martedì 18 dicembre 2012

Parma 11 dicembre

(ma facciamo un passo indietro: Parma 11 dicembre, con ancora molti ringraziamenti a Giulio Tagliavini, all'Associazione Tyche, e al prof. Daveri, che, giocando in casa, mi ha proposto come interlocutore per questa iniziativa. Gli estremi, in fondo, si toccano: potrete giocare a trovare le differenze fra le posizioni del prof. Daveri e quelle dell'on. Ferrero nel post precedente, dove ho aggiunto gli ultimi due video, per chi se li fosse persi - e avrebbe perso poco, in pratica solo gli spiritosissimi siparietti di ecodellarete, che comunque "valent le détour", come direbbe la Guida Michelin...)




(un ringraziamento anche a Andrew che mi ha segnalato la pubblicazione dei video: si apra la discussione sul paese VERDE...).





49 commenti:

  1. L'Italia è un Paese verde:
    venduto
    ricattato/represso
    dall'Euro

    Ipse dixit
    L'Italia è un Paese ricco, ricchezza accomulata durante l'Euro...?
    Non voglio tornare allo Stato come mucca da mungere, che causa debito pubblico e disastro nella finanza pubblica. Oggi va meglio con l'Euro, debito zero e aziende che accumulano ricchezza....
    L'Euro ci rende migliori, non abbiamo più corruzione e siamo meno propensi ai trucchetti nostrani...
    Non accettiamo i cambiamenti, specialmente nei nostri territori. Prova ne è che non vi è stata nessuna frantumazione dei diritti dei lavoratori, che le aziende che vogliono innovare non hanno risorse dalle banche e quelle poche che le hanno vanno all'estero.
    Gli italiani non sono propensi alla mobilità. Chi? Un cinquantenne con figli che ha perso il lavoro o un giovane laureato che si rifiuta di lavorare per un call center a 600 € e dividere la stanza con un laureando? Almeno nel secondo caso la sera ci si fa due canne insieme....
    Le soluzioni:
    deportare i lavoratori;
    centrali nucleari in ogni regione;
    gli over 70 pagano i neoassunti;
    corso per gli under 26, l'Euro ci illumina d'immenso.

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  2. Be' un paese vecchio, ricco e densamente popolato può facilmente essere trasformato in un paese giovane, povero e scarsamente popolato. La peste, la guerra, o Monti possono tutti bastare a questo scopo.

    Sai che crescita dopo!

    P.S.
    Forse questo commento andrebbe nel post successivo :)

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    1. La tua proposta è troppo generica. La concione del prof. Daveri mi ha illuminato. Sono rimasto folgorato dalla chiara indicazione produttiva che ha dato: cinesi e indiani hanno la pancia vuota e noi un eccesso di over-65.
      VERDE, la nuova marca di carne in scatola, integralmente made in Italy, con animali nati ed allevati in Italia, no OGM, produzione integralmente biologica a bassissimo impatto ambientale, nelle centinaia di versioni delle tipiche ricette regionali, localmente prodotta e distribuita a prezzo politico alle popolazioni dei BRICS.
      Problemi risolti e decollo delle esportazioni!

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    2. Riprenderebbe piede la piccola impresa, chi è che non ha un pensionato in famiglia o un over 64?

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    3. VERDE come ...
      Soylent Green - 1973 - Richard Fleischer

      ... a dystopian future suffering from pollution, overpopulation, depleted resources, poverty, dying oceans, and a hot climate due to the
      (greenhouse) EURO effect.

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  3. Se non commetto errori il prof Daveri vorrebbe implicare i problemi sorti al fatto che i mercati chiesero all'Europa cosa vuoi fare da grande e questi risposer "la moneta unica",all'italietta della svalutazionicompetitivecastacoruzzionedebbbitpubblicobrutto! Mah!

    PS riguardo alla globalizzazione sono a conoscenza del fatto che manufatti della civiltà minoica siano stati trovati nell'attuale Bretagna.........

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  4. Adesso sì che mi è chiara l'origine delle nostre disgrazie: è colpa di mio nonno.

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  5. Mi scusi prof, ma non ce l'ho fatta ad ascoltare tutto il discorso del prof. Daveri.
    Ma sono io che sono un profano cretino? A me sembra assurdo, da parte di un docente ordinario, favoleggiare della vecchiaia quale indicatore economico e d'innovazione.
    Mi pare proprio un errore metodologico: come la "misura" l'innovazione? Come lo quantifica il danno sugli indicatori economici? Come si correlano l'età avanzata della classe dirigente sull'economia reale?
    Ovvio che l'economia è una scienza sociale, ma che diamine non è possibile sentire sempre "esperti" che parte in quarta e spara contro ciò che gli sta più antipatico (gli statali, il sud, i politici) e poi non fornire uno straccetto di prova.
    Perdoni lo sfogo donaldiano.

