tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post8322279235636749420..comments2024-03-28T08:35:49.090+01:00Comments on Goofynomics: Coming out: sono antitaliano (o no?)Alberto Bagnaihttp://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comBlogger32125tag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-33132733521284668912011-12-04T21:13:31.768+01:002011-12-04T21:13:31.768+01:00ulteriore aggiornamento sul debito uk
qui c'è ...ulteriore aggiornamento sul debito uk<br />qui c'è quello pubblico già superiore al 60%<br />http://www.economicshelp.org/blog/334/uk-economy/uk-national-debt/<br />qui quello totale, incluso quello privato e non solo il privato, vicinissimo ad un "tragicomico" 500% <br />http://www.economicshelp.org/blog/4060/economics/total-uk-debt/<br /><br />Non so come interpretare tutto questo sembra un delirio totale, leggendo bottarelli sul sito ilsussidiario.net si apprende che pochi giorni fa sia fallita un'importante banca francese<br />http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2011/12/1/FINANZA-2-Un-nuovo-rischio-fa-tremare-l-Europa/225762/<br /><br />da altre parti si sussurra di una prossima nazionalizzazione della tedesca commerzbank, mentre le "impressionanti" manovre di monti si avvicinano con il timore espresso dal professor Galloni che bastano 50 euro di riduzione salariale nel pubblico impiego per perdere dai 7.000 agli 8.000 posti di lavoro nel privato.<br /><br />Mah <br /><br />GiuseppeAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-10088008299168125002011-12-04T20:13:38.051+01:002011-12-04T20:13:38.051+01:00Se posso do un contributo io perché il debito uk é...Se posso do un contributo io perché il debito uk é superiore al 44% <br />http://www.ukpublicspending.co.uk/uk_national_debt_chart.html<br />É divertente notare come i debiti riescano ad aumentare e regredire storicamente e non siano per loro stessa natura inestinguibili come la vulgata catastrofista vorrebbe.<br />Se ne trovo altri aggiorno<br /><br />GiuseppeAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-29078288679530186152011-12-04T18:53:43.839+01:002011-12-04T18:53:43.839+01:00Solo una curiosità per l'anonimo dai molti int...Solo una curiosità per l'anonimo dai molti interrogativi: il dato del debito pubblico da dove lo ha preso? Comunque la domanda è pertinente e le dedicherò un post.<br /><br />A.Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-31409796603141728142011-12-04T18:34:10.992+01:002011-12-04T18:34:10.992+01:00Ora è molto più chiaro, grazie!
ClaudioOra è molto più chiaro, grazie!<br /><br />ClaudioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-51942100157270747912011-12-04T01:41:15.435+01:002011-12-04T01:41:15.435+01:00la gran bretagna ha un debito estero di circa 8000...la gran bretagna ha un debito estero di circa 8000 mld $ +un debito pubblico al 44% del pil!<br /><br />come mai i mercati non l'affondano pur avendo a un pil di circa 2000 mld $ che è del tutto ridicolo dati questi debiti????????????????????Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-14311217671013159392011-12-03T22:38:37.202+01:002011-12-03T22:38:37.202+01:00Scusate, sto lavorando per voi e quindi non posso ...Scusate, sto lavorando per voi e quindi non posso rispondere a tutti subito, nessuna domanda è inappropriata, vorrei rispondere a tutte, se non trovate risposta magari la troverete in qualche post successivo, o sentitevi liberi di rifarla.<br /><br />Solo un commento rapido su una delle domande di Claudio. Devi pensare in un'ottica macroeconomica (aggregate) e goofynomica (bilaterale), per cui le relazioni fra due stati hanno due lati, e quello che conta è il risultato netto.<br /><br />Certo, il paese può finanziare un deficit commerciale anche attingendo alla sua liquidità. Direi, con più precisione, ricorrendo alle proprie riserve valutarie. Ma questo significa che DOPO avrà MENO liquidità (cioè meno riserve) e quindi che il suo attivo, la sua ricchezza, sarà diminuita.