tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post2351008209031673439..comments2024-03-28T12:30:18.500+01:00Comments on Goofynomics: Bagnai imbecille!Alberto Bagnaihttp://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comBlogger128125tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-67038994550424283002015-10-18T22:05:46.376+02:002015-10-18T22:05:46.376+02:00Caro Prof
Una buona notizia : non aprirò un blog p...Caro Prof<br />Una buona notizia : non aprirò un blog perché non ho nulla da insegnare.<br />Una brutta notizia : la mia prosa zoppica ma non sono pro euro ed è uno dei motivi per cui vorrei continuare a seguirla.<br />Ero curioso di sapere chi fossero le persone che ( loro sì ) le hanno mancato di rispetto proprio per chiedergli , se possibile, con quali argomenti sostenevano un giudizio tanto impegnativo .Tutto qua.<br />Patriziohttps://www.blogger.com/profile/16924315151727278486noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-11873511219277077382015-10-18T21:03:48.387+02:002015-10-18T21:03:48.387+02:00Caro, io non ti ho assolutamente aggredito. Ti ho ...Caro, io non ti ho assolutamente aggredito. Ti ho ricordato una regola ortografica e mi sono chiesto cosa tu volessi dire. Posso essere franco? Il politicamente corretto mi ha rotto i coglioni, e quella ad hominem non è una fallacia, ma nella maggior parte dei casi un risparmio di tempo. Le idee degli euristi valgono quanto le loro squallide persone, questo dopo quattro anni lo abbiamo capito. Ricordate quella povera scoria azotata di Yanez quando decantava il piano di investimenti VW?<br /><br />Ma questo, qui, non c'entra. Finché non vediamo quanto siete turpi, siamo costretti a perdere tempo nel valutare i vostri argomenti. L'unica spia della eventuale turpitudine resta la cachigrafia (difficile trovare un eurista che scriva un italiano corretto). Nel tuo caso io ti perdonerei volentieri il peccato veniale, ma resta un problema: che cazzo volevi dire? Almeno tu lo hai capito? E sai spiegarcelo?<br /><br />Quanto all'avere l'ultima parola, la soluzione è a portata di mano: apri il tuo blog, fatti seguire da migliaia di persone, e poi dai o togli la parola a chi vuoi.<br /><br />Come!?<br /><br />Non ci riesci?<br /><br />Strano! E allora perché mi manchi di rispetto? Chi cazzo ti credi di essere? Ci sono persone che mi rispettano, pur dissentendo. Tu ti dici d'accordo, ma in fondo non mi rispetti, perché dimentichi una semplice verità: gli uomini sono tutti uguali, ma i loro risultati no. Pensaci e facci sapere. Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-23002793009789073032015-10-18T20:29:50.941+02:002015-10-18T20:29:50.941+02:00Prof Bagnai
Leggo il suo blog da quando è uscito i...Prof Bagnai<br />Leggo il suo blog da quando è uscito il suo primo libro e nei suoi confronti ho sempre avuto stima per le sue impareggiabili capacità di divulgazione e simpatia per il sua ironia tosco romanesca.<br />Dato che le risposte dicono molto su chi risponde mi dispiace leggerci un sincero disprezzo, ma questo è un suo diritto non è in obbligo di ricambiare la stima e la simpatia . Quello che non capisco è perché non dice apertamente a chi è sgradito di non seguire più il blog, piuttosto che aggredirlo con la sicumera di chi tanto ha sempre l' ultima parola .<br />Patriziohttps://www.blogger.com/profile/16924315151727278486noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-79526093968781159662015-10-14T20:05:27.596+02:002015-10-14T20:05:27.596+02:00Peccato, perché quando la punteggiatura non aiuta ...Peccato, perché quando la punteggiatura non aiuta a interpretare lo scritto, aiuta a interpretare lo scrivente. In effetti, cosa voleva dirci?Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-46904189627251122662015-10-14T19:15:56.147+02:002015-10-14T19:15:56.147+02:00non mi pare, ma forse è manifestazione di tremor m...non mi pare, ma forse è manifestazione di tremor manico!ZORROhttps://www.blogger.com/profile/11339350794718913701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-88997600816420259252015-10-14T16:38:23.644+02:002015-10-14T16:38:23.644+02:00Ma in italiano si mettono spazi prima dei segni di...Ma in italiano si mettono spazi prima dei segni di interpunzione?Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-13752287110119593842015-10-14T13:40:29.598+02:002015-10-14T13:40:29.598+02:00Chi sono i geni che hanno sobriamente giudicato qu...Chi sono i geni che hanno sobriamente giudicato questo blog ?Patriziohttps://www.blogger.com/profile/16924315151727278486noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-48146368490703825442015-10-13T17:16:11.597+02:002015-10-13T17:16:11.597+02:00Se si sente inadeguato lei, pensi come posso senti...Se si sente inadeguato lei, pensi come posso sentirmi io.<br />Andrea Gianninihttps://www.blogger.com/profile/00096243039536769795noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-57076198114656812142015-10-13T00:47:52.564+02:002015-10-13T00:47:52.564+02:00Gentile Giannini, che cosa le frega del giudizio a...Gentile Giannini, che cosa le frega del giudizio altrui o di quello collegiale? Se uno studente è una capra si merita di avere un giudizio negativo, e se il docente è di valore, cioè conosce la propria materia e sa come insegnarla, certo ci si proverà a dire da parte della massa ignorante viciniore che costui non sa insegnare, ma, veda , la verità è come il sole: essa scioglie subito la fredda brina della maldicenza. Il “dovere dell’insegnante”, che è poi la sua vera libertà, è sapere e tramandare il proprio sapere. La si faccia finita con il relativismo in ogni cosa: chi sa, sa, chi non sa, non sa. I bravi docenti devono stare in cattedra, gli altri devono fare altro. Lei dirà che dico banalità tautologiche, ma è la verità è qualcosa di semplice. Non cominci, la prego, a fare opera di condivisione della colpa, così che essendo tutti colpevoli non lo sia nessuno: è un esercizio molto italiota. Invece di sventolare il dito al primo che passa – all’università corrotta, al governo ladro, abberluscone, alla troika, alle cavallette, ecc. – cerchiamo di farci quello che si dice con una certa prosopopea cattolico-piccolo borghese un “esame di coscienza” e domandiamoci se siamo degni del compito che dobbiamo assolvere, cioè di educare le menti e gli animi dei nostri giovini, anche se siamo “concorsati” (eviti, la prego, questi mostruosi neologismi) e abilitati. Il concorso a cattedra e l’abilitazione non bastano a fieri dignus: crede che io mi senta all’altezza della disciplina che studio? Io sono un nano sulle spalle di giganti, che ho conosciuto – e le assicuro che come nano sono molto alto. Io quando mi son laureato non sapevo nulla: e tutti mi lodavano (e molti pure mi temevano). Poi, ho studiato, studiato e studiato, e studio sempre, e di fronte a un giovane che mi chiede lumi, provo sempre un senso di inadeguatezza. Lei, come si sente di fronte ai suoi studenti? A dire il vero, sento nelle sue parole un avvenuto rapido avvicinamento al senso di appartenza di classe: fa bene a sentirsi parte della categoria benemerita dei docenti italiani; sono sicuro della probità della sua deontologia professionale e sono convinto che per tutta la vita si metterà in discussione come insegnante e continuerà a studiare per migliorarsi come “operatore culturale”: lo spero davvero, soprattutto per i suoi alunni.martinethttps://www.blogger.com/profile/10816938592568801702noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-42358419108026326862015-10-12T19:44:15.070+02:002015-10-12T19:44:15.070+02:00Guardi, Martinet, io sono docente abilitato e &quo...Guardi, Martinet, io sono docente abilitato e "concorsato", ma lavoro nella scuola soltanto da un anno. Non ho né parenti né amici insegnanti. Quindi, se vogliamo prendercela con la classe docente, a me potrebbe anche andare bene. <br />Io sono "nuovo": potrei giocare a fare il "rottamatore"; potrei dire benissimo che è tutta colpa dei miei colleghi che sono incompetenti o politicizzati; potrei dire che c'è bisogno di un ricambio generazionale. Potrei dire queste e altre cose: ma non sarebbe giusto.<br />Indubbiamente - come dice lei – gli insegnanti avrebbero dovuto tenere più in conto la grande libertà di questo lavoro, che non sarà granché retribuito, ma offre in effetti grandi spazi di autonomia, soprattutto di pensiero.<br />Però nessun docente è un monarca. L'insegnamento è libero: ma la valutazione è collegiale. E se uno studente ha sufficienze regalate, ma un'insufficienza meritata, indovini un po' a chi si dà la colpa? Ai docenti di manica larga, o all'unico serio? <br />Non ho mai visto nessuno che si lamenti per dei buoni voti; ma per una valutazione negativa c'è sempre qualcuno pronto a dare la colpa all'insegnante, se questi non ha almeno tre o quattro colleghi pronti a confermare il suo punto di vista (cosa che premia il conformismo).