tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post4425511099128711595..comments2024-03-14T20:57:31.916+01:00Comments on Goofynomics: Premi NobelAlberto Bagnaihttp://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comBlogger102125tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-14503884688075783322023-09-24T22:09:45.914+02:002023-09-24T22:09:45.914+02:00Lessico famigliare (titolo) e anche familiare.
Il...Lessico famigliare (titolo) e anche familiare.<br /><br />Il figlio è "tuo", cioè (solo) del coniuge a cui l'altro si rivolge, quando chi parla fa un'osservazione negativa o anche solo un poco critica 😁😎😂Adrianahttps://www.blogger.com/profile/00776077034381963272noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-7845497071903218732023-09-24T16:00:41.630+02:002023-09-24T16:00:41.630+02:00Sono trascorsi undici anni è cambiato qualcosa nel...Sono trascorsi undici anni è cambiato qualcosa nella scienza? Non lo so. Ma come sempre si va avanti concentrandoci per quello che avverrà domani mattina al massimo dopodomani.Battista Dottihttps://www.blogger.com/profile/00283590984553380146noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-68674417450630221702012-02-01T02:45:01.702+01:002012-02-01T02:45:01.702+01:00Io non ho mai letto Marx. Ma se posso dire la mia,...Io non ho mai letto Marx. Ma se posso dire la mia, non ho mai creduto che le cose possano risolversi prestando maggiore attenzione alla "coscienza di classe". Penso che le classi esisteranno sempre, semplicemente perché l'uomo per sua natura tende a rispecchiarsi in gruppi. Se provo ad esempio ad ipotizzare un sistema perfettamente comunista, dove non esiste la disoccupazione, tutto ciò non basterà a limitare comunque la nascita di gruppi reazionari-liberali che tenterebbero di mettere in ginocchio il sistema comunista(conclusioni analoghe se si ipotizza un sistema perfettamente liberista messo sotto pressione da gruppi comunisti)...e in tutto ciò la causa scatenante sarà da ricondurre non tanto nelle idee dei liberali, quanto piuttosto nell'impulso dell'uomo come animale sociale nel creare gruppi diversi, per sostituire i vecchi gruppi o dominarli. Questi istinti da soli giustificano l'impossibilità di un mondo perfettamente pacifico ed eterno. <br />Tra l'altro si ha spesso l'illusione che cambiando sistema si possa comprendere del tutto il nuovo sistema in cui si vive. In realtà, è da oltre un secolo che cerchiamo di comprendere il capitalismo, niente quindi giustifica che riusciremmo a comprendere in tempi brevi il "nuovo sistema", qualunque esso sia (a meno ché non si tratti di un sistema arretrato).andrea almagnohttps://www.blogger.com/profile/17686794316173986262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-68265925424974021362012-01-30T22:51:37.988+01:002012-01-30T22:51:37.988+01:00Ma lascia perdere le patate rosse, salvo il caso d...Ma lascia perdere le patate rosse, salvo il caso di rosse naturali! Senti: quando ero piccolo io, da queste parti non giravano. Sta roba che ha viaggiato più di me non mi convince. Sarà invidia? Forse anch'io avrei voluto vedere il mondo come una patata della piccola/media/grande distribuzione. E così le mie patate vengono da Piediluco e hanno il color patata (hai presente: trattasi di tubero, quindi... un po' terroso)!<br /><br />Grazie per l'incoraggiamento, speriamo che la Storia vada avanti in fretta, così potremo trasformare questo blog in un blog gastronomico!<br /><br />P.s.: per un po' ho creduto anch'io alle patate rosse. Poi c'è stata una specie di crollo del muro...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-34946903625622667612012-01-30T12:45:16.090+01:002012-01-30T12:45:16.090+01:00Dovrebbe provare con le patate rosse per gli gnocc...Dovrebbe provare con le patate rosse per gli gnocchi. Restano più compatte - ma eviterei comunque l'Auchan.<br />Anche se finora questo è l'unico commento che mi senta di fare - vista la poca dimistecchezza che ho con l'economia - volevo ringraziarla per il blog.<br /><br />m.