martedì 21 luglio 2015

QED 52: la Grecia al tempo della Troika

I lettori più affezionati di questo blog, quelli che mi hanno visto prevedere il fallimento di Monti, poi quello di Hollande, poi quello della Finlandia, poi quello di Tsipras, più una serie di altri dettagliuzzi di contorno, qualche volta portati alla vostra evidenza da opportuni QED (quod erat demonstrandum), i lettori più affezionati, dicevo, ormai ci hanno fatto l'abitudine, si sono rassegnati. Purtroppo, a differenza di quanto accade a quello che dice la maggior parte dei miei colleghi, quello che dico io normalmente si avvera. Questo, ci tengo a precisarlo non per modestia (che non ho) ma per onestà (che non hanno gli altri), non perché io sia particolarmente bravo: vi ho spiegato fin dall'inizio con estremo puntiglio che non esiste alcuna "teoria di Bagnai": è tutta roba che si sa da decenni, anche se intorno le riscoperte dell'acqua calda fioccano. Il mio vantaggio è stato solo quello di non aver interessi particolari da difendere (la carriera, il posto in banca, ecc.), e di potermi quindi limitare semplicemente ad applicare quello che ho imparato nei libri di economia.

In questi giorni, dopo la prevedibile (da noi) sconfitta greca, è un tripudio di QED. In Italia la sinistra sbilifestina, e nel resto del mondo un po' tutti, dopo essersi presi una scarpata in faccia, tornano su posizioni di buon senso (quelle che sono sempre state nostre), e scoprono, o fingono di scoprire, che nell'integrazione monetaria europea c'è qualcosa che non va (quello che noi diciamo da cinque anni, ma si sapeva da cinquanta).

Quando queste persone appartengono alla vasta coorte di imbecilli conformisti che per anni ci ha sputato addosso, certo che le mani prudono. Ma bisognerà farsi (moderatamente) forza e accettare anche alcuni comportamenti squallidamente opportunistici, nel vano tentativo di ampliare un fronte politico di dissenso. Vano, lo sottolineo, perché il tempo ormai è poco, e le persone che oggi vengono a Canossa in modi più o meno eleganti e contriti fino a ieri hanno attivamente disinformato, e in molti casi continuano a farlo. Questo rende estremamente bassa la probabilità di una gestione politica dell'inevitabile percorso di uscita, e bassissima la possibilità che questo percorso sia gestito da forze progressiste, le quali continuano a diffondere messaggi falsi nel vano tentativo di non ammettere i propri errori. Sarà quindi trauma, e, mi dispiace per chi la pensa in altro modo, trauma necessariamente gestito dalla "destra": se la sinistra lascia alla destra la verità tecnica (la proclamazione dell'irrazionalità dell'euro), è difficile che quando la verità chiede il conto, facendo saltare il banco, la sinistra possa far qualcosa. Il caso greco dimostra la validità di questa intuizione, che, come ricorderete, era quella dalla quale ero partito nel 2011.

(...gli espertologi del "destra e sinistra non ci sono più" vadano a rileggersi le discussioni che facemmo allora, o vadano al diavolo, basta che non mi ammorbino con la loro espertologia. Cordialmente, s'intende...).

In ogni caso, per quanto mi riguarda ritengo che ci sia una linea invalicabile: se qualcuno mi attribuisce cose che non ho mai detto non posso, mi sembra chiaro, considerarlo un affidabile compagno di percorso. Credo che su questo, cioè sulla disonestà intellettuale, nessuno di voi sia né debba essere disposto a transigere, per il semplice motivo che sarebbe controproducente. Chi è disonesto lo è perché mamma lo ha fatto così, e quindi, come dire, a pugnalarti alle spalle ci mette due secondi: "amici" così, per quanto mi riguarda, trovano pertanto collocazione più opportuna nelle schiere degli avversari...

Ora, tanto per far capire che non occorre essere geni per intuire che piega prenderanno le cose, abbiate la compiacenza di guardarvi il mio ultimo intervento a TgCom24:


Se vi interessa tutto, guardatelo tutto, ma a me importa che ascoltiate il discorsetto che faccio dal minuto 9:50 in poi, per poi dare un'occhiata a questo ritaglio dal Fatto Quotidiano di oggi (quindi, di due giorni dopo il video qua sopra):


Cosa dice che farà il greco intervistato? Ma esattissimamente quello che a TgCom24 annunciavo che sarebbe stato costretto a fare: comprimere le retribuzioni (ringrazio Giorgio Bertani per la segnalazione).

Che ne dite? È o non è un bel (cioè un brutto) QED anche questo? Direi proprio di sì. Cosa ci fa capire? Che le cose stanno ancora peggio di come le descrive l'amico Costas Lapavitsas:


nel senso che l'aumento dell'IVA non è regressivo solo per i noti motivi che si studiano in scienza delle finanze (il pane lo mangiano tutti, se alzi l'IVA sul pane colpisci di più chi ha i soldi solo per comprarsi il pane, mentre chi guadagna molto di più, e quindi non consuma tutto quello che spende, vede una parte consistente dei suoi redditi sfuggire a questo tipo di imposta - anche se, si spera, non a quelle dirette). No, la cosa è ancora peggiore, perché la reazione all'aumento dell'IVA non è solo una diminuzione dei consumi di tutti, residenti e non residenti (in risposta all'aumento dei prezzi), ma anche, in una nazione che vive di turismo, e all'inizio della stagione turistica, una inevitabile compressione dei redditi da lavoro dipendente dei residenti.

Voi direte: "Ma anche il titolare, nel ritaglio del Fatto Quotidiano, decide di tagliarsi lo stipendio, e il titolare non è un dipendente!" Certo, amici, ma cerchiamo di capirci. Non vi è ancora chiaro come funziona? Il titolare della trattoria, o dell'alberghetto, o della fabbrichetta, amici cari, non è un nemico di classe, uno sporco capitalista. È un piccolo, come sono piccolo io e come siete piccoli voi, e un piccolo privo di rappresentanza politica. Diciamo che la lotta oggi è fra pochi grandi, le grandi istituzioni finanziarie private e le imprese multinazionali, ben rappresentati nelle sedi politiche e radicati nelle istituzioni, contro molti piccoli, che nessuno rappresenta e che non contano nulla. E il gioco qual è dovreste averlo capito: spremere in vario modo i piccoli, per estrarre da essi reddito da destinare a ripagare gli interessi su una montagna di debiti insensati, insostenibili, dei quali sarebbe ormai vantaggioso per tutti, se si adottasse una prospettiva sufficientemente ampia, riconoscere l'inesigibilità, per poter poi ripartire su un piede diverso.

E qui voi mi direte: "Ma scusa, se alzando l'IVA chi è "piccolo" è costretto a comprimere il proprio reddito, poi al PIL, che è la somma dei redditi, cosa succederà?" E la risposta è ovvia: visto che i piccoli sono più dei grandi, è estremamente probabile che una compressione dei loro redditi coincida con un crollo del totale dei redditi.

E la domanda successiva potrebbe essere: "D'accordo, ma allora queste misure sono controproducenti, perché alla fine implicano che l'economia nel suo complesso genererà minor reddito, e da minor reddito come ci si può aspettare di ottenere maggiori risorse per ripagare i debiti?". E anche qui, però, scusate tanto, la risposta dovreste saperla! Questo sistema non può funzionare, appunto, il problema è tutto qui, e se anche non ci arrivassimo per questo percorso logico, basterebbe guardarsi indietro e vedere che negli ultimi quattro anni non ha funzionato da nessuna parte. L'austerità, cioè lo spremere il dipendente e il contribuente per estrarre risorse da dedicare al ripianamento degli errori delle istituzioni finanziarie private, ha portato alla recessione, e questo non solo in Grecia, dove ormai perfino lo sbilifestume deve ammetterlo, ma anche in Italia, dove sappiamo tutti come l'austerità di Monti abbia fatto alzare, anziché diminuire, il rapporto fra debito e PIL (sostanzialmente perché ha mandato a picco il PIL, come noi ci divertimmo a prevedere qui - parlando della Ruritania - e qui - parlando del Maradagal).

Naturalmente nel breve periodo una pezza ce la mette l'aumento della disuguaglianza: il monte redditi diminuisce, ma se i redditi da lavoro diminuiscono più in fretta del totale, c'è anche il caso che quelli da capitale, destinati ai rentiers nazionali e esteri, rimangano invariati o addirittura aumentino. Intendiamoci: personalmente non ho nulla di particolare contro i simpatici rentiers. Non sono io quello dell'invidia sociale, questa cosa non mi appartiene, e in fondo, in un certo senso, i rentiers potremmo anche vederli come "risparmiatori", persone delle quali, nel capitalismo, c'è bisogno (poi, se il capitalismo non piace, si fa la rivoluzione e se mi fate un fischio vengo anch'io, ma questo è un altro discorso).

Il punto qui è che quando la composizione inefficiente degli interessi individuali (alias, fallimento del mercato) spinge l'avidità collettiva oltre il limite del razionale, quando un'intera nazione, nel suo aggregato, si comporta come il leggiadro Gollum (e ovviamente mi riferisco alla Germania), le cose poi vanno sistematicamente a finire male per tutti.

