mercoledì 15 febbraio 2012

Come uscire dall'euro

Carissimi, mi ero ripromesso di tradurre per voi il noto articolo di "Le Monde", qui più e più volte segnalato (a partire dall'11 gennaio), su come uscire dall'euro. Tra l'altro, so di dover ringraziare un lettore (ma non ricordo chi) per avermelo segnalato. Farei una fatica bestia per trovarti: se ci sei batti un colpo o comunque prenditi il mio grazie anonimo!

Nel frattempo il link originale a "Le Monde" era stato disattivato, e allora ho citato nuovamente l'articolo in Eurodelitto ed eurocastigo. Questa volta deve aver attirato un po' di più l'attenzione, perché il giorno dopo lo trovo tradotto sul blog Investire oggi a cura di Carmen Gallus, che ringrazio di cuore per l'attenzione affettuosa verso il mio lavoro.

Certo, l'articolo continua a contenere, anche nella traduzione molto efficace, l'errore blu del quale vi avevo parlato (il debito della Francia non è certo dovuto ai deflussi di investimenti diretti esteri, che sono ovviamente credito estero della Francia, essendo soldi dati e non chiesti all'estero). Tornerò su questo punto, perché ovviamente ci riguarda. Ma questo errore, di cui non è ovviamente responsabile la traduttrice, per quanto sorprendente sia non inficia la sensatezza dell'analisi. Del resto, se è difficile trovare un post-keynesiano che sappia leggere la bilancia dei pagamenti, è quasi impossibile trovare un neoclassico che sappia farlo. L'ignoranza, insomma, è sempre graziosamente bipartisan. La Natura, ahimè, è pur sempre matrigna (se pure, devo ammetterlo, in proporzioni variabili nei due schieramenti).

Invito pertanto chi si fosse perso l'articolo per problemi linguistici (ma si sa, in Europa siamo tutti fratelli, una faccia, una razza, una lingua, una banca... no, scusate: solo una banca!) a recuperare leggendoselo su Investire oggi, che ringrazio sinceramente per avermi tolto un lavoro dalle spalle!

Solo una rete di conoscenza potrà attutire l'inevitabile caduta.

Addendum (22/7/2012): mi dicono che anche il link a Investire oggi è stato disattivato. Qui trovate l'originale.

59 commenti:

  1. A questo punto la domanda è ingenua ma obbligata: cosa c'è di tanto difficile da capire nel funzionamento della bilancia dei pagamenti?

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  2. l'errore blu non c'è se solo si legge "deflussi di investimenti esteri ALTRUI", che è proprio quello che è successo e che emerge dal debito della Banca di Francia nel sistema TARGET2: http://www.investireoggi.it/estero/i-debiti-della-banca-di-francia-in-forte-aumento-per-la-fuga-dei-capitali/

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    1. La ringrazio per il generoso tentativo di salvare l'onore della mia professione. Tuttavia per evitare un errore leggendo quello che nell'articolo non c'è, mi sembra che ne facciamo un altro! I deflussi di capitale per definizione non aumentano il debito del paese. I deflussi di capitale sono esportazioni di capitali dal paese, e quindi aumentano i suoi asset: esportare capitali significa acquistare titoli, azioni, imprese estere. Hai meno liquidità in patria, ma il tuo portafoglio di investimenti è più ricco.

      E così ho anche spiegato a Claudio cosa c'è di così difficile nella bilancia dei pagamenti!

      I colleghi francesi non parlano di uscita di capitali esteri dalla Francia (che sarebbe comunque, nel caso di Ide, una riduzione dello stock di Ide passivi, quindi una riduzione del debito estero): parlano di uscita di capitali francesi verso l'estero, cioè di un aumento dello stock di Ide attivi, e quindi di un aumento del credito estero, e lo fanno per spiegare l'aumento del debito!

      Sono tratti in inganno dalle convenzioni contabili della bilancia dei pagamenti, e così si iscrivono al club, nutrito anche in Italia, degli economisti amatoriali che non conoscono la contabilità. Punto.

      Suvvia, siamo seri...

      Capisco che l'argomento risulta ostico, ma vi prometto di fare un post ad hoc. Restate connessi.

      Grazie comunque per il tentativo e per la segnalazione!

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    2. io ho un mio metodo in una crisi del genere: tutto ciò che è positivo nelle partite correnti va bene, tutto ciò che è positivo nel conto capitale/finanziario non va bene.

