Sulla prestigiosa testata Giornalettismo Andrea Mollica, noto commentatore di fatti economici, scrive un articolo di circa 11000 battute per contestare il contenuto dell'articolo di 5200 battute che il Fatto Quotidiano mi aveva chiesto di scrivere circa il ruolo di Alternativa per la Germania.
Il Mollica, nel suo articolo, mi imputa di essere un lettore superficiale e disattento, e anche di essere un mediocre analista, talmente mediocre da non essere nemmeno in grado di fare un errore: avrei fatto, secondo il Mollica, solo un "mezzo errore"! Mannaggia, nemmeno un errore intero son riuscito a fare, che sfiga!
Una critica costruttiva (?), alla quale è giusto rispondere, regalando a lui e alla testata che lo ospita il meritato quarto di minuto di celebrità.
I punti sui quali verte la critica del Mollica son essenzialmente due.
La prima critica del Mollica
Il primo è che, sostenendo che AfD desidera l'espulsione dei paesi del Sud, io avrei male interpretato la posizione di AfD, ovvero, più precisamente, avrei attribuito ad AfD la posizione personale di Lucke, dal momento che AfD non avrebbe al momento una posizione ufficiale in merito.Questa affermazione del Mollica è ridicola per due motivi, uno di ordine generale e uno di ordine particolare.
Quello generale è abbastanza ovvio: quando un partito fortemente identificato con un leader carismatico a tre mesi dalle elezioni ancora non ha una posizione condivisa, va da sé che per gli elettori (che poi sarebbero quelli che contano) la posizione del partito si identifica con quella del leader carismatico! Lo abbiamo visto anche in Italia, dove come al solito la tragedia si è trasformata in farsa, a mano a mano che si capiva che il leader carismatico di turno (Grillo) a sua volta non aveva una posizione.
Il motivo di ordine particolare è più semplice. Se io ho letto male l'articolo, il Mollica temo non lo abbia letto per nulla. Son cose che capitano nell'ansia da prestazione (sindrome tipicamente giovanile).
Guardate la precisa domanda della Nzz e la precisa risposta di Lucke, riportate dalla traduzione italiana:
Herr Lucke, "Alternative für Deutschland" propone
la fine dell'unione monetaria. Questo significa che è la Germania a dover
uscire quanto prima dall'Euro, oppure dovrebbero essere i paesi in crisi del
sud Europa a farlo?
La nostra proposta prevede che siano i paesi del sud Europa
ad uscire dall'Euro e che l'Euro venga mantenuto solo nei paesi del centro.
Tale separazione dovrebbe avvenire gradualmente nel corso dei prossimi anni.
Ora, visto che l'intervistatore menziona Alternative, è chiaro che il "noi" di Lucke non è né un plurale majestatis, né un plurale di modestia (talvolta si usa il noi per evitare l'io, il più lurido dei pronomi). Semplicemente, Lucke sta dicendo quello che riporto nel mio articolo e che tutti sanno. Tanto più che subito sotto:
Quindi secondo lei la Germania non dovrebbe decidere in
maniera unilaterale di tornare al D-Mark?
No, esattamente il contrario. Noi diciamo chiaramente che
non vogliamo un'immediata uscita unilaterale della Germania dalla zona Euro, e
soprattutto in assenza di un fondamento giuridico.
Notate che qui l'intervistatore chiede un parere personale, ma la risposta è ancora un noi, ed esprime due concetti: che AfD non vuole un'uscita unilaterale della Germania, e che (in modo a mio avviso molto sensato) vorrebbe comunque che prima venisse definito un quadro giuridico. Questa richiesta, razionale, temo sia politicamente improponibile a livello europeo, ma la condivido: l'idea che uno smantellamento concordato sarebbe meno dannoso di un evento traumatico è ovvia e in quanto tale recepita anche dal Manifesto di Solidarietà Europea. Ma il punto è che AfD non insiste sull'uscita della Germania, ma dei paesi in crisi.
Dove nasce quindi l'equivoco del Mollica (equivoco scusabile con la giovane età e con il desiderio di rettificare "l'economista anti-euro")? Dall'interpretazione superficiale di un'altra risposta, questa:
Anche la posizione ufficiale del partito è quella di non
volere un'uscita immediata dall'Euro?
Come partito non abbiamo ancora una posizione ufficiale sul
modo concreto in cui gli stati dovranno uscire dall'Euro.
Non so se notate la sfumatura. Qui la domanda non è sul "chi", ma sul "come". Faccio un disegnino per il Mollica: chi? I paesi del Sud. Come? Non si sa, perché non lo sa nessuno, e giustamente (non è affatto uno stupido) Lucke dice che non è certo compito del suo partito decidere le modalità. Quello che una forza politica (ma anche un movimento di opinione, come il nostro) può fare è attivare un dibattito.
Chiara la differenza, Mollica? Guardi, io la scuso, lei è giovane, chissà che scuole, anzi, sQuole, ha fatto, allora le spiego: "chi" è un pronome (e sta per "Piigs"), "come" un avverbio (e sta per "non ne ho la più pallida idea"). Parta da qui, e vedrà che possiamo venirci incontro.
