Fra 1999 e 2008 le riforme Hartz hanno determinatoun’esplosione delle forme di lavoro “atipico” di circa il 30 per cento, afronte di una flessione di circa il 3 per cento dei contratti a tempoindeterminato. Nello stesso periodo, gli “atipici” sono passati dal 20 al 39per cento degli occupati (sì: in percentuale sono raddoppiati), e la dinamicapiù rilevante è stata proprio quella dei minijob, aumentati di circa il 50 percento, fino a riguardare, nel 2008, due milioni e mezzo di tedeschi, eraddoppiando quasi dallo scoppio della crisi al 2011, quando i minijob hannoraggiunto quasi 5 milioni (Meillassoux, 2011). Aspettate, ve lo spiego conparole semplici: secondo voi a un datore di lavoro conviene assumere unapersona a tempo pieno, pagandola 1200 euro, più i contributi sociali, o gliconviene assumere tre “minilavoratori”, pagandoli in totale 400 x 3 = 1200euro, ma senza contributi sociali? Dai, che lo sapete! E il bello è che,siccome i minijob sono cumulabili, alla fine non hai nemmeno bisogno di assumeretre persone: basta assumere tre volte la stessa persona!
Intendiamoci: questo è un caso limite, praticamente unalegalizzazione del lavoro nero. Ora, va da sé che questo comportamento ècriminale anche e soprattutto nella virtuosa Alemagna, ma i casi, ahimè, nonsono mancati: è rimasto famoso quello della catena di drogherie Schlecker, cheha costretto il ministro Van der Leyen a rispondere a un’interrogazioneparlamentare (come ci ricorda Meillassoux, 2011), e che quando ha dovutorinunciare a questa forma di dumping sociale è fallita mettendo in pericolo 24000 posti di lavoro (ver.di, 2012).
(e fino a qui, come immaginerete, sono le famose teoriedibagnaimaiosonofuuuuuuuurbo...)
Da franco zannoner il 09 maggio 2013 alle 02:44 ricevo e volentieri pubblico:
Contributo allo smascheramento del modello tedesco.
Sono andato in Germania (quella ricca, alta Baviera) in visita ad un nostro cliente, settore serramenti circa 30 persone.
Il reparto produttivo e' organizzato in due turni di 4 ore, mattino e pomeriggio; gli operai sono tutti a 450 euro/mese. Costo per l'azienda di una coppia di operai siamesi (8 ore/giorno) 1500 euro/mese.
Nella mia azienda la paga base è di circa 1100 euro/mese, con un costo per l'azienda di 2500 euro/mese.
Mi sono sentito come un dodo.
Sono andato in Germania (quella ricca, alta Baviera) in visita ad un nostro cliente, settore serramenti circa 30 persone.
Il reparto produttivo e' organizzato in due turni di 4 ore, mattino e pomeriggio; gli operai sono tutti a 450 euro/mese. Costo per l'azienda di una coppia di operai siamesi (8 ore/giorno) 1500 euro/mese.
Nella mia azienda la paga base è di circa 1100 euro/mese, con un costo per l'azienda di 2500 euro/mese.
Mi sono sentito come un dodo.
Partendo dalla Germania mi sono un po' consolato, in piazza distribuivano volantini per il ritorno al marco, speriamo nell'eterogenesi dei fini.
(aaahh, ecco... Ma allora non erano proprio solo teoriedibagnaimaiosonofuuuuuurbo... Eh, no, direi di no, mi pare che oltre alle teorie ci siano anche delle pratiche - sporche. Commenta uno sconsolato porter)
porter ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Oculos habent...":
Questo esempio mette in luce due aspetti:
1) Il "miracolo" della piena occupazione della Germania: i 2 minijobber risultano entrambe "occupati" anche se in realtà occupano in due un solo posto di lavoro (ma gli espertoni ci diranno che sicuramente nell'altra mezza giornata fanno un altro mezzo lavoro, sempre che non la passino a fare shopping di integratori nei discount bavaresi, come raccontava l'indimenticabile lampredotto).
2) Il sussidio fornito dallo stato per integrare il basso salario costituisce DI FATTO un AIUTO DI STATO (occulto), vietatissimo dalla UE, in quanto, pur essendo il beneficiario formale il lavoratore, solo il sussidio permette all'azienda di offrirgli uno stipendio che di per se non gli permetterebbe di sopravvivere, consentendo DI FATTO all'azienda stessa di ridurre il costo del lavoro. Ora, la Germania applica, dalle riforme Hartz, questa politica TRASVERSALMENTE su tutti i settori della propria economia perché anche se un'azienda non ha minijobber, beneficierà comunque di servizi offerti da aziende terze a costo minore.
Ma la cosa ancora peggiore è che a questi stessi operai stanno raccontando che la loro situazione è colpa di noi lazzaroni del sud europa, e che la grande madre Germania darebbe loro tanti soldini in più se non dovesse "salvare" le cicale greche, portoghesi, spagnole e italiane: come vada a finire lo sappiamo già. Auguri a chi se ne va a lavorare in Germania, ma attenti alla prossima Kristallnacht...
Questo esempio mette in luce due aspetti:
1) Il "miracolo" della piena occupazione della Germania: i 2 minijobber risultano entrambe "occupati" anche se in realtà occupano in due un solo posto di lavoro (ma gli espertoni ci diranno che sicuramente nell'altra mezza giornata fanno un altro mezzo lavoro, sempre che non la passino a fare shopping di integratori nei discount bavaresi, come raccontava l'indimenticabile lampredotto).
2) Il sussidio fornito dallo stato per integrare il basso salario costituisce DI FATTO un AIUTO DI STATO (occulto), vietatissimo dalla UE, in quanto, pur essendo il beneficiario formale il lavoratore, solo il sussidio permette all'azienda di offrirgli uno stipendio che di per se non gli permetterebbe di sopravvivere, consentendo DI FATTO all'azienda stessa di ridurre il costo del lavoro. Ora, la Germania applica, dalle riforme Hartz, questa politica TRASVERSALMENTE su tutti i settori della propria economia perché anche se un'azienda non ha minijobber, beneficierà comunque di servizi offerti da aziende terze a costo minore.
Ma la cosa ancora peggiore è che a questi stessi operai stanno raccontando che la loro situazione è colpa di noi lazzaroni del sud europa, e che la grande madre Germania darebbe loro tanti soldini in più se non dovesse "salvare" le cicale greche, portoghesi, spagnole e italiane: come vada a finire lo sappiamo già. Auguri a chi se ne va a lavorare in Germania, ma attenti alla prossima Kristallnacht...
(ecco, attenti, anche perché potrebbe non verificarsi necessariamente in Germania. L'euro mette a rischio la pace in Europa, e anche questa non è una toeriadibagnaimaiosonofuuuuuuurbo: no, è una previsione - ampiamente realizzata - di Martin Feldstein. Inutile, poi, mettere in mezzo Paolo Becchi, per quanto le sue parole possano essere state, o essere state fatte sembrare, fuori luogo).
Fino a quando a scuola ai nostri figli daranno 9 alla interrogazione di storia se anche solamente riporteranno correttamente date e nomi, il mondo non avrà scampo.
RispondiEliminaGli uomini non impareranno niente dalla storia, che pure è così semplice e ripetitiva.
Provate un po' a stare senza mangiare, a un certo punto sarete disposti a pagare qualunque cosa per un tozzo di pane, di più potreste essere capaci di uccidere.
Ma i bisogni primari dell’uomo non sono costituiti dal solo nutrimento, anche dalla necessità di dormire ( serenamente) e, scoperta delle scoperte, fare sesso.
Si carissimi, se l’uomo non soddisfa pienamente queste necessità basiche diventa una bestia ( senza offesa per gli animali).