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    1. Ero presente e non ho avuto questa sensazione. Magari mi sbaglio ma mi è bastato sentirlo una volta, ho il conato a pensare di riguardarlo in video.
      Il discorso del prof Daveri era più del tipo "questa è la situazione facciamo di necessità virtù" che di per sé potrebbe non essere sbagliato. Il punto debole dell'analisi è che parte da una fotografia dello stato attuale non tenendo conto del dato storico e del piccolo particolare che si sta sfasciando la democrazia.

      A me personalmente ha fatto più incazzare il discorso semplicistico alla choosy-Fornero sui ggggiovani ed in particolare quando ha detto una roba del tipo "ai miei studenti lo dico sempre, volate basso ed accontentatevi"

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  6. Ultime Notizie ANSIA
    Presi i tre killer dei due ricchi anziani uccisi la settimana scorsa sul lago di Como,non si esclude che siano gli stessi autori dei numerosi atti di sangue accaduti durante questi ultimi mesi nel nostro paese.Alla domanda perché trucidarli invece di accontentarsi solo dei soldi hanno risposto:
    "il nostro paese non cresce più perché ci sono troppi vecchi ricchi,non potevamo lasciarli in vita ne andrebbe del PIL".Le ultime dichiarazioni prima di essere tradotti in carcere sono state:
    "Siamo solo dei giovani che il lavoro se lo vanno a cercare di casa in casa,noi siamo per la crescita"
    Uno dei tre sventolando il libro Il paese VER.D.E. del professor Daveri si è proclamato prigioniero politico.

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  7. Comunque il problema della ricchezza secondo me dai e dai lo risolviamo, per la gioia del Prof.Daveri

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  8. Buongiorno, io ero presente e, dalla platea, sono sbottato contro il Prof Daveri: "scusi (forse non l'ho nemmeno detto), ma la Spesa Pubblica cattiva non è il reddito di qualcuno? Non mi risulta che la Spesa Pubblica consista nel bruciare in un altoforno miliardi di €".
    Risposta confusa di Daveri che balbetta qualcosa è, poi, rincuorato prosegue nella sua trattazione di Economia del Made in Italy "non siamo la Danimarca che non ha nulla da offrire (???) noi abbiamo prodotti tipici (???) e su quei particolarismi dobbiamo puntare". Beh, che dire: l'industria Daveri non la nomina nemmeno e non nomina, cosa ancora più grave, il dumping che, nella medesima Unione Monetaria, pratica la Germania nei ns confronti.
    In ogni caso una bella serata di discussione anche se, ripeto, Daveri era proprio out of the contest.

    NB è il primo post che scrivo e mi preme ringraziare il prof Alberto Bagnai per quello che fa con tanta passione ed autorevolezza e per questo lo ringrazio; mi dolgo solo di non averlo avuto come Prof in via Sarfatti: a volte certi incontri cambiano la vita...professionale si intende.
    ;-)

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    1. Il refrain del made in Italy (cibo e vestiti, alternativamente cibo vestiti e beni culturali - il petrolio del paese) è gettonatissimo da almeno 20 anni a questa parte, idem dicasi per l'economia dei distretti (Prodi, nel faccia a faccia col vecchio satiro prima della sua ultima rielezione, ebbe a dire che sono la spina dorsale del paese , fondata su ottimi periti industriali - che ce ne facciamo dei laureati? niente, infatti li esportiamo).
      Ci si aspetterebbe che un professore di economia prima di allargarsi a certi temi si informasse sulla struttura dell'export italiano:

      http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-12-18/italiani-stringono-cinghia-valgono-105421.shtml?uuid=AbqpwEDH

      Meccanica, tessile, farmaceutica, chimica, elettronica. Se nell'agroalimentare DOP e IGP (i prodotti) valgono 12 miiardi a livello nazionale (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-12-17/prodotti-alimentari-universo-miliardi-165919.shtml?uuid=AbDqY4CH) mi preme ricordare che fino a quattro anni fa il settore chimico farmaceutico nel solo Lazio valeva 7 miliardi di euro.
      E in ogni caso la Damimarca ha qualcosa che noi non abbiamo: due grandi multinazionali del farmaco research oriented, Novo Nordisk e Lundbeck (entrambe tra le big 20 mondiali, se non erro), il doppio della produzione petrolifera, dieci volte le nostre esportazioni di energia elettrica - ed ecco la Danimarca che non ha nulla da offrire.
      Un poco piu' di cognizione di causa non farebbe male.

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    2. prodi è atroce ...ringrazio tutti e due lettore occasione e matteo rumi...la danimarca non ha nulla da offrire...

