L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Grazie prof per questa tappa in terra piddinissima. Per la cronaca sono rimasto anche per l'intervento successivo del prof. Galloni, ma - con tutto il rispetto - nun c'è paraggone!
Mi ha emozionato quando si e' detto disperato, quando ha affrontato la disperazione che e' in ognuno di noi. Non e' solo la crisi ma la prospettiva innaturale di non poter dare ai nostri figli le opportunita' che abbiamo ricevuto dai nostri genitori. Ringrazio il cielo di aver due figli ancora piccoli, ho piu' tempo, ai ragazzi piu' grandi che possibilita' e soprattutto entusiasmo per il futuro si puo' trasmettere? Non abbiamo giurato dentro di noi che non gli avremmo fatto mancar nulla, non gli raccontiamo la sera prima che si addormentino quante strade potranno scegliere di percorrere, che il mondo e' tutto da esplorare, che certo che possono fare l'archeologo, o la parrucchiera, perche' sono LIBERI...
Oh, prof, ha rifatto il pienone. E' mica andato in missione a dedonaldizzare la riviera??? E non ha nemmeno chiesto un centone per far entrare la gente...fa dumping sulla (in)formazione!
Ok, scherzi a parte, sa mica se sarà disponibile una registrazione sul tubo (detto anche youtube)?
Oggi, a Rimini, non capivo il motivo della sua iniziale benevolenza: "se voi siete qui è perché avete già capito...", e io pensavo: "ma come? Sa con chi sta parlando? Forse Bagnai sta perdendo la testa per la fama?". Invece poi, leggendo il titolo di questo post, daje a ride!
Fassina il 12/03/2013, sull'Unità ha scritto: "Gli elettori italiani, dopo quelli di tanti altri Paesi europei, hanno (col voto) confermato una valutazione che è da tempo sotto gli occhi di tutti, prevedibile e prevista: la moneta unica, dato l`assetto di governance dell`euro e le politiche mercantilistiche prevalenti, è insostenibile Lo scenario per larga parte dell`euro-zona è di depressione, aumento della disoccupazione e innalzamento del debito pubblico. Austerità autodistruttiva e svalutazione del lavoro aggravano la questione sociale e, inevitabilmente, la questione democratica. Gli elettori italiani a stragrande maggioranza hanno detto no all`Agenda Monti, ossia all`agenda dell`euro-zona"... "Le economie periferiche dell`euro-zona sono in una depressione di intensità superiore a quella vissuta durante le seconda guerra mondiale. Le macerie economiche e sociali hanno innalzato il debito pubblico nei Paesi sotto programma formale o di fatto (come noi, dopo la famosa lettera della Bce). Nell`euro-zona, siamo su due direttrici divergenti, foriere di paralisi politica"... "La Germania e i suoi satelliti vivono nel migliore dei mondi possibili, mentre i Paesi periferici e, sempre più la Francia, sono soffocati in un scenario di profonda sotto-occupazione e aumento del debito pubblico: tassi di interesse reali negativi per le aziende tedesche e tassi proibitivi per le aziende dei Piigs; impossibilità per i competitore europei della Germania di svalutare; Euro meno forte di quanto sarebbe stato il Marco. In sintesi, il Titanic euro si avvicina a velocità sempre più alta all`iceberg. La Bce puntella un equilibrio insostenibile sul piano economico, sociale e politico. Noi, come altri partner mediterranei, dobbiamo fare i «compiti a casa». Ma non è sufficiente per uscire dal tunnel. Oggi, la priorità è coordinare la politica macroeconomica europea per archiviare il paradigma mercantilista codificato a Maastricht, spiaggiato dalla storia, come ha scritto Cuperlo, ma ancora dominante".
Quindi che conclusione trae?
"un governo (Bersani)per avviare una stagione di riforme strutturali (assetti istituzionali; partiti; pubbliche amministrazioni, senza ulteriori tagli di spese; giustizia; anti-corruzione; energia; fisco; finanza per l`impresa); per completare il trasferimento alla Commissione europea dell`autorità sulle politiche di bilancio (come previsto dal «Two pack»)"
Poi aggiunge, per redimersi: … “Fare un governo per proseguire lungo la rotta mercantilista condannerebbe l`Italia e, inevitabilmente, l`euro-zona all`involuzione economica e, peggio ancora, democratica. Sarebbe un atto di responsabilità?”
ANALISI GIUSTA - CONCLUSIONI GIUSTE - SCELTE OPERATIVE GRAVEMENTE SBAGLIATE (mi riferisco alla devoluzione di sovranità).
Mannò Maximus, no: gli è che Fassina, dopo aver attentamente osservato la pentola con l'acqua che bolle, ha sensatamente dedotto che l'acqua bolle a 120° e non a 100° come erratamente si era sinora ritenuto.
Bella questa... Sono medici che hanno capito che per curare la polmonite non serve il salasso. Non sanno ancora che servono gli antibiotici e allora che fanno? Nel dubbio più salassi!
La causa dell’incoerenza (operativa) di Fassina è forse il “senso di colpa” dovuto, in particolare, alla seguente motivazione:
Come può un partito (il pd), abiurare le scelte politiche strategiche degli ultimi 24 anni?
Mi riferisco al fatto che la classe dirigente del pd ha sostituito al legante ideologico del comunismo, crollato insieme al muro di Berlino, quello del più Europa e meno Italia. I “padri” ideologici sono passati dai Gramsci, Togliatti, Berlinguer ai nuovi Andreatta, Padoa Schioppa e Prodi, col vanto di aver contribuito in modo determinante a portare il Paese nel “club esclusivo” dell’euro, senza le necessarie garanzie di sostenibilità per lo stesso ed alle condizioni dei membri “di diritto” in quanto moralmente superiori agli italiani tangentari.
Il cambio di utopia non è da poco (!!!).
Da “socialismo e via italiana al comunismo” sono passati all’adozione inconsapevole o maldestra del mercantilismo vincente, con l’eccesso di zelo tipico di chi sa che deve “riposizionarsi” e dimostrare di essere credibile.
Sono passati dalle “masse” ai “mercati” come fonte di legittimazione.
Tutto ciò legato anche al mito auto-assolvente dell’internazionalizzazione (Europa dei popoli) versus nazionalismo, tutta da dimostrare nella sua reale applicabilità. Siamo già diversi seppur simili noi italiani, ma tra europei… pensate a quanto dista il romano dal finlandese, il bavarese dallo scozzese, o il romagnolo dal bretone…
Quanto ci sta costando questa nuova utopia mal gestita e autocastrante?
… No, non sono tonti, sanno solo di non poter ammettere di aver sbagliato per la seconda volta nella storia, anche perché poi non c’è il due senza tre e quindi… PERSEVERANO!