E anche qui, però evitiamo equivoci. Questo non è un appello all'odio antigermanico. Questo sentimento ora viene fomentato, come qui abbiamo previsto da tempo, dalle nostre élite locali, che, attenzione!, dall'euro hanno beneficiato. Lasciamo perdere i casi eclatanti, come quelli di chi, appoggiando questo progetto, ha avuto in cambio la presidenza della Commissione. È un fatto che sta nei manuali universitari che la politica della "monetona forte" ha fatto comodo un po' a tutti i "grandi" in giro per l'Europa: non solo quelli del centro, della nuova "perfida Albione" (la Germania), ma anche quelli della periferia, che infatti ce lo pigiano da tre decenni al grido di "ce lo chiede l'Europa". Ora che il sistema fallisce, ai nostri capetti locali fa comodo dare la colpa a una mitologica "Germagna", come Mussolini soleva dar la colpa, appunto, alla perfida Albione. I grandi cambiano colore (dal nero al rosa), ma la loro strategia comunicativa attraverso i decenni è sempre la stessa, perché è quella che funziona: la favoletta. Caricando un personaggio favolistico di tutte le responsabilità sperano, ovviamente, di scaricare da sé le proprie, facendo passare inosservato quanto siano stati collusi col sistema e quanto ci hanno guadagnato. Ma in questo caso particolare questa strategia è estremamente pericolosa: rischia di portare veramente al conflitto civile europeo, e quindi dobbiamo disinnescarla.

Il modo migliore per farlo, naturalmente, è osservare i fatti.

Il primo è che, come qui ci siamo detti da tempo (fra la stizza impotente di decine di troll) in "Germagna" non tutti stanno bene. Dettaglio da non dimenticare mai, perché potenzialmente molto destabilizzante.

Ma anche volgendo gli occhi a chi invece l'ha sfangata, cioè proprio a quell'establishment tedesco dipinto come bieco e naturalmente incline al male dalla stampa europeista (quale prevedibile paradosso!), troviamo voci diverse, ma tutte piuttosto autorevoli che invece, forse non per particolare bontà, ma certo per realismo politico (magari non disgiunto da un certo opportunismo), vorrebbero che questo gioco finisse. Abbiamo sentito da tempo Hans-Olaf Henkel (lo ricordiamo a quelli che "ma tu sei/eri per l'uscita unilaterale"); poi, durante la crisi, si è fatto sentire Schaeuble, con la sua proposta di uscita concordata e assistita della Grecia dall'Eurozona. Concordata e assistita, lo ribadisco (e anche temporanea, ma quello si sapeva che era per finta)! Una proposta della quale, e questo gli va riconosciuto, solo Fassina, fra i politici italiani, mi sembra abbia riconosciuto o quanto meno sufficientemente evidenziato il valore positivo (soprattutto in confronto all'accordo raggiunto).

Già: la Germania, della quale tutti mi dicevano fosse monolitica e fuuuuuuurba, compattamente schierata a difesa dell'euro dal quale trae tanti benefici e che perciò sarebbe stato irreversibile, ha fatto capire per bocca di un suo rappresentante non di secondo piano di non essere proprio monolitica, e che l'euro non è irreversibile, semplicemente perché anche lì qualcuno si rende astrattamente e confusamente conto del fatto che la strada imboccata (che poi è quella percorsa finora) porta come minimo al fallimento della Grecia (cioè dove ha già portato una volta), e come massimo a una guerra civile europea: due cose che non fanno particolarmente comodo a nessuno, anche se quasi nessun singolo ha il coraggio intellettuale di opporsi, semplicemente perché se si ragiona nei termini del proprio orticello, si può sempre sperare che il cerino rimanga in mano a un altro.

È questa miopia, la speranza di rientrare dei propri crediti prima del fallimento del debitore, quella di riuscire a cavarsela scaricando su qualcun altro (un concorrente? I contribuenti?) il peso delle proprie scelte sbagliate, cioè il costo del fallimento del debitore, che induce i singoli creditori a non arretrare di un passo, e costringe pertanto la Grecia a vivere ancora al tempo della Troika.

Ma non può durare a lungo.

E dopo tocca a noi.

96 commenti:

  1. professore, non credo che Schaeuble mentisse quando parlava di uscita a tempo. Secondo me faceva riferimento alle uscite temporanee delle vecchie valute dallo SME. Per la Germania sarebbe il meglio dei due mondi: mentre sei dentro ti spremo, poi ti lascio fuori sino a che ti è ricresciuto un po' di grasso, poi ti faccio rientrare e ti spremo di nuovo. In tal modo il famoso ramo smetterebbero di segarlo. E i politicanti idioti degli altri paesi farebbero esattamente come i loro predecessori del tempo dello SME: presenterebbero l'uscita come un vulnus del prestigio nazionale da cancellare al più presto col reingresso. Immaginiamoci quali e quanti sacrifici "per tornare nel club di quelli che contano". Lo abbiamo già vissuto

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  2. eppure, professore, un IV Reich senza euro mi sembra difficile edificarlo. A meno che la prospettiva del IV Reich non sia (più) nelle corde dell'élite tedesca, ma mi stupirebbe: hanno creato un sistema socio-economico mercantilista che può funzionare, come lei mi insegna, solo grazie all'euro. Buttarlo all'aria mi pare molto rischioso politicamente, per questi signori. Quelli della SPD, al contrario, mi sembra siano sulla lunghezza d'onda degli USE, da bravi filostatunitensi, e infatti si sono scandalizzati per la proposta di Schaeuble. E la Merkel mi pare stia a cavaliere tra queste due posizioni, un po' filo-USE, un po' filo-IV Reich. Una specie di maanchista veltroniana, potremmo dire...

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    1. Lei da quanto è con noi? Mi sembra che le sfugga il senso del mio intervento. Qualcuno può aiutare?

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    2. Provo: i politici tedeschi sono vittime delle loro bugie.
      Dopo aver dato la colpa di tutti i problemi (dell'eurozona, ma anche della aumentata diseguaglianza tra tedeschi) ai PIIGS e alla loro corruzione, pigrizia e inefficienza, hanno le mani legate.

      Se anche volessero aiutarli (solo per mantenere l'euro che fa comodo solo a loro, non certo per buon cuore) non potrebbero perché i cittadini tedeschi, dopo questo lavaggio del cervello, non lo accetterebbero.
      Questo è il senso di "segare il ramo su cui sono seduti".

      Quando la Merkel ha appena accennato un lieve ammorbidimento verso i greci, il Kapò dell'SPD ha tirato fuori tutto il suo zelo rigorista, per compiacere gli USA, ma anche per guadagnare elettori delusi dalla mollezza della Merkel.

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    3. Alla puntualizzazione di Silvia mi sento di aggiungere soltanto quanto segue: una qualunque analisi che voglia giungere ad una qualche conclusione logicamente solida non può prescindere dal rifiuto della madre di tutte le stronzate, accettando finalmente che la Germania non è una signora bionda che abita in Germania

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    4. La Germania non è una signora bionda che abita in Germania, ma in Germania stanno ed operano quegli stessi identici gruppi di potere che hanno MASSACRATO i loro stessi connazionali della ex DDR (applicando quei meccanismi che ci ha spiegato così bene il prof. Giacchè, e che con la follia della moneta unica sono stati puntualmente replicati in danno dei paesi periferici dell’unione).
      Una cosa, a mio modesto giudizio, è la necessità di comprendere che le responsabilità non sono solo ed esclusivamente tedesche; ben altro sarebbe voler quasi negare che è proprio da quella nazione che sono derivati (ancora una volta, presumo.. non per mera casualità) assetti e dinamiche idonee a creare problemi potenzialmente molto, molto distruttivi.
      Del resto, mi pare, il prof. Bagnai mentre giustamente ci invita a cogliere la complessità della generale situazione macroeconomica, d’altro canto non ha certo risparmiato in questi anni accenti di assoluta ‘ferocia’ nei confronti del ‘capitale tedesco’ e dei burattinai che hanno scritto lo spartito di questa tragedia buffa e dirigono l’esecuzione della ‘folle orchestra’.

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  3. da qualche annetto; come diplomatico ne conosco parecchi di tedeschi, e mi sembra siano divisi, ideologicamente, come scrivevo. Parlo del grosso della loro élite. Non mi sfugge affatto (spero) il senso del suo intervento, professore: so che ci sono crepe e fenditure nel presunto monolite, al punto che io ritengo tale monolite sia in realtà composto da due "torri" (IV Reich e USE). E sono d'accordo con lei nel constatare che ci siano tedeschi che vogliono farla finita con l'euro sic et simpliciter e proprio per tema di una guerra civile europea. Ma chi prende davvero le decisioni, non si può permettere, credo, di abbandonare le prospettive evocate in precedenza per avventurarsi in una terra incognita, quella di una ue senza vincoli valutari di sorta.
    Guardi, negli anni ho visto che il peso della tradizione è sostanzialmente insostenibile: chi ha sempre puntato sul IV Reich e chi ha sempre puntato sugli USE non se ne può distaccare tanto facilmente, così come, nel mio campo, certi rituali e certi posizionamenti diplomatici non possono essere cambiati, anche se converrebbe farlo. E' una melassa mentale da cui riescono ad affrancarsi solo i più brillanti. Gli altri preferiscono affondare con la barca, sino al momento in cui suoneranno le sirene e tutti si affolleranno ai parapetti. Ecco, mi sembra lei ritenga che il momento della sirena dell'abbandono nave sia prossimo per ragioni oggettive. Io, pur da materialista, penso invece che la melassa impedirà alla Germania (ossia al grosso delle sue élites) di prendere atto della realtà in tempo utile.
    E penso, per finire, che la fine politica dell'euro verrà piuttosto da un grande paese della "periferia" come l'Italia, se verrà. Perché il peggior scenario sarebbe la fine tecnica dell'euro, ossia il suo mero tracollo, come già avvenuto per il gold standard negli anni '30. Le auguro buona serata

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    1. Ma lei conosce qualche politico italiano? Basta conoscerne uno per sapere esattamente in quale scenario siamo. Quindi, relax... Fra un po' potrà andare in vacanza!