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  9. A me ha colpito molto il riferimento metaforico alle droghe leggere parlando di svalutazione. Io personalmente preferisco il parallelo con la masturbazione, più colorito.

    Poi però mi è venuto in mente quando lei prof fa riferimento al ciclo di Frenkel e alla periferia drogata dai capitali esteri, e lì ho capito: dev'essere un vizietto di voi economisti, si spiegano tante cose :)

    Grullate a parte, è stato un piacere stringerle finalmente la mano.

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  10. Daveri deve vivere ai piani bassi del mondo delle elite. Che la sua visione del mondo non combaci con la mia non mi stupisce. Pero' continua a indignarmi. Sembra di risentire Dalema a metà anni novanta lamentare la scarsa mobilità dei giovani (mentre io dopo la laurea mi facevo 5 traslochi in cinque anni). E lo trovo scientificamente miserrimo, beceramente politico. Poteva esibire una correlazione tra tasso di invecchiamento e aumento del debito pubblico, o tra tasso di mobilità dei giovani e richezza delle aree di provenienza. Ma Daveri non si trova molto a suo agio con i numeri, li ritiene roba largamente sopravvalutata... vedere il suo (profetico?) articolo sulla spending review sanitaria:

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003096.html

    Gilberto Turati rispondeva e correttamente obiettava:

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003108.html

    E Daveri insisteva, arrivando subito al nocciolo:

    "La Germania non è necessariamente il benchmark del virtuosismo fiscale. Ma è certamente il paese che con la sua reputazione di rigore e anti-inflazione ha consentito che, nel contesto di abbondanza di credito dell’epoca, l’euro portasse ad una riduzione dei tassi di interesse sul debito pubblico di tutti in Europa, anche di quello italiano."

    Un'Europa, un'austerita', una fede.

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  11. a proposito di surplus tedesco
    http://blogs.wsj.com/eurocrisis/2012/12/18/surplus-to-requirements/

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  12. per chi ha voglia e capacità riporto il link del report completo:
    http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/2012/pdf/ee-2012-9_en.pdf

    riporto solo un pezzo dell'introduzione: "...in some Member States, while surpluses increased substantially in others. From a macroeconomic perspective, the deficits in the euro area were thus financed by the surpluses in Germany,Netherlands, Belgium, Finland, Austria and Luxembourg"

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  13. Ma il Prof. Daveri, esattamente, di cosa avrebbe parlato?
    Ma non era un docente di economia?

    Mai sentiti tanti luoghi comuni tutti messi assieme, in 15 minuti.

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    1. Dai, su, non siate così accesi. Considerate che siamo in campagna elettorale, e che ognuno sceglie la strada che preferisce verso la divulgazione. Sinceramente anch'io ero un po' a disagio con certi argomenti, ma vi assicuro che la discussione nel backstage è stata molto interessante.

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    2. Ma dopo aver acutamente individuato i problemi della società italiana nella triade VE.R.DE, il prof. Daveri ha anche detto quali sono le soluzioni che propone, dopo anni di (immagino faticoso) insegnamento?

      :)

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  14. IL LUOGOCOMUNISTA ..FASSINA...DELIRIO....DELIRIO...
    "la ragione per cui abbiamo fatto il fiscal compact e il pareggio di bilancio per convincere l'opinione pubblica tedesca che non siamo spendaccioni"
    Complimenti!
    Fassina, serata verità (su Euro, pareggio di bilancio ed ESM).
    http://www.youtube.com/watch?v=ZIbcZ5dxn3w&feature=share

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    1. Che poi è esattamente come dire: io sono un traditore del mio paese.

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    2. Nell'Antenora troviamo Fassina:

      «La bocca sollevò dal fiero pasto
      quel peccator, forbendola a' capelli
      del capo ch'elli avea di retro guasto.
      Poi cominciò:
      "nonostante sul piano economico sia sbagliato abbiamo fatto il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio per convincere l'opinione pubblica tedesca che non siamo spendaccioni"»

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    3. ho visto il filmato:
      INCREDIBILE!
      Fassina è convinto che con le popolazioni di Cina, India e Russia noi si debba competere ...
      al tiro alla fune !

      AIUTO!

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  15. Ma, non ci avete postato la risposta del cavaliere nero! oppure il Daveri ha sparato il suo intervento ed è scappato? Alberto te lo sei magnato er daveri oppure non ti sei curato di lui ma sei passato via?

