venerdì 1 gennaio 2016

Le responsabilità della Germania, e quelle degli Stati Uniti



Nei finti stati federali di derivazione anglosassone (Stati Uniti d’America, Canada, Australia…) ultimamente si porta molto l’idea secondo cui la Germania dovrebbe finalmente prendersi le sue responsabilità di leader regionale, e laddove non lo faccia, sarebbe sua la colpa del fallimento del progetto europeo.

Una variante del tema “Germania cattiva” caro alle nostre élite, le stesse per le quali fino a ieri la Germania era un esempio.

Volete esempi di questo atteggiamento?

Qui trovate un illustre esempio a stelle e strisce, e qui un meno illustre, ma ugualmente interessante, esempio a stelle e Union Jack. Notate che quando parlano di uccisione del progetto europeo (come Kruggy) o di proposte antieuropee (come Billy) i simpatici anglosassoni partono, nemmeno troppo implicitamente, dall’ipotesi che questo progetto sia valido, che ostacolarlo sia un errore. Un’ipotesi che alcuni di loro (in particolare Kruggy) in altri tempi hanno dimostrato essere falsa, ma attenzione: qui non è nemmeno un caso di rivolgimento di gabbana come quelli che stanno costellando le nostre cronache (le alate parole postume di Sforza Fogliani contro l’Europa, con annesso elogio di Padoa Schioppa, le avete lette? Un altro di quelli che finché toccava a noi stava zitto…). No, gli illustri colleghi non sono voltagabbana: è proprio che non ci arrivano. Non riescono a capire che i 28 Stati dell’Unione Europea non potranno mai federarsi come i 7 “stati” australiani o i 50 “stati” che compongono gli USA. La differenza fra uno Stato europeo e uno “stato” di una pseudo-federazione anglosassone è molto semplice, e la detta una forza alla quale né io né voi né nessun altro può opporsi: quella della storia. Gli Stati europei sono caratterizzati da identità nazionali più o meno forti, costruite, fra l’altro, aggregando con metodi che sappiamo una serie di identità territoriali (e in qualche modo esse stesse nazionali) subordinate. Gli “stati” come il Wisconsin o Queensland sono (macro)regioni di uno stato nazionale dalla forte identità fortemente condivisa (lingua inglese, common law, ecc.), costruita in tempi recenti facendo tabula rasa di tutto quanto si trovasse sul territorio di insediamento. Cosa ciò comporti in termini di integrazione fiscale (e quindi di sostenibilità di una moneta unica) per gli Stati Uniti dovremmo saperlo perché ce l’hanno spiegato Bayoumi e Eichengreen (1992). In Australia le cose vanno così: alcuni australiani (ovviamente non quelli che ci guadagnano) non sembrano entusiasti né del loro federalismo orizzontale, né di quello verticale, ma resta il fatto che per un abitante del Queensland un abitante della Tasmania è meno straniero di quanto lo sia un portoghese per un lettone.

Ci siamo?

Ecco.

Questo i simpatici anglosassoni proprio non lo capiscono, e quindi proprio non si rendono conto del perché la Germania non voglia cooperare. La limitata capacità di comprensione sfocia sempre nel moralismo, e quindi eccoli lì, i nostri simpatici abitanti degli Stati Uniti d’America o del Commonwealth degli Stati Australiani, col ditino puntato verso la Germania (ah, i ditini!...).

Ma, scusate, se proprio di responsabilità dobbiamo parlare, allora facciamolo fino in fondo.

Perché se si chiede alla Germania, come leader politico regionale, nonché gestore tramite l’UE delle regole di governance europee, di prendersi le sue responsabilità favorendo l’evoluzione delle regole fiscali europee nel senso di una maggiore integrazione (e quindi solidarietà), corrispondente a quanto razionalmente occorre per la sopravvivenza di una unione monetaria, allora si dovrebbe anche chiedere agli Stati Uniti, come leader politico mondiale, nonché gestore tramite il FMI del sistema monetario internazionale, di prendersi le loro responsabilità, favorendo l’evoluzione del sistema monetario mondiale verso un assetto più razionale. E la razionalità del sistema monetario internazionale punta in una direzione indicata dalla storia e dalla logica economica: quella di una maggiore flessibilità (incidentalmente noto, non me ne vogliano gli idealisti a pancia piena, e nemmeno quelli a pancia vuota, che sarebbe strano che storia e logica economica fossero ortogonali).

Insomma: questa merda di sistema l’hanno voluta gli Stati Uniti, ce lo siamo detto e ridetto. Bene: ora che non funziona, ed è evidente che non funziona, dovrebbero essere loro a prendersi la responsabilità di smontarlo, invece di giocare a scaricabarile con la Germania, le cui responsabilità sono evidenti, ma che è comunque uscita dalla Seconda guerra mondiale come paese sconfitto, e fino al 1999 si è mantenuta sostanzialmente subalterna (come a sconfitto si conviene).

Ma questa riflessione nessuno la fa mai, e nessuno pone mai questa domanda.

Nessuno?

Non è esatto. Come abbiamo visto (e lo avremmo comunque intuito anche senza che ce lo dicessero), quando si trattò di salvare la Grecia, stanziando 110 miliardi di euro (perché la situazione era stata lasciata incancrenirsi a sufficienza), al FMI volarono stracci fra gli USA, che volevano tenere i cocci dell’Eurozona insieme per motivi geopolitici,  da una parte, e Brasile e India dall’altra. A indiani e brasiliani della geopolitica del Mediterraneo non gliene importa una beata fava: è il laghetto dove gli USA si trastullano con le loro naumachie, mentre 110 miliardi, inutile negarlo, son bei soldi! Sai quanti Risiko ci compri? Al prezzo attuale, circa tre miliardi: uno ogni due abitanti del pianeta. Hai voglia a gioca’!