La seconda critica del Mollica
Più sotto, il Mollica contesta la mia idea che il programma di AfD sarebbe espressione di una visione asimmetrica e opportunistica della ripartizione del costo dell'aggiustamento, e questo sulla base del fatto che (vale la pena di citarlo):Il programma di Alternativa per la Germania però sostiene la necessità di tagliare il debito agli stati che non riescono più a ripagarlo. «Noi sosteniamo che gli Stati schiacciati dal debito in modo ormai senza speranza beneficino di un taglio del debito. »
Troppa grazia S. Antonio! Ai paesi in crisi AfD avrebbe la magnanimità di concedere il default. Appare evidente che ci sono alcuni dettagli che sfuggono al nostro giornalettista. Ve ne dico solo tre, anche se voi li conoscete già, non essendo lettori di giornaletti.
Il primo è che mentre la ridenominazione degli asset nazionali non sarebbe necessariamente considerata un credit event, un default verosimilmente sì, con le rogne che ne conseguono (meno tragiche di quanto si raglia in giro, ma pur sempre tali da richiedere un po' di attenzione).
Il secondo è che mentre un taglio (del debito, dei salari, di qualsiasi cosa) è forzatamente asimmetrico, una ridenominazione con riallineamento è simmetrica. Se io ti "taglio" il debito, è vero che come creditore ricevo meno soldi. Questo sembrerebbe generare una certa simmetria, che però non c'è, perché nel "concedere" l'haircut al contempo sancisco che la colpa è tua, e infatti per "accordarti" il taglio generalmente ti impongo "condizionalità" (cioè, in sintesi, come nota Krugman, in pessima compagnia, distruzione dello Stato sociale), eventualmente fottendomene del fatto che questa condizionalità distruggerà la tua economia e ti impedirà di risarcirmi. Perché non so se lo avete capito (il Mollica temo di no): qui siamo arrivati al punto in cui non interessa nemmeno riprendersi i soldi: interessa prendersi gli Stati. Se invece riallineo la moneta, tanto svaluto io e tanto rivaluti tu. Quindi se esce il paese "forte", tanto più il nuovo marco si rafforza, tanti meno nuovi marchi riceve, a fronte di debiti Piigs che restassero definiti in euro. Questo è l'aspetto "solidale" della proposta del Manifesto. Ma non è quello che ha in mente Lucke.
Infatti (e questo è il terzo dettaglio) Lucke sta ben attento a specificare (nell'intervista a Nzz) che lui comunque vorrebbe mantenere nel Sud l'euro in parallelo accanto alle nuove valute nazionali del Sud (del Sud, capito Mollica? Dove sta la Germania? A Nord! Bravo...), proprio perché così in questi paesi:
i debiti Target dei paesi del sud sarebbero preservati, in quanto il paese resterebbe all'interno dell'Eurosistema.
Chiaro? Ora, cosa sono i debiti Target voi lo sapete, il Mollica forse no, ma il punto è che questi debiti sono il nocciolo del problema (per chi volesse spiegazioni c'è quest'ottimo e sintetico contributo) e che Lucke dice chiaramente che la piattaforma che il suo partito sta elaborando prevede che i debiti Target rimangano in oro-euro, in euro del Nord, insomma, non in euro del Sud svalutati a fronte di una corrispettiva rivalutazione del nuovo marco. Lucke vuole il bimetallismo, inevitabile complemento del non compianto gold standard.
E questa, per il Mollica, sarebbe solidarietà, e sulla base di questa sua comprensione del fenomeno il giovane si sente in dovere di farci la lezioncina.
Qui c'è anche un problema di stile, di senso dell'opportunità, delle proporzioni, dell'estetica, chiamatelo come volete (forse semplicemente buona educazione? Stile?). Mollica, scusa se te lo dico sai, ma un "a noi pare...", un "forse bisognerebbe considerare che...". Cazzo, ti hanno dato 11000 caratteri, a me meno della metà: avevi spazio per concederti qualche sfumatura! Ma invece no, tu ci vai giù bello spavaldo. Eppure ci sono più dettagli fra te e quella notizia che anni fra la mia e la tua data di nascita: qua sopra ne trovi solo alcuni.
E a noi piace ricordarti così.
Concludendo
Di questo modo di fare giornalismo, anzi, come correttamente in questo caso si segnala, giornalettismo, ne abbiamo piene le tasche. Se volete continuare a disinformare fatelo, ma lasciateci in pace. Il mondo è abbastanza grande per me e per te, Mollica. Ignorarmi, me ne rendo conto, è sempre più difficile, ma sempre meno pericoloso che darmi lezioncine fondate, ahimè, sul nulla. Per le critiche costruttive qui c'è sempre stato spazio. Sono cresciuto grazie ai miei lettori. Pensa che con quello che mi ha permesso di capire quanto poco valgano i tuoi commenti ho iniziato litigando. Poi ho capito che aveva ragione lui. Può anche darsi che un giorno capisca che hai ragione tu (il mondo può cambiare), ma la vedo onestamente un po' difficile...
(ragazzo, lasciaci lavorare...)
(e, a proposito, vado a riaccordare, che lo Young col basso di violino non funziona: ci ri-Vallottizziamo...)
Quindi documentandomi (C. Cipolla) sulle vicende delle monete (oro, argento e biglione) di Firenze e Milano nel XIV sec. e segg., mi sto mettendo avanti col lavoro? Se "tornare" alla lira suona male perchè si torna "indietro", tornare allo scudo, al quattrino e al testone come "suona"? E poi, lo sanno che ai tempi svalutavano, e alla grande? E che c'era il signoraggio? O i brillanti commentatori ci arriveranno... dopo? AM
RispondiEliminaEd aggiungo al concetto di uscita dall'alto, sempre suggerito dal nostro Alessandro Guerani, Dio lo benedica (quanto mi costa dirlo ;-)), che se i nostri amici tedeschi non volessero vedere rivalutare troppo il nuovo D-mark e quindi avere indietro meno crediti T2, dovrebbero cominciare a comprare beni della periferia con gli ovvi benefici che ne deriverebbero per i paesi del Sud che avrebbero così meno problemi a restituire i loro debiti.