Provate a riflettere in quali aspetti e da quanto tempo la nostra società presenta aspetti nemici di queste basilari necessità dell’essere umano.
Considerate che se un individuo non è sufficientemente soddisfatto su quanto sopra detto, comincerà gradualmente a perdere il suo equilibrio psicofisico, fino alla sua totale e letterale distruzione.
Fine della introduzione.
P.S. Scusate se non parlo troppo di economia, ma d’altronde sono un “non economista” !
Ah, se mi date dello psicologo o del filosofo, mi offendo, non che abbia niente contro di loro …
Wilhelm Reich docet...
EliminaE purtroppo, per l'argomento principale del post, III Reich docet
Elimina« La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace. »
EliminaP. Levi ne "I sommersi e i salvati"
detto da uno che ha conosciuto le versioni successive della riforma Hartz (ma si chiamava in un altro modo)
Questo è un punto importante mai sottolineato abbastanza
RispondiEliminaper la palese malafede di tutti i mediaufficiali italiani(a parte forse sussidiario e qualche altro 'berlusconissimo'^^^) :
^ madre Germania darebbe loro tanti soldini in più se non dovesse "salvare" le cicale greche, portoghesi, spagnole e italiane ^
Pero' attenzione perchè secondo me c'è un errore (che non inficia la sostanza ) se gli operari sono siamesi ovvero orientali ovvero extracomunitari (quasi)sicuramente non hanno diritto a nessun sussidio (Hartz) anzi se ricordo bene c'era un discussione in germania se i lavoratori dell'est europa dovessero avere diritto ai sussidi riservati ai tedeschi o meno
(quindi non he hanno ancora diritto...)
Quindi se si tratta si operai siamesi quindi orientali
sono semplicemente sottopagati e basta , senza previdenza(magari quella della loro paese )esattamente come i driver rumeni che fanno damping a quelli italiani in italia .Di casi di questo tipo : extracomunitari che lavorano in italia sottopagati come se lavorassero nel loro paese di origine ,se ne è gia' sentito parlare ...senza arrivare ai casi estremi dei cinesi che lavorano nei clan familiari per il sistema moda a prato o in zona riviera del brenta
oppure come barbieri e parrucchieri nei saloni ^cinesi^
nel nord est , con stipendi non ben identificati ma evedentemente bassissimi e propedeutici alla deflazione (che di fatto inizia con l'introduzione dell'euro). Queste pratiche evidentemente sono tollerate e implicitamente accettate da governo sindacati istituzioni....
Sì, è così. Dai sussidi sono esclusi gli extra-comunitari e i lavoratori comunitari "pericolosi" (per la disperazione).
EliminaEU to extend welfare rights, despite UK warning
European Commission vice-president Viviane Reding has proposed to extend EU nationals' welfare rights despite a warning on "benefit tourism" by major EU countries.
(..)
She instead proposed to extend unemployment benefits from the current three months to six months for any EU national who leaves their home state to seek work in another EU country.
“EU citizens working only become eligible for social security benefits under a very strictly defined habitual residence test. All this is in the national law, all this is clear,” she said.
The debate comes in the context of labour enlargement for Bulgaria and Romania.
(..)
Dai viaggi della speranza al turismo della speranza: c'è speranza in questa Europa, adattatevi senza fare troppo gli schizzinosi.
Ehi! Ma vi siete tutti rincoglioniti? È ovvio che il lettore utilizzava l'espressione "siamesi" in senso figurato (il Siam non c'è più da un pezzo!). Dopo di che, grazie per le utili precisazioni...
Eliminaattenzione perchè credevo che scherzassi con 'siamesi' in senso figurato....mai sentito l'espressione siamese usata in senso figurato ...comunque di solito siamense è proprio del siam che è un espressione geografica credo (in inglese tedesco ecc...) comunque LoL che incompresione ! (ecco in 'siamese dreams' degli smashing pumpkins era metaforico :) )
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Yr5_CFuzkK4
@R°# Mai sentito siamesi in senso figurato ? Non sai cosa sono i gemelli siamesi ? Due persone che però sono anche una in un certo senso perchè hanno parti in comune, non penso di dovervelo spiegare, così come secondo l' autore una coppia di "operai siamesi" sono due operai che però occupano un solo posto di lavoro, l' equivoco nasce dal fatto che il termine "operai siamesi" probabilmente sarebbe dovuto essere posto tra virgolette, ma insomma il senso del discorso era abbastanza chiaro: una coppia di operai siamesi perchè sono due operai che in realtà ne fanno uno, legati dallo stesso posto di lavoro :-)
EliminaDai che siamese si riferisce a "gemello siamese", è chiaro no?... Non è una espresione geografica.
EliminaSi tratta di 2 lavoratori che in realtà corrispondono a 1 e sono pagati meno di uno...
...e che cazzo!!! Io me ne volevo annà in Tedeschia a fa er magazziniere a 3000 ar mese co macchina, telefono e casa aziendale e ar limite trovamme pure n'alemanna bona da sposamme...sete tutti bravi m'avete distrutto 'n sogno!!!
RispondiEliminaOvviamente scherzo, sabato a cena mia zia, caposala di PS con 30 anni di servizio sosteneva, imboccata dai nostri media, che in Germania guadagnerebbe almeno il doppio, al che io gli ho risposto che forse, forse il doppio lo percepisce un suo pari livello con un contratto a tempo indeterminato vecchio come il suo!!!
Esperienza personale: coppia di amici di Monaco (avevamo i figli nello stesso asilo) lui Oberarzt (equivalente di Aiuto) in radiologia di Ospedale universitario e lei tecnico radiologo in una Praxis privata. Dopo vari anni si sono trasferiti a Basilea perché nel paradiso alamanno non riuscivano a comprare casa e campare. Lo so, l'aneddotica non fa statistica, ma viso che delle statistiche se ne sbattono tutti, torniamo ai raccontini da "la vita in diretta"...
Eliminagrazie delle informazioni
RispondiEliminaL'introduzione delle più svariate forme di lavoro atipico è senza dubbio una delle cause più marcate del rapido processo di latino-americanizzazione di cui è stata vittima l'europa negli ultimi 20 anni. L'uscita dalla crisi non può non passare da una efficacie azione di ribaltamento e ribilanciamento della distribuzione del profitto, a vantaggio del fattore lavoro. Gli imprenditori più illuminati e lungimiranti ne sono più che consapevoli.
RispondiEliminaLatino-americanizzazione è un termine che va usato con cautela.
EliminaIl sud America a confronto dell'Europa è in pieno illuminismo...e molti stati stanno seguendo un trend di miglioramento delle condizioni di vita delle masse che è esattamente l'antitesi della via Europea.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGentile Luca Tonelli,
Eliminaè vero che in america latina ci sono stati nel più recente passato, e continuano a esserci governi che hanno lavorato per provare a ridurre il disagio sociale e migliorare le condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione, ricordiamo tra gli altri il Venezuela, il Brasile, l'Argentina, (Cuba è una storia diversa), ma i risultati raggiunti, purtroppo, sono ancora lontani dagli obiettivi che le politiche economiche intraprese si erano prefissati. La strada è lunga e gli esiti tutt'altro che scontati.
Un saluto.
Un paradosso è che la svalutazione del lavoro e la sostituzione del K col lavoro (post del 1° maggio), sta esattamente replicando gli effetti che il mainstream assume a base della teorizzazione della droga della svalutazione del cambio.
RispondiEliminaCerto che pagare fantastilioni di euro per stare in Europa a farsi trattare così!
