(Paola und Safiria gewidmet)
Françoise,
n’étant plus aidée, était en retard. Quand je fus en bas, elle était en train,
dans l’arrière-cuisine qui donnait sur la basse-cour, de tuer un poulet qui,
par sa résistance désespérée et bien naturelle, mais accompagnée par Françoise
hors d’elle, tandis qu’elle cherchait à lui fendre le cou sous l’oreille, des
cris de « sale bête ! sale bête ! », mettait la sainte douceur et l’onction de
notre servante un peu moins en lumière qu’il n’eût fait, au dîner du lendemain,
par sa peau brodée d’or comme une chasuble et son jus précieux égoutté d’un
ciboire. Quand il fut mort, Françoise recueillit le sang qui coulait sans noyer
sa rancune, eut encore un sursaut de colère, et regardant le cadavre de son
ennemi, dit une dernière fois : « Sale bête ! » Je remontai tout tremblant ;
j’aurais voulu qu’on mît Françoise tout de suite à la porte. Mais qui m’eût
fait des boules aussi chaudes, du café aussi parfumé, et même… ces poulets ?…
Et en réalité, ce lâche calcul, tout le monde avait eu à le faire comme moi. Car
ma tante Léonie savait — ce que j’ignorais encore — que Françoise qui, pour sa
fille, pour ses neveux, aurait donné sa vie sans une plainte, était pour
d’autres êtres d’une dureté singulière. Malgré cela ma tante l’avait gardée,
car si elle connaissait sa cruauté, elle appréciait son service. Je m’aperçus
peu à peu que la douceur, la componction, les vertus de Françoise cachaient des
tragédies d’arrière-cuisine, comme l’histoire découvre que le règne des Rois et
des Reines qui sont représentés les mains jointes dans les vitraux des églises,
furent marqués d’incidents sanglants. Je me rendis compte que, en dehors de
ceux de sa parenté, les humains excitaient d’autant plus sa pitié par leurs
malheurs, qu’ils vivaient plus éloignés d’elle. Les torrents de larmes qu’elle
versait en lisant le journal sur les infortunes des inconnus se tarissaient
vite si elle pouvait se représenter la personne qui en était l’objet d’une
façon un peu précise. Une de ces nuits qui suivirent l’accouchement de la fille
de cuisine, celle-ci fut prise d’atroces coliques : maman l’entendit se
plaindre, se leva et réveilla Françoise qui, insensible, déclara que tous ces
cris étaient une comédie, qu’elle voulait « faire la maîtresse ». Le médecin,
qui craignait ces crises, avait mis un signet, dans un livre de médecine que
nous avions, à la page où elles sont décrites et où il nous avait dit de nous
reporter pour trouver l’indication des premiers soins à donner. Ma mère envoya Françoise
chercher le livre en lui recommandant de ne pas laisser tomber le signet. Au
bout d’une heure Françoise n’était pas revenue ; ma mère indignée crut qu’elle
s’était recouchée et me dit d’aller voir moi-même dans la bibliothèque. J’y
trouvai Françoise qui, ayant voulu regarder ce que le signet marquait, lisait
la description clinique de la crise et poussait des sanglots maintenant qu’il
s’agissait d’une malade-type qu’elle ne connaissait pas. À chaque symptôme
douloureux mentionné par l’auteur du traité, elle s’écriait : « Hé là ! Sainte
Vierge, est-il possible que le bon Dieu veuille faire souffrir ainsi une
malheureuse créature humaine ? Hé ! la pauvre ! »
Mais dès que je