<br />Il “dovere dell'insegnante” diventa perciò ficcare le cose in testa anche a chi le rifiuta: non certo brillare per competenza curricolare.<br />Se poi persino chi è fresco di studi - come faceva notare lei - si rivela poco preparato (ed è vero), non possiamo mica pensare che le lauree e le abilitazioni uno se la dia da solo... Dovremmo anzi ammettere che è tutto il sistema, università comprese, a non mostrarsi particolarmente selettivo: che poi è quello che sostengo io.<br />In definitiva qui si tratta di capire se vogliamo sventolare il ditino in fronte a migliaia di docenti, uno per uno, accusandoli individualmente di aver abdicato ad esercitare una certa funzione sociale; oppure se vogliamo ammettere che, poiché tutti sbagliano, poiché la normalità è diventata un'eccezione, ci possano essere una o più cause ad aver determinato tutto questo.<br />Io credo che una simile concentrazione di mediocri professionisti non possa essere il risultato della pigrizia morale dei singoli; e che battere su questo tasto equivalga un po' a fare di una categoria il solito capro espiatorio (come gli imprenditori che non investono in ricerca, gli statali assenteisti, gli autonomi che evadono le tasse, i politici che rubano, eccetera eccetera).<br />Ciò detto, se preferiamo comunque fustigare il docente, no problem.<br />Fatemi un fischio: acchiappo la frusta e sono dei vostri.Andrea Gianninihttps://www.blogger.com/profile/00096243039536769795noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-32576021517615056862015-10-11T23:54:33.986+02:002015-10-11T23:54:33.986+02:00La ringrazio per la risposta: effettivamente, quan...La ringrazio per la risposta: effettivamente, quando si uniscono i puntini, si va sempre per linee rette.maurizio_59https://www.blogger.com/profile/14806628863588105494noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-32520375247309718832015-10-11T22:02:12.632+02:002015-10-11T22:02:12.632+02:00@Maurizio, Freud è sempre una lettura interessante...@Maurizio, Freud è sempre una lettura interessante e alle volte svela contesti totalmente diversi da quelli che è chiamato a interpretare.<br />Ma la spiegazione rischia di essere molto più semplice, banale, non necessariamente e non sempre di do ut des. Sta nella mentalità, come spesso accade. Perché c'è chi ha bisogno di credere agli alieni? Cosa lo spinge a farlo e ad averne bisogno? <br />La persona in questione potrebbe soltanto appartenere a una sinistra che ha fatto letture ormai abbastanza ortodosse da ritenere la dimensione dello Stato un male a prescindere, perché oppressivo ancor prima che di classe, monopolizzatore della violenza ecc. Eh sì, lo stato a sinistra non è che piaccia sempre a tutti, ma lasciamo andare. Quindi la prima reazione davanti a certi ragionamenti diventerebbe: "Non è che adesso mi vengono a dire che mi devo mettere a difendere lo stato, io!!! ma come? con tutto quello che abbiamo letto, studiato, discusso... ah no, giammai! Satana!". E' abbastanza evidente dal tono con cui parla delle "praterie oltre l'euro", come se qui si fosse tutti ciechi e non si fosse considerata la questione. Dopodiché c'è anche chi è anche abbastanza ingenuo da vedere nell'UE l'Europa, primo gravissimo errore politico e ancor più culturale, per non dire altro. La UE viene interpretata come una dimensione che permetterebbe di superare lo stato in senso internazionalista, parola cara alla sinistra di un tempo, ma che oggi non si sa più che senso abbia, con uno slittamento veramente audace. Così, la UE diverrebbe antidoto al "nazionalismo", fenomeno dai molti aspetti, per questo scritto tra virgolette, che ha accentrato l'attenzione della sinistra in questi decenni, dalla Yugoslavia, al FN, alla Lega. Ingenuità interpretativa non da poco, ma spiegabile perché si adatta perfettamente ai temi che negli ultimi anni hanno modellato la cornice mentale a sinistra, a scapito di altri meno perbene (del tipo, ad esempio, se e quale percentuale dei profitti va redistribuita, come e da chi: questi ragionamenti li lasciavano a chi ideava e