Non c'è niente da fare! Lo pagano per venir qui a farmi perdere tempo, ormai l'ho capito, ma che ci vuoi fare: uno ai troll si affeziona. Certe volte non capisci bene se ci sono o ci fanno, però spesso sono stimolanti.
Sentite ad esempio cosa risponde il nostro Catalano a Alessio:
@Alessio
1) Mai sostenuto che l'esplosione del debito pubblico sia
avvenuto perchè esistevano le banche pubbliche o per via degli sprechi e
corruzione;
2) L'esplosione del debito pubblico è avvenuto, come
tutti sappiamo, a partire dagli anni 80 per effetto degli elevati
deficit di bilancio;
3) Gli elevati deficit di bilancio si sono
determinati, ovviamente, anche per effetto della crescita degli
interessi pagati sul debito pubblico (ma questa è una normale
conseguenza dato che ad un maggior debito corrispondono, di norma,
maggiori interessi da pagare;
4)La spesa per interessi, in
rapporto al totale della spesa pubblica era già alta nel 1977 (14,4%) ed
ha toccato il suo picco nel 1993 (24,5%);
Una collana di perle. Le affronto in dettaglio nel mio prossimo lavoro, ma qui vorrei concentrarmi soprattutto sulla terza, cioè sull'idea espressa da Catalano che se negli anni '80 la spesa per interessi è cresciuta, questo non dipende dal fatto che sono cresciuti gli interessi, ma che è cresciuto il debito.
Cioè: Catalano dice che siccome lo Statocastacriccacoruzzzzzionedebbitobrutto ha fatto tanta spesapubblicaimproduttiva, allora il debbitobruttoorendocattivo è cresciuto, e quindi poi per forza, a parità di tasso di interesse, se c'è più debito, paghi di più.
Insomma: Catalano dice che la spesa per interessi è aumentata perché il debito è passato da 60 a 120 per colpa della spesa primaria (non per interessi), e quindi, applicando un tasso invariato, si ha la normale conseguenza che "a un maggior debito corrispondono maggiori interessi da pagare".
Prima pagavi 0.05x60=3, poi 0.05x120=6. Tasso? Sempre 0.05=5%. Secondo lui.
Questo è il grafico del tasso di interesse reale sul debito pubblico dal 1960 al 2010 e la retta verticale tratteggiata indica il divorzio fra Tesoro e Banca d'Italia:
Cioè: non so se avete capito: questa è la variabile che secondo Catalano non ha determinato l'esplosione del debito negli anni '80, perché il problema non è, secondo lui, che i tassi di interesse reali sono aumentati di dieci punti in un paio d'anni, ma che i fabbisogni pubblici erano elevati (genericamente). Lo dico in un altro modo: si vede bene che se la spesa per interessi è aumentata, è perché è aumentato il tasso d'interesse, molto bruscamente, subito dopo il divorzio. A valle è aumentato il debito. Sono le cose che abbiamo visto mille volte. L'esatto contrario di quanto sostiene il nostro (cioè che il debito sarebbe aumentato, e poi, a valle, la spesa per interessi).
Capisco che possiate non aver bisogno di un'altra campana, dopo averne sentita una tanto qualificata e rispettosa della dinamica dei dati. Io, però per completezza vi riporto anche come la racconta uno che sicuramente se ne intende meno di Catalano:
"Naturalmente la riduzione del signoraggio monetario e i tassi di
interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un
nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno
del Tesoro e l' escalation della crescita del debito rispetto al
prodotto nazionale."
Un complottista? Be', diciamo così...
Poi chi sa l'inglese può sempre leggersi Reinhart e Sbrancia per vedere quanti danni ha fatto, nel secondo dopoguerra. l'esecranda prassi di finanziare con moneta e quindi a tassi di interesse reali nulli o negativi il debito pubblico. La cosa più commovente sono i punti 5 e 6 dei commenti di Alan Taylor (Morgan Stanley), in fondo al paper. Non ho tempo di tradurveli, ma ne varrebbe la pena. Magari qualcuno lo fa per me?
(ma non fateli leggere a Catalano: c'è scritto, fra l'altro, che il suo idolo, Greenspan, dopo la crisi ha ammesso di non averci capito una mazza... Gli crollerebbe un mito, e lui, Catalano, di miti ne ha bisogno, perché con la realtà non è che ci vada tanto d'accordo...)
Prof. la mia ignoranza mi porta chiederle una cosa:
RispondiEliminanegli anni '60, in piena era B.W., il tasso di interesse reale sul debito era più o meno allo stesso livello degli anni '80 mentre scende drasticamente negli anni '70, post B.W. e in piena crisi energetica. Negli anni '60, pre-divorzio, cosa determinò l'aumento degli interessi?
Il costo reale effettivo non ha superato il 3% negli anni '60 (è calcolato come spesa per interessi divisa per lo stock di debito sottostante). Negli anni '70 hanno giocato un ruolo le due "sorprese" inflazionistiche dovute agli shock petroliferi, che hanno permesso al governo di "liquidare" una parte del debito accumulato. La stessa cosa si è verificata nelle maggior economie occidentali. Non è morto nessuno. Se non hai difficoltà con l'inglese, è interessante Reinhart e Sbrancia.
EliminaAnche la dinamica degli anni '60 risente di quella dell'inflazione, che trovi spiegata qui.
thank you!
Eliminaposso provarci io prof per la traduzione..almeno mi rendo utile! In pratica ho dato una letta rapida e mi pare di capire che la malvagia pratica abbia permesso a diversi stati la riduzione dei debiti sovrani esistenti..robe brutte! :P
RispondiEliminaSimone se credi potremmo dividerci il lavoro e tradurre tutto il paper, perché se per una persona sola è una bella impresa, per due è più fattibile, e se ci fosse anche qualcun altro ancor meglio, che ne dite?
EliminaNaturalmente se hai il tempo di far da solo, ok, te ne sarei tanto grata, e naturalmente ti chiedo già di rilanciarlo in vocidallestero, col tuo permesso..;)
Se non ricordo male Greenspan davanti al congresso degli Stati Uniti disse " devo prendere atto che c'è una falla nella mia ideologia e questo mi lascia sconvolto".
RispondiEliminaInsomma siamo nella cacca per via di uno che credeva ciecamente nella sua ideologia (laissez-faire).
Di che meravigliarsi se con il cerino in mano c'è rimasta la maggioranza dei cittadini al motto " è il mercato bellezza".
Venendo al post,se vai sul mercato sconti il mercato.Ma è normale andare sul mercato senza nessuna barriera per collocare il debito pubblico?