<br /><br />Diminuirà pertanto la sua posizione netta sull'estero:<br /><br />PNE = AFE - PFE<br /><br />(attività finanziarie sull'estero meno passività finanziarie sull'estero), in particolare per una riduzione di AFE, cioè il paese avrà, in termini netti, minor credito (se PNE è positiva) o maggior debito (se PNE era già negativa).<br /><br />Non è particolarmente diverso se invece il paese compra facendosi prestare i soldi o piantando un chiodo (come si suol dire). In quel caso aumenta PFE (le passività) e quindi comunque diminuisce PNE.<br /><br />Considera che stiamo parlando di squilibri persistenti, e che le riserve non sono infinite. E considera che stiamo parlando di tutto un paese (non di te che magari compri senza accorgertene la mela cilena al supermercato... e certo l'euro non te lo ha prestato una banca cilena!).<br /><br />Il deficit commerciale porta quindi al deterioramento della posizione finanziaria. Ogni scambio reale ha una contropartita finanziaria. Domattina andrai al bar e prenderai un caffè: vedi bene il lato reale (il caffè che entra) e quello finanziario (i 90 cent che escono). Ci siamo? Fammi sapere se è chiaro questo... che da qui costruiamo...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-11298348772481133942011-12-03T21:10:23.685+01:002011-12-03T21:10:23.685+01:00Un paio di domande per capire meglio.
In che sen...Un paio di domande per capire meglio. <br /><br />In che senso chi importa più di quanto esporti si indebita? Non può semplicemente attingere dalla liquidità disponibile? E se proprio deve, perche il suo debito sarà contratto con l'estero e non con la propria banca? In altri termini, è solo questione di deficit commerciale, o si tratta di debito vero e proprio? Non so se mi sono spiegato..<br /><br />Secondo: i vincoli sul debito estero non su traddurrebbero in ulteriori pressioni sui salari? Sappiamo bene come le imprese italiane facciano competitività...<br /><br />ClaudioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-1300672333775600622011-12-03T11:14:07.111+01:002011-12-03T11:14:07.111+01:00scusi Prof. vorrei fare un ragionamento puramente ...scusi Prof. vorrei fare un ragionamento puramente teorico. <br /><br />se il nostro governo rincorrendo il pareggio di bilancio ci si avvicina e facendo questo contribuisce a riequilibrare la nostra bilancia commerciale, in sostanza le nostre importazioni crescono + lentamente delle nostre esportazioni, e di conseguenza anche la nostra bilancia delle partite correnti si riequilibra anch'essa. <br /><br />e questo è possibile perchè le importazioni sono inevitabilmente collegate ai cicli economici. <br /><br />E se ne frattempo, di qui al 2013 il ns governo riuscisse a riportare in mani italiane una buona parte del nostro debito pubblico sottraendolo alla speculazione internazionale. Diciamo che potremmo avere il 90% dei TDS in mani italiane, famiglie, banche, fondi pensione, investitori etc. <br /><br />Con un bilancio pubblico vicino al pareggio, una bilancia commerciale molto piu' equilibrata e un debito pubblico in larga parte in mani italiane, potremmo continuare a sopravvivere nell'Euro?<br /><br />disclaimer: è chiaro che non sono un'economista ma semplicemente mi sforzo di capire che cosa i nostri leader europei possano avere in testa<br /><br />Angelo AngelettiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-46511287783815103972011-12-03T10:26:09.576+01:002011-12-03T10:26:09.576+01:00@Sergio: aggiungo un altro scenario:
