giovedì 7 settembre 2017

Il paradosso di Corvo

(...come sapete, i corvi sanno contare solo fino a cinque. Per questo motivo non ho sviluppato tutti i punti che il nostro nuovo amico solleva nella sua replica, che vi propongo, insieme con le mie considerazioni. Decisamente, è giovane, e onestamente i margini di recupero sono scarsi. Io però gli ho fornito dei dati: dati che a causa della giovane età poteva legittimamente ignorare - e poteva anche essere un minimo più prudente prima di venir qui ad aggredirci con certi toni... Ora vediamo se è un ingegnere o un ingengngngniere. Nel primo caso chiederà scusa e ammetterà l'errore. Nel secondo caso - probabilità uno - se ne uscirà con qualche altra supercazzola, che pubblicherò, dopo di che lo abbandonerò alla differenziata della SStoria...)





Michele Corvo
 ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Gli ingegneri vanno convinti ("contronarrativa" di...":

Il problema non è portare una persona da una parte o dall'altra, ma analizzare le cose in modo obiettivo. L'Euro ha dato a tutti le stesse possibilità, ovviamente chi era forte ha avuto maggiori vantaggi, ma non mi sembra che la Germania stesse peggio di noi ai tempi del marco, mentre noi per vivere eravamo costretti a svalutare una moneta già debole. Gli USa hanno svalutato il dollaro dopo la crisi, per poter vendere ed esportare, rilanciando l'economia, ma loro hanno il dollaro con interessi pagati sul debito ridicoli, rispetto al debito stesso (gli economisti spieghino pure l'imparzialità delle agenzie di rating, che non sono tedesche, mi sembra). Noi quando svalutammo la lira con Amato avemmo un aumento dei costi di prestiti e mutui del 20%. I prestiti prima erano dati in misura maggiore non per l'Euro, ma perchè le banche non erano piene di titoli tossici, creati non da gente come me e come altri, ma dalla finanza teorizzata dagli economisti, oppure di prestiti non esigibili a causa della crisi e di una allegra gestione (Monte dei Paschi, Banca Veneta, Unicredit, ...). L'Italia ha sempre il vizio di attribuire le colpe ad altri, come il sud ha il demerito di attendere sempre che qualcuno faccia qualcosa per lui. Smettiamola con la lamentale che siamo deboli ed altri ci devono aiutare, dobbiamo essere noi che dobbiamo metterci nelle condizioni di non necessitare aiuto o sostegno. Faccio anch'io un esempio: l'Euro è stata come una grande stagione di pesca dove si potevano pescare 1.000 tonnellate di pesce con piccole barche, prima del periodo in cui sarebbero servite solo le barche grandi ed attrezzate. I paesi ricchi avevano già le barche grandi e pronte, ma nel periodo iniziale, l'Italia, presa da altre cose, non è andata a pescare più pesce possibile e ha iniziato a costruire le barche grandi ed attrezzate, ma si accontentava del poco pesce che pescava ogni giorno, godendosi un bel periodo rispetto al passato, molto più duro. Adesso che abbiamo poche barche grandi attrezzate ce la prendiamo con chi le ha e può pescare mentre noi non riusciamo a portare a casa il pesce necessario a vivere. L'unica ricetta non è uscire dall'Euro, ma lavorare seriamente e costantemente, con un'idea di paese che non cambi ogni legislatura e con obiettivi alla nostra portata, riducendo gli sprechi (enormi) ed investendo su quanto possa poi produrre un ritorno. Non ci vuole essere economisti per questo, ogni azienda sana in Italia non sa nulla o poco di economia, ma vive sul mercato, magari esporta l'80% del fatturato, investe e da lavoro alle persone. Non possiamo però tenere in vita la municipalizzata di Roma con 1,4 milairdi di debiti e nessun soldo per investire e riparare i mezzi. Se non si impara a gestire correttamente le cose, nulla funzionerà, non è colpa dell'Euro. La FIAT è rinata senza bisogno della lira, l'Italia può farlo, ma ripeto, soltanto lavorando ed impegandosi al massimo, a qualsiasi livello. Non crediate a chi vede l'uscita dall'Euro come la panacea, queste persone non hanno la minima idea di cosa accadrebbe, infatti Brexit è un chiaro esempio, la scelta coraggiosa e vantaggiosa si sta rivelando un boomerang. Anche la piccola Grecia taratassata e martoriata ha preferito rimanere all'interno dell'Euro, mentre noi risolveremmo tutto uscendo. Faccio una scommessa: tutti quelli che vaneggiano di uscire dall'Euro quando si tratterà veramente di farlo si tireranno indietro, con qualsiasi scusa. Tutti quelli che vorranno farlo accendano prima un mutuo a tasso variabile per l'acquisto di una casa, poi sottoscrivano l'uscita dall'Euro. A presto, Michele 



Caro Michele,

ho compassione di te, nel significato più profondo del termine: soffro con te e per te delle tue evidenti inadeguatezze metodologiche, culturali, e in definitiva umane (perché chi te lo fa fare di esporti così, in un campo che non conosci? Da dove nasce questa autodistruttiva ansia da prestazione che ti possiede). Diciamo che condivido il sentimento di tenerezza espresso da altri lettori del blog, anche perché è del tutto evidente che sei giovane, il che non è assolutamente un difetto, nonostante il grande sforzo che i giovani profondono per costringere i meno giovani a ritenerlo tale. Comunque, visto che hai deposto l’arroganza, facciamo finta che valga la pena di investire qualcosa su di te. Rinuncerò a metafore edilizie, e mi limiterò a chiederti in alcuni casi sei hai una fonte che documenti le tue asserzioni, e in altri casi a smentirle sulla base di dati. Desidero che tu sappia che potrei smentirle tutte, e i miei lettori saprebbero dirti dove, in questo blog, questo lavoro è stato fatto (e pochi di loro saprebbero comunque farlo autonomamente): ma voglio, anzi, vogliamo, accertare che tu sia veramente un ingegnere, nell’accezione, che tu sembri dare al termine, di persona non impacciata dal ragionamento quantitativo. Prima, però, vorrei chiederti di leggere quello che a me sembra il commento più profondo che il tuo post ha suscitato, quello di Fabrizio.