l’eus appelée et qu’elle fut revenue près du lit de la Charité de Giotto, ses
larmes cessèrent aussitôt de couler ; elle ne put reconnaître ni cette agréable
sensation de pitié et d’attendrissement qu’elle connaissait bien et que la
lecture des journaux lui avait souvent donnée, ni aucun plaisir de même famille
; dans l’ennui et dans l’irritation de s’être levée au milieu de la nuit pour
la fille de cuisine, et à la vue des mêmes souffrances dont la description
l’avait fait pleurer, elle n’eut plus que des ronchonnements de mauvaise
humeur, même d’affreux sarcasmes, disant, quand elle crut que nous étions
partis et ne pouvions plus l’entendre : « Elle n’avait qu’à ne pas faire ce
qu’il faut pour ça ! ça lui a fait plaisir ! qu’elle ne fasse pas de manières
maintenant ! Faut-il tout de même qu’un garçon ait été abandonné du bon Dieu
pour aller avec ça. Ah ! c’est bien comme on disait dans le patois de ma pauvre
mère :
« Qui du cul d’un
chien s’amourose
Il lui paraît une
rose. »
(...mi è tornata in mente questa pagina attraverso un percorso mentale un po' tortuoso. No, non ho messo incinta la cameriera: ho semplicemente decapitato un pollo, ma non è stato pollicidio, come direbbe la Boldrini, bensì vilipendio di cadavere. Ero a casa di mia suocera, incidentalmente, privo della mannaia della mia bisnonna, Teresa Fioravanti, macellaia, che ricordo seduta nella sua poltrona, cieca, ma con la mente lucida come uno specchio, quella che se gli chiedevi: "Nonna, in che giorno cade la Pasqua nel 2012?" te lo diceva al volo, e nessuno capiva quale fosse l'algoritmo - se ne è persa la memoria, come per i canoni mensurali - anche se questa informazione, come dire, non rischiava di esserle utile, atteso che la morte la colse a 99 anni prima che nascesse er Palla... Una bella mannaia professionale che i Bagnai si tramandano di primogenito in primogenito da un secolo e mezzo giù per su. Capirai! Quella che con la mannaia della val d'Arbia sarebbe stata un'operazione rapida e indolore - nel senso che il peggio era già stato fatto - con un coltello pariolino ha preso minuti preziosi. Anche da morto il pollo, se da vivo è stato un pollo, oppone resistenza. La sestessitudine, questa qualità che pochi uomini e pochissimi polli possono permettersi, fatalmente crea problemi. Se sei stato allevato in batteria, per chi deve squartarti è tutto più semplice. E va anche detto, d'altro canto, che per colorare in rosso l'Arbia coi coltelli di mia suocera ci sarebbe voluto un secolo e mezzo... E così, anche a me è partito il "sale bête !" di prammatica. Poi mi sono guardato, non allo specchio, cosa che notoriamente adoro, ma dentro, und ich habe in Françoise mein Bild erkennt, come quel viaggiatore in quel fiume ghiacciato...
E allora ho riflettuto su tante cose.
Intanto, sugli tsiprioti, gli inutili intelligenti, come li chiama Massimo Rocca. Oh, quanto sarebbero a proprio agio, loro, in questa amena selva di rimandi, o per lo meno con quanta dignità farebbero finta di essere a proprio agio, nella loro patetica pretesa di essere dei miei simili. Du gleichst dem