Ci sono 10 c...@Sergio: aggiungo un altro scenario:<br /><br />Ci sono 10 cittadini che hanno tutti redditi diversi per un totale di 1000. Lo Stato non emette titoli ma semplicemente spende più di quanto riceve in tasse (paga stipendi, aggiusta le autostrade, migliora la sanità, ecc.). Alla lunga tale deficit (spende più di quanto riceve) aumenta negli anni, esponenzialmente, allora i 10 cittadini che saranno più ricchi chiederanno più beni e questi diverranno più scarsi e quindi i prezzi aumenteranno supponiamo del 10% anno. Allora i cittadini dicono allo Stato di calmarsi con la spesa in deficit e lo Stato allora dirà che la spesa in deficit è importante perché tutti abbiano uguale potere di acquisto e che i servizi pubblici funzionino bene. Allora lo Stato decide che l’inflazione troppo alta si può risolvere tassando di più i propri cittadini, per diminuire il potere di acquisto dei più ricchi e aumentare quello dei più poveri così che tutti i cittadini abbiano un reddito uguale a 10. Risultato: lo Stato spenderà sempre in deficit e farà in modo però che tutti i cittadini abbiano un reddito sempre uguale a 10, poco ma che gli permette di comprare i prodotti e i servizi che lo Stato non gli può offrire, cioè il pane, la frutta, la pasta, i vestiti. Il resto: sanità, trasporti, istruzione, viabilità, cultura, divertimento. Lo offre lo Stato.<br />Ovviamente questa è una favola, ma da qualche parte nel mondo ha funzionato.marconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-62933504456848384692011-12-03T10:06:06.240+01:002011-12-03T10:06:06.240+01:00Grazie Giuseppe. Vedo che avete voglia di lavorare...Grazie Giuseppe. Vedo che avete voglia di lavorare, ce l'avrei anch'io, ma devo portare un collega brasiliano che lavora in Cina a vedere la villa Adriana di Tivoli. Ha fatto un bellissimo seminario a Pescara spiegandoci in che modo l'hybris del corporate management ha messo in difficoltà le imprese durante l'ultima crisi finanziaria. E in quel caso di greco c'era solo il termine, e di pubblico non c'era nulla (mi dispiace per Ermes, i cui ragionamenti secondo me sono un po' fallimentari... sarà per via del nome greco?) ;)<br /><br />Divertitevi senza di me ma continuate a volervi bene!<br /><br />AlbertoAlberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-80793402282837629242011-12-03T09:20:54.179+01:002011-12-03T09:20:54.179+01:00bellissimo il coming out! hahaha è vero più fieri ...bellissimo il coming out! hahaha è vero più fieri si è di essere italiani e più si è critici, ma lo si è con rabbia e con voglia di cambiare non con la cantilenante rassegnazione di chi chiede scusa al mondo intero per l'esistenza di berlusconi invidiando i fortunati che hanno i premi nobel per la pace autodefinitisi keynesiani, i sarkonani con i complessi di napoleone e le bionde algide dalla proverbiale saggezza teutonica.<br /><br />Grazie per il link con il suo studio sembra davvero interessante! <br />Sarebbe anche la prima volta che ringrazio un insegnante quasi sento una vocina che borbotta "marobadamatti" stai ringraziando un insegnante perchè ti ha mandato il link ad un suo studio in inglese che parla di materie economiche che tu nemmeno hai mai studiato...<br />Bene si vede che mi rimboccherò le maniche e vedrò di capire perchè mi sento disadattato e non ho nessuna intenzione di adattarmi.<br /><br />GiuseppeAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-87295658586938649332011-12-03T09:00:54.306+01:002011-12-03T09:00:54.306+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Sergio Polinihttps://www.blogger.com/profile/12311120443090146976noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-90462881308149964322011-12-03T03:32:09.188+01:002011-12-03T03:32:09.188+01:00sarebbe interessante sottoporre ai tedeschi questo...sarebbe interessante sottoporre ai tedeschi questo test.<br />AVRESTE DATO SOLDI AL SUD EUROPA SE AVESTE AVUTO LA CERTEZZA CHE AVREBBERO USATO QUEI SOLDI PER AUMENTARE LA "LORO "PRODUTTIVITà E NON PER COMPRARE I PRODOTTI TEDESCHI?( E QUINDI TOGLIENDO ALLA GERMANIA LA LORO ARMA PIù POTENTE :LE ESPORTAZIONI.)