RispondiEliminaIl premio Nobel per i più pirla va a...
questa sotto è recente , ma la presa in giro dell'italiano o dell'italianita' (in particolare ) è un topos in austria e germania...è una cosa tipica della cultura popolare tedesca (in questo forse austria e germania -del sud- non fa tanto differenza )
Eliminache ha degli aspetti grossolani e pararazzisti (se intesi fuori contesto) che possono essere fastidiosi
quindi se non ci fosse berlusconi ci sarebbe il signor rossi
http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2013/04/26-Manifesto_polemico_in_Austria
Qui in versione piu' impressionate e completa
http://altoadige.gelocal.it/foto-e-video/2013/04/26/fotogalleria/berlusconi-si-schianta-in-500-satira-scatenata-contro-i-popolari-austriaci-1.6954104?p=0
qua i poster dal vivo :
http://www.bonsai.tv/news/attualita/berlusconi-incidente-in-500-poster-austriaco/
Anche questa cosa di Berlusconi gliel'abbiamo servita su di un vassoio d'argento. Per anni e anni e quasi con voluttà, a partire dai Severgnini fino ai piddini della porta accanto, dagli a sputtanare il nostro Paese all'estero per la colpa di aver votato Berlusconi.
EliminaManco io ero entusiasta dell'elezione ma tutta quest'esigenza di diffondere Urbi et Orbi la nostra onta non l'ho mai capita (non è vero, l'ho capita e proprio per questo mi fa schifo).
Anni fa ho visto in tv un film svizzero (di rara insulsaggine): protagonista (ahilui!) Peter Fonda nei panni di un giramondo che viaggiava facendo autostop in prossimità del confine fra Svizzera e Italia. Ogni volta che sconfinava per sbaglio da questa parte delle Alpi il commento imposto dallo sceneggiatore svizzero: "Oh no, l'Italia!"
Ora che ci aspettiamo da questa gente? Non c'è neanche da drammatizzare l'evento, semplicemente da prenderne atto.
Gli unici a non capirlo sembriamo noi italiani in questo nostro sturm und drang europeista: non so se hai dato un'occhiata ai commenti sul link che ho postato.
Mi ricordano che sono d'accordo sul concetto di democrazia partecipata via web perché internet, più che di intelligenze, mi pare un esaltatore di stupidità.
E comunque, ma da quando gli italiani sono diventati così scemi?
Mi permetto una considerazione: Foa ha perfettamente ragione squalificando Repubblica come una triste riedizione della Pravda. Forse avrebbe potuto citare qualche altro Giornale in tal senso.
RispondiEliminaMi permetto anche un piccolo sfogo: (per mia colpa) ho visto il primo servizio di Santoro e vedere gli anzianii piddini bolognesi difendere senza pudore i finanziamenti alle paritarie mi ha messo molta tristezza.
Spero in colei che più volte è stata chiamata in causa in questo blog: la giustizia della SStoria.
Mi permetto infine di porgere a tutti i miei distinti saluti.
Herr Lampe
"Auguri a chi se ne va a lavorare in Germania, ma attenti alla prossima Kristallnacht..." :) appunto, se volete farvi un Giro....
RispondiEliminaProf,dal 1°Gennaio ti danno 450 Euro :)
Altre notizie:
Belgio manda reclamo UE nel mini-lavori della Germania e le pratiche a basso salario.
Il Belgio ha inviato una denuncia alla Commissione europea per quanto riguarda i salari bassi in alcuni imprese tedesche , descritti dal Belgio come sleale "dumping sociale".10/apr/2013
http://www.bellenews.com/2013/04/10/world/europe-news/belgium-sends-eu-complaint-over-germanys-mini-jobs-and-low-wage-practices/
Leggendo questo articolo del Corriere, (vedi immigrazione germania ) con titolo sparato:
RispondiElimina«Germania, boom immigrazione: un milione
di nuovi arrivi, più 40% di italiani
Gli arrivi dal nostro Paese sono aumentati rispetto al 2011
di oltre 12mila persone, quelli dalla Spagna del 45% »
a parte il titolo bluff, +40% di italiani, caspita, a no, sono solamente 12.000 in più, quindi 42.000, tanti ma non da giustificare un simile titolo, noto tre o quattro righe, forse sfuggite al giornalista:
«I NUMERI - L'emigrazione dalla Germania verso altri Paesi ha riguardato, invece, 712 mila persone, un aumento annuo di 33 mila unità o del 5% così che il saldo è un aumento di 369 mila del flusso verso il Paese, anche questo un nuovo record dal 1995.»
cioè nel 2012 circa 712.000 tedeschi (e nel 2011 circa 679.000) sono usciti dal paese del bengodi rinunciando a stipendi favolosi ?
Per cui la notizia mi sembra l'esatto contrario, cioè quanti tedeschi stanno uscendo.
Fuori d’ironia, non credo che questi numeri rappresentino un normale flusso di emigrazione lavorativa, considerati anche i numeri degli italiani che sono emigrati in totale nel 2012 (vedi fuga dall’Italia ), 78.941 in totale, ma che, forse, qualcosina non funziona nel sistema lavorativo tedesco.
Vorrei agganciarmi al discorso sui lavori precari per dire la mia sulla questione della produttività, visto che col datore di lavoro mio coetaneo ne dibattiamo spesso.La discussione si incentra sul fatto che io sostengo che da quando si è partiti con l" idea che una persona possa fare decine di lavori nella vita si è posto le basi per riuscire a distruggere generazioni di orafi, calzolari, metalmeccanici,panettieri e tutte quelle professioni a cui serve una buona dose di esperienza e nel fare questo i datori di lavoro spinti dai guadagni presenti mettono le basi per darsi la pala nelle palle nel prossimo futuro. Il mio titolare sostiene che il lavoro fisso non può più esistere, che si paga troppo e si rende poco, che siamo poco conpetitivi e che i cinesi ci massacrano. Chiaramente che se mi devo paragonare a quanto guadagna il cinese che lavora fianco al nostro capannone mi sembra di essere abramovic, ho tentato di spiegargli che tutte quelle persone che arrivano in azienda stagionalmente e che dopo 2-3 mesi ripartono sono poco motivate, non dico mal pagate ma non hanno quella voglia di apprendere il mestiere, sanno che sono di passaggio e passeranno a altro lavoro poco dopo. Della ditta e della merce che produciamo frega ben poco, ricambiano quello che gli servono sul piatto, cioè poco!!! La questione è che dopo i licenziamenti del 2008 e le diverse partenze per raggiunti limiti di età( il mio settore è praticamente privo di giovani) ora il titolare è preoccupato perche non riesce a trovare gente capace, esperta e che risolva i problemi senza crearne altri a lui stesso. Praticamente mi dà ragione quando si và al sodo e mi dà torto quando si parla del più e del meno......furbbbbooooo è !!!!! La mia opinione è che come tutto oggi giorno anche le cose utili vengono storte, piegate a piacimento per farle diventare dannose. Il lavoro part time è giustissimo, quante hanno malati, anziani, bambini da accudire oppure problemi familiari o sono studenti, mille motivi ma far passare questa oppurtunità lavorativa per chi è impossibilitato a lavorare 8 ore giornaliere per qualcosa che aiuta le aziende è folle folle FOLLE per il lavoratore ma principalmente per le aziende stesse. Dal loro approccio odierno al mercato del lavoro sembra come se dovessero chiudere tutte a breve quindi della formazione posso fare a meno, è qualcosa di superfluo, forse dimenticano del perche il datore di lavoro assume i propri operai, dimenticano del perche il professionista assume impiegati dimenticano che un operaio o impiegato è il surrogato del datore di lavoro stesso in quel preciso momento e in ogni azione che compiono perche il datore di lavoro non può fisicamente fare tutto lui, quindi sceglie collaboratori che lo sostituiscano.............che siano lui.