Geist, den du begreifst, nicht mir! Il viaggiatore in movimento pare l'abbia scritta proprio per loro, questa frase, per gli inutili intelligenti, per quelli che hanno letto Proust come sui pascoli un vitello legge un Wegweiser. Perché se l'avessero letto come l'ho letto io, Proust, come un uomo legge l'opera di un uomo, come potrebbero non riconoscersi nell'immagine di Françoise, che leggendo sul bugiardino i sintomi che la medicina dovrebbe alleviare si commuove fino alle lacrime, dimenticandosi così di recare il farmaco alla cameriera, che poche stanze più in là, in preda a quegli stessi sintomi, ne avrebbe tanto bisogno? L'unica differenza è che il bugiardino è un bugiardone: Repubblica, o, se capita, il Corriere. Ma rimane la profonda, sterminata, feroce verità di Proust. Quanto fa presto, il giovane narratore, ad indignarsi, ma anche a capire che la sua indignazione nasce e muore nel momento in cui trarne le conseguenze sconvolgerebbe le sue abitudini più futili, lederebbe i suoi bisogni più estemporanei. E quanto è facile commuoversi con le terga al sicuro, distogliendo sempre e comunque lo sguardo dal prossimo nostro. Quanto è facile commuoversi per i greci, se e quando il bugiardone, per qualche imperscrutabile motivo, lascia filtrare qualche notizia, continuando a ignorare, tetragoni come un macigno, il dolore, la disperazione dell'imprenditore che si passa la corda intorno al collo - tanto è un nemico di classe - o dell'operaio che segue la stessa strada - tanto la colpa è del nemico di classe! La vera colpa dell'imprenditore e dell'operaio è quella di vivere a pochi metri da voi, e voi questo non potete perdonarglielo. E la vostra indignazione contro il "finanzcapitalismo" (ma vaffanculo! Vaffanculo! Sciatti creatori di sciatti neologismi!) nasce e muore nel momento in cui, per difetto di intelligenza o di cultura, temete che l'unico gesto in grado di spezzarne le logiche lederebbe i vostri dirittucci acquisitucci, la vostra penZioncina, i vostri risparmiucci. Muoiano tutti, purché l'inflazzzzzione non eroda i miei risparmiucci... Che poi, come chi ha studiato sa, non sarebbero nemmeno erosi...
Oh, quanto dovrei essere umano per non disprezzarvi, inutili intelligenti per i quali leggere Proust è stato un obbligo vacuo, un rito da compiere per sentirsi accreditati socialmente, una fastidiosa incombenza, come il fare l'esame che ti serve per alzarti la media o per avere il giusto numero di crediti, e che quindi studi per dimenticare, e non, come per molti che sono qui con me, che veramente sono con me, un'esperienza che ti segna, l'esporsi a una indicibile violenza, la violenza della verità, la verità dell'arte, che uccide il nostro io e ci lascia nudi di fronte al dubbio.E voi dubbi non ne avete: il popolo è populista, e tanto basta per prestargli meno attenzione di quanta Marie Antoinette ebbe a prestargliene, abbozzando almeno una soluzione, per quanto paradossale: mangiare brioches. Dovrei essere veramente molto umano per non disprezzarvi. Questo blog mi ha fatto capire quanto amavo i miei prossimi (non simili: prossimi), e anche i miei remoti, ma mi ha fatto anche capire che non posso darmi obiettivi che eccedano i miei limiti. Posso cambiare questo paese, un po' l'ho già fatto - il lessico stesso del recente dibattito sull'euro è nato in questo blog - ma non posso, non potrò mai, non disprezzare chi ha letto Proust restando quello di prima...
