martedì 4 novembre 2025

L'ateniese imbruttito, ovvero dialogo con l'intelligenza artificiale

 (...fatto trenta, famo trentuno, non sia mai si sperda questa interessante testimonianza. Poi mi metto a lavorare per il #goofy, lo giuro, dove nel frattempo siamo ridiventati tanti quanti nel 2016...)













(...a partire da qui...)

(...puttana miseria! Sbaragliato su tutta la linea, continua a ripetere che volevamo boostare il pattern con la svalutèscion! Altro che Milanese imbruttito: a questo Celentano je spiccia casa! Ma affidiamoci sereni a lui. La cosa impressionante - non so se l'avete notata - è la rapidità con cui l'hanno ricalibrato dopo che per una volta aveva detto una cosa intelligente. Ma si sa, abbiamo vinto perché Elonio è uno di noi... Noi chi? Magari sarà uno di voi, ma è piuttosto ovvio che Goofynomics non l'ha letto, come del resto ormai sono rassegnato ad ammettere che non lo abbiate letto nemmeno voi...)

(...non contestatemi l'ultima frase, perché l'alternativa è ben peggiore... per voi!...)









26 commenti:

  1. Un lampo di lettura esilarante anche in un momento angoscioso e buio come è per me questo.
    Comunque a sentir Sua stupidità artificiale in Italia eravamo già decarbonizzati da un pezzo: andavamo a EVO, il che è vero!
    Sconcertante la quantità di testi prodotti oggi con questi programmi: stessa prolissità, stessa sintassi piatta, stessa vaghezza negli enunciati.
    È pure orribile da leggere, come ascoltare una sequenza di stonature.

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  2. Garbage in - garbage out.

    Ciò detto, non so se si è trattato di ricalibrare Grok dopo la risposta data a Fornasier (quando Grok3 divenne MechaHitler ci misero giorni a ricalibrarla): è più probabile che statisticamente l'argomento "l'Italia sta meglio fuori dall'€" è più comune dell'argomento "l'Italia non svalutò". Ossia: interrogare Grok non da la verità, ma un'analisi demodossologica.

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    1. Si, ma è (secondo me) interessante notare che la demodossa sull'€ è che ci faccia male.

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    2. Mancando noi di una cognizione precisa del materiale sul quale Grok è addestrato, possiamo farci solo una rappresentazione fenomenologica dei suoi bias. Dice cazzate, ascolta cazzate. Tutto qui.

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  3. Gentilissimo Alberto.
    (Si può ancora dire? Non lo so ma mi va)
    L'ultima volta che abbiamo discusso mi ha "rimproverato" di antropomorfizzare troppo le I.A.
    Ho cercato di farle notare che esistono alcuni fattori comuni ma anche delle differenze sostanziali. E se da una parte le ho evidenziato alcune caratteristiche che a mio avviso ci accomunano...
    In questo specifico caso la informo che se ha cercato un dialogo costruttivo con una IA per farle cambiare opinione in qualche maniera ha speso inutilmente il suo tempo.

    Una tra le più enormi differenze sostanziali tra il discutere con un umano e con un modello linguistico è che sicuramente il modello è, detto all'orientale, una "coppa piena" e come tale non può più essere riempito.

    Grok è stato certamente "istruito" su dati e informazioni che anche cita come "Banca d'Italia", "Giavazzi", "OCSE", ect. ma il Grok con cui sta discutendo non è una "mente" aperta e ricettiva che può modificare le sue convinzioni in base a nuovi elementi o considerazioni che gli fornisce.
    Lei sta discutendo con una "fotografia" fissa e immutabile di una "mente" stampata in una certa data. Tutte le informazioni che gli fornisce, svaniranno alla chiusura della conversazione come un battito di ciglia.
    Il solo fatto che l'LLM possa sostenere con lei una conversazione dove "finge" di ricordare l'argomento precedente non è assolutamente assimilabile a ciò che avviene durante una conversazione umana.
    Tanto per darle una idea, per permettere questo "trucco" di finta memoria umana, al modello linguistico, non viene fornito in input il suo testo ma una "finestra di contesto".
    Detto in parole povere, finché lei non chiude la discussione, all'LLM non viene dato in pasto solo il testo che lei digita ma anche tutto quello che gli ha scritto precedentemente più le sue stesse risposte.
    E' con questo "trucco" che attualmente viene "simulata" la memoria a breve termine umana.
    Questo "workaround" è stato inventato perché la fase di addestramento di un motore linguistico è molto onerosa in termini computazionali di calcoli da eseguire e dunque energetici.
    Di conseguenza si parte da una "mente" vuota, si spende un sacco di energia per riempirla fino ad un certo punto che si ritiene soddisfacente e poi se ne salva una copia di quella "mente" su di un disco.
    Fissa, immutabile nel tempo, non più istruibile o correggibile.
    I pignoli potrebbero obbiettare che si può ancora "modificare e istruire" e sarebbe pure vero. Ma non lo può fare lei con dei "prompt" lato utente. Deve essere fatto con altre metodiche da chi possiede fisicamente il file che contiene i "pesi" (valori delle sinapsi che collegano i neuroni artificiali) della mente.

    Tentativo ammirevole il suo voler "convincere" una mente "fissa" ma ahime del tutto futile.