Tutto sarebbe andato bene se avessero mantenuto la posizione di critica vigilanza dichiarata da Napolitano il 13 dicembre 1978 (pagg 238-241 del "Tramonto dell'euro") verso l'ingresso dell'euro, ma come fare se egli stesso ha dimenticato i valori di 34 anni prima?
Il fatto è che nonostante l'Euro sia un disastro economico, elettoralmente nel 2000 era una carta vince. Se fossimo rimasti fuori dall'Euro, avremmo assistito da esterni all'enorme flusso di capitali verso Spagna e Portogallo. Siccome questi capitali hanno inizialmente migliorato la vita di spagnoli e portoghesi, l'elettorato italiano avrebbe punito i politici anti-Euro accusandoli di tenerli al di fuori della nuova fonte di prosperità.
Se un politico di primo piano avesse spiegato nel 2000 che l'Euro era una truffa sarebbe andato incontro in primo luogo ad un incidente diplomatico verso il resto dell'UE. In secondo luogo gli argomenti che avrebbe dovuto usare sono abbastanza tecnici per cui poteva temere di non essere compreso.
Paesi come la Svezia si sono tenuti al di fuori dell'Euro credo per motivi nazionalistici piuttosto che tecnici, tuttavia hanno imbroccato la scelta giusta. Noi non siamo abbastanza orgogliosi della nostra italianità. Riallacciandomi quindi a quando scrivi:
[...… No, non sono tonti, sanno solo di non poter ammettere di aver sbagliato ...]
se ci pensi nel 2000 loro non hanno sbagliato, hanno solo scelto la carta elettoralmente vincente. Così come il mercato fallisce perchè diventano razionali comportamenti distruttivi, anche la politica può fallire per le stesse ragioni. Per il politico è diventata razionale una scelta scientemente distruttiva per il paese. Se nel 2000 non fossimo entrati nell'Euro, alle elezioni del 2006, alla luce dell'apparente progresso di Grecia, Spagna e Portogallo avremmo inevitabilmente scelto un politico pro-Euro.
La Germania l'ha pensata proprio bene questa trappola.
E anche se il giochino era noto da tempo, l'ha saputo confezionare bene: -Ha fatto credere alla Francia di essere centro (e invece era periferia) sfruttando il nazionalismo francese. -Ha fatto credere a noi che togliendo potere ai nostri politici scarsi dandolo invece ai loro avremmo beneficiato di una guida migliore, e che questa avrebbe comunque difeso i nostri interessi. Molti italiani ahimè chiedevano questo. -Ha fatto credere a spagnoli, portoghesi, greci di aver finalmente guadagnato lo status di ricchi, di evoluti. E infatti molti tra loro cercavano un senso di riscatto... Basti ricordare le battute profuse quando sembrava che la Spagna dovesse diventare più ricca dell'Italia. "Abbiamo superato l'Italia e ci avviciniamo alla Francia...." dicevano.
Sono stati veramente bravi, una domanda: ma nel gabinetto della Merkel per caso c'è un napoletano?
Il politico scaltro Italiano, se voleva veramente non entrare nel euro, gli bastava lasciare i conti pubblici Italiani in disordine come erano, che gli Alemanni gli chiudevano la porta in faccia.
E così la colpa non era più del politicante Italiano che non voleva entrare nel euro, ma del perfido Alemanno che non voleva l'Italia nel euro.
Ma no Tommaso, lascia stare i poveri napoletani. L'attuale politica della Germania è quanto di più tedesco sia umanamente concepibile. C'è un'idea di fondo, inestirpabile dall'anima tedesca, che può essere riassunta in tre parole: 'Deutschland muss beherrschen'. Per arrivarci hanno assassinato, rapinato e mentito, e salvo l'assassinare (per ora) lo stanno facendo ancora. Qualcuno credeva davvero che dopo il 1945 la Germania, dopo i terribili colpi ricevuti avesse voltato pagina? Che avrebbe cioè accettato di stare sia pure da 'primus inter pares' in una comunità, appunto, di 'pares'? Wie ein Quatsch!
Sebbene la storia non possa essere fatta con i se, condivido la tua analisi. Ed allora ragioniamo in termini politici reali e cioè di bacino di voti. Ancora oggi l'euro conviene (consapevolmente) a qualche italiano: chi vive di rendita finanziaria (perchè la BCE risponde e risponderà esclusivamente al fine di tutelare la finanza, i mercati e i suoi poteri) e chi produce semilavorati per l'industria tedesca (e gode di certezze contrattuali). L'euro inoltre "sembra" (ma così non è) che convenga ad altre categorie sociali: coloro che hanno un alto reddito fisso, ma che non capiscono (in quanto ignorano) che il settore terziario (pubblico o privato) galleggia solo se vive il primario e il secondario (soggetti maggiormente alle sferzate della deflazione da euro); coloro che non ragionano in ottica di sistema e cioè di domanda aggregata.
L'asticella tuttavia si alzerà presto anche per loro e l'offerta politica dichiaratamente pro euro (scelta "cinica" per Monti, pd e in minima parte pdl, o chi per loro), accuseranno il colpo.
Ma la politica ha un'abilità immane a portare le pecorelle al pascolo che desidera in vista della mungitura elettorale, ribaltanto il detto con il non detto, distruggendo i ramoscelli verdi e trovando nuovi parafulmine su cui convogliare la rabbia elettorale. SIC!
Tuttavia alla fine ho una certezza: la verità trionferà! Spero non nell'ottica di LP citata da JM Keynes.
Caro Jorg, in una parola, è la BCE che santifica il cinismo tedesco (anche a scapito dei mini jobber alemanni). Ancora una volta, su Cipro, anzichè far pagare le scelte di mercato sbagliate delle banche tedesche, alle stesse, perchè rispondano agli azionisti ed ai loro creditori, trasformano tutto in un problema dei cittadini ciprioti e degli altri europei che finanziano il MES a forza di tasse.
Jorg, non sono affatto d'accordo con questa "reductio ad Hitlerum" della Germania. Nessun paese, in Europa, può fare una politica imperialista se gli altri non sono d'accordo, cioè se negli altri paesi non ci sono delle "quinte colonne". Esempio emblematico di "quinta colonna" fu l'insigne Guido Carli e, insieme a lui, la meglio classe dirigente italiana (Cuccia, Scalfari, Andreatta, ecc.): in odio al "corrotto" regime demo-cattolico. Nel 1992, in una conferenza stampa al ritorno da Maastricht (cito a braccio), il sommo Carli tirò fuori il Faust di Goethe e paragonò il regime DC all'imperatore fallito, persuaso da Mefistofele a stampare carta moneta senza limiti. Goethe, evidentemente, voleva ironizzare sul "sistema di Law", che aveva mandato in bancarotta la Francia del Reggente (1716-20). Ma John Law non aveva fatto altro che cercare di applicare anche in Francia il sistema del debito pubblico, inventato, qualche decennio prima, dal calvinista William of Orange, grazie al quale l'Inghilterra aveva sconfitto la "Invencible Armada". La cosa incredibile è che, né allora né oggi, il culturame italiano è riuscito a sputtanare a dovere il retorico "argumentum auctoritatis" ...carlino.
