Durante un'intervista a TgCom24 (non al Checkpoint, in un'altra trasmissione della mattina, non saprei dirvi se c'è un podcast), un giornalista di Panorama mi ha fatto notare che Ralf Dahrendorf ha dichiarato da qualche parte che bisognerà scegliere fra euro o democrazia (spero di non aver capito male e mi scuso di non ricordare il nome del giornalista: non potrei mai fare il politico perché ho problemi di memoria).
Diamo un cordiale benvenuto a Dahrendorf!
Il tutto a valle di una breve conversazione nella quale il giornalista faceva notare che la scelta del governo di salvare le imprese "too big to fail" o "strategiche" (tipo Alitalia) si risolve spesso in una sottrazione di risorse che potrebbero essere destinate ad altro, il che, secondo lui, poneva un problema di democrazia. Non entro in questo tema. Io mi son limitato a far osservare che secondo me il problema di democrazia è ancora più ampio, come dico da tempo, perché, come ha fatto notare Leijonhufvud in tempi e luoghi non sospetti (cioè su Voxeu.org e prima di Stiglitz), esiste un problema di democrazia più ampio, determinato dalla cosiddetta "indipendenza" delle banche centrali.
La natura del problema vi è nota, e se non lo fosse leggetevi i due link.
Luciano Barra Caracciolo ha scritto un libro che fornisce una visione ancora più ampia e organica dei problemi che l'euro pone alla sopravvivenza della democrazia in Europa:
Euro e (o?) democrazia costituzionale. La convivenza impossibile fra costituzione e trattati UE.
Lo troverete in libreria dopodomani, e auspico un rapido sold out. Se ne consiglia la lettura ai lettori di sottotitoli, come er Nutella (Ferrero) e il suo simpatico bar di Guerre stellari (Rfc), perché capiscano bene quello che non hanno capito leggendo il sottotitolo del mio libro, cioè quale responsabilità morale si assumono seguendo i cialtroni del "labour-friendly fixed exchange rate", che poi sono la versione "de sinistra" dei cialtroni della "expansionary austerity".
Partito che vai, cialtroni che trovi.
Ci salveranno i giuristi?
Buona lettura.
Disponibile anche da IBS, col 15%.
RispondiEliminaGià ordinato su IBS che è italiana! Dovrebbbe arrivarmi la prossima settimana. Peccato che il 26-27 non posso essere con voi, visto che sarò via per altri motivi, comunque vi auguro buon lavoro e grazie per il vostro immenso e prezioso lavoro. Vi penserò e alla prossima occasione ci sarò certamente anch'io. Prof...il magnesio comunque aiuta, meglio non smetterlo!
RispondiEliminaCredo che il giornalista di Panorama si riferisca al pamphlet "Perché l'Europa? Riflessioni di un europeista scettico", scritto da Dahrendorf e uscito per i tipi di
RispondiEliminaLaterza nel 1997.
Il filosofo tedesco scriveva che: "L'Euro ha poco a che fare con l"Europa" e un'unione parziale - basata solo sulla libera circolazione di uomini, merci e capitali - è destinata ad acuire i divari tra i paesi e a risolversi, in definitiva, in un fallimento.
La scomparsa, avvenuta nel giugno 2009, gli ha negato la gioia di toccare con mano i "successi" dell'integrazione europea.
E' un vero peccato: il nostro don Mariano, hidalgo de la Sierra, si era offerto per un corso intensivo di greco.
Ritorna l'offensiva con "l'Artiglieria pesante".!!
RispondiEliminaUn pò che non posto ma er cavajere è sempre nel mio cuore.
Tra un pò vi sarà più posto libero nel mio portafoglio,
vista la rapidità di svuotamento !!.
Ora manca il Borghi,a quando ??
Visto che il prof. è impegnato cerchiamo di rubargli una infinitesima parte di lavoro: @Carlo
Elimina1) .!! Un doppio punto esclamativo dopo un punto? Ti sarà scappato, penso.