Peraltro, un appello alla responsabilità degli Stati Uniti come gestori del “non sistema” monetario internazionale lo aveva emesso anche uno de passaggio, il governatore della PBOC, quando nel 2009 chiese agli Stati Uniti di convocare una nuova Bretton Woods.

Bene: se le cose vanno male qui in Italia, e se veramente dovrà arrivare la troika, il buco da tappare sarà più grande che in Grecia, ci siamo? Ecco: allora immaginatevi un po’ voi come si metterà fra gli Stati Uniti e i BRIC, soprattutto considerando un fatto ormai conclamato: il fatto che questi salvataggi non salvano nessuno, cioè il fatto che i finanziamenti erogati sono a fondo perduto (o meglio: trovato nelle tasche tedesche…). A un brasiliano quanto glie ne può fottere di mettere i soldi per salvare le banche tedesche affinché l’Italia resti monetariamente saldata alla Germania evitando di mettere in discussione la coesione geopolitica europea? Credo non moltissimo. Senza contare il fatto che i maggiori economisti anglosassoni hanno chiaramente detto quanto vediamo: ovvero che l’aggancio monetario avrebbe compromesso la coesione politica (e le loro teorie oggi sono state riportate all’attenzione dei decisori politici).

Certo, può durare ancora molto. Ne parlavo prima con Martinetus, esternandogli questa analisi che volevo condividere con voi. Ma non per sempre. Non è solo Germania contro PIGS. È, anche se si vede di meno, USA contro BRIC. Se volete dirmi che la razionalità nelle scelte umane non sempre prevale ecc. sono d’accordo. Ma voi sarete d’accordo con me che dal punto di vista degli Stati Uniti, nel bene e nel male, sarebbe molto più razionale cercare di smantellare in modo ordinato l’euro.

Un argomento che, fra l’altro, sviluppa Stefan Kawalec in questo working paper. Voi lasciate stare che noi non vogliamo il TTIP (Stefan sì, è liberista). L’argomento di Stefan però è che euro e TTIP sono in contraddizione. Se l’argomento fosse fondato (potete valutarlo) si aprirebbe una linea di faglia che potrebbe modificare il panorama. Non necessariamente in meglio (Quarantotto ci ammonisce). Ma modificarlo.

Forse, anziché rivolgersi alla Germania con un accorato “Franti, tu uccidi l’Europa!”, il Direttore USA farebbe meglio ad applicare a se stesso l’aurea massima “ubi commoda ibi et incommoda”, e a metter mano, nel suo interesse, alla rimozione di questo spiacevole errore di percorso nel cammino della Storia, un errore che solo la naïveté di chi proveniva da un paese senza storia poteva essere indotto a compiere.

Ah, e naturalmente: più Australia! (per tutti).


(...e se c'è ancora un KPO in questo blog...)

62 commenti:

  1. Prima pensavo che il piano A fosse quello di far cambiare la politica europea e il piano B l'uscita dell'euro.Dopo le Sue precisazioni riguardanti le modalità adottate per costruire le attuali unioni monetarie e politiche,adesso, considero il piano A l'uscita concordata e il piano B l'uscita unilaterale

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  2. "dal punto di vista degli Stati Uniti, nel bene e nel male, sarebbe molto più razionale cercare di smantellare in modo ordinato l’euro"
    Certo. Dopo che ci avranno imposto il TTIP. Cosa molto più complicata se si devono convincere 28 governi invece di una commissione.

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    1. Qui mi sa che hai proprio ragione, perché il TTIP mette in evidenza l'imbecillità di quelli che "ci vuole la nazionciona per resistere alle grandi lobby". In realtà l'azione dei lobbysti statunitensi è enormemente facilitata dal fatto di avere come unica controparte Bruxelles.

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    2. "Another characteristic of this ever more powerful system of government, however, was the extent to which it could itself be manipulated by powerful lobby groups and commercial or professional interests, to draft legislation which would promote the particular purposes of one group or sector at the expense of others. Any serious student of the Community’s legislative process would soon learn to ask the most significant question: on whose initiative was any law first suggested, and by whom behind the scenes was it being most actively lobbied for: whether it was German bus manufacturers lobbying for a directive harmonising the rules on bus construction; or French and Belgian multi-national manufacturers of asbestos substitutes lobbying for directives banning the use of asbestos; or southern European vegetable growers pressing for a regulation making it difficult to grow lettuces in greenhouses; or environmental lobby groups demanding a directive which would do immense damage to Europe’s chemical industry.
      The extraordinarily complex, arcane and unaccountable processes whereby the Commission alone could generate new proposals for legislation inevitably laid it open to the potential for corruption on a colossal scale; as did the fact that it was each year responsible for disbursing tens of billions of pounds of European taxpayers’ money, often on the discretion of small groups of officials in essence accountable to no one, except possibly a Commissioner who, as was shown by the scandals leading up to the mass-resignation of Commissioners in 1999, might be as open to corruption as anyone else".
      C.Booker, R. North, The great deception. Can the Europen Union Survive?