Ti sfugge che l'Italia era fuori dai parametri di Maastricht quando è entrata. Kohl ha chiaramente espresso che ci voleva dentro a tutti i costi e anche perché ci voleva dentro, come sanno i lettori di questo blog e come non è difficile constatare muovendosi in rete.
@ Paolo Rossi Guarda che ti sbagli. Il politicante italiano medio nel n€uro voleva entrarci, eccome, un po' per fare gli interessi dei suoi burattinai ed un po' per 'esserci'. Gli alamanni ci hanno semplicemente giocato sopra. Tietmeyer (BUBA) da tecnico voleva l'Italia fuori dal n€uro perché non rispettava i parametri di Maastricht. Tecnicamente ineccepibile. Kohl (CDU) da politico pur sapendolo ce la voleva dentro, e di corsa, perché temeva la concorrenza italiana spinta da una moneta strutturalmente più debole dell'istituendo n€uro. Politicamente ineccepibile (dal suo punto di vista). Purtoppo per l'Italia il punto di vista di Kohl ha finito col prevalere. Cfr. supra, Profe, ore 15:23.
@ MAXIMUS Non si tratta di fare storia con se e ma, ma di conoscere a fondo gli alamanni. Mi fa piacere che dopotutto tu sia d'accordo con me. Quanto alla pecorizzazione votaiola stai tranquillo, anche se mi hanno consegnato da poco un bel certificato elettorale nuovo di zecca, cum pendulo che la n€uropartei ne trarrà vantaggio.
@ Debora Billi Grazie Debora, mi fa piacere che tu trovi interessanti le nostre quattro chiacchiere ;-)
@ Marco Rivalta Guarda che non pensavo affatto ad Hitler, perché lui non ha inventato assolutamente niente. Si è semplicemente servito di una pulsione che covava nella società tedesca fin dai tempi di Martin Luther, e forse anche prima. Non volevo dire niente di meno e niente di più. Per il resto hai ragione. Nessuno è mai riuscito a costruire un impero senza l'aiuto determinante di Quisling locali di varia ignobiltà. In Italia pare che ultimamente mademoiselle la madre di quei figuri sia sempre incinta.
@ Profe Ho mandato in giro un po' di filmati nei quali tu spieghi le cose delle quali si parla qui.
Ieri sera sul tardi suona il telefono. 'Ciao Jorgele, ho appena finito di guardare i filmati che mi hai mandato. E' forte quel tuo amico con gli occhiali [saresti, ehm, tu], dice le stesse cose che dici sempre tu'. Oddìo. 'No Erika, sono io che dico le cose che dice sempre lui. Le scrive sul suo blog, ci ha scritto sopra anche un libro'. Niente da fare. 'Sì, però io le ho sentite dire prima da te'. 'OK, ma tu cosa ne pensi?'. Pausa. 'Penso che siete forti tutti due'. Game over.
OT : Riporto sotto un commento trovato sul Guardian che penso riassuma meglio di tutti cosa e' successo a Cipro e il perche':
"You've fallen for the theme Merkel has been pushing. A recent report on compliance with EU and international Law and practice on money laundering shows Cyprus to be performing better than Germany and several eurogroup countries.
Cyprus was a success story in terms of attracting capital. Frankfurt doesn't like that. Cyrpus was exposed to Greek debt and forced by Merkel and the EU to accept a 70% hit on her assets as a result of the Greek bailout. Having imposed that "solution" to the Greek problem (itself created by the euro), Cyprus had ONE bank looking insolvent at which point (according to the FT and WSJ, and contrary to the article) Merkel and the ECB told Cyprus they would pull the plug and make the entire Cypriot banking sector sink unless they raided their citizens bank accounts in EVERY Cypriot bank, not just the one that was actually insolvent.
Intended result? Russian wealth flees Cyprus, German electorate mollified, Frankfurt a safe haven for Russian wealth."
The subversion of EU institutions and Law, undermining confidence in the euro and European banking institutions, all in pursuit of German national interests and Merkel's domestic political standing."
Cose assai simili sono scritte nel denso articolo di Jacques Sapir http://russeurope.hypotheses.org/1077 Come è stato ricordato da diverse parti, anche dal Prof in un memorabile articolo, http://goofynomics.blogspot.it/2012/07/quod-erat-demonstrandum-13-gretchen-vs.html le banche tedesche hanno qualche piccolo problema che sembra portare a fughe in avanti.
Stasera ho intravisto una situazione (crisi di Cipro + crisi politica italiana) potenzialmente interessante (per noi). Sono troppo ottimista? Forse sì... Probabilmente se lo spread torna a 500 Bersy e Berlu si metteranno di nuovo insieme e l'agonia continuerà ancora per mesi (speriamo non per anni).
Come volevasi dimostrare: oggi perfino in prima pagina sul financial times "Russians prepare to quit Cyprus - European bankers hope Cyprus’s loss will be their gain":
Aggiungo: oltre a Svizzera germania e lettonia, una parte di quei fondi russi tornera' a casa in Russia in quello che qui e' noto come de-offshoring.
Forse da voi in Europa puo' sembrare difficile da credere, ma la situazione qui in russia e' molto migliore. Tra le altre cose, recentemente sono stato contattato da diversi amici di amici per avere informazioni su come e' la vita in russia, le pratiche per l'emigrazione, ecc
Come diceva un mio vecchio docente di geografia economica, "se vuoi capire la situazione economica dei divrsi stati e le loro aspettative future, analizza i flussi degli emigranti in entrata e in uscita, e il dato netto e' uno dei migliori indicatori anticipatori" (oggi li avrebbero chiamati leading indicators per essere piu' "cool")
Fuori tema, segnalo questo editoriale pubblicato sull'organo ufficiale del PUDE. Mi pare che sia la prima volta che si dica che le cause della crisi vanno ricercate nello squilibirio delle partite correnti dovuto alle politiche mercantiliste dei paesi del nord. Purtroppo l'autore scrive azzardatamente che la storia non si ripete quando confronta questa crisi con quella degli anni trenta del secolo scorso che porto' alla fine del Gold Standard. Un debolissimo segnale che qualcosa sta veramente cambiando? Buona domenica.
