flessibile così svalutiamo, guarda che l’ho studiato a scienze politiche…l’Europa ha colpe fino ad un certo punto. A me sinceramente cadono le braccia, in ufficio quando posso non faccio altro che parlare dell’euro, penso che non mi sopportino più, ho regalato il tramonto dell’euro ad una collega che ritengo una persona molto in gamba ma dopo avermi detto che le piace come è scritto non ho sentito nessun altra considerazione. Ho 59 anni forse anche l’età non mi aiuta ad essere più convincente non so, cerco di mettercela tutta ma penso che ognuno di noi deve essere pronto per captare l’aria che tira è un percorso personale, se non percepisci vuol dire che sei su una lunghezza d‘onda diversa, che la tua strada non è la mia strada. Scusate non sono certo un esempio di ottimismo ma ci sono giorni, come quello di oggi, dove l’ansia la fa da padrona.
RispondiEliminaAnche se qualcosa non torna visto che Grillo contemporaneamente chiede una maggiore presenza dello Stato(es. nazionalizzazione di Mps ma anche sull'energia e nel settore delle comunicazioni).
RispondiEliminaGrillo fa propaganda contro le tasse e la spesa pubblica per motivi propagandistici ma poi la rimodulazione del debito è precedeuto da un SE....se restiamo nell'euro.
A pagina 355-356 del suo libro lei parla di finanziare il 30% del fabbisogno pubblico con moneta anziché con debito (e dice che Sapir parla del 50%). Quindi significa che questa operazione non è un tabù per gli economisti? O lo è solo per gli ortodossi? Zibordi insiste da sempre su questo punto ma io mi ero fatto l'idea che fosse un eretico... Tale monetizzazione e' possibile solo in presenza di sovranità monetaria giusto? (Pardon, ho fatto una domanda ovvia)
RispondiEliminaLeggevo ieri per caso una vecchia articolessa di un esponentepudeacaso sul sole 24 ore di mesi fa.
RispondiEliminaIl titolo del giornale era eloquente: la crisi affossa l'euro.
Certamente, non era per nulla l'euro ad aver creato gli squilibri che stanno alla base dell'attuale instabilità sistemica per questi grandi economisti, ma appunto una indistinta e neutrale crisi, brutta e cattiva, senza nè padre nè madre, senza alcuna origine genetica.
La crisi come ciondolo nomologico.
L'editoriale a fianco sul "populismo di Berlino" era non di meno involontariamente comico, proseguendo con la giusta considerazione che i tedeschi, considerati come genus avente una personalità e una direzionalità distinta, non dovevano essere arrabbiati con i Greci e non dovevano considerarli scansafatiche per il loro debito ma partendo dalla ingiusta considerazione che il debito pubblico greco era ormai fuori controllo ipso facto.
Anche qui, altro ciondolo nomologico: il debito pubblico greco, che per definizione è fuori controllo.
Ovviamente le policy dei creditori imposte alla grecia non c'entrano nulla con il fatto che "il debito pubblico greco sia fuori controllo".
I ciondolonomologisti sono fantastici.
@Ivan Boni
RispondiEliminaDebito pubblico, reddito di cittadinanza, no contributi ai partiti (la politica la facciano solo i ricchi)... una nullità come politico!
però ci sono ml di persone prese in giro da questa persona...
non è insomma una cosa positiva la sua nullità (democratica).
dico però che è stato funzionale al sistema (PUDE) perché ha tenuto buoni una miriade di persone (milioni).
vediamo come si evolveranno le cose
@Bagnai
RispondiEliminaMi volevo scusare con lei perchè ho fatto un commento che ha poca attinenza con il suo post. Inoltre ho scritto anche un' imprecisione rispetto ai tagli della Regione Umbria per la provincia di Terni. I tagli sono si del 60-70% ma riguarano la delega della formazione professionale e gli stipendi dei dipendenti assegnati alla formazione. Mi scuso di nuovo Fiorella
Chiunque vi parli di vendere qualsiasi pezzo di Italia al capitale estero (fosse pure un etto di sabbia della spiaggia di Maccarese) sta tradendo il nostro paese, e lo sta facendo in modo subdolo e con un obiettivo ben preciso: quello di convincervi che siccome "abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi" ora dobbiamo "vendere i gioielli di famiglia". Due luoghi comuni che non vogliono dire niente, ma che mirano a uno scopo ben preciso: farvi apparire come naturale la svendita al capitale estero dell'ENI.
RispondiEliminaCi hanno messo meno di una settimana a gettare la maschera. Britannia 2, il ritorno di Bankitalia.
EliminaNon mi cito mai, ma stavolta ricordate. Dio benedica i complottisti, alle volte dicono cose assurde e fan ragionamenti fantasiosi, ma mai così intellettualmente poveri, sporchi, retorici e ingenui come quelli dei diligenti. Gli puoi dire tutto, e la loro spocchia sarà direttamente proporzionale alla loro credulità e inadeguatezza.
EliminaSostanzialmente tutto ciò che toccano diventa merda. Che sia letteratura, che sia musica, che sia filosofia, che sia economia, politica, che sia qualunque disciplina, loro la rivoltano, ne prendono tutti gli elementi più banali e stantii, la annacquano, la confezionano e la rendono merda. I fabbricanti di compost son dei dilettanti rispetto ai diligenti.
E se lo fai notare hanno pronte per te decine e decine di etichette differenti, affinate nel tempo, e tutte ovviamente ereditate e confezionate da altri e da loro meramente ripetute. Perché i diligenti non hanno neanche uno spirito critico né inventiva, altrimenti si renderebbero conto. Nulla sfugge ai diligenti e al loro sistema di valori, nonostante tutto sfugga ai diligenti.