Passiamo alla non picciol lista delle tue lievi imprecisioni, che prenderò in ordine di apparizione, per comodità, e che non sarà esaustiva.

Tu dici: “l'euro ha dato a tutti le stesse possibilità, ovviamente chi era forte ha avuto maggiori vantaggi”. Questa frase ha due difetti: è smentita dai fatti, e non denota una mente logica (il che, ne converrai, per un ingegnere è un difetto). Questo perché la seconda proposizione (“chi era forte ha avuto maggiori vantaggi”) smentisce la prima (“l’euro ha dato a tutti le stesse possibilità”). Desidero essere molto chiaro e quindi mi ripeto: non puoi mettere queste due proposizioni nel medesimo periodo perché la seconda contraddice la prima. Insomma, se è vera la seconda, la prima non può essere vera, e infatti non lo è. L’euro ha aiutato di più i paesi più forti, come dici tu (poi ti spiego perché), e quindi, attenzione: è un elemento di disgregazione dell’Europa. Una Europa coesa richiederebbe che i più deboli venissero in qualche modo aiutati dalle istituzioni europee (fra le quali, appunto, la moneta). Invece succede il contrario. Perché? Perché come dimostra ex multis Rodrik (2008) un cambio sopravvalutato deprime la crescita, mentre un cambio sottovalutato la favorisce. Dato che l’euro, in qualche modo, riflette una media del peso delle varie economie partecipanti, per definizione esso è troppo debole per le economie forti (e ne promuove la crescita), e troppo forte per le economie deboli (ostacolandone la crescita). Questo processo è oggettivo e non c’è nulla che possa arrestarlo. 

Te lo dico con grande pietas: sei troppo giovane per puntare tutto su un cavallo morto.

Poi dici: “Non mi sembra che la Germania stesse peggio di noi ai tempi del marco”, e anche questa, perdonami, è una scemenza. La Germania è stata particolarmente bene quando ha influenzato il processo politico europeo in modo da imporre cambi rigidi (fra il 1987 e il 1992). Dal suo punto di vista (quello di un paese forte) questo equivaleva a fare dumping valutario. Un ingegnere dovrebbe avere la mente dinamica (in senso fisico) e dovrebbe quindi capire che non rivalutare, quando i fondamentali della tua economia spingono in tale direzione, equivale a fare dumping, a svalutare. Ti hanno raccontato che l’euro serviva a impedirci di svalutare: la verità è diversa: serviva alla Germania a impedire di rivalutare. In effetti, la Germania, che secondo te “stava bene”, andò in crisi immediatamente appena il mercato riportò i tassi di cambio in linea coi fondamentali intorno al 1993. Da un ingegnere ci si aspetta non dico che abbia memoria (tu nel 1993 forse non eri nemmeno nato), ma che sappia usare Google sì: leggi questo cazzo di articolo! Scusa, ho detto una parolaccia: mi sono lasciato prendere dal nervosismo, e non dovrei. Ma vedi, è difficile restare calmi quando qui, al seminario al quale sto assistendo (è il mio lavoro, non il tuo), tutti i tedeschi presenti – gente di passaggio, che sta in Bce, o all’Università di Berlino, o...) danno come scontato e assodato ciò che scontato e assodato è, ovvero che la Germania entrò nell’euro come “sick man of Europe” (un ingegnere l’inglese lo sa, e poi tu mi pare che abbia lavorato all’estero, quindi...). Non è una grande verità: è un fatto stilizzato noto a tutti e non nascosto al grande pubblico (se ne parla l’Economist!). Vedi quanto sei ignorante di economia? Non voglio insultarti, e non è un insulto: è un dato (una di quelle cose con cui non sei molto familiare). Tu oggettivamente ignori i più elementari dati di fatto di una materia nella quale ti aggiri come un marsuino in una coppa di champagne (hint: non dura molto). La Germania stava peggio, e l’euro le è servita a stare meglio. Lo dicono i tedeschi. Ma tu sei più nemico del tuo paese di quanto (legittimamente, secondo te – e anche secondo me) lo siano loro! Che gusto si prova a usare metafore belliciste come le tue, che poi alla fine hanno l'unico risultato di rendere evidenti i limiti del tuo modo molto peculiare di interpretare gli interessi del paese? Non riesco a capirlo.

Tralascio la relazione totalmente dadaista che poni fra interessi sul debito e tasso di cambio. Sembra che tu dica che la svalutazione è efficace solo se un paese paga interessi sul debito “ridicoli”. Non esiste alcun modello teorico che metta in relazione “burden of debt” e efficacia della svalutazione, perché non c’è relazione fra queste due cose, ma se tu lo hai trovato, portacelo.

Poi dici: “Noi quando svalutammo la lira con Amato avemmo un aumento dei costi di prestiti e mutui del 20%”. E qui ti chiedo: puoi dimostrare questa affermazione? Puoi fare un esempio concreto (anche un aneddoto) o portare una statistica in merito (le statistiche finanziarie della Banca d’Italia dovrebbero darti il valore delle passività finanziarie dei settori residenti: mi trovi questo aumento del 20% nel loro valore? Perché se non sai trovare un dato così semplice, tu che, in quanto ingegnere, sei chiamato a confrontarti coi dati, non ne esci benissimo...).

Ci sarebbe molto altro da dire. Ma prima, se sei in buona fede, ti chiedo di confrontarti con questi fatti. Stai ripetendo a vanvera dei sentito dire, voci di corridoio, i corridoi di giornali che stanno fallendo. Seguendoli, ti condanni al fallire. Prova a fare uno sforzo. Io ti ho dato una possibilità.

153 commenti:

  1. vorrei ricordare al nostro amico che con gli interessi alti il sistema bancario NON era in crisi mentre gli interessi bassi lo hanno portato al collasso.
    gia', perche'?

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    1. Aspetta! Queste sono domande cui potrà accedere solo se sblocca il primo livello...