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    2. Ma lei conosce qualche politico italiano? Da palermitano amo molto l'ironia,mi verrebbe di rispondere a questo suo quesito,conosciuto Boccia li hai conosciuti tutti,compreso il suo " sogno " che vuol lasciare alle prossime generazioni. Imbarazzante.Cordiali saluti.

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    3. Un giorno spero di riuscire a mettere ben a fuoco perchè in questa parte di mondo chiamata Europa la vita sarebbe impossibile "senza vincoli valutari di sorta". Forse perchè la Politica di troppa sovranità non saprebbe che farsene :-)

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  4. Avrei dovuto andare in ot relativo, ma questo post cade a fagiuolo.

    Anzitutto complimenti perché è riuscito a far stare in pochi minuti una specie di odissea europea con la massima lucidità. In molti andranno a risentire i vari passaggi e se Zeus vuole capiranno.

    Volevo raccontare una fatto che per quando sia un aneddoto è comunque una prassi oramai consolidata.
    Mia figlia acquisita, vent'anni circa, quarta alberghiero, è andata a fare lo stage a Milano marittima per ottenere i cosiddetti crediti ( i termini non li mettono a caso) che aiutano nel giudizio finale.
    Lo stage dura un mese, così stanno gli accordi, e deve essere completato. Lavorano minimo otto ore al giorno per sei giorni. A turni coprono tutti i pasti e a testa sono almeno due ; colazione-pranzo, o pranzo-cena.
    La sistemazione la gestisce il direttore dell'hotel.
    L'hotel è un quattro stelle, il fine settimana 250/duecentocinquanta coperti, così ci rendiamo conto del volume.
    Allora: li hanno sistemati in una specie di piccola villetta da vacanza in due per stanza. Non hanno il frigo!!! (non scherzo). Sono a 4,8 km dall'hotel e si sono dovuti affittare la bici (si, sono venti km al giorno) trenta euro più cauzione, tot 50€. Mangiano in hotel gli avanzi del giorno prima (ma i piatti di qualità, tipo roastbeef, crostacei, polpo etc,cioè proteine, non avanzano quasi mai).
    Quando fanno la cena mangiano prima, ma dopo il servizio e la pedalata hanno una fame da bestia, quindi devono spendere.
    Siamo andati a trovarla e solo appena prima di tornare ho scoperto la questione frigo e anche che la bici non aveva fanali, e non ho potuto farci nulla.
    Appena tornato ho contattato la responsabile e non sapeva nulla. La percentuale degli stagisti è elevata e tutte le strutture ne usufruiscono abbondantemente.
    Per fortuna che per gli operai ci sono i sindacati! (DAR), ma per questi "studenti" non ci sono neanche i burattini a tutelarli.
    Volete sapere quanto percepiranno? 50/cinquanta merdosi €..
    Dunque; 8x6=48x4=192. Dai cinquanta togliamo i trenta dell'affitto bici...20.192= 0,104 millesimi. (quando ho iniziato a lavorare (1978) prendevo seicento lire all'ora.
    In effetti raccogliere pomodori è meglio tutelato, e c'è chi si scaglia contro le mafie (DAR).
    Ah, e se vuoi mangiare nel giorno di pausa...pedaliii.

    Ma queste storie, non le raccontavano i vecchi per redarguire i giovani lamentosi e viziati?
    Giuro che la prossima volta che sento uno di sti coglioni decrepiti che dice:" I giovani di oggi non hanno voglia di lavorare, di fare i lavori duri etc etc bla bla...". gli faccio perdere la voglia di parlare ad minchiam.

    Sarebbe interessante scoprire in quanti lavorano a zero facendo stage. So di un mio conoscente disoccupato che ha dovuto fare corso di magazziniere e poi ha dovuto fare stage di un mese in un centro commerciale a ufa.
    Un buon bacino di manodopera gratis.
    Per fortuna c'è chi ci difende (DAR).

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    1. La profezia di Padoa Schioppa si avvera. I bamboccioni sono stati riavvicinati alla durezza del vivere. Vediamo quanto ci impiegano a capirlo.

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    2. Le locuzioni “bamboccione” e “durezza del vivere” non sono state usate a caso, ma rientrano nella strategia del divide et impera. Chi detiene il potere sa che il popolo è più forte se unito e più debole se diviso. Il migliore espediente di una tirannide per controllare e governare un popolo è dividerlo in categorie da far scontrare fra loro, provocando rivalità e fomentando discordie. Il capetto di turno deve dichiarare che gli italiani fanno schifo ed in particolare che: gli impiegati statali sono improduttivi; i giovani sono bamboccioni e scansafatiche; i professori sono meno preparati rispetto alla media europea; i migranti rubano il lavoro; i vecchi non mollano la poltrona e rubano il futuro ai giovani; i pensionati sono spesso falsi invalidi; i sanitari ammazzano i pazienti ecc. Paradossalmente, rientra in questa strategia anche il parlar male dei politici. Nell'immaginario collettivo, ormai il termine “politico” è sinonimo di “ladro”, quindi un politico, per avere successo nella sua strategia comunicativa, anziché parlare bene di sé, deve parlar male della politica in generale e di qualche avversario politico in particolare.

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    3. Una volta lo stage era l'occasione per conoscere, vedere direttamente un'attivita' lavorativa, non per svolgerla! Ma se si usasse il termine corretto, ovvero "training on the job", la magica parolina job farebbe scattare l'ovvia necessita' di retribuzione. I ragazzi non iniziano a rompere un po' di piatti anche a causa dell'educazione che hanno avuto dai genitori "borghesi" come me, la gente tranquilla che ha sempre lavorato ed e' sempre stata pagata, fin dal primo giorno di lavoro. In via di estinzione.

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    4. A suffragare questa analisi riporto quanto sentito ieri a Bianco&Nero su radiouno. L'argomento erano i recenti dati sulla povertà in Italia (si perchè biosogna aspettare l'ISTAT per saperlo). Bene, una delle soluzioni proposte era quella di potenziare i centri per l'impiego copiando quanto fatto, ma guarda un po', dalla Germania. Lungi da lui individuare la causa nella 'distruzione' della domanda interna, ma nell'inefficienza del sistema sociale. Poi, giusto per completare l'opera, una delle cause erano le baby pensioni. Dopo questa ho cambiato canale. Però tornando al discorso del dott. Grande, il concetto è proprio questo: fare in modo che in due litighino, così il terzo gode...

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    5. A proposito di ISTAT ho sentito per caso in un TG che c'è una richiesta di rottamazione dell'istituto, che andrà ovviamente sostituito da uno di matrice europea. Così anche i dati statistici, ormai ultimo scampolo di verità che passano i telegiornali, andranno presumibilmente a donne di facili costumi. Qualcuno ha sentito qualcosa in merito? Purtroppo (o per fortuna, magari è un'idiozia detta dal bugiardo di turno) in rete non ne trovo traccia.

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    6. Credo si chiami "modello Hartz".

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    7. @Pietro Vittori no, non l'ho sentito, ma fa parte delle condizioni della capitolazione greca. Il che è terribilmente inquietante. Come fare analisi o semplicemente verificare un'info su dati controllati da chi vuole imporre la politica dell'euro? Anche per questa via passa il nuovo fascismo. Purtroppo se ne parla pochissimo.

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  5. Prof,ma questi rumors su un possibile euro a due velocita',fortemente voluto da hollande?secondo lei c'e qualcosa di vero?

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    1. E Hollande in quale euro crederebbe di essere?

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    2. Penso che una tal proposta non si realizzerà mai, sia perché la Francia non può stare nell'€ di serie A perché subirebbe una forte rivalutazione, sia perché l'Italia sarebbe enormemente avvantaggiata e questo la Germania non lo permetterà mai. Sembrerà strano ma nonostante non contiamo un c...o, la partecipazione dell'Italia all'€ è stata una "conditio sine qua non" per la sua nascita. Alla faccia di quei c......i di autorazzisti...

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    3. Perché l'Italia è sempre stata l'unico vero competitor industriale della Germania. Qundo vuoi distruggere un concorrente gli molli il pacco.

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  6. Ancora con sta patacca su Monti?Monti ha fatto una manovra da 1,2 punti di pil a dicembre 2011.Il.governo Berlusconi tra il 2008 e il 2011 5 manovre 7-8 punti di pil all'anno come impatto sul 2012 e successivi.Bagnai,un pó di onestá intellettuale ogni tanto non guasta

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    1. Certo che venire qui a invocare onesta' intellettuale e' paradossale.
      Ancora con abberluscone?
      Hai capito cosa e' il vincolo esterno? Non ci sono "salvatori" della patria, solo che monti come tale si e' spacciato. Da solo ha fatto il ruolo della troika.

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    2. Probabilmente avrà letto questo onestissimo articolo:
      https://www.thefinancialist.com/italys-reform-agenda-an-explainer-in-7-charts/

      dove qualche bontempone (http://corrieredellacollera.com/2015/07/17/matteo-renzi-ce-lha-fatta-parola-di-credit-suisse-se-non-e-bravo-e-fortunato-ora-cercheranno-di-liquidarlo-di-antonio-de-martini/#comment-58347) trova il coraggio di felicitarsi per le imprese del nostro attuale capo di governo ("Matteo Renzi sembra esser riuscito a traghettare l’Italia fuori dalle secche")
      eroe nazionale che ha sistemato i conti dopo #leriforme....

      Quando si dice onestà intellettuale...

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    3. Orazio,certo,onestá intellettuale.E basta con la fregnaccia del vincolo esterno.La mia citazione.di Berlusconi é legata alle manovre pesanti fatte dal suo governo ed é pertinente visto che.si continuano a contare balle.su Monti come se lui con una manovra da 1,2 punti di pil fosse stato la massima,unica e principale causa dei tre anni di recessione:balle.
      Paolo,non ho letto quel link,io leggo documenti ufficiali e ho memoria delle.manovre fatte in questi 10 anni.