E poi ho riflettuto sul dottor Piller, che questa mattina ho avuto la ventura di incontrare a TgCom24. Der arme, was für eine schlechte Überraschung! Ma che il meraviglioso mondo del "dico il cazzo che mi pare perché qui comando io" prima o poi dovesse giungere a un termine era nella logica delle cose, e lui, se ha studiato i suoi classici, avrebbe dovuto saperlo: alles was
entsteht ist werth daß es zu Grunde geht. Niente è per sempre. Senza malizia alcuna, come noterete, invece di Faust ho preferito citargli Esopo (che poi sarebbe uno pseudo-Esopo, ma non entriamo in dettagli): come dire, richiamarlo alle radici Piigs della nostra cultura. Ma non v'era malizia alcuna nel mio gesto, come non ve n'era nel mio ricordare un principio metodologico nel quale credo: ognuno è portatore di un pezzo di verità. L'Europa dovrà essere ricostruita anche insieme al dottor Piller. Fatevene una ragione. Ma la mia riflessione era un'altra. Quando la molla della violenza, che l'egoismo dell'establishment tedesco e l'ipocrisia degli inutili intelligenti stanno caricando oltre i limiti storicamente sperimentati, rilascerà tutta la sua energia, chi ne subira gli effetti non sarà il colpevole, o i colpevoli, ma saranno tante piccole "sale bête", tanti polli di Françoise e questo per tanti motivi, incluso il fatto che nel mondo del capitale anonimo alla fine il colpevole non si sa nemmeno dove andarlo a cercare, e giocoforza sarà, per i facinorosi, prendersela con i suoi alfieri e i suoi rappresentanti senza potere. Nella violenza non ci può essere giustizia, del resto. E questo noi lo sappiamo, e per questo motivi ci distanziamo da chi ha voluto usare la violenza della crisi come metodo di governo. Oh, a scanso di equivoci ribadisco che fra questi ultimi non rientra certo il prof. Castaldi. Spero, per restare in tema proustiano, che abbiate apprezzato la chiusa della mia controreplica, e vorrei tanto che ad almeno uno di voi essa abbia fatto tornare in mente quest'altra pagina immortale. Damoiseau de Montargis è un po' meglio di visiting fellow al CGR, ma questo passa casa e chi si accontenta gode.
Ed ora vi lascio, devo officiare il pio rito del "babbo fa l'arrosto", una messa alta nella liturgia dei Bagnai. Hoc facite in meam commemorationem. Chissà se un giorno "er Palla" arrostirà anche lui qualcosa per i suoi pulcini. E chissà se la mannaia sopravviverà ai traslochi. La memoria. Anche la Grande Guerra è arrivata in val d'Arbia. Mia nonna se la ricordava così: due figure nere emergono dalla nebbia, sono due carabinieri a cavallo. Tutto il paese, Lucignano, restava col fiato sospeso, mentre i due, al passo, cercavano fra le case la loro casa, quella dove dovevano recare il messaggio. Ognuno sperava non fosse la propria, perché tutti avevano qualcuno al fronte. Ma a qualcuno doveva toccare, altrimenti non sarebbero venuti fino a lì, e in due. Poi il dubbio si risolveva, e da una delle povere case si levava un grido di disperazione, di negazione, o un pianto rassegnato.
E così sapete anche perché quando vedete i Carabinieri vi corre un brivido per la schiena anche se avete la cintura allacciata.
Il loro non è mai stato un lavoro facile. Ma qualcuno doveva pur farlo. Esattamente come questo blog qualcuno doveva pur scriverlo. Vi auguro, mi auguro, di poter raccontare qualcosa ai vostri nipoti...)
(ah, quello di voi che mi ha regalato un Amarone Masi del 1999 sappia che sto per berlo con l'adorabile matriarca. Sto cercando di farla uscire dal tunnel del Tavernello...)
(piuttosto, a proposito di Europa, mi corre l'obbligo di annunciarvi che giovedì 13 giugno alle 21 suonerò a Grottaferrata. Sarà un concerto europeo, dove spero di convincervi del fatto che lo swing non è appannaggio di musicisti dal colore della pelle diverso dal nostro, ma partecipano di esso anche dei fiorentini, purché sufficientemente psicotici. E io modestamente lo nacqui. Almeno non ho dato ai miei genitori il dolore di essere pisano...)
Prof., guardi che Marie Antoinette aveva capito tutto: erano i croissant che mancavano!
RispondiEliminaAvesse già avuto la supply side economy, sarebbe sul trono ancora adesso (la supply side fa MIRACOLI).
Commento prima di leggere fino in fondo, causa permanenza fuori casa da ormai tredici ore e prossima scadenza del tempo all'Internet point che, da addicted, frequento per riposarmi quando appunto sono fuori casa anche se nella mia città.
RispondiEliminaMa Narciso, quello vero, cioè NON il padrone e signore del blog, era fessacchiotto o furbo o entrambe le cose e in quale proporzione?