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    3. Il cambio valuta del 2001 è sufficiente. Nessuno prese la calcolatrice. I cartellini spostarono solo la virgola. La divisione era gia troppo complicata. Apprezzo il rigore di Bagnati nel posizionare il prezzo della benzina o di altro in un eventuale dopo, ma la barca è a vela non a motore. Il DM e € sono la stessa cosa. Valuta forte x produzione a STD tedeschi. Nessuno sapeva ai tempi della BMW 700 e delle navi piene di 124 a Savona che sarebbe stata vincente la scelta prodotto premio x valuta premium! Poteva capitare anche il contrario. Opel stessa ( una Fiat D) non lo capì e non ha mai fatto utili. Mi scuso x la fretta

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    4. caro ellesmere, la sua analisi vale quanto la sua netiquette, ma la scusiamo, perché ha fretta. Torni quando ha tempo.

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    5. Nonhocapitouncazzoenonsonosicurochesiacolpamiascusatemistachiamandocharlizeteroncisentiamo cia cia ciao

      ....




      MVFNCL

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    6. Speriamo che Charlize sia più generosa di noi. La rinnovata attenzione di CDC ha esternalità il cui segno non mi arrischio a definire. Ora mi sto divertendo un sacco!

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    7. Apprezzo il rigore di Basmati, ma a dirla tutta tiene più lo Scotti. In termini di resa nel breve-medio termine. Non considererei il lungo periodo: viene scotto. Mi scuso x la fretta.

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    8. Grazie x l'attenzione. La invito a prendere in esame il pensionato da 2 mio lit mese a dic 2001 e a 1000€ due gg dopo o tre anni dopo. Da vita modesta a ... Ho letto il suo in Italia possiamo farcela... Eccellente, ma della serie " o la va o la spacca". Esperimenti pericolosi a meno di non avere un conto in CH. Non me ne voglia. Comunque apprezzo il suo rigore anche se one way. Le piace rischiare forte! È più facile e meno rischioso seguirà la via tedesca. Molti ci riescono

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    9. Ma non è che non c'è responsabilità e razionalità proprio perché è USA contro BRICS?

      Certi ambienti USA forse sorvegliano la Germania (https://www.youtube.com/watch?v=aYgmhO9QJFc) che è l'ago della bilancia: potrebbe andare con qualcun altro invece di stare al suo posto se si rompesse il giocattolo dell'euro (che potrebbe significare anche fine dell'accerchiamento asiatico).

      A questo punto tutti devono mentire e anche se si conosce il gioco i capi di governo europei devono arrangiarsi a continuare a raccontare barzellette per le conseguenze interne delle loro politiche economiche.

      Insomma, uno alza il ditino perché se mette la pistola sul tavolo non si sa che succede...

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    10. Giovine, non ho difficoltà ad ammettere che DiCì sia una donna fortunata.

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    11. Ellesmere, rischiare, è evidente, piace più a lei. Io del ridicolo, ad esempio, ho una paura fottuta...

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  3. Un'incallita del KPO dice che se a lei, Tegan Martin (NON a te, Prof, dandoti improvvisamente del "lei"), piacciono tutti, embe', nulla c'è da obiettare.

    Ma siamo sicuri?
    Proprio tutti tutti tutti?

    Io, fossi Tegan Martin, qualche riserva l'avrei.
    Lei, sempre nel senso di Tegan Martin, non so, perché non lo sa nessuno e non è datA, ops, dato...sapere.

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    1. Carissima, il problema è un altro, ed è che Tegan non piace a me. Per capire come mai, citofonare Scanavacca al commento di sotto.

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    2. Quale onore prof, e che sollievo… :-))))))))


      P.s.: ci vorrebbe un disegnino, anzi una fotina per spiegare come mai, ma non Zo se è il caso...

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    3. Visto che FORSE chi tace acconsente...

      http://www.liberoquotidiano.it/gallery/1215859/Donna-del-giorno--Krystal-Forscutt--cangura-maggiorata.html

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  4. KPO?!? E a che serve? Linka un omo, perché è un omo vero? Anche bellino se vogliamo ma pur sempre un omo...

    Comincia male il 2016: pronti via ed è subito Quaresima!

    :-))))))))

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  5. Caro bagnai, ammesso che hai ragione non consideri un problema fondamentale: il crollo dell'euro indebolisce in modo importante anche il dollaro. L'euro oggi è la stampella del dollaro: la sua scomparsa rischia di far perdere al dollaro il ruolo di moneta di riserva. La moneta unica oggi è un fatto politico senza euro non esiste neanche la nato e tutte le conseguenze anche economiche che ne derivano. Inoltre la futura lira verrà accettata negli scambi internazionali? Altrimenti è meglio la troika. Sono contrario all'euro, ma una uscita unilaterale non è prevista. Con chi dobbiamo trattare per una uscita ordinata? Mi fermo qui altrimenti ci vuole un trattato

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    1. Oh! Era finita la stagione degli espertoni, e me ne dolevo. Stavo appunto leggendo alcuni post del 2012, quando erano tanti a entrare così in argomento. Dunque dunque, vediamo: cos'è questa storia che l'euro è la stampella del dollaro? Potrebbe argomentare per edificarci un po'? O vos qui intelligite, ecc.

      Io intanto vado da mi socera e chiedo a lei cosa ne pensa. Purtroppo ogni tanto ha dovuto usare le stampelle (protesi all'anca), magari un'idea me la dà.

      Benvenuto fra noi.



      (...ma dove sono quelli che: l'euro minaccia il dollaro nel suo ruolo di moneta di riserva?)