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  16. Ma ci saranno altri video? Insomma, la risposta del cavajere al prof.Daveri c'è?
    Io vorrei sapere tante cose. Se crescere con debito pubblico e svalutazione(non condivido, e poi dalla metà degli anni '70??)sarebbe stato uso di droga leggera, abolire la repressione finanziaria e crescere alla reagan/thatcher come me la definisci? Orgia di eroina e cocaina? Stare come Al Pacino in Scarface h24?
    Quale sarebbe l'innovazione che ci siamo negati negli ultimi 30 anni? La scala mobile l'abbiamo abolita, la concertazione salariale e la mitica politica dei redditi le abbiamo praticate mi pare, le scope le abbiamo ben posizionate e abbiamo ramazzato tutti gli stanzini possibili, sperimentando ogni posizione del kamasutra precario. Dimmi prof. Daveri, cosa ci siamo persi?
    E quale dio sceso in terra aveva la facoltà, con le sue terga nutellate e ben posizionate su calde e tecniche poltrone, di impormi una scelta etica (l'Europa )che dopo 30 anni ci regala un paese sfondato? La mia scelta etica sarebbe stata diversa, e avrebbe previsto, per esempio, una serie di deportazioni. Ho una lunga lista...Sai, l'etica è soggettiva. Quello stato che ti faceva tanto schifo aveva tutti gli indicatori che definiscono civile un paese messi molto meglio di adesso.
    Infine anche tu, come Ferrero, non hai letto le ultime 100 pagine del Tramonto.
    Altrimenti non penseresti che il prof. Bagnai minimizzi o banalizzi i rischi di un'uscita dall'euro. E' esattamente il contrario. Non ci sono slogan, solo scenari ben definiti, prospettati senza nascondere eventuali difficoltà. Ma capisci bene che riacquistare sovranità e dignità democratica sarebbe, quella sì, una scelta etica.

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  17. Come sempre ho molto gradito l'intervento del prof. Bagnai; e ringrazio chi ha registrato l'evento. Ma l'intervento del prof. Daveri, scusate, non sono riuscito a seguirlo fino in fondo... Non sono economista. E sicuramente non capisco per la mia ignoranza in materia. Ma i discorsi da bar li seguo al bar!
    Lei, prof. Bagnai, ci rincuora dicendonci che nel backstage la discussione è stata interessante. Ma io mantengo la mia perplessità, fino a prova contraria.

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  18. Non viaggio molto e non son stato in Germania o Olanda ultimamente, ma non mi sembrano paesi giovani, poveri e scarsamente popolati.

    Allora, come mai crescono?
    ha possibilità, professore, di girare a quel tal Wannamarchi Daveri questa mia domanda, pregandolo di fornirmi una risposta documentata e non luogocomunista?

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    1. Due osservazioni. La prima è che la Germania nel periodo di gestazione della crisi è cresciuta poco, quanto l'Italia (quali che siano i motivi), e quindi il primo rilievo non è del tutto corretto. La seconda è che anche se posso apprezzare lo spirito goliardico (del quale sono spesso e volentieri vittima), vi prego però di considerare che ognuno sceglie la strada verso la divulgazione che preferisce. La mia scelta è stata una scelta "etilista", cioè ho scelto di rivolgermi a pochi. Il prof. Daveri ha fatto una scelta più generalista, e NON eravamo a un convegno scientifico. Molte mie affermazioni erano "documentate" quanto le sue (poco o molto che fosse), per il semplice motivo che in quella sede ci veniva chiesto di suscitare un interesse verso i nostri testi, scegliendo la strada secondo noi migliore per farlo, e non di risolvere i destini del mondo o di concorrere per il Nobel.
      Vorrei che apprezzaste, come l'ho apprezzata io, la disponibilità al dialogo. Vi assicuro che di questi tempi non è per nulla scontata.

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  19. @Giorno DM
    Ve=tagliargli le pensioni e costringerli al suicidio (o alla morte precoce)
    r= ricco.. ma dai! tra due anni non avremo più niente

    DE= l'etna a catania, il vesuvio a Napoli e ci giochiamo 1 milione e mezzo di abitanti.
    Terremoto a Palermo e siamo a meno 700k.
    meteoriti a Milano e Roma e addio ad altri 4 ml di abitanti,.

    A proposito, QUESTA DELLA LOGISTICA spiega bene perché non possiamo avere una moneta con la Germania..
    questi si fanno gli esempi al contrario

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    1. Altra notazione tecnica: vedo che non siete d'accordo con la definizione dell'Italia come paese ricco. Non è che per caso confondete ricchezza e reddito? Comunque,in termini di reddito pro-capite l'Italia è ancora al 29° posto su scala mondiale (preceduta da Qatar, Kuwait, Brunei, ma anche Austria, Australia, Stati Uniti, Germania - 20°, Francia - 25°). Non siamo così distanti in classifica dai nostri fratelli europei (la Spagna è 28°), mentre la Ciiiiina, spesso lo si domentica, è ancora 96° per reddito pro capite. Ed è un dato di fatto che le famiglie italiane hanno un patrimonio superiore a quello delle famiglie degli altripaesi OCSE.
      Eventualmente quello che vorrei fare col prof. Daveri è un ragionamento, basato sui saldi settoriali, su quanto sia strano (o invece fisiologico) che questa elevata ricchezza privata abbia convissuto con un elevato debito pubblico...