Dissacro, dissacro, forse per reazione a Caravaggio che è uno dei miei preferiti in assoluto e pertanto mi risulta freudianamente perturbante e attraente, ma la reazione è in verità a Narciso-in-sé (NON in te) e non a Caravaggio.
Lo amo tanto che, a mio giudizio forse un poco snob, Roma vale un viaggio e possibilmente di più anche solo per vedere e rivedere lui.
Lui Caravaggio, intendo...le opere sulle quali la critica è da tempo concorde.
Dico questo volutamente per polemica, perché certo qualcuno sa che, da qualche anno, in una città che non dico, si scoprono Caravaggio a go-go in nome del fatto che per qualche tempo fu veramente in tale città.
E un Caravaggio, vero o no (opera), venne dichiarato presente, da un notevole nome - che poteva pure sbagliare ma anche no (sic) - nella medesima città alcuni decenni or sono.
Boh, aspetto di trovarne uno nel cassonetto sotto casa.
Fine dello sproloquio tangente...tangente al tema, dico - che nessuno equivochi.
Lei continua a stuzzicarmi con Proust e io lì a salivare con le budella (non quelle iraniane ovviamente) che si contorcono...e va bene, non l'ho letto ancora Alla ricerca del tempo perduto...faccio pubblica ammenda.
RispondiEliminaNon che abbia paura di affrontare questa "fatica letteraria"..è che a furia di pregustare il momento ho sempre rimandato cullandomi in questa goduria che mi attende.
O forse perché voglio finire di "prepararmi" completando alcune opere di Balzac, Stendhal, Flaubert...ma credo soprattutto perché si è messa di mezzo l'economia e Proust voglio leggerlo "assoluto" senza distrazioni né altri pensieri.
Se in programma c'è Acocella, chiaro che Proust debba aspettare...
Se ne parla la primavera prossima, promesso.
Ho evitato di commentare gli tsiprioti perché, almeno per me, con il NONO punto del loro programma sono inesistenti. Che schifo.
Io le mannaie le conservo per chi le merita... il povero pollo no.
RispondiEliminaSplendido a TgCom24, spero vi confrontiate anche in futuro, magari in trasmissioni più popolari... è stato un piacere vederlo annichilito (ma io sono di parte?).
con il bianco pallido Piller uno splendido, chirurgico e definitivo Cavajere nero. poi, l'inflazione al 20% e i tassi piu' bassi al 18 proprio non torna, vi pare?
RispondiElimina"L'unico vero viaggio, l'unico bagno di giovinezza, sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l'universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è. Lo possiamo fare con un Elstir, con un Vinteuil: con i loro simili, voliamo veramente di astro in astro."
RispondiEliminaLo sapevo che ti avrei stanato...
EliminaAncora un paio di settimane, secondo i miei calcoli, e poi potrò passare a Keynes (ma mi conviene, poi, iniziare da "Esortazioni e profezie"?)
EliminaIn alternativa "Sono un liberale?" (Biblioteca Adelphi 566), che è stato curato da un economista.
EliminaGrazie! Li leggo sicuramente entrambi. Ah, a proposito di buoni consigli (ti zicuro meglio tei zacci conzigli di Piller), ma sa che l'altro giorno ho avuto l'intuizione di inserire nella finestrella di ricerca di You Tube un suo un po' enigmatico tweet in tedesco e (come immaginavo) ho scoperto quella meravigliosa cantata di Buxtehude Der Herr ist mit mir... Sulla mia personale bilancia a due piatti i suggerimenti musicali di Goofynomics stanno ormai come minimo bilanciando le spiegazioni di macroeconomia.
EliminaRipetete con me: Alberto è il mio DJ, non manco di nulla...
EliminaCon un DJ così l'ignoranza musicale diventa una felix culpa (puoi scoprire sempre nuove meraviglie). Per tutto il resto però mi attengo all'ortodossia (però questa cantata mi piace meno di quella di Buxtehude, non so se è una bestemmia).