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-74384990665344142532012-01-30T11:58:19.696+01:002012-01-30T11:58:19.696+01:00Ma penso che l'"asset bubble driven Keyne...Ma penso che l'"asset bubble driven Keynesianism" in effetti potrebbe essere il "coupon-pool capitalism" del quale parlano i post-keynesiani Froud et al che cito nel mio articolo su <a href="http://www.costituzionalismo.it/articolo.asp?id=406" rel="nofollow">Crisi finanziaria</a> ecc. Mi interesserebbe verificarlo, ma ora sto cercando di spiegare la bilancia dei pagamenti ai francesi, e <a href="http://goofynomics.blogspot.com/2012/01/la-bilancia-dei-pagamenti-questa.html" rel="nofollow">visti gli exploit dei loro professori</a>, capite bene che con gli studenti devo mettercela tutta! Il war keynesianism è semplicemente il fatto che qualsiasi governo sa che la politica fiscale anticiclica funziona, solo che se è di destra deve farla con le guerre anziché con la spesa sociale, per non perdere consensi elettorali. Questo, ovviamente, a beneficio dei fessi che nel dibattito "rules vs discretion" pensano che qualche governo abbia mai adottato "rules", e anche degli ingenui che pensano che è strano che dopo gli anni '70 il ciclo economico non sia nuovamente esploso, visto che Keynes non era più di moda!<br /><br />Certo: se uno crede ai telegiornali, il mondo diventa veramente pieno di fatti incomprensibili!Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-5105660876615556902012-01-30T10:59:17.781+01:002012-01-30T10:59:17.781+01:00Grazie per la precisazione Istwine. Come ho scritt...Grazie per la precisazione Istwine. Come ho scritto sotto in risposta al prof. dovrò approfondire alcune nozioni marxiane di cui sono completamente digiuno.<br /><br />OT: il nostro ha sbarellato completamente: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=325pippo74https://www.blogger.com/profile/02182890986805983936noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-34692966598521688852012-01-30T09:28:39.961+01:002012-01-30T09:28:39.961+01:00No ma credo ne pensasse bene, o no? Comunque era u...No ma credo ne pensasse bene, o no? Comunque era un modo per spiegarmi certe punzecchiature, tipo <i>asset bubble driven Keynesianism</i>. Leggendo l'articolo di Bellofiore magari si chiariranno le idee.<br /><br />antoninoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-20748787437847835662012-01-30T08:58:38.256+01:002012-01-30T08:58:38.256+01:00Ma su Wikipedia c'è scritto anche cosa pensava...Ma su Wikipedia c'è scritto anche cosa pensava di "Produzione di merci a mezzo di merci"?Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-72525334948587503852012-01-30T08:47:33.010+01:002012-01-30T08:47:33.010+01:00Poi leggo l'articolo di Bellofiore e Halevi, p...Poi leggo l'articolo di Bellofiore e Halevi, promesso.<br /><br />Ma siccome l'ho aperto e gli ho dato un'occhiata, tanto per valutare se avevo il tempo di leggerlo subito, son saltati all'occhio certi <i>corsivi</i>, tipo <i>war Keynesianism</i> o <i>asset bubble driven Keynesianism</i>.<br /><br />Sono sicuro che sotto queste etichette troverò un prodotto interessante e sostanzioso ma la pubblicità è un tantinello capziosa...<br /><br />Così, per ridere, ricordo cosa rispose Keynes a Sraffa, il quale lo invitava alla lettura del Capitale (preso da wikipedia):<br />"Ho provato sinceramente a leggere i volumi di Marx, ma ti giuro che non sono proprio riuscito a capire cosa tu ci abbia trovato e cosa ti aspetti che ci trovi io! Non ho trovato neanche una sola frase che abbia un qualche interesse per un essere umano dotato di ragione. Per le prossime vacanze dovresti prestarmi una copia del libro sottolineata." (John Maynard Keynes a Piero Sraffa, 5 aprile 1932)<br /><br />La morale è che non scorre buon sangue :-)<br /><br />antoninoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-61972691984713813622012-01-30T08:03:34.762+01:002012-01-30T08:03:34.762+01:00Marco carissimo, "mischione" era detto c...Marco carissimo, "mischione" era detto con molto