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    4. Miiii che memoria... http://www.vincitorievinti.com/2015/05/il-disastro-italiano-in-venti-grafici.html

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    5. E quindi cosa c'entra il sito pataca di Cardená e quei grafici con quello che ho scritto io?

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  7. Il Professore e' sempre grandioso! Il Benigni direbbe: e' proprio una cosa strepitosa! Dal punto di vista tecnico, umano, politico. In questo momento ci vuole la sua fermezza per calmierare il risentimento verso Germania e Schaeuble. Anche la proposta di uscita controllata della Grecia dall'euro l'ho sempre considerata molto negativamente in quanto soluzione per gli Stati creditori di evitare la perdita da conversione dracma/euro (=taglio del debito). Probabilmente la Grecia non puo' fare altrimenti essendo molto peggio di noi e non potendo affrontare le successive ritorsioni commerciali come dazi doganali o di altro tipo del post uscita da euro. Comunque, Grazie.

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    1. Scusa, mi spieghi che minchia stai dicendo? Ti sei bevuto il cervello? Guarda che la proposta di Schäuble prevedeva un haircut, che invece non mi pare Tsipras abbia ottenuto restando dentro. Sei uno tsipriota? Perché solo in questo caso si comprenderebbe il tuo rifiuto di leggere la realtà dei fatti.

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    2. P.s.: quella dei dazi è una stronzata del Melanzana, priva di senso economico e politico, profferita quando aveva interesse a difendere l'euro facendo finta di criticarlo. Senti, ma da dove vieni?

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    3. Hai avuto la grazia di una risposta pacata dal padrone di casa. Dev'essere il tuo giorno fortunato.

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    4. Mi scuso per la mia disinformazione sul piano Schaubel. Errore imperdonabile. Mi scuso ancora. Su Tsipras non ho particolari simpatie perché al suo posto io avrei detto ai tecnocrati europei, Signori, noi usciamo dall'euro...,.arrivederci e grazie ! Rimborsiamo il debito in dracma.
      Nella mia ignoranza, mi viene da pensare che questo comportamento dei Greci provocherebbe in alcuni partners europei delle ritorsioni di varia natura tra cui quelle commerciali. Mi è venuta la parola dazi. Ho sbagliato. Mi scuso ancora.

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    5. Ehm. Temo che gli errori continuino. La Grecia, a differenza dell'Italia, ha ormai il debito in titoli di diritto internazionale e non può applicare la lex monetae. In altre parole non può rimborsare in dracme: può solo fare default e rinegoziare cosa, quanto e quando rimborsare (Argentina bond like). Trovo interessantissima questa discussione, in quanto è la dimostrazione di quanto anche una persona di evidente buona volontà e a grandi linee informata, si perda facilmente nelle vicende economiche a meno di applicarsi intensamente e con continuità allo studio. Ma è una cosa possibile che per capirci qualcosa milioni di persone si debbano mettere a studiare economia con impegno ? Non dovrebbe essere così.

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    6. Le puoi chiamare ritorsioni commerciali, ma è sempre lo stesso concetto.

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    7. Scusate, comincio a spazientirmi. Capisco che colleghi in pessima fede e diversamente specializzati in economia internazionale vogliano alzare polvere per vari motivi, ma qui giochiamo a un altro gioco, il gioco della verità. Mi fate un esempio storico (me ne basta uno, così poi lo analizziamo insieme) in cui, dopo il 1980, un episodio di major devaluation sia stato seguito dall'applicazione di dazi ritorsivi? Poi, quando non me lo avrete fatto (mi ci gioco una palla) vi spiego perché non lo avete trovato, ok?

      QUELLI DELL'USCITA A SINISTRA SONO IL MALE ASSOLUTO, CAZZO! NON È POSSIBILE DISINFORMARE A QUESTI LIVELLI! E COME FATE, VOI CHE MI SEGUITE, A CASCARCI? PER FAVORE, NON FATEMI PENSARE CHE IL TEMPO IMPIEGATO A SPIEGARVI LA SEMPLICE LOGICA ECONOMICA SIA TEMPO BUTTATO AL CESSO, ALTRIMENTI QUI CHIUDIAMO.

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    8. Credo sia per lo stesso identico motivo per cui non ci sono esempi di svalutazioni continue, unidirezionali e protratte nel lungo periodo. Inoltre nel mercato esistono più di due operatori, e le loro propensioni divergono

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    9. "Probabilmente la Grecia non puo' fare altrimenti essendo molto peggio di noi e non potendo affrontare le successive ritorsioni commerciali come dazi doganali o di altro tipo del post uscita da euro."

      Prima di tutto, cosa e' un dazio ed a che serve?
      http://www.sapere.it/enciclopedia/d%C3%A0zio.html

      Nel caso della Grecia (che e' un importatore netto, vittima di una grave crisi di debito estero) lo strumento principe per riequilibrare le partite correnti nel giro di qualche anno (cioe' per far ri-crescere le esportazioni, far riprendere a crescere il PIL e quindi per poter servire ANCHE il debito estero) non e' l'applicazione di dazi sulle importazioni, ma e' la svalutazione.

      Per i Paesi creditori della Grecia (a cui interessa sia il servizio che il rientro dal debito esistente) mettere dazi su merci e servizi dalla Grecia sarebbe come spararsi nelle palle, perche' senza aumenti del PIL (cioe' dei redditi dei residenti) la Grecia non potra' servire il debito e neppure lo rimborsera'.

      L'eventuale dazio sulle importazioni annullerebbe pure gran parte dell'effetto positivo sulle esportazioni della Grecia, perche' per i residenti aumenterebbe sia il costo delle materie prime (e/o dei semilavorati importati che vengono utilizzati per produrre le esportazioni) che il prezzo delle esportazioni (la svalutazione evidentemente no).

      Il problema e' ben noto ( https://en.wikipedia.org/wiki/Marshall%E2%80%93Lerner_condition ), si richiede solo di capire cosa e' l'elasticita' del PIL alle esportazioni ed alle importazioni (il Prof. ci ha dedicato vari post).

      In caso di ritorno alla Dracma, posto che sia soddisfatta la condizione di Marshall-Lerner (mi pare che per la Grecia lo sia), andrebbe solo gestito il transitorio della J-curve.

      https://en.wikipedia.org/wiki/J_curve#Balance_of_trade_model

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    10. Ma come, siamo passati da "La Grecia ha solo il turismo, non esporta nulla, il ritorno ad una valuta nazionale con conseguente svalutazione non l'aiuterebbe" (e daje pure di materieprimisti) ai dazi di ritorsione CONTRO i prodotti greci. Se nel mondo del WTO fosse possibile, dovrebbe essere piuttosto la Grecia a imporre dazi sui prodotti importati a seguito di una sua uscita dall'euro!

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    11. Del Melanzana oggi ho letto un articolo e l'ho letto senza prima sbirciare il nome dell'autore (alle volte lo faccio per il gusto di indovinarlo al buio).

      Mi sono dovuto sgranare gli occhi. Ed ho pensato a tutti quei milioni di anni sprecati dall'evoluzione biologica per "inventare" il meraviglioso fenomeno della deuterostomia, quando ad alcuni individui bastano solo alcuni mesi.

      La ciliegina è rappresentata da questo paragrafo:
      "...ma alcuni studiosi in questi anni hanno duramente lavorato per tentare di superare le banalizzazioni propagandistiche dei pasdaran pro-euro à la Renzi, da un lato, e degli ultras anti-euro à la Salvini, dall'altro. Questi economisti hanno proposto un'accurata analisi della crisi dell'eurozona, secondo quella che un tempo si sarebbe definita una prospettiva "di classe"."

      Ho pensato:" bè, ora citerà diversi premi Nobel, economisti di calibro e, perchè no, Bagnai...".

      NO

      Cita sé stesso.

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    12. Quella dei dazi è una emerita minchiata ( qui mi scuso col padrone di casa).
      È evidente che chi dice ciò, ovvero che verrebbero messi i dazi su alcune importazioni, qualora....., dovrebbero guardarsi i rapporti di commercio bilaterali tra i paesi europei, facendo la fatica di disaggregare i dati.
      Forse, ma non sono sicuro, qualcuno capirebbe che mettere dazi su semilavorati e prodotti finiti è darsi la zappa sui piedi.
      I dazi venivano applicati quando il commercio o gli scambi tra i paesi , erano poco sviluppati, e servivano soprattuttoma i paesi più arretrati.
      Sono d'accordo col prof, e chi frequenta e legge questo blog seriamente, non può non sapere che queste " lievi imprecisioni" ( va bene così prof? )
      sono dette da 2 categorie di persone:
      - gli improvvisati ( categoria assai vasta, nella quale includo anche i non specialisti di economia internazionale ),
      - e chi è in mala fede per ragioni che esulano dal fare vera indormazione o per mire personali. Purtroppo gli allocchi abbondano.
      D'altronde se non ci fossero i fessi, come potrebbero esistere i furbi et simila?

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    13. Comunque io ho detto politiche di ritorsione anche commerciale, all'interno dei quali non ci sono solo dazi. Siccome la Grecia è un Paese importatore netto, ciò vuol dire per esempio che uno che esporta in Grecia o non gli vende più il prodotto o gli alza il prezzo (nonostante che con la svalutazione per il greco costi di più).
      Perché scusate dopo un'uscita dall'euro unilaterale, svalutazione e conseguenziale default tecnico (quindi non solo svalutazione) che converrete con me non farà proprio piacere ai creditori, mi sembrava logico pensare a qualche forma di ritorsione ! Senza voler dire che il popolo greco debba temere queste risposte. Poi ho sbagliato a dire "dazi" dimenticandomi che il Paese è importatore netto. Vi ringrazio di tutte le Vs. reazioni giustissime perché il blog ha un livello tecnico elevatissimo.