EliminaMa la smettiamo? BRAVO, VINCI SENZA STRAVINCERE, (SI FA PER DIRE) per responsabilita. "IMMENSO BAGNAI".
EliminaSono impressionato e felice, ma sei vero?
Prof, lei è veramente tremendo..."curato da un economista"...sto ghignando da dodici ore...comunque segnalo la signorilità de il Saggiatore che consigliava di leggere "Sono un liberale?" quando ci parlai a proposito di "Esortazioni e profezie".
EliminaUn piccolo addendum...finanzcapitalismo tanto neologismo non è...leggendo L'accumulazione del capitale di Rosa Luxemburg ho trovato un'opera di Hilferding del 1910 intitolata "Das Finanzkapital".
Maddai prof. l'Amarone col pollo... non riesce nemmeno a gustare il boccone del pollastro che appena sorseggia arriva un missile
RispondiEliminaP.S. "l'amara" storia di un vino dolce.
E si che la botrytis cinerea, responsabile dell'Amarone, come di altri passiti, fu una scoperta del caso in Ungheria, patria di un altro passito famosissimo Tokaj.
RispondiEliminaDialogo con un piddino davanti ad un pc (il che spiega perchè il piddino detesta i pc e adora la tv)
RispondiEliminaIo: Perchè la Bundesbank può intervenire per tenere bassi gli interessi e la Banca d'Italia no?
Piddino: impossibile! (scherno evidente)
Io: ah no?
http://www.ultimenotizie.we-news.com/politica/estera/6282-la-bundesbank-puo-comprare-titoli-di-stato-la-banca-ditalia-no#
Piddino: vabbè ma lo dice la stampa italiana, il solito Bagnai (inizia il panico)
Io: ah si?
" Ieri l'asta dei Bund è stata sottoscritta solo grazie alla Bundesbank che ha acquistato il 40% dei titoli offerti da Berlino." (Alesina & Giavazzi, 24-11-2011)
Piddino: .............. (salivazione azzerata e tremori)
Io: E di questo che mi dici?
http://www.economiaepolitica.it/index.php/primo-piano/leccezione-tedesca-nel-collocamento-dei-titoli-di-stato/#.U36Iz3ZlTe1
Piddino: ............. (aritmia cardiaca e convulsioni)
Io: E ci sarebbe pure questo
http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2011/11/german-bunds
Piddino:.............. (encefalogramma piatto)
Mi sento in colpa? Assolutamente no.
hai dimenticato il colpo del KO, la brutality finale: Repubblica
Eliminahttp://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/05/21/lo-spread-e-i-trucchi-della-bundesbank/
Prof, le faccio un regalo.
RispondiEliminaDa giorni avevo adocchiato questo video (qui l'integrale) dove nella trasmissione Otto E Mezzo su La7 condotta da Lilli Gruber c'è la sua pupilla e la candidata per la lista Tsipras OKTAVIA BRUGGER (gruber -> grubber?).
Se vuole vedere la sua pupilla guardi l'integrale.
Se invece ha poco tempo guardi questo estratto (mi scuso per la pessima qualità ma è stato catturato di fretta,questa notte e con un portatile lento e questo ho potuto fare).
C'e da divertirsi.
Scopriamo che la s.ra Brugger è una ecologista prestata alla lista Tsipras assolutamente ProEuro perché udite udite "sarebbe un grande smacco, un danno d'immagine per l'Italia l'uscita dall'euro".
Si metta quindi il cuore in pace, non possiamo uscire dall'Euro per non fare figuracce con i vicini, sarebbe disdicevole.
Segue uno strano commento su come pagare i combustili fossili (in dollari?) interrotto con imbarazzo perché forse usare combustili fossili per una ecologista non fa schick (alla tedesca) o chic (alla francese).