affetto e solidarietà. Credo che i mischioni siano necessari: dobbiamo stabilire dei collegamenti fra discorsi che non sono indipendenti. La specializzazione settoriale la lasciamo agli amerikani, l'Europa può essere salvata solo da una nuova sintesi. Penso che qui abbiamo tutti intrapreso certe riflessioni sui modelli di consumo, non fosse che per abietti motivi gastronomici (come i miei)! Hai mai provato a fare gli gnocchi con una patata di Auchan? Lo spreco di risorse è considerevole, perché ti ci vuole un chilo di farina a patata (essendo questa acquosa come un cetriolo). E cosa dire del fatto che se la perdi di vista per due ore la ritrovi marcia? Povera patata: ha bisogno di affetto anche lei (e una patata di Auchan in effetti ne ha passate di vicissitudini...).<br /><br />Le mie considerazioni non erano una gara a chi ce l'ha più lungo (il SUV vincerebbe comunque) né a chi ce l'ha più dura (la scienza). Erano solo per dire che la penso come te.<br /><br />Eventualmente, se dovessi criticarti, ti farei notare che Bellofiore (un economista che leggi), per "rovinarmi la carriera", ha scritto in un suo articolo che nel dibattito sull'euro io sono l'unico ad aver menzionato il termine "lotta di classe". Sì, mi era capitato di dire che l'euro è uno strumento di lotta di classe (al contrario). Quindi, come dire, sull'euro come "conseguenza" qualcosa avevo detto anch'io. Credo sia proprio questo passaggio che non è andato giù alle animelle della sinistra, da p.p. in giù, per diversi motivi, incluso il fatto che gli ricordava quale fosse una volta il senso della loro posizione politica, e quanto lo avessero smarrito nel delirio kennedian-veltronista degli ultimi 15 anni. Capito mi hai? Ne sono sicuro.<br /><br />Sei disattento come un vero studente, ma ti perdono se mi dici dove compri gli arancini...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-31411678449901066002012-01-29T23:27:47.258+01:002012-01-29T23:27:47.258+01:00Io non penso che ci sia una caduta del saggio di p...Io non penso che ci sia una caduta del saggio di profitto (o quello che Keynes chiama nella Teoria Generale efficienza marginale del capitale), ma credo che questo si sia spostato dall’economia reale al guadagno facile della finanza. E’ il problema tra guadagno facile a breve termine e quello difficile a lungo termine, che spiega bene Keyns ed il prof. In pratica il risparmio del sistema è stato canalizzato per gonfiare il valore delle attività aziendali. Tali aumenti di valore hanno fatto lievitare il valore in borsa dei titoli azionari, che ha permesso alle aziende di ottenere maggiori finanziamenti per alimentare ulteriormente lo stesso sistema. rastrellando. Con il compiacimento del management che viene pagato con le stock options, il valore borsistico non è risultato realistico, e ciò lo dimostra il tonfo dei titoli delle grandi industre e banche. Tale fenomeno è spiegato bene da due economisti marxiani (un po’ più attendibili) in questo documento. Consiglio di leggerlo troverete molte assonanze con quanto detto dal prof. Bagnai in questo blog. <br />http://www.criticamarxista.net/articoli/3,4_2010bellofiore_halevi.pdfMarco Palermonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-8601775844315650662012-01-29T23:01:40.154+01:002012-01-29T23:01:40.154+01:00Grazie per le risposte. Ci ragionerò, ma mi sembra...Grazie per le risposte. Ci ragionerò, ma mi sembrano molto appropriate. E prendo come stimolo in positivo quando dice "Certo che la produzione è aumentata: siamo di più. Sono anche disposto ad accettare la solfa della sovrapproduzione e quella della caduta del saggio del profitto (che non ho capito bene cosa sia), ma per favore con un minimo di base analitica." Assolutamente d'accordo. Dovrò studiare molto avendo poco tempo a disposizione, perchè non so nulla di caduta del saggio di profitto e sovrapproduzione. Spero di non farmi condizionare dalla sua personale opinione, "la solfa", nella mia ricerca.