RispondiEliminaVuoi vedere che l'analisi logica e grammaticale è di destra?
RispondiEliminascusi se vado fuori tema ma vorrei condividere con lei l'incontro che ho avuto con Galan in un supermercato per animali. Eravamo io e lui per cui avrebbe potuto esprimersi senza particolari timori. Gli ho chiesto quando il PDL apre il dibattito sull'€. Risposta "MAI. L'€ lo avremo anche tra 20 anni. So che Bagnai ha questa mania ma ve lo dovete togliere dalla testa". Deduco che il libro che gli ha regalato non l'ha probabilmente nemmeno aperto. Dispiace molto perché se dal PD non ci sarà mai da aspettarsi niente, nemmeno dal PDL sembrano (a prima vista) prospettarsi aperture a riguardo.
RispondiEliminaA maggior ragione sono orgoglioso di aver contribuito ad asimmetrie. Anche se è dura per me è un onore poter lottare a vostro fianco.
PS Non serve pubblichi questo mio commento ma ci tenevo a farle conoscere l'episodio
Alberto, abbiamo un problema: ho scoperto, bazzicando la rete (troppo), che, penZa tu, Mollica è solo uno dei tanti, aggregati in un'orda proteiforme e onnipossente. Ari-penZa tu.
RispondiEliminaSono stati addestrati da un programma (OGM-OMT) e il loro motto "se uno cade altri mille prenderanno il suo posto: la vittoria è nostra".
Ovviamente, non sanno cosa sia la "vittoria", essendo un obiettivo riservato alla concezione (immacolata) di sfere moooolto più in alto.
Diciamo che gli basta "informare" in un modo che gravita sempre intorno a un valore cardine, sui cui hanno ridisegnato ogni forma di democrazia possibile.
Pare banale, fra noi, ma il valore è: "il vincolo esterno". I cui corollari, sintomi del virus, sono: a) gli Italiani sono colpevoli (di qualcosa, non importa cosa: il repertorio ha un monotono elenco di cavalli di battaglia); b) il terrorismo sul cambio flessibile (unica soluzione, per "essi", comunque da escludere) e sul debito pubblico (specialmente, e seza alcuna coerenza, nella prima ipotesi).n
La cosa "divertente" è che non c'è forza politica rappresentata in parlamento che non sia contaggiata dai predetti sintomi-corollari, ancorchè possa mostrarsi critica (pallidamente? callidamente?), in seguito a "leggere" evidenze, verso il "vincolo esterno": pare che vada "meno" di moda...ora (eccettuiamo forse il grande Piga, che su di esso elabora nuove teorie generali dello Stato, sconosciute a due secoli di dottrina costituzionalista ma certamente "creative").
Però, vista la tua focalizzazione del problema dell'ipotizzato mantenimento del debito estero PIGS in euro, in ogni possibile soluzione e negoziazione, rimane il problema - che a me sfugge- del livello di cambio di questo benedetto euro-ultrattivo.
O si tratta di un problema malinteso e/o sopravvalutato?
Caro 48,
Eliminala premessa è che nessuna proposta di smantellamento concordato sarà mai accolta da nessuna forza politica di nessun paese per motivi sufficientemente ovvi. Questo non è che il corollario di un principio più generale, quello dell'accorato appello e dell'uso che se ne fa (e che secondo me è anche giusto fare).
Come credo di aver chiarito fin dall'inizio, la mia adesione al Manifesto di Solidarietà ha un significato ben preciso, che non è (evidentemente) quello di sostenere Lucke, né quello di sperare in un possibile accoglimento della proposta (che presenta tra l'altro una serie di aspetti operativi da specificare e sui quali si potrebbe dibattere, e poi ci torno). Il significato è politico e si condensa in due punti:
[1] sono disponibile a unirmi a persone anche molto diverse da me e delle quali potenzialmente non condivido l'orientamento politico purché partano dalla diagnosi corretta del problema
(mentre, a contrario, non sono disponibile a riconoscermi in "appartenenze" di varia natura con cialtroni che mi diffamano e che comunque rimuovono la natura del problema, anche se questo dovesse ledere la sacrosanta unità d'a 'a sinissra);
[2] la soluzione del problema non può essere cercata in sede italiana ma va comunque cercata, almeno nelle intenzioni, in sede europea
(e questo principalmente perché in Italia i partiti che dovrebbero farsene carico sono popolati dai cialtroni dei quali mi sono occupato nei post precedenti).
Questo sentivo di dover fare, di dover lanciare come messaggio. Un messaggio in una bottiglia bucata, non ho difficoltà ad ammetterlo. Nessuno lo raccoglierà. Ma io credo sia quello giusto: dobbiamo parlarci fra paesi europei, non alla ricerca del fantomatico "sindacato europeo" e di altre costruzioni più o meno astoriche, ma alla ricerca del dialogo.
Venendo alla tua domanda, il problema principale è che non la capisco. Le dinamiche del cambio dell'euro rispetto alle valute nazionali e rispetto al dollaro sarebbero verosimilmente diverse nel caso di uscita "da Nord" o "da Sud". Il punto, per il paese del Sud, è che nel caso di uscita "da Nord" un euro varrebbe sempre un euro, mentre nel caso di uscita da Sud un euro (del Nord, mantenuto come valuta parallela al Sud per il rimborso dei debiti Target e altri) varrebbe 1.20 nuove lire, 1.50 nuove dracme, ecc. (a spanna).