<br />AVREBBERO FINANZIATO LA NASCITA DI NAZIONI CAPACI DI FARGLI CONCORRENZA SUL MERCATO GLOBALE? <br />io non credo.<br />in tutto questo dibattito c'è un tasso di ipocrisia,da parte dei tedeschi,insopportabile.<br />hanno caricato l'orologio, sapevano che saremmo arrivati ad una crisi dell'euro,ma non accettano di essere parte del "PROBLEMA EURO E EUROPA" anzi vogliono usare questa crisi per aumentare la loro egemonia.<br />come si è scritto prima VOGLIONO STRAVINCERE spero che straperdano!<br />BAGNAI:è sicuro del crollo dell'euro?<br />ho una paura boia che sarà difficile uscirne.<br />troppi poteri forti vogliono conservarlo.<br />le sue analisi economiche sono splendide e semplici ma IL POTERE ha altre logiche,altri mezzi,che vanno oltre l'economia.<br />guardiamo lo stesso ASSURDO euro,una cosa senza capo nè coda, eppure l'hanno fatto.<br />le ragioni della nascita di questa ASSURDITà possono essre state varie:voler controllare la germania,voler dimostrare che l'economia liberista può far meglio della politica tuot cour,....<br />l'hibrys li consuma!<br />la germania se ne è servita per tornare a essere un attore centrale sulla scena mondiale.<br />tutta l'economia mondiale dipende dalle scelte della germania.<br />E A MONTI GLI DANNO IL COMPITINO DA FARE A CASA COME SE FOSSE IN NOSTRO POTERE FERMARE QUESTO TRENO!!!!!!!!!!!!!! <br />SAREBBE INTERESSANTE INIZIARE A PARLARE DELLA TEMPISTICA DI UN EVENTUALE CROLLO DELL'EURO, ELABORARE SCENARI DEL PRIMA E DEL DOPO.<br />CREDO CHE ALLE PERSONE INTERESSI AVERE IDEE PRATICHE SU COME MUOVERSI IN QUESTA TEMPERIE E,SPERO, NEL DOPO.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-13757707973395644192011-12-03T00:26:40.399+01:002011-12-03T00:26:40.399+01:00@Alberto
Se nel trattato di Maastricht è mancato u...@Alberto<br />Se nel trattato di Maastricht è mancato un criterio sull'indebitamento estero, si può far tesoro dell'esperienza ed inserirlo, anziché buttare il bambino con l'acqua sporca. Se non si ragiona ideologicamente, e non si considera qualcuno, che sia lo Stato o il mercato come amico o nemico a prescindere (altrimenti potrei riconoscere la scuola bertinottiana!), ma si cerca di far funzionare il sistema :-)<br /><br />@Sergio<br />Quello che non ho capito è se tu sostieni che nello scenario A lo Stato può aumentare il suo debito all'infinito. Cioè il debito può valere indifferentemente, che so, il 100%, il 1.000% o il 100.000%, senza creare problemi all'economia?<br />Tu dici che lo Stato si indebita coi cittadini. Appunto, ma i cittadini non hanno un reddito infinito. <br />Io penso che se nello scenario A, lo Stato si indebita troppo, prima o poi qualcosa andrà storto, ad esempio per pagare il debito sarà costretto ad aumentare troppo le tasse, e alla fine strangolerà l'economia, tanto più nel contesto del commercio (e della concorrenza) internazionale, oppure sarà costretto a indebitarsi all'estero. Quindi direi che anche il debito pubblico va tenuto sotto controllo, ma correggimi se sbaglio. <br />Sarebbe interessante poi chiedersi come mai alcuni debiti sovrani siano considerati solvibili e altri no: mi pare che i mercati si fidino del debito tedesco e di quello americano (che pure è detenuto in una parte considerevole all'estero) e non di quello greco, per dire. Quindi non è impossibile evitare l'attacco dei mercati. <br />Poi, sarebbe interessante chiedersi come mai si è verificato lo scenario C: perché a un certo punto una parte del debito è finito in mani estere? Insomma, quello che non mi quadra è che prima lo Stato si indebita sul mercato, e poi ci si arrabbia se i mercati non si fidano se non tiene i conti a posto.Eugenio Ermeshttps://www.blogger.com/profile/02457815801219892742noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-84204673421600442442011-12-03T00:09:22.603+01:002011-12-03T00:09:22.603+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Sergio Polinihttps://www.blogger.com/profile/12311120443090146976noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-34207797427152603942011-12-02T23:56:40.900+01:002011-12-02T23:56:40.900+01:00Argentina: 81 miliardi di dollari (http://www.econ...Argentina: 81 miliardi di dollari (http://www.economist.com/node/21533453; ma anche Russia 1998 non sembra male...).