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    14. Danilo, capisco che sei stato disinformato (la nostra presunta raffinatezza tecnica non c'entra, credimi: è proprio che in giro c'è gente che racconta balle per motivi legati a tatticismi politici locali). Cerchiamo di venirci incontro, perché tanto basta un po' di buon senso. Ti segnalo aspetti poco congruenti del tuo ragionamento (che sono poi alla base del fatto che non mi pare siamo riusciti a trovare un precedente storico all'applicazione di dazi ritorsivi a un paese che esegue una svalutazione drastica).

      Primo: il paese che rivaluta (e quindi viene danneggiato) non è un unico soggetto. Gli operatori finanziari in esso residenti vengono danneggiati, ma chi opera nell'industria, se ha subfornitori nel paese che svaluta, vede calare drasticamente i costi dei semilavorati, tanto per dire. Mettere un dazio sulle importazioni DAL paese che svaluta (per penalizzare le esportazioni DI quel paese) sarebbe quindi una mossa autolesionistica (oltre che non consentita dal WTO).

      Secondo, l'idea che i mercati finanziari ragionino per ritorsioni (e quindi possano indurre il governo a imporre dazi ritorsivi anche se questi non fanno comodo ad altri operatori residenti nel paese che rivaluta) è un po' puerile. Non si comportano, in genere, come amanti tradite: un clean start fa comodo anche a loro: si puliscono i libri e ci si relaziona con un paese che cresce e che da quel momento può ricominciare a offrire opportunità di investimento. Questo spiega anche perché i paesi che svalutano drasticamente NON rimangono esclusi dai mercati finanziari a lungo e NON sperimentano di norma abnormi aumenti dello spread (che invece in genere PRECEDONO la svalutazione perché hanno la finalità di sostenere il cambio sopravvalutato del paese debole attirando capitali dall'estero).

      L'esperienza storica in ogni caso dice questo, e se lo dice ci sarà un motivo, no?

      Un abbraccio e grazie per l'apprezzamento.

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  8. Mario Draghi è il sacerdote dell' euro irreversibile, ed è ormai il riferimento sicuro delle componenti tedesche e internazionali che spingono in avanti ed oltre ogni illecito limite l' esistenza di questa ignobile farsa; ricordiamoci inoltre che qui in Italia il capofila assoluto della perpetuazione del meccanismo perverso dell' euro ed ancora molto ascoltato è Giorgio Napolitano, ovvero il capofila di coloro che non volevano l' euro prima delle convergenze.
    Nemmeno più Weidmann si permette di contestare apertamente l' operato di Mario Draghi, infatti lui ha mantenuto l' ELA invariato per tutto il periodo di crisi, senza che Weidmann potesse opporsi e lo stesso Schauble il 12 luglio ha dovuto soccombere quando lui ha ricordato un Haircut già avvenuto nel 2012 di debito detenuto dal sistema bancario.
    Io onestamente credo che a meno di sconvolgenti ed al momento non prevedibili attacchi speculativi, che demolirebbero la credibilità e la sicumera di questo signore, ricordando fra l' altro le forti amicizie di Draghi oltreoceano, la situazione sarà difficilmente modificabile; sembra contestualmente, fra l' altro, che i movimenti politici antieuro o euroscettici, si stiano molto depotenziando di questi tempi, come in Spagna ed anche in Francia, anche perchè alcuni dati delle economie sembrano in leggero miglioramento. Concludendo, la vedo piuttosto brutta per le classi medio basse che continueranno comunque a perdere terreno, nelle economie sottoposte al bromuro della BCE, che sta smorzando le potenzialità di quegli spiriti che si ribellano al non senso di questa Unione monetaria.

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    1. Questa è la visione di molti. È chiaro che se per anni hai spostato il dibattito sul nulla, cioè sulle conseguenze inflattive di un'uscita (che non ci sono), nella versione "de destra" (le cavalletteeeee) o "de sinistra" (la quota salariiiiiii), quando poi si arriva al vero nodo, quello politico, cioè il fatto che Draghi ricatta un paese chiudendogli le banche, laggente si guarda nel portafoglio, lo vede vuoto, ma poi guarda i prezzi, e vede che non salgono, e quindi è tutta contenta. Chiaro, no?

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  9. Non credo che il dopo euro sarà gestito dalla destra. Il dopo tangentopoli fu gestito da socialisti e democristiani vestiti a nuovo. Morirà il PD, ma gli uomini si ricicleranno

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  10. Siamo ad un paradosso inverosimile...
    Ho constato che i simpatizzanti nostrani di Tsipras ora lo snobbano come "arrogante"per aver portato a compimento esattamente ciò per cui lo veneravano:dare al popolo il potere di veto,trattare con la troika senza voler mettere in discussione l'uscita dall'€..Se tanto mi da tanto lo amavano perché nel loro candido cuore europeista speravano perdesse!
    Il paradosso poi dei classici boccaloni che si sono fatti mangiare l uccello dalle mosche con"la lokomotiva d Europa" ,diffidare della "bontà" della Cancelliera che ha fatto piangere (porina)una bimba.("allora da baffetto non so ' cambiati")
    E poi il paradosso degli irriducibili,che di fronte al canocchiale ripetono"ipse dixit"!
    Spero solo che abbiano un buon conto in banka e soprattutto non abbiano figli.
    Buona notte..ora devo battagliare con una zanzara.....zzzzzz

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  11. Scusate per il mio grezzo pensiero da Nostradamus de noantri cmq lo voglio esprimere lo stesso: secondo me le cose cambieranno quando la Francia e soprattutto la Germania si accorgeranno che il gioco non vale più la candela, quando si sarà spremuto il massimo possibile.A quel punto questa Europa mai concepita sugli edeali e principi dei suoi fondatori ma solo sull'interesse privato e e della finanza indomita forse cambierà strategia,e allora non si parlerà più di "progetto o sogno europeo" ma di qualche altra definizione assurda concepita dalle elites per mascherare qualche altro meccanismo perverso a svantaggio di molti. Con il neoliberismo, altro che modernità,sembra di essere tornati al tempo di Zola con le lotte di classe.

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    1. Perché, fra Zola e Moccia i poveri e i ricchi sono andati d'accordo?

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    2. No ma il miglioramento della vita in termini generali aveva un po' ridotto illusoriamente quella distanza fra le classi.Oggi quella storica disparità si sta accentuando e inasprendo nuovamente.È un pericolo per chi detiene il potere e può essere visto anche come un bene ma forse può essere anche un pericolo per la democrazia perché la può destabilizzare e condurre verso derive difficili da prevedere e soprattutto da gestire. Non lo so, forse certe dinamiche oggi per motivi socio-culturali possono svilupparsi in modo differente rispetto al passato, ma come lei Prof. ha ricordato in un video parafrasando Hegel: l'uomo trova difficoltà a imparare dal passato.

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    3. Nell'occidente il dopoguerra ha visto la rivincita di vastissimi strati di popolazione che ha avuto accesso crescente (fino a meta 70) a diritti e benessere economico mai visti prima. Ma i figli e i nipoti di questa generazione hanno subito mollato la presa, riconoscendosi altro dalla propria origine. L'illusione edonistica di essere tutti parte di un mondo di ricchezza. Fatalmente ora il terreno è pronto per i fascismi e la guerra. Noi sappiamo che nel frattempo, sulla faccia del pianeta non vi è stato un solo giorno senza disperazione, miseria, malattia, guerra e oppressione.

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  12. http://mobile.nytimes.com/2015/07/19/business/history-echoes-through-greek-debt-crisis.html?smid=pl-share&_r=0&referrer=

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  13. "E dopo tocca a noi." Una frase che fa molto riflettere: tocca a noi nel fare la fine della Grecia? Perchè ho paura che con Renzi al governo qualsiasi cosa potrà pretendere Bruxelles, il buon Renzi l'applicherà.

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    1. A differenza di Berlusconi - che ritenendosi detentore di un potere proprio, in alcuni casi avrebbe anche potuto opporsi a diktat esterni (vedi caso Putin) - i politicanti del pd sono servitori consapevoli del proprio status di servitori, quindi sempre e solo proni esecutori. Ma poi Renzi non mi sembra sia definibile neanche quale amministratore di condominio. Mi pare acclarato che sia solo l'attuale leader del più importante reality show televisivo in onda. Almeno fino alla prossima nomination.

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  14. L' intervista a Padoan di Marco Valerio Lo Prete.
    Una istruttiva sequenza di concetti articolati tra cinismo, ipocrisia e banalità; lui si che ha interessi particolari da difendere ovviamente ne discende che gli interessi generali sono del tutto fuori dalla sua visione.

    Tre soli passi esemplificativi di ciò che sopra esplicitavo (ma sono il cuore del pensiero):

    "Primo punto:l'uscita è la scelta della disperazione e l'Italia non è (ancora ndr) un paese disperato"

    "Certo non c'è solo la svalutazione monetaria e i suoi effetti sulla competitività, ma anche il cambio del rapporto tra debitori e creditori. Uno stato che uscisse troppo indebitato, (il debito è ancora troppo piccolo per essere nelle condizioni di disperazione ndr) con il debito che restasse in euro (bonta sua, usa il condizionale) vedrebbe aggravarsi la sua posizione.