Dopo di che, io leggo il Manifesto di Solidarietà nella chiave evolutiva che gli è propria. Nel Manifesto non si parla di euro a due velocità. Una volta infranto il tabù, il secondo paese che avrebbe ovviamente convenienza a uscire sarebbe l'Italia, tenendo presente che in un sistema già flessibilizzato dall'uscita della Germania i costi per noi sarebbero comunque minori che nel caso di uscita unilaterale secca.
Ribadisco anche, per chi non avesse letto il libro, o fosse così cialtrone da far finta di non averlo letto, che anche l'uscita unilaterale secca secondo me (e molti altri) sarebbe un'opzione praticabile in termini economici (ovviamente, con costi tanto maggiori quanto più viene dfferita), ma ancora una volta il problema è politico. Di qualsiasi cosa si parli (uscita unilaterale secca, uscita multilaterale concordata, ecc.) in questo momento non esiste alcuna forza (se non quella del mercato, quando salteranno le banche) che sia disposta a farsene carico.
Rimane il fatto che anche in questo contesto bloccato ritengo che dire la cosa giusta (potenzialmente in compagnia delle persone "sbagliate") sia meglio che dire la cosa sbagliata (magari in compagnia delle persone "giuste").
O no?
Riassumendo lo schema (abbi pazienza, ragiono a voce alta):
Eliminaa) uscita Germania (e area marco);
b) euro conservato come moneta dai paesi, diciamo, con posizione estera negativa (intra UEM)...con 2 sottovarianti?:
b1) come unità di conto stile ECU, principalmente per regolare le posizioni debitorie target-2, ma con ripristino di valute nazionali, immediato e per gli scambi interni, ovvero;
b2) conservato tout court (almeno in fase transitoria iniziale) come moneta (necessariamente) ridefinita nel livello di cambio sul dollaro, e nei confronti dei paesi uscenti (creditori) ed il resto del mondo. Mettiamo a 1,10 (?)-1,20 sul dollaro.
Insomma, cerco di capire: quello che conta, mi pare di poter dire, come sistema di raffronto delle situazioni ante e post ai fini debitori, è come il nuovo "euro-residuale" si prezza (essenzialmente) sul dollaro, sia nella situazione b1 che b2.
Gli "uscenti" dovrebbero dunque accettare una svalutazione dei crediti target-2 sul nuovo rapporto euro/dollaro (come compromesso rispetto alla prospettiva delle leges monetae, nella misura in cui sarebbero applicabili)?
O no?
"Una volta infranto il tabù, il secondo paese che avrebbe ovviamente convenienza a uscire sarebbe l'Italia, tenendo presente che in un sistema già flessibilizzato dall'uscita della Germania i costi per noi sarebbero comunque minori che nel caso di uscita unilaterale secca".
Questa è la parte "strategica" veramente importante, e che pare sfuggire agli "astuti europeisti" (e forse è meglio così, per ora) su cui sono d'accordo senza riserve.
Su tutto il resto: l'unità della sinistra? E' un mito per gruppuscoli che vivono in un mondo senza tempo, fermi a quando portavano i pantaloni a zampa d'elefante (o loro epigoni in fila per un posto al sole dell'avvenire...di "Lissabon").
Prevedo invece AMPIE SCISSIONI (tra liberisti alle vongole, irreversibilmente compromessi, e marxisti-lavoristi che tenteranno di pulirsi le mani dalla marmellata in gran fretta): e queste a prescindere da qualsiasi altro fattore possano mai invocare(compreso l'accanimento nei tuoi confronti, che gli serve a non confrontarsi tra loro, come invece gli incomberà)...
Non è lamentandosi delle luci del locale che eviteranno che l'oste gli porti il conto
prof, se mi posso permettere di interpretare 48, credo chieda:
EliminaProprio siccome, in caso di divisione della zona euro in due aree valutarie, si porrebbe la situazione da lei descritta; ovvero due ipotesi molto differenti (in termini di costi) per i paesi del sud e per i paesi del nord riguardo al valore da attribuire ai debiti pregressi (in un caso questi debiti rivaluterrebbero, nell' altro, si svaluterebbero, verosimilmente) è probabile che si possa cercare un compromesso (che credo sia ciò che lei auspica) attribuendo ai suddetti debiti pregressi un valore che si potrebbe stimare intermedio, e comunque "esterno" all' influenza -diciamo- dei paesi "euro-nord" e "eurosud" per esempio -di fatto- ridenominandoli in $ ?
Solo che; un conto è ridenominarli al tasso di cambio euro/$ al momento della divisione della zona euro (un bel cetriolone per noi), un conto è ridenominarlo al tasso di cambio euro/$ di quando siamo entrati nell' euro (1999), un altro conto ancora al tasso di quando l' euro è entrato "fisicamente" in circolazione (2001) .
E' questa una ipotesi possibile o ho detto una caXXata bella e buona?
La questione dei debiti Target dei PIIGS sono le classiche clausole in piccolo del programma di AfD che il Coso non ha letto. Peccato perché è lì che sta la fregatura, come in tutte le clausole in piccolo.
RispondiEliminaCome dice giustamente Quarantotto, il Coso è solo uno dei tanti arruolati dal Vincul-pop di volonterosi carnefici del PUDE che, attraverso i loro fogliacci cartacei e virtuali, spargono terrorismo mediatico. Stanno lì a braccia aperte in mezzo alle macerie di questo paese come tanti Spaventapiddini.