<br />Lehman Brothers: 129 miliardi di dollari (debiti bancari per 613, obbligazionari per 155, attività per 639; http://it.wikipedia.org/wiki/Lehman_Brothers).<br /><br />;-)Garzonenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-73756607421663803682011-12-02T23:35:42.569+01:002011-12-02T23:35:42.569+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Sergio Polinihttps://www.blogger.com/profile/12311120443090146976noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-33133465093263181912011-12-02T23:03:51.556+01:002011-12-02T23:03:51.556+01:00@ Alex
Anch'io, ero sicuro che ce l'avres...@ Alex<br /><br />Anch'io, ero sicuro che ce l'avresti fatta. Allora iscriviti, così mi alzi il rating. Mi piacerebbe arrivare alla tripla A mentre il Sarkonano la perde...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-55830846819396738762011-12-02T23:02:59.407+01:002011-12-02T23:02:59.407+01:00@Sergio
Impeccabile. Aggiungiamo una cosa, che a ...@Sergio<br /><br />Impeccabile. Aggiungiamo una cosa, che a quanto pare in questo porco mondo è evidente solo a me (quindi mi affretto a condividerla con voi, prima che il complotto mondiale ordito da Rockerduck e Gambadilegno provveda a liquidarmi).<br /><br />C'è un motivo evidente per il quale Maastricht propone un criterio operativo (totalmente infondato dal punto di vista teorico) per il debito pubblico, e nessuno per il debito estero, ed è un motivo ideologico.<br /><br />Limitare l'indebitamento pubblico significa limitare quello che anche Eugenio percepisce come il nemico pubblico numero uno: lo Stato (si vede la scuola bersaniana, se posso permettermi... ;)).<br /><br />Limitare l'indebitamento estero significa limitare la finanza privata... e questo, evidentemente, non si può.<br /><br />Perché la favoletta dice che lo Stato spreca sempre, è sempre corrotto, sempre inefficiente, e comunque anche quando non lo è potrebbe diventarlo, per cui meglio sterminarlo subito: better safe than sorry...<br /><br />Mentre la finanza privata,lei sì che sa come utilizzare bene quel bene prezioso che è il risparmio.<br /><br />Bene: non vi chiedo di leggere il capitolo XII della Teoria generale, ma... Sergio: vuoi ricordare a lorsignori quali sono state le dimensioni in milioni di dollari del default argentino (l'unico pubblico di una qualche rilevanza) e del default Lehmann (uno dei tanti default privati degli ultimi anni)?<br /><br />Scusa se ti uso come un garzone di bottega, ma tu sei così documentato...<br /><br />Poi se volete capire capite, e se non volete tenetevi l'euro, la Merkel, Bersani che vuole perdere le elezioni nel Lazio per scompigliare il PdL, ecc.<br /><br />Io purtroppo ho altri problemi: dopo aver letto il post, la mia dolce compagna mi ha detto: "ma allora è questo che pensi di me quando vedi la mia scrivania!?". E io ho risposto: "Sì!". Perché, come dice Tamina nel Flauto magico (io la Germania posso permettermela): "Die Warheit! Sey sie auch verbrechen". E quindi mo' so' cazzi (e questo non lo dice Pamina, ovviamente). Se sopravvivo sarà un piacere continuare la discussione.Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-38249280475643453392011-12-02T22:53:57.124+01:002011-12-02T22:53:57.124+01:00Caro Prof
Sono proprio contento di averti ritrova...Caro Prof <br />Sono proprio contento di averti ritrovato<br />Ciao<br /><br />AlexAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-63306028297223794392011-12-02T22:44:42.420+01:002011-12-02T22:44:42.420+01:00Alberto, dimmi dove sbaglio.
