Avvertite anche voi un senso di smarrimento, di vuoto? Siete anche voi oppressi da un'angoscia indefinibile, che non sapete a cosa attribuire? Vi opprime, lancinante, la subitanea appercezione del non senso di questa nostra esistenza travagliata e fragile, della precarietà che insiste su di noi, tre volte periferici: alla periferia dell'Europa (per colpa vostra; #fateskifen), del Sistema solare (per colpa di Copernico), e della Galassia (qui non saprei dirvi di chi è la colpa, perché non mi ricordo chi se ne sia accorto...)? Vi siete sorpresi a ripetere fra voi, senza particolare motivo, questi versi immortali:
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
È diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.
quegli stessi versi che io e il neoborbonico recitiamo a mo' di giaculatoria ogniqualvolta Natura matrigna Inc. (sponsor di Musica perduta) allieta le maggesi odorose con una bella adacquata, di quelle che solo lei sa dispensare, e regolarmente dispensa quando c'è da scaricare il clavicembalo e trasportarlo per trenta metri all'aperto, fino alla porta (sprangata) della sala da concerto?
No, non credo che sia stata la peperonata di vostra suocera (anche se...).
Il motivo di tanto ennui sospetto sia un altro, questo:
Ci ha lasciato (dice lui, perché l'account è sempre lì...) un uomo al quale saremmo stati degni di legare insieme i lacci dei calzari: il "goodwill ambassador" dell'UNHCR, l'artista, e figlio di artista (una catena di affetti e di talenti...).
Le motivazioni?
Bè, diciamo che si dividono in due: le sue, e quelle vere.
Per le sue, vi rinvio alla mielosa apologia nella quale il nostro caro amico si dipinge quale uomo di mondo animato da tanta buona volontà, e per questa ingiustamente vilipeso da una torma di dissennati e primitivi teppisti (voi). Se vi interessa, Google sarà il vostro pastore (e io - o la mia assistente - non siamo la vostra segretaria): quaerendo invenietis.
In verità (come esordisce sempre Uga) credo che l'apologia gliel'abbia scritta qualcuno (e non credo fosse Platone), perché la cosa si era fatta un tantinello delicata.
Come mai?
Perché animato dalla sacra presunzione di potersi permettere qualsiasi cosa, inquantonato dalla parte giusta dell'universo (quella sbagliata essendo quella di tutti gli altri), il nostro amico aveva espresso valutazioni lievemente discutibili, se non altro in termini di opportunità, perché squadernavano all'universo mondo la sua (infondata) certezza dell'altrui inferiorità, come ci aveva fatto notare l'avatar più sexy del web (anche se personalmente non bacerei mai un portacenere: l'ho fatto una volta a 17 anni ma poi ho smesso...):
Ora, io non so se l'ambasciatore fosse effettivamente "pagato". Credo di no, ma se così fosse sarei veramente l'ultimo a scandalizzarmi. In un tempo in cui il capitale vede come unica soluzione dei suoi problemi quella di prendersi tutto, non pagando il lavoro, figuratevi se mi spiace che una persona, per quanto possa non averne bisogno (che poi, chi siamo noi per giudicare i bisogni di un ottimate?) pretenda un giusto guiderdone? Quindi il problema non è l'esser "pagato", notazione poco elegante (in effetti io Cristina regolarmente la blocco proprio per questa sua rusticità, meno sexy dell'avatar).
Viceversa, sul fatto che andar fuori di melone quando si occupa una posizione apicale, in particolare quando si è responsabili dell'immagine di un organismo che per sua vocazione dovrebbe rivolgersi all'umanità intera, e in particolare di quella più vilipesa e sofferente, sul fatto che questo sia un grave e preoccupante errore, ecco: su questo, purtroppo, Cristina proprio non posso bloccarla. Fra l'altro, non è mica la prima volta che un figlio (nel caso in specie, figlia) d'arte abbia messo l'arte da parte per delirare sui social...
Credo che Platone abbia affrontato questo tema ne La Repubblica, appunto (non ditemi come faccio a ricordarmelo: sono noto per essere uno che non sa di cosa parla, ma fa finta di saperlo con grande dignità...).
Comunque, siccome sono anche uno che i problemi cerca di risolverli, mi ero permesso quanto meno di indicare a chi di dovere la potenziale criticità, essendo io, per vocazione e per professione, un praticante del constructive criticism:
La soluzione, poi, è arrivata spintaneamente da sé, come avete visto (questo mi ricorda il caso di un altro focoso assertore delle proprie ragioni, dipendente di un noto paradiso fiscale).