      è un metodo grossolano e molto molto tendente al fraintendimento, anzi, è un metodo di utilità nulla. ma a grandi linee se uno ragiona in termini di indebitamento estero, può funzionare.

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    3. Ah, scusi, aggiungo una postilla perché non sembri che "Investire oggi" diffonde informazioni non corrette, cosa che non credo. Il problema è che la Banca di Francia non è tutta la Francia. Quindi potrebbe (potrebbe) darsi benissimo che mentre il settore privato francese (che generalmente è quello che si occupa di comprare e vendere aziende, no?) riduce il proprio debito netto estero, la Banca di Francia si trovasse a veder aumentare il suo.

      Non so se sono stato chiaro... ma credo di averle almeno dato una direzione in cui guardare. Poi ci guardo anch'io...

      Teniamo anche presente la distinzione fra Ide, investimenti di portafoglio, e asset della banca centrale...

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    4. @istwine

      Posso dirti che nel tuo metodo non c'è della follia, mentre nella follia che ci circonda c'è molto metodo.

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    5. Del resto... l'uno è lo specchio dell'altro (fatti salvi movimenti compensativi degli asset della banca centrale), e quindi deve essere necessariamente come dici tu, che poi è come dice qualsiasi manuale di economia internazionale, e come io lo spiego ai miei studenti. E avercene, di studenti come te...

      Il segno positivo del conto finanziario è quello scritto sopra la porta del'Inferno: "non vi inganni l'ampiezza del prestare". E infatti precede sempre un reversal del current account. Però qui stiamo parlando fra pochi. Arriverà la parola di quèlo... Aspettate...

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    6. Si ma dev'esserci qualche ragione ideologica che mi sfugge. Io ho imparato cos'è la BdP

      a) leggendo "Imperialismo" di lenin

      b) frequentando il corso di Economia Politica gestito da un micro-fondazionista neo-classico citatore-di-Friedman-e-Coase.

      Se sono riuscito a impararla io da fonti così eterogenee ci possono riuscire anche gli economisti professionisti, no? è escluso che non capiscano; non vogliono capire. E io non capisco perché.

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    7. ma infatti, troppo spesso secondo me ci si sofferma sul bilancia import-export (assieme ai servizi) e non ci si sofferma sui "redditi netti dall'estero". è per questo che ho consigliato ai lettori quel tuo schema, perché c'è l'esempio dell'Argentina, in cui si evidenzia che la bilancia commerciale è in surplus, ma le partite correnti sprofondano per via dei redditi che se ne vanno all'estero (conseguenza soprattutto del famo entrare i capitali esteri).

      insomma, a sto punto, riflettendoci, forse hai ragione che molti non capiscono la bilancia dei pagamenti. ma a me sembra, a parte qualche tecnicismo da approfondire molto meglio, molto chiaro.

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    8. Esattamente questo è il punto che sollevavo nel mio articolo sull'Irlanda. Ma la gente queste cose non le sa. Bisogna spiegargliele. Vedrai che il prossimo post ti piacerà...

      A proposito: passando ieri da un covo di fottuti piddini ho incontrato il mio contraddittore su lavoce.info (quello dell'altra storia). Mi ha aiutato a capire tante cose. Il contatto via web è fecondo, ma ogni tanto guardarsi in faccia aiuta. Credo che la sintesi del nostro dibattito sia che c'è un problema di priorità, ma ne parleremo.

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    9. La bilancia dei pagamenti segue i principi della partita doppia: quello che viene scritto come credito in un conto, viene contestualmente scritto come debito in un altro.
      In teoria, se importo ho un'uscita di denaro che va scritta come debito nel conto corrente, come credito nel conto finanziario. Ne segue che la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale dovrebbe essere uguale in valore assoluto, ma di segno opposto, al saldo del conto finanziario.
      In realtà non è così, perché le singole scritture non vengono tratte dalle stesse fonti, con tempi di registrazione e criteri di valutazione omogenei, ma ciò non toglie che un flusso è debito o credito secondo il conto che si considera.
      Se considero credito le uscite di denaro dovute alle importazione (voce "Altri investimenti" del conto finanziario), gli investimenti dall'estero sono un debito che lo può compensare.
      Se però considero debito le importazioni (uscite di denaro, voce "merci" del conto corrente), i flussi di denaro che vengono dall'estero possono compensare quel debito.
      È proprio ragionando così che Le Figaro spiega la perdita della tripla A: "C'est le signe que la France n'arrive plus à compenser son déficit commercial par suffisamment d'entrées de capitaux étrangers sur son territoire" (http://www.lefigaro.fr/conjoncture/2012/01/14/04016-20120114ARTFIG00445-sampp-s-explique-la-reponse-a-la-crise-n-est-pas-la-bonne.php): il deficit commerciale non è più compensato da entrate di capitali stranieri.
      Che è poi l'unica interpretazione possibile di quanto dicono gli economisti francesi, a meno di non volerli considerare un branco di ignoranti.