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  2. Non è ancora pronto. Non ha ancora provato la durezza del vivere sulla sua nuda pelle sotto forma di scudisciate. Gli auguro di non provarla mai. Complimenti a Lei professore per la sua umanità e stoicismo, ma credo che sia tempo perso, per ora. Un suggerimento al piccolo Michele: si legga Il Tramonto dell'Euro e poi ne parliamo.

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    1. Come scrisse il Professore qualche tempo fa in una discussione "a certe persone prima che un neurone faccia un giro nel cervello devono accadere tante cose brutte".
      Tanto la crisi busserà anche alla porta di Michele.

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    2. Lo disse Céline, uno che si preoccupava del meticciato quando io avevo altre preoccupazioni...

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    3. Non credo si tratti di questo. Certo essere colpiti dalla Storia aiuta a capire ma basterebbe un po' di sana empatia verso i propri simili e una banale osservazione della realtà. Oltre ovviamente alla lezione del Prof. Bagnai. Io non sono (ancora) stato colpito, se non in modo trascurabile, eppure la mia mente è stata aperta e ho lasciato sia Piddinia che Ortotteropoli.

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  3. Anch'io sono approdato molti criticamente a questo blog e, dopo aver letto un paio di articoli, mi sono esposto. Demolito. E questo mi ha motivato a leggere i lavori del prof e capire meglio cosa c'è dietro a questo blog. Invito l'ing a fare lo stesso.
    un commento riguardi FIAT. Qualche tempo fa un mio collega tedesco si vabtava di aver comprato una fiat, pensando la cosa mi facesse piacere. Gli ho risposto che quella macchina non era fatta in italia, e che la fiat in sé non è più italiana e, dopo aver incamerato lauti aiuti di stato per sopravvivere, ora paga le sue tasse all'estero. Quindi, ha solo comprato un'auto "italian sounding". Le auto italiane non esistono più.
    È rimasto basito.

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    1. In effetti anche al sig. Corvo sfugge che la FIAT è morta (è solo più un marchio feticcio, come Alfa Romeo) e che la FCA investe e produce in Turchia, dove c'è la... Lira (che sarà anche turca, ma non è l'Euro).

      Interessante notare che Marchionne, dovendo scegliere dove investire tra:

      1) l'Italia, dove c'è l'euro e la banda del PD;
      2) la Turchia, dove c'è la Lira ed Erdogan;

      ha scelto l'opzione 2: vorrà dire qualcosa, sig. Corvo?

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    2. Mi stavo chiedendo se il cambiamento di Smith fosse dovuto a una più raffinata strategia di trollaggio... La cosa è successa meno di un anno fa: dobbiamo rassegnarci all'evidenza che la maggior parte della gente è ignorante nel senso che ignora (e in alcuni casi imbelle).

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    3. Buongiorno Prof. Bagnai,
      Parere mio che in ciò che dice Michele ci sia un fondo di verità sotto un cumulo di scemenze (premesso sono più che d'accordo con lei)un esempio davvero infelice quello della Fiat (che oltre che Turchia mi sembra produca tantissimo anche in Brasile) da che mi ricordi negli anni novanta andava avanti per salvataggi statali (i tempi dell'avvocato) prima dell'euro. In Italia è sempre stata la piccola-media impresa, il professionista, l'artigiano con partita iva la spina dorsale dell'economia non la grande impresa di cui possiamo vantare ottimi esempi ma numericamente limitati. Tuttalpiù subentravano e ancora subentrano per i grandi progetti (ingegneristici) realtà come Tecnimont in grado di accorpare tutte queste piccole realtà e farle convergere verso un fine comune. Spezzo una lancia a favore di Michele quando dice che il sud Italia è assistenzialista. (Vero tanto che è il motivo per cui è nata la Lega Nord) Tutto ciò però nulla ha a che vedere con l'Euro. Si può amare il proprio paese ma riconoscere che ci sono paesi meglio amministrati (Francia, Germania, Inghilterra). Ciò non toglie che questi paesi esemplari se non altro per aver parlamenti che costano di meno e servizi più efficienti non abbiano i loro difetti, le loro bassezze e manchino delle belle qualità italiane (e che magari ce le invidiano). Questa unione europea potrebbe essere considerata un "quarto reich" (a riguardo Maurizio Blondet a scritto diversi articoli molto interessanti sul suo blog) che riprende per certi versi l'unione doganale voluta da Otto von Bismark (secondo reich) per unificare la Prussia. L'Euro diventa quindi uno dei mezzi per tenere unito questo subdolo impero germanico che come tutti gli imperi vuole spremere i popoli sottomessi per arricchire la sua capitale (Berlino non Bruxelles). Anche qui senza sapere di economia si può dedurre per logica che l'euro fa bene ai tedeschi e male a noi, basti vedere le norme-direttive a danno dell'economia italiana (che Salvini denuncia ogni 2 per 3) per capire che i tedeschi non ci amano e hanno il potere attraverso l'europa di danneggiarci... e se la moneta è una sola chi vuoi che ne tragga beneficio?

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    4. Ha ragione: non sono un troll né uno stalker. Me l'aveva anche detto: semplicemente ignoravo i dati, come tanti.
      Ho letto voracemente i suoi libri e compreso i fatti più significativi, pur mal digerendo le sue insopportabili digressioni oniriche nonché le ripetute insinuazioni di nazismo ai tedeschi.
      La presa di coscienza ha richiesto meno di 1 mese - altro che 1 anno.
      In secondo luogo ignoravo anche le regole della community, i tempi variabili per la moderazione, e soprattutto il fatto che blogspot non fornisce alcun feedback all'invio di un commento. Cosa che mi ha indotto a scriverle una email e guadagnarmi la medaglia di stalker.
      Sono un ignorante come tanti, esperto solo nel mio settore, ingenuamente convito che ci si possa informare sui media - più che altro per una questione di tempo - ma non per questo cieco, una volta avuto accesso ai dati e ad un metodo per interpretarli.
      Riconosco che forse, se fossi stato esposto a pubblico ludibrio come l'ing. Corvo, l'istinto di conservazione della mia dignità mi avrebbe confinato in un sordo livore e non avrei più voluto sentir parlare di economia per molti anni.
      Provvidenzialmente il suo istinto psicanalitico l'ha indirizzato ad una breve liquidazione dei miei commenti, sufficiente però a spronarmi, e a scatenare ora uno tsunami di argomenti vero il'ing, che si sta effettivamente dimostrando ben più impermeabile ai fatti.
      Il mio tentativo di comprendere che diavolo sta succedendo in Italia non si è certo concluso con la lettura dei suoi libri, e continuo a sentirmi libero di cambiare nuovamente idea dovessi trovare un modello che spiega meglio la realtà rispetto al suo.
      Ecco: auguro all'ing. Corvo di ritrovare la libertà di valutare criticamente la realtà e di cambiare idea - su questo come qualsiasi altro argomento. Ma che prima la valuti, la realtà.
      E che legga i libri del prof: assicuro che sono divertenti ed hanno le figurine(al netto dei sogni di pessimo gusto).