Sinceramente non mi ...Alberto, dimmi dove sbaglio. <br />Sinceramente non mi pare corretto dire che "il debito pubblico non conta". In generale indebitarsi non è una buona idea; non lo è per una famiglia, non vedo perché lo debba essere per uno Stato. <br />Poi è ovvio che il debito pubblico è una grandezza che si valuta insieme ad altre, come deficit, debito privato, debito estero, crescita. Un Paese si può permettere di avere un determinato debito pubblico, se nel contempo ha un elevato avanzo con l'estero e un elevato risparmio privato, il che significa che il Paese produce. Questo è il caso del Giappone. Se invece il Paese produce poco, ecco che tenderà ad avere più importazioni che esportazioni, quindi più debito estero, quindi non potrà permettersi un debito pubblico elevato, anzi in un Paese del genere la creazione di debito pubblico farà da detonatore al debito privato, perché spingerà i cittadini ad spendere ancora di più, peggiorando l'indebitamento con l'estero. In poche parole, se migliaia di dipendenti pubblici greci comprano la Mercedes, e magari anche migliaia di autonomi evasori fiscali, nel breve periodo sembra che vada tutto bene, ma intanto il Paese sta scavando i suoi debiti, e si sta scavando la fossa. Sarebbe dunque meglio che questo Paese tenga basso il debito pubblico, combatta l'evasione, insomma tenga i conti pubblici a posto, e nel frattempo lavori per aumentare la produttività, ad esempio investendo in istruzione e ricerca, invece di pretendere di vivere da nababbo. <br />Invece da come la mettete voi sembra che il debito pubblico possa crescere senza problemi all'infinito.<br />Quindi la parola chiave è: produrre. Ma questo non si può dire, altrimenti si viene accusati di essere, non so, dei neo-liberisti, affamatori dei popoli, o una cosa del genere. <br />L'unico caso che io conosca di Paese che vive da decenni al di sopra dei propri mezzi sono gli Stati Uniti, ma ciò è accaduto perché la loro moneta funge da riserva mondiale. In altre parole, se la Grecia inonda il mondo di dracme, dopo un po' non le vuole più nessuno, e il Paese o fallisce o svaluta, mentre fino ad ora gli Stati Uniti hanno potuto inondare il mondo di dollari, e gli altri Paesi li hanno accettati. Ciò non toglie che questo meccanismo alla lunga non regga, e che adesso gli stessi Stati Uniti si trovino in una situazione molto difficile, per cui anche loro saranno costretti a ridimensionare di parecchio il loro tenore di vita. <br />Morale della favola: non si può vivere al di sopra dei propri mezzi. Un Paese che produce ed esporta non lo fa, uno che non produce ed importa, sì. <br />Per questo io penso che comunque uno Stato debba tenere a posto i propri conti sempre, ma soprattutto se non produce (o meglio: non spendere più di quanto incassa). Per me anche il debito pubblico giapponese è un'anomalia, che alla lunga potrebbe portare problemi, ma almeno quel debito è compensato da fattori positivi, che la Grecia non ha.<br />Poi sarà anche vero che gli squilibri troppo grandi sono un pericolo comunque, ma in generale si tende a pensare che la responsabilità principale sia in chi si indebita: sta a lui stare attento con le spese. Se io vendo Mercedes e mi si presenta uno già indebitato che per comprarla si fa un mutuo, si può dare la colpa a me se lui dopo tre mesi va fallito? <br />Quanto ai salari, non vedo come possano essere alti in un Paese che non produce. Non mi pare che a Cuba o in Albania gli operai girino in Mercedes o vadano in vacanze alle Maldive :-)Eugenio Ermeshttps://www.blogger.com/profile/02457815801219892742noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-7866775056419867832011-12-02T22:01:51.877+01:002011-12-02T22:01:51.877+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Sergio Polinihttps://www.blogger.com/profile/12311120443090146976noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-89950004673282573132011-12-02T19:43:09.362+01:002011-12-02T19:43:09.362+01:00@Marco e Massimo
Caro Marco,