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    10. Io la spiegherei, se posso permettermi, un po’ come l’economia aziendale (il principio applicato della PD è lo stesso). Se acquisto troppe merci rispetto a quelle che vendo ovviamente avrò più debiti che crediti, cioè avrò speso di più rispetto a quello che ho incassato. Quindi il mio conto reddituale (i flussi di merci, servizi e redditi all’estero) sarà in perdita, di conseguenza il mio conto finanziario e patrimoniale (la cassa) sarà in deficit (anche se viene accreditato). Questo per quanto sono sicuro. Per ciò in cui non sono sicuro, mi pare che: conto corrente e conto finanziario-capitale sono di segno opposto anche se indicano lo stesso aspetto (perdita= deficit; utile=surplus). Se il saldo del conto corrente è negativo ovviamente si produrranno poche risorse finanziarie, pertanto sarò debitore nei confronti dell’estero anziché creditore. Mi pare, inoltre, che quest’ultimo aspetto confermi il fenomeno secondo il quale un saldo negativo delle partite correnti sia accompagnato da posizioni nette sull’estero deficitarie, come dimostrano i grafici di pag. 6 e 7 della BdP italiana (http://www.bancaditalia.it/statistiche/rapp_estero/pimebp/2012/sb05_12/suppl_05_12.pdf) o come dimostra l’esempio dell’Argentina negli appunti “modelli empirici” del prof. Bagnai.

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    11. @anonimo

      Mi creda, il suo tentativo è generoso e io da economista dovrei apprezzarlo, ma purtroppo non fa che peggiorare le cose. Le spiego subito il perché.

      Ricordato (cosa che lei probabilmente sa, ma comunque, visto che fa un meritorio sforzo per definire i concetti, devo seguirla su questa strada), che gli sfasamenti contabili dei quali lei parla sono appostati nella voce "Errori ed omissioni", e ricordato che esiste anche la "variazione delle riserve" (and related items, che sarebbero i finanziamenti dell'Imf, ecc.), è chiaro che contabilmente il saldo delle partite correnti è uguale alla somma algebrica degli altri saldi, cambiata di segno.

      E questo è un mero dato contabile. Come è un mero dato contabile che se mi indebito i soldi entrano e quindi in un conto di cassa il segno è positivo.

      Detto questo, secondo me questo è il meccanismo che ha causato un problema ai miei colleghi: sono economisti che non conoscono la contabilità. Io mi scontro ogni giorno con questo atteggiamento "de minimis non curat...", molto diffuso nella mia professione, perché io invece coi dati ci lavoro e devo sapere che struttura hanno. E mi scontro spesso, anche in convegni internazionali, con palesi errori di interpretazione della BdP. Quindi, sulla base della mia esperienza, le cose credo stiano come dico io.

      Ma se invece stanno come dice lei, sarebbe peggio: avremmo a che fare con contabili che non sanno l'economia!

      Perché lamentarsi di non poter finanziare le importazioni con investimenti diretti esteri è una idiozia sesquipedale! Gli investimenti diretti esteri sono la forma più costosa di finanziamento (se in entrata) e la più redditizia (se in uscita). Del resto, il motivo per il quale la Francia ha avuto a lungo un saldo redditi di BdP positivo, nonostante la posizione finanziaria sull'estero sia negativa, è che ha una posizione attiva in investimenti diretti esteri. Cioè perché dalla Francia sono usciti più IDE di quanti ne siano entrati. Il percorso opposto a quello che i nostri (nostri?) governanti ci vogliono far intraprendere.

      Quindi, per non far dire ai miei colleghi una fesseria (cosa della quale la ringrazio a nome loro) temo che glie ne faccia dire un più grande.