Non so se è esatta come informazione ma ho letto da qualche parte che BUBA a ogni collocamento dei BUND fissa un tasso e ne compra il 30%, che cos'è questo se non una calmierazione del prezzo di collocamento?
Caro Domenico, la tua informazione è esatta . La spiegazione è esaustiva del meccanismo di calmierazione del tasso d'interesse praticato dalla Germania.
EliminaGreenspan è uno dei tanti fanatici della nuova religione, il liberismo. Forse la crisi economica è una prova che ci mette davanti nostro signore il Mercato per punirci della nostra debolezza verso i demoni Inflazione e Svalutazione. So misteri d'a fede!!!
EliminaBUBA compra... ooops! trattiene provvisoriamente una parte consistente del debito pubblico tedesco al momento dell'emissione. Alla faccia del divieto europeo.
Eliminahttp://www.pleonastico.it/modules/news/article.php?storyid=261
Mi permetto di postare un link ad un libro verde del ministero del tesoro proprio relativo alla famigerata "spesa pubblica", ed in particolare focalizzandomi sul grafico a pag. 11. Questo grafico credo confermi quanto detto dal prof. riguardo all'esplosione, a partire dal 1980, della spesa per interessi a fronte di un aumento della spesa corrente primaria molto più modesto. Spesa per interessi che raggiunge il suo picco proprio nel 1992, anno in cui si ha un disperato "bisogno di marchi".
RispondiEliminaEbbene, la cosa curiosa è come lo stesso documento spiega il grafico: "Una prima fase – dall’inizio degli anni ‘80 ai primi anni ’90 - è contraddistinta da una forte crescita di tutte le componenti della spesa, con un’accelerazione di quella per interessi alla fine degli anni ’80 come conseguenza del processo di accumulazione del debito pubblico".
Ora: il grafico è quello, e ad occhio mi sembra che,nel periodo 1982-1984, tanto per citare un esempio,la spesa per interessi "decolli" più sensibilmente di quella primaria. Ma loro dicono che sono "accelerate tutte le componenti della spesa". E poi tirano fuori la storia dell'accumulazione del debito.
Vorrei capire bene: sembra che pubblichino un grafico che dice la verità, e poi lo spieghino dicendo una bugia!
Qui il link: http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/documenti/18827/28_libro_verde.pdf
Mi sa che hai capito benissimo.
EliminaE' che non si vergognano di nulla, e ci prendono per scemi.
Beh se ti vuoi divertire a vedere il grado di falsificazione che raggiungono le analisi ufficiali guardati questo
Eliminahttp://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/RGS-comuni/Eventi/WORKSHOP--2/completo_080708_ITA_2_.pdf
Eloquente è il primo periodo del primo par. "Introduzione": un florilegio che farebbe impallidire codesto Catalano (usano tutti i dati della metà anni 80 per far risalire la spesa pubblica "eccessiva"...agli anni 60 e fanno coincidere l'epoca felix con l'inizio degli anni 90! Ovviamente scollegando, essenzialmente il cervello, dagli effetti su investimenti pubblici e privati e "dimenticando" così di analizzare la principale causa della stagnazione italiana. Portata poi con sobrietà e serietà a questa bella recessione "salva Italia"
Che poi, sempre a vedere quel grafico (chiedo venia in anticipo per l'intervento che può sembrare a puntate....).
EliminaMi si dice che alla fine degli anni 80 la spesa per interessi "esplode" per l'accumulazione del debito.
Domanda: e allora perché dopo il 1992 scende? Non c'era stata "svalutazionebrutta"? Un titolo denominato in moneta svalutata non dovrebbe pagare più interessi? Perché ne paga di meno?
Mi viene in mente un detto della legge di Murphy: "prima trova i fatti. Poi li puoi distorcere quanto ti pare...."
Quarantotto: "fanno coincidere l'epoca felix con l'inizio degli anni 90!"
EliminaIeri sono stato a un incontro dal titolo "Perché Renzi vincerà" (volevo capire se vale la pena di votare per Renzi per far saltare il PD :) con partecipanti Giorgio Gori e Michele Salvati. Quest'ultimo ha ribadito la fine della concertazione, decretata anche da Monti appena si è insediato, e ricordato con nostalgia i bei tempi in cui (secondo lui) funzionava a meraviglia: quando la gestiva Ciampi.
I rendimenti sui titoli scendono a partire da settembre 92, quando ci sganciammo dallo SME. E scendono in quanto non vi era più alcuna ragione, (non vi era più alcuna parità da difendere) di offrire alti rendimenti per attrarre capitali esteri, sostenendo cosi la domanda di valuta nazionale. Capitali esteri necessari a bilanciare le magre esportazioni o le esagerate importazioni, quindi ad annullare gli squilibri e a rendere stabile il cambio.
EliminaGiorgio mi preoccupi.
EliminaCome si fa anche solo a pensare che per far saltare il PD si "possa" votare Renzi? E' come tagliarsi le balle per far dispetto alla moglie opprimente :-)
Renzi è super-pro euro, super piddino dentro, tanto che la sua politica economica è anch'essa priva della considerazione del fiscal multiplier, ma attentissima al...fiscal compact\pareggio di bilancio ad ogni costo.
Peraltro, come conferma Fassina ieri a Ballarò, anche il pd è saldo in quest'ultima linea. Dunque tra i due "pd" è solo una lotta di lobbies e di futura spartizione dei posti di comando. Nulla più.
Forse non hai fiducia in Alberto, ma condivido al 100% la sua linea: esiste una partito unico dell'euro (e dell'ideologia oligarchico-plutocratica) e non vale la pena neppure di perdere un minuto con forze politiche che non dicono espressamente che l'euro è una gran cagata antidemocratica.
E' così semplice e risparmia tante delusioni :-)
@48 e al prof.
EliminaAl primo quando spiega la differenza di avere Renzi come segretario e candidato premier e al secondo quando parla di due destre (PD e PDL) senza nessuna contrapposizione concreta (salvo i diritti per le coppie di fatto).
negli USA ci hanno anticipato nello spiegare bene questo concetto:
http://www.youtube.com/watch?v=Xgd3gBv-1Jo
Penso che il renzi sia il perfetto Quisling del PD, quello che ha il compito di fratturare dall'interno anche quel poco di sinistra che rimane.
EliminaDeve assolutamente avere la maggioranza nel partito per, vedi monti, portare all'estrema destra un partito allo sbando.
Infatti è costretto a rivolgersi al garante per aumentare le proprie possibilita, figurati quanto gli interessa la privacy degli elettori, ed il coinvolgimento della segretaria di bersani nel gioco, sporco come al solito, non è che l'inizio della guerra senza limiti al peggio.
Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle (?) ovviamente nel nome della democrazia, della libertà di espressione, etc etc
Quarantotto,
Eliminaè proprio quello il punto: cosa più di una vittoria di Renzi rende maggiormente evidente a un elettore del PD la natura di questo partito ? E' ora di finirla con le penosissime mediazioni verbali e le versioni di comodo dei Fassina che persino il sottosegretario ridens riesce a ridicolizzare. A un partito di destra un candidato di destra. Facciamo esplodere le contraddizioni tra il mondo come rappresentazione nella testa del piddino e il mondo come è in realtà! :)
E subito dopo un bel voto ai cinque stelle per completare l'opera (destruens)! :)
Perché il problema, mi pare, è che abbiamo una analisi ma non una linea.
Dovevi vedere le facce che c'erano all'incontro per Renzi e ascoltare le fregnacce che sono state dette, eppure questi si muovono.
Dunque, in attesa di Godot, pensavo di optare per il tanto peggio tanto meglio :)
P.S.
Godot non è Alberto, non vorrei risultare anch'io ansiogeno :)
Quindi, se mal non ho capito, secondo Catalano, al tempo della linea tratteggiata ci fu, di botto, dalamatinaalasera, una imbarcata di guardieforestalisiculeassenteiste che si sommò ad un esercitodibabypensionati! Azz ... dovrò farmi una googolata per riscontrare le eventuali tracce storiche del nefastoevento!
RispondiEliminaNotte prof.
RispondiEliminaDopo questa illuminante spiegazione fornita da Catalano, direi che sarebbe il caso che lui e Mecacci venissero proposti rispettivamente per il ministero del tesoro ( Catalano ] e per la presidenza della Corte costituzionale ( Mecacci ].
Senza dimenticarci il “rottamare“ con il suo splendido programma elettorale scritto a quattro mani con draghi.
PS le do il benvenuto su Twitter, seguo con piacere lei e Messora.
A proposito di riscosse, professore ho appena smerdato un "collaborateur de recherche (postdoc) at UNIL-University of Lausanne, Institute of Banking and Finance" sul blog del prof. Piga!
RispondiEliminaAvevo scritto che il valore reale dei salari tedeschi erano diminuiti e questo fenomeno di ricercatore che risponde al nome di Marco Della Seta si è intromesso:
"Germania il valore reale dei salari è diminuito!!!!??? ma lei le legge le cose che scrive o parla a caso tanto per dire? Ma tanto il problema dell’Italia non è il liberismo…"
In risposta, il prof. Piga ha linkato questo articolo di Ideas
E quindi l'ho bastonato a più riprese, specie dopo aver letto la sua professione, ma con belle maniere, eh.
Ci sarebbe stato da ribattere anche sulla seconda affermazione, lo so, ma lei non sa che soddisfazione. E questo grazie a quello che ci ha spiegato e insegnato.
Certo che se sono questi i cervelli in fuga...
E poi nella foga ho pure scritto una mail a Testa:
"Ho assistito con immenso disgusto alla sua performance alla trasmissione "L'ultima parola".
La sua biografia non lascia dubbi sulla sua incoerenza e sul suo cinismo, ma vedere la sua faccia arrogante e la sua espressione beffardamente maleducata supera i limiti dell'umana sopportazione.
Quelli come lei sono i responsabili del declino economico e democratico del nostro Paese, umiliato, depredato e offeso.
Spero che un giorno la coscienza che ha svenduto per 4 miseri denari, si risvegli e la tormenti e la tormenti e la tormenti...
silvia "
So che magari non la legge neanche e comunque non cambierà di mezza virgola, ma neanche piacere non può fargli.
Quanto tempo hai da perdere... Ma forse, confessalo, il buonismo, il sogno, sotto sotto a te piacciono... E dai, dillo, poi ti sentirai meglio!
EliminaProfessore, l'acqua le dà anche un tantino di acidità di stomaco? Provi ad anticipare di un'oretta la cura del prof. Borghi.
EliminaMa veniamo a cose più importanti:
IL TRAMONTO DELL'EURO
che imbranata! il titolo era nel programma. Voleva vedere se eravamo attenti?
Mi piace. Me lo sarei aspettato più pungente, ma mi piace.
E naturalmente non vedo l'ora di comprarlo!!!
Professore,
RispondiEliminaposso chiederle perché gli interessi erano abbastanza alti anche a metà anni 60?
Intanto, sempre per immolare sull'altare del debitopubblicoorendoecattivo fatto dalla castabrutta&corrotta altri pezzi dello sbrindellato patrimonio pubblico, una notizia Ansa delle ore 15:53 di oggi, dice "Nuovo impulso all'operazione debito pubblico tramite dismissioni. Un confronto a porte chiuse, al quale sono stati invitati i vertici dei partiti e i soggetti istituzionali coinvolti, e' stato organizzato per giovedi' alla Sala Zuccari al Senato. Il seminario, al quale e' prevista la presenza del presidente del Consiglio Mario Monti e dei presidenti delle Camere Gianfranco Fini e Roberto Schifani, sara' tenuto dai rappresentati di Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia del Demanio e Bankitalia". E chi c'è alla presidenza della Cassa Depositi e Prestiti? Naturalmente questo signore qui: http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2012/10/08/news/ma_bassanini_promette_non_faremo_un_altro_iri_la_garanzia_nella_ue-44090508/
RispondiEliminaInsomma, i piddini perdono il pelo ma non il vizio. Eppoi, come l'ex presidente dell'Arci ed ex presidente dell'Enel all'"Ultima parola", non si peritano, non fosse che per una questione di decenza, di sputare nel piatto dove si sono pasciuti fino a ieri. Già, ma oggi sono manager e lo stato è bruttocorrotto&cattivo, ovviamente.
Una luce in fondo al tunnel?
RispondiElimina"The Chicago Plan Revisited"
http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2012/wp12202.pdf
That's all, folks!
politicamente parlando, a naso direi che un chicago boy buono è un chicago boy morto.
EliminaDa questo "clima" non se ne esce se con lucida chiarezza.
EliminaForse è il caso di approfondire la differenza tra Chigaco Plan del 1933 (autori Frank H. Knight, Lloyd W. Mints, Henry Schultz, Henry C. Simons, Garfield V. Cox, Aaron Director, Paul H. Douglas, and Albert G. Hart)che prevedeva riforme bancarie dai Chigaco boys.
http://en.wikipedia.org/wiki/Chicago_plan
That's all, folks!