    "E comunque ribadisco: un paese che scegliesse di uscire dall' euro pur avendo fatto aggiustamenti molto significativi si comporterebbe come una persona che, quasi raggiunta la vetta di una montagna, cioè la stabilità economica (quale faccia di bronzo che non sei altro ndr), decidesse all' improvviso di scendere a valle, vanificando tutto"

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    1. Quanto siamo odiati noi cittadini. Prima è venuto Padoa Schioppa, a chiamarci bamboccioni.
      Poi è venuta la Fornero, a chiamarci "choosy".
      Poi è arrivato Padoan: l'Italia non è ancora un paese disperato (ma ci stiamo lavorando).
      Ci stanno bollendo vivi e io non voglio finire come l'aragosta in bella vista.
      Qui è tutto un pagare e soldi non ne entrano (o ne entrano sempre meno). Lessi tempo fa un articolo della CGA di Mestre che diceva che i servizi, dopo le privatizzazioni, hanno aumentato i costi di non so bene quale percentuale (mi pare che siano comunque raddoppiati). Ah ecco il link:

      http://www.cgiamestre.com/2014/07/tariffe-rincari-record/

      Privatizzazioni? A me sembrano solo oligopoli. Ma potrei sbagliarmi eh....chiedo venia se erro.

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    2. Direi che la metafora della montagna calza a pennello, infatti, matematicamente parlando la cima di una montagna è un punto di equilibrio alquanto INstabile (massimo locale), basta una piccola spintarella per sfracellarsi di sotto. Parlando di stabilità molto meglio una valle (minimo locale), al massimo ci si sbuccia il ginocchio.

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  15. Non credo che la Francia sia messa molto meglio di noi. Vedi le proteste degli allevatori, contro le carni straniere a basso prezzo. Nel blog di Sapir si dava il resoconto di due discorsi di Hollande nello stesso giorno; il primo al 90 compleanno di Delors - ci vuole più Europa, magari con un ulteriore parlamento - e l'altro in cui si invitano i francesi a consumare di più i prodotti locali e segnatamente le carni. No, la Francia non sta meglio di noi.....

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  16. Giorni fa scrivevo in un commento che lo spirito di Yalta scorre ancora potente in Russia.

    Se fosse confermata la notizia che Putin avrebbe rifiutato il suo aiuto per un ritorno alla dracma (quando interpellato il giorno del referendum), alloraTsipras farebbe IMHO una figura ancora peggiore della gia' pessima figura che appare (cioe' una figura da cioccolataio al quadrato).

    http://www.zerohedge.com/news/2015-07-21/tsipras-asked-putin-10-billion-print-drachmas-greek-media-reports

    Chiedere ad uno 'scacchista' di fare una mossa improvvisata equivale a far sospettare una trappola (e quindi ottenere un rifiuto certo).

    Tra l'altro il pagamento da parte della Grecia delle rate 'in ritardo' dovute all'IMF si vociferava da tempo (ZH) che sarebbe servito all'IMF per trasferire all'Ucraina i fondi necessari a ripagare alla Russia i titoli (Eurobond) in scadenza a fine anno; possibile che Tsipras non fosse informato?

    Lo scacchista sembrerebbe quindi non solo essersi assicurato che riavra' indietro i soldi prestati a suo tempo all'Ucraina, ma avrebbe pure conquistato consistenti crediti da farsi ripagare in termini geo-politici (chi sa, forse pure l'accordo con l'Iran, che ha seguito di poche settimane il referendum greco).

    Averceli noi di politici di razza come Putin e Lavrov!

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  17. Una modesta proposta.
    Fa mo 'n bel movimento co' un programma pplitico co' ppochi punti:

    Mo bbasta co a austerità.
    Famo e lotte pe' ffa' 'n europa dei popoli ne' o spirito de a bonanima de Artiero
    A li frosci je famo sposa' e mette ar monno li fiji co er utero 'n affitto.
    Famo entra' tutti a cazzo de cane, che semo tutti fratelli.
    Semo solidali e 'mplementamo 'a raccolta diferenziata de 'a monnezza.
    E ganne se ponno fa'.
    A li ricchi je famo pena' co 'na bbella patrimoniale.
    Tajiamo a spesa pubbbbblica e e penzioni così se ponno tajià e tazze e da' lavoro a' ggiovani
    Famo 'na gguera teribbile a li evasori e li corotti
    E pe' ffa' questo, promovemo 'n zacco de ggirotondi co 'e majiette "Sge suì Sciarlì"

    Poi annamo ar potere, se magnamo tutto quer che cè rrimasto da magna' e disciamo: «nun sce sono e condizzioni p'uscì: a bbenzina anderebbe a le stelle e 'i stipenni e 'e penzioni nun varebbero più gnente. Sce dispiasce ma amo fatto ddu' conti e nun ze po' ffa' »

    Po' se dimettemo ppe oneztà 'ntellettuale, e sse famo da' 'n ber posto aa Gordman Sacse

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    1. @Il velo di Maya
      Anvedi! Gajardo... aho' cce sto', diteme ndo se deve annà ppe ttrovasse e mette sù l'impiccio. Devo da portà pure l'arma? 'n se a mai... E' la vorta bbona è, m'o sento mannaggia... Mica come 'e fregnacce de quer franzoso secco e coi mustacchi, che s'è ffatto pure musulmano, 'tacci sua!!!

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    2. Ma Vendola non parla romanesco!

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    3. Mi piace! Ci sto!
      Riempiamo questo vuoto politico!
      E per il nome propongo Movimento del Cetrolio!

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    4. Sai che tte dico, Velo de Maya? Anch'io ce sto, che Artiero poi ciaveva 'na ztoria e degli ideali che oggi quelli ar potere manco s'oo sognano. Che lui voleva 'nartra Eropa, mica questa dee banche. M'aa detto puro ieri a Susanna. Pe' nome se vvoi er parere mio mejo nun cambia', stiamo zempre sull'Artraeropa, che ha preso 'na brutta botta, ma vva cco' tutto.
      Però ce dobbiamo da mette puro er biologgico, e - er più importante de tutto - a ammore libbero.

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  18. Mi sa che tocca invità Giannuli al #Goofy4. Fatevi un po' un giro sul suo blog.

    P.s.

    Prof mi sblocca su tuittero? Sono stato bloccato prima del metodo PULL

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  19. Devo ammettere che lei ci ha preso in pieno. Io ero possibilista che le cose potessero finire diversamente, non tanto per fiducia nei soggetti coinvolti, ma in quanto speravo si fosse giunti al punto di rottura. Evidentemente mi mancano delle informazioni o non le ho ben comprese.

    E a proposito di conoscenza, o presunzione di conoscenza, un piccolo OT, di cui magari qualcuno ha già sentito parlare:

    "Altro che esperti, ovvero l'illusione della conoscenza"

    "Quanto più si è convinti di conoscere a fondo un argomento che esula dalle proprie competenze professionali, tanto più è facile essere vittime di un'illusione di competenza che porta a dar credito a concetti fasulli e accettare fatti inesistenti"

    http://www.lescienze.it/news/2015/07/21/news/errore_autovalutazione_percezione_conoscenze-2697950/

    Da tenere bene in mente.

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    1. Però questa volta era facile. Vi avevo dimostrato che Varoufakis era un incompetente. Chi aveva letto i miei libri era in grado di percepirlo immediatamente. Dopo di che, se nel 2012 sei incompetente a tal segno, è chiaro che lo sei per motivi ideologici. Da ciò scaturiva l'educated guess, che poi si è rivelato corretto, che l'incompetente non avrebbe percepito il bisogo di correre ai ripari studiando. Tutto qui.

      A contorno osservo che la mia dimostrazione dell'incompetenza di Varoufakis suscitò una lieve increspatura nella merda che popola il web 2.0. Chi si adontò? Guarda caso, proprio quelli che continuano in modo masturbatorio e autocelebrativo a concentrarsi sulle minuzie tecniche dell'argomento, senza ammettere che la tragedia che stiamo vivendo ha radici culturali. Un uomo intelligente come Varoufakis ci metterebbe mezzo pomeriggio a capire il da farsi. Ma non ce lo mette perché è culturalmente legato alla cosidetta "Europa". Questo presuppone una enorma ignoranza in termini storici, politologici, ecc. , e siamo d'accordo. Ma il problema non è di "erudizione", quanto di cultura.

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    2. Allora è falso anche che fosse un discepolo di JK GALBRAITH perche quest" ultimo aveva capito quello che andava prefigurandosi 35 anni fa.
      Costui in epoca non sospetta disse che oramai non si doveva più parlare di scontro tra capitale e lavoro ma fra impresa economica e lo stato.
      Sindacati e forza lavoro non sono più i nemici primari dell" impresa.
      Il nemico è il governo.
      Il governo riflette gli interessi di un corpo elettorale che va molto oltre gli operai, un corpo composto dai vecchi, dai poveri urbani e rurali, dalle minoranze , dai consumatori, dagli agricoltori, dagli ambientalisti dai fautori dell" azione pubblica nella sanità, trasporti e istruzione.
      Oggi hanno messo i loro lecchini ai governi quindi è caduto anche questo problema.

      Il potere oggi è subordinato al mercato, , il mercato fissa i salari gli stipendi gli interessi e i prezzi per i fornitori e per i consumatori.
      Essendo il mercato ad avere questa autorità è chiaro che non la posseggono ne individui ne imprese.
      Accusato di cattivo uso del potere c" è la risposta semplice che la colpa è del mercato.Il paradosso del potere nella tradizione classica è che benchè tutti siano in accordo che il potere esiste , esso in linea di principio non esiste.

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    3. Professore, non per giustificare l'ignoranza di Varoufakis ma per spiegare le ragioni della mia fiducia negli eventi, riporto un commento al video scritto poco tempo fa: "And now they defaulted, imposed capital controls and look poised to leave the Euro. Yanis won the referendum to fuck the country and resigned - he already did what he said we'd do, right?".