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  20. @Lettore Occasionale
    grazie per l'analisi!
    devo dire che la gente non comprende che svalutando non solo miglioreremmo ulteriormente ma aumentando la domanda interna ricomincerebbero le assunzioni.
    sfigati o pirla?

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  21. @valsandra

    Niente di cui ringraziare... come il prof ricorda, citando anche la testimonianza di Visco, ci fecero "entrare nel club" per tagliarci le gambe. Notare bene che l'articolo del sole specifica che l'export regge fuori area euro (e con un cambio svantaggioso! E poi parlano di scarsa competitivita'). Col nord europa le cose vanno peggio, chissa' perche'.... un ritorno alla sovranità monetaria allargherebbe le nostre quote di mercato fuori area euro, ci restituirebbe quelle che avevamo nel nord europa, scippate dalla moneta unica, e rianimerebbe un mercato interno in coma. Perche' a che serve crescere del 100% nell'export se si riduce del 90% la tua attività sul mercato domestico? A farci fare i cinesi high brow, ecco a che serve.

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  22. @Lettore Occasionale
    Beh, ringraziare quando si sente di farlo è doveroso! ihihi

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  23. Ed eccomi qua!

    Se posso dire la mia sull'incontro di Parma - al quale ho preso parte ma che ho dovuto abbandonare anzitempo - mi ha colpito di più la partecipazione anche accesa degli astanti che a volte bloccavano il prof. Daveri mentre inondava la platea di luoghi comuni. Io avrei voluto intervenire ma mi ha troppo fatto inviperire l'acronimo "VE.R.DE." il cui "DE" finale fa troppa rima con il "Choosy" di forneriana memoria.

    Dire che un Paese è VEcchio senza tenere in considerazione il fatto che chiunque volesse farsi una famiglia viene scoraggiato dalla pressoché totale impossibilità di programmare la propria vita a causa di eccessiva precarietà, fra l'altro sottopagata, è darsi al luogo comune...quello proprio puerile, banale. Se poi ci mettiamo la morale del "dovete imparare e cavarvela con le vostre forze, non come i vostri genitori che hanno avuto il posto fisso" proprio non ci siamo.

    Venendo alla Ricchezza, il prof. Daveri non mi pare di ricordare che abbia fatto alcuna menzione di come questa ricchezza sia distribuita facendo passare l'Italia come un Paese pieno di nababbi in incognito e non invece un Paese in cui il fenomeno del suicidio per insolvenza debiti è in continua escalation.

    In ultimo il "choosy", cioè la DEmotivazione. Qui davvero s'è rasentato il ridicolo spinto. Cioè...io che sono siciliano ogni volta che torno a casa devo contattare molti dei miei vecchi amici per sapere se sono tornati anche loro per potersi vedere, ho mio fratello in Germania e parenti vicini e lontani sparsi per il mondo davvero NON POSSO accettare che un personaggio che ha comunque una certa autorevolezza tecnica nel campo dell'economia mi faccia delle affermazioni così avulse dalla realtà. Le università italiane del centro-nord traboccano di studenti meridionali così come molte imprese fanno lo stesso con operai emigrati dal meridione. E contro questa evidenza più che lampante dei fatti, un professore comunque di un certo livello mi viene a fare un'uscita così? Scandaloso.

    Ripeto, la cosa che mi ha più colpito è stata la partecipazione ma soprattutto il fatto che TUTTI coloro che hanno preso parola hanno più o meno gentilmente "caricato" il prof. Daveri, cosa che non avrei creduto. Nessuno gli ha applaudito quando ha detto che la spesapubblicaimproduttivasprecobrutto va alla mafia (e non s'era a Palermo, attenzione, ma a Parma) ed altre banalità dello stesso calibro.

    Sono davvero contento di aver preso parte all'incontro, peccato il treno delle 19:44 fosse l'ultimo.


    PS: la prossima volta però iniziate puntuali, lo chiede l'Europa!