Oltre all'Eni non dimenticate Finmeccanica. Partirà l'attacco denigratorio (in parte già iniziato) con invito allo spacchettamento ed alla svendita agli stranieri più bravi di noi. Teniamo alta l'attenzione. E' sempre più chiaro l'intento di creare manodopera a costo infimo di cattivi (noi) a disposizione dei bravi (loro). E considerando lo scetticismo che comincia a farsi strada sull'Euro credo che le oparazioni accelereranno di parecchio.
EliminaIl bacino di domanda di gran lunga più importante per Germania e bravi compagni è l'Europa. Con la progressiva "desertificazione" della domanda europea che faranno i nostri bravi acquirenti (di aziende italiane)? Ed ecco qui il senso dell'acquisto a prezzo da regalo degli ultimi gioielli nostrani: aziende di peso e rilievo internazionale. Sono complottista? Forse. Ma sembra tutto ragionevole.
Infatti questo è il dubbio sul quale sto riflettendo: il passo ulteriore dei Paesi Virtuosi alla luce della loro crisi ormai evidente. La prima risposta ragionevole che mi viene in mente è proprio questa: imporsi definitivamente come uniche realtà economiche significative del nostro continente.
Loro i proprietari, noi i lavoratori a costo infimo e imporsi (come non sono riusciti a fare finora) finalmente da protagonisti sui mercati extraeuropei.
Esagero? Sto delirando? Forse. Ma tremo solo all'idea dell'Unione politica europea alla quale vorranno costringerci. Sarebbe definitiva annessione economica e politica.
Tu vedici il lato positivo, una volta eventualmente abbandonato l'Euro non ci saranno fire sales, non essendoci una sega da vendere.
EliminaChi vede nel capitale estero la soluzione dei problemi vuole semplicemente la definitiva schiavizzazione dei paesi periferici. L'Italia priva delle sue aziende diventerebbe semplicemente un serbatorio di manodopera molto qualificata e sempre più a buon mercato.
RispondiEliminaOggi, a LA7 Cronache,ora di pranzo,parlavano proprio di questo.Pare che stiano mettendo in vendita i nostri ultimi tre "gioielli" con autorizzazione di questi banditi che abbiamo al governo.Non ce la faccio più.Non riesco a continuare a guardarmi in giro e sentire tutte le fregnaccie di cui proprio noi italiani (con i minuscola) ci riempiamo la bocca.Non ci salveremo perchè siamo un popolo,per la maggior parte,di deficienti luogocomunisti (espressione che le è cara,mi pare).Nessuno si informa e quelli che si informano pensano di essere protagonisti del gioco del film "War Game".Pensano che non succederà niente.Ma sono più di 20 anni che è cambiato tutto.Dal 1989.Ho un mobilificio di famiglia e ho visto calare i consumi dal 1992 in poi,una discesa lenta ma inesorabile.Non so quando finiremo di affogare,ma so che abbiamo iniziato tanto tempo fa e nessuno si è voluto salvare.Bisogna riaprire le menti.
RispondiEliminaL'espressione "luogocomunismo" mi è cara come un figlio, perché penso di averla partorita io, e in ogni caso rende bene il clima di ottusità ideologica nel quale campiamo.
RispondiEliminaP.s.: invece mi sbagliavo: Googlando ho trovato usi precedenti al blog (non riesco a incollarveli da iPhone)! Meglio così: sapete bene che non ci tengo a essere originale, ma solo a essere onesto intellettualmente. Io so di esserci arrivato da solo, ma il fenomeno è così evidente che non mi stupisce che tanti ci siano arrivati prima!
EliminaIl Sacco manno d'Italia inizia a breve... già si inizia a lanciare il sasso nello stagno per vedere se i cerchi kazaki e le orangherie tutte di metà estate copriranno a puntino il vero l'affare d'inizio secolo...
RispondiElimina@Prof
RispondiEliminae immagino che per lei la serie "ve l'avevo detto" non serve ad una mazza.
penso che al mio ringraziamento possono associarsi in tanti.. non solo ci ha spiegato i meccanismi della crisi ma ci ha insegnato pure come ragionare in "politichese" e capire le mosse di questa gentaglia...
Grazie di cuore
@Tafazzi
RispondiEliminaanch'io nel mio piccolo ci provo e non mi sono vergognato ad andare in un'associazione a spiegare la crisi.. e vi assicuro che leggendo il prof non si hanno problemi a rispondere perché lo scorso anno a chi chiedeva come andava a finire rispondevo sull'eni, sanità...
insomma, ci si impegna!
dico solo che la gente pensa che obiettivamente i soldi si buttano dalla finestra e che la corruzione sia più importante.
bontà loro!
una nota di parte.. lo scorso anno mi sono detto che con questo blog avevamo imparato quasi tutto e che mancavano due aspetti:
RispondiElimina1) il perché di tutto ciò ovvero gli aspetti geopolitici
2) perché l'inflazione del 2002 viene data al 2%
penso che al primo punto ci siamo arrivati (nella limitatezza della ns condizione) e che nessuno voglia riabilitare chissà chi.
per il secondo.. aspettiamo! ihihi
PS: il ciclo di Frenkel lo dice che con queste cose arriva l'inflazione ma perché calcolata al 2%? quali sono i meccanismi precisi che conducono a certe cose?
non si smette mai di imparare...