Se non fossi stato io (il più lurido dei pronomi) a formulare la prima legge della termodidattica (ci sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate), se pensassi di non perdere tempo nel rivolgermi a una persona che gira con la verità in tasca e si sente in dovere di usarla come una clava, meglio, come il gladio infuocato dell'arcangelo Michele, farei notare al sanguigno difensore della vedova e dell'orfano che l'umanità è ovunque: perfino in lui (e sì che questo richiede uno sforzo di immaginazione)! Certo, è in chi, scacciato dalle bombe statunitensi, francesi, inglesi, presto tedesche, ecc., ha visto distrutta in un istante un'esistenza, e cerca rifugio. Ma è anche in chi questo rifugio lo ha perso, o teme di perderlo, per altri motivi, solo apparentemente meno violenti.
Io non credo che l'uomo rifiuti soccorso all'uomo, se non sotto la costrizione di una qualche forma di violenza. Non credo che sia sempre razzismo chiedersi cosa dividere con chi non ha nulla, quando ogni giorno si ha di meno, e il nulla è all'orizzonte: potrebbe anche essere pragmatismo. Se in tutta questa storia, che ho seguito con l'attenzione che meritava (quasi nulla), dovessi individuare uno che si sentiva migliore degli altri, e in quanto tale in diritto, anzi, in dovere di vilipenderne le paure, i dubbi, le angosce, insomma: l'umanità!, bè, credo che saprei chi designare per questo spiacevole ruolo.
E forse lo sapete anche voi.
Comunque, non è del tutto un male che le agenzie della Nazioni Unite si siano lasciate andare, se non altro tollerandola troppo a lungo, in questo come in altri casi (che non ho avuto il tempo di sviscerare, anche se mi sarebbe piaciuto tanto), a una comunicazione intimidatoria, aggressiva, arrogante e soprattutto sciatta. La loro è stata l'arroganza del loro padrone di casa (gli Usa), ed ha contribuito a fare chiarezza. Ci ha ricordato che questa agenzie nascono per gestire il progetto imperiale americano, la pax americana. Dove sono state messe seriamente alla prova (in Ruanda, a Srebrenica,...) hanno fallito, a un punto tale che forse solo l'appartenenza a una certa banca che doveva vigilare e non l'ha fatto (e ora passa il tempo sui social a farsi i complimenti da sola) può essere considerata un più avvilente marchio se non di infamia, quanto meno di inettitudine. Va anche detto che nei tragici scenari che vi ho ricordato i morti sono stati molti di più. Tuttavia, questa storia dell'aritmetica della morte non mi convincerà mai molto: almeno, non fino a quando saremo riusciti a capire quanto valga una vita umana. Fino a quel momento, il suo valore è infinito, con tutti i paradossi che ne conseguono, e dopo quel momento non è detto che il mondo sarebbe un posto migliore: non sarà per caso che lo starets Zosima si inginocchia di fronte a Dimitri, no?
Con la scomparsa dai social dell'ambasciatore che portava tanta pena, invece, mi sento di poterlo dire: il mondo è migliorato. Lui ha emesso un segnale chiaro (l'arroganza dei potenti, a vari livelli: da quella della superpotenza che vince una guerra mondiale e giustamente poi si regola come crede, mostrando - ovviamente - il volto buono, fino all'arrivo del testimonial sbagliato, a quella di chi è nato dalla parte giusta), ma poi anche tanto rumore. Dell'averci dato il primo gli siamo grati, anche se non era sua intenzione farlo. Dell'aver intermesso, speriamo definitivamente, il secondo, pure, anche se il gesto certamente non è stato spontaneo.
Agli amici delle Nazioni Unite (qualcuno che fa qualcosa di buono ci sarà, come ovunque: da Casapound a Rifondazione...) va la mia solidarietà: a differenza che in Ruanda, o in Jugoslavia, questa volta le vittime sono state loro. E di fronte a una vittima, un homo non si chiede se se la sia cercata: prima esprime solidarietà. I conti si fanno dopo, possibilmente alla fine, ed è inutile infierire con chi, dopo aver fatto la cosa sbagliata, ha verosimilmente corretto il tiro.