Durante i miei studi di macroeconomia dell'Università di Modena (fra il 1982 ed il 1986) avevo smesso di prendere in considerazione qualunque tesi monetarista da quando mi avevano fatto studiare le loro ricette per abbattere la disoccupazione. Ovvero bastava lasciare agire il mercato senza alcun aiuto da parte dell stato, permettendo che i salari si abbassassero a tal punto che avrebbero permesso ai datori di lavoro di riassumere tutti i lavoratori disoccupati. Quindi non importava a quale livello si poneva questo punto di riequilibrio, se si poneva (parlando in termini odierni) poniamo a 100 euro, questo era il salario che bisognava accettare (come si faceva a vivere con tale salario non era un loro problema). Quindi se si lasciava agire il mercato la disoccupazione era un non problema, ci sarebbe stato sempre un punto di riequilibrio nel livello dei salari (non importa quanto bassi) per far riassorbire la disoccupazione. Mi era sembrata l'ennesima corbelleria dei Chicago Boys e nella tesina scritta di quel corso (Teorie e politiche economiche del lavoro, tenuto dal Prof. Ginzburg - figlio di Natalia Ginzburg) scrissi che solo gente pagata profumatamente da qualcuno che sta comodamente seduto dietro una scrivania, può scrivere, in evidente malafede, delle cose del genere. Scrissi anche che non capivo come mai teorie così campate per aria venivano considerate nel mondo accademico. Tale giudizio così tagliente sui Chicago boys mi costò il 18 nella tesina scritta, anche se il prof era un Keynesiano convinto. Poi da allora fino ad oggi sono rimasto sgomento nel vedere che tutti consideravano queste teorie come la verità assoluta: oggi la musica sta cambiando, ora grazie al prof ho capito perfettamente chi ha interesse a propinare queste teorie e perchè, li riconosco prima.
EliminaIl Chicago Plan è quello di Irving Fisher, la Chicago School quella di Milton Friedman e dei Chicago Boys ... Fisher io che sono un ignorantone in economia lo conosco per la sua famosa predizione alla vigilia della crisi del 29... un'errore che ha fatto storia, di cui si trova traccia su wikipedia in inglese ma NON su wiki italiana...
Elimina"The stock market crash of 1929 and the subsequent Great Depression cost Fisher much of his personal wealth and academic reputation. He famously predicted, three days before the crash, "Stock prices have reached what looks like a permanently high plateau." Irving Fisher stated on October 21 that the market was "only shaking out of the lunatic fringe" and went on to explain why he felt the prices still had not caught up with their real value and should go much higher. On Wednesday, October 23, he announced in a banker’s meeting "security values in most instances were not inflated." For months after the Crash, he continued to assure investors that a recovery was just around the corner. Once the Great Depression was in full force, he did warn that the ongoing drastic deflation was the cause of the disastrous cascading insolvencies then plaguing the American economy because deflation increased the real value of debts fixed in dollar terms. Fisher was so discredited by his 1929 pronouncements and by the failure of a firm he had started that few people took notice of his "debt-deflation" analysis of the Depression. People instead eagerly turned to the ideas of Keynes. Fisher's debt-deflation scenario has since seen a revival since the 1980s."
Il che dimostra che certe omissioni sono premeditate e colpevoli... Comunque, la storia deflazione e debiti è stata il leit motiv del decennio che porto' alla crisi, non tanto una cosa propria della grande depressione... la storia dei ruggenti anni venti sarebbe istruttiva sentirla raccontare dagli agricoltori del midwest e dai minatori della Pennsylvania: scommetto che il quadro risulterebbe estremamente familiare a agricoltori e pastori sardi, per esempio....
La storia di Fisher è in qualche modo parallela a quella di Abba Lerner: il primo iniziò a scrivere cose sensate (penso :) dopo la crisi del '29 che pare gli costò la perdita anche della casa in cui abitava, il secondo iniziò a studiare economia dopo che la stessa crisi del '29 aveva mandato in rovina la sua attività imprenditoriale.
EliminaPurtroppo non sembra che Stock&Flow corrano rischi nell'attuale crisi... :)
Comunque sembra che anche Friedman sostenesse il Chicago Plan:
Elimina"In Friedman (1967) he explains that his support for the Chicago Plan is partly based on different arguments from those of Simons and Fisher. Simons’s and Fisher’s main concern was the instability of bank credit in a world where that credit determines the money supply. They therefore advocated more governmental control over the money creation process via more control over bank lending.
Friedman was interested in precisely the opposite, his concern was with making the government commit to fixed rules in order to otherwise keep it from interfering with borrowing and lending relationships.
This would become possible because under the Chicago Plan a fixed money growth rule would give the policymaker much more control over actual monetary aggregates than under the current monetary system" (pag. 19)
Sarebbe interessante calcolare in che modo si sarebbe evoluto il nostro debito pubblico a parità di spesa primaria ma con tassi di interesse pre-divorzio. A tale proposito c'è un tentativo di questo genere sul blog di Leprechaun.
RispondiEliminaCaro Professore, per completezza, può postare anche l'andamento deii tassi di interesse degli altri paesi nel periodo considerato?
RispondiEliminaIn quel periodo, come a tutti noto, ci fu la cura Volker, ignorarlo non mi sembra corretto.
Carino, prima di parlare di correttezza a me fai attenzione. Proprio perché è a tutti noto, non c'è bisogno di spiegare che l'Italia sposò la deregulation sull'onda di un attacco coordinato ai diritti dei lavoratori che proveniva da US e UK (Reagan e Thatcher). Ma qui il punto è un altro: l'effetto di questa deregulation, come riconosce chi ne fu l'autore, era quello di comprimere la spesa sociale strozzando li Stato sotto il peso degli interessi. Solo che... stiamo girando pagina, fattene una ragione (correttamente). La tua scorretta ricostruzione delle dinamiche non reggerà all'urto della Storia. Buona fortuna.
EliminaMa tipo leggere almeno sommariamente i riferimenti contenuti nel post no ? :D
EliminaPer il prof. 2 punti:
1) Cosa rappresentano le due variabili separate "rendimento reale medio" e "costo reale effettivo" e perche' la seconda lagga la prima ? Mi pare di capire che la seconda e' una cumulata mentre la prima rappresenta il tasso di interesse medio all'emissione per quell'anno, e' giusto ?