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    2. Ma ma ma per caso qualcuno ha inventato i viaggi nel tempo e non ci hanno avvisato?

      Nel 2016 c'è ancora chi scrive: Bagnai, lei non ha considerato...

      Mah, robe da pazzi. Sono basito

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    3. Alberto, non hai nemmeno più la forza di castigare sulla punteggiatura gli espertoni (che a beneficio dei nuovi arrivati ricordo che fa rima con...).

      Sono un paio di anni che a scuola perdo le mie battaglie su un concetto insegnato una volta in prima elementare: l'uso delle maiuscole. Vedo che non è un problema solo mio.

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  6. Buonasera Professore,

    probabilmente non ricorderà di me.....sono il ragazzo che questa estate, presso l'enoteca di Macerata le pose proprio la questione TTIP.

    L'area Euro potrà sgretolarsi probabilmente soltanto dopo la ratifica del TTIP.

    Per gli USA trattare solamente con l'UE è più semplice che negoziare con 19 paesi diversi.

    Col Dollaro sempre più in agonia come "valuta di riserva mondiale", gli USA dovranno scomodarsi ad esportare.....

    Verrebbe prevista una banda d'oscillazione strettissima tra Dollaro e nuove valute nazionali europee, in modo tale da pagare le importazioni dagli USA con moneta forte.


    L'Europa diventerebbe così definitivamente e palesemente il "giardino di casa" degli USA.

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  7. Io tornerei alla moneta nazionale ma, lei, da esperto in materia, ha un'opinione so sistemi economici tipo la Mosler Modern Economic Theory (MMT) pubblicizzata da Barnard? Potrebbe essere un metodo conveniente per perdere il meno possibile nell'inevitabile trauma iniziale del cambio moneta dovuta alla svalutazione? Ovviamente totto ciò presuppone che i nostri politici siano in grado di gestire cose simili...

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    1. Ma... Ma... Ma... Siamo nel 2016 o nel 2012!? Trasecolo! Senti, le teorie economiche non si pubblicizzano, e le o non sono u.

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    2. Ah mi scusi ha già parlato di questo nel 2012? Magari mi guardo i posts di quell'anno.. qualche suggerimento?
      Devo dire che dopo varie sue interviste su youtube mi ha convinto sulla necessità di questa uscita (nel mio piccolo confermo che la sue fatiche divulgative non sono state invano). Comunque non credo voglia negare che ci vuole un piano tecnico dettagliato per la transizione da una moneta all'altra. E visto che l'ho seguita recentemente, come dice lei, la domanda interessante non è se si esce ma come si esce. E su questo visto il livello dei politici io ho qualche dubbio. Scusi anche per il misspelling.

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    3. Andrea,
      Netiquette e soprattutto buon senso, suggeriscono che prima di fare delle domande ( uscita concordata e MEMMT, svalutazione etc), si cerchi nel blog, poiché a tal proposito ci sono diversi post e alcuni libri di economia da studiare.
      Attenzione : con questo voglio solo dirti che ritornare di continuo su certi argomenti ogni volta che qualcuno viene di passaggio, non ci farebbe fare alcun passo avanti. Non so se ho reso l'idea.
      Comunque auguri di anno

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    4. Ma che è successo? Il bar di guerre stellari ha cambiato gestione?

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    5. "Comunque non credo voglia negare che ci vuole un piano tecnico dettagliato per la transizione da una moneta all'altra. E [..] la domanda interessante non è se si esce ma come si esce."

      2 fottuti libri 2.... il 2016 comincia bene

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    6. Dai, su, tutto sommato il numero di turisti qui è bassissimo. Non lamentatevi.

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    7. Capisco le esigenze pratiche di non poter partire sempre dall'inizio però è chiaro che chi si avvicina ad un argomento nuovo non è un esperto sicuramente. Ho dato un'occhiata ai posts nella pagina 'per cominciare' ma non ho trovato nessuna risposta sull'MMT (potrei sbagliarmi ma non credo). Ne ho sentito domande simili nelle recenti interviste su youtube. Comunque ammetto che se mai farò un'altra domanda sarà più mirata e con maggiore documentazione su ciò che avete già scritto (anche se guardare tutti i vostri posts dal 2012 onestamente non so se avrò mai il tempo). @Gianni Ciardiello se mi indichi i posts su MMT te ne sarei grato. Grazie lo stesso.

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    8. vabbè dai, devono aver organizzato un ritrovo per stasera, su questo blog... DAR

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    9. Visto ieri sera Star Wars VII.
      Confermo:il bar ha cambiato gestione, ma dentro c'è sempre la stessa variegata fauna.

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  8. Scusate , con il primo giorno dell' anno (bisesto!)siamo forse ripiombati back to the future senza rendercene conto ? MMT ? Meglio la troika della lira ? Ma questi gentili neofiti del blog hanno forse vissuto finora nel sottomarino del capitano Nemo ? Oppure è l' effetto dei fumi alcolici della notte scorsa ? Sono sinceramente frastornato e chiedo aiuto al padrone di casa.

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  9. Se queste sono le famose elites "illuminate" che ci governano e guidano, che Iddio me ne scampi e fuggi; c'e' il rischio anche di prendersi qualche malattia ad averle intorno... :)

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  10. Gentile Professore,

    auguri prima di tutto. Le chiedo come mai esprima un giudizio severo circa il simpatico Bilbo, in fondo ha scritto cose interessanti: "Italy should lead the other struggling nations and withdraw immediately from the euro-zone and demonstrate leadership. It would not only restore its own prosperity but help the smaller nations like Greece, Portugal and Spain see a better path."

    http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=28349

    Grazie ed auguri di nuovo.