realizzava l'euro e la UE). Questo li riconforta perché permette di non spostare di una virgola le proprie categorie interpretative, né soprattutto le proprie scelte strategiche, se vogliamo ipotizzare che ve ne siano. Cioè non riescono a uscire da una visione teorica che aderisce poco alla realtà odierna, senza analizzarla nelle sue componenti e cause qui e ora. Quindi non si coglie appieno il contesto attuale, quindi ciò rende fatalmente incapaci di riconoscere e darsi delle priorità, quindi di combattere questa realtà. Purtroppo sono ancora troppi a vederla così. <br />Probabile che non ci sia più di questo. Di sicuro il "conformismo dello statalista", qualunque cosa si voglia intendere, non c'entra.Pellegrinahttps://www.blogger.com/profile/03944191771146026592noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-39797584647558280412015-10-11T20:45:31.760+02:002015-10-11T20:45:31.760+02:00@Mario eppure si sapeva abbondantemente già allora...@Mario eppure si sapeva abbondantemente già allora che la direzione presa sarebbe stata quella. Lo capiva persino a chi non si occupava di studi internazionali. In Siria non son riusciti a finire il lavoro subito, tutto qui.Pellegrinahttps://www.blogger.com/profile/03944191771146026592noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-76795133629589648602015-10-11T16:02:31.573+02:002015-10-11T16:02:31.573+02:00c'è da dire cmq che in ogni categoria si osser...c'è da dire cmq che in ogni categoria si osservano le sfaccettature di quelle individuate negli insegnanti.<br />ma per me il termine "poverino" esiste perché un sistema siffatto amplifica la m. e la fa emergere.<br />Il punto sta proprio in questo.<br /><br />Lo dico perché in ogni ambito della vita sto riscontrando queste cose.<br />valsandrahttps://www.blogger.com/profile/17178489717642357064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-42132909387976220222015-10-11T15:53:14.100+02:002015-10-11T15:53:14.100+02:00Un'osservazione da esterno al mondo dell'i...Un'osservazione da esterno al mondo dell'insegnamento: possiamo discutere per ore di modi e metodi di reclutamento, di bagaglio di nozioni da trasmettere, ma rimane il fatto che ad oggi la professione dell'insegnante è svalutata sia a livello economico che sociale. Non è quindi appetibile per chi è fortemente motivato a livello di realizzazione professionale, a meno che non sia guidato dal "fuoco sacro", cioè da una particolare vocazione e attitudine che sovrasta l'aspetto precedente. Ma parliamo di casi individuali, che infatti danno luogo a individuali eccellenze. Tuttavia la parte "migliore", nel senso di più motivata, dei giovani sceglierà altre strade. La competizione si livella quindi verso il basso, la classe docente nel suo insieme si svilisce e, nella corretta catena causa-effetto, lo stato riduce fortemente le prerogative e i margini di movimento individuali sull'insegnamento; da ultimo, visto che si accennava all'educazione, ne mina fortemente l'autorità nei confronti dei bambini, attraverso la perdita della medesima nei confronti dei loro genitori. La domanda quindi diventa: potrebbe mai essere altrimenti? L'ascolto, il senso critico... ma di che parliamo?! Niccolòhttps://www.blogger.com/profile/11615464491295260239noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-24939275103144420422015-10-11T12:40:25.059+02:002015-10-11T12:40:25.059+02:00@Andrea Giannini
2-3 annetti fa su questo blog sp...@Andrea Giannini <br />2-3 annetti fa su questo blog speravo che ci fossero discussioni come la sua (in quel caso specifico riferito al degrado del Sud d'Italia rispetto al Nord).<br />Le regole dettano i comportamenti.<br /><br />PS: poi ovvio che umanamente bisogna avere una certa coscienza ma da come ricordo io la scuola, se non eri di sinistra eri un "analfabeta" ma in 40 anni non ho mai sentito uno di "sinistra" argomentare ciò che dice (PS: il professore oppure Giacché non avendo quei connotati politici possono esprimere questa visione del mondo e quindi argomentarla.. io ho sempre visto questa "sinistra" come un bisogno di "elitismo", di fare gruppo e segregare.<br />Ricordo una battuta del padre di un mio amico quando ero ragazzino..<br />"sai che tuo padre si è candidato una volta con la [omissis]".<br />ed io volevo rispondergli (ma non l'ho fatto per non rovinare la serata!):<br />"ma sa che lei è un comunista?"