Ma andiamo avanti, bisogna guardare avanti con l'euro e non tornare indietro alla liretta.
Segue un commento della Gruber che in perfetto stile piddino sottolinea che in certi paesi del nord ivi compresa la Germania i cittadini pagano le tasse e "incredibile dictu" la corruzione è più bassa della media.
Qui raggiungiamo l'apoteosi, dopo un filmato presente nella versione integrale la GRUBER viene SMENTITA dalla BRUGGER che dice testuali parole: "...in Germania c'è un altissimo tasso di criminalità organizzata...completamente ignorata(?) dal governo tedesco ... ed un mese fa l'OCSE ha ammonito ufficialmente la Germania per il lavaggio di soldi sporchi...le 'ndrine si sono intrufolate nella Germania dell'Est dopo la riunificazione".
Ahahahah...famose du risate, ma certo, la corruzione mica c'entra niente con la mafia!
Però abbiamo speranza, (dice la Brugger) perché ultimamente la Germania si è accorta della terribile austerità, la Merkel è molto più calma di prima perché la Germania ha capito che vive bene in queste condizioni perché c'è sempre qualcuno più debole per sfruttare e e la Germania deve cambiare e sta cambiando ed ha un "buco" d'investimento del 10% ed ha dimenticato di investire nelle sue infrastrutture ed è un gigante dai piedi d'argilla e e ...etc".
Questa è una candidata della lista Tsipras, la quale durante la trasmissione ha criticato l'eurocommissario Tajani alle infrastrutture perché essendo stato un giornalista non aveva le giuste competenze (mentre lei...) e quindi dobbiamo andare avanti (verso il dirupo) mai indietro (altrimenti c'è il danno d'immagine).
Auguro a tutti una buona visione, e si, esiste anche questa gente.
Ma se i tsiprioti non sanno nemmeno contare fino a 10 come volete che possano contare in Europa?
EliminaVolendo documentarmi sul loro programma vado sul sito listatsipras.eu e con grande enfasi si parla di un programma in 10 punti: elenchiamoli!
1) .....
2) ....
3) ....
......
............
...... e quelli dal 4 al 10?
Ah, meno male ci sono subito dopo: senza numerino, ma ci sono....
............
alla fine però i 10 punti sono solo 9, tre con dignità "cardinalizia" più altri 6.
Del decimo punto nessuna traccia: qualcuno può fare luce in merito?
Ma caro, se come dici è la mia pupilla, come puoi supporre che io non ne sia informato? Forse perché non sei su Twitter? Comunque la Meloni non è una mia pupilla, è solo una che cerca come tutti noi di sopravvivere e di capirci qualcosa, il che non deve suonare come assolutorio/simpatizzante ma come fattuale. Il mondo si divide evidentemente in due. Da una parte quelli che rientrano in questa definizione, e dall'altra quelli che non hanno bisogno di sopravvivere (perché vivono comodi: Brugger, Spinelli, ecc.) e/o non hanno bisogno di capire, perché sanno di sapere. I piddini, insomma.
EliminaQuanto a pupille, Giorgia è notoriamente ben fornita, e le iridi sono di uno splendido colore. E questo è un punto a suo favore, in un mondo nel quale, come il casting del PD insegna, l'occhio vuole la sua parte.
Grazie nonna Brugger per quella frase "sarebbe un grande smacco, un danno d'immagine per l'Italia l'uscita dall'euro": io, che sono calmo e posato, stavo mangiando mentro ti guardavo in tv, quando ho sentito quella frase ho posato la forchetta nel piatto e ho lanciato un "ma vaffanculo!" che sicuramente hanno udito al piano di sopra e pure a quello di sotto.
EliminaGrazie ancora per le certezze che mi hai dato.
Prof, pupilla era per dire che le sta simpatica e le dirò che forse sta simpatica più a me che a lei, guardi un pò. Non mi faccia il pignolo.