2) il doppio po' con l'accento invece che l'apostrofo denota un spirito schiavo del t9
3) lo spazio mancante dopo la virgola, ma aggiunto prima dei doppi punti interrogativi finali, denota.... che io sono un maniaco delle buone regole tipografiche.
Morale: scrivi meglio. Sottotitolo: ma non ho di meglio da fare?
Quarta di copertina: sono d'accordo con quel che hai scritto. Buona lettura. E mi raccomando... regaliamolo a Natale.
Grazie Alberto.
RispondiEliminaRistampe e distribuzione si preannunziano già un "problemino": ma lo sai che l'esperienza del "Tramonto dell'euro", che "soffrimmo" insieme un annetto fa, mi ha dato una sorta di rassegnazione preventiva e fatto capire che agitarsi è quasi inutile (si rischia di fare il gioco dell'avversario) :-). So' esperienze che ti segnano...
Anche perchè sti "giuristi" che ci salveranno siamo rimasti "uno": a vedere certe manifestazioni del sabato, mi paiono piuttosto eccentriche (nel senso che non c'entrano nè con la difesa della Costituzione dalle minacce effettive che subisce, nè con la risoluzione della crisi italiana)...
A presto!
Almeno questo...
EliminaGià mi sento sufficientemente in colpa di non essere riuscito a scrivere due righe di prefazione. Ma avrai trovato di meglio: io un mese fa ero alla frutta. I giuristi sono rimasti uno, e tutto sommato anche gli economisti, almeno quelli accademici, a giudicare dai manifesti euristi che circolano, nei quali si racconta, a beneficio dell'improbabile salvataggio di una classe politica "de sinistra" destinata alla pattumiera della SStoria, che l'euro è una bella cosa, ma, signora mia, purtroppo la Germagna è tanta tanta egoista, e ha rovinato lei questo ber giocattolo...
Cosa resterà di queste merde fra 200 anni? O anche fra 20, o anche fra 2?
Quando questa storia è iniziata Uga aveva sette anni: mi sto accorgendo che ne ha dieci. Ora, non è che tre anni di vita di un figlio o figlia che sia possano paragonarsi a diciotto anni di un'intera nazione, per carità. Ovviamente uno mette le due cose sul piatto della bilancia e decide, e quando decide ha deciso, perché capita come al giovane Rostov: il tuo cavallo ti porta verso quella linea, insomma, ne abbiamo parlato: come sta succedendo a te, come sta succedendo a chi ci legge e lotta con noi. Il fatto è che una figlia di sette anni puoi accudirla, puoi portarla con te (ricordo le facce un po' perplesse di certi gestori di rifugi). Ora stiamo per entrare in quella terra di nessuno nella quale lei è troppo anziana per essere accudita da me, e io troppo giovane per essere accudito da lei...
E io che l'avevo educata così bene! Ogni volta che la prendevo in braccio, da piccina, le ripetevo le parole che la principessa Maria dice al principe Nicola dopo aver trovato Kouragin in amabile conversazione con la cameriera. Qualcuno se le ricorda?
Perciò, se un giorno faremo i conti (e li faremo), ai diciotto anni perduti dell'Italia aggiungerò anche qualche anno perduto della mia, di esistenza. Prima caritas incipit ab ego...
Chissà come si son divertiti alla manifestazione gli abitanti di Zombia. Per il libro non preoccuparti. Io sono alla settima ristampa. Non credo che ne siano uscite più di 15000 copie. Ma sono bastate. E a ogni problema politico si trova una soluzione "tecnica". Non possono fermarci, perché non si tratta di fermare noi, ma qualcosa di più grande.
15000 copie piu' il diggggitale, suppongo. E poi i libri si possono prestare (anche alcuni di quelli diggggitali).
EliminaSottovalutate il potere terapeutico degli intermezzi musicali. Aiutano a ripulire il cervello dalle scorie, ti mandano a casa con un so che di... non lo so con quel qualcosa di... "cazzo dicevano quelli prima?"