<br />valsandrahttps://www.blogger.com/profile/17178489717642357064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-25737564292550569822015-10-11T12:07:15.214+02:002015-10-11T12:07:15.214+02:00Caro Giannini, comprendo il suo esasperato e dispe...Caro Giannini, comprendo il suo esasperato e disperato giustificazionismo nei confronti della categoria cui appartiene, ma non scarichi SOLO le colpe dello sfascio della scuola italiana alle esecrande teorie sfasciste neopedagogiche. È troppo facile e un po’ meschino, absit iniuria verbis. RIpeto: conosco troppi insegnanti ignoranti - l'omoteleuto è voluto come fosse un nomen omen - usciti freschi di studi. Vi sarebbe, a mio avviso, un consensus omnium, insomma: chi sta in alto non pretende una grande preparazione attuando una giusta selezione (vedi sanatorie ope legis) e chi sta in basso non rompe troppo gli zebedei con rivendicazioni sindacali ma, anzi, vota per appartenenza a sinistra. Questo è una patto scellerato, "satanico", oserei dire, che ha mandato all’inferno gli studenti; lasci stare: so quel che dico. Non usi con me il vieto mezzuccio del "poveretti, gli insegnanti che devono fare?". Devono fare il proprio dovere anche se costa fatica: insegnare non è delectare o se delectare, sig. Rotondo. Non c'è salario che ricompensi giustamente una vita di studio: mettetevelo bene in testa (tanto è vero che non insegno più per l’auri sacra fames, ma sono morto al mondo e a me stesso). Riguardo a come un docente debba procedere pedagogicamente, sappiate che la Costituzione italiana vi tutela: siete liberi (ancora) di agire una volta chiusa la porta dell'aula secondo la vostra coscienza. Avercela, s'intende.martinethttps://www.blogger.com/profile/10816938592568801702noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-34414297820154143592015-10-10T21:09:46.920+02:002015-10-10T21:09:46.920+02:00Martinet
Ora mi sono più chiari i termini della qu...Martinet<br />Ora mi sono più chiari i termini della questione. Non è la sindrome del "gallo", mi sembra più il caso di "vendetta privata" (su Sky stanno ritrasmettendo la serie di 007). Per quanto riguarda il discorso serio della funzione del dell'insegnante io sono rimasto alle tre direttive: docere, movere, delectare. Forse lo studioso incavolato ha dimenticato che anche il docente deve dilettarsi.ZORROhttps://www.blogger.com/profile/11339350794718913701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-71164065981067591842015-10-10T17:15:20.929+02:002015-10-10T17:15:20.929+02:00Prof. Bagnai, Martinet e Pinocchio,
ma io sono pe...Prof. Bagnai, Martinet e Pinocchio,<br /><br />ma io sono perfettamente d'accordo con voi!<br />Io non stavo difendendo un approccio pedagogico perché lo condivido; stavo semplicemente constatando la realtà delle cose: e la realtà è che nell'attuale sistema la preparazione specifica di un insegnante non è di alcuna importanza.<br />Per capirci, un dottorato qualsiasi (non importa se preso ad Harvard o Poggibonsi) <a href="http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/all_dm27.pdf" rel="nofollow">fino a pochi anni fa</a> (oggi non so più) valeva 12 punti in graduatoria: tanto quanto un anno di servizio.<br />È chiaro che, se questo è l'eco-sistema nel quale cresce e si sviluppa la nostra classe docente, gli effetti non potranno che essere quelli che vediamo. Chi vuole il ruolo dovrò adattarsi a fare quello che gli darà punteggio: e non avrà tempo da perdere per raffinare la propria conoscenza della materia.<br />È assurdo, sono d'accordo: ma questa è la realtà! <br />Inutile girarci intorno.<br />Gli insegnanti non sono più “intellettuali” (ammesso che lo siano mai stati): tanto meno sono “esperti” di una qualche disciplina.<br />Gli insegnanti sono sempre più spesso dei laureati che si arrabattano a fare corsi/concorsi per cominciare a lavorare e sperare un giorno di passare di ruolo. E quando entrano in classe si accontentano di lavorare sul libro di testo – che è la soluzione più pratica e veloce. <br />Non tutti sono così; ma sono sempre più quelli a cui va bene essere così, prescindendo da ogni tensione morale e ideale della loro professione.