Ora, sgombrato il campo dai guappi di cartone, vorremmo che gli amici dell'UNHCR ci dicessero una cosa. La loro missione, mi sembra di capire (io, si sa, vengo dalla provincia) è occuparsi dei rifugiati.
Bene.
Siamo d'accordo che se qualcuno (non mi interessa chi, il mio è un discorso puramente ipotetico: io, loro, un altro?), se qualcuno, dicevo, inducesse i rifugiati dei quali loro si occupano ad affrontare un viaggio pericoloso, ad esempio ad attraversare un mare non sempre tranquillo su imbarcazioni di fortuna, farebbe un'opera non esattamente conforme allo spirito di questa missione?
La risposta può essere un sì, un no, o anche, come certamente sarà, un eloquente silenzio. In ogni caso, temiamo che molti, dopo il capolavoro di comunicazione qui attestato, la troverebbero superflua.
D'altra parte, Oscar Wilde vi aveva avvertito: "Ignorance is like a delicate exotic fruit; touch it and the bloom is gone". Il fiore della nostra ignoranza su cosa siano le organizzazioni non governative e su come agiscano le agenzie delle Nazioni Unite è stato un pochino più che toccato. Diciamo che è stato preso a randellate (dall'ambasciatore), dopo esser stato calpestato da un altro social media manager che ricorderete, e che un certo giornale acclamò "eroe".
Now the bloom is gone.
E un exotic fruit senza bloom ho proprio timore che non se lo compri nessuno.
Per restare nei paraggi di Wilde, anch'io sono come Keynes... no, non nel senso che sono come Wilde (magari!): nel senso che I am a liberal. Quindi il mercato è sempre e comunque il mio pastore.
Ma a voi che importa? Vi finanziano gli stati, cioè noi con le nostre tasse, quindi, siamo pur franchi: il rischio che correte insultandoci è minimo.
Ciò rende tanto più apprezzabile, perché dettato da disinteressata eleganza, e non da motivi venali, il consiglio affettuoso e fraterno dato a quel brandello di umanità che, in tutta evidenza, ne aveva tanto bisogno.
E a noi piace ricordarlo così...
Esilio a Capalbio.
RispondiEliminaUn epitaffio un po' lungo ma toccante, as well as it touches a lots of exotic fruits
RispondiEliminaCi mancherà il versatile interprete di capolavori del neorealismo italiano (e non solo) come
RispondiEliminaQuando eravamo repressi, Uova d'oro, Sì, ma vogliamo un maschio, Uomini senza donne, Facciamo fiesta, Teste di cocco,
Transporter: Extreme, Ex, Natale a Beverly Hills, Basilicata coast to coast, Baciato dalla fortuna, Tutta colpa di Freud, Onda su onda, Non c'è più religione.
Come dimenticare, poi, il suo impegno fuori dal set, sempre in difesa dei più deboli.
Se ne vanno sempre i migliori.
Il suo esser 'figlio di' lo salva dall'aver "un grande avvenire dietro le sbarre" (semicit.)
RispondiEliminaIn effetti ha ingiuriato pesantemente diverse persone, con la scusa (o la missione) di difendere un provvedimento legislativo dai contorni quanto meno dubbi.
EliminaApro l'articolo linkato e mi ritrovo il mio grafichino fatto con excel su nascite e reddito disponibile. Ovviamente senza attribuzione.
EliminaTu quoque, orizzonte48...
Comunque, lo ius soli in Italia c'è già ed il fatto che questa sia una battaglia per rafforzarlo e non per introdurlo (ovvero che non siano poi tanto incivili e razzisti, argomento base dei favorevoli, pare) andrebbe forse sottolineato di più... tant'è che non l'ho visto scritto da nessuna parte sui giornali o detto in tv.
Ma io onestamente tutto questo razzismo non lo noto, anzi lo ritengo inferiore a quello che sarebbe fisiologico alle condizioni attuali,siamo in paese con una percentuale di inutilizzo della manodopera del 25%,che ha visto un costante e progressivo deterioramente delle condizioni di vita dei suoi cittadini "durezza del vivere" che spende di più per gli importati che per i suoi cittadini favorendo lo straniero ai propri fratelli (i pensionati che frugano nei cassonetti non penso di vederli solo io) e quindi non riesco proprio a tacciare di razzismo chi dice basta non ne abbiamo per noi non possiamo più farne venire altri.