RispondiEliminaquesta interessante testimonianza mi ricorda l'interessante libro di Richard Sennett, La cultura del nuovo capitalismo (Il Mulino 2013), che sostanzialmente illumina proprio questo punto. Il lavoro flessibile distrugge il rapporto con l'azienda e quello tra i lavoratori, impedisce di prospettarsi il futuro in azienda e di racchiuderlo in un racconto (una "carriera"). I tre deficit che illustra Sennett sono qui presenti in chiaro, manca lealtà (se me ne vado tra tre mesi non è tecnicamente possibile espicologicamente plausibile), manca fiducia tra i dipendenti, diminuiscono radicalmente le conoscenze in azione, quelle più importanti. In altre parole il "capitale sociale". E' proprio vero che le aziende hanno introiettato un modello precario applicato a se medesime. Lavorano "come se dovessero chiudere a breve". Questo è uno dei centri della crisi. Uno dei suoi motori più profondi.
Elimina"Nella mia azienda la paga base è di circa 1100 euro/mese, con un costo per l'azienda di 2500 euro/mese."
RispondiEliminacioè lo stipendio è 1100 e il costo totale 2500?
in cosa consiste questo scarto di 1400?
p.s. è da un bel po' che sto seguendo questa vicenda incredibile dei minijob...pure sul libro
Facile!!!
EliminaL'operaio prende netti 1.100 euro al mese per tredici mensilità
Inoltre ha il TFR che corrisponde a circa una mensilità, e fanno 14 mensilità in un anno.
I contributi e le tasse pagati dall'azienda per conto dell'operaio sono pari circa al netto.
Siamo dunque a 28 mensilità, inteso solo come valore
1.100x28=30.800 che diviso i 12 mesi dell'anno fanno circa 2.500 euro al mese
E mi pare pure sottostimato, se i 1100 sono netti. Lo scarto è dovuto alle competenze differite (13ma, ferie tfr ecc.), la contribuzione previdenziale, l'Irap... AM
Eliminafatti dare una qualunque busta paga e vedi le voci che costituiscono lo scarto per il dipendente tra lordo e netto.
EliminaI 1400 sono ritenute (tasse)e contributi (previdenza, tfr, cig etc): nel complesso costituiscono il famoso cuneo fiscale.
EliminaDa cui si nota che parlare di riduzioni di detto cuneo inferiori al 20% (da ipotizzare ripartito a metà tra carico azienda e carico lavoratore) è prendere per i fondelli tutti (lavoratori e datori di lavoro, con l'eccezzione delle grandi imprese, perche' lì anche gli spiccioli pesano). La famosa riduzione Prodi era del 5% e limitata alla sola quota ritenute, e sono pronto a scommettere che è lo stesso numero che hanno in testa ora quando parlano di alleggerire il carico fiscale sul lavoro: una manciatina di granaglie sparsa a pioggia sull'affollato pollaio nazionale.
Lo scarto è rappresentato dai c.d. oneri sociali e contributivi (INPS, INAIL, IRAP, trattenute IRPEF ecc.) e da quel salario differito che è il TFR. E però i calcoli non mi tornano, poichè in genere alla paga vanno aggiunti dal 40 al 50%, non il 100% ed oltre. Evidentemente o il calcolo è "esagerato" per la lagnite cronica di molti imprenditori italiani o vi sono inclusi costi che sono in realtà a carico del lavoratore (es. la quota INPS, il TFR, la ritenuta d'acconto ecc.).
Elimina@ saverio primavera
Eliminail 50% vale per gli atipici, per il tempo indeterminato si radoppia - parlo per il settore privato, nella busta paga di mia moglie (precario della scuola) non ci ho mai capito niente.
Nel frattempo, constatata la complessità delle questioni, come al solito, in Italia si è avanti. Decidendo che ogni iniziativa tanto sarebbe inutile, ma soprattutto lesiva di qualche interesse forte, e non sia mai, intanto ci si spartiscono poltrone, dando a intendere che questo è il nodo cruciale, e il primo ministro prende un impegno storico: si discuterà a giugno con la Spagna, e con chiunque altro desideri discorrere, intorno alla vessata questione dei nuovi lavori per i giovani.
RispondiEliminahttp://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-fa47eea7-450f-4055-aba0-b89038539f7e.html
Giugno non è poi così lontano ...... un poco di pazienza.
Intanto, azzerata l'opposizione, ovvero: “sì qualche storta sillaba e secca come un ramo”, il parlamento avanza unito. Neanche uno spiffero, dopo l'immane battaglia.
E a tal proposito, aiuta richiamare qualche istruttiva rima dal coro del terzo atto dell'Adelchi:
“Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai solchi bagnati di servo sudor.
Il forte si mesce col vinto nemico,
Col novo signore rimane l’antico;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
Si posano insieme sui campi cruenti
D’un volgo disperso che nome non ha.”
http://www.youtube.com/watch?v=j9Ms1rzxzQU
Ma forse è proprio questo che essi sperano.
E potrebbero stavolta sbagliarsi.
Potrebbe essere un segno che il vecchio potere, ossequioso e asservito come quello di Pinochet, e che giace già nelle bare, è, si, venerato dai vecchi servi, ma intanto sbeffeggiato dal nuovo corso. Vedi il trattamento riservato alla Thatcher in Inghilterra e ad Andreotti in Italia. Per il momento: le pernacchie, poi si vedrà.
Più vado a fondo su questa questione dei mini jobs e più mi convinco che qualcuno ci sta pensando anche quà e ci sta pensando seriamente. Alla fine di Aprile è uscita fuori una geniale proposta definita PROPOSTA CAPALDO, dal nome del suo illustre creatore, che sembra terribilmente simile ai mini jobs. Se n'è fatto cenno solo su qualche sparuto giornale locale, per trovare qualche informazione più precisa ho dovuto fare numerose ricerche su web. Diventa sempre più ovvio ritenere che il governo Monti abbia voluto, non è accaduto per sbaglio, questa situazione, in particolare l'incremento della disoccupazione fino a raddoppiarla dal 2007. E' questa la parte che non mi fa dormire la notte e mi genera una serie di rigurgiti intestinali non da poco, pensare che questi soggetti che fanno vergogna al termine professore, senza essere votati sono venuti con lo scopo di consegnarci mani e piedi legati al nemico! Sarà un'esagerazione ma oggi sono di malumore!
RispondiEliminaCon singolare (?) scansione temporale, in queste desolate lande abbiamo assistito all'evoluzione del facchinaggio, indi ai cococo poi cocopro... AM
EliminaTranquillo che non ha iniziato Monti con l' idea di regolamentare il lavoro a vantaggio, ovviamente, non del lavoratore.
EliminaIniziò il governo Prodi sequito, per imitazione,da Berlusconi.
Questo, già all' epoca, avrebbe dovuto fare capire al popolo come stanno le cose.
Ma Prodi, assieme alla tecnocrazia dell' eurozona, sapevano eccome, le conseguenze della rigidità data dalla moneta unica.
@Andreij Epikureij
RispondiEliminaquando uno prende 1100 euro al mese si intende il netto.
Spiego brevemente un importo.
Supponiamo lei guadagni 1800 € al mese
di questi 2000 il datore di lavoro trattiene il 9% e spiccioli (facciamo 10%!!) per l'inps.
Quindi vedrà la base imponibile irpef di 1620 (1800-180)
ma non solo! c'è la parte INPS a carico dell'azienda che varia..
supponiamo sia il 30%
significa quindi che il datore di lavoro verserà 720€ (180 trattenuti + € 540 a suo carico) all'inps.
sui 1620 deve fare le trattenute fiscali ma questo non ci interessa o meglio supponiamo che le trattenute fiscali siano di 320 e quindi lo stipendio di 1300.