Però i terroristi siamo noi. Come ci chiama? NO EURO. Come no global, no tav... capito?
Ho l'impressione che ci faremo una bella scorpacciata di asfalto nei prossimi giorni. Brum brum brum
RispondiEliminaMi sono imbattuto in questa notizia curiosa.
RispondiEliminaPotrebbe (forse) meritare un approfondimento (al prof. l'ardua sentenza).
Se fosse vero quanto riportato (cioe' che l'Ungheria avrebbe gia' deciso di fare a meno degli 'aiuti' del FMI e di rispolverare la creazione di moneta 'non a debito', tipo 'greenbacks' oppure del tipo di quelle in auge nei primi anni del III Reich) ci sarebbe di che meditare...
D'altronde una delle leggi di Murphy dice che per ogni problema complesso esiste una soluzione semplice, facile da spiegare e che non funziona!
http://americanfreepress.net/?p=12418#sthash.xQO6HWUr.ajIN2p9j.dpuf
e meno male che nella pagina "chi siamo" di giornalettismo campeggia questa frase (:
RispondiElimina“Il potere non ha alcun timore di quelli che propongono idee utopiche e alternative, perché sa bene che queste verranno smontate all’atto pratico con poca fatica. No, il Potere (con la p maiuscola) ha invece paura di tutte quelle critiche razionali e motivate, che sono basate su un’analisi corretta della realtà. Perché sono quelle, le più ficcanti”.
Giuseppe Ugo Rescigno, giurista ed esperto di diritto pubblico
Giuseppe Ugo Rescigno quando scrive di diritto costituzionale normalmente non scrive idiozie. Anche se è (non nascostamente) militante.
EliminaQuesto però non garantisce la scienza assoluta.
Il problema dell'articolo di Mollica è che sa tanto di velina (avete presente i report delle riviste automobilistiche alla presentazione dei nuovi modelli, con accluse impressioni di guida dopo un breve giro dell'isolato? Le avete mai confrontate con le cartelle stampa delle Case che accompagnano l'uscita del modello? Ecco, può essere un esperimento interessante...).
Per conto mio il prof. ci si è messo, e giustamente dal momento che è stato chiamato in causa.
Ma per quanto riguarda i contenuti poteva benissimo lasciar perdere: nessun pericolo, letto l'articolo di Mollica si ha solo una suggestione, ma i puntini non si uniscono.
Letta l'analisi del prof, invece, come al solito...
A proposito di cialtroni:
RispondiEliminaCERNOBBIO, 6 settembre (Reuters) - E' improbabile che possa essere necessario un intervento della Troika per l'Italia anche se di per sé non sarebbe una cosa negativa visto che i paesi in cui è andata hanno migliorato la loro situazione.
Lo ha detto, a margine del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, il Ceo di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani rispondendo a chi gli chiedeva se una crisi di governo possa portare all'intervento della Troika.
"Credo sia improbabile che la Troika venga o sia chiamata, anche se di per sé non sarebbe negativa", ha detto Cucchiani.
"Dove la Troika è andata i paesi hanno migliorato la loro condizione, fatto riforme strutturali e dato segnali di cambiamento più forti di quanto si è visto in Italia", ha aggiunto.
a proposito di traditori da ergastolo (per essere gentili) e chebelloarrivanogliinvestimentiesteri:
Eliminadopo AVIO, poche settimane fa, ora General Electics ci riprova con Ansaldo STS: ennesima fiore all'occhiello della tecnologia italiana li' per essere depredata.. Da notare come nell'articolo si citi anche la Nuova Pignone.. altro furto passato ovviamente nel silenzio.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Ansaldo-Sts-Poli-mettono-mercato-interessati/06-09-2013/1-A_008387613.shtml
Questi parlano e parlano, intanto giorno dopo giorno, scientificamente stanno derubando ogni attivita', e mettendo le basi per fregarsi il resto. E' una guerra economica contro il nostro Paese, contro i nostri "interessi nazionali" (diamine possibile che tale concetto non sia mai prioritario nel dibattito politico?)
ma de che voi parlà? mejo così!!! noi semo corotti e fannulloni quindi ben venga er capitale straniero armeno riesce a mantenè quarche posto de lavoro co quarche investimento!!! ovviamente scherzo, amaramente, ma sono questi i discorsi che si sentono!
Eliminaè il solito discorso... sono in corto circuito!
RispondiEliminacome si può pensare di accollarsi filosoficamente e moralmente la distruzione dello stato sociale e dei sogni di intere generazioni di milioni e milioni di persone?
Detto questo, è evidente che concettualmente non riescono più a reggere le enormi menzogne e quindi bisogna attaccare chi ha spiegato bene e semplicemente la cosa.
Ovvero, colui (e poi coloro) che difendono realmente questo popolo da decenni di menzogne e stupri costituzionali.
sul "vincolo esterno".. penso che non si possono permettere di aprire il "vaso di pandora" perché il giorno in cui dovremo (speriamo) uscire poi nelle loro menti bacate dovremo mantenere fisso il cambio ("perché svalutare è da corrotti") e trovare soluzioni "non flessibili". poveri sfigati..
PS: non per essere polemico con 48 (sempre grazie) ma per me siamo al '29 e non al '39.. vallo a spiegare a questi zozzoni del pensiero unico (ora con i distinguo, quindi sbilenco)
L'atteggiamento sulla crisi della Siria e gli esiti del G20 a dir poco disastrosi per gli USA, mi indurrebbero a ripensare profondamente l'ipotesi frattalica.