<br />Come si può pertanto chiedere a queste persone di provare a capire o di “ascoltare”? <br /><br />Ho voluto mettere il dito nella piaga così brutalmente non perché ce l'abbia con i miei colleghi; al contrario sto cercando di giustificare la mia professione. Gli insegnanti non sono così perché sono nati così: sono così perché li costringono ad essere così.<br /><br />Gli orientamenti pedagogici recepiti dalla politica vogliono che la scuola sia inclusiva: e dunque l'insegnante non dovrà parlare dall'alto di un sapere irraggiungibile, ma dovrà “facilitare” l'apprendimento per permettere a tutti di accedervi. Inevitabilmente, siccome la bacchetta magica non ce l'ha nessuno, e nessuno riesce a spiegare tutto a tutti, per raggiungere questo risultato il docente tenderà ad abbassare l'asticella: ed è così che da una scuola inclusiva si arriva a una scuola dove a rimetterci sono le materie stesse.<br /><br />Non è lo studente a doversi adattare alla disciplina; ma è la disciplina a doversi adattare, per tramite dell'insegnante, allo studente. E siamo così al “sapere di sapere”.<br />Il problema sta tutto qui. <br />È da qui che si arriva, come ha scritto benissimo Pinocchio, a «l'incapacità di interrogazione del reale, per mancanza tanto di strumenti concettuali quanto di abilità procedurali e di habitus scientifico». È esattamente quello che sostengo da una vita (da quando andavo al liceo addirittura) e mi si è allargato il cuore a sapere che ci sono persone che la pensano come me. <br /><br />Dal mio punto di vista la scuola deve essere selettiva: il fatto che si sia fatto in modo che non lo sia credo sia un gravissimo problema. Il che non vuol dire non preoccuparsi di saper spiegare: ma ammettere che non si può pretendere che tutti capiscano tutto (mi pare sia anche la filosofia di questo blog e il segreto del suo successo).<br /><br />Quindi la morale del mio intervento era: non prendiamocela (solo) con gli insegnanti, perché sono solo l'ingranaggio di un meccanismo che punta a creare individui sempre meno istruiti e sempre meno consapevoli. Il vero nemico sono gli attuali orientamenti psico-pedagogici, se sono utilizzati come scusa per estromettere dal processo educativo la selezione di insegnanti e studenti sulla base della conoscenza delle discipline.Andrea Gianninihttps://www.blogger.com/profile/00096243039536769795noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-4625141304301824992015-10-10T11:54:24.721+02:002015-10-10T11:54:24.721+02:00@citodacal
Grazie, molto gentile.@citodacal<br /><br />Grazie, molto gentile.Roberto Buffagnihttps://www.blogger.com/profile/14004802751682074353noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-10603172373143520582015-10-10T01:22:57.115+02:002015-10-10T01:22:57.115+02:00Verissimo...come nota storica, aggiungerei di non ...Verissimo...come nota storica, aggiungerei di non sottovalutare l'acqua calda. In Britannia, ebbero l'acqua calda per lavarsi in casa circa dal 43 al 409/410 D.C. fino a quando si reimbarco' l'ultima legione.<br />Poi ci misero circa fino al 1954 a riaverla e riscoprire a cosa mai servisse la citta' di Bath.<br />Con svariate spiacevoli conseguenze di ogni tipo nel mezzo...mai, mai sottovalutare l'acqua calda.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/10216936008056150161noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-85500089735584698602015-10-10T01:20:40.193+02:002015-10-10T01:20:40.193+02:00@cCitodacal
Della serie "tout se tient"...@cCitodacal<br /><br />Della serie "tout se tient": <br /><br />A lungo si era ritenuto responsabile della distruzione dei negativi di Capa Larry Burrows, all'epoca giovane impiegato nei laboratori della rivista Life a Londra, e in seguito diventato uno dei più famosi fotografi di guerra in Vietnam. <br />In realtà, stando al racconto del photo editor della rivista, John G. Morris, il responsabile fu un altro giovane che lavorava nella camera oscura di Life, Dennis Banks: <br /><br />Braddy, our lab chief, gave the film to young Dennis Banks to develop. Photographer Hans Wild looked at it wet and called up to me to say that the 35-millimeter, though grainy, looked "fabulous!" I replied, "We need contacts - rush, rush, rush!" Again I phoned Butler through the AP switchboard, but he could only bellow, "When do I get pictures?" Brandt's wirephoto of troops landing apparently unopposed had scarcely satisfied the West's desperate need to believe in the actuality of invasion. A few minutes later Dennis came bounding up the stairs and into my office, sobbing. "They're ruined! Ruined! Capa's films are all ruined!" Incredulous, I rushed down to the darkroom with him, where he explained that he had hung the films, as usual, in the wooden locker that served as a drying cabinet, heated by a coil on the floor. Because of my order to rush, he had closed the doors. Without ventilation the emulsion had melted.