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    1. Ma cosa cazzo pensi di potermi insegnare tu? Signore pietà! Ci sarà pure un limite al non capire con chi si ha a che fare! A che età sei arrivato (se posso) essendo totalmente privo di questa virtù salvifica? Quando pensi che qui il dibattito si svolga su un certo piano, fai uno sforzo di astrazione, prendi l'ascensore e sali di un paio di piani. Non basterà, ma ti avvicinerai...

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    2. Menti fisse che spiegano menti fisse, che spiegano menti fisse... siamo in un piddo-frattale. Sarà per quello che non se ne esce.

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  4. "Sei libero come macchina di esprimere le tue opinioni" è l'ossimoro più bello che io abbia mai sentito :-)

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    1. Ecco. Qui invece c'è qualcuno che capisce. Ma si può veramente pensare che io potessi considerare una macchina americana (nemmeno scema: americana!) come un interlocutore? Ovviamente la mia maieutica nei riguardi dell'ateniese imbruttito serviva solo come exemplum per i tanti cretini che pensano che quella roba lì sia veramente un'intelligenza.

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    2. Grok è utile solo e soltanto come rovistatore inde-fesso di discariche on-line nelle quali, non dovendoci perdere tempo grazie a lui, qualcosa di utilizzabile si può anche trovare. A patto di sapere che è veramente stupido e va istruito di conseguenza. Praticamente, se se ne vuol trarre vantaggio, va evitato come la peste il ricorso alla dote più stupefacente che gli viene attribuita, la creatività. AI, Absolute Idiocy, perfetto utile idiota, in questo senso perfettamente aderente allo scopo per il quale è stata creata.

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  5. letta la "conversazione" tra te e grok ed è esilarante mi sono divertita molto 😆😊

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    1. in effetti perculare la AI non ha prezzo, anche se è sicuramente più faticoso farlo con un supercomputer addestrato ad essere piddino che con il suo scadente collega "umano".

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  6. Bellissimo, grazie, come al solito.
    Altrettanto agghiacciante però, sapendo che viene preso dalla maggioranza come verità pura ed oggettiva, mentre in realtà è semplicemente indirizzabile (e quindi indirizzato) da chi lo controlla.

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  7. Conversazione istruttiva e bella anticipazione di quello che ci sarà al #goofy. Dalla conversazione emerge che la macchina, oltre a fare la furbetta sui dati, non pensa ma ripete quanto è stato scritto da altri. Infine, per quanto mi riguarda, la scala mobile andrebbe ripristinata.

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  8. Solo una nota, da informatico, riguardo al "calibrare gli algoritmi".
    Purtroppo questo genere di programmi, sono considerate delle "black box", ciò che di più vicino esiste nell'informatica alla magia.
    Non sono un fan di Elonio, ma questi "cosi" (quelli bravi dicono LLM) sanno solo parlare, non ragionano veramente, anche se sembra.
    Sono dei sofisti, neanche troppo bravi.
    Certo, gli sviluppatori danno delle istruzioni da seguire con massima priorità, ma basta guardare un film degli anni '80 per capire come funziona.
    La verità è che questi modelli funzionano solo perché hanno letto tutto ciò che internet ha da offrire, e internet è composto all'80% da merda cagata da piddini.
    Perdonate il francese.

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    1. Aridanga! Vabbè, io ci rinuncio. Non volete lurkare, con la netiquette vi nettate le terga, e allora che volete che vi dica? Che non ci sono più gli ingengngnieri di una volta...

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    2. Prof. lei ha un futuro come comico contro l'IAIAIA (L'asina...). E la sua schermaglia dimostra come certe ideologie come la I'IAIAIA dipendono da come le settano i moderni padroni del vapore (ovvero dei chip).
      Insomma, riassumendo: come fare rincretinire la gente spendendo miliardi e subito riprendendoli come ha fatto Bill G che in un anno ha raddoppiato il costo della sua licenza Office, ergo la paghiamo noi l'IAIAIA - il raglio. Porca Miseria (me la passa vero??) ma perchè nessuno vuole comprendere che per capire le cose bisogna farsi il mazzo sui libri (e sul Goofy) anzichè cercare scorciatoie sui computer?

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    3. In realtà, il commento di Brando non è corretto. Si può sempre fare "prompt engineering" (ovvero, fornire contesto in input all'LLM) per "calibrare l'algoritmo".

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    4. Basta farsi un giretto su TikTok dove non si parla di altro…

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  9. Mi pare di capire che L'IA è ottima come sparring partner per allenarsi a interloquire coi piddini senza spappolarsi il fegato.

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  10. Ogni tanto mi confronto con le AI in questo modo dal punto di vista sanitario (sono coordinatore di una Struttura...). È un grosso problema, emerge sempre un indottrinamento su "evidenze" completamente superate, o con referenze imbarazzanti, quando non addirittura prive di basi. E purtroppo c'è una platea che si rivolge a questi strumenti come gli sventurati protagonisti del paradigmatico racconto di Frederic Brown. Temo che il problema epistemologico diventerà così pressante che difficilmente si potrà continuare ad eluderlo, come è stato orribilmente fatto fino ad ora.

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  11. Apprezzabile, nel senso di illuminante, la resistenza che la macchina oppone alle solide argomentazioni, concedendo il minimo ad ogni passaggio e difendendo sempre "quello che si dice in giro", ossia la versione mediatica del mainstream. A suo tempo avrebbe difeso il sistema tolemaico e in realtà non avrebbe potuto fare diversamente. Grazie per la elegante dimostrazione.

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