Elimina@Guido
EliminaQuel grafico è tratto da un precedente post (linkato) in cui l'avevo già inserito e, a sua volta, in quella sede, l'avevo rinvenuto in una ricerca su "google immagini" (ove, per la verità, cercavo altri dati). Normalmente inserisco l'URL da cui è tratta un immagine non "autoattribuita" dal suo contesto.
Mandami il link (sul blog, anche nei commenti va bene) che lo inserisco senza alcuna difficoltà e, anzi, con piacere....
x Guido : Perdonatemi ma io via TW ho scritto almeno 20 volte nell'ultimo mese che la legge esiste già e che non c'è nessuna necessità di cambiarla a meno che questi TRADITORI non abbiano promesso una tale modifica a qualcuno. Un pò la questione delle banche venete;se ne parla da 3-4 anni e si rimanda sempre,forse nell'interesse di qualcuno che può incidere nelle scelte del governo e dei partiti. Scusate lo sconfinamento.
Elimina@Vasarite Dazss
EliminaConcordo. Nei fatti, il razzismo non affligge certo l'Italia. Poi, quello che spesso si identifica con "razzismo" in realta' e' principalmente classismo. Ovviamente i classisti che ci inondano di poveracci non sono razzisti...
non sapevo che il figlio di Gassmann fosse svizzero e non avesse in simpatia noi italiani
RispondiEliminaQuanto ai rifugiati, i loro viaggi e forse aggiungo gli sbarchi pericolosi. In tanto, nella settimana del G7 di quest'anno, il mese scorso credo, quando i ‘grandi’ di questa terra si sono incontrati in Italia, hanno dimostrato di poter totalmente stoppare gli sbarchi per tre o quattro giorni. Con questo voglio dire soltanto che se ci fosse davvero l'interesse a cambiare qualcosa e in fretta anche con soluzioni più radicali ed umanitarie la forza e il potere ce l'hanno e come. E’ questo e una dimostrazione pura e semplice. Qualche cosa si potrebbe fare già oggi (per dire).
RispondiEliminaRiguardo al ambasciatore e a le stesse Nazioni Unite: no comment.
Credo che la citazione di Platone a cui si riferisce il professore sia questa:
RispondiEliminaAtene, 370 A.C.: «Quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?» Platone, La Repubblica, capitolo VIII
Per la serie niente di nuovo sotto il sole.
"Io non credo che l'uomo rifiuti soccorso all'uomo, se non sotto la costrizione di una qualche forma di violenza. Non credo che sia sempre razzismo chiedersi cosa dividere con chi non ha nulla, quando ogni giorno si ha di meno, e il nulla è all'orizzonte: potrebbe anche essere pragmatismo" Caro Egregio Prof,io vorrei che questo bellissimo estratto del suo testo divenisse una delle prime leggi nella raccolta di termodidattica che prima o poi qualcuno dovrà prendersi la briga di pubblicare.Più chiaro di così!ma evidentemente per certe persone il cui orizzonte appare sgombro per chilometri da nubi non è tanto evidente,e chi osa suggerire nel dibattito questa per molti purtroppo non tanto remota possibilità ecco che scatta la gogna (mediatica).
RispondiEliminaMah.. confesso di non averci capito granché di questa riflessione. Probabilmente mi sono perso qualcosa in questi giorni.
RispondiEliminaOra mi bevo un caffé e poi rileggo con calma ed attenzione.
Certo che basta un'occhiata al profilo Twitter del ragazzo (Alessandro Gassman) per convincersi che forse si prende solo un po' troppo sul serio..
Non c'è niente da fare, non appena entrano a qualunque titolo in un qualunque organismo sovranazionale si sentono finalmente affrancanti dall'onta dell'essere italiani.
RispondiEliminaDiventano finalmente "cosmopoliti", "cittadini europei", "cittadini del mondo" e via sproloquiando: prima cantori della ricchezza e della bellezza delle diversità, anelano poi all'annullamento delle differenze (non di censo e di reddito però, cosa avete capito?) offerto da una comunità internazionale di "eletti" (non da voi, di certo).
E poi, presi dalla foga, il passo verso il delirio è breve: come dimenticare il fulgido esempio de LaPresidenta con la sua proposta di Eurojugend forgiata dall'Erasmus obbligatorio?