OT. Vista ora la puntata di Agorà del 19 marzo. Bagnai padrone di sé anche quando comincia ad arrabbiarsi (solo comincia, dico, perché credo che le vere arrabbiature sue siano immense e qui non si sia visto niente) e, più importante, l'unico in grado di visione politica a differenza di quella degli altri, "partitica".
E la sordità di tutti a fronte dei richiami alla e della realtà: il più tetragono, Zoggia, la ammette senza rendersene conto, la sordità, nel momento in cui distingue tra politica e realtà per dire che bisogna rimanere in tema, come il conduttore. Qualunque approfondimento del discorso li spiazza per mancanza di preparazione umana, anzitutto.
La pochezza dell'informazione italiana e' disarmante. Ma sinceramente non so come abbia fatto Bagnai a mantenere la calma di fronte al mentecatto del conduttore. Io sarei partito con il rovescio. Lo ha interrotto ogni 3 parole, trattato come un idiota dalle tesi folli, per il SOLO e UNICO motivo che ha detto la VERITA'! La differenza e' che adesso la gente e' con Bagnai. E lo sara' sempre di piu'!
Noi eravamo lì con l'allegra famiglia,come promesso,ed ho portato anche amici.Che dire?in effetti se eravamo presenti lì qualche dubbio ce lo dovevamo avere,la battuta poi sui giornalisti e la palla è stata mondiale... P.S:dove terrà i prossimi incontri?Avrei ancora tanti imprenditori(ma anche lavoratori) bolognesi che vorrebbero ascoltarla. P.P.S:ma la pagina facebook?
Segnalo a tutti i goofyaffezionati questo eccellente sito:
http://www.scenarieconomici.it/
è stato un piacere leggervi un'intervista del prof. che secondo me andrebbe stampata a diffusa "urbi et orbi ad usum piddini" (è la migliore sintesi in assoluto sull'argomento). Buono anche l'ultimo post, con l'analisi in cifre del possibile scenario post-euro, anche se un po' prudente sotto vari aspetti.
Caro Alberto io la seguo e stimo moltissimo (come può vedere sul mio blog).Non nego che da disoccupato con 2 specializzazioni con 110 lode (in ambito scientifico/naturalistico) sono parte in causa ma vorrei chiederle come valuterebbe il reddito minimo garantito (cioè solo per disoccupati, anche quelli in cerca di prima occupazione, non per cittadinanza) che propongo io: 600 euro per 12 mesi e 400 fino a che non si lavora.(In teoria per sempre).Non solo impedirebbe in parte la fuga dal paese dei cervelli ma combatterebbe anche la mafia.La prima cifra spingerebbe a non temere più di devastare la propria sicurezza in banca se si perde lavoro e quindi ad accettare lavori flessibili.La flessibilizzazione porterebbe a assumere di più e i 400 euro non favorirebbero la disoccupazione di lungo corso.
... aveva già detto tutto l'economista Augusto Graziani sullo SME (9 novembre 1994) http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wfcOnJC2uVM#! La fine dello SME come anticipazione della fine dell’Euro? http://www.correttainformazione.it/in-primo-piano/sme-augusto-graziani/
Molto interessante quel video che ho apprezzato ieri via ecodellarete e ho subito rimbalzato sulla mia TweetLine. Qualche punto registrato: 1) la Germania ha fatto sempre lo stesso tipo di politica scoordinata di concorrenza (beggar thy neighbour?). A ragione, spesso il professor Bagnai invita ad evitare i pindarici voli di fuuurbizia per ribadire che è sempre stata la stessa storia. Dall' 87 al 92, in perfetta sincronia con il nostro ingresso nello SME credibile dell'88, le "rivalutazioni" in termini monetari nominali del marco erano in termini REALI delle svalutazioni grazie a precise e deliberate politiche della Bundesbank volte a definire un quadro europeo che conosciamo molto bene: quello dell'europa a due velocità, dei paesi core nordeuropei e dei paesi periferici. 2) i punti di vista contrastanti di Spaventa (che nel '92 si era ormai schierato a favore, #ecchettoodicaffà) e Pivetti (contro), rispetto al sistema monetario europeo. 3) le politiche monetarie dell'Italia non più imbrigliate nello SME, di svalutazione differenziata (svalutazione REALE verso nordeuropa per spingere l'export e rivalutazione verso dollaro per controllare l'inflazione) negli anni '92-'96 sono state scenario definito non sostenibile per il punto di vista tedesco.
Mi pare chiaro che l'Italia è sempre stata cruccio irrisolto per la Germania. Irrisolto almeno fino alla brillante risoluzione avutasi con la nostra entrata nell'Euro. La Germania a fine anni '90 era considerata la malata d'Europa. Storicamente, si è sempre parlato di costi della riunificazione che, indubbiamente, un loro peso specifico ce l'hanno avuto. Io credo però, alla luce delle sfumature nel discorso del Prof. Graziani, che la galoppata italiana nel quadriennio '92-'96 abbia inferto un danno molto significativo alla gemella teutonica. Sentire quindi un Tobias Piller qualsiasi che dice robe tipo "non dovevamo far entrare l'Italia nell'Euro" mi suscita un sentimento di spontanea ilarità - #dajearide.
Pochi minuti fa il presidente dell'Eurogruppo, Dijsselbloem ha dichiarato che il piano di ristrutturazione di Cipro dovrebbe rappresntare un "format" per altri Paesi della zona euro con l'obiettivo di spostare dal settore pubblico a quello privato l'onere del salvataggi. http://www.forexlive.com/blog/2013/03/25/dijsselbloem-says-cyprus-bank-restructuring-plan-a-template-for-rest-of-euro/
L'Unione europea ha messo in chiaro che distruggerà tutto e tutti per salvare il loro esperimento di "Frankenstein economico".
....................
RispondiElimina11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (si allude all'Euro ?)
12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli....... (promesse, promesse ...)
Rimini? Parlerà della decrescita felice?
RispondiEliminaGrazie prof per questa tappa in terra piddinissima.
RispondiEliminaPer la cronaca sono rimasto anche per l'intervento successivo del prof. Galloni, ma - con tutto il rispetto - nun c'è paraggone!
PS: congratulazioni, e figli maschi!
I 5 di treviso in trasferta a Rimini sono in pole position
RispondiEliminaE sono nella foto pubblicata!,,
Mi ha emozionato quando si e' detto disperato, quando ha affrontato la disperazione che e' in ognuno di noi. Non e' solo la crisi ma la prospettiva innaturale di non poter dare ai nostri figli le opportunita' che abbiamo ricevuto dai nostri genitori. Ringrazio il cielo di aver due figli ancora piccoli, ho piu' tempo, ai ragazzi piu' grandi che possibilita' e soprattutto entusiasmo per il futuro si puo' trasmettere? Non abbiamo giurato dentro di noi che non gli avremmo fatto mancar nulla, non gli raccontiamo la sera prima che si addormentino quante strade potranno scegliere di percorrere, che il mondo e' tutto da esplorare, che certo che possono fare l'archeologo, o la parrucchiera, perche' sono LIBERI...