      D'altronde, vi ho segnalato in un post precedente che il più prestigioso quotidiano nazionale toppa clamorosamente il dato del surplus tedesco... Cosa la stupisce? Lo capisce che venite disinformati sistematicamente? Non ci crede? Lo trova complottismo?

      Ma io non ho detto che è fatto con intenzione dolosa, obbedendo a un lucido disegno criminale. Assolutamente no, non lo penso. Però è fatto, e questo lo vedete ed è bene che ve lo ricordiate.

      Teniamoci quello che c'è di buono nella proposta, e cerchiamo di migliorare lei (non i colleghi).

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  3. non mi convince troppo, ma è un buon punto di partenza. per esempio quando dice:

    "5) I tassi di cambio nominali delle valute nazionali rimarranno fissi durante questo stesso periodo, secondo le parità decise di comune accordo. Poi ci sarà una fluttuazione concertata sul mercato, entro una banda di oscillazione del 10%. Potrebbe quindi essere studiato un nuovo sistema monetario Europeo, al fine di stabilizzare i tassi di cambio reali."

    secondo te che tipo di sistema monetario europeo ha in mente?

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    1. Evidentemente un sistema di target zones, come quello che è stato di fatto adottato nella fase terminale dello SME, quando la Francia, un anno dopo l'Italia, è stata attaccata a sua volta.

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    2. ecco, a me non pareva infatti una buona idea.

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    3. Sai, dipende da come è gestito. Può essere gestito per dare la mancetta agli speculatori, o per garantirsi la necessaria flessibilità. Io tendo a non sopravvalutare l'importanza delle regole (tranne nel caso di palese assurdità), e a richiamare sempre alla mente il fatto che ci deve essere una volontà politica. In mancanza di quella, perdonami, quale sarebbe il tuo sistema di cambio ideale? Tu dimmelo, e io ti spiego subito come si fa a farlo saltare in due giorni arricchendo i soliti noti.

      Diciamo quindi che in questo caso il dettaglio non è poi così rilevante. Il problema è come verranno gestiti i movimenti di capitali. Che devono essere gestiti!

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    4. il sistema di cambio ideale è quello flessibile senza particolari legami con le altre valute europee, però ovviamente quando dici "necessaria flessibilità" bisogna vedere che intendi. in realtà non è un argomento facile perché si parla di flessibilità ma sappiamo tutti che le banche centrali intervengono spesso, quindi puro floating non c'è. non saprei, mi pare che in generale i sistemi monetari europei non siano mai stati un'idea del tutto valida, anche se sicuramente aveva i suoi lati positivi. piuttosto, quali sono?

      lo chiedo da studente.

      ovviamente la penso come te sul movimento di capitali, e l'ho scritto tante volte che ci vorrebbe una cooperazione a livello non solo europeo.

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    5. Ignoro l’economia internazionale, dovrei studiarla un po’. Come le pare l’idea di uscire dall’euro mantenendo due divise: una locale e l’Euro per gli scambi internazionali? La seconda potrebbe essere gestita in modo da neutralizzare gli squilibri di credito/debito estero tra i paesi aderenti. Anche se forse anacronistico, potrebbe funzionare un accordo tipo quello proposto da Keynes prima di Bretton Woods? In cosa consisteva di preciso il Bancor? Non ho trovato articoli molto approfonditi sul tema.

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  4. Forse lo avevo segnalato io, in quanto fan di Jacques Sapir e lettore di Goofy.
    Ma di Soros (e della presentazione che ne fa Megachip: "cerca di coniugare l’interesse personale con l’interesse collettivo"), non ne parliamo?
    damiano

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    1. Allora grazie mille. Vorrei parlarne, ma oggi sono in viaggio. Cominciate voi, la coda di moderazione sarà un po' lenta, abbiate pazienza...

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  5. Su una possibile uscita dall'euro e sulle sue eventuali modalità di Sapir c'è questo testo, è vecchio di un anno ma nel caso che a qualcuno interessi:
    http://postjorion.files.wordpress.com/2011/04/sapir-sil-faut-sortir-de-leuro.pdf
    Giuseppe

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  6. che tristezza leggere questo articolo http://www.corriere.it/economia/12_febbraio_15/se-il-posto-non-e-fisso-il-salario-va-alzato-alberto-alesina-andrea-ichino_e023eeac-57b2-11e1-8cd8-b2fbc2e45f9f.shtml