<br />saluti e grazie per la sua attenzione.pippo74https://www.blogger.com/profile/02182890986805983936noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-56313535468068206662012-01-29T22:39:12.681+01:002012-01-29T22:39:12.681+01:00Si è vero faccio spesso “mischioni”. E dovrebbe se...Si è vero faccio spesso “mischioni”. E dovrebbe sentirmi parlare. E’ molto peggio. Il fatto è che, anche se quasi quarantenne, sto iniziando ad aprire gli occhi solo da pochi anni e quindi mi manca un pensiero ancora completo. Ho solo dei tasselli di puzzle che ancora devo completare e infine mettere insieme (spero che la metafora questa volta funzioni). E’ come se iniziassi a studiare solo adesso e devo disintossicarmi da molti anni passati a parlare di quanto si diventa fichi a fare carriera, a chi legge meglio un bilancio, a chi trova la soluzione più fica a far fare più soldi ad una azienda, e tante altre belle cose aziendali.<br />Per quanto riguarda il SUV e l’i-pad non volevo fare a gara a chi è più bravo a risparmiare, era un modo indiretto per dire che il consumo, per me, è una scelta politica, perché dietro un oggetto c’è una lunga storia. Quindi le mie scelte sui consumi inevitabilmente influiscono sulla vita di altri e di conseguenza anche sulle scelte degli amministratori pubblici. Ad esempio (non lo dico a lei, ma agli altri che leggono), se compro un prodotto in una catena francese il margine sul prodotto migliorerà la redditività della catena francese, il profitto sarà intascato in Francia e non in Italia. Le aziende italiane che producono anche il prodotto che ho comprato saranno costrette a licenziare e i lavoratori licenziati saranno assunti dalla catena francese con meno diritti. La catena francese intanto compra le materie prime in un altro paese perché, considerate le dimensioni, può operare economie di scala, e il produttore italiano se vuole starci deve accettare il prezzo imposto dalla grande distribuzione. Se invece compro il prodotto da produttore dietro casa….beh, non occorre che continui.Marco Palermonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-20538574079823961782012-01-29T22:23:35.277+01:002012-01-29T22:23:35.277+01:00Secondo me i suoi grafici non dicono proprio un be...Secondo me i suoi grafici non dicono proprio un bel nulla!<br /><br />Certo che la produzione è aumentata: siamo di più. Sono anche disposto ad accettare la solfa della sovrapproduzione e quella della caduta del saggio del profitto (che non ho capito bene cosa sia), ma per favore con un minimo di base analitica. Le carte di credito servono a finanziare la domanda, cioè il consumo, quindi non capisco bene gli snodi di questo argomento. L'unica cosa che capisco è che l'autore viene da un paese che ha un debito estero oltre il 100% del Pil (noi siamo ancora attorno al 20%), un paese che ha sperimentato storicamente due momenti di grande fulgore economico: il primo finanziato dall'oro delle Americhe, e il secondo dagli euro dei tedeschi. Sempre risorse altrui, ma con una differenza: con i tedeschi è difficile comportarsi come con gli indios. I problemi attuali della Spagna, in fondo, derivano da questo piccolo errore di prospettiva (fatte salve le responsabilità, sulle quali sempre insisto, della finanza "nordica").<br /><br />Mi rendo conto che quanto dico sembra schifosamente razzista e superficiale, ma purtroppo io ricordo ancora lo sguardo hidalghescamente sprezzante dei miei studenti Erasmus spagnoli a Roma (Yo soy Erasmus!) sei o sette anni or sono, quando mi informavo cortesemente su come la Spagna pensasse di ripagare il suo debito estero. Secondo loro a casa loro si stava tanto bene. Da dove i soldi venissero a loro non importava. Ogni debito estero è bello a mamma sua... Mi sono seduto al bordo del fiume... e chi passa? Gli hidalgos!<br /><br />Ecco: il tuo economista è un pochino troppo hidalgo per i miei gusti. Ascoltiamolo con rispetto, ma i suoi grafici, a mio parere, possiamo appenderli sopra il Washington Consensus (WC). Ed è un peccato, perché sarei io il primo a voler trovare alternative convincenti rispetto a una situazione che mi convince meno di chiunque.Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-48369032940637301432012-01-29T22:10:56.835+01:002012-01-29T22:10:56.835+01:00Ripeto: non mi interessa molto stabilire se Keynes...Ripeto: non mi interessa molto stabilire se Keynes era "progressista" o "conservatore". Personalmente ritengo che fosse "conservatore", ma che il suo conservatorismo ha fatto fare più progressi a una parte dell'umanità del "big leap forward" o di altre amenità sperimentate nella seconda metà del XX secolo. Con il che non disconosco l'utilità di riflettere su forme di organizzazione alternative del nostro vivere sociale e economico, e non penso che il crollo di un muro sia il crollo di un'idea o la chiusura di una discussione che comunque si ripresenterà in eterno.<br /><br />L'autore che citi, secondo me, fa un gran mischione di concetti. Per le ambizioni che ha, forse dovrebbe approfondire un po' di più. La sua idea di keynesianesimo è molto simile a quella di molti neoclassici. Non credo che siano sullo stesso libro paga (non arrivo a tanto), ma sicuramente non hanno letto la Teoria generale. Vorrei sapere dov'è scritto che lo Stato "deve ritirarsi", e soprattutto che deve intervenire in assenza di "sufficienti investimenti".<br /><br />Veramente Keynes dice che lo Stato deve intervenire direttamente nel circuito risparmio/investimento perché è più probabile che lui sia portatore di una visione di lungo periodo (rispetto agli investitori privati, dominati dal breve). Non si parla quindi di "livello" ma di "qualità" dell'investimento, e non si parla di "ritirarsi" quando le cose vanno meglio.<br /><br />Questo c'è che non va.<br /><br />In generale, la difficoltà che ho incontrato io nell'allargare i miei orizzonti è che rivolgendomi al campo "eteromarxiano" ho spesso trovato contributi scarsi e/o in cattiva fede. Il che mi dà fastidio perché io preferirei trovare la scarsezza e la cattiva fede a "destra" (dove pure non manca), non a "sinistra". Il mio problema sono e sempre saranno quelli che dicono di pensarla "come me". Agli altri, secondo me, ci penserà la storia (vedi come sono ottimista!). Non so se sono chiaro: sono solidale con il tuo sforzo e apprezzo che la discussione si allarghi (e non critico te).Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-21996300127142846152012-01-29T21:58:53.398+01:002012-01-29T21:58:53.398+01:00Carissimo,
la confusione su livello e crescita è ...Carissimo,<br /><br />la confusione su livello e crescita è assolutamente veniale e anzi ti dovrebbe procurare il tesserino dell'ordine dei giornalisti (del quale in questa ventata di liberalizzazioni non ho sentito parlare).<br /><br />Per il resto fai un gran "mischione", come direbbe Alex, ma vedo il filo conduttore e se proprio vuoi saperlo sono d'accordo con te. Mi permetto di evidenziare qualche piccola differenza fra iPad e Suv (come tipologia di consumo), io ho un Doblò a metano, l'ho comprato solo perché nella macchina precedente (che avevo da 11 anni) non entrava il mio prolungamento del pene (che è un clavicembalo italiano lungo un paio di metri, anziché un SUV: del resto ognuno il pene se lo prolunga come può), la verdura mi arriva dalla campagna e non per una scelta "eco", ma semplicemente perché mi ero rotto di mangiare le patate dei supermercati, dolciastre e acquose come un pessimo melone, se non ci fosse rockapasso sarei vestito come negli anni '70, ecc.<br /><br />Quindi ti voglio bene anch'io, almeno, se lo scopo del gioco e voler bene ai propri cosiddetti simili.<br /><br />Allarghiamo pure il discorso. Non penso che il capitalismo (tanto più nella versione "finanziaria" attuale) sia la fine della Storia! Rimango prevalentemente concentrato su un punto "tecnico" semplicemente perché penso che se recuperassimo sovranità, forse (ma è solo un'ipotesi) potremmo recuperare anche spazi per allargare il discorso.<br /><br />Io ho qualche dubbio radicale sul fatto che tutta l'umanità voglia sottrarsi all'alienazione. Però, perché non provare...