2) Mi sembra notevole e degno di nota il fatto che non solo il tasso di interesse reale e' volato in termini assoluti, ma che dal 1980 in poi esso tende a situarsi sensibilmente e persistentemente al di sopra del tasso medio di crescita del GDP, una situazione notoriamente non sostenibile neanche in caso di budget primario bilanciato e tipicamente associata a tentativi di "tightening" monetario. Eppure in quegli anni lo Stato italiano continuava a sostenere bilanci in deficit. Quindi, una completa desincronizzazione tra le politiche della Banca Centrale e quelle dello Stato, manifesta ad esempio nel tasso di disoccupazione che inizio' a salire lentamente ed inesorabilmente (paragonare con lo "spike" della disinflazione USA). A me pare molto improbabile che il personale tecnico della Banca d'Italia e dello Stato italiano potesse ignorare la chiara insostenibilita' contabile della situazione a medio termine. Secondo te si potrebbe parlare, piu' che di "divorzio", di un vero e proprio "braccio di ferro" ultradecennale ?
Caro Prof., colgo l'occasione della Sua risposta a Catalano per ribadirLe le mie preoccupazioni sul post-crollo. E' ormai palese ad ogni persona di buonsenso (che voglio continuare a credere essere se non la maggioranza assoluta degli Italiani almeno la maggioranza relativa) che il Re è nudo e che il gioco non potrà continuare a lungo. Ma venendo all'attualità dei fatti sono alquanto allarmato (ed insieme a me - stranamente - molti lettori del Corriere della Sera) dall'attacco della magistratura nostrana a Finmeccanica (maggiore agglomerato industriale italiano) e per giunta proprio nella fase terminale del gioco. Se svendiamo le uniche realtà imprenditoriali realmente competitive rimasteci, come faremo dopo il crollo ad avere voce in capitolo nel campo dell'energia, dell'aerospazio, ferroviario, satellitare e chi più ne ha più ne metta? Lei sa meglio di me quante decadi (tanto per essere ottimisti) ci vogliano per rimettere in sesto un sistema economico appena sufficiente. Personalmente non stimo Scajola, ma ciò che ha detto oggi a Sky Tg 24, riguardo l'importanza strategica di determinate industrie, deve essere preso molto sul serio (questo il link: http://borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=1043147&lang=it). Poi non dimentichiamoci che se scendiamo in serie B non saremmo soli, ma dovremmo misurarci con realtà nel loro piccolo in ascesa quali la Polonia, o la Romania, o la Turchia (e questo solo per rimanere in ambito europeo) che hanno sistemi industriali piccoli ma in espansione ed inoltre, a differenza di noi, sono realtà storiche nelle quali c'è un profondo senso di rivalsa proprio per il fatto di essere state nazioni alquanto bistrattate negli ultimi 500 anni (nel caso della Turchia diciamo 100): quindi sarebbero tutt'altro che "ospitali" nell'accoglierci.
Elimina
EliminaPer completare il quadro di quegli anni, sentite un testimone diretto del "divorzio", che cercò vanamente di opporsi:
http://www.youtube.com/watch?v=6e23Gaz-Jb4&feature=player_embedded
Caro Gino, nel forum si viene per portare dei contributi, il tuo non lo vedo. Sei hai un dubbio legittimo, se hai verificato i fatti, se hai studiato, allora puoi porre una domanda. Se sei solo venuto a sputare due righe, ponendoti da solo in cattedra "come a tutti noto..." senza aver tu per primo verificato i fatti, allora sei solo, a mio avviso, uno che non merita di essere pubblicato e cerca di far perdere tempo. Caro Gino, visto che lo ritieni importante, ci faresti un bel grafico con l'andamento dei tassi di interesse degli altri paesi nel periodo considerato? Dato che vuoi portare un contributo e sei un esperto, e che, come a "tutti" noto, ci fu la cura Volker ed ignorarlo non ti sembra corretto, che ne dici di pubblicare su internet una immagine ed un xls con i dati ed i paesi dagli anni 60 ad oggi? Dico cosi', dato che sembra importante e tu vuoi portare un contributo alla discussione. Parti da anni prima l'inizio della cura, cosicché sia evidente che tale cura ebbe, in effetti, un impatto e continua anni dopo, per verificare che, al venire meno di tale "cura" l'impatto svani'. Grazie Gino, lo apprezzo molto, davvero. Io per il mio, dico che alti tassi di interesse reali in US avrebbero dovuto avere l'effetto, a tassi invariati in Italia, di indebolire il cambio e rafforzare l'economia.
EliminaVedo che nel 1977 e 1978, in US l'inflazione era 6.5 e 7.6. Nei due anni il primary discount rate eran 6.5 (circa) e 7.75 (aricirca). Quindi il "rendimento netto" era = 0. Giusto? Giusto. In Italia nel giugno 77 il TUS era il 13% mentre il tasso di inflazione 17.3%, per un rendimento netto negativo di -4.3. Nel 78 inflazione 12.5% e TUS 10.5% per un differenziale di -1.5%. Per farla breve, la banca d'Italia aveva settato tassi reali piu' bassi degli USA e sempre negativi. Poi il divorzio, e PUF, iniziamo a vedere tassi reali positivi, tassi reali simili a quelli US.
Ti diro' pero' che io della cura Volcker non avevo mai sentito parlare, fino a che tu non mi hai incuriosito, e di questo in effetti ti devo ringraziare, perche' sebbene avessi altro da fare, ho potuto verificare, da un veloce confronto, che i dati storici ITA vs US sono coerenti con quanto il Prof. Bagnai dice. Ovviamente, dato che tu sei un esperto, potrai portare un contributo molto maggiore, pertanto rimango in attesa dei dati e del grafico.
Un caro saluto
@noMagnaMagna
EliminaMa che uscire sia l'unico mezzo per evitare di essere mangiati proprio non vi entra in testa, vero? Perché i nostri valori borsistici sono crollati del 60%-70%? Perché si è scatenato un attacco contro di noi dopo due decisioni "europee" che ci penalizzavano: il Six Pack, e la decisione di valutare i titoli pubblici al mark to market.
Decisioni prese dai fratelli europei.
Una decisione che non sia a nostro danno, una sola, me la sai dire?
La svendita continuerà finché rimarremo in questo sistema che ci soffoca e ci penalizza. Il resto sono opinioni e retorica.
Salve Prof..
RispondiEliminaAvrei due domande un pò ignoranti e spero che non mi bacchetti ancora per la mia ignoranza persistente..
1 Non capisco il perchè di quei rendimenti negativi tra 71 e 81..
Io sapevo ( spero di non dire cazzate) che i titoli italiani fossero indicizzati all'inflazione, quindi la restituzione di quel denaro alla banca d'italia dovesse al più avere un interesse nullo, perchè altrimenti, la BdI avrebbe avuto una perdita
netta...
2 Il tasso ufficiale di sconto deciso oggi dalla BCE o prima dalla BdI, prima del divorzio era identico all'interesse sui titoli??