    Alberto Alesina e Andrea Ichino sul Corriere: "Il differenziale di gravità della crisi italiana, rispetto a quella di altri Paesi, non è colpa della finanza pericolosa che ha colpito tutti i Paesi. Dei costi aggiuntivi siamo responsabili noi. "

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  7. Articolo interessante, una domanda: qual è il significato esatto dell'espressione "In futuro, crediamo che non possiamo semplicemente ignorare i problemi che sono stati mascherati dalla crisi dell’euro, in particolare la creazione privata della moneta e la deriva mondiale dei sistemi bancari, conseguenza dell’abolizione del Glass-Steagall Act ". Che significa creazione privata (?) della moneta? Cosa mi sono perso negli ultimi due secoli? (preciso che presumo di conoscere la distinzione tra banca d'investimento e banca di deposito).

    Con rispetto,

    Herr Lampe

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    1. Credo che si riferisca alla moneta "bancaria", al buon vecchio moltiplicatore dei depositi (preciso subito che se si scatena una rissa fra MMTisti chiudo il blog)!

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    2. Ti do un altro spunto. La "moneta" privata è il credito erogato dal settore bancario ai privati, che però, guarda un po', è debito privato (Goofynomics). Quindi, alla fine, quello che gli amici dicono, e qui credo abbiano proprio ragione, è che bisogna avere un occhio di attenzione al debito privato, cioè, se vuoi, non rifiutare l'idea di controlli quantitativi al grado di finanziarizzazione dell'economia. Che è poi esattamente l'idea di Panizza in Too much finance.

      Secondo me Glass-Steagall, come vincolo "qualitativo", forse viene un pochino dopo come priorità. Comunque su questo mi sto confrontando con i promotori di nobigbanks, che la pensano in modo lievemente diverso, ma ugualmente sensato.

      Non ha comunque senso calmierare il debito pubblico e non quello privato, quando tutta l'evidenza mostra che è quest'ultimo che genera instabilità.

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  8. a proposito di MMT vi segnalo la proposta dell'economista Mosler per l'uscita della Grecia dall'euro:

    http://vocidallestero.blogspot.com/2011/12/mmt-exit-strategy-di-warren-mosler-per.html

    e.b.

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  9. Dà un grande senso di sconforto vedere come tanta sensatezza di analisi sia disattesa dai nostri Grandi Timonieri programmati nei loro laboratori uber alles (scusandomi con Herr Lampe non trovo la dieresi).
    Dov'è l'uscita? Voooglio uscireee!
    (ma so che non basta: una voce poco fa)
    roberto

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  10. http://www.adnkronos.com/mobile/Politica/news/Grecia-Bersani-mi-vergogno-dellEuropa-sta-massacrando-i-cittadini_3.1.2979954190.php

    http://www.lettera43.it/economia/macro/39928/grecia-bersani-mi-vergogno-dell-europa.htm

    "La natura umana può forse trasformarsi così radicalmente? L'uomo creato buono da Dio può diventare cattivo (o piddino) per opera dell'uomo?Può il cuore sotto la pressione di una sventura sproporzionata contrarrre deformità e amil incurabili, come la colonna vertebrale sotto una volta troppo bassa?Non c''è in ogni anima umana (...) una scintilla primitiva, un elemento divino, incorruttibile in questo mondo e immortale nell'altro, che può svilupparsi nel bene, crescere, splendere luminosamente, e che nel male non può mai spegnersi del tutto?"

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    1. Ma con chi sta parlando la 'zdora?

      A già!

      http://www.liberoquotidiano.it/upload/thumbfalsecut1322484191118_475_280.jpg

      Alex

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    2. Ecco appunto.. 'zdorone mio

      http://www.youtube.com/watch?v=6vr-EI05kB4

      torna a casa tua e stacci

      Alex

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    3. Ma quello chi è....

      http://www.youtube.com/watch?v=Z1ibGeQOzDI

      Alex

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    4. Ti amo Bersy

      http://www.youtube.com/watch?v=KwEgNA2Rv_U&feature=related

      Alex

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    5. Ma i sordi pe' ccammel ....

      http://www.youtube.com/watch?v=23np2iwMQaE

      Alex

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    6. http://www.youtube.com/watch?v=3JKAs4sbqDc&feature=related

      Alex

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  11. A latere (e in attesa dello sdoganamento): a proposito del Glass-Steagall: a mio modesto avviso, le sei modalità indicate dagli economisti francesi avrebbero una gamba operativa in meno se prescindessero dalla proposta di introduzione (o re-introduzione) d'un Glass-Steagall Act calibrato sul nostro tempo storico. Con l'ipotetica (almeno per ora) introduzione di nuove monete nazionali, sarebbe un fattore di debolezza lasciare l'attuale configurazione della banca "universale" così come sta. E mi pare che l'economia reale nella nuova situazione prospettata dai 12 non ne uscirebbe avvantaggiata.
    roberto

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    1. Ma io sono assolutamente d'accordo con te e con chi propone il ripristino della "separazione delle carriere" fra banche commerciali e banche di investimento. Totalmente. Però, appunto, nel quadro di un disegno di recupero della sovranità.