      Ovvero, ad un certo punto, visto che ti hanno messo nella merda fino al collo (perdoni il francesismo), al punto in cui non pensavi magari di arrivare, qualche domanda te la dovrai pure fare? Cioè, io ho difficoltà a pensare che il problema sia meramente ideologico quando si parla dei singoli. Qui confido più nell'inteligenza umana, di cui al limite il problema ideologico è un sintomo della scarsità di tale dote. Ma forse dimentico che non abbiamo a che fare solo coi singoli ma anche con la stupidità del gruppo.

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    4. Si veda a tal proposito l'effetto Dunning-Kruger.
      'L'effetto Dunning–Kruger è una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, giudicando, a torto, le proprie abilità come superiori alla media' (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger)

      (per la quale scoperta gli autori hanno vinto il premio Ig-Nobel)

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  20. Essendo qui da Dicembre 2011 mi permetto di dire grazie perché fa piacere sapere le cose in anticipo grazie ad una corretta chjave di lettura.
    Apprezzo tantissimo la difesa di Schauble & C in un periodo in cui il sentiment antitedesco viene fomentato ovunque dai nostri vergognosi leccapiedi. La piega che sta prendendo non mi piace per niente.

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    1. Attenzione! La narrazione a supporto del "sentiment" antitedesco che è in voga sui media di regime è la seguente: il "sistema" nel quale ci troviamo (trattati, istituzioni UE e UEM) è comunque buono e da difendere ad oltranza, ma stato rovinato dal comortamento della "cattiva" Germania.
      Ora, che la Germania sia stata "cattiva" servendosi a proprio esclusivo vantaggio del "sistema" ed al difuori di qualsiasi logica cooperativa (pur teoricamente prevista dai trattati), con la complicità delle classi dirigenti degli altri Paesi che glielo hanno permesso, è un fatto inoppugnabile (e da non dimenticare mai), ma l'origine del problema è nel "sistema", non nella Germania.

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    2. Aggiungo a ciò che ha scritto Porter: nell'intervento ad Ascoli, Alberto ricordava che Schäuble ebbe un ruolo nell'annessione (eufemisticamente nota come unificazione) della Germania Est.

      Non si tratta quindi di uno stinco di santo, ma ne avete mai sentito parlare male relativamente a quella vicenda? Come mai viene attaccato violentemente nel momento in cui propone, come seconda opzione, un'uscita assistita alla Grecia? (Sono domande retoriche...)

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  21. Se la Germania avesse "collaborato"rinunciando a politiche mercantiliste ("non è chiedere elemosina"cit Prodi)si sarebbe avuto l occasione di riscrivere i trattati e alle teste d Europa non sarebbe stato bene!
    E se la Germania avesse attivato politiche espansive alla domanda interna forse ci sarebbe più occupazione da noi, ma meno da loro...
    E se la Germania avesse accettato un inflazzzzione più sostenuta forse l euro sarebbe stato una "cura"meno cruenta per il sud,ma un successo meno esplosivo per il nord.Ma se non si ha vantaggio da nessuna delle parti perché perseguirlo? Ahaaa!! per la pax Europea...
    E se......la mi nonna aveva le ruote era un carretto e non avrebbe avuto bisogno del bastone! PIGLIAMOCI QUEL CHE É e basta con i SE...


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  22. Ho visto gli allevatori francesi bloccare i parcheggi di Mont Saint Michel e sono rimasta molto colpita. Non pensavo che la crisi economica fosse così profonda anche in Francia. Non vogliono sussidi, vogliono vendere i loro prodotti eccellenti ma più cari delle carni di importazione a basso prezzo. E reclamano questo diritto dal luogo che è il simbolo stesso della loro Nazione e della sua storia. Ed hanno ragione. Anche io credo ormai che non sia rimasto molto tempo. E se sono OT mi scusi tanto.

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  23. Intransigenza verso i diversamente onesti. D'altronde già il Sommo Poeta ci indicava la strada:

    "Ma distendi oggimai in qua la mano;
    aprimi li occhi". E io no gliel'apersi;
    e cortesia fu lui essere villano.

    (inferno XXXIII, vv.148-150)

    Oppure:

    Chi fa onore al villano, fa onta a Dio. (Proverbio)

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  24. Strabiliante il QI dell'intervistatrice.

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  25. Sì, ai suoi QED ci siamo abituati, al punto che mi sa che qualcuno cominciamo a farcelo da soli, magari non così precisi, ma a grandi linee...
    Adesso dico una cosa che la farà arrabbiare, ma pure a quello ci siamo abituati: veda un po' se invece del QED 53/54 ce po' da' tre numeri sicuri così ci ripigliamo dallo stato un po' de soldi che ci ha presi...
    Nell'attesa le do io un QED con largo anticipo: per il greco er palla sta in ottime mani! :-)

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  26. Tra queste acute osservazioni di Bagnai post ideologiche sul conflitto tra i grandi e i piccoli , su cui la sinistra, ancorché moderata, ha da fare un lavoro di avvicinamento abissale, rinuona bene a mio parere il dispositivo esplicativo di "moltitudine " pensato da Tony Negri.Perché in fondo è quello che si sta cercando di fare qui: valorizzare e coalizzare i saperi e le professioni ancora libere contro le potenti correnti dei grando soggetti economico del libero mercato di assoggettare tutto e tutti in nome di un immaginario mondo fatto di ordine, merito ed efficienza. Peccato per Tony Negri essere ancora recluso in Italia in un certo immaginario ancora stereotipato sui ti dell'antagonismo sociale.Va quindi detto che è anche per questo che ci troviamo una sinistra che sta all' economia come un cattolico sta alla vergogna nei confronti della masturbazione!

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  27. E se quando saranno evidenti i danni provocati da Prodi a Renzi, da Holland a Tsipras... lagggente penserà "la sinistra non capisce un cazzo di economia, d'ora in poi dovremo fare politiche economiche di destra!"?

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  28. Mi dispiace constatare che i QED diventano sempre di più e sempre socialmente peggiori, anzi direi tragici. Oramai la tua proverbiale "sfiga" la conosciamo, e ritornando indietro nei post di goofy, credo sia sempre più probabile che fino al 2017 (elezioni francesi) rimarrà questa situazione di stasi drammatica. Se la Le Pen viene eletta e mantiene quanto più volte detto, cioè che farà uscire la Francia dall'euro, probabilmente avremo per la prima volta in Europa un politico con la forza necessaria a rompere le catene dell'euro.
    Certo fino al 2017 è lunga e possono succedere molte cose.

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  29. Immediatamente dopo gli esiti del Consiglio dei capi di governo europei sulla faccenda greca ho scritto qui tutta la mia delusione e rabbia per le gravissime (a mio modo di vedere) lacune culturali, politiche e strategiche di un Tsipras che non ha saputo cogliere l'importante, notevole e straordinaria "fenditura" politica che Schaeuble gli stava aprendo. Sempre a mio modo di vedere rimarrà alla storia come uno dei più grandi errori strategici che un capo di stato ha commesso in questo secolo. Tremendo errore che sarà interamente pagato dal suo popolo, o per lo meno dalla stragrande maggioranza del suo popolo che continuerà ancora a pagare sulla propria pelle la nuova ed ancor più gravosa austerità, così bellamente, e direi anche lievemente, subita ed accettata dal soggetto!
    Venendo ai 12 Mld e passa di consolidamento fiscale goduriosamente preso su per le terga, ed in particolare la parte dell'aumento di 10 punti di IVA per il settore turistico/ristorazione (che vale circa un 17% di PIL, se non ricordo male) voglio sottolineare ancora una volta una cosa che in questo blog tutti sanno, e cioè il sicuro non raggiungimento degli obiettivi di bilancio prefissati dai creditori.
    Se infatti, come postato dal Prof. Bagnai, gli operatori turistici per mantenere i prezzi concorrenziali, in un mercato a forte competizione come quello turistico internazionale, dovranno limare i ricavi per compensare l'aumento dell'IVA, questo comporterà un effetto moltiplicativo di diminuzione di PIL (il denominatore scende) . Ma non solo! Si verificherà anche un non aumento del gettito IVA rispetto a quello messo a budget, in quanto minori ricavi vuol dire minore imponibile, che vuol dire minore imposta incassata rispetto a quella preventivata con aliquote più alte, ma di fatto su un'imponibile più basso. E se queste condizioni si avvereranno difficilmente sarà centrato il surplus preventivato, ed anche il numeratore (in aumento rispetto al budget) contribuirà a mandare il rapporti fabbisogno/PIL e debito/PIL alle "stelle".
    Mi sa che risentiremo presto parlare di Grecia e del "nazista" Schaeuble.

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  30. Tento il mio personale QED: il Prof. Bagnai c'azzeccherà anche la prossima.