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-73099676300756584252012-01-29T21:54:30.956+01:002012-01-29T21:54:30.956+01:00pippo74, hai frainteso! non parlavo di te in realt...pippo74, hai frainteso! non parlavo di te in realtà come nostalgico, mi riferivo al marxista da maglietta. quello che insomma non ha capito che marx era rivoluzionario perché cercò di interpretare il mondo che lo circondava in maniera scientifica, senza porsi il problema di mandare a fare in culo Hegel che al tempo era un maestro per tutti. molti hanno una soggezione verso marx, e spesso senza averlo letto (io non ho mai letto il Capitale, non mi vergogno a dirlo, prima o poi lo farò). <br /><br />Il punto dell'articolo a mio avviso è proprio quello che dici sotto, ovvero che attribuisce l'aggettivo keynesiano a politiche che non sono keynesiane. parla infatti di un periodo, quello che va da metà 70 ad ora, in cui le politiche keynesiane (quelle vere, non i neokeynesiani) furono ferocemente attaccate e ribaltate (partendo con la falsa spiegazione dell'inflazione da deficit spending, in un periodo, i 60, in cui paradossalmente il deficit spending era molto minore del periodo successivo). <br /><br />quindi sì, l'errore è proprio nell'etichettare in maniera grossolana quello che non è. la mia idea (ma non è detto che sia valida) è che le analisi marxiste (non quelle di Marx, visto che lo Stato keynesiano non esisteva) siano fortemente basate su un'analisi da settore privato, chiamiamola così. <br /><br />E dico la verità, non capisco la sovrapproduzione quando esistono disoccupati, e migliaia di famiglie molto al di sotto della soglia di povertà. se vuoi questa è una crisi da distribuzione se proprio la intendiamo in questa maniera. ma laddove esiste una situazione come questa, vi è anche una mancanza dello Stato e di politiche sulla domanda. non capisco neanche l'idea di sovrapproduzione laddove in uno Stato si prendono misure per curare l'obesità, e in altre si muore di fame. <br /><br />sarà che io ho purtroppo fisso in mente il modello che usa Martin Wolf in quell'articolo che ho citato e quindi non mi focalizzo solo su un settore.<br /><br />la mia umile idea.istwinenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-88560130594033555522012-01-29T21:37:49.516+01:002012-01-29T21:37:49.516+01:00Ma sì, scusa, non volevo sembrarti puntiglioso. Il...Ma sì, scusa, non volevo sembrarti puntiglioso. Il problema è che i piddini lo sono. Io sono 15 anni che ci combatto...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-24406459666975176802012-01-29T18:37:43.699+01:002012-01-29T18:37:43.699+01:00@ prof. Bagnai
per me non è importante sapere se K...@ prof. Bagnai<br />per me non è importante sapere se Keynes era di destra o di sinistra; comunque se proprio interessa a qualcuno facciamo parlare l'interessato: (Perché non mi iscrivo al Partito Laburista?) "In primo luogo, è un partito di classe, e di una classe che non è la mia. Se devo difendere interessi particolari, difenderò i miei. Quando arriverà la lotta di classe vera e propria, il mio patriottismo locale e il mio patriottismo personale si schiereranno con i miei simili. Posso essere mosso da quello che reputo che sia giusto e di buon senso, ma la lotta di classe mi troverà dalla parte della borghesia colta." (John Maynard Keynes, dalla sua conferenza "Sono un liberale?”, raccolta in "Essays in Persuasion", 1925). <br /><br />(Dopo un suo viaggio in URSS nel 1925, "Come posso adottare un credo che pone il rozzo proletariato al di sopra della borghesia e dell'intellighenzia, che, malgrado i propri difetti, rappresentano l’essenza della vita e senz’altro il seme di ogni progresso umano?". (John Maynard Keynes, "Un breve sguardo alla Russia", 1925)<br /><br />Sempre al prof. Credo che la tesi di fondo (dove vuole andare a parare?), che ho cercato di precisare in due commenti in coda, è che la crisi attuale sia dovuta a sovrapproduzione e non a deficit di domanda. Tengo a precisare che non propugno questa tesi, voglio solo