      Ma perché il debito pubblico abbiamo cominciato a chiamarlo sovrano proprio quando la sovranità l'abbiamo persa? Non vi sembra sospetto? Qui non bisogna leggere Krugman, bisogna leggere Proust...

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  12. Beh prof. l'articolo lo avevo segnalato io ma mi aveva già segnalato nel post "La bilancia dei pagamenti, questa sconosciuta" inserendo il collegamento ipertestuale dentro "un lettore attento". In effetti l'articolo in questione sembra si stia diffondendo a distanza di mesi.

    Un solo appunto, lei ha il merito di aver reso ai miei occhi (mi piacciono molto di più la teoria e l'astrazione) l'economia una disciplina almeno comprensibile e con un certo senso poi però ha dovuto sottolineare l'errore marchiano dei suoi autorevoli colleghi francesi, spero si renda conto che , spesso, sia davvero difficile "capirvi a voi economisti" almeno per i non addetti ai lavori.

    Ieri sera volevo lanciare il pc contro la tv perché stavo ascoltando boldrin su rai due, il problema non era tanto lui ma nessuno che interveniva a contraddirlo direttore della trasmissione colpevolmente compreso (chi me lo ha fatto fare! e soprattutto ma come diavolo fa lei a resistere??), insomma per farla breve, escludendo lei e pochi altri l'astrologia sembra una materia molto più coerente... mi viene voglia di firmarmi kazzenger così divento riconoscibile.

    Come ringraziamento diciamo che mi basta l'apprezzamento che mi ha scritto in privato qualche giorno fa per email... poi se aveva comprato le "pastarelle" da offrire è un altro paio di maniche si tenga i ringraziamenti e molli i dolci, divido con Damiano giuro!

    Giuseppe

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    1. Ma perché ce l'avete tanto col professor Boldrin? Quali sono le sue affermazioni che vi turbano? Comunque io per resistere ho un ottimo metodo: non accendo la televisione e non leggo giornali italiani.

      I piddini mi riprovano: "ma così non sei informato"!

      Ve ne eravate accorti?

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  13. Ottimo ! E' un argomento molto importante, anzi il più importante.
    Sarebbe utile discuterlo punto per punto.

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  14. Prof, te l'avevo detto che prendo un sacco di spunti e di segnalazioni dal tuo blog! vedi l'articolo di Le Monde, che sono stata io a tradurre, questa volta in veste "Investireoggi", dopo averne letto appunto su Eurocastigo...se avessi immaginato che ti ripromettevi di tradurlo, te l'avrei senz'altro segnalato. Meno male che l'hai trovato da te.
    Ovviamente nel tradurre ho lasciato intatto l'errore sul debito dei francesi, e ahimé non se n'è accorto nessuno... bilancia dei pagamenti, questa sconosciuta. D'altronde abbiamo addirittura il presidente del consiglio che invoca gli investimenti esteri!
    Comunque grazie per i ringraziamenti, mi ha fatto un certo effetto vedermi lì sul tuo onorevolissimo post!
    Carmen

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    1. Citare i dati e citare le fonti sono due malattie che come sai non si attaccano, soprattutto agli economisti, soprattutto a quelli da talk show! Ma io ormai questa malattia me la sono presa... E poi le tue parole erano così affettuose...