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  31. Qualche giorno fa un'amica di München mi ha espresso tutta la sua preoccupazione per l'evidente sentimento antitedesco che va montando in €Uropa, dalla Grecia, dove ha trascorso forse per l'ultima volta, le vacanze, all'Italia, dove la crescente acquiescenza del "governo" italiano ai desiderata berlinesi va di pari passo con l'altrettanto immotivata ostilità del parco buoi nazionale.
    Come il dominus di questo luogo ha detto millanta e una volta, pur con tutte le sfighe che ci stanno seviziando l'esistenza, chi abbia voglia di documentarsi e di dare alle sue opinioni una base fattuale può farlo, e non di rado aggratis.
    Vengo al punto. Sul sito del BMAS, il Bundesministerium für Arbeit und Soziale, è reperibile, per l'appunto aggratis, un ponderoso rapporto dal titolo Armut und Reichtum in Deutschland, Povertà e Rucchezza un Germania. Per i non germanofoni è disponibile anche una editio minor in lingua inglese, minor ma tuttavia sufficientemente esauriente per farsi un'idea precisa della realtà dell'apparentemenre scintillante Eldorado teutonico.
    Intendiamoci, in Germania, dove capito con discreta frequenza, un professionista laureato o un lavoratore ad alta qualificazione vive MEDIAMENTE meglio che in Italia, e spesso di molto.
    I servizi pubblici funzionano MEDIAMENTE meglio che in Italia, spesso molto meglio.
    Eccetera.
    Ma se parliamo di lavoratori a qualificazione medio-bassa il discorso cambia, e di molto.
    Coesistono nella stessa azienda persone con mansioni sovrapponibili e due, tre contratti di lavoro diversissimi.
    Poi c'è la piaga dei minijob. C'è un sacco di gente che nemmeno con due, o anche tre minijob non riesce a guadagnare abbastanza per mettere su casa e farsi una famiglia, il che è uno dei motivi pe cui il paese è in piena crisi demografica.
    Non pretendo che il bracciante lucano ed il metalmeccanico modenese si butti o a capofitto sul World Economic Outlook ed eseguano elaborate analisi basate sulle sue serie, ma credo che sia legittimo pretendere che lo faccia chi dice di rappresentarne gli interessi, e poi glielo spieghi correttamente, in un linguaggio che possano capire.
    Salvo una relativamente piccola minoranza, la maggior parte della gggente sembra non aver capito che non si tratta più di Franza, di Spagna e di Germagna, ma di elite, o classi abbienti, nazionali, che hanno un comune interesse oggettivo, e lo perseguono indefessamente, a mantenere in vita il sistema criminale e fascista che gli permette di restare, al meno per ora, tali, in contrapposizione alle classi subordinate, o classi non abbienti, nazionali che hanno un comune interesse oggettivo a impedirglielo, ma che rincoglionite dal flauto che i pifferai gli suonano nelle orecchie da decenni, fanno l'esatto contrario.
    Rebus sic stantibus, ritengo molto improbabile che l'€Uropa esca dalla trappola nella quale si è volontariamente cacciata senza un'ennesima esplosione di violenza su scala continentale.
    Non sono tranquillo, ma proprio per niente.
    Non vorrei che il terzo libro che der Kommandant sicuramente scriverà "dopo" dovesse essere intitolato, per esempio: "Cazzo, eppure l'Italia poteva farcela".

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  32. Prove di "aumento della disuguaglianza"
    Ferrari, “se salari aumenteranno troppo dovremo lasciare Maranello”
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/23/ferrari-se-salari-aumenteranno-troppo-dovremo-lasciare-maranello/1901258/

    Credo si tratti di un nuovo QED

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  33. Forse sintetizzato così all'osso risulta pubblicabile... in caso contrario prenderò atto del non gradimento oggettivo/soggettivo (non lo so...) e me ne farò una ragione. Grazie comunque per tutta l'attività di divulgazione, mi rendo conto che su grandi numeri 16.174.038 + o - 1 non fa differenza.
    Sintesi proposta:
    Tsipras ha perso un occasione storica nel non saper/voler cogliere la "fenditura" politica aperta da Schaeuble.
    I rincari dell'IVA oltre ad innescare diminuzioni del PIL dovute a diminuzioni di ricavi e relative diminuzioni di salari, porteranno probabilmente a mancare anche gli obiettivi sul gettito fiscale per via della conseguente diminuzione dell'imponibile, contribuendo ad alzare il rapporto debito/PIL.
    Disgustosamente banale!

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  34. buongiorno avrei una domanda su un argomento a cui non riesco a trovare risposta :
    Perché nella richiesta di RIFORME di tutti i governi euristi collaborazionisti , BCE , FMI e quant'altro si insiste sempre sulla RIFORMA della GIUSTIZIA ? cosa nuoce a lor signori nell'attuale codice?

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  35. Buongiorno professore,
    un po' di tempo fa, in risposta ad una mia domanda, aveva detto che era imminente la stesura di un post tecnico sulla situazione del sistema bancario italiano e sulla sua capacità di reggere ad un'uscita dall'euro, soprattutto in relazione al potenziale squilibrio che si verrebbe a creare fra crediti ( destinati in larga misura ad essere ridenominati in lire) e debiti (che potrebbero invece soggiacere a norme internazionali, insensibili alla legislazione italiana).
    Visto che gran parte di quanto accaduto in Grecia è frutto del ricatto che la BCE ha perpetrato attraverso il sistema bancario, non le sembrerebbe giunto il momento di affrontare la questione?

    Grazie

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    1. Mi permetto di insistere e sollecitare una risposta. Mi sembra che quanto accaduto in Grecia dimostri che la condizione necessaria per superare senza eccessivi danni la fase di transizione dall’euro ad una nuova moneta sia un sistema bancario solido nei confronti del quale i cittadini non perdano la fiducia, in modo che il sistema dei pagamenti possa continuare a funzionare e l’economia non rischi il soffocamento, come invece accaduto in Grecia.
      Un sistema bancario in default non ha queste caratteristiche.
      Crede che presentandosi presso un concessionario Mercedes di Atene con un assegno circolare da 100.000 euro della Alpha Bank le avrebbero consegnato una macchina? Certamente non due settimane fa, ma forse anche oggi potrebbe esserci qualche problema.
      Anche le transazioni di più modesto importo, come pagare una cena con il bancomat, possono entrare in crisi. Cosa gliene frega al ristoratore di Santorini che il proprio conto in banca sia stato accreditato di 200 euro se la banca di cui è correntista/creditore potrebbe non riaprire mai più?
      Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che per uscire dall’euro il problema di stampare nuova moneta è del tutto secondario, stante il fatto che gran parte della moneta in circolazione è “moneta bancaria”, ma questa, per circolare, deve godere della fiducia dei cittadini.
      A mio modesto giudizio, chiunque voglia seriamente affrontare la questione dell’uscita dall’euro deve partire da un’analisi del sistema bancario. Solo un paese dotato di un sistema bancario solido può permettersi l’uscita dall’euro.

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    2. Tu non puoi permetterti alcunché perché evidentemente non hai affrontato le letture che costituiscono la base di conoscenza minima per intraprendere un percorso comune. Il tuo ragionamento ha una evidente fallacia logica: è un'ottima descrizione di quello che succede DENTRO l'euro! Ora, se sei un troll hai chiuso. Se sei in buona fede, studia. That's all.

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  36. "Qual è l’unico esito nel quale le classi politiche europee non sarebbero costrette a rimangiarsi le loro sporche, infami, criminali, sordide, meschine, incoerenti, turpi e vituperevoli menzogne? (se ho dimenticato qualche aggettivo feel free, sotto c’è posto). Ma è elementare, Watson: l’uscita della Germania! E perché? Ma perché questo scenario è compatibile, appunto, con le menzogne dei politici del Nord, e di quelli del Sud.

    Cominciamo da questi ultimi: da noi i Fassini e le Fassine potrebbero dire “signora mia, l’euro era tanto ‘na cosa bbella, ma ar monno c’è tanta cattiveria, sti tedeschi so’ pproprio egoisti, e chi se l’aspettava? D’artra parte, signora mia, bisogna pure capilli, certo, un po’ è pure corpa nostra che nun avemo fatto ‘e riforme, però, signora mia, si quelli nun ereno così egoisti forse quarcosa se poteva fa pe’ ‘a vedova e ppe ll’orfano. Vabbe’, mo comunque semo usciti, vedemo che sse po’ ffa”. Questo per i Fassini e le Fassine (ubi tu Fassinus, ego Fassina).

    Al Nord, Joseph Merkel e Angela Goebbels potrebbero dire: “la colpa è di quei porci del Sud, sono proprio irrecuperabili, talmente irrecuperabili che alla fine ci conviene tirarci fuori, piuttosto che pagare con una iperinflazione al 5,2% il fio delle loro malefatte. Siamo forti, ce la faremo da soli, non ci servono partner pigri e sleali”.

    Ecco: la quadratura del cerchio: ognuno rimarrebbe perfettamente coerente con le proprie menzogne e quindi forse (dico forse) potrebbe conservare la cadrèga."

    (Alberto Bagnai - 11 febbraio 2013)


    Il vero problema è quanto la corda debba ancora tendersi prima di venire allentata, quanto tempo deve ancora passare prima che questo gioco truccato finisca con la carta della menzogna finale.

    In soldoni: quanta violenza sono disposti a sopportare prima di venire a patti con la realtà (realtà che, banale dirlo, non sarà l'ovvia constatazione dei dati fattuali, da anni accessibili a chiunque, quanto il propagarsi dell'odio lungo i punti di rottura della crisi, che prima o poi dovranno comunque cedere).

    Fatto salvo Fassina, che per fortuna è ora al passo con lo stato dell'arte (a proposito di percorsi), siamo messi talmente male che c'è da sperare segua a ruota l'ennesimo QED, prima che il taxi diventi un vagone bestiame.

    PS_Nei giorni precedenti il referendum greco ho letto la dichiarazione di un qualche politico greco, forse di ANEL, secondo cui l'insistenza della troika per alzare l'IVA, specie sulle isole, era riconducibile agli interessi commerciali tedeschi: in particolare affermava che gran parte delle catene alberghiere dell'Anatolia è ormai di proprietà tedesca, quindi danneggiare il turismo in Grecia farebbe gioco alle località concorrenti. Non saprei dire se sia vero o meno, di sicuro rinfocola evitabilissime tensioni regionali. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

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  37. Da Roma (provincia di Atene), il sindaco PDino: << Insieme a Zingaretti abbiamo deciso che da oggi Comune, Regione e Atac si impegneranno a cercare un partner industriale ...... Abbiamo dato mandato all’azienda di scrivere un piano industriale vero e forte per indire la gara, in questo modo anticipiamo l’avvio di un processo nazionale che impone di non gestire piu’ il servizio in house a partire dal 2019»
    Con una sinistra così, a che serve la destra?

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