EliminaIn base alla quale saremmo comunque al '43 (mese più mese meno). Riportata alla situazione italiana, esistono ancora dei margini di validazione dell'ipotesi stessa (siamo alle soglie del 25 luglio frattalico e gli indizi non mancano); sul piano internazionale globale, i segnali sono però dissonanti...
Certo SE gli USA si rendessero conto che è follia disimpegnarsi, come dichiarano in prospettiva, dall'area mediorientale senza prima aver stabilizzato VERAMENTE l'Europa, per le sue effettive cause di crisi, gli spazi di validazione si riaprirebbero.
Il mondo cambia: non ci sono più le vecchie riedizioni-farsa della Storia di un tempo :-)
Professore, quel giornalista è in malafede, in quanto aprendo il programma di AfD si puo' facilmente leggere:
RispondiEliminaEs gibt viele Möglichkeiten und wir sind dafür, alle seriösen Vorschläge ernsthaft zu prüfen und mit den europäischen Partnern zu besprechen. Eine Möglichkeit besteht zum Beispiel darin, die südeuropäischen Staaten zunächst schrittweise aus dem Euro ausscheiden zu lassen, indem sie eine nationale Währung parallel zum Euro einführen. In einem zweiten Schritt kann man das verbleibende Währungsgebiet zugunsten nationaler Währungen oder kleinerer Währungsverbünde auflösen. Im Folgenden gehen wir auf die Parallelwährungslösung als ein mögliches – aber keineswegs das einzig mögliche – Vorgehen ein.
Che di fatto è la conferma di quanto dichiarato nell'intervista: non c'è una modalità definita, ma le valute parallele sono la possibilità caldeggiata da AfD.
E inoltre, è vero che AfD propone il taglio del debito per la Grecia, ma semplicemente si adattano alla realtà: tutti sanno che quel debito non potrà MAI essere ripagato, e quindi una forma di ristrutturazione sarà comunque necessaria (dopo le elezioni).
Il Mollica non ci fà mancare anche un EDIT (ovvero la risposta alla risposta) in cui finalmente mette i puntini sulle i!! Quanta lucidità! Quale arguzzzzia!!
RispondiEliminaEh si, "Veniamo per brevità"...
EliminaGli ambientalisti sono in subbuglio (temono/sperano che le riserve di bitume siano ad un punto critico).
RispondiEliminaPreoccupazione eccessiva : le quantità accertate sono ingenti.
Non sono un espertone nè un espertino,ma mi sembra di aver capito che molti Tedeschi vorrebbero che fossimo noi,con Spagna ecc.a uscire dall'Euro. Per noi,Spagna ecc. sarebbe meglio che uscissero loro.In conclusione chiunque esca per qualcun altro sarebbe un bagno di sangue. Fare la moneta unica sembrava facile e non lo è stato. Disfarla potrebbe essere anche più difficile:se usciamo noi come potremmo onorare i debiti in essere denominati in euro, senza misure Argentine con effetti Argentini? Se escono loro il nuovo marco assai rivalutato potrebbe tagliare le gambe al loro export, senza contare gli effetti sulle partite correnti (che già ora sono a nostro danno)
RispondiEliminaPierluca Meregalli
Gentile Professore, rispondendo a 48, hai chiarito perfettamente il senso dell'adesione al Manifesto di Solidarietà (rispondendo in parte anche ad una mia domanda relativa al contributo sul Fatto Economico..). Condivido appieno sia la posizione assunta, sia il commento alla pseudorisposta di Mollica. Nella risposta suddetta affermi:"Rimane il fatto che anche in questo contesto bloccato ritengo che dire la cosa giusta (potenzialmente in compagnia delle persone "sbagliate") sia meglio che dire la cosa sbagliata (magari in compagnia delle persone "giuste").
RispondiEliminaEcco, una simile conclusione, oltre alla lettera all'amico francese mi spingono a fare una domanda su di un argomento che, noto, appassiona tutti e che stimola rabbia e vis polemica (comprensibilmente quando si travisa il senso delle idee altrui e magari con dolo). Io però il fatto che ci si preoccupi così tanto di confermare ad ogni piè sospinto che si è di sinistra e che è la sinistra (o quella che si afferma tale) che non ha capito nulla o non vuol capire...SONO IO CHE NON LO CAPISCO. Si ritiene che, metafisicamente, la destra sia il male per cui si ritiene doveroso ricordare sempre che non siamo come 'sti zozzoni? Solo per capire meglio: cosa s'intende per destra? Forza politica al servizio del capitale e dei capitalisti? O cosa? A quale pacchetto di opzioni si incasella la destra? Io credo che più passa il tempo e più risulta evidente, GRAZIE ALLA TUA OPERA E AL TUO IMPEGNO, che il "Tramonto dell'Euro" non è una scelta. E' un'evoluzione obbligata, un destino. La presa di coscienza, la gestione del fenomeno, il coraggio a porvi mano è un'opzione di natura politica. A questo punto chiedo: si ha paura che se la presa di coscienza avvenisse a destra la cosa potrebbe essere disastrosa. Perchè? Ho l'impressione che la cosa faccia incazzare parecchio ma considera che la domanda non è provocatoria..