1800+540 = 2340
a questi 2340 deve sommare la quota di competenza della tredicesima (o eventualmente della 14ima!!!!) che è vero che si paga annualmente ma si accumula mensilmente!
supponendo che il costo sia di 135+inps=circa=175.
a questo importo va sommato il tfr! che è vero che si dà a fine lavoro ma si accumula "mensilmente" (se calcoli il costo mensile lo devi inserire).
supponendo un tfr annuale di € 1550 avremmo un costo mensile di 130 €.
quindi
2340
+
175 (rateo tredicesima)
+
130 (rateo tfr)
=
2645
a questa somma deve aggiungere anche la quota non dedotta o relativa all'IRAP (ormai complessa perché si deduce con IRES.. un bordello! ihihihihihi) e ancor di più il costo inail a carico dell'azienda. chiaramente un'azienda di servizi pagherà meno di un'azienda industriale.
Sparo un numero ad muzzum.. se dovessi pagare per quel lavoratore 240 € di Inali avresti un rateo mensile di 20.
COSTO TOTALE=2665.
quindi, a fronte di uno stipendio netto di 1300 il tuo costo è di 2665.
a cui aggiungere gli straordinari..
cosa fai con gli hartz IV?
fai lavorare per 48 ore (3x16) a € 1.350 (450 x 3) e prima € 1200 ma visto le agevolazioni, non paghi:
1) straordinario (+8 ore rispetto ad Italia e + 16 ore rispetto ad un lavoratore normale tedesco).
2) non versi contributi
3) non versi imposte
ora, quel 2665 andrebbe rapportato a 48 ore.
altro +20% (48h/40h) senza tenere conto del costo aggiuntivo dello straordinario!
toh, siamo a 3200 contro 1200 (ora un po' di più)!!!!!
volendo ragguagliargli a stipendi più basso potremmo fare il 20% in meno e quindi 2650 vs 1200!!!
considera che molte aziende pagano "poco" gli operai (1100) ma tante anche discretamente (1500 + buoni pasto e via dicendo).
E allora cosa fai?
chiudi le aziende e le riapri per assumere i licenziati alla metà!!
lo si fa in Veneto e immagino in Lombardia, Piemonte, Emilia..
PS: il problema non è tanto la VW che paga ma l'outsourcing dove si vedono porcate immonde
A proposito di Kristallnacht. Mi domando come faccia la Germania, già che c'è, a resistere alla tentazione di reintrodurre il lavoro coatto.
RispondiEliminaIntanto la Slovenia ... mi sembra che anche questa da queste parti fosse stato previsto...
RispondiEliminasembrerebbe che il governo ha prelevato dagli stipendi 1%:http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/05/07/news/la-slovenia-in-crisi-preleva-l-1-da-tutti-gli-stipendi-1.7012487
EliminaE' imbarazzante. Solita situazione, che avrà i soliti esiti, gestita dalle solite persone.
EliminaNon riesco più a capire il motivo di tutta questa stupidità.
Poi questa storia dei minijobs ha un altro piccolo risvolto: si è legalizzato il lavoro nero. Se lo facessimo anche noi, di colpo potremmo diventare puri e onesti: la nostra evasione diverrebbe a percentuale nordica. Non saremmo più in colpa!Non saremmo più la feccia! Peccato che per lo schiavo poco cambierebbe! E poi chi rimarrebbe ad evadere: bhè, banche, assicurazioni, grandi aziende, medie e piccole aziende,......autonomi.(ordine decrescente di importanza). E forse finirebbero di parlarci di pagamenti elettronici!
RispondiEliminaDal venderci le macchine ora sono passati anche ai leasing...
RispondiEliminaVi segnalo questo articolo.
E se l'insistenza sul rispetto del tetto sul deficit fosse, tra le altre cose, funzionale anche ad evitare potenziali comportamenti imitativi degli altri paesi su politiche alla Hartz, disinnescando il meccanismo del sussidio pubblico?
RispondiEliminaDebito pubblico: l’Italia migliore d’Europa Solo una segnalazione!
RispondiEliminaContinuo nella divulgazione, su diversi "fronti", uno si trova nella città dove sono cresciuta in Piddinia. E' quello più difficile, come potete immaginare, ma ho trovato un alleato in Voci dalla Germania. Svelando così il meraviglioso, favoloso, "modello tedesco", attraverso gli articoli degli stessi tedeschi, dopo essermi inutilmente sgolata sui dati che scorrono a fiumi su Goofynomics (ed essere anche diventata inutilmente aggressiva... non riuscivo più a prenderli per il c. e basta), Ecco, allora, finalmente, si sono messi a leggere il Tramonto dell'euro che gli avevo regalato a Natale.
RispondiEliminaE ora annaspano sgomenti, anche perché hanno improvvisamente presente che qui da noi non sarà orribile come in Germania, no, sarà peggio. Per adesso sono alla negazione del lutto, smarriti.
Seguono allibiti tutte le vicende e dichiarazioni PDine, selline ecc., e leggono ogni singola parola, guardano le virgole, controllano gli spazi (vuoti a volte meno delle parole), tentano di leggere tra le righe, cercando un segno di vita da parte di quel poco di sinistra che loro credevano ancora esistesse.
Certo sono duri come il sasso colombino!
Per capire meglio nel suo complesso il meraviglioso modello tedesco che ci vogliono imporre ho trovato un articolo di un blog di italiani che vivono in Germania e che danno consigli pratici. Riguarda il sistema scolastico ed è da rabbrividire... scuole differenziali in cui vengono mandati i bambini con "problemi" e anche quelli che non riescono a parlare bene il tedesco (insomma, la vera "integrazione" da ogni punto di vista, oltre ovviamente alla solidarietà, all'inclusione... sì, della serie agli zoppi grucciate)
Il sistema scolastico tedesco ha una inflessibile (ci mancherebbe!) interpretazione della "meritocrazia": a 9 (nove) anni si decide per tutto il resto del percorso formativo, con parere VINCOLANTE degli insegnanti (nella maggior parte dei lander).
E anche questo gliel'ho appioppato. Come ci sono rimasti!
Se non ho capito male, se sbaglio smentitemi, il sistema scolastico tedesco è molto simile a quello svizzero. se da noi ci fosse stato un sistema simile non avrei potuto fare l'università perchè alle elementari non ero una cima, ma sono sempre migliorato con il passare degli anni. Alle superiori avevo superato ampiamente quelli che alle elementari erano più bravi di me, quindi se ci fosse stato quel sistema sarei rimasto bloccato.
Elimina@sil-viar
EliminaIo sulla meritocrazia teutonica non mi allargherei troppo... mia sorella che a Francoforte ha fatto la trafila per l'abilitazione all'insegnamento nelle superiori sta accettando tempi determinati perche' negli inserimenti in ruolo si vede passare avanti tedeschi con punteggi inferiori al suo... si, ok, è aneddotica, e' sicuramente l'eccezione che conferma la regola e tutto il resto... sulla differenzialità nella scuola e sulla discriminante "lingua tedesca" c'e' da fare un'aggiunta: non vale la libera circolazione degli studenti, cioe' (con poche eccezioni dovute all'esistenza di scuole bilingui con scarsi posti e molto selettive all'ingresso) si devono iscrivere i figli alle scuole elementari del distretto di residenza. Ora, esistendo nelle realtà metropolitane aree/distretti a prevalenza di residenti immigrati, per forza di cose le relative scuole sono frequentate da una maggioranza a madrelingua non tedesca, con il risultante basso livello di padronanza linguistica in uscita. Il che non sarebbe una tragedia se il punteggio in lingua tedesca non fosse discriminante per l'accesso all'istruzione superiore e universitaria (come dettagliato nel link che riporti)...