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    1. Mi fa particolarmente piacere che il pubblico abbia reagito
      perchè davvero è ora che -civilmente- la ^sentano^ la rabbia
      e il rifiuto di queste continue prese in giro di questi alibi
      Ci vorrebbe la classica torta (di panna) in faccia della cultura anglosassone...magari in italia non si puo' fare perchè è al limite della violenza privata ...pero' una cosa cosi' una protesta civile e non violenta ma forte e che si veda e che si ^senta^ (fischi^?booo^?****?)
      Daveri non lo ascolto mi bastano i reseconti , pero' Prodi
      (a perugia quest'estate ) l'hanno applaudito con bordare di applausi unidirezionali quando affermanva che: la svalutazione della lira(contro marco) faceva marcire (>o<)
      le economie italiana e tedesca...che senza la germania e l'ue siamo prede dei ^mercati^ (...)che senza l'euro non si puo' competere con la cina (è lui la fonte piddina ultima..)
      contraddicendosi poi ammettendo che la cina dell'euro l'ha gia' scavalcato ...poi amabile narrazione della lezione di democrazia da parte del dirigente comunista cinese (che mi sono risparmiato...) per concludere con :quando francia e germania hanno sforato il patto di stabilita' mi hanno detto che loro sono stati sovrani e fanno quello che vogliono...una mala fede malvagia con quel tono sibiliato
      morbidamente come un incantatore di serpenti...

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    2. Ti ricordo che DE non sta per DEmotivato ma per DEnsamente popolato (con altre implicazioni). Detto questo, anch'io non sono particolarmente d'accordo con l'invito a "volare basso", ma lo sono ancor meno con l'anelito ideale di certi sognatori de noantri (e chi mi vuole capire mi ha capito). Preciso che non sono d'accordo perché sinceramente non vedo nessun educatore incitare i giovani all'immobilismo e alla schifiltosità, e dall'altro i giovani che conosco si danno da fare, senza che nessuno glielo chieda, semplicemente perché gli viene così. Va anche detto, però, che la realtà di Parma è diversa da quelle nelle quali mi son trovato a operare io, e che quando mi era capitato di passarci per motivi di lavoro (prima dello scandalo Parmalat e di tanti altri piccoli problemi che hanno purtroppo colpito quella città per tanti versi affascinante) l'aria che si respirava era molto particolare. Certo, ora dobbiamo tutti volare un po' più basso (e chi prima pensava di poter volare più alto ha dovuto ritarare l'altimetro)...

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    3. Giusto, chiedo scusa ma ricordavo stesse per demotivato (non ho rivisto il video). Ma anche densamente popolato comunque è una cavolata. Primo perché da un lato sia politici che prelati non fanno altro che dire che bisogna fare più figli, dall'altro poi mi si viene a dire che siccome c'è troppa gente non c'è lavoro e bisogna emigrare. Siamo d'accordo sul fatto che questo sia un nonsense?

      Facciamo come facevano a Sparta e via!
      ...se non altro rilanceremo il mercato delle bare e ci sarà cchiù PIL pi tutti!

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    4. BBoni, state bboni, se no poi mi tocca rinunciae a uno dei pochi economisti italiani che ogni tanto desideri incontrarsi con me (desiderio reciproco)!

      Con "densamente popolato" alla fine Daveri faceva riferimento, se non ricordo male (ma non ho avuto tempo di riascoltare né me né lui) al modello di sviluppo italiano basato sul distretto industriale. Onestamente, ripeto, non ricordo quale fosse la sua posizione rispetto a questo modello, ma non mi pare fosse di estrema critica, come emerge dalle posizioni di certi economisti "de sinistra", nostalgici dei Kombinat sovietici, per i quali il crollo della produttività italiana sarebbe dovuto al fatto che le imprese italiane hanno dimensioni piccole.

      L'idea di Daveri di una crescita "soft" mi sembra condivisibile, se il "soft" è riferito alle dimensioni e valutato settore per settore, ma qui dico evidentemente delle ovvietà. Sono invece contrario all'idea degli economisti "de sinistra" secondo cui "grande è bbello", semplicemente perché questa idea (a ben vedere), non è che l'estrema linea di giustificazione moralistica dell'euro: "noi (sinistra) abbiamo imposto il vincolo esterno alle nostre piccole e improduttive imprese affinché esse fossero costrette a unirsi (teorema della piscina) e diventassero grandi e produttive come un Kombinat"

      E infatti, se ci fate caso, l'idea che la produttività in Italia è diminuita perché le imprese sono piccole è propria di quegli economisti "de sinistra" che fino a ieri (o forse a domani, non hanno ancora deciso) difendevano l'euro.

      Il modello di sviluppo che hanno in mente loro, sinceramente, mi sembra molto anni '50. A una seconda lettura, forse certi aspetti dell'analisi di Daveri penso sembrerebbero meno anacronistici.

      Certo, rimangono dal mio punto di vista due punti di forte dissenso tecnico:

      1) mi sembra di capire che per il prof. Daveri la produttività sia un dato del tutto esogeno (o meglio, predeterminato) rispetto alla domanda, cioè che la legge di Verdoorn per lui non esista. Questo è il fondamento di certe affermazioni che suonano un po' moralistiche, e soprattutto del ritornello "cosa c'entra l'euro?". Se ci si apre alla possibilità che offerta e domanda non siano due compartimenti stagni, si vede che l'euro un po' c'entra, e noi lo abbiamo visto qui.