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  15. Brevissimo complimento per il livello del Blog, ne vengo a conoscenza solo questa notte ed e' atto dovuto.
    Grazie al Prof. per la quantita' di dati reali su Germania ed aree Euro ed extra Euro, contenute nel precedente post.
    Da tempo sostengo su altro Forum, vedi qui su Cobraf, che il problema dell' Euro e' la Germania e non i paesi mediterranei, ma non concordo con l'ipotesi di uscita concordata o controllata dall' Euro di questo o quel Paese.
    L'unico Paese che, in ipotesi, dovrebbe uscire dall'area Euro, semmai, sarebbe proprio la Germania, ossia quello che ne ha sin qui beneficiato maggiormente e quindi quello che ne avrebbe meno interesse, al di la' delle continue lamentele di questo o quel ministro della compagine merkeliana....
    Trovo inoltre impraticabili le soluzioni tecniche proposte ma sarei pronto a sentirne di altre, di piu' concreta attuabilita'
    Luigi di Albertabiz

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    1. Grazie. Qui la porta è sempre aperta. Il dissenso è benvenuto e cercato alacremente, anche se, poverino, è difficile trovarlo, schiacciato com'è da una montagna di fatti! Non ho capito quindi quale sarebbe la soluzione proposta. Preciso anche che la soluzione dei colleghi francesi non è poi così originale. Mi sembra ricorsi vagamente percorsi di uscita dal dollaro intrapresi da tanti paesi nel mondo...

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  16. Se lo dice lui!

    Soros: Le persone come Schäuble non sembrano capire che paesi fortemente indebitati sono in una posizione di grave svantaggio perché sono praticamente diventati fortemente indebitati in una valuta estera, l'euro. Non lo controllano, e quindi si trovano nella stessa posizione in cui erano i paesi del terzo mondo dell’America Latina agli inizi degli anni ‘80, quando quei paesi cominciarono ad indebitarsi in dollari. Una situazione che è durata per decenni. L'Europa deve affrontare un decennio perduto. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di obbligazioni in euro e di un nuovo patto fiscale dell'UE.

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    1. Sì? E che tipo di patto fiscale? Perché un nuovo patto lo abbiamo, me lo ha passato un collega giurista. Ho aspettato di essere in aereo per leggerlo, perché sai, lì ci sono i sacchetti di carta...

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    2. è giunto il tempo che Soros divenga un punto di riferimento per la Sinistra, rivoluzionaria e non. Le parole le proposte di Soros ricalcano quelle di Paolo Ferrero. Sono soddisfazioni.

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  17. Stranamente anche l'espressione "decennio perduto" di Soros è proprio quella ("la decada perdida") utilizzata dagli economisti latinoamericani per parlare delle devastazioni compiute dalle politiche neoliberiste (vale come precisazione della fase storica del capitalismo, altrimenti tutti i gatti sono bigi) nei loro paesi. E Soros dovrebbe saperne qualcosa
    roberto

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  18. Scusate ma come è possibile che solo ai Paesi dell' Eurozona, a differenza del resto del mondo, viene imposto di ripianare il debito e di attenersi ai vincoli di bilancio. I Paesi liberi tipo Usa e Giappone, che si son ben guardati dal cedere la propria moneta e la propria sovranità, del proprio debito fanno ciò che vogliono. A questi Paesi nonostante debiti enormi da far impallidire i debiti sovrani dell eurozona, nonostante cifre allarmanti nessuno paventa scenari di default, intervento del Fmi, misure di rigore e di austerità. Nessuno ordina loro di rientrare dal debito e di sottostare a vincoli di bilancio. Come mai ?? E' semplicissimo: ai Paesi liberi, cioè che hanno conservato la propria moneta e la propria sovranità senza essere stati venduti agli usurai, nessuno ma proprio nessuno al mondo può imporre nulla. Il possesso della moneta propria e della sovranità nazionale rende qesti Paesi impermeabili alla speculazione,al default e sopratutto all usuraie imposizioni dall esterno. Volete rendervi onto che hanno reso reale l inimmaginabile e la gente lo ha pure accettato??

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    1. Cara, a noi lo dici che dobbiamo renderci conto? Ti faccio presente che la Santa Madre Russia ha conservato la sua sovranità monetaria, ma ha fatto un paio di default in tempi recenti. Quindi? Quindi la sovranità monetaria è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Assodato questo, bisognerebbe anche rendersi conto del fatto che Giappone e Stati Uniti sono due realtà molto diverse, e che se la crisi finanziaria è partita dagli Stati Uniti un motivo c'è.

      Nessuno può fare come gli pare.

      Tranne, naturalmente, nel meraviglioso mondo della MMT, quae vindice nullo, sponte sua, sine lege fidem rectumque colebat, dal quale ti sento provenire... Sbaglio?

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    2. Scusa, magari sei caro... è stato un lapsus, ma l'affetto rimane quello.