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    1. Ma Bilbo a me sta simpatico. Mi sembra uno dei pochi memmetari ad avere espresso un giudizio non ambiguo sull'euro (forse perché non sta negli USA come Wray ecc.). Ma il piantarello "Germania cattiva" anche no...

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  11. Sara' veramente interessante vedere cosa succedera' nei boards di Banca Mondiale e FMI nei prossimi anni quando le riforme sulle percentuali di voti verrano implementate. Si continua a farfugliare di un ipotetico gruppo UE unico in queste organizzazioni ma chiunque abbia lavorato un minimo li' dentro sa bene che nessuno degli stati europei vuole veramente una cosa del genere. Ovviamente si parte dalla riforma del consiglio di sicurezza ONU che avra' maggior pubblicita', voi ce li vedete Francia e UK che rinunciano al proprio seggio? Alla loro percentuale di voting rights in WB? Innegabile e' che la pressione dei BRICS adesso si sta facendo molto forte, dal dibattito su Voice s'e' passato a quello di rappresentativita' dovuta grazie ad un contributo finanziario maggiore a queste istituzioni. Il sistema e' ormai quasi al collasso. Staremo a vedere.

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  12. In questo post del 15 dic 2015 "Who is responsible for the Eurozone crisis? The simple answer: It is not Germany!" (http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=32574) in risposta ad un articolo di Simon Wren-Lewis (http://www.independent.co.uk/voices/who-is-responsible-for-the-eurozone-crisis-the-simple-answer-germany-a6771536.html) che attribuisce tutte le colpe alla Germania scrive:

    ...Other capacities were also lacking:

    1. Their governments did not have legislative authority over the currency issuing institution.

    2. They did not have their own floating exchange rate.

    3. They used a foreign currency (the euro!).

    4. They issued debt in a foreign currency (the euro!).

    5. They were unable to run deficits commensurate with the non-government sector spending gap as a result of the fiscal rules under the Stability and Growth Pact (SGP).

    It is hard to blame Germany for all of those missing capacities. To fully understand the Eurozone crisis since 2010 we have to do understand why such a defective monetary arrangement was implemented in the first place.

    e poi altre interessanti cose sul ruolo della Francia e sulla rivalità franco-tedesca.

    Grazie

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    1. Caro, sono troppo impegnato a guardare avanti per fare il calendario dei miei epigoni. Tu, che hai molto tempo, dimmi se l'amico ha detto qualcosa che non è nei miei libri, e se oltre a non essere stata considerata da me è anche valida, ne terrò il debito conto. Per il resto, l'Europa è già troppo complicata per gli europei. Non chiedo di essere capito. Grazie.

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  13. Senza dimenticare che gli amici anglosassoni ci dovrebbero spiegare perché prima la SStoria (o la sua presunta fine) chiedesse assolutamente lo smembramento degli stati nazionali secondo linee linguistico-religiose-razziali, anche con la forza (vedi Yugoslavia, ma anche URSS), mentre ora deve essere tutto un volemosebbene del grande popolo europeo (che non esiste).....

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  14. È possibile che gli americani cerchino un capro espiatorio (la Germagna brutta e cattiva) per incolpare qualcun altro di un errore loro? Non ho la risposta, è solo una domanda.
    Comunque mi sembra che stiano pigiando sull'acceleratore del TTIP perché tutti sanno che l'euro avrà vita breve.
    Per l'Italia si prospetta purtroppo un giro di troika che azzererà i risparmi di tre generazioni di italiani (la mia, quella dei miei genitori, quella dei miei nonni).
    Questo insieme alla deindustrializzazione farà sì che la Germania (dal punto di vista industriale) e la Francia (dal punto di vista geopolitico nel mediterraneo) si saranno tolte di mezzo un fastidioso concorrente, l'Italia.

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  15. Massima andreottiana :
    Pensare male di una persona si fa peccato , ma spesso si indovina Quindi pensiamo il male non di una persona ma addirittura di una intera nazione gli USA.
    L ‘ ISIS non esiste è solo una creatura nelle mani degli amerikani .
    Ufficialmente è nata per contrastare Assad ,in realtà ha lo scopo primario di impaurire l’ Europa .
    Guardiamo i fatti . La Francia con l’ avanzare del Fronte Nazionale è l’unico Paese che può mettere seriamente in pericolo la costruzione di uno stato europeo e l’egemonia dell’euro
    che finirà solo quando si passerà ad un unione monetaria con il dollaro .
    Gli attentati più feroci ad oggi guarda caso sono avvenuti in
    Francia .
    Nell’ UK appena un Farage si alza contro la UE subito si allarma la popolazione .
    Nei paesi della ex URSS si sta facendo di tutto per attirarli nell’orbita euro nonostante che il fallimento dell’ UE sia sotto gli occhi di tutti .
    La Turchia preme per entrare nell’orbita euro e provoca Putin .
    In Italia si fa spesso un bau bau e si punta ad una crociata con il Vaticano ed affermazioni del tipo : violenteremo le vostre donne al che le romane con il loro spirito arguto rispondono : finalmente si scopa !
    Ora fuori dalle battute chiedo : è fantapolitica quello che ho scritto ?
    L’ Italia è un sorvegliato speciale già dal lontano 1945 .
    Le è stata tolta da subito ogni indipendenza economica con l’assassinio di Mattei , ogni capacità di critica costruttiva con l’assassinio di Pasolini ogni possibilità di voce politica indipendente con l’estromissione di Craxi dopo i fatti di Sigonella .
    L’ unico partito rimasto in piedi fu l’ex PCI ora PD da cui proviene il nostro Napolitano che guarda caso è sempre stato il pupillo di Kissinger . Napolitano che ha fatto strame dell’istituto presidenziale e ci ha imposto Monti e poi Renzi . Mai votati dagli italiani .
    Speriamo che ciò che ho scritto si fantapolitica . In caso contrario perdete ogni speranza di uscire pacificamente da questo incubo . ANANKE è già in moto .