cercare di capire rivolgendomi ad un economista che stimo e che ne sa molto più di me. Vedo, in generale, che ho provocato una certa verve polemica in alcune risposte, e di ciò me ne dispiaccio. <br /><br />@ istwine<br />non sono un nostalgico della rivoluzione di ottobre; non ho capito quali siano le critiche al contenuto dell'articolo (l'hai letto?)pippo74https://www.blogger.com/profile/02182890986805983936noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-86329944290700833972012-01-29T18:25:00.843+01:002012-01-29T18:25:00.843+01:00Sono un profeta tafazziano e quindi ho molto da im...Sono un profeta tafazziano e quindi ho molto da imparare.Marco Palermonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-57258739637752087142012-01-29T17:23:24.997+01:002012-01-29T17:23:24.997+01:00Devo farti un training di metafore. Non vorrei mai...Devo farti un training di metafore. Non vorrei mai che ti impappinassi con un piddino...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-68083558152745929972012-01-29T16:19:56.926+01:002012-01-29T16:19:56.926+01:00si è vero era sana. Mi scuso per la dimenticanza, ...si è vero era sana. Mi scuso per la dimenticanza, ma la metafora mi serviva per spiegare l'approccio "olistico".Marco Palermonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-80322981518788780172012-01-29T14:50:42.600+01:002012-01-29T14:50:42.600+01:00Nel caso il mio commento precedente non avesse obi...Nel caso il mio commento precedente non avesse obiezioni di fondo vorrei arrivare alla tesi estrema della critica proposta nell'articolo che ho proposto. Per non incorrere in considerazioni soggettive riporto il seguente passaggio: <br /><br />"Ma risulta che il ricettario keynesiano non stia funzionando nell'attuale crisi capitalista: perché dico questo? Torniamo ai punti prima citati per comprovare quello che ho appena affermato:<br /><br />1) in primo luogo questa crisi capitalista non è di sottoconsumo, ma fondamentalmente di sovrapproduzione, anche se ci sono componenti di investimento legati alla speculazione finanziaria.<br /><br />Dal 1970 fino alla fine degli anni ‘90 la produzione mondiale di beni e servizi (PIL mondiale) è sempre aumentata, anche se con una tendenza irregolare di salite e discese, con una marcata flessione nel 2009, anno in cui la crisi sistemica si è espressa in tutto il suo impatto.<br /><br />Basta vedere i grafici della produzione industriale e dei servizi in Spagna e nell’eurozona dal 1996 al 2011 che presentiamo qui di seguito per constatare come il contesto di sovrapproduzione e, di conseguenza, di offerta eccessiva diventata insostenibile all’avvicinarsi della prima decade del nuovo millennio e, in modo più accentuato, una volta avviata l'attuale crisi sistemica del capitalismo Settori come quello dell'automobile o dell’edilizia (con 6 milioni di appartamenti vuoti in Spagna) sono solo una dimostrazione delle potenzialità di produzione e quindi di un’offerta talvolta molto al di sopra delle necessità reali e della capacità di assorbimento della domanda.<br /><br />Paradossalmente, l'evoluzione dei salari è stata decrescente in termini relativi (in relazione alla sua capacità di acquisto) già da molto prima della crisi (2) ed in termini assoluti a partire dall'esplosione della crisi, sia nei paesi più sviluppati che nella maggioranza di quelli emergenti.<br /><br />Allora, come è possibile che si sia mantenuta una sovrapproduzione capitalista durante i periodi espansivi precedenti e successivi ai cicli di crisi?<br /><br />Risponderò con un'altra domanda. Vi siete domandati qualche volta quando si è prodotta la grande diffusione delle carte di credito? Fu nel 1970, appena tre anni in anticipo rispetto alla prima delle grandi crisi capitaliste dopo il crack del ‘29. Dopo la crisi del ‘73 niente sarebbe stato uguale al passato nei cicli capitalisti di espansione e contrazione. Raccomando, in relazione a questo aspetto, la lettura di interessante articolo, di qualche tempo addietro, di Jorge Beinstein, "La crisi nell'era senile del capitalismo. Aspettando inutilmente il quinto Kondratieff" <br /><br /><br />E' probabile che l'autore si arrischia a denominare Keynesiane politiche che in realtà non lo sono, tuttavia non riesco a capire dove l'autore manchi di razionalità in quel che dice. Insomma le sto chiedendo se a suo parere parlare di sovrapproduzione sia completamente insensato oppure no. <br />salutipippo74https://www.blogger.com/profile/02182890986805983936noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-67715319269568737932012-01-29T14:36:22.938+01:002012-01-29T14:36:22.938+01:00@ prof. Bagnai