Anche il nostro, già da tempo, aveva capito tutto:
"Lì [in Germagna] ci sono equilibrio, rigore e rispetto delle regole. La Merkel comanda? Bene, vuol dire che ha fatto i compiti a casa. Io vorrei essere colonizziato dalla Merkel se a dire che non la vogliamo è uno come Salvini.
D: Politicamente lei da che parte sta?
R: Non mi sento rappresentato. Ho votato Tsipras alle ultime elezioni."
Non c'è da stupirsi se poi blatera di "etnia italica" e della necessità di importare schiavi per raccogliere i pomodori (non vorrete mica mangiare il tonno senza una bella insalata di pomodori a contorno, quando organizzerete la vostra prossima tavolata con i "migranti" in terrazza, vero?)
Ecco, oltre a pensare a come dare la cittadinanza italiana, è il caso di pensare anche a come toglierla.
Gassman Gassman,quello che manteniamo 2 volte :Con la spesa(Rio m@%e) e con le tasse(Onu)....no aspe...3 volte lo manteniamo,manca il Fus(Fondo unico per lo spettacolo),ergo,altre tasse per mantenere borghesucci di sinistra che fanno film che non incassano più di 1000 euro al botteghino.
RispondiEliminaMolti meglio il padre. Pure il cinema italiano finito male.
EliminaIl pensiero sull'ambasciatore va dall'ONU al tonno, e poi, purtroppo, alle profondità del mare...
RispondiEliminaFaccio tanta fatica per non farmi notare su Twitter, toccandola sempre così piano, e ora guarda che va a succedere.
RispondiEliminaNon solo 15 minuti di celebrità sur blog der guru, ma pure una segnalazione del mio account all'ONU. Ora la scelta è drammatica: bannare er guru dal Tuider in modo da impedirgli in futuro di attrarre su di IO ulteriori attenzioni rettiliane?
(Che poi, visto che lui mi ha bannato centordici volte, non è che me gusta però siento un fresco...) :P
Bagnai riesce a dare dignità e linea estetica perfino al più sgangherato dei temi pop. Dall'avventura social di un manichino franco-italo-tedesco dedito anche a qualche buon affare di merchandising il professore tira fuori il succo, la morale.
RispondiEliminaHo appena ritirato la quota mensile con cui sostenevo UNHCR
RispondiEliminaio l'avrei ritirata ai tempi della Boldrini...
EliminaSempre detto che il mediterraneo è una roulette russa. l'aggravante del vantarsi di un opera caritatevole di fronte ai supposti razzisti, è che ti salvano solo se arrivi vivo alla fine della gincana.
RispondiEliminaLa dott.sa Arcazzo avrebbe di che scrivere.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl copione teatrale dell’anti-italiano consiste nell’attribuire all’intera collettività nazionale i difetti specifici ed irripetibili della propria canagliesca personalità individuale, con in più l’ipocrisia del tirarsene fuori e del fingersi un sofisticato lord anglo-scandinavo capitato per caso in un mondo di trogloditi mediterranei.
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/22/ius-soli-anatomia-di-un-razzista-italiano/3678488/
RispondiEliminaEvvai! Hanno aperto le gabbie!
Un popolo, il nostro, per natura tra i più tranquilli e accoglienti del mondo, adesso viene tacciato di razzismo.
La propaganda sta alzando la posta per prenderci per sfinimento.
Che vergogna i gazzettieri!
Elimina"Dietro molti di quelli che si oppongono, con finte scuse e teorie, alla riforma dello ius soli c’è un sentimento, vero e puro, di razzismo che è giusto denunciare. Questi xenofobi...."
Elimina"Il razzista, almeno nel nostro paese, ha vita facile, sguazza nell’ignoranza, perché mancano riferimenti culturali seri. Manca una classe intellettuale che sappia rispondere a tono, argomentando, all’ignoranza dilagante di cui molti membri della politica si fanno alfieri. C’è chi, venduto come intellettuale di destra, rivendicava il diretto ad odiare. A breve qualcuno rivendicherà il diritto di essere ignorante."
Ammappate che popò di intellettuale che abbiamo....
Senza porsi una benché minima domanda ha dato, ad un buon 70% di italiani tra cui molti piddini che conosco, del razzista, xenofobo, ignorante e di destra (quindi fascista)....
Se a fine anni trenta fu fatta la legge sul meticciato è proprio perché gli italiani non erano e non sono razzisti.
EliminaNon sparate sul pianista . All'età di 8 anni Alessandro è stato portato dal padre Vittorio alla prima del film di Nino Manfredi Pane e Cioccolata .