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    5. Se è per quello, FCA investe non solo in Turchia (progetto Aegea, Fiat Tipo 4p,5p e Sw) negli stabilimenti Tofas (joint venture). Assembla in Polonia a Tichy (Polonia, Zloty) tutte la linea Abarth (595 e 595C) la Fiat 500 e 500C e la Lancia Ypsilon, assembla a Kragujevac Ex Zastava in joint venture (Serbia, Dinaro) la 500L, 500L Trekking, 500L Living. Tutti paesi che non hanno l’Euro e che svalutano bellamente durante la crisi (vedi Polonia). In Italia, dopo il pensionamento dei modelli Fiat Bravo e Lancia Delta (Piedimonte San Germano, Lazio), si produce solo la Fiat Panda (Best Seller in Italia) a Pomigliano, che fra poco verrà spostata a Tichy, e la 500X a Melfi (assieme a linea Jeep Renegade) e tutti i modelli Alfa Romeo (Mito a Mirafiori, Giulietta, Giulia e Stelvio a Piedimonte San Germano) e Maserati (Grugliasco, Modena) ecc. ecc. e Ferrari. La strategia quindi è di tenere quanto più possibile i segmenti A e B all’estero per aumentare i margini assieme a qualche segmento C (Tipo, che in realtà sarebbe B) e lasciare in Italia solo i marchi Premium, che vogliono dire pochi numeri (quindi tot. vendite e non di massa) per tenere a freno dipendenti e sfruttare CIG ma alti margini, ad eccezione di Panda per note vicende sindacali, e girare il tutto (utili) verso UK e Paesi Bassi dove FCA ha sedi legali… tre piccioni con una fava… con tutti questi marchi e modelli hai voglia a saturare gli impianti in Italia… ma qui, con l’Eurone, il dipendente costa troppo… quindi meglio la Polonia dello zlotyno o la Serbia del dinarello o la Turchia della… liretta… quanto è bravo Marchionne, vero Corvo?

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    6. @Federicco Ossola,
      solo per la tematica del "sud italia che vive di assistenzialismo", è praticamente la dimostrazione di cosa succede ad aderire ad un unione valutaria, quella della lira appunto, per aree con economie più deboli, il sud, con quelle più forti, il nord, (ok qui ci sarebbe da fare una bella dimostrazione, che in realtà il nord era più debole ma potenzialmente più forte in quel dato momento per una situazione contingente, ma poco cambia). Alla fine se vuoi tenere a tutti i costi l'unione monetaria, devi accettare che ci siano trasferimenti interni di capitale dalle aree più forti a quelle più deboli, e libero movimento del fattore lavoro dalle aree più deboli a quelle più forti. Cose accadute in Italia che ha generato assistenzialismo, ed immigrazione interna. Che poi i trasferimenti di capitali siano stati usati dai politici per crearsi e gestirsi il proprio elettorato, è vero ma è la conseguenza non la causa dell'assistenzialismo. Cosi come l'immigrazione interna causò il livellamento dei salari al nord, (fattore parzialmente mitigato dalle famose gabbie salariali).

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  4. Professore, meno ne sanno più ne dicono... Io personalmente di economia non ho mai capito nulla, anche adesso penso di saperne poco e quel poco lo appreso da Lei quindi mai mi arrogherei il diritto di impartirle lezioni e me ne guardo anche con i sui colleghi che raccontano storie diverse (e non suffragate dai dati...) limitandomi solo a fare notare i fatti da Lei previsti e puntualmente avvenuti al contrario delle loro previsioni che vengono spesso poi smentite dagli stessi con giravolte al limite della decenza. Ma tant'è, ormai l'opinionismo dilaga in tutti i campi scientifici quindi tra terrapiattisti, scie chimiche, rettiliani ecc... si sono forse spenti gli ultimi echi del secolo dei lumi ed il futuro che ci aspetta non sarà solo medioevale dal punto di vista socio-economico, ma anche per la superstizione con la differenza che da base religiosa passerà a base pseudoscientifica.

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    1. Non dimentichiamoci che quando la religione mandava la gente al rogo (qui da noi) lo faceva proprio perché si proponeva come unica chiave di lettura scientifica dell'universo. Quindi non è cambiato assolutamente nulla.

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  5. E' nella media di tutti coloro che ritengono l'uscita dall'euro una follia e che non sia l'euro il problema. Parlano per luoghi comuni intervallando i vari argomenti con sentenze castacriccacorruzione ("Non possiamo però tenere in vita la municipalizzata di Roma con 1,4 milairdi di debiti e nessun soldo per investire e riparare i mezzi").
    Spesso è fiato sprecato. Ma ieri sono riuscito a far "vedere" un amico...

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    1. Forse, secondo il Prof., sono diversamente equilibrati anche gli amici di quelli che qui commentano?

      Proprietà transitiva :-)

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  6. Ah, ah. Ammettendo che non sia un troll, non mi sembra che il buon Corvo abbia letto bene quello che è stato scritto nei giorni scorsi. Ha riproposto le stesse cose che diceva prima. Boh?
    Comunque sono contento di questo dibattito, perché il Prof. ha scritto molto.
    Ed ogni volta che leggo, mi si chiariscono meglio molti concetti.