vedo che cogli esat...@Marco e Massimo<br /><br />Caro Marco,<br /><br />vedo che cogli esattamente quello che per me è l'aspetto più sbalorditivo: la regressione culturale che il dibattito corrente (non qui, ma pressoché ovunque altrove) dimostra.<br /><br />E a te e a Massimo dico che io mi sono sentito profondamente tradito da quei maestri che prima mi hanno fatto leggere Keynes, e ora biascicano luoghi comuni, quegli stessi luoghi comuni per immunizzarmi dai quali mi hanno fatto leggere Keynes. Ma forse loro non lo avevano letto.<br /><br />Ho un caro ricordo di Fernando Vianello, e di come si stupì del fatto che conoscevo Keynes, e avevo studiato Ackley. Vianello forse pensava che conoscere l'econometria, studiare i dati, escludesse l'interesse per i classici. Mi è accaduto più volte di riscontrare il fatto contrario. Mi manca molto non potermi confrontare con lui e con pochi altri.<br /><br />Ma per il resto, avete presente "L'invasione degli ultracorpi"? Ecco, per me tornare in dipartimento a Roma era un po' come farsi un giro a Santa Mira... Che tristezza, che pena, che rabbia. E quindi, caro Massimo, fai bene a dirmi di stare calmo. Sono riuscito a spiegarti un po' meglio perché mi riesce difficile?Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-62575329815424241112011-12-02T19:33:27.265+01:002011-12-02T19:33:27.265+01:00@Sergio e Eugenio
Intanto, ringrazio Sergio per l...@Sergio e Eugenio<br /><br />Intanto, ringrazio Sergio per la citazione dotta, e gli faccio notare però che non mi sembra che Manasse e Roubini afferrino il punto, che è quello che siccome, come la letteratura sui twin deficits ci ha insegnato, l'indebitamento estero netto è prevalentemente privato, la rilevanza del debito estero come indicatore di default deriva dal (e indica il) fatto che la fragilità finanziaria di un paese dipende principalmente dal debito privato.<br /><br />Questo è il punto tecnico che sfugge a Eugenio (ma mi sembra pienamente giustificato, visto che sfugge anche a Roubini!).<br /><br />E questo è anche un punto al quale la letteratura post-keynesiana era arrivata prima di Manasse e Roubini.<br /><br />Sono molto d'accordo con Sergio che non tutte sono opinioni, ma vorrei che apprezzasse (perché vedo che lo condivide) lo sforzo che faccio per non portare la discussione su un piano sul quale non avrei interlocutori.<br /><br />Perché se l'Europa non è una zona valutaria ottimale, l'Europa non è una zona valutaria ottimale. Questo è il dato tecnico.<br /><br />Ma ogni ragionamento tecnico, alla fine, diventa tautologico e a me interessa non convincere gli altri con la clava della tecnica, anche perché dovrei arrivare a un livello al quale resterei solo a delirare con me stesso. Mi interessa invece le mie certezze confrontandomi su altri piani.<br /><br />Tuttavia vi invito a scaricare il mio working paper http://www.luiss.edu/dptea/files/LLEE%20Working%20Documents%2089.pdf, e a leggere le Table I e Table VII. Vedrete così quanto poco conta il debito pubblico (cosa che a Eugenio non mi sembra sia ancora pienamente chiara), e quanto macroscopico era il "trucco" dei conti greci (per cui bene fa Schmidt a deridere quelli che a posteriori hanno preteso di non essersene resi conto!).<br /><br />Eugenio: non voglio convincerti, e questo per due motivi: perché non mi serve il tuo voto (ho una cosa in comune con Monti), e perché sono convinto che questo lavoro deve farlo la storia (e che quando lo avrà fatto tu avrai l'onestà intellettuale di riconoscerlo)! ;)<br /><br />Ovviamente sto scherzando: volevo solo dire che questo gran bordello che stiamo attraversando ha anche il suo lato interessante: chissà come andrà a finire? Basta aspettare...Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2821993064219628483.post-56726207437842404272011-12-02T19:18:04.233+01:002011-12-02T19:18:04.233+01:00Fiat pax in turribus tuis. Non ci incazziamo tanto...Fiat pax in turribus tuis. Non ci incazziamo tanto è inutile!