Inoltre, avere rendimenti negativi sui titoli ( considerato che il tempo medio di vita dei titoli risulta essere di 8-9 anni) vorrebbe dire che la spesa per interesse di tutto il debito pubblico italiano sia praticamente nulla, ma un dato interessante in questo contesto diventa anche la percentuale dei titoli italiani detenuti dalla Banca d'italia prima e dopo il divorzio..
Perchè se il grosso dei titoli appartiene alla BdI, interessi negativi, non vuol dire anche signoraggio negativo per lo stato??
Non voglio importunarla, ma magari ha già pronto un grafico che mostra questo dato...
Spero cmq, se non l'ha già fatto, che approfondisca questi temi che ritengo molto interessanti..
In fondo, lei propone di tornare ad una situazione presente in italia tra il 71 e l'81, quindi ritengo un ottimo esercizio studiare bene da tutti i punti di vista questo periodo storico..
La ringrazio in anticipo..
è paradossale come ci si arrampichi sugli specchi nel trovare le più contorte e complicate motivazioni quando la soluzione è così semplice e inopinabile e il prof Bagnai l'ha ben spiegata!
RispondiEliminaGiuro: avrei voluto fare tutta la traduzione, ma ho una time repression, una frase però ,per contribuire almeno moralmente, ho cercato di tradurla (I did it mya wy).
RispondiEliminaWhether we call it financial repression, lack of competition, tough regulation, the fact remains that the 1945 to 1975 era was a glorious period of economic growth in the advanced countries, as well as in many emerging economies.
Comunque la vogliamo chiamare (la Financial Repression), resta il fatto che quello dal 1945 al 1975 fu un meraviglioso periodo di crescita economica , sia per i paesi avanzati, (DM) che per molte economie emergenti( EM).
Malgrado Catalano.
intanto king george detta la linea editoriale
RispondiElimina."..Esiste un collegamento inscindibile tra legittimità democratica delle istituzioni comunitarie, solidarietà fra gli Stati membri e accettazione da parte di ciascuno di essi di una disciplina comune. Tutti i politici e organi di informazione in prima fila, devono cambiare il modo con cui parlano dell'Europa. Dobbiamo riflettere ad una nuova narrativa che metta ben in luce i benefici dell'appartenenza all'Unione Europea e i costi della 'non Europa."
EliminaSe non sbaglio l'unico motivo per il quale un presidente della repubblica è condannabile è il tradimento della patria. O ricordo male?
Un amico mi faceva notare: "strano che nel grafico di cui sopra sia poco evidente l'aumento del debito pubblico negli anni 70 quando le regioni videro la luce"; questo commento mi sta facendo in effetti pensare, impresa degna di nota :-)
RispondiEliminaUn'altra domanda : quindi il lavoro di Sbrancia e Reinhard dimostrano, carta canta, che il grande Helicopter Ben sta....come dire....entrando in stallo ?
Sul primo affascinante interrogativo, bisogna conoscere la storia normativa delle regioni. Prima attuazione con decreti del 1972 e modesto spostamento di attribuzioni-competenze con leggi cornice dello Stato sostanzialmente prevalenti in ogni materia (cioè spesa a meccanismo sostanzialmente ancora centralizzato e trasferimenti e autonomia tributaria regionale marginali). Poi ulteriori spostamenti col famoso DPR (ora d.lgs) n.616 del 1977 (ma sempre con la prevalenza della legge dello Stato sui principi, e anche oltre in alcune materie).
EliminaDunque niente di che, fin quando, BUSILLIS, non si attua la riforma del sistema sanitario nazionale del 1978 e il nuovo regime del relativo personale col traferimento al ruolo unico regionale, nel 1979-80. E non basta: c'erano i controlli del governo, preventivi e con potere di annullamento, sugli atti regionali e i controlli regionali sugli atti di comuni e province (coreco, composti da giuristi, esperti e magistrati). E la contrattazione del personale regionale e comunale, emanata con atti statali, era annullabile dai giudici amministrativi, limitando fortemente le spinte agli inquadramenti promozionali automatici.
Ma intanto il SSN incominciava a costituire quel bel mezzo di consenso elettorale dei potentati locali-regionali...e scattano i presidi "convenzionati" privati a costi che non ci si crede, ma non direttamente sindacabili in sede di legittimità-controllo essendo "merito tecnico"; con la legge n.241\90, sarebbero stati sindacabili, ma ci si mise un pò di giurisprudenza anni 90 a intenderla nel modo corretto...e subentra nel 1979, fatidico, lo SME e poi il "divorzio" bnakitalia-tesoro (in distonia con Bettino e Andreotti...grande medicina!).
Ma poi bassanini, nel 1997-98 (lovuolel'europa perchè c'è la sussidiarietà di maastricht), ha la bella pensata di anticipare il federalismo, abolendo i controlli, proprio quando si stavano espandendo sul "merito tecnico", trasferendo, con infiniti (lutti) decreti, risorse e personale alle regioni su tante nuove competenze "autonome". E si privatizza il rapporto di lavoro pubblico (contratti collettivi non più anullabili e giudice del lavoro competente sulle controversie).
Poi si arriva al "capolavoro" del federalismo in Costituzione, nel 2001, e la p.a. diventa talmente ingovernabile che i costi amministrativi del tutto (diretti e indiretti) sono praticamente decollati. Facendo crescere srutture di coordinamento multilivello praticamente ingovernabili e che agevolano gli accordi tra amici sottostanti (mentre l'europa ci manda norme sugli appalti complicatissime che si risolvono in dumping normativo pro "grossi", anche se la privatizzazione-societaria dei ss.pp locali inizialmente è esentata da vere gare, mica scemi!).
...Ci voleva il piddi che inseguiva la Lega, in nome dell'Europa, per vedere (di nascosto) l'effetto che fa...Questo per sommi capi.
A Pescara interrogazione su tutto il programma...
Ineccepibile
EliminaQuello che non capirò mai dell'attuale propaganda, ma pure di chi ci crede, è che pur non capendo una fava di economia non viene a questi nemmeno il sospetto che la storia insegna che si viveva (e pure meglio!) prima dell'Euro, prima del divorzio dalla banca, prima dell'abolizione della divisione tra banche commerciali e d'investimento....
RispondiEliminaCapisco non comprendere, ma perchè chi ha vissuto nel mondo prima dell'euro affermare che "sarebbe stato un disastro" senza di esso dimostra quantomeno pochissima memoria.
Questa e' la traduzione del punto 5, stasera faccio quella del punto 6. L'italiano non e' eccelso, ma non ho il tempo per rifinirlo, i concetti cmq sono giusti.