RispondiEliminaOh, prof, ha rifatto il pienone. E' mica andato in missione a dedonaldizzare la riviera??? E non ha nemmeno chiesto un centone per far entrare la gente...fa dumping sulla (in)formazione!
RispondiEliminaOk, scherzi a parte, sa mica se sarà disponibile una registrazione sul tubo (detto anche youtube)?
Baciamo le mani
Oggi, a Rimini, non capivo il motivo della sua iniziale benevolenza: "se voi siete qui è perché avete già capito...", e io pensavo: "ma come? Sa con chi sta parlando? Forse Bagnai sta perdendo la testa per la fama?".
RispondiEliminaInvece poi, leggendo il titolo di questo post, daje a ride!
A proposito di PD.
RispondiEliminaFassina il 12/03/2013, sull'Unità ha scritto: "Gli elettori italiani, dopo quelli di tanti altri Paesi europei, hanno (col voto) confermato una valutazione che è da tempo sotto gli occhi di tutti, prevedibile e prevista: la moneta unica, dato l`assetto di governance dell`euro e le politiche mercantilistiche prevalenti, è insostenibile Lo scenario per larga parte dell`euro-zona è di depressione, aumento della disoccupazione e innalzamento del debito pubblico. Austerità autodistruttiva e svalutazione del lavoro aggravano la questione sociale e, inevitabilmente, la questione democratica. Gli elettori italiani a stragrande maggioranza hanno detto no all`Agenda Monti, ossia all`agenda dell`euro-zona"... "Le economie periferiche dell`euro-zona sono in una depressione di intensità superiore a quella vissuta durante le seconda guerra mondiale. Le macerie economiche e sociali hanno innalzato il debito pubblico nei Paesi sotto programma formale o di fatto (come noi, dopo la famosa lettera della Bce). Nell`euro-zona, siamo su due direttrici divergenti, foriere di paralisi politica"... "La Germania e i suoi satelliti vivono nel migliore dei mondi possibili, mentre i Paesi periferici e, sempre più la Francia, sono soffocati in un scenario di profonda sotto-occupazione e aumento del debito pubblico: tassi di interesse reali negativi per le aziende tedesche e tassi proibitivi per le aziende dei Piigs; impossibilità per i competitore europei della Germania di svalutare; Euro meno forte di quanto sarebbe stato il Marco. In sintesi, il Titanic euro si avvicina a velocità sempre più alta all`iceberg. La Bce puntella un equilibrio insostenibile sul piano economico, sociale e politico. Noi, come altri partner mediterranei, dobbiamo fare i «compiti a casa». Ma non è sufficiente per uscire dal tunnel. Oggi, la priorità è coordinare la politica macroeconomica europea per archiviare il paradigma mercantilista codificato a Maastricht, spiaggiato dalla storia, come ha scritto Cuperlo, ma ancora dominante".
Quindi che conclusione trae?
"un governo (Bersani)per avviare una stagione di riforme strutturali (assetti istituzionali; partiti; pubbliche amministrazioni, senza ulteriori tagli di spese; giustizia; anti-corruzione; energia; fisco; finanza per l`impresa);
per completare il trasferimento alla Commissione europea dell`autorità sulle politiche di bilancio (come previsto dal «Two pack»)"
MINCHIA!!! PIU' EUROPA!!!
Agghiacciante signori miei (come direbbe Conte)
Come dire: abbiamo diagnosticato un infarto, e come cura prescriviamo medicinali vasocostrittori! Splendido......
EliminaPoi aggiunge, per redimersi: … “Fare un governo per proseguire lungo la rotta mercantilista condannerebbe l`Italia e, inevitabilmente, l`euro-zona all`involuzione economica e, peggio ancora, democratica. Sarebbe un atto di responsabilità?”
RispondiEliminaANALISI GIUSTA - CONCLUSIONI GIUSTE - SCELTE OPERATIVE GRAVEMENTE SBAGLIATE (mi riferisco alla devoluzione di sovranità).
@ MAXIMUS
EliminaMannò Maximus, no:
gli è che Fassina, dopo aver attentamente osservato la pentola con l'acqua che bolle, ha sensatamente dedotto che l'acqua bolle a 120° e non a 100° come erratamente si era sinora ritenuto.
Bella questa...
EliminaSono medici che hanno capito che per curare la polmonite non serve il salasso. Non sanno ancora che servono gli antibiotici e allora che fanno? Nel dubbio più salassi!
Perchè tutto ciò???
RispondiEliminaLa causa dell’incoerenza (operativa) di Fassina è forse il “senso di colpa” dovuto, in particolare, alla seguente motivazione:
Come può un partito (il pd), abiurare le scelte politiche strategiche degli ultimi 24 anni?
Mi riferisco al fatto che la classe dirigente del pd ha sostituito al legante ideologico del comunismo, crollato insieme al muro di Berlino, quello del più Europa e meno Italia.
I “padri” ideologici sono passati dai Gramsci, Togliatti, Berlinguer ai nuovi Andreatta, Padoa Schioppa e Prodi, col vanto di aver contribuito in modo determinante a portare il Paese nel “club esclusivo” dell’euro, senza le necessarie garanzie di sostenibilità per lo stesso ed alle condizioni dei membri “di diritto” in quanto moralmente superiori agli italiani tangentari.
Il cambio di utopia non è da poco (!!!).
Da “socialismo e via italiana al comunismo” sono passati all’adozione inconsapevole o maldestra del mercantilismo vincente, con l’eccesso di zelo tipico di chi sa che deve “riposizionarsi” e dimostrare di essere credibile.
Sono passati dalle “masse” ai “mercati” come fonte di legittimazione.
Tutto ciò legato anche al mito auto-assolvente dell’internazionalizzazione (Europa dei popoli) versus nazionalismo, tutta da dimostrare nella sua reale applicabilità.
Siamo già diversi seppur simili noi italiani, ma tra europei… pensate a quanto dista il romano dal finlandese, il bavarese dallo scozzese, o il romagnolo dal bretone…
Quanto ci sta costando questa nuova utopia mal gestita e autocastrante?
… No, non sono tonti, sanno solo di non poter ammettere di aver sbagliato per la seconda volta nella storia, anche perché poi non c’è il due senza tre e quindi… PERSEVERANO!
Tutto sarebbe andato bene se avessero mantenuto la posizione di critica vigilanza dichiarata da Napolitano il 13 dicembre 1978 (pagg 238-241 del "Tramonto dell'euro") verso l'ingresso dell'euro, ma come fare se egli stesso ha dimenticato i valori di 34 anni prima?
che tristezza.