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    1. Lo scopo è quello. So bene che il livello argomentativo di Corvo è infimo, e che la sua posizione ideologica antitaliana lo rende inutile a qualsiasi battaglia per il ripristino di un minimo di giustizia sociale. D'altra parte, proprio perché una persona così è il grado zero dell'eurismo, propone in purezza gli argomenti della propaganda, che, non dovremmo mai dimenticarlo, hanno enorme presa nel pubblico (anche specialistico: ve lo dico da una conferenza...). Quindi, ricordare quali semplici fatti smentiscano questi argomenti di per sé è utile: ognuno di noi ha un bar dove far bella figura...

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  7. Leggendo il post temo che il Corvus Linnaeus sia un "ingengngngniere" senza titolo di studio. Gracida!

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  8. In effetti nell'articolo di Corvo non si capisce niente. A me sembra decisamente puerile tutto il ragionamento, in particolare quando parla delle barche piccole, barche grandi.

    .boh? ? Comunque io mi ricordo nell'estate del 93, orde di tedeschi sulla riviera romagnola a bere birra come se non ci fosse un domani, che si godevano la nostra liretta svalutata. Era un bel rapporto poiché godevamo anche noi! Ora si vede che i "crucchi" hanno cambiato prospettiva economica frequentano meno la riviera e guardano di più al portafogli chissà come mai. .

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  9. Ma, al di là di tutto, resta una cosa che Michele non ci ha chiarito:
    anche ammesso che avesse ragione lui, che l'Euro fosse una supermoto e che siamo noi che non l'abbiamo saputa guidare, qualcuno mi sa spiegare perchè devo insistere a guidarla e schiantarmi a ogni curva, quando invece posso tornare a viaggiare con la mia vecchia macchinetta con la quale andavo così bene?
    Ormai abbiamo appurato che in moto non ci sappiamo andare, caro Michele, ed è troppo tardi per imparare. La soluzione secondo te è scoprire di chi è la colpa (dei meridionali, ovviamente, tanto lo so che lo pensi), o trovare un altro mezzo che siamo in grado di guidare?

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    1. Sì, il punto è questo, ed è qui che si rivela, come giustamente fai notare, il razzismo e la mancanza di umanità di chi argomenta in questo modo. Mancanza di umanità che è una mancanza di cultura. Chi ha letto Proust, o ha viaggiato, sa benissimo che ogni Nord è il Sud di un altro Nord, il che implica che un simile razzismo scatena una regressio ad infinitum infinitamente distruttiva.

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    2. Professore non dimentichi mai l'adagio che, parafrasando dal veneziano, dice: "viaggiare sveglia ma chi parte sciocco torna sciocco."

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    3. diceva un colto:

      "si è sempre meridionali di qualcun'altro"

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  10. Mi auguro voglia raccogliere questo ennesimo invito.
    In assenza, Darwin sarà sicuramente più persuasivo.

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  11. Da noi, in Sicilia, in questi casi si afferma che un tale sforzo, seppur sintomo di buona volontà e di grande (infinita, la sua Prof.) pazienza, è sempre e comunque "tiempu pessu e filu cassariatu".

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    1. ...ma è servito ad apprendere una simpatica espressione proverbiale!

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  12. Scusi professore, finora sono stato a cuccia, ma non ne posso più.
    Io sono ingegnere e ad essere perculato, leggendo il suo blog da diversi anni, sono ormai abituato e la cosa mi fa normalmente sorridere, perché fortunatamente non sono abbastanza ingegnere dentro da prendermela (infatti mi sono laureato fuoricorso, e non col massimo!)
    Però al terzo (mi pare) post ad personam, ho deciso che è arrivato il momento di reagire. Di difendere la categoria. Di uno scatto di orgoglio. N'arzata de testa, insomma.
    Il Corvo sembrerebbe essere il management engineer di cui al noto sito di CV online.
    Che poi in italiano sarebbe Ingegneria Gestionale, quella che all'università chiamavamo "ingegneria e commercio", perchè (non rida) ma di esami ne facevano più di economia e affini che di robaccia virilmente tecnica.
    Ovviamente era solo malcelata invidia, perché si facevano la metà del mazzo, prendevano voti più alti, ma soprattutto le loro classi erano le uniche che contassero una percentuale di studentesse a doppia cifra.
    Inoltre parrebbe che l'impavido, in fin dei conti, abbia ancora solo la triennale.
    Insomma, se non è troppo disturbo, le chiederei una cortesia, ovvero di appellarlo come gli compete:
    ingegnere gestionale iunior.
    La ringrazio per la sua comprensione e l'occasione mi è gradita per rinnovarle la mia più grande stima

    un ingegnere (ma senza esagerare)

    P.S. qualora abbia contezza che fosse un Corvo diverso, ingegnere e basta, me lo dica che mi affretto a sprofondare nella depressione.

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    1. "Ingegneria e Commercio" è magnifica. Da chimico quando feci la tesi tra gli ingegneri "gestionale" non esisteva. Localmente l'ho vista da lontano crescere fino ad esprimere un nucleo di "management dell'innovazione" con cui alla fine ho avuto a che fare, ed è stata un'esperienza allucinante. In effetti può essere che il pedigree sia quello.

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    2. La tassonomia è un mio fetish: vada per "ingegnere gestionale junior" (acronimo: IGJ). Ingegneria e commercio, poi, è fantastica! Comunque, ne ho conosciuti i questi ingegneri commercialisti, e che lavoravano anche per società di consulenza molto importanti. La loro ricetta per salvare le imprese non era molto complicata: prevedeva tagliare il massimo di teste, e ne andavano anche fieri, senza capire che sarebbe toccata anche a loro. Per carità, uno sconto del 20% sul salario è diverso se te lo fanno base 1000 o base 10000. Nel secondo caso perdi di più, ma sopravvivi lo stesso, il che crea la simpatica illusione monetaria che ti porta a ignorare il fatto che anche tu eri parte del problema, ma sei diventato parte della soluzione. La mancanza di compassione, di empatia, insomma: la sociopatia, sono una malattia pericolosa (per il proprio portafogli)...