salve professor Bagnai, le scrivo dalla zona sud della riviera marchigiana, in pieno distretto della calzatura. Qui le cose non vanno affatto bene in questo momento. Non so cosa succederà nelle prossime settimane ma al momento tutto il comparto calzaturiero è letteralmente fermo. Le ferie forzate si stanno prolungando oltre la fine di agosto. Di questo si discute negli ultimi due giorni ogni volta che si fa due chiacchiere fra conoscenti. C'è chi ti conferma che i suoi clienti sono fermi. C'è il ferramenta che dice che sono tutti a fare la passata di pomodoro in casa visto che non si lavora e che lui come altri ferramenta si sono finiti i barattoli in negozio. Il mio dirimpettaio ricarica cartucce per stampanti e questa mattina, visto il poco lavoro, si è messo in mezzo alla strada a braccia larghe dicendo: non passa più un'auto qui, nessuno che mi travolga... Se ci mettiamo anche la storia di banca marche credo che andiamo poco lontano coi nostri risparmi che ci dovrebbero portare a resistere e invece sono finiti in un buco nero. E francamente senza ordinativi per la prossima stagione la vedo dura arrivare a natale.
RispondiEliminaLe Marche sono stati un bengodi per un certo partito. Hanno arraffato a man bassa tutto quello che c'era da arraffare in compagnia di una lobby imprenditoriale a conduzione familiare dalle parti di Fabriano, ammantandosi nel contempo di presunta capacità di buon governo. E si badi bene, nel trogolo hanno messo il muso tutti i partiti , compresi quelli che "fognano" la dittatura del proletariato.
EliminaCiao Rocco. Posso chiederti di dove sei precisamente?
EliminaIo abito a Grottazzolina, e lavoro in una azienda che fa componenti per calzature (soletti di montaggio e altro), zona ex Omsa, a Fermo.
Confermo tutto quanto da te detto. Noi abbiamo ripreso a lavorare, ma la situazione ormai è penosa. E' il momento peggiore da 3 anni (anzi... "da sempre") ad oggi. Da 10 dipendenti ne siam rimasti 6.
Registro però che nelle Marche in generale, la zona calzaturiera è quella che regge meglio, se così si può dire. Zona Ancona, Fabriano, Pesaro, verso "nord" insomma, le zone industriali sono diventate letteralmente un cimitero.
ciao, sono di porto sant'elpidio. Tutta produzione da donna. Mi dicono che i tacchifici sono fermi. La statale questa mattina era quasi deserta. Di solito c'è movimento il sabato mattina per andare a far spesa. Oggi no. Giovedi scorso ho ripreso l'auto dal meccanico e mi si è messo lui a parlare di baratto...
Eliminaguarda, non so tu che età avessi nel 92 ma all'epoca c'ero. Non vorrei parlare troppo presto ma dammi ancora qualche settimana e magari riesco a capire se stiamo replicando lo stesso scivolone di ordini che avemmo all'epoca. Ci fu un crollo pauroso con la nuova stagione tale che tutta una serie di aziende finirono senza un ordine. Al tribunale di fermo se cerchi gli anni 90 - 91 - 92 trovi un momento in cui ci fu un'impennata paurosa di fallimenti. Fu un crollo generale. Andammo tutti fuori prezzo, tutti insieme, e restammo senza un ordine in mano. Chiusa una stagione non si riaprì la successiva.
EliminaAllora la community marchigiana si allarga. Io sono di Sant'Elpidio a Mare e vivo all'estero. Ogni volta che torno in Italia trovo un amico o un parente disoccupato. La tristezza è infinita, soprattutto se penso a cosa era il fermano qualche decina di anni fa. Un gioiello. Un garage ogni due era una fabbrica.
EliminaC'ero anch'io nel '92, anche se ero molto giovane e stavo muovendo i primi passi nel mondo del lavoro.
EliminaAll'epoca lavoravo per tutt'altro settore, lavorazione del metacrilato da lastra, e l'azienda per cui lavoravo risentì marginalmente della crisi, vuoi anche perchè la lavorazione del plexiglass allora era un mercato in pieno sviluppo. Ricordo però quello che successe nel settore calzature, avendo i genitori entrambi calzolai da sempre.
L'andazzo di questi giorni sembra farci ripercorrere la stessa storia. Noi lavoricchiamo perchè il nostro cliente principale è TOD'S... , ma gli altri calzaturifici non ordinano più nulla.
PS. La "Community Marchigiana" potrebbe ritrovarsi anche su Twitter per praticità: @marco_sanguigni
EliminaChe strano la notizia in evidenza proprio de "Il Fatto Quotidiano", magari Mollica non ha colto il messaggio, ma qualcun altro lo ha fatto e... ha agito di conseguenza:
RispondiEliminalo Ior
I fondi..."hanno preso la strada della Germania"
Ma chi è questo Mollica? L'incarnazione della presunzione e della supponenza? Ma del resto questi sono quelli che non uniscono i puntini da una trentina d'anni a questa parte.. di certo non inizieranno ora che siamo al tramonto... In effetti potrebbero anche iniziare se fossero intelligenti, o anche solo furbi... ma io non ho aspettative.