Il fatto è che nonostante l'Euro sia un disastro economico, elettoralmente nel 2000 era una carta vince. Se fossimo rimasti fuori dall'Euro, avremmo assistito da esterni all'enorme flusso di capitali verso Spagna e Portogallo. Siccome questi capitali hanno inizialmente migliorato la vita di spagnoli e portoghesi, l'elettorato italiano avrebbe punito i politici anti-Euro accusandoli di tenerli al di fuori della nuova fonte di prosperità.
EliminaSe un politico di primo piano avesse spiegato nel 2000 che l'Euro era una truffa sarebbe andato incontro in primo luogo ad un incidente diplomatico verso il resto dell'UE. In secondo luogo gli argomenti che avrebbe dovuto usare sono abbastanza tecnici per cui poteva temere di non essere compreso.
Paesi come la Svezia si sono tenuti al di fuori dell'Euro credo per motivi nazionalistici piuttosto che tecnici, tuttavia hanno imbroccato la scelta giusta. Noi non siamo abbastanza orgogliosi della nostra italianità. Riallacciandomi quindi a quando scrivi:
[...… No, non sono tonti, sanno solo di non poter ammettere di aver sbagliato ...]
se ci pensi nel 2000 loro non hanno sbagliato, hanno solo scelto la carta elettoralmente vincente.
Così come il mercato fallisce perchè diventano razionali comportamenti distruttivi, anche la politica può fallire per le stesse ragioni.
Per il politico è diventata razionale una scelta scientemente distruttiva per il paese.
Se nel 2000 non fossimo entrati nell'Euro, alle elezioni del 2006, alla luce dell'apparente progresso di Grecia, Spagna e Portogallo avremmo inevitabilmente scelto un politico pro-Euro.
La Germania l'ha pensata proprio bene questa trappola.
E anche se il giochino era noto da tempo, l'ha saputo confezionare bene:
-Ha fatto credere alla Francia di essere centro (e invece era periferia) sfruttando il nazionalismo francese.
-Ha fatto credere a noi che togliendo potere ai nostri politici scarsi dandolo invece ai loro avremmo beneficiato di una guida migliore, e che questa avrebbe comunque difeso i nostri interessi. Molti italiani ahimè chiedevano questo.
-Ha fatto credere a spagnoli, portoghesi, greci di aver finalmente guadagnato lo status di ricchi, di evoluti. E infatti molti tra loro cercavano un senso di riscatto... Basti ricordare le battute profuse quando sembrava che la Spagna dovesse diventare più ricca dell'Italia. "Abbiamo superato l'Italia e ci avviciniamo alla Francia...." dicevano.
Sono stati veramente bravi, una domanda: ma nel gabinetto della Merkel per caso c'è un napoletano?
Il politico scaltro Italiano, se voleva veramente non entrare nel euro, gli bastava lasciare i conti pubblici Italiani in disordine come erano, che gli Alemanni gli chiudevano la porta in faccia.
EliminaE così la colpa non era più del politicante Italiano che non voleva entrare nel euro, ma del perfido Alemanno che non voleva l'Italia nel euro.
Fatta la legge, trovato l'inganno.
Ma no Tommaso, lascia stare i poveri napoletani. L'attuale politica della Germania è quanto di più tedesco sia umanamente concepibile.
EliminaC'è un'idea di fondo, inestirpabile dall'anima tedesca, che può essere riassunta in tre parole: 'Deutschland muss beherrschen'.
Per arrivarci hanno assassinato, rapinato e mentito, e salvo l'assassinare (per ora) lo stanno facendo ancora.
Qualcuno credeva davvero che dopo il 1945 la Germania, dopo i terribili colpi ricevuti avesse voltato pagina?
Che avrebbe cioè accettato di stare sia pure da 'primus inter pares' in una comunità, appunto, di 'pares'?
Wie ein Quatsch!
Sebbene la storia non possa essere fatta con i se, condivido la tua analisi.
EliminaEd allora ragioniamo in termini politici reali e cioè di bacino di voti.
Ancora oggi l'euro conviene (consapevolmente) a qualche italiano: chi vive di rendita finanziaria (perchè la BCE risponde e risponderà esclusivamente al fine di tutelare la finanza, i mercati e i suoi poteri) e chi produce semilavorati per l'industria tedesca (e gode di certezze contrattuali). L'euro inoltre "sembra" (ma così non è) che convenga ad altre categorie sociali: coloro che hanno un alto reddito fisso, ma che non capiscono (in quanto ignorano) che il settore terziario (pubblico o privato) galleggia solo se vive il primario e il secondario (soggetti maggiormente alle sferzate della deflazione da euro); coloro che non ragionano in ottica di sistema e cioè di domanda aggregata.
L'asticella tuttavia si alzerà presto anche per loro e l'offerta politica dichiaratamente pro euro (scelta "cinica" per Monti, pd e in minima parte pdl, o chi per loro), accuseranno il colpo.
Ma la politica ha un'abilità immane a portare le pecorelle al pascolo che desidera in vista della mungitura elettorale, ribaltanto il detto con il non detto, distruggendo i ramoscelli verdi e trovando nuovi parafulmine su cui convogliare la rabbia elettorale.
SIC!
Tuttavia alla fine ho una certezza: la verità trionferà!
Spero non nell'ottica di LP citata da JM Keynes.
Caro Jorg, in una parola, è la BCE che santifica il cinismo tedesco (anche a scapito dei mini jobber alemanni).
EliminaAncora una volta, su Cipro, anzichè far pagare le scelte di mercato sbagliate delle banche tedesche, alle stesse, perchè rispondano agli azionisti ed ai loro creditori, trasformano tutto in un problema dei cittadini ciprioti e degli altri europei che finanziano il MES a forza di tasse.
Grazie a Jorg, Maximus e Tommaso per questo bellissimo scambio di battute di analisi politica. Ve ne sono grata. :-)
EliminaJorg,
Eliminanon sono affatto d'accordo con questa "reductio ad Hitlerum" della Germania. Nessun paese, in Europa, può fare una politica imperialista se gli altri non sono d'accordo, cioè se negli altri paesi non ci sono delle "quinte colonne".
Esempio emblematico di "quinta colonna" fu l'insigne Guido Carli e, insieme a lui, la meglio classe dirigente italiana (Cuccia, Scalfari, Andreatta, ecc.): in odio al "corrotto" regime demo-cattolico.