EliminaE' anche indubbiamente una bella ragazza e anzi, l'ho vista con la faccia un pò stanca e mi rode che questo dipenda dal mazzo che deve farsi per far valere le sue e le nostre ragioni di fronte a chi ha il megafono più grande.
Il punto, il focus rimane comunque su questi "borghesotti de sinistra, ecologisti e con la puzza al naso" che mi stanno tanto sul ...
Mi stia bene.
Sentito a TGCom 24, risposta a Piller.
RispondiEliminaPassione e conoscenza con un filo o due di esasperazione: uno scazzo intellettuale, se si può dire.
Piller?
RispondiEliminahttp://youtu.be/s56vZp0ipBY?t=50s
O.T.
RispondiEliminaDalla quota servizi a quella servizietti.
Lo sapevo che qualcuno sarebbe riuscito a dimostrare che è nell'innovazione la chiave di sostenimento della crescita. Alla faccia della decrescita infelice, una proposta per la crescita felice?
Dalla quota servizi...
EliminaFantastico quando le è scappato "..il dottor Gu ...Piller...", il duo Piller&Gumpel recita immancabilmente lo stesso copione di cazzate che è impossibile distinguerli senza vederli!
RispondiElimina“A dead thing can go with the stream, but only a living thing can go against it"
RispondiElimina(GKC)
quello che mi piace molto, leggendo il suo blog, è questa sorta di "mimesi della scrittura". :-) e sono i post che preferisco. :-)
RispondiEliminaPS - confesso che riesco a dialogare (o a scontrarmi) con tutti anche con i piddini. solo quelli della tsipras mi stanno letteralmente sul cazzo. anche se sono miei amici. ovviamente Boldrin è fuori gara.
RispondiEliminaLa cosa veramente rinfrescante della discussione con Piller è stata la rivelazione che è perfino possibile che la partita non sia truccata e il conduttore non faccia il compare.
RispondiEliminaMa dai, ma è possibile?
E senza compari il buon Piller si ferma contro il muro, stile vil coyote, e riparte un po' mogio in direzione ortogonale. Che è poi quello che dovrebbe essere il *normale* epilogo di una *normale* discussione.
Ancora una volta, un dolce naufragio, per chi legge, in un post immenso.
RispondiEliminaChe dire?
(1) Che si capisce la profonda armonia interiore e convinzione morale che La anima, se fin anche gli interlocutori (vedi intervista a TGcom 24) rimangono affascinati dal Suo argomentare: è perché stanno capendo qualcosa "in diretta" (loro malgrado, certe volte, dico io), e una replica astiosa, che sarebbe tanto facile a chi parla per slogan, è semplicemente impossibile e controproducente: quindi la sceneggiatura è saltata e lo "spin doctor" (ovvero quell'ombra di spin doctor che si annida in ogni interlocutore tendenzioso) ha perso, lasciando emergere la "parte buona" della dialettica anche nell'interlocutore solitamente più ostile contro le Sue (ma mi permetterei di dire: nostre, di questo blog) argomentazioni.
(2) Che dovendo decidere fra buttarsi da una finestra ("alla Veracini", per aver perso una competizione) e mangiare una minestra insipida (nello stile nordico, nella "durezza del desinare"), Le auguro di godersi arrosto e vino, e a noi di poter da domenica sera ricominciare a sperare di imbandire le nostre mense con la libertà di decidere menù e destino, senza doverci mettere in posa (quanto piace ciò ai puddini!) prima della prossima gara...
PS.
Quanto al pollo, sono sicuro che è morto felice.
E comunque, se era gallina, poteva andarle peggio, malgrado il "fogno"...
Professore, tutti....
RispondiEliminase ce la fate leggete questo: a questo arriva la DISINFORMAZIONE.
Si puo' odiare i movimenti ultranazionalisti ma.....la disinformazione NON LA REGGO.