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  16. Non so se compiacermi o preoccuparmi leggendo il comunicato del presidente dell'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari (63 Istituti di Credito, 8.980 Sportelli, 1.380.000 Soci, 12.400.000 Clienti, 81.150 Dipendenti, 460 miliardi di Euro di Attivo): “E’ ora di dire basta a questo cupio dissolvi. Se l’UE deve essere un cappio che ci crea problemi, invece di risolverli, bisogna liberarsene con un atteggiamento fermo e trasparente, se del caso anche con iniziative risolutive”, e più avanti la denuncia delle “mire dell'alta finanza per impossessarsi delle piccole banche che fanno gola”.

    Questo Sforza Fogliani non è proprio uno de passaggio. Per 25 anni presidente della Banca di Piacenza e di Confedilizia, per 10 anni nel Consiglio dell'ABI. Insomma, direi che è un esponente di spicco del Gotha bancario, e se è arrivato a tanto, può solo significare che la paura di perdere tutto sta contagiando anche i piani alti.

    Una parte di me se ne compiace perché vede la marea montare e l'uscita avvicinarsi, ma un'altra si preoccupa perché se la paura dovesse diventare panico prima che si siano prese le “iniziative risolutive” per sottrarci dal “cappio UE”, i danni potrebbero essere irreparabili.

    Il 2016, poi, è anche bisestile, come quello del crac della Lehman.

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    1. Bruno, credo che alle poccole banche si possano adattare certi ragionamenti fatti per la PMI italiana...

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  17. Maurizio è ottimista, ma il periodo storico in questione non è breve come l’incubo nazista. Per capire bene bisogna rovesciare la prospettiva: il post New Deal era l’incubo breve del capitalismo secolare. Qui c’è un paper che elabora: The Long Exception: Rethinking the Place of the New Deal in American History http://digitalcommons.ilr.cornell.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1603&context=articles . Leggere poi in questo contesto Streecks Buying Time e Arrighi’s Adam Smith in Beijing mi induce ad un profondissimo pessimismo. Buon 2016.

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  18. ho messo il mio commento sul post sbagliato. Non qui doveva apparire ma sotto il commento/post di Maurizio. Chiedo scusa.

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  19. Dove è che ho letto che il capitale sociale della BCE è versato per il 15% in oro e per il restante 85% in dollari e yen? Io non sono un economista, quindi non so che significato dare a questa cosa. C'è qualcuno che me la spiega così evito di preoccuparmi a vuoto?

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  20. Grazie Prof, appena ho tempo mi vado a leggere i post sul federalismo australiano che avevo affrontato di sfuggita nella mia tesi del 1995.

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  21. Gli Usa ritengono India e Brasile buone solo, ripsettivamente, per giocare a polo e calcio.

    https://pierluigifagan.wordpress.com/2015/11/29/pivot-to-europe-il-piano-che-non-ce-ma-si-vede/

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  22. "La limitata capacità di comprensione sfocia sempre nel moralismo." Ci sono i numeri di Gödel, ma anche le frasi!

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  23. -Ma dice Germagna kattifa? Non bisognava fare tutti come la Germania?

    -Caro, sai: chi ha potere, dovrebbe prendersi le responsabilità che ne discendono. Ma le responsabilità vanno prese, prima che le cose succedano. Chi il potere l' ha, preferisce i meriti... perché può stabilire dopo quali siano stati, e goderne i vantaggi.

    -E se poi le cose non vanno come ci si aspetta?

    -Allora puoi sempre dire che è colpa della Germania no?

    Auguri a tutti, e mi raccomando: aspettative basse per l' anno nuovo eh.

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  24. Ottimo articolo Bagnai. Spiega chiaramente le cose. Un suggerimento: evitare articoli più lunghi di questo, perché i neofiti possono perdere il filo. Saluti

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    1. Aggiungerei che anche evitare interminabili commenti aiuterebbe il prof. :-)

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  25. "... L'aritmetica del debito pubblico mostra che il pareggio del bilancio azzera il rapporto debito/Pil nel lungo periodo. Esso quindi mira non solo a limitare l'intervento pubblico nell'economia, riducendone la capacità di finanziamento, quanto a eliminare completamente l'opera di intermediario finanziario dello Stato, togliendo di mezzo quella forma di finanziamento risk free (almeno, finché gli Stati non devono salvare le banche private) costituita dai titoli di Stato.