Nel 1992, in una conferenza stampa al ritorno da Maastricht (cito a braccio), il sommo Carli tirò fuori il Faust di Goethe e paragonò il regime DC all'imperatore fallito, persuaso da Mefistofele a stampare carta moneta senza limiti. Goethe, evidentemente, voleva ironizzare sul "sistema di Law", che aveva mandato in bancarotta la Francia del Reggente (1716-20). Ma John Law non aveva fatto altro che cercare di applicare anche in Francia il sistema del debito pubblico, inventato, qualche decennio prima, dal calvinista William of Orange, grazie al quale l'Inghilterra aveva sconfitto la "Invencible Armada".
La cosa incredibile è che, né allora né oggi, il culturame italiano è riuscito a sputtanare a dovere il retorico "argumentum auctoritatis" ...carlino.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
@Paolo Rossi
EliminaTi sfugge che l'Italia era fuori dai parametri di Maastricht quando è entrata. Kohl ha chiaramente espresso che ci voleva dentro a tutti i costi e anche perché ci voleva dentro, come sanno i lettori di questo blog e come non è difficile constatare muovendosi in rete.
@ Paolo Rossi
EliminaGuarda che ti sbagli. Il politicante italiano medio nel n€uro voleva entrarci, eccome, un po' per fare gli interessi dei suoi burattinai ed un po' per 'esserci'. Gli alamanni ci hanno semplicemente giocato sopra.
Tietmeyer (BUBA) da tecnico voleva l'Italia fuori dal n€uro perché non rispettava i parametri di Maastricht. Tecnicamente ineccepibile.
Kohl (CDU) da politico pur sapendolo ce la voleva dentro, e di corsa, perché temeva la concorrenza italiana spinta da una moneta strutturalmente più debole dell'istituendo n€uro. Politicamente ineccepibile (dal suo punto di vista).
Purtoppo per l'Italia il punto di vista di Kohl ha finito col prevalere.
Cfr. supra, Profe, ore 15:23.
@ MAXIMUS
Non si tratta di fare storia con se e ma, ma di conoscere a fondo gli alamanni. Mi fa piacere che dopotutto tu sia d'accordo con me.
Quanto alla pecorizzazione votaiola stai tranquillo, anche se mi hanno consegnato da poco un bel certificato elettorale nuovo di zecca, cum pendulo che la n€uropartei ne trarrà vantaggio.
@ Debora Billi
Grazie Debora, mi fa piacere che tu trovi interessanti le nostre quattro chiacchiere ;-)
@ Marco Rivalta
Guarda che non pensavo affatto ad Hitler, perché lui non ha inventato assolutamente niente. Si è semplicemente servito di una pulsione che covava nella società tedesca fin dai tempi di Martin Luther, e forse anche prima. Non volevo dire niente di meno e niente di più.
Per il resto hai ragione. Nessuno è mai riuscito a costruire un impero senza l'aiuto determinante di Quisling locali di varia ignobiltà. In Italia pare che ultimamente mademoiselle la madre di quei figuri sia sempre incinta.
@ Profe
Ho mandato in giro un po' di filmati nei quali tu spieghi le cose delle quali si parla qui.
Ieri sera sul tardi suona il telefono.
'Ciao Jorgele, ho appena finito di guardare i filmati che mi hai mandato. E' forte quel tuo amico con gli occhiali [saresti, ehm, tu], dice le stesse cose che dici sempre tu'.
Oddìo.
'No Erika, sono io che dico le cose che dice sempre lui. Le scrive sul suo blog, ci ha scritto sopra anche un libro'.
Niente da fare.
'Sì, però io le ho sentite dire prima da te'.
'OK, ma tu cosa ne pensi?'.
Pausa.
'Penso che siete forti tutti due'.
Game over.
Perdonala.
OT : Riporto sotto un commento trovato sul Guardian che penso riassuma meglio di tutti cosa e' successo a Cipro e il perche':
RispondiElimina"You've fallen for the theme Merkel has been pushing. A recent report on compliance with EU and international Law and practice on money laundering shows Cyprus to be performing better than Germany and several eurogroup countries.
Cyprus was a success story in terms of attracting capital. Frankfurt doesn't like that. Cyrpus was exposed to Greek debt and forced by Merkel and the EU to accept a 70% hit on her assets as a result of the Greek bailout. Having imposed that "solution" to the Greek problem (itself created by the euro), Cyprus had ONE bank looking insolvent at which point (according to the FT and WSJ, and contrary to the article) Merkel and the ECB told Cyprus they would pull the plug and make the entire Cypriot banking sector sink unless they raided their citizens bank accounts in EVERY Cypriot bank, not just the one that was actually insolvent.
Intended result? Russian wealth flees Cyprus, German electorate mollified, Frankfurt a safe haven for Russian wealth."
The subversion of EU institutions and Law, undermining confidence in the euro and European banking institutions, all in pursuit of German national interests and Merkel's domestic political standing."
Fonte:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/mar/22/cyprus-tax-russian-deposit-holders#comment-22176921
Cose assai simili sono scritte nel denso articolo di Jacques Sapir
Eliminahttp://russeurope.hypotheses.org/1077
Come è stato ricordato da diverse parti, anche dal Prof in un memorabile articolo,
http://goofynomics.blogspot.it/2012/07/quod-erat-demonstrandum-13-gretchen-vs.html
le banche tedesche hanno qualche piccolo problema che sembra portare a fughe in avanti.
Stasera ho intravisto una situazione (crisi di Cipro + crisi politica italiana) potenzialmente interessante (per noi). Sono troppo ottimista?
EliminaForse sì... Probabilmente se lo spread torna a 500 Bersy e Berlu si metteranno di nuovo insieme e l'agonia continuerà ancora per mesi (speriamo non per anni).
Come volevasi dimostrare: oggi perfino in prima pagina sul financial times "Russians prepare to quit Cyprus - European bankers hope Cyprus’s loss will be their gain":
Eliminahttp://www.ft.com/intl/cms/s/de24fb32-94a1-11e2-9487-00144feabdc0,Authorised=false.html?_i_location=http%3A%2F%2Fwww.ft.com%2Fcms%2Fs%2F0%2Fde24fb32-94a1-11e2-9487-00144feabdc0.html&_i_referer=#axzz2OU3C1aA7
Aggiungo: oltre a Svizzera germania e lettonia, una parte di quei fondi russi tornera' a casa in Russia in quello che qui e' noto come de-offshoring.
Forse da voi in Europa puo' sembrare difficile da credere, ma la situazione qui in russia e' molto migliore. Tra le altre cose, recentemente sono stato contattato da diversi amici di amici per avere informazioni su come e' la vita in russia, le pratiche per l'emigrazione, ecc
Come diceva un mio vecchio docente di geografia economica, "se vuoi capire la situazione economica dei divrsi stati e le loro aspettative future, analizza i flussi degli emigranti in entrata e in uscita, e il dato netto e' uno dei migliori indicatori anticipatori" (oggi li avrebbero chiamati leading indicators per essere piu' "cool")
Vivo in Portogallo da 11 anni e da quando é iniziata la crisi stanno "emigrando" pure i cinesi!