RispondiEliminaI tipi ineffabili come Mollica fanno parte di quella schiera di leccapiedi e venduti alla germania, che lavorano alacremente, per consegnare il paese, mani e piedi legati, ai tedeschi. Alberto ha perfettamente ragione a dire che in realtà "mirano agli stati". Sono già a buon punto: la spagna, se ho capito bene, è una specie di protettorato, la grecia dopo le rivoltanti intimidazioni della troika è un paese torturato a morte, e ci si domanda, perché sopportino così tanto senza reagire. Da ultimo il governo letta si sta occupando di una di quelle due o tre cose che deve fare: aderire all'agenzia europea del brevetto (se non sbaglio), che è una specie i pistola puntata alla tempia di ciò che rimane dell'industria italiana. (Non ne parla quasi nessuno). Insomma, la germania sta realizzando il sogno di quel grande europeista che fu adolf hitler (l'espressione, se non erro, credo sia di luciano canfora), e noi possiamo essere certi che nessun partito reagirà a questo stato di cose. Quel galantuomo di paolo savona più volte, nei suoi articoli o scritti passati, evoca "responsabilità che di fronte alla storia" si stanno assumendo queste classi dirigenti italiane, vendute allo straniero (questa è un'aggiunta mia). Ma il senso dell'onore, cui si riferisce paolo savona, non esiste per questi autentici corrotti. Quo usque dobbiamo sopportare?
RispondiEliminaad intesa: troika in italia non sarebbe male.
RispondiEliminae certo, se lo dice lui...
mi scusi, questo articolo le pare autentico?
RispondiEliminahttp://www.dirittiglobali.it/index.php?view=article&catid=18:lavoro-economia-a-finanza&id=42952:-la-politica-dellausterita-e-un-suicidio-e-alimenta-i-nuovi-movimenti-anti-euro-&format=pdf&ml=2&mlt=yoo_explorer&tmpl=component
Mi sta venendo da vomitare!
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/09/07/Napolitano-Ue-modello-successo-serve-salto-qualita_9260533.html
Vorrei tanto poterti dire quale personaggio che tutti conoscete e molti stimate ha usato le tue stesse parole per commentare questo episodio...
RispondiEliminaSe posso dire la mia riguardo chi potrebbe uscire, noto da tempo parlando con altre persone che l'eventuale uscita dell'italia non spaventa particolarmente.
RispondiEliminaInfatti, se ci pensiamo bene, ormai sopra la nostra testa è passato di tutto e proprio perché il dibattito sull'euro è sempre stato negato, cosa potrebbe fare la gente il giorno in cui si trova una nuova moneta da usare che per loro di fatto ha solo il nome di diverso?
Certo il problema del debito estero resterebbe sempre un problema ma credo che si tenda a sopravvalutare la reazione delle persone.
Gli italiani non sono tutti su twitter non seguono il dibattito come noi e se l'europa non ci manda la municipale se usciamo, alla gente che si vedrà il carico fiscale scendere apparirà subito una mossa giusta...
"Da alcuni anni l'azienda era entrata a far parte del sistema Lidl, era cioè uno dei fornitori del discount alimentare che finiva costantemente sulle prime pagine dei giornali con l'accusa di sfruttare e spiare il personale e di ignorare i diritti sindacali. Pare che proprio questi metodi abbiano regalato al proprietario del gruppo, Dieter Schwarz, quei dieci miliardi di euro in banca che lo hanno reso il quarto uomo più ricco di Germania. lidl, insomma, è una macchina da soldi che funziona ancora come agli albori del capitalismo, quando i diritti degli uomini non contavano niente e quelli dei lavoratori non esistevano affatto"
RispondiEliminaGünter Wallraff, Germania anni dieci, L'Orma editore, 2013, p. 11
Oggi l'autore è ospite alle ore 17 del festival di letteratura di Mantova. Chi può ci vada, si tratta del famoso giornalista che da anni si traveste e si fa assumere nei peggiori posti di lavoro. Poi racconta tutto. In libri di una tristezza infinita
Mica mi farai l'affronto di non venire domani (domenica) a s. Gimignano alle 18?
EliminaSono desolato e senza parole. Non posso proprio, problemi di organizzazione familiare (you know it, I suppose). Il dolore è doppio: non vederti e sentirti e non rivedere un luogo in cui quaranta anni fa circa pssavo parte dell'estate (cittadina e campagna meravigliosa, e forse è meglio che non la riveda). Ma sarò a roma, a pescara....ormai nella vita di tutti i giorni tu stai insieme a erodoto, tucidide e tacito. Diciamolo: non ti puoi lamentare della compagnia!
Eliminapossiamo sempre tingerci
RispondiEliminaE io ch'avea d'error la testa cinta,
RispondiEliminadissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa
Ipse dixit:
RispondiElimina"Il maggior fattore frenante della crescita è il debito pubblico"
[Fabritius Saccomanni]
se gli piace così
Ho tradotto qui l'articolo di Krugman.
RispondiEliminaGià che ci sono segnalo due articoli di economisti statunitensi sulla Germania e la crisi della zona euro: Posen e Bibow.
Su Voci dalla Germania, invece, segnalo un articolo nel quale un economista tedesco, Mayer, si pone il problema di come impiegare meglio i capitali che la Germania accumula. :)
Non so se è stato già segnalato, ma Mollica ha risposto al a questo post con un EDIT alla fine del suo articolo
RispondiEliminahttp://www.giornalettismo.com/archives/1090035/alternativa-per-la-germania-no-euro/
Capisco che c'è la crisi, ma mi rattrista molto vedervi costretti a frugare nei cassonetti.
EliminaApplausi a scena aperta per il Cavaliere Nero e tanta "merda" in vista dell'esibizione di stasera in quel di San Gimignano
RispondiEliminaProf, ma un giorno ce lo pubblicherà un bel post di video con la sua antologia di sonate per clavicembalo, invece di "ragionar di loro", menti aperte oltre l'angolo retto? :)
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