    In questa follia c'è del metodo, illustrato bene da Froud et al. (2001) in un saggio tanto premonitore quanto ignorato nel dibattito successivo. Analizzando i conti nazionali degli Stati Uniti, essi notano come nel periodo 1980-'98 (che comprende la fase iniziale della New Economy), le imprese americane hanno finanziato con i propri lauti profitti le acquisizioni di capitale produttivo
    [per la lotta di classe a colori, si vedano fig. 26-27 de "L'Italia può farcela", ndr]. Questo significa che i risparmi delle famiglie convogliati verso il circuito finanziario (pari a 5000 miliardi di dollari) non sono serviti ad acquistare capitale produttivo (a questo scopo bastavano i profitti reinvestiti), ma attività finanziarie connesse alle operazioni di fusione e acquisizione (differenze fra prezzo di acquisto e valore contabile di una società).

    È soprattutto in questo modo che l'aumento della scala delle imprese, via fusioni, ha contribuito a creare valore: attraverso l'acquisto a prezzi maggiorati, da parte degli ultimi entranti, della carta nella quale altri avevano investito i propri risparmi, in una sorta di gigantesca catena di S. Antonio. Un processo che non ha nulla a che vedere con la supposta maggiore produttività delle grandi imprese rispetto alle piccole e medie, ma ha molto a che vedere con le logiche della finanza speculativa.

    L'economia delle bolle può crescere solo finché arriva denaro fresco: lo smantellamento dei sistemi pensionistici di tipo retributivo e l'azzeramento del debito pubblico sono un mezzo efficace per renderlo disponibile, convogliando verso la finanza privata somme rilevanti, precedentemente intermediate dal settore pubblico, che è un nemico "ideologico" perché è un concorrente temibile. Dietro la regola del pareggio di bilancio quindi c'è anche, consapevole o meno, la spinta verso una "americanizzazione" del circuito del risparmio europeo, con l'inevitabile aumento della diseguaglianza che questo processo porta con sé."


    "Il tramonto dell'euro" (Il crollo dei dogmi, pag.270-271) - Alberto Bagnai, 2012

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  26. 2015, anno di Nostro Signore il Capitale: conti in sospeso.



    - "La stampa di moneta ha causato l’inflazione, sì, ma non dove previsto"

    - "The Cannibalized Company - How the cult of shareholder value has reshaped corporate America"

    - "‘Golden Age’ of M&A Has Cash-Rich Buyers Targeting Europe’s Prey"

    - "Hedge funds increase bets on European M&A as Greek end-game nears"

    - "Pfizer-Allergan to take healthcare M&A deals to above $600 billion in 2015"

    - "M&A, fusione tra Heinz e Kraft Foods, nasce gruppo da 28 mld dlr"

    - "FedEx acquisisce Tnt, nasce nuovo colosso nel trasporto espresso"

    - "Shell acquisisce BG Group per 64 mld di euro in contanti e azioni"

    - "Nokia acquista Alcatel-Lucent, deal in azioni"

    - "Tlc, Telenet compra Base da Kpn per 1,325 mld euro, crolla Mobistar"

    - "Rocket Internet earnings reveal size and scope of its global online food empire"

    - "Verizon annuncia acquisizione AOL per circa 4,4 miliardi dollari"

    - "Charter's $56 billion Time Warner Cable deal to face U.S. scrutiny"

    - "Intel, nozze da 16,7 mld dlr con Altera per spingere su datacenter"

    - "Supermercati, fusione da 25 miliardi di euro per Ahold e Delhaize"

    - "Aetna, acquista Humana per 37 miliardi di dollari"

    - "Holcim and Lafarge Complete Merger and Create LafargeHolcim, a New Leader in the Building Materials Industry"

    - "Scommesse, fusione da 6,8 miliardi euro tra Betfair e Paddy Power"

    - "Tlc, gruppo europeo Altice rileverà americana Cablevision in operazione da 17,7 miliardi dollari"

    - "SABMiller accetta offerta AB INBev da 104 miliardi dollari"

    - "Visa annuncia acquisizione Visa Europe in accordo da 21,2 miliardi euro"

    - "General Electric chiude acquisto asset energia da Alstom"

    - "Drug giant Shire is buying Dyax in a $5.9 billion deal"

    - "Marriott rileva Starwood per 12,2 mld dlr, nasce primo gruppo alberghiero"

    - "JAB grows coffee empire with $13.9bn Keurig Green Mountain deal"

    - "Dupont e Dow annunciano fusione, nasce colosso da 130 mld dlr capitalizzazione"


    C'era una volta in Italia

    - "ECONOMICA - Cdp verso partnership con esteri per entrata in aziende familiari"

    - "Pirelli, accordo con ChemChina blindato in caso di contro Opa"

    - "HeidelbergCement takes over Italcementi"

    - "Lucchini, Fiom: lavoratori approvano accordo con Cevital"

    - "Wdf-Dufry, Antitrust europeo da' via libera ad operazione"

    - "Gelati, Grom acquisita da colosso Unilever"

    - "Finmeccanica, completata cessione Ansaldo Sts e Breda a Hitachi"

    - "Cdp immobiliare, intesa con cinesi per hotel lusso in sede Poligrafico"

    - "Pininfarina, Mahindra sigla accordo per acquisto 76%, Opa a 1,1 euro"

    - "Rhiag, LKQ annuncia accordo per acquisizione, enterprise value 1,04 mld"

    - "Riello diventa americana, Ettore vende a Utc il 70%"


    PS_Il teatrino della democrazia di mercato...

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    1. Le fusioni creano disoccupazione, aumentano le inefficienze e rimandano i fallimenti: un successone per i soliti noti.