Voglio chiarire che io sono d'...@ prof. Bagnai<br /><br />Voglio chiarire che io sono d'accordo con la sua impostazione: OCA, Euro, Germania (dumping sui salari, svalutazione reale, differenziali di inflazione) Anglofizzazione del risparmio (qui ci vedo una punta di sano complottismo!), necessità di uscita dall'Euro. Tutto ciò non solo mi è molto chiaro, ma soprattutto lo condivido totalmente.<br /><br />Ma, c'è un ma, tra l'altro lo dice anche lei che forse bisognerà ripensare il capitalismo stesso. Neanche io conosco Marx (mi scuso con M. Palermo se mi limito ad appiccicare articoli di altri; peraltro lo ringrazio per i suoi interventi sul tema da me indegnamente proposto), ho dato erroneamente per scontato che un economista del suo calibro non potesse non conoscere un filosofo prestato all'economia che comunque la si pensi ha lasciato un bagaglio di conoscenza in campo economico non trascurabile. <br /><br /><br />Venendo all'articolo del sociologo spagnolo (per sua fortuna non un economista!) riporto solo questo passaggio: <br /><br />"La salvezza e la sopravvivenza del sistema capitalista; questa fu la sola motivazione di Keynes per l’elaborazione delle sue teorie economiche. Questa, e non un'altra, è l'intenzione dei suoi noti discepoli attuali.<br /><br />La politica anticiclica keynesiana, sperimentata per la prima volta come terapia contro la Grande Depressione del ‘29, eseguita nel New Deal di Roosevelt, applicata come dottrina fondante del Nuovo Ordine Economico Internazionale sorto a Bretton Woods dopo la Seconda Guerra Mondiale e in vigore fino all'assalto agli Stati iniziato dalla Thatcher e da Reagan, si basa su quattro assunti basilari:<br /><br />a) La centralità del consumo o della domanda e il suo mantenimento o incremento che, insieme agli investimenti produttivi, sarà la base che potenzierà la crescita e la piena occupazione.<br /><br />b) Una politica monetaria che organizzi il flusso di investimenti e che viene introdotta in situazioni di crisi e in periodi di bassi tassi di interesse che consentano un più facile accesso al credito e, di conseguenza, agli investimenti.<br /><br />c) In assenza di sufficienti investimenti privati è lo Stato che deve adottare il ruolo di investitore. Questo progetto non ha niente di sovietico. Per Keynes il protagonismo dell'investimento deve sempre corrispondere al settore privato e lo Stato deve intervenire solo quando è necessario per mancanza di entusiasmo di investimento da parte dei capitalisti in una situazione di crisi economica. Quando l'attività privata verrà ripristinata, lo Stato deve ritirarsi. In questo caso le differenze tra il settore dei liberisti attuali e il keynesianismo sono difficili da scovare. Non è un caso che Keynes fosse membro del Partito Liberale britannico, qualcosa che molti, tra coloro che lo esaltano e lo conoscono a malapena, sicuramente ignorano.<br /><br />d) Altra cosa davvero importante nello schema teorico anticiclico proposto da Keynes: la necessità di regolamentazione del sistema finanziario per evitare che questo diventi disfunzionale rispetto al sistema economico."<br /><br />Cosa c'è di non corretto in tali affermazioni? Lo chiedo non in tono polemico, sia chiaro. Il fatto che io sia d'accordo con la posizione del prof. non significa che non debba pormi altre domande, allargare gli orizzonti.pippo74https://www.blogger.com/profile/02182890986805983936noreply@blogger.com