Non credo non sia cambiato di recente ma anche in Francia il percorso di accesso alle grandi scuole (la normale, il politecnico, l'ena...) inizia alle medie, momento in cui si decide se puoi o non puoi accedere al filier C (il nostro scientifico più o meno) che è il liceo propedeutico al loro accesso.
EliminaMi ricordo di un'inchiesta del Monde diplomatique di tanti anni fa in cui si riscontrava come gli studenti delle grandi scuole (dopo diventano primi ministri, grandi manager di banche etc) appartenessero per la gran parte a famiglie con alti redditi. La solita meritocrazia...
Esperienze personali:
RispondiEliminaUna mia amica ha lavorato per una nota catena a Roma con contratto stage, 38 ore settimanali e 400 euro mensili per 6 mesi, con la promessa di un nuovo contratto, indovinate com'è andata a finire? Ha passato 6 mesi della sua vita a pulire per terra all'apertura e il resto della gionata nel sottonegozio a piegare e prezzare stracci. Contratto in scadenza il 16 agosto e comunicazione di non rinnovo il 14 alle 18 di sera. Beh ancora me la vedo davanti che piange dopo la comunicazione, che io gli avevo puntualmente predetto, ma lei aveva grandi speranze vista la dedizione. Da quel giorno ho visto altre 2 ragazze prendere il suo posto.
Domenica 5 maggio 2013, Euroma2, da dietro uno stendino non visto ascolto la conversazione tra una responsabile di un negozio ed un'aspirante commessa. Purtroppo non sono riuscito a capire l'orario di lavoro ma dopo che è stato comunicato lo stipendio, 250 euro mensili, la ragazza se ne andata ringraziando. Ammesso che sia un part-time fanno circa 2,50 l'ora!
Ieri sera la chicca, una mia amica che lavora in un negozio a via del Corso mi dice che oltre alle ragazze fisse(a nero) il "suo" negozio si avvale di ragazze a chiamata per 5 euro l'ora. Con i suoi occhi ha visto spedire a casa ragazze venute dall'altra parte di Roma senza compenso o con 5 euro per la prima ora perchè la giornata non si metteva come previsto.
Rimango senza parole e rimaniamo senza domanda interna!
La passata domenica ho rivisto un amico tedesco al Battesimo di una figlia di altro mio carissimo amico italiano. Eravamo tutti compagni di avventura quando ancora incoscienti eravamo studenti e contenti di "entrare in Europa". Naturalmente, ho chiesto che cosa faceva adesso e mi diceva che aveva abbandonato la Germania prima per l'Australia e poi la Svizzera. Il motivo? il basso stipendio. Naturalmente, da buon goofyeconomista, ho preso subito la palla al balzo ed ho cominciato a raccontare la "storiella" di Schroeder&Hartz trovando pieno riscontro. Mi diceva proprio che per avere uno stipendio decente i lavori che avresti dovuto fare erano addirittura 3.... Cmq, sarà per l'estrazione sociale e l'apertura mentale, o semplicemente perché era in "trasferta" (leggasi Toscana) ci mancava solo che infamasse la Merkel...
RispondiEliminaFin qui tutto normale.... almeno per noi che frequentiamo questo blog ma il caso ha voluto che parlassimo della Germania dell'Est e il confine germano-polacco, zona che ho frequentato in modo particolare dalla parte slava e ne è uscito un quadro inquietante sulla tanto virtuosa Germania. Sembra che una buona parte dei tedeschi dell'Est sia in uno stato di disadattamento e con delle forti tensioni sociali che vengono scaricate soprattutto sugli stranieri (anche comunitari), tanto che mi ha parlato di un discreto numero di stranieri spariti morti ammazzati in queste zone. E qui mi ricollego al discorso dei lazzaroni del Sud d'Europa; immaginiamo una massa di tedeschi frustrati che si ritrovano in casa un'altra massa di disperati immigrati: il cocktail è esplosivo... Naturalmente, la stampa italiana non ne parla; anzi, a noi hanno raccontato che dopo il 1989 la "Crande Cermania" avesse risolto tutti i suoi problemi per quanto riguarda gli squilibri territoriali... Ma tanto, a noi che ce frega!!!! quanto è bella Berlino.....
Quindi invece che delocalizzare in Cina, converrebbe andare in Germania.
RispondiEliminaE devo dire che a me che ho un'azienda tessile che impiego 50 dipendenti, in cassa integrazione da un anno ovviamente, perché il mercato che avevo si è "vaporizzato" converrebbe molto, infatti ancora resisto perché seppure più caro per fortuna sono riuscito a modificare il mio mercato, ed oggi esporto in Usa il mio prodotto, ma per questo mi serve in made in Italy, ai miei clienti piace in "vero made in Italy" non quello tarocco che spacciano cambiando le etichette. Aggiungo che, se solo in Italia avessimo dei politici che invece che fare gli interessi delle multinazionali facessero gli interessi delle nostre aziende manifatturiere, approvando una legge chiara sul made in Italy avremmo già qualche carta in più.
comunque...... riprendendo il discorso di prima
vorrei chiedere ai sostenitori delle riforme, della serie" perché altrimenti non aumentiamo la competitività e dobbiamo fare i compiti a casa ... riformare il mercato del lavoro ecc" e la spesa pubbbbbbbblica (alla Bagnai maniera) è cattiva, anche volendo rincorrere questi falsi miti, perché la mia azienda vive anche di mercato domestico e non solo di esportazioni, facessero anche in Italia il minijob, però torniamo all'origine con quali soldi lo Stato paga il sussidio? la risposta che mi aspetterei sarebbe: ma riducendo la spesa pubbbbblica, e allora aggiungerei cominciamo a tagliare gli stipendi pubbbbblici di chi avanza simili proposte e poi ne riparliamo. Poiché un vecchio adagio recita: è bello fare il ricchione con il culo mio! ..... ( con tutto il rispetto per chi ha altri gusti).
Per la rubrica Mini-job e micro-cervelli:
RispondiEliminalunedì scorso, a Piazza pulita (La7), Tito Boeri suggeriva di incentivare i “lavori a basso salario” per i giovani, mentre le operaie tessili ex-Mabro, senza paga da 5 mesi, in collegamento video sotto la pioggia, ascoltavano sgomente il vaniloquio del tristo bocconiano.
Ma il modello “europeista” non minaccia solo i lavoratori, ma l'intera società.
Una società civile non può prescindere dalla diffusione e tutela di arte e cultura, intese sia come valori in sé, sia come patrimonio materiale della nazione (musei, teatri, auditorium, monumenti, e così via), e da una efficiente organizzazione dei servizi pubblici, a partire dai settori della sanità e dell'istruzione pubblica, che sono alla base della naturale tendenza all'evoluzione dei sistemi sociali più maturi.
Purtroppo in Italia tale tendenza si è andata appannando da decenni, in particolare dall'avvento di Berlusconi, e l'attuale governo non sembra intenzionato ad invertire la tendenza, dal momento che i ministeri di Istruzione e Sanità sono stati assegnati rispettivamente a Gelmini e Lorenzin.
Su Gelmini – una sorta di redivivo André Deed – non vale la pena dilungarsi, avendo già avuto la sventura di misurarne le capacità nell'ultimo governo Berlusconi, sempre in veste di ministro dell'Istruzione, in particolare con la sbalorditiva gaffe sul “tunnel tra il Cern e il Laboratorio del Gran Sasso”.