<br /><br />Il mito persistente che la colpa fosse di Burrows nasce forse da ragioni giornalistiche (o, a esser buoni, di pura logica del racconto), una volta che lui stesso era diventato un famoso fotografo di guerra: per espiare la colpa di aver distrutto i negativi di Capa, va in guerra come Capa!<br />Di sicuro muore, come Capa, in Indocina, non su una mina Vietminh ma cadendo in Laos con un elicottero nel 1971.<br /><br />Un anno dopo venne pubblicato il libro postumo "Larry Burrows: Compassionate Photographer", che non sfuggirà alla curiosità famelica di Kubrick un decennio dopo quando, per la preparazione di "Full Metal Jacket", il regista raccolse una mole sterminata di fonti testuali e iconografiche. Una copia del libro di Burrows si può ora ammirare, debitamente sottolineato (e forse strappato, come altri, dalle pagine che potevano avere foto interessanti a cui ispirarsi) sugli scaffali dell'archivio Kubrick all'Università delle Arti di Londra.mikez73https://www.blogger.com/profile/03467378512311258373noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-70812265504201774902015-10-09T20:14:36.047+02:002015-10-09T20:14:36.047+02:00A questa seconda tornata avverto dunque l’opportun...A questa seconda tornata avverto dunque l’opportunità di contraccambiare i ringraziamenti rivolti per gli apprezzamenti a quello che è il mio solo e assai modesto contributo – spero almeno, perché in ambito economico “ ’un gli ‘apisco sega…” – a questo clan di Highlanders europei, ma non europeisti (e anche chi aiuta nello spostare il clavicembalo del prof ha un ruolo in tutta questa storia). Da parte mia, citerei anche il contributo di Buffagni e Il Velo di Maya (ma solo per attinenze personali), oltre a quello davvero di tutti coloro che non passano di qui per caso (e non è retorica di cortesia per salvare le apparenze): si avverte genuinità e lavorio nei loro commenti, il che si traduce inevitabilmente in ulteriori spunti. Che questo sia un blog unico è un dato di fatto, perché, a mio avviso, la metodica di conduzione richiede comunque e volutamente l’impegno a riflettere in modo non standardizzato (“…mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”), che è poi il solo modo per riflettere davvero: l’intento e l’esito lo accostano all’attività del laboratorio e lo preservano dall’imbonimento. Se Bagnai, come chiunque altro, non ha inventato l’acqua calda, ha l’indiscusso merito d’essere ritornato ad impiegarla - perché spesso per cavarsi i propri pregiudizi, d’acqua ne occorre parecchia e bella chiara, soprattutto laddove si crede batta il sole. E i risultati si osservano in tutte le riflessioni non casuali, spesso umanamente vibranti e ricche di puntualizzazioni, di chi accetta la sfida del provare da sé, come dice lo stesso autore del blog, a “unire i puntini” (è un’opera che non finisce mai…).Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10288848850710335198noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-59784817521367032712015-10-09T16:18:20.566+02:002015-10-09T16:18:20.566+02:00Mi sembra che due degli argomenti emersi nella dis...Mi sembra che due degli argomenti emersi nella discussione - l' ignoranza e la dissociazione degli insegnanti, da una parte; l' assenza di senso critico e l' incapacità di interrogazione della realtà, dall' altra - siano in continuità.