      2) soprattutto, mi è sembrato molto difficile affrontare una riflessione comune sul fatto se sia veramente impossibile pensare a un modello di crescita che non dipenda esclusivamente dalla domanda estera. Tutto il discorso ruotava intorno al "noi dobbiamo essere come i - o meglio dei - tedeschi per vendere le nostre cose all'estero". Anche qui c'è un punto di dissenso ideologico: se credi che lo Stato sia il nemico (in economia) è chiaro che l'unica fonte di domanda autonoma che ti resta sono le esportazioni, e quindi ti ritrovi dritto filato avvolto nel mercantilismo e nelle sue molteplici contraddizioni.

      Ecco: questa mi sembra la contraddizione fondamentale dell'approccio del prof. Daveri. Sarebbe ora di pensare a un modello di crescita non mercantilista, quello che nel testo chiamo "External compact".

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    5. Prof, sa che le dico? Mi riascolto tutto e le do poi le mie impressioni "rinfrescate", quella sera mi sono alquanto inviperito per i motivi già spiegati. Dal prof. Daveri mi aspettavo un'analisi meno "luogocomunista", quel "i soldi della spesa pubblica vanno alla mafia, alla corruzione!" proprio non ci stava, insomma.

      A presto!

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    6. Prof buon pomeriggio, gli interventi sia suo che del prof Daveri io li ho risentiti e nonostante fossero "dei film già visti" a me l'incazzatura col Paese VERDE è tornata, grazie anche al "dettaglio" del fatto che l'Italia è entrata nell'€uro per motivi "etici" e di cui non avevo memoria (ricordo che avevo rimosso forse a causa di un trauma psicologico rimasto inascoltato da quella sera ad oggi?).

      Cosa c'è d'etico nell'affamare il lavoratore per ulteriormente "obesizzare" i ricchi? Perché l'€uro questo fa' e questo è ormai palese, almeno agli occhi dei più.

      Questi discorsi "da prete" più che da economisti per me sono riconducibili ad invasati come quelli che vedono e parlano alla madonna a Medjugorje e non a persone che fanno delle analisi oggettivi su luci ed ombre di un sistema (artificiale).

      Se pensa che questo mio commento sia troppo "forte" mi spiace (al massimo non lo sblocchi) però sinceramente ripeto: da una persona del settore io mi aspetto molto di più della predica del prete, specie se questa persona gode di una certa autorevolezza (ed il prof. Daveri ce l'ha, sbaglio?). Inoltre di "etica" e "moralità" a questo punto credo di averne di più io che non mi faccio prendere la mano da queste ideologie molto poco democratiche in cui si asserisce che la strada sbagliata porta nel posto giusto (cioè a Fanculo, mi viene da pensare) perché da soli noi plebei non siamo in grado di pensare a noi stessi.

      Che poi, col dovuto rispetto, è facile fare la morale quando non si hanno i problemi economici dei cassintegrati/disoccupati e quando non si va' a lavorare nei call center con una/due lauree sul groppone.

      A presto!