RispondiEliminaoltre "al figlio di Vittorio" c'e' un altro super attivo di twitter che lascia non solo quel social ma la politica tutta: Rondolino.
RispondiEliminaA proposito dell’ONU e dei buoni pensieri.
RispondiEliminaCostanzo Preve, Il tempo della ricerca, pag.21 editrice petite plaisance
“ll modo di produzione capitalistico è una totalità sociale basata strutturalmente sulla violenza, sia nei rapporti fra individui sia nei rapporti fra gli stati. Questa violenza non è ovviamente sempre ‘cinetica’, cioè visibile, ma non per questo si può dire che non esista. Ad esempio la mafia esiste anche quando vi sono accordi fra i grandi padrini (…) una mafia ‘statica’ è spesso molto più forte e crudele di una mafia ‘cinetica’, anche se quest’ultima si presta maggiormente ad ispirare film gangster. Questo avviene anche con l’imperialismo. Si tratta di una questione che non viene in generale intesa dai movimenti pacifisti, che per la loro stessa essenza debbono credere alla possibilità di rimuovere le cause della guerra senza rimuovere la riproduzione normale del modo di produzione capitalistico. Se ci è permessa una breve parentesi filosofica, è questa la ragione per cui i pacifisti preferiscono sempre Kant a Hegel. Ciò non avviene, come molti pensano, perché Kant parla di un tribunale internazionale tipo ONU mentre Hegel è convinto che le guerre quando scoppiano scoppiano e solo lo ‘spirito del mondo’ può farci qualcosa, ma perché il pacifista non può accettare che esista una logica ontologica (cioè che la violenza sia intrinsecamente connaturata ad un certo modo di produzione), ma deve credere che ci possa essere una assiologia trascendentale, cioè un intervento di valori etico-politici che testimoniano delle scelte esistenziali assolute. Le cose non stanno purtroppo così: il modo di produzione capitalistico è violento per natura, e l’imperialismo ne è la sua manifestazione.”
Alessandro... beh, tanto è recidivo: il maramaldo ne ha appena combinata un'altra. Non riesce proprio a stare zitto nemmeno per cinque minuti, è più forte di lui.
RispondiEliminaA proposito di UN con cui A. Gassman si vanta tanto di collaborare attivamente, ecco cosa dice uno dei suoi pupari!!
RispondiElimina"EU should 'undermine national homogeneity' says UN migration chief"
The EU should "do its best to undermine" the "homogeneity" of its member states, the UN's special representative for migration has said.
Peter Sutherland told peers the future prosperity of many EU states depended on them becoming multicultural.....
http://www.bbc.com/news/uk-politics-18519395
Per maggiori info sul cv di Peter Sutherland:
http://www.voltairenet.org/article191567.html
Cordiali saluti.
Fabrice
PS nel prossimo post, una chicca su A. Gassman!
A proposito della promessa fatta nel PS del mio precedente post, eccola arriva!!
RispondiEliminaLa Razzabastarda di Gassman:«Anche il mio è sangue misto»
Anche io come i miei personaggi ho un sangue misto, con una madre di origine ebraica che dovette cambiare il suo cognome Ambron, in Ambrosi, durante il fascismo». Il film è stato sostenuto da Amnesty International, con cui Gassman lavora da svariati anni e con cui ha girato per numerosi licei e periferie......
https://www.vanityfair.it/show/cinema/13/04/21/alessandro-gassman-esordio-regia-razzabastarda-intervista
Cordiali saluti.
Fabrice
PS da notare che:
a) Uno dei principali finanziatori di Amnesty International è George Soros!!
b) C'è anche un suo conflitto d'interessi: i film di propaganda sull'immigrazione andranno sempre più in voga e gente come lui ci si butta a pesce su questo trend, a maggior ragione se già lui si definisce di sangue misto di suo a prescindere!!
c)da notare anche che cosa strana nessuno finora gli ha detto una roba simile:
"senti ciccio, se sei nato figlio di papà nel benessere economico lo devi anche molto ai tantissimi italiani che si andavano a vedere gli spettacoli di tuo padre perchè senza pubblico nessun attore raggiunge la fama e la ricchezza e quindi se ora sputi sul piatto dove hai ben mangiato fin da piccolo e allora sei solo un Ingrato con la I maiuscola, con tute le conseguenze negative del caso!!!!"