<br />Una persona che non sa, che non conosce quelle che vengono disprezzate come "nozioni", ma che permettono il contatto con i metodi della relativa disciplina, inevitabilmente non riuscirà a servirsi degli stessi strumenti concettuali della disciplina per interrogare il reale; ciò per il semplice motivo che le capacità"di secondo livello" non nascono dal nulla e non cascano dal cielo, ma da una assidua frequentazione degli strumenti metodologici delle discipline, con buona pace della retorica delle "competenze" (campate in aria come un ufo sul Colosseo) che ha distrutto la scuola. <br />Per questo motivo non posso che concordare con il fatto che "l' insegnante è (o dovrebbe essere) tenuto a sapere". Tuttavia, se si analizza il reclutamento degli insegnanti nella scuola negli ultimi quaranta anni, si noteranno:<br />- l' eterogeneità dei percorsi di reclutamento: percorsi molto selettivi (concorsi, SSIS, TFA) si associano a percorsi per nulla selettivi, ma di massa (corsi abilitanti);<br />- il sempre maggiore spazio, nel reclutamento e nella professione, riservato alle competenze psicopedagogiche, a discapito delle conoscenze disciplinari.<br />Sic stantibus rebus, sono consequenziali, a mio avviso:<br />- l' incapacità di interrogazione del reale, per mancanza tanto di strumenti concettuali quanto di abilità procedurali e di habitus scientifico;<br />- l' ignoranza percepita della classe docente, che in realtà è l' ignoranza di una parte (non so dire se maggioritaria): però la stigmatizzazione colpisce tutti in blocco (insegnanti falliti, riciclati, incapaci di lavorare, disoccupati intellettuali parcheggiati, etc.);<br />- la scarsa considerazione sociale del docente: nessuno è disposto a considerare bene uno che considera ignorante e "badante" (e, naturalmente, neanche a pagarlo bene).<br />Così, la "dissociazione" dell' insegnante non può che aumentare, insieme al bisogno di appartenenza ad ogni costo.<br />A proposito della mancanza di senso critico, gli stessi insegnanti sono stati i primi a non accorgersi della deriva che la loro professione (se tale la considerano) stava prendendo: sono stati in prima linea a sciorinare concetti pegagogici vuoti a discapito delle discipline che avrebbero dovuto insegnare, senza accorgersi del danno prodotto alla loro professionalità, prima che agli apprendimenti degli studenti; ma, del resto, molti di essi con quali strumenti concettuali avrebbero dovuto accorgersene? Molto meglio tirare avanti col "volemose bene": e qui ritorna la questione del profilo e del reclutamento degli insegnanti.<br />Non stupisce affatto quindi la mancanza di senso critico riguardo a questioni molto più complesse - come quelle economiche - e il conseguente gregarismo che rassicura di stare "dalla parte giusta": per prima cosa, spesso mancano le conoscenze; manca la curiosità di sapere; manca la capacità di "servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro". Senza contare che "se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che valuta la dieta per me, ecc., non ho certo bisogno di sforzarmi da me": e questo vale per tutti, ma per qualcuno che sui libri "giusti" e sulle opinioni "giuste" fonda la sua debole identità, vale anche di più.<br />PS ci tengo a precisare: questo vuole essere un tentativo di analisi, non una recriminazione. Io stessa - ahimé - sono insegnante.Pinocchiohttps://www.blogger.com/profile/17360633529785605478noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-37085463486601179592015-10-09T15:46:11.545+02:002015-10-09T15:46:11.545+02:00Sono andato a vedere su Wikipedia (purtroppo le mi...Sono andato a vedere su Wikipedia (purtroppo le mie letture di psicoanalisi si fermano all'introduzione alla psicoanalisi di Freud e poco altro):<br /><br />L'identificazione con l'aggressore è una delle forme d'identificazione concettualizzate dalla psicoanalisi. Nello specifico è un meccanismo di difesa introdotto da Sándor Ferenczi [1] e solo successivamente da Anna Freud (1936)[2]. Esso indica l'assumere il ruolo dell'aggressore e dei suoi attributi funzionali, o l'imitarne la modalità aggressiva e comportamentale. Un suo sottotipo particolare è la cosiddetta Sindrome di Stoccolma. Il meccanismo è già presente e attivo durante l'infanzia: Il bambino introietta alcuni dei caratteri dell'oggetto ansiogeno, assimilando così un'esperienza angosciante appena provata[2] per trasformarsi da minacciato in minacciante. La Freud ritiene, inoltre, che tale meccanismo di difesa contribuisca in modo determinante alla formazione del Super-Io.[2]<br /><br />Avrebbe senso ipotizzare che questi soggetti sono afflitti (anche) da Sindrome di Stoccolma, per cui difendono non tanto il loro carceriere quanto la loro prigione tout court?maurizio_59https://www.blogger.com/profile/14806628863588105494noreply@blogger.com