EliminaPS_Ma oltre al pollo Landino c'era anche la sciùra Camusso? Al solito l'onnipresente bandierone dei Rabdomanti Comunisti oscurava la visuale.
@Gatti
EliminaVedo che in testa non vi entra. In attesa di farvelo entrare da un'altra parte, ripeto pacatamente il concetto. Del digitale non me ne frega un cazzo (va bene così? Si capisce? È abbastanza pacato?), per motivi che dovrebbero essere ovvi e che qui riassumo:
1) chi ha superato la barriera digitale o è un imbecille o ha già capito come stanno le cose perché l'informazione in rete c'è;
2) il mezzo digitale non dà (agli occhi degli imbecilli convertibili) la credibilità del mezzo cartaceo;
3) peraltro, il mio testo è stato piratato e messo a disposizione di tutti gratuitamente, senza che questo mi abbia causato particolari scompensi, anche perché le vendite dell'ebook sono state di poche CENTINAIA (ovvio: se leggi gli ebook sai anche come trovare le versioni piratate).
4) dettaglio non trascurabile: il mio libro va studiato. E per quello, mi dispiace, ma c'è solo la carta.
Chiaro?
Quindi ai giovincelli euronativi del "tanto c'è er diggitale" posso solo rispondere: vi faremo sapere, chiamiamo noi, se e quando riusciremo a liberare il vostro paese dall'euro. Per il momento non ci serve l'aiuto di chi non capisce cosa vogliamo fare. Lo dico spassionatamente e senza acredine: ripetere 1000 volte la stessa cosa non mi pesa, è il mio lavoro. Ma in questa battaglia conta la rapidità. Se uno non capisce subito, meglio che stia al coperto...
in cosa si differenzia la seconda edizione del 'tramonto' dalla prima?
Eliminaricordo che parlavi di un aggiustamento della ricostruzione storica
dopo colloqui con alcuni 'grandi vecchi'...a me un poco interessava
non mi sembra che l'editore abbia evidenziato in alcun modo la seconda edizione dalla prima (come accade di solito )
insomma all'atto pratico non saprei come distiguere fra chi vende
ancora la prima edizione e chi dispone della seconda (e sarebbe inutile chiedere non essendoci nessuna differenza evidente in compertina e nella presentazione del libro)
Non c'è ancora una seconda edizione.
EliminaMi permetto di essere ancora più drastico.
RispondiEliminaPer gli italiani il problema è scegliere tra euro e libertà.
Già nell' adottare l' Euro per imposizione dispotica, senza dibattito parlamentare, si uccise la democrazia. La gente pavlovizzata è pronta a fare tante rinunce, e la democrazia non è una rinuncia perchè è già stata dimenticata.
RispondiEliminaHo telefonato alla Feltrinelli, Genova, per prenotare "un libro che uscirà nei prossimi giorni" e la risposta è stata che "per prenotare bisogna aspettare che esca". Viene voglia di cercarlo altrove.
RispondiEliminaSiccome sono educata, ho pure ringraziato.
Il serafico libraio presente a Montesilvano ha avuto un educato (anche lui!) moto di perplessità sul viso alla mia richiesta di conferma se gli risultasse che "per prenotare..etc etc". Comunque sia: il libro l'ho comprato lì e pure con lo sconto; col libro ho fatto un solo viaggio non due, come sarebbe stato portarlo da casa per l'autografo e riportarlo; e, appunto, almeno due genovesi, tra i presenti costretti dall'ora a perdere la presentazione, se ne sono venuti via col libro autografato.
EliminaAh, genovesi, librerie diverse...
prof, vorrei segnalare a lei e ai lettori del blog questo documentario sulla Grecia.
RispondiEliminaPur conoscendo ormai bene quali sono i mezzi con cui stanno cercando di infinocchiarci, mi ha fatto una notevole impressione veder così bene dipinto lo scenario di quello che ha tutta la parvenza di un complotto sovranazionale ai danni delle democrazie occidentali.