RispondiElimina"Ed infine faccio due commenti minori ed in un certo qual modo ovvi. Il primo e’ che dobbiamo stare attenti a non confondere la repressione della finanza (che suona come un qualcosa di terribile), con la regolamentazione della finanza (che suona molto piu’ “salutare”). Nel contesto dell’attuale dibattito su come meglio regolamentare la finanza dopo la recente disfatta, e’ prefettamente comprensibile che le autorita’ abbiano deciso che le banche ed altre entita’ hanno ricevuto troppa liberta’ nel perseguire non solo attivita auto-lesive, ma anche distruttive per l’economia nel caso di istituzioni importanti a livello sistemico.
Percio’, ad esempio Alan Greenspan dovette confessare dopo la crisi, che c’era una pecca nella sua convinzione che l’interesse personale prevenisse una eccessiva e dannosa accetazione del rischio. Per questo, in un mondo con alte probabilita’ di ripecussioni negative prima fra le stesse istituzione finanziare e poi sulla macroeconomia, la giustificazione di standard piu rigorosi per il [controllo del] capitale e la liquidita’ appare incontrovertibile. Chiaramente, i regolatori ne prenderanno atto, e vi sara’ una maggiore esigenza che le istituzini finanziare mantengano un debito pubbico piu’ liquido e sicuro.
Ma dobbiamo chiederci: e’ questo un malefico complotto per spostare piu’ debito nelle mani dei privati, o semplicemente una prudente e logica regolamentazione?
Se la risposta e’ solo la seconda (…che hai detto), probabilmtne tale politica non puo’ essere descritta come una pura e semplice repressione della finanza."
L'amico di Barcellona e dintorni forse dovrebbe dare un'occhiata anche a questo
RispondiEliminaIl link corretto è questo - hai aggiunto uno slash (/) di troppo in fondo:
EliminaIl debito pubblico italiano nel dopoguerra - (Dati, tabelle, figure e una "scoperta"), 24/02/2012
prof. ma in islanda che succede?
RispondiEliminahttp://www.informarexresistere.fr/2012/10/22/mentre-in-italia-ci-tartassano-in-islanda-il-governo-paga-il-mutuo-dei-cittadini/#axzz2A9VhFD5c
http://www.bloomberg.com/news/2012-02-20/icelandic-anger-brings-record-debt-relief-in-best-crisis-recovery-story.html
Ballarò mi fa venire il cancro.
RispondiEliminaEd ecco il punto 6:
RispondiElimina"Troppa finanza?
Per concludere vorrei dire che anche se pensassimo che fra gli anni 40 e 70 ci siano stati episodi di repressione della finanza, nelle economie sviluppate come in quelle emergenti, [bisogna chiedersi] cosa c’era di sbagliato in quel periodo, e quanto erano dannose quelle politiche [di repressione della finanza] per l’economia reale?
Che la si chiami repressione finanziaria, mancanza di competizione, o regolamentazione severa, la realta’ dei fatti e’ che dal 1945 al 1975 ci fu un glorioso periodo di rapida crescita economica per le economie piu’ sviluppate e per quelle emergenti. Era un periodo di crescita economica rapida, caratterizzato da allocazione e movimento di grosse somme di capitali, generale stabilita’ macroeconomica e finanziaria, sostenuta crescita dei salari reali, e bassa disoccupazione. E’ un periodo ricordato come l’eta’ dell’oro per buone ragioni. In netto contrasto, il periodo seguente di circa trent’anni dal 1975 ad oggi, e’stato caratterizzato da liberalizzazione finanziaria, ma allo stesso tempo da un pronunciato rallentamento della crescita e dell’accumulazione del capitale, da piu’ crisi finanziarie, stagnazione dei salari reali, ed elevata disoccupazione.
Percio’ sin dall’inizio della crisi c’e’ stato un crescente scetticismo nei confronti dei benefici dell’innovazione finanziaria [avvenuta] nel corso degli utlimi decenni (si veda il riferimento di Paul Volcker al bancomat). Correlazione non implica una relazione di causa-effetto, ma c’e stato un cambio di paradigma. C’e piu’ di un caso da chiarire, e c’e bisogno di una maggiore evidenza empirica. Potrebbe essere che ad alti livelli di repressione finanziaria (ad esempio alcune delle nazioni emergenti) il rallentamento dell’economia sia significativo, ma troppa liberalizzazione potrebbe aumentare il rischio di crisi senza generare benefici che le compensino attraverso un aumento dell’ efficienza economica e delle prospettive di crescita."
@Aleardo In questo articolo si cerca di unire i puntini scaturiti dal cambio di paradigma(divieto per i governi di intervenire sul tasso di sconto, liberalizzazione dei movimenti di capitale, cambi fissi, ossessione deflazionista derivante dal dogma secondo il quale esiste una correlazione negativa tra inflazione e crescita). Inoltre è interessante anche la critica esplicita ai movimenti dei, cito testualmente, "falansteri «dal basso»" e quella implicita a quelli che semplicisticamente usano lo slogan "cancelliamo il debito pubblico": paradossalmente quelle che sembrano delle posizioni estremistiche e radicali, continuano invece a muoversi nel solco dell'ideologia dominante neoclassica. http://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/2329-luigi-cavallaro-i-padrini-dellortodossia.html
EliminaVado un po' fuori dal seminato ma in questi giorni ho il sangue che mi va agli occhi e mi perdonerete spero...
RispondiEliminaDa La Stampa di oggi
Passera ha ammonito le associazioni d'impresa presenti ad un incontro a non chiudere con i sindacati un accordo che non rispettasse certe condizioni pena la non concessione delle risorse stanziate per la detassazione del salario di produttività e le condizioni-criteri sono: superamento degli automatismi nei contratti nazionali, gli aumenti dei contratti nazionali siano in parte o del tutto erogati a livello aziendale e norme per delegare ai contratti aziendali una serie di materie oggi regolate dalla legge (cioè dal codice civile e dallo statuto dei lavoratori, questi tre criteri generali fanno parte di 5 criteri specifici indicati da passera e per avere il bonus se ne devono avere almeno due nei contratti aziendali (i 5 criteri sono: demansionamento cioè si può prendere uno e sbatterlo a fare un altro lavoro e abbassargli lo stipendio di conseguenza, incremento del normale orario di lavoro effettivo fino alla soglia legale delle 40 ore, modelli flessibili e multiperiodali dell'orario di lavoro cioè quando l'azienda vuole si fanno 60 ore alla settimana e quando non vuole 20, distribuzione flessibile delle ferie cioè al massimo due settimane di ferie di seguito e gli altri giorni li stabilisce la programmazione aziendale e poi per finire in bellezza "sistemi idonei a contemperare il diritto alla riservatezza del lavoratore con il diritto del datore di lavoro al controllo della produttività" cioè telecamere che spuntano dal wc e via andare)
Mi chiedo a quando il pungolo elettrico per bestiame? stiamo tornando alla prima rivoluzione industriale...è vergognoso quello che sta succedendo in europa e in italia.