<br />Rientrando da Pescara vedevo il numero di commenti salire, ed ero un po' preoccupato, perché sapevo di aver toccato un nervo scoperto evocando la guerra, e per di più Caporetto. Vedo che qui siamo tutte persone appassionate ma civili e ne sono lieto. Io do il cattivo esempio, molto spesso (come ha notato Massimo), ma voi non lo seguite e ve ne sono grato!<br /><br />@Massimo<br />Caro Massimo, mi dispiacerebbe essere frainteso da te. Non ho citato Gadda per incitare i lettori del blog ad andare a scavare trincee sulle Alpi al suono dell'inno di Mameli. Detesto anch'io la melassa patriottica, anche perché i media hanno cominciato a propinarci insistentemente lo spettacolo di presidenti che si intenerivano baciando la bandiera proprio mentre si attivava quel processo che ci porta a dover rendere conto a Olli Rehn di cosa vogliamo fare con le scuole che vanno male ai test INVALSI! <br />L'amore per la patria è figlio di un secolo, il XIX, che cancellerei volentieri dal calendario della storia. Io, per me, mi fermerei al 1750.<br />Mi ritengo cosmopolita (anagramma di complottista?) come lo erano gli illuministi, non c'è un paese che abbia visitato dove non sia stato bene, comunico con tutti, ho amici in tutti i continenti, ne ho anche in Germania, e sono i primi a chiedersi cosa diavolo stiano combinando i loro governanti! Del resto, è tedesco anche Helmut Schmidt, che ha mosso alla Merkel esattissimamente le stesse accuse che le muovo (umilmente) io in questo post (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/12/08/schmidt-attacca-merkel-buba-incompetenti-reazionari.html).<br />Con questo, non penso che siamo tutti uguali, credo che ci siano specificità culturali che rispondono a percorsi storici diversi, determinati dagli interessi ma anche dal caso, e fra le quali mi risulterebbe molto difficile stabilire un ordinamento.<br />Ho citato Gadda perché fornisce secondo me la rappresentazione più disperata e lucida di cosa c'è che non va nella specificità italiana: essenzialmente, il disordine e la cialtroneria, figlia del presupposto sbagliato che il "genio" si manifesti nell’”idea”, e che curare i dettagli sia indice di piccolezza d’animo. Così abbiamo ottimi ingegneri che fanno ottimi motori, ma, mi dicono, non altrettanto ottime maniglie delle portiere. Il motore è un’idea, la maniglia un dettaglio. Ci manca questa umiltà. Perché riesco a leggere Bach dal manoscritto, e per leggere i compiti dei miei studenti devo ricorrere a un grafologo forense?<br />Però, anche se questa umiltà spesso ci manca, anche se non sappiamo scegliere i nostri governanti, anche se il successo degli altri certamente anche alla nostra dabbenaggine, anche se noi, singolarmente e collettivamente, siamo tutti perfettibili, e soprattutto anche se amo la cultura tedesca e sto molto bene in Germania, non me la sento di aderire al coro autodenigratorio che sento in giro, quello per cui la soluzione della crisi è che “diventiamo tutti un po’ più tedeschi” (come ho sentito dire a un illustre collega).<br />E questo per due motivi.<br />Primo, perché so che certi problemi sono presenti anche all’estero. Vogliamo parlare delle mazzette che girano in Germania, o di come si fanno certi concorsi pubblici, o di quale è la produttività della loro pubblica amministrazione? Potrebbe essere una sorpresa per alcuni, ma non avrebbe senso entrare in una dialettica simile, perché il problema principale mi sembra un altro: non si può imporre a un’intera nazione un modello culturale con un metodo antidemocratico, giustificando questo procedimento con l’inadeguatezza della classe politica o con inferiorità ataviche. Il mio non mi sembra patriottismo ottocentesco, caro Massimo. Mi sembra invece l’unico modo per evitare che a quel patriottismo, e al nazionalismo, e al fascismo, ci si torni. Perché il deficit di democrazia c’è, ed è evidente.<br />Mi spiace che denunciarlo ti sembri fuori luogo, ma sono sicuro che c’è stato un fraintendimento.Alberto Bagnaihttps://www.blogger.com/profile/01537817604337970621noreply@blogger.com