Sto leggendo un testo scritto da un mio amico per alcune conferenze di teologia.
RispondiEliminaIl testo e' in inglese, e c'e un passaggio che secondo me richiama molti dei concetti espressi nel blog. Il testo e' un commento a due novelle scritte da autori americani in cui si critica la societa' americana come superficiale dal punto di vista umano e spirituale in quanto dominata dalla filosofia del mercato, e del vendere la propria immagine.
Il passaggio e' il seguente:
"Saunders is more satirical about what he calls the erosion of language through an obsession with immediacy, something that makes people tolerate stupidity. More hopefully, Marilynne Robinson is convinced that our “immunity to nonsense” can be nourished through a sense of history or through an exposure to the humanities. These two writers of fiction challenge us to develop a healthy suspicion about who is imagining our lives for us. Where do our self-images come from? Can the avalanche of images around us rob us of spiritual freedom?"
La perdita del senso del linguaggio, la riconcquista di una certa sensatezza attraverso una sguardo alla storia a all'arte ed alla letteratura che qualcosa da insegnare ce l'hanno eccome, ed il sospetto per chi vuole decidere per gli altri come questi debbano vivere (o governarsi).
Salve caro Prof. !
RispondiEliminaVisto che lei, oltre ad essere un valido economista (accetti pure il panegirico), è anche un fine amante della letteratura poetica e narrativa nonchè ammiratore delle tradizioni popolari, specialmente per i loro proverbi, le dedico un poesia di un poeta dialettale di Chieti chiamato Renato Sciucchi. Spero che la gradisca e la distragga per pochi attimi dai numerosi impegni e dalle delusioni che la battaglia intrapresa pone sul suo percorso.
Il dialetto Teatino, simile al Pescarese, credo sia in grado di capirlo almeno un po'.
Le farò la traduzione dei versi meno comprensibili.
LA 'DUCAZIONE FURASTIERE E LA RESPOSTA NUSTRANE
Da la Germanije vinì 'na signore;
l'aricivive nghi tutte l'unore. la ricevevi con tutti gli onori
Teng na case ch'è brutte parecchie, ho una casa brutta parecchio
ma sta pulite che pare nu specchie. ma è così pulita che sembra uno specchio
-" Scusate, signore - a questa j' diche - scusate signora a lei le dico
se ve presente stì mobbel' andiche."- se vi mostro questi mobili antichi
Ma sta tedesche, na scustumatone:
-" Chiamare mobbiglio questi cascione,
che noi doprare, magare in cantino,
per conservare bottiglie di vino??!!"-
Da la saccocce caccì ddù buccette: dalla tasca cacciò due boccette
-" Essere questo profumo violette;
e poi quest'altro è niente di meno
l'acqua Colonia che passa sul Reno!
Voi dell'Italio non poter comprare
nostri profumo che tanto costare..."-
Arizze le fruscette sta signore, Drizza le narici questa signora
e subbete addummanne: -"E quest'addore?" e subito domanda: e tale odore??
- Cara Signore - je so arispost - Cara signora le ho risposto
mo te li dich quelle che coste! Ora ti dico quel che costa
Sentito la botta fatta ad inchino?
Esser saluto di Chieti a Berlino...
Nostri profumo ch'è forte parecchio,
potete sentirlo pure con l'orecchio.
E l'italiano, ch'è tant gentile,
lo vende solo per trecento a...lu chile! solo per trecento al chilo
Si trova in botteghe di 'mmondi e di 'bballo si trova nelle botteghe a monte e a valle
si chiama: "SOSPIRO FASCIULO A CORALLO!!!"