Poi mi chiedo anche a quando una bella ghigliottina nella piazza per le iene ed i sciacalli che ci stanno scorticando?
ciao Zeno,
Eliminada lavoratore dipendente sono anche io preoccupatissimo per questo assalto ai diritti di noi lavoratori, favorito dall' assordante silenzio dei sindacati.
Per farti un esempio, nella mia ditta vigeva una sorta di contrattazione a livello aziendale. Risultato: aumenti di stipendio inesistenti. Solo quando ci siamo agganciati alla contrattazione nazionale abbiamo avuto l' adeguamento delle retribuzioni. Quella del demansionamento poi è clamorosa! Quando il prof parla di lotta di classe, dice una cosa giustissima.
io so che in Islanda sta succedendo questo....ma non so quanto sia vero:
RispondiEliminahttp://www.testelibere.it/blog/lislanda-nella-trappola-dellunione-europea
Caro Professore, quasi contemporaneamente all'uscita del suo libro, viene anche (auto)pubblicato il pamphlet di Paolo Savona "Lettera agli amici tedeschi e italiani", di cui è disponibile un'anticipazione sul foglio di oggi. Lo segnalo perchè l'autore è stato più volte citato nei commenti di questo blog come intellettuale meritevole di considerazione.
RispondiEliminaDa una veloce scorsa dell'anticipazione, mi sembra che (i) sul piano analitico, venga proposta una lettura ampiamente coincidente con quella che Lei ha svolto (con un interessante riferimento al Piano Funk del 1936 che non conoscevo); mentre (ii) sul piano delle proposte, si tende a cadere nel fatidico "più Europa", sia pure con qualche distinguo.
Scusate se è OT, ma volevo segnalare a tutti un "battibecco" notturno imperdibile: Il Preciso Boldrin.
RispondiEliminami scuso in anticipo per essere molto OT ma Catalano mi ha fatto pensare alla secessione e da lì ne è partita una discussione con un mio collega anch'esso assiduo lettore del suo blog. L'argomento del contendere era: ammettendo che il destino dell'Euro sia segnato e che a breve se ne verifichi l'implosione, converrebbe alla "Padania" o a qualsiasi altra regione ricca dei PIGS staccarsi dal proprio Stato di appartenenza per restare o rientrare nell'Euro? Secondo me se la regione che si stacca ha una forza economica sufficiente da porla tra i primi della classe in Europa (come potrebbe essere il caso della Padania) la risposta è sì e i vantaggi del non veder più drenate le proprie risorse per assistere il resto del paese sopravvanzerebbero quelli di perderlo come area di influenza economica, secondo il mio collega invece sarebbe l'esatto contrario e nel caso della Padania questa precipiterebbe ancor di più nella crisi. Posso chiederle che idea ha a tal proposito? Grazie e scusi per il disturbo.
RispondiEliminaSecondo me se la padania, senza la Liguria, e ribadisco senza, si prende la sua parte di debito pubblico e si stacca, rimanendo nell'euro, ci fa due favori, il primo che non sentiremo mai più parlare di padania e lega, il secondo che noi, finalmente, avremo la nostra cina a chilometro zero.
EliminaVediamo se ho studiato bene: il nord Italia ha costruito e basa ancora attualmente la sua forza economica su un rapporto imperialista
Elimina:-O nei confronti del sud, analogo a quello tra nord Europa e Piigs(f).
Quindi, se ho (inopinatamente) ben compreso, la risposta è dentro di te, eppperò è sbagliata.
Distinti saluti.
Herr Lampe
La domanda sorge spontanea : a chi dovrebbe vendere la padania i suoi prodotti dovendo confrontarsi ( con l euro rigido e non con il tallero padano svalutabile ) con giganti come Germania Cina India ?? dove accatasterà tutto l invenduto ?? e il debito con l estero a quanto schizzerà ?? e le aziende che saranno costrette a chiudere e a licenziare a causa del crollo delle vendite ?? E il mercato interno ?? Come potrà chi perderà il lavoro sostenere i consumi ?? Finirebbe presto nelle mani delle banche, le quali cosi come emettono credito creano anche un debito, e alla fine ce la ricorderemo cosi, come una piccola Grecia.
RispondiEliminada totale ignorante in materia economica desideroso di capire qualcosa vorrei porvi una domanda, anzi 2:
RispondiElimina1) in queste analisi non trovo alcun riferimento ad evasione, corruzione, concussione, etc... fenomeni antichi in Italia, ma esplosi (credo) proprio negli anni 80. Se dal divorzio si è stati costretti a comprimere la spesa pubblica, questo si poteva fare in diversi modi, da un lato contrazione dei salari, svendite del patrimonio pubblico, abbattimento dello stato sociale (la strada intrapresa); dall'altro una seria lotta ai reati di cui sopra. se quello che ho scritto finora ha un senso, che peso ha avuto l'arroccamento del potere politico-economico attorno ai propri privilegi (tra cui quello di compiere reati di quel tipo impunemente) nell'impoverimento del paese? in sostanza, con una classe politica più onesta, se la "questione morale" avesse trovato degne risposte, il divorzio avrebbe avuto lo stesso negativo effetto (leggevo ieri per altro che il primo atto pubblicato sulla gazzetta ufficiale dal governo berlusconi dopo l'introduzione dell'euro fu l'aggiornamento del gratta e vinci da 1000 lire a 1 euro)?
2)se il tasso di riferimento è negativo, cosa spinge i risparmiatori ad acquistare titoli? l'ignoranza?
spero di non aver scritto troppe castronerie, ringrazio per la pazienza
@Alessio Ferrari.
RispondiEliminaMa la disonestà c'era al Sud..
vede, io capisco che la corruzione sia stata pizzicata al nord (per motivi logici) ma dimentichiamo che questa è una fattore "naturale" (trovatemi un paese dove non ci sia e pure elevata).
il problema di fondo è che abbiamo (e a proposito di Blog.. altre cose da approfondire! ahahahah) una visione forse distorta dell'estero.
1) la Svizzera è il paese del riciclaggio di denaro sporco
2) la Germania è il paese in cui le mafie fanno i loro porci comodi
e pure quello del Dumping Sociale
3) l'inghilterra e gli USA sono i paesi occidentali dove la scala sociale è la peggiore
4) irlanda e olanda sono i paesi del dumping fiscale..
fate voi