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  24. Una testimone oculare

    Io c’ero, ero presente, ho sentito tutto, sono una testimone oculare. Ora ho capito che cosa significa spesapubblicaimproduttiva, noi cittadini italiani, contribuenti del nord e del sud, paghiamo le tasse, le quali servono per stipendiare il prof. Francesco Daveri, docente di Scenari Economici presso l'Università di Parma. A questo punto l’emerito professore, secondo la consuetudine del suo mandato, dovrebbe fare ricerca sulla realtà economica del nostro paese, dell’Eurozona e del mondo, credo, seguendo quel famoso metodo induttivo, inaugurato da Machiavelli con la sua opera “Il Principe” (1513), sostenuto da Copernico nel “De Revolutionibus orbium coelestium” nel 1543, affermatosi con Galileo Galilei nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” nel 1630, che dà l’avvio appunto all’era della ricerca scientifica. Dunque, ritornando al nostro professor Daveri, io mi aspettavo che un docente universitario di economia facesse ricerca appunto, portasse dati, documenti, testimonianze, a sostegno delle proprie tesi. Gli paresse più conveniente “andare drieto alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa”, conoscesse la “esperienza delle cose moderne " e la " lezione delle antique " (Machiavelli, Il Principe). Invece no, snocciola dogmi e formule astratte che più che economiche, mi sembrano teologiche. Alle quali noi dovremmo credere per adesione fideistica. L’Italia è un Paese Verde, dice lui, perché è ricco e i giovani fannulloni se ne stanno volentieri a casa dalla mamma e non producono. Avevamo avuto già il piacere di ascoltare queste amenità offensive da parte di alcuni nostri politici, che appunto i giovani sono “bamboccioni” (Padoa Schioppa, pace all’anima sua), sono “sfigati” (Michel Martone, arrivato in parlamento, sembra, per raccomandazioni), sono “schizzinosi sul lavoro” (ministra Fornero, quella dalle lacrime di coccodrillo). Le ragioni per la crescita, ci ha detto ancora l’ameno prof. Daveri, sono la produttività, la fantasia, la competitività, virtù che mancano agli italiani di oggi. È come se un medico dicesse al paziente: “lei ha la pressione troppo alta, un po’ di fantasia, cribbio!!!” Poi ci ha detto ancora che l’Italia è entrata nell’euro per motivi etici, per impedire che politiche dissennate, favorissero il privato a danno del pubblico. Se è per questo allora l’entrata nell’euro è stata un fallimento totale, perché cosa sono gli scandali Alitalia, Finmeccanica, il San Raffaele, se non profitti privati a danno di debiti pubblici??? Mancava solo la ciliegina sulla torta di marmellata, ed è arrivata: non c’entra l’euro, c’entra la globalizzazione. La globalizzazione è il male assoluto, è il diavolo in persona, Satana, Lucifero, Dite: “Pape Satan, pape Satan aleppe !!!” La fiera delle banalità si è conclusa così, amenamente, gradevolmente, simpaticamente (spudoratamente !!!). Non occorre rievocare il vecchio, caro Totò… Ma mi faccia il piacere !!!

    Bye, spada900

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  25. Ringrazio anche io Andrew per aver girato i miei video al professor Bagnai.
    Mi scuso davvero con tutti voi per aver diverse volte poggiato il dito sul microfono ma mi stava venendo un gomito gonfio come uno zampone a stare nella posa obbligata in cui dovevo rimanere, ma direi che alla fine si capisce quello che dicono (meglio questo che il nulla no?). Mi preme essere bene o male riuscito a pubblicare gli interventi sia dell'uno che dell'altro, perché sapevo che sarebbe uscito un dibattito comunque utile fra persone disponibili al dialogo.
    Mi sono sentito arricchito ma comunque insoddisfatto, perché di momenti come questo professore ce ne vorrebbero a go-go e più la gente vi assiste e più consapevolizza la vitale necessità di venire informati correttamente. C'è un bisogno estremo, una fame atavica di discussione seria, auspico fortemente che aumenti esponenzialmente.
    Ci tengo a ricordarle che sono quel ragazzo di Modena (che per colpa nostra si è trasformata in Paperopoli), amico di quel Marco Rabboni ed entrambi attivisti del M5S (fino a che continueremo a crederci) che si è indispettito parecchio quando ha sentito ribadire i principi di mutualità che albergano nell'istituzione europea.
    Mi è sembrato doveroso intervenire e ricordare ai presenti quanto il settore produttivo del mio territorio colpito dal sisma (che da stime lette contribuirebbe alla creazione del 3% del PIL nazionale, mica pizza e fichi..) stia venendo bellamente ignorato non solo dal governo nazionale, ma anche dai cinici (razionali?) interessi di bilancio europeo(espressi guarda caso proprio quelli centro-nordici), anyone remember il rischio di vedersi non recapitati quasi 700 milioni di aiuti perché Inghilterra, Olanda e il resto della corte non volevano dare l'ok?

    Sto leggendo il suo libro, grazie per averlo scritto e ai suoi amici per averla "intimata" a farlo.

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    1. Grazie Gabriele, avrei voluto salutarti (forse l'ho fatto?). L'episodio al quale ti riferisci è questo, se non vado errato. Credo che tu abbia capito bene che non c'è niente di personale.

      Con l'occasione ri-invito tutti a riconoscere che la facoltà di Economia (tramite i prof. Tagliavini e Daveri) hanno fatto molto per soddisfare quella "fame atavica di discussione seria" che effettivamente vedo presente anch'io. Mi avrebbe fatto piacere che questo gli venisse riconosciuto di più, al di là delle divergenze di opinioni, e spero solo che non sia stata colpa mia se non è successo.

      Per il resto, a chi si straccia le vesti per una eventuale uscita dall'Unione Europea ricorderei episodi come quelli che tu citi (la "solidarietà" alamanna che ricorda molto la fedeltà alamanna), e vorrei anche sottolineare che certi risultati sono l'ovvia conseguenza dell'aver intrapreso un modello di integrazione che molti autori giudicano sbagliato, non solo in termini economici (basti pensare a Frey o a Giacchetti - quest'ultimo segnalatomi da Quarantotto, autori distantissimi ma entrambi critici verso il modello di "costituzione" europea prescelto).

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