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  27. Nella segretezza più assoluta ed oscura, si parla giustamente di clausole riguardanti la non tutela dei nostri prodotti IGP, l'introduzione massiccia di colture OGM in Europa o altre clausole capestro sulle sovranità nazionali come la ISDS (arbitrato stati-multinazionali ...). L'argomento è, ripeto giustamente, all'ordine del giorno dei movimenti no-global ed anche del movimento 5S (http://www.repubblica.it/politica/2015/12/23/news/m5s_contro_il_ttip_blitz_alla_farnesina_e_lettera_alla_malmstrom-130059423/).

    Ma oltre alle suddette clausole non ho mai sentito parlare, perlomeno con la stessa grancassa, di queste 11 paroline pubblicate da qualche giornale all'atto della firma del cugino TTP: "i partner si impegnano a cooperare anche sul fronte delle valute".
    Vedi:
    http://www.tempi.it/blog/grazie-presidente-putin#.Vohe08DhBaU
    http://www.repubblica.it/economia/2015/10/05/news/ttp_asia_usa_pacifico-124384385/

    Al di là del fatto che mi posso essere distratto un attimo, nel caso qualcuno dal blog mi rinfrescherà la memoria... noto che il mainstream continua, ripeto ancora una volta giustamente, a battere la grancassa su quanto sopra, ma sembra dimenticarsi, o forse sarebbe meglio dire in questo caso a non capire, il significato bestiale di quelle 11 paroline!, qualora fossero confermate (non possiamo ancora conoscere il testo definitivo del trattato già firmato...) e qualora lo stesso sarà mai ratificato.

    Sembra proprio che il non capire che l'Euro è molto più che una moneta, renda cièche le persone di fronte a molte altre visioni, non proprio edificanti...

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  28. È indubbio che il federalismo europeo l'abbiano promosso con convinzione gli usa dal lontano 1948. È però anche vero che i massimi federalisti europei erano un francese (monnet), un tedesco (adenauer) e un italiano (de gasperi). E v'erano un sacco di altri francesi, lussemburghesi, belgi e italiani. Non sono convinto che convenga affidarsi al deus ex machina a stelle e strisce per smantellare l'euro. Non credo che sia neppure ragionevole. Ciò rimuove la possibilità che vi possa essere una dialettica europea e che le scelte possano ricadere anche sulla politica degli stati sovrani europei. Se così fosse, ovvero se tutto dovesse passare dal paternalismo usa, l'Europa dovrebbe dirsi irreversibile. Il rifiuto di questa Europa, dei trattati, del ttip e dell'euro passa per le scelte politiche degli europei. Un'Europa sovrana è nell'interesse degli europei ma lo è anche dei brics, che hanno anch'essi interesse ad un'Europa come interlocutore îndipendente e non inutilmente sussidiato per far comodo ad alcune banche tedesche e francesi.

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  29. Off topic (se ammesso):

    Buongiorno, stavo smanettando su internet cercando spunti riguardo l'ordoliberismo, ed ho trovato questo:
    "The long shadow of ordoliberalism: Germany’s approach to the euro crisis" di Sebastian Dullien e Ulrike Guérot
    http://www.ecfr.eu/page/-/ECFR49_GERMANY_BRIEF_AW.pdf

    Lo segnalo non tanto per contenuti "innovativi" rispetto alla discussione che Bagnai e Barra Caracciolo portano avanti (non mi sembra ce ne siano di particolari), piuttosto per:
    - la data di pubblicazione: Febbraio 2012, relativemente "presto"
    - l'editore, ossia European Council on Foreign relations (!)
    - per alcune affermazioni che mi sembrano comunque "centrate" (per quello che sono in grado di valutare). Ad esempio:

    "Economists of this paradigm [ordoliberalism] believe that markets always work smoothly []. They also believe that national economies have the capacity to swiftly adjust to shocks. They focus on the supply side of the economy in order to generate growth. Output and employment are determined mainly by supply factors. If demand falls short of supply, neo-classical economists believe that prices and wages will adjust swiftly so that demand increases again and any excess supply rapidly disappears. If prices and wages sometimes do not react quickly, they would argue that this is due to legal barriers such as collective bargaining or legal minimum wages. The solution is structural reform to make markets more flexible solution is structural reform to make markets more flexible"

    "The cut in social security contributions in Germany improved supply-side conditions there, leading to more output and employment. The lack of aggregate demand was not considered a serious potential problem and therefore neither were the changes in the contribution of exports and imports. As a result, the German elite neglected the fallout for the rest of the euro area. According to this mindset, excessive government deficits are the only area in which co-ordination is needed because they can lead to a debt crisis and ultimately to demands for bailouts. In order to prevent this, however, all that is needed is stringent application of the Stability and Growth Pact or the new framework of deficit control that will supersede it. As the German media and politicians constantly say: everyone just needs to do their own “homework” – that is, cut their own deficits"

    "A closely related issue is that of external imbalances in the euro area. Since 1999, current account deficits nd current account surpluses in euro countries have increased to record levels. Greece, Portugal and Spain have experienced deficits of 10 percent of GDP and more while Germany has run surpluses of more than 7 percent at times. These imbalances are now seen by many outside Germany as major contributing factors to the euro crisis. The definition of a current account deficit is the variation in a country’s net external asset position. Large current account deficits thus lead to quickly rising external debt. [] However, the German mainstream sees current account imbalances in the eurozone as a consequence of a loss of competitiveness and excessive consumption in the deficit countries and weak investment in Germany. Consequently, German neo-classical economists believe the solution is wage restraint or outright wage cuts in deficit countries."

    Un saluto
    Diego

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