      Nota: conosco anche persone che in quel campo, essendo meno ottuse, si sono tirate fuori al massimo della carriera e si sono reinventate come skipper, istuttori di tai-chi, whatever... Tanto, se hai fatto il bastardo per una ventina d'anni a partire dalla metà degli anni '90, hai sufficienti soldi da parte per permetterti di campare dignitosamente senza far nulla (a meno che tu non abbia un paio di divorzi alle spalle, nel qual caso hai un paio di mogli che si ricordano di quanto guadagnavi - e non vogliono accettare che le cose sono cambiate - il che rende la situazione finanziaria molto più scabrosa...).

      Insomma: fate l'amore, non fate la guerra ai vostri simili, perché prima o poi avrete bisogno di loro (voi).

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    3. Condivido in toto sia il profilo professionale (ingegnere tecnico laureato fuoricorso non con il massimo dei voti) sia l'opinione e l'esperienza su Ingegneria Gestionale di Giunio Costantini (posso avere l'onore di chiamarla "collega"?), maturata nell'Alma Mater di Piddinia city.
      Frequentare questo blog mi ha portato vantaggi notevoli, tra i quali conoscenze di economia e sviluppo dell'autoironia (di cui ero scarsamente fornito).

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    4. "se hai fatto il bastardo per una ventina d'anni a partire dalla metà degli anni '90, hai sufficienti soldi da parte per permetterti di campare dignitosamente senza far nulla".

      Inflazione sola igiene del mondo?

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    5. Penso che l'importante sia essere umili e impegnarsi a comprendere e mettere (e mettersi) in discussione. Lo dico da IGSenior (o IeCS, che dir si voglia). Ne farei una questione di umanità, più che di categoria. Poi, per carità, non ho dati che confutino le affermazioni dell'ingegnere, quindi abbozzo e mi prendo la dose di perculata e...ringrazio (il Nostro blogger innanzitutto e la comunità attorno) per le sempre interessanti discussioni, spunti etc. etc.

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    6. Con una certa divertita modestia mi sento di solidarizzare con Giunio Costantini, ha sostanzialmente ragione..
      Per aggiungere la mia parte, ai miei tempi quella sottospecie di ingegneri lì li chiamavamo "palombari motociclisti" a sottolineare l'attinenza tra le anime che il corso di laurea pretendeva di coniugare e quanto approfonditamente riuscissero a fare ciascuna delle due cose..

      Buon lavoro a tutti

      Francesco Kozzalonero

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  13. Io temo che sia in buonafede....
    Fosse per lui farebbe correre il giro d'Italia (pardon, il tour che e' piu' leuropeo) a tutti i ciclisti col cambio bloccato, sia mai che ognuno si scelga quello a lui piu' adatto ad affrontare i diversi tracciati. No! Ovvore. Tutti col rapporto lungo, guai a scalare, poi se vince Indurain e non Pantani (mi riferisco a loro, cosi' non parlo di corridori attuali) pure sul mortirolo non ci stupiamo.

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  14. Infarcito di retorica fino al midollo.

    Mi viene in mente il film "Salvate il soldato Ryan"...non scorderò mai per tutta la vita una scena...quando il soldato tedesco (risparmiato dalla truppa americana) alla prima occasione accoltellerà senza alcuna pietà uno dei soldati che lo aveva comunque risparmiato...

    Da Italiano mi sento come quel soldato accoltellato...scusate l'off topic...

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    1. Lo sai che questa scena mi ha perseguitato per anni proprio per la crudele ferocia?

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    2. In quella scena...non sai che odio che ho provato nei confronti del soldato "vigliacco" che resta sulle scale e non aiuta il compagno...

      Forse sarà una conincidenza, ma quell'attore non ha fatto molta fortuna...

      Analogamente...molti potrebbero aiutare in questa situazione di crisi...ma stanno a guardare!

      CHE ODIO

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  15. Ma che pazienza, caro Alberto.
    Di fronte ai luoghicomuni, sparati come missili nordcoreani dall' ingegnere Corvo ed esplosi subito dopo il lancio, io sarei stato molto meno paziente.
    Non sopporto più le moleste esternazioni della piddinitas, perché non ho più trent'anni e so di non avere davanti a me tanti anni di attesa. E l' euro, con gli effetti prodotti da Monti e dalla Fornero, mi hanno reso impaziente, intollerante verso le menzogne e le ipocrisie.
    Ma raccolgo l' invito "carini e coccolosi" e non infierisco.
    Tanto, si sa come finisce. Il corvo è incappato nella traiettoria dell' aquila......
    E poi qualcuno osa dire che avresti un caratteraccio.
    Faccio una proposta: Bagnai candidato al Nobel per la pace.

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    1. Poi però mi fate bombardare un paio di aree del pianeta a piacere? Vi assicuro di sceglierle molto bene...

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    2. Ma, AB, vuoi proprio imitare un fu importante abitante del pianeta?

      Gli auguro vita salute e felicità,/ i soldi no perché li ha/,
      altro potere proprio no/ perché perché non so/ una ragione ci sarà/.
      Mah.
      MA.

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  16. Caro Michele, onestamente non comprendo l'ossessiva insistenza nel supportare delle argomentazioni (?) ricorrendo ad aneddoti, suggestioni e a fantasiosi esempi (la storia della pesca mi ha fatto sbellicare, pare una parabola presa dalla Bibbia). Come giustamente dice il prof, qui c'è un evidente problema di metodo (che sinceramente spero tu non utilizzi anche in ambito professionale).

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    1. Quello che ho cercato di far capire a Michele è proprio questo: se veramente lavora in ambito gestionale, non sta dando una buona immagine della propria professionalità. So bene, per esperienza personale, che molti imprenditori sono incredibilmente ottusi. L'unica soluzione che intravedono per i loro problemi è eludere il fisco e pagare meno i dipendenti. Il loro idolo è Renzi. Ma questi ottusi sono sempre di meno: Darwin c'è! Nella parte sana della professione imprenditoriale sta nascendo e si sta radicando una consapevolezza profonda della rilevanza della dimensione macroeconomica per l'analisi delle strategie aziendali. Insomma: fra un paio d'anni, l'unico imprenditore che potrà dare lavoro a uno che ragiona così sarà un imprenditore sull'orlo del fallimento (del meritato fallimento, intendo, perché io nel mercato, quando funziona, ci credo), cioè un imprenditore che non potrà pagare chi lavora per lui. A quel punto Corvo si troverà a un bivio: potrà capire, o illividirsi ulteriormente nel suo razzismo dando la colpa a noi di quello che, come il post dimostra, è un suo evidente limite analitico e culturale.