A Roma Beatrice Lorenzin è nota come la “Meg Ryan de noantri”; a me invece ricorda più Doris Day: il simbolo comme il faut di un'America puritana, bigotta e un po' imbecille. Lorenzin entra in Forza Italia nel '96, capo segreteria di Paolo Bonaiuti tra il 2004 e il 2006, eletta alla Camera per la prima volta nel 2008; fa parte del fastidioso esercito di replicanti che Berlusconi manda nei talk-show tv per renderli inutili impedendo qualsiasi accenno di ragionamento compiuto a suon di interruzioni continue prive di qualsiasi inerenza con gli argomenti trattati.
Oggi questa emerita nullità è ministro alla Sanità in un governo di pura marca democristiana. Il suo compito sarà unicamente quello di firmare ogni decreto, legge e normativa che il governo “sinceramente europeista” del nipote di Gianni Letta emanerà allo scopo di demolire ciò che resta del sistema sanitario nazionale.
Inutile dire che non appena gli italiani avranno imparato a conoscerla subendo le nefaste conseguenze del suo operato, le proteste cresceranno in maniera esponenziale, con conseguenze inevitabilmente drammatiche.
Con Lorenzin e altri soggetti similari al governo, l'Italia sarà ulteriormente soffocata da quelle stesse misure economiche già adottate da Monti, che non faranno altro che rendere insostenibile una situazione sociale già oggi ben oltre il livello di guardia.
Comunque, nel caso non improbabile che le politiche di austerità siano prossime ad essere abbandonate, visto che molti paesi si stanno rendendo conto che in definitiva non è necessario andare in rovina per compiacere la tedeschia, farà un certo effetto osservare gli esponenti dell'attuale governo quando avranno compreso che il fallimento dell'€ avrà la loro faccia.
Quello che sta accadendo alle donne in politica e in televisione fa cadere le braccia. Innanzitutto i due ruoli sono praticamente indistinguibili, il che già è tutto dire...
EliminaCarino poi questo vezzo di calcolare l'età media e il numero di donne dei governi, così tanto per dare il contentino aiggiovani e alleddonne, ovviamente concepiti come unicum, per cui basta il numero tanto l'uno vale l'altro. Finché i governi avevano uno straccio di potere se lo sono tenuto bello stretto, adesso che dobbiamo finire di sfasciare il Paese i passacarte e le pubbliche relazioni li lasciano fare anche alle donne: che progressismo!
Le ministre di questo governo poi... una ha passato gli ultimi trent'anni a pagaiare, pescata direttamente dal fiume e sbattuta allo sport. E vabbé!
La Lorenzin e l'altra, quella in stile Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (versione upper class), sono anni che presenziano starnazzando a tutti i talk show. E' chiaro che sono state scelte per la capacità conquistata sul campo a difendere in tv con immarcescibile faccia di bronzo e supremo sprezzo del ridicolo le porcate che verranno perpetrate nei rispettivi settori di riferimento. A lavorare nella Sanità attualmente mi preoccuperei molto anch'io.
L'unica che è davvero un politico è la Bonino. Non condivido neanche una virgola delle sue convinzioni, farà la sua incalcolabile dose di danni, c'è da gioire?
Unico appunto Keith, che io sappia la Gelmini attualmente è semplice deputato: all'istruzione si va in Carrozza (tanto è da ere geologiche che i ministri dell'Istruzione fanno quel che dicono loro di fare, già se non farà una nuova riforma della scuola elementare o non cambierà il nome di ginnastica e musica sarà tutto grasso che cola).
Mi stavo appena riprendendo dalla splendida notizia del governo più al femminile della storia della repubblica (aka il governo che conta meno della storia della repubblica) ed ecco che assisto alla puntata del prof su RAI1. Ma vogliamo dire qualcosa sulla non pervenuta in quota gambe seduta al centro? Nessuno dice niente perché appunto non è pervenuta.
Primo intervento: che ha detto?
Secondo intervento: smettiamola di prendercela contro chi non c'entra niente, i carabinieri e... l'euro?
Per non parlare degli sguardi di fuoco che tentava di lanciare al prof, purtroppo impercettibili perché grazie ad un uso sapiente della tossina botulinica il viso era totalmente immoto. La giustizia arriva per vie misteriose.
A volte penso che forse avrei fatto meglio a fare lo sforzo di modificare l'account ed entrare nel blog con uno pseudonimo maschile. Plus ça change, plus c’est la même chose.
@ Emanuela Vera (10 maggio 2013 18:57)
EliminaGrazie, Emanuela, per aver evidenziato la cantonata che ho preso su Gelmini. Avevo dato per scontato che sarebbe stata confermata nell'incarico, e invece si sono accorti che forse non era il caso di esagerare.
Per il resto, sono d'accordo con te, a partire da Bonino. Io la ricordo, a fine aprile '99, alla testa di un drappello di quindici/venti persone che inneggiavano sotto la pioggia alla prosecuzione dei bombardamenti sulla popolazione serba, con tanto di bandiera a stelle e strisce e ombrelli. Uno spettacolo di rara meschinità.
Che farà danni è fuor di dubbio. Kerry si è incontrato l'altro ieri con lei e con Letta per parlare di Siria, Medio Oriente e dei rapporti con l'Italia, e si è detto “impaziente di lavorare insieme” all’esecutivo italiano. In altri termini Washington vuole assicurazioni circa l'assoluta subalternità dell'Italia alle decisioni strategiche del Pentagono, a partire dall'acquiescenza sulla questione siriana, che ha un'inquietante sensazione di dejà vu, e Bonino, uno tra i più sopravvalutati politici degli ultimi 30 anni, non mancherà di caldeggiare a prescindere ogni iniziativa militare degli Usa.
Gli estimatori di Bonino spesso ne ricordano l'esperienza in qualità di commissario europeo ai tempi della Commissione Santer, di cui faceva parte anche Monti. Ma dimenticano che la commissione «fu costretta alle dimissioni anticipate onde evitare una inedita sfiducia da parte del parlamento europeo dopo una serie di scandali partiti dalla commissaria francese Cresson [...] L’affaire Cresson era solo la punta dell’iceberg e di li a poco venne fuori tutto il marcio. La commissione d’inchiesta del parlamento UE concluse che v’era “una responsabilità collegiale dei commissari nei casi di frode e nepotismo”».
In altri termini, i commissari europei, Bonino e Monti compresi, o non sapevano che cosa avveniva alle loro spalle, oppure sapevano e tacevano.
In ogni modo le donne sono in genere molto migliori di quelle che stanno in Parlamento da quando è stato trasformato in una specie di circo equestre, o di quella “non pervenuta in quota gambe” che sembrava una delle “giornaliste” della settimana Incom degli anni '50, che riportava le gesta delle “teste coronate” e dell'“alta società” in genere.
ho davanti a me un riepilogo mensile
RispondiEliminaINPS 2.437
Stipendi 11.166
Totale: 13.603
a cui aggiungere inail (l'anno precedente circa 4.600 e quindi 380 al mese), il TFR (anno precedente circa 16k e quindi 1.350 € e i ratei 13ima e 14ima (facciamo milleseicento).
costo totale: 15.333 a cui aggiungere i ratei 13ima e 14ima.
netto in busta: 8.815.
8.815/15.333 = 57%.
quindi.. nella percezione del costo (tenendo conto di 13ima e 14ima) avremmo 8.815/16.933 = 52%.
l'inverso del 57% è 1,75.
Sul sistema scolastico tedesco...
RispondiEliminamaggio 2011, mostra-conferenza a Milano sul tema del Graphic design per il Marketing, in luogo istituzionale, ho conosciuto un designer italiano (il cui lavoro era in mostra), art director di grande agency italiana (con diverse ramificazioni estere), che per l'appunto in Germania lavorava per la suddetta azienda, in quanto nato lì da padre immigrato...