Un esempio di quella modestia unita ad un rispetto verso la propria comunità che possedevano i nostri del passato e che sono state perdute e disprezzate da coloro i quali, sposando un'artefatta ideologia progressista comunitaria, hanno rinunciato alla loro identità genuina in cambio di sogni e progetti, poi rivelatisi ingannevoli.
bella quella del bar di guerre stellari - avventori assortiti da tutte le galassie e di tutte le forme - allora tu sei Han Solo (o Chuwbecca ;-)
RispondiEliminaDue cose, per onestà. La prima è che io sono Chuwbecca, come sa chi mi conosce. La seconda è che la metafora del bar di Guerre Stellari l'ho ripresa da Claudio Borghi, che in privato è mille volte più divertente che in pubblico (quindi non sapete cosa vi perdete, ma ogni tanto, come in quest'occasione, ci sarà qualche Bagnaileak).
EliminaBeh effettivamente quando ci siamo visti a Bruxelles infagottato com'eri l'inverno passato avevi piu' l'aria di un wookie...
EliminaE' una famosa battuta di Tremonti
EliminaCorrete sul blog voci dall'estero: Daniel Gros ci rassicura! La fiducia dei tedeschi nell'euro è in crescita! Rendiamo grazie a Dio
RispondiEliminaE se facessero i conti come Ilvo? "Chi controlla il presente....", ovvero come ti cambio il numerino
Elimina"Oggi l'attaccamento all'Europa si è attestato al 34 per cento"... così possiamo dire PIU' DI UNO SU TRE...
e passi pure l'arrotondamento, se qui vedo 33,5% AL NETTO DEI NON RISPONDENTI ......
ma poi, se vado sul riferimento ufficiale, pubblicato sul sito dell'AGCOM
"Quanta fiducia prova nei confronti dell’Unione Europea?
- Molta o Moltissima: 32,7%"
MENO DI 1 SU 3
Sempre nel documento sul sito dell'AGCOM:
"Margine massimo di errore (al livello fiduciario del 95%): 3,07%"
Riassumendo, il sondaggio al massimo ci dice che la fiducia nell'UE è "Molta o moltissima" per una percentuale che va dal 29,63% al 35,77%, quindi dal -4,37% al +1,77% di quella riassunta nell'articolo.... just a bit biased, isn't it?
Per dirlo con le parole di Ilvo:
"E allora, perché inseguire vie tortuose e insidiose? Meglio rassegnarsi."
Da il gene egoista di Richard Dawkins nota 1 al capitolo 1
RispondiElimina"Non sto sostenendo una morale basata sull'evoluzione. I critici hanno talvolta erroneamente inteso che il gene egoista sostenga l'egoismo come principio in base al quale dovremmo vivere. Altri, forse perchè hanno letto soltanto il titolo o al massimo le prime due pagine, hanno creduto dicessi che l'egoismo, ci piaccia o no, fa ineluttabilmente parte della nostra natura."
Il libro è del 1976 e come possiamo vedere da quello che eminenti soloni de priscibecco ci propinano a reti unificate, il mondo è cambiato, non siamo più negli anni 70.
Breve OT: sono stati assegnati i premi Nobel per l'Economia. Il mio vincitore virtuale è Alberto Bagnai :). L'entità della cifra depositata sul mio cc non è tale da consentirmi il versamento di 1,2 milioni di dollari, ma mi permette una donazione ad Asimmetrie e l'acquisto del libro oggetto del post. Vado a ricaricare la postepay!
RispondiEliminaIl lavoro dei giuristi ricolloca il problema a livello legale e piu' in generale di civilta'.
RispondiEliminaIn un'unione europea dove la troika impone al Portogallo il pareggio di bilancio nonostante la corte costituzionale l'abbia considerato incostituzionale o in Italia dove si medita di modificare la costituzione perche' giudicata troppo "socialista" (e quindi adattarla in modo da non ripercorrrere quello che e' accaduto in Portogallo), c'e' ancora spazio per la democrazia?
non perdetevi questo video di Cacciari e Scalfari sulla democrazia europea :
RispondiEliminahttp://video.repubblica.it/dossier/repubblica-delle-idee-2013/scalfari-e-cacciari-a-rep-idee-dialogo-sulla-democrazia-integrale/142846/141383