      Il nostro pensiero va ai dipendenti dell'imprenditore fallito.

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  17. Il discorso è semplice.. gli parlono del blog e delle critiche all'euro e vengono qua a dire la loro.. è ovvio che è gente che nn sa di cosa parla e che lavora "male".

    Ps: una persona che ha provato ad allenarsi sa che nn può seguire il programma di allenamento di Mo Farah.. quando un atleta si superallena (o di allena male) perde stimoli.
    E potrei proseguire con il resto delle conseguenze.
    Basta vivere x capire questa crisi

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  18. Piccolo Corvo è uomo grandemente fortunato, ha trovato quello che nove dita di due mani su dita di due mani di teneri virgulti di paese fatto a calzatura per donne con coscia lunga non hanno e forse non avranno mai: un maestro.

    Se Piccolo Corvo intelligente lui studia e poi con scienza di maestro si diverte molto di più, anche con donne con coscia lunga.

    Essere chiaro come acqua di fonte su monte alto con neve che Piccolo Corvo non deve oscurare suo viso perché maestro prende lui per parte di corpo che poggia a terra in riposo seduto.

    Ho detto

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  19. Michele non conosce le partite correnti e la loro relazione con la posizione netta sull' estero. Come tutti gli euristi, d' altronde.

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  20. Ma prof. lei è troppo buono. E mica si dedica tempo ad un genio talmente incompreso da essere in grado di contraddirsi in meno di tre righe? Ricoverata in Psichiatria c'è gente che sta meglio!

    Poi chi blatera del Meridione senza manco avere la più pallida idea di quello che dice mi urta proprio.

    Secondo questi phenomeni, a chi sta in Meridione piace essere forzato ad emigrare dai propri luoghi di provenienza per sentirsi dare del terrone nella lingua nazionale, quando va bene.

    Mah, ogni volta che penso che peggio del soggetto X non ci possa essere, la Natura, notoriamente matrigna, sbriciola le mie convinzioni dimostrandomi che se non mi creo troppe aspettative è meglio.

    Saluti

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  21. Sarà in grado l'ingegnere di trovare le quote di mercato Fiat e VW nel periodo 1985 - 2000 e verificare come siano evolute nel momento in cui la lira esce dallo sme (1992) e vi rientra (1996)?

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    1. Nel 1992 Volkwagen aveva una quota di mercato nel mondo del 9,7%, condividendo con Nissan la quarta posizione. In Europa era leader con il 17,6% ed in Germania con il 29,6%. La quota di mercato di Fiat in Europa nel 1992 era del 8,82%, nel 1996 era del 8,91%.

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    2. E a lei questa sembra una risposta alla domanda? Mancano i dati del 1996. Perché non vuole darceli?

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    3. E per correttezza, a mio avviso, bisognerebbe anche dire che, mentre nel 1990 Vw aveva una quota di mercato del 15,50% che nel 1992 aumenta al 17,6%, Fiat nello stesso periodo di tempo passa dal 13,85% al 8,82%. Senza parlare della rottamazione '96 di Prodi e Bersani che, voluta per "aiutare" Fiat, ebbe il solo ed unico effetto di invogliare gli italiani a sostituire le loro Fiat con... Vw. Dati qui da Giacchè... naturalmente questo non toglie le colpe di Fiat (prime fra tutte, aver ucciso Alfa Romeo e Lancia), ma non riconoscere i vantaggi derivanti dall'Euro alle imprese tedesche (e quindi gli svantaggi per quelle italiane), non è corretto.

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    4. Con l'aiuto di google e dell'archivio storico di repubblica ho trovato questo

      - 1983/1984
      Fiat 12,7%(1983) 13,8%(1984)
      Ford 12,6%(1983) 12,8%(1984)
      VW 12,8%(1983) 12,2%(1984)
      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/12/alla-fiat-il-primato-delle-vendite-di.html
      Nei primi sei mesi del 1984 la Fiat si è confermata la prima casa automobilistica in Europa per le vendite. Secondo dati non definitivi, infatti, la Fiat ha raggiunto una quota di mercato europeo (esclusa la Spagna) del 13,8 per cento, rispetto al 12,7 per cento dello stesso periodo dello scorso anno.

      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/28/un-anno-storico-per-il-colosso-fiat.html

      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/11/auto-italiana-marcia-grande-velocita-salgono.html
      In gennaio sono state vendute in Italia 174.820 autovetture contro le 161.721 del gennaio 1985. Le case italiane si sono assicurate il 60,6 per cento del mercato contro il 39,4 delle marche estere.

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  22. Chiedo scusa a nome della caregoria. Questo modo di fare lo ha avuto pure un docente di comunicazioni elettriche: un giorno divenne economista se non financo metereologo. Non so se tale arroganza nasca per lo più dalla mancanza di compassione per il prossimo, o per semplice fatto di aver conquistato una laurea oggettivamente difficile, credendo quindi di potersi elevare a giudice divino: l'ingegnere come Dio che tutto sa e tutto vede. È un tratto abbastanza comune tra alcuni colleghi che conosco. Ma fortunatamente in maggior parte siamo persone ragionevoli!

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    1. @Nicola G

      Non me ne volere, ma o scrivi "econopista e metereologo" oppure "economista e meteorologo".

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  23. La metafora dei pesci sembra uscita da una strategia di comunicazione della Commissione Europea. Puzza di troll.

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  24. Be prof bagnai ... ti piace vincere facile;) ... ma più che altro ammiro la sua pazienza e disponibilità a spiegare ancora e ancora senza mollare mai! Lei è un esempio e punto di riferimento. Grazie ancora per quello che fa!