Inizio una piacevole conversazione con questa persona assolutamente affabile, in procinto di rientrare in Italia presso la sede romana dell'agency di cui sopra, approfittando del fatto che avesse appena lavorato al rebranding di un notissimo e storico marchio italiano (multinazionale dell'energia)...
Me ne parlava molto contento, come chi ha appena colto una magnifica occasione: io, ancora convinto all'epoca che la vera occasione fosse semmai rimanere in Germania, o avere un percorso inverso (ma d'altronde non ero ancora stato illuminato dalle famose 'teorie di Bagnai') gli chiesi come mai lasciasse 'cotanta' nazione (soprattutto in relazione al ns lavoro!), per tornare in Italia.
Rimasi di stucco perché mi rispose: "il discorso è lungo, ma qui in Italia avete molte informazioni distorte..." e giù a raccontare vari aneddoti (tra cui alcuni illuminanti sui salari 'alti' non per tutti, piuttosto che sull'organizzazione della società tedesca) per poi arrivare a dire, molto serio: "in Italia non avete proprio idea di cosa significhi avere dei figli e inserirli nel sistema scolastico tedesco: te li 'rapiscono'!"... dopo la provocazione dialettica continuò a raccontarmi in dettaglio cose assolutamente in linea con quanto postato da @sil-viar...
Sottolineo che parlavo con una persona con incarichi importanti, suppongo con una congrua retribuzione, e studi pregressi, in Germania, di primissimo livello... che aveva deciso di tornare in Italia... (maggio 2011)
(Solo oggi ho ricordato questa vicenda: sì che il discorso del sistema scolastico me l'ha fatto venire in mente ma, per il resto, direi che forse si trattava di una vera e propria 'rimozione', la mia...)
Credo che anche un simile approccio educativo abbia il suo significato storico, come la citazione della Kristallnacht.
C'è di che stare allegri...
Segnalo:
RispondiEliminaUscita della Germania dall'euro? Per il marco il balzo sarebbe del 23%
Inoltre:
Wolf: «Il modello tedesco? Non è esportabile»
Questa effettivamente pare un'analisi leggermente più realistica, rispetto a molte altre pubblicate, riguardo la crisi strutturale dell'euro.
Forse ci si rende conto che la musica sta per essere interrotta dal mercato ed ognuno guarda alla sedia (giornalistica) più vicina per non rimanere in piedi.
Oppure, più prosaicamente, sono iniziati gli scambi reciproci di accuse e nemmeno troppo velatamente si fanno passare alcuni messaggi sulla stampa cosiddetta finanziaria...quando inizieranno a volare gli stracci in eurozona?
Ecco invece il modello italiano...quello della deflazione salariale.
RispondiEliminaL'ennesimo esempio di oggi? Il San Raffaele di Milano.....-9% medio per le retribuzioni dei dipendenti per scongiurare i linceziamenti.
Scommetto però che le TAC siemens vengono pagate "a vista" e a prezzi di listino....
Buongiorno a tutti. Siete fantastici.
RispondiEliminaSpero che questo primo contributo non sia troppo OT, viene da un foglio che in Tedeschia mi dicono abbia patente di affidabilità simile a quella del Sun - o de "la Repubblica" qui da noi... :) -
Das unbekannte DDR-Leben der Kanzlerin ( la Cancelliera kompagnona della DDR)
In ogni caso, tutto si spiega! XD
Per una svista sesquipedale ho attribuito il ministero dell'Istruzione a Gelmini. Ero rimasto alla sua candidatura di alcuni giorni fa che avevo dato per scontata, e non mi sono aggiornato.
RispondiEliminaScusate.
Ecco un altro reale motivo x cui la produttività del lavoro in Italia ha smesso di seguire quella del lavoro in Germania....
RispondiEliminaIl lavoro in germania costa meno...
Hanno + lavoro x effetto di una concorrenza "sleale"...
Qui ne abbiamo sempre meno xke delocalizziamo e perdiamo fatturato....
Inoltre loro x quanto sopra hanno indubbie economie di scala nel fare le cose (e noi diseconomie)
Un ottimo post che fà capire che , la disoccupazione è un grave problema, ma non il più grande!
RispondiEliminaIl VERO PROBLEMA E' IL POTERE D'ACQUISTO, dastricamente crollato in tutto il mondo occidentale, che ci porterà anche se raggiungessimo un buon livello occupazionale, alla povertà RELATIVA, cioè potremo mangiare e pagare l'affitto, ma tolto quello STOP!
A rigurdo di ciò, valutando il fatto che a livello di produzione industriale, con l'utilizzo sempre più di serie dell'automazione, bracci robotici ecc. cosa dovrà fare la gente per accrescere il proprio tenore di vita?
In più a cosa servirà PRODURRE TANTO se poi pochissimi potranno permettersi l'acquisto del bene?
A mio avviso in futuro succederà la stessa cosa che succede oggi con gli stati sovrani, ma succederà nei riguardi dei singoli cittadini, ossia finanziamento perpetuo, o reddito di cittadinanza, chiamatelo come volete, naturalmente visto i bassi salari, si dovrà finanziare tutti, disoccupati ma anche occupati, questi ultimi guadagneranno di più, solo perchè al reddito di cittadinanza, sommeranno il loro stipendio!
Senza ciò, con stipendi sempre più bassi, non vedo come si possano risollevare i consumi, e quindi garantire produttività, mantenendo in piedi questa società civile dei giorni nostri!
Io lo so che sono Off-Topic ma....
RispondiElimina"Alla faccia della chiattona Tedesca!"
Crozza che, citando "La banda degli onesti", fa Napolitano mentre guarda soddisfatto la stampa degli euro necessari a far ripartire l'economia....
Una meraviglia!!!
E questo per tornare al punto:
RispondiEliminaNuova Germania: via dall’euro e dagli orrori di Bruxelles
Particolarmente interessante mi pare anche questo concetto:
"Esigiamo che i costi della cosiddetta politica di salvataggio non vengano sostenuti dal contribuente; le banche, gli hedge-funds e i grandi investitori privati sono i beneficiari di questa politica: devono per questo risponderne per primi. Chiediamo che agli Stati eccessivamente indebitati e senza speranza sia accordato un taglio del debito.
Nella crisi del debito le banche devono sostenere le loro perdite, ovvero venir stabilizzate gravando sui loro maggiori creditori".
Ecco, se del debito privato e dei rischi connessi se ne rendessero garanti gli stessi privati che non hanno mai pensato di socializzare un profitto ma che si rivelano prontissimi a socializzare le perdite nel nome del famigerato "Quel che è mio è mio e quel che è tuo è mio" non sarebbe una brutta idea...
In merito a questo post, io avrei una domanda da fare.
RispondiEliminaHo letto la settimana scorsa l'interessantissimo articolo di Krugman riportato sul Keynes Blog (http://keynesblog.com/2013/05/02/competitivita-unossessione-pericolosa/)
Le tesi dell'articolo sono molto interessanti e di fatto Krugman sostiene che non è vero che le economie dei deiversi paesi sono in concorrenza le une con le altre, come avviene per le aziende, e questo soprattutto perchè la quota di esportazioni in una economia (che è la parte del PIL che può essere in concorrenza con l'esterno) è una quota non maggioritaria e quindi, secondo la sua tesi, l'economia di un paese serve per la maggior parte a sostenere se stesso.
Se questo è vero, però, non capisco come sia possibile che azioni che di fatto si traducono in una concorrenza sleale da parte della Germania (come la deflazione salariale) possano mettere in ginocchio le economie di altri paesi. Da profano curioso entrambi i ragionamenti (quello di questo post e quello di Krugman) mi sembrano corretti, ma alla fine mi sembrano in contrasto fra loro nelle conclusioni.