EliminaFuori tema, segnalo questo editoriale pubblicato sull'organo ufficiale del PUDE. Mi pare che sia la prima volta che si dica che le cause della crisi vanno ricercate nello squilibirio delle partite correnti dovuto alle politiche mercantiliste dei paesi del nord. Purtroppo l'autore scrive azzardatamente che la storia non si ripete quando confronta questa crisi con quella degli anni trenta del secolo scorso che porto' alla fine del Gold Standard. Un debolissimo segnale che qualcosa sta veramente cambiando? Buona domenica.
RispondiEliminaOT. Vista ora la puntata di Agorà del 19 marzo.
RispondiEliminaBagnai padrone di sé anche quando comincia ad arrabbiarsi (solo comincia, dico, perché credo che le vere arrabbiature sue siano immense e qui non si sia visto niente) e, più importante, l'unico in grado di visione politica a differenza di quella degli altri, "partitica".
E la sordità di tutti a fronte dei richiami alla e della realtà: il più tetragono, Zoggia, la ammette senza rendersene conto, la sordità, nel momento in cui distingue tra politica e realtà per dire che bisogna rimanere in tema, come il conduttore. Qualunque approfondimento del discorso li spiazza per mancanza di preparazione umana, anzitutto.
La pochezza dell'informazione italiana e' disarmante.
EliminaMa sinceramente non so come abbia fatto Bagnai a mantenere la calma di fronte al mentecatto del conduttore. Io sarei partito con il rovescio.
Lo ha interrotto ogni 3 parole, trattato come un idiota dalle tesi folli, per il SOLO e UNICO motivo che ha detto la VERITA'!
La differenza e' che adesso la gente e' con Bagnai. E lo sara' sempre di piu'!
Noi eravamo lì con l'allegra famiglia,come promesso,ed ho portato anche amici.Che dire?in effetti se eravamo presenti lì qualche dubbio ce lo dovevamo avere,la battuta poi sui giornalisti e la palla è stata mondiale...
RispondiEliminaP.S:dove terrà i prossimi incontri?Avrei ancora tanti imprenditori(ma anche lavoratori) bolognesi che vorrebbero ascoltarla.
P.P.S:ma la pagina facebook?
Segnalo a tutti i goofyaffezionati questo eccellente sito:
RispondiEliminahttp://www.scenarieconomici.it/
è stato un piacere leggervi un'intervista del prof. che secondo me andrebbe stampata a diffusa "urbi et orbi ad usum piddini" (è la migliore sintesi in assoluto sull'argomento).
Buono anche l'ultimo post, con l'analisi in cifre del possibile scenario post-euro, anche se un po' prudente sotto vari aspetti.
Caro Alberto io la seguo e stimo moltissimo (come può vedere sul mio blog).Non nego che da disoccupato con 2 specializzazioni con 110 lode (in ambito scientifico/naturalistico) sono parte in causa ma vorrei chiederle come valuterebbe il reddito minimo garantito (cioè solo per disoccupati, anche quelli in cerca di prima occupazione, non per cittadinanza) che propongo io: 600 euro per 12 mesi e 400 fino a che non si lavora.(In teoria per sempre).Non solo impedirebbe in parte la fuga dal paese dei cervelli ma combatterebbe anche la mafia.La prima cifra spingerebbe a non temere più di devastare la propria sicurezza in banca se si perde lavoro e quindi ad accettare lavori flessibili.La flessibilizzazione porterebbe a assumere di più e i 400 euro non favorirebbero la disoccupazione di lungo corso.
RispondiElimina... aveva già detto tutto l'economista Augusto Graziani sullo SME (9 novembre 1994)
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wfcOnJC2uVM#!
La fine dello SME come anticipazione della fine dell’Euro?
http://www.correttainformazione.it/in-primo-piano/sme-augusto-graziani/
Molto interessante quel video che ho apprezzato ieri via ecodellarete e ho subito rimbalzato sulla mia TweetLine. Qualche punto registrato:
Elimina1) la Germania ha fatto sempre lo stesso tipo di politica scoordinata di concorrenza (beggar thy neighbour?). A ragione, spesso il professor Bagnai invita ad evitare i pindarici voli di fuuurbizia per ribadire che è sempre stata la stessa storia. Dall' 87 al 92, in perfetta sincronia con il nostro ingresso nello SME credibile dell'88, le "rivalutazioni" in termini monetari nominali del marco erano in termini REALI delle svalutazioni grazie a precise e deliberate politiche della Bundesbank volte a definire un quadro europeo che conosciamo molto bene: quello dell'europa a due velocità, dei paesi core nordeuropei e dei paesi periferici.
2) i punti di vista contrastanti di Spaventa (che nel '92 si era ormai schierato a favore, #ecchettoodicaffà) e Pivetti (contro), rispetto al sistema monetario europeo.
3) le politiche monetarie dell'Italia non più imbrigliate nello SME, di svalutazione differenziata (svalutazione REALE verso nordeuropa per spingere l'export e rivalutazione verso dollaro per controllare l'inflazione) negli anni '92-'96 sono state scenario definito non sostenibile per il punto di vista tedesco.
Mi pare chiaro che l'Italia è sempre stata cruccio irrisolto per la Germania. Irrisolto almeno fino alla brillante risoluzione avutasi con la nostra entrata nell'Euro. La Germania a fine anni '90 era considerata la malata d'Europa. Storicamente, si è sempre parlato di costi della riunificazione che, indubbiamente, un loro peso specifico ce l'hanno avuto. Io credo però, alla luce delle sfumature nel discorso del Prof. Graziani, che la galoppata italiana nel quadriennio '92-'96 abbia inferto un danno molto significativo alla gemella teutonica. Sentire quindi un Tobias Piller qualsiasi che dice robe tipo "non dovevamo far entrare l'Italia nell'Euro" mi suscita un sentimento di spontanea ilarità - #dajearide.
Pochi minuti fa il presidente dell'Eurogruppo, Dijsselbloem ha dichiarato che il piano di ristrutturazione di Cipro dovrebbe rappresntare un "format" per altri Paesi della zona euro con l'obiettivo di spostare dal settore pubblico a quello privato l'onere del salvataggi.
RispondiEliminahttp://www.forexlive.com/blog/2013/03/25/dijsselbloem-says-cyprus-bank-restructuring-plan-a-template-for-rest-of-euro/
L'Unione europea ha messo in chiaro che distruggerà tutto e tutti per salvare il loro esperimento di "Frankenstein economico".