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    3. Per carità i nostri nemici, coloro che ci hanno venduto ai banchieri gangster e a questo sistema di sfruttamento e dominazione, sono altri. E ritengo il pd il massimo fiancheggiatore degli usurai ai quali siamo stati venduti ai tempi di Prodi reggente del governo. E' giusto aprire gli occhi ai lettori rimarcando il fatto che solo ai Paesi dell' eurozona viene ordinato di ripianare il debito e di ottemperare ai vincoli di bilancio,somministrando alle popolazioni durissime quanto inutili e controproducenti misure di austerità a differenza di quello che accade nel resto del mondo. Insomma ci hanno fatto entrare nel Club dei Suicidi. Riguardo la vicenda della Russia è doveroso aggiungere che anche l' Argentina fece default con il suo peso agganciato al dollaro, proprio come la Russia che vincolò ad un esagerato tasso di cambio il suo rublo al dollaro , riducendo in cenere oltre 30 miliardi di dollari per mantenere il rublo in un determinato intervallo. La proprietà di una moneta è condizione necessaria e sufficiente a meno che non la si agganci colpevolmente ad un altra più forte e con un tasso di cambio insostenibile, come Argentina e Russia hanno dimostrato. Certo Ovidio e la sua frase non sono di grande attualità nella nostra epoca, e le vicende quotidiane non fanno altro che ricordarcelo, eppure in Argentina la MMT ha funzionato, visto che il Paese, dopo il default e una ripresa lenta e difficile ora cresce a ritmi serrati tra il 7 e il 10%. Sbaglio ??

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    4. Premesso che non mi interessa discutere di MMT, per la quale vi prego di rivolgervi a blog di blogger (io sono un economista), bisognerebbe vedere se poi è veramente stata applicata (posto che si capisca cosa sia) e se il successo dell'Argentina, oltre a essere sostenibile, sia dovuto solo a quello.

      La ripresa comunque non è stata così lenta.

      Ma quello che volevo evidenziare è appunto che la sovranità è solo una condizione necessaria. Poi bisogna vedere che uso se ne vuol fare. Di converso, temo che qualsiasi altra "teoria" risulterebbe meno miracolistica di quanto ci si aspetta, se non sorretta da una adeguata volontà politica.

      Ci sono tanti paesi in giro per il mondo ai quali viene chiesto di sottostare al Washington Consensus. In fondo non è male che adesso tocchi a noi: almeno ora la gente sa cos'è.

      Se vuoi chiedere a un argentino cosa è successo in Argentina, vieni al workshop che non è un summit.

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  19. Sto studiano economia internazionale sul Krugman/Obstfeld e mi è diventata meno chiara la sua critica agli economisti francesi.
    Se ho capito bene, lei dice che è sbagliato attribuire il debito estero agli investimenti all'estero, perché questi sono crediti.
    Spiega anche, in un altro post, che se il saldo delle partite correnti è negativo il debito estero netto aumenta.
    Mi sembrava tutto molto chiaro, fino a che ho letto su Krugman (cap. 11, La crescita del commercio in eurovalute):
    "Nel 1957, al culmine della crisi della bilancia dei pagamenti, il governo inglese proibì alle banche britanniche di prestare sterline per finanziare il commercio non britannico".
    E soprattutto:
    "Quando la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti s'indebolì negli anni sessanta, l'amministrazione Kennedy e quella Johnson imposero una serie di misure per scoraggiare i prestiti americani all'estero. La prima di queste misure fu l'Interest Equalization Act del 1963, tendente a scoraggiare l'acquisto di attività estere da parte dei residenti".
    Se crisi della bilancia dei pagamenti vuol dire aumento del debito estero netto, perché per risolverla si sono posti limiti ai crediti esteri?
    Verrebbe quasi da pensare che prestare o investire all'estero da una parte è un credito, ma dall'altra può mettere in difficoltà la bilancia dei pagamenti e quindi aumentare il debito (come dicono i francesi)!
    Cosa mi sfugge?
    Grazie

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  20. Il link all'articolo tradotto da Carmen è stato spostato, ma c'è ancora su Investireoggi a questo indirizzo: Per una rimozione concertata dell’euro.

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  21. Link all'articolo di InvestireOggi, "per una rimozione concertata dell'euro" :
    http://www.investireoggi.it/economia/per-una-rimozione-concertata-delleuro/

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