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  25. Invece io sono infastidito non tanto dal fatto che questo essere respira, peraltro la mia stessa aria e questo è VERAMENTE fastidioso, quanto dalla insistenza che ne fa volente o nolente (ma perché non esiste nolontà in italiano? Volo via volui velle, nolo non vis nolui nolle, approfitto di Bagnai psicanalista) un troll. Fatti suoi se nolente perché sarebbe anche scarsamente dotato di intelligenza oltre che di capacità linguistica. Lasciamo perdere gli errori, pure presenti, ma vaneggiare lo usasse per persone con le quali ha confidenza o con i familiari, non con noi non con me.
    Comunque caro il nostro troll noi qu non vaneggiamo l'uscita dall'euro, noi VAGHEGGIAMO l'Evento e, mi creda sulla parola, c'è una qualche differenza.

    Tornando alla sostanza del trollare, anche se di sostanza non c'è alcunché, ma come si può essere così presuntuosi da pensare di spiegare l'economia ad un professore di economia? Ora, è vero che conosco direttori didattici che hanno insegnato per una vita e portano il nome del sommo poeta (ciao direttore!...) e non riescono a mettere due parole in croce come italiano comanda, ma veramente qui qualcuno può ritenere che questo troll sia laureato? E di grazia in cosa? E soprattutto in quale nazione? In quale università? Collega di corso del trota?

    E d'accordo, dice che bisogna provarci, con tutti eccetera eccetera...ma lui è perduto, lo capite o no che nessuno può fare nulla per lui? E allora che senso ha tutto questo tempo perso? Carini e coccolosi? No grazie.

    Più in generale, anche perché il discorso in uno degli ultimi post aveva interessato molti, lo capite che non è una fottuta questione comunicativa, che è sì importante come è importante la prossemica, ma nello specifico non conta una fava. Lui, il troll, non vuole capire, perché da bravo seguace di Etarcos pensa di aver già capito. E allora voi avoglia a fare infografiche e traduzioni per i diversamente europei, se lui NON HA ALCUNA VOLONTÀ DI CAPIRE. È perso, è inutile alla causa. Ed alla nazione. Ed infine al popolo. Nella nota pubblicata sopra si percepisce il totale disinteresse per la solidarietà, per il concetto stesso di popolo e nazione. Come di recente no? Ti manca un certificato di abitabilità? Hai subìto un sisma? Attaccati e tira, noi non ti rimborsiamo.

    Io, mancando forse della sensibilità presente nel prof non provo compassione, ma disgusto, perché leggo tra le righe anche una mancanza di rispetto nei confronti degli altri.

    Da ultimo un memento, anzitutto per me è da ultimo per il troll. Non è necessario e neppure obbligatorio parlare di cose che non si conoscono. Se qualcuno parla di cose che conosce non implica che poi chi le ascolta sappia quelle cose e ne possa parlare. Insomma, basso profilo e pedalare.

    Ps
    Per me non è giovane.


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  26. Certo che l'ingengngngniere è un tipo tosto, eh...
    A parte il fatto che sembra veramente stia parlando di cose sentite al bar (con tutto il rispetto per i bar...) personalmente la cosa che mi infastidisce di più è il suo auto-razzismo, malattia per la quale a quanto pare non esiste ancora vaccino; forse ce ne vorrebbe un dodecavalente.
    Lo invito a gugolare e cercare "die anstalt Surplus commerciale Germania e saldi settoriali".
    E' in tedesco, ma non si preoccupi, è sottotitolato ITA, e converrà con me che il funzionamento di una altalena lo comprende non solo un geometra, basta la scuola secondaria di primo grado.
    Così magari vedrà ictu oculi come anche la satira teutonica fa vedere MOLTO bene come la pensano i tedeschi diversamente euristi.
    Tralasciando esempi fuori luogo quali Brexit e la (povera) Grecia -onore al fiero Popolo Greco- non posso infine non essere ulteriormente estasiato dal paternalistico "Non crediate a chi vede l'uscita dall'Euro come la panacea".
    Mi immagino il dito indice a mo' di Moralizzatore.
    Et de hoc satis

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  27. Bellissimo esempio di maièutica del Prof., ma ho paura che il buon Michelino Corvo non ce la faccia proprio a "partorire" una qualche verità, trabocca solo luogocomunismo.

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  28. Speriamo si torni a parlare di Economia.
    Corvo & co. sono di una noia mortale e leggerli non stimola alcuna riflessione utile.

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    1. Caro, questo blog deve interessare me, non te (con tutto il rispetto). Se vuoi scrivere un blog interessante per te, aprilo e scrivitelo. Nessuno lo leggerà, ma questo è un tuo problema.

      Cordialmente.

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  29. "...come il sud ha il demerito di attendere sempre che qualcuno faccia qualcosa per lui" Se mi consenta Prof. vorrei sapere a quale tipo di lassismo e pigronerie dei meridionali si riferisce M.C. A quello dei sindacalisti siciliani trivellati dalle mitragliatrici fornite dalla C.I.A.? I contadini obbligati a pagare la "tassa della miseria" in nome del pareggio di bilancio ottocentesco? O di migliaia di uomini costretti ad emigrare per decenni? Spero che possa rispondere con una metafora, magari migliore di quella dei tonni e dei pescherecci tedeschi.

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    1. Però anche tu! Stai chiedendo memoria storica a uno che non è nemmeno in grado di dare un resoconto affidabile di quanto accadde nel 1992! Abbi pietà: è ggiovane... è uomo di mondo... ha fatto il militare in Erasmus!

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    2. veramente io vorrei limitarmi a chiedere una cortesia: "sud" inteso come Mezzogiorno d'Italia, sarebbe carino scriverlo con la maiuscola, "Sud". Mentre "Euro", e di questo siamo certi, è con la minuscola, "euro".
      PS - questa del meridionale apatico è un'altra di quelle contraddizioni in termini della "narrazione": talmente sfaticati da tenere su per decenni le fabbriche del Nord. Fa ridere già così.

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  30. Prof., non intervengo nella discussione perché non saprei da che parte cominciare.

    Invece: ho scoperto che la sinistra della sinistra della sinistra eccetera parla di svalutazione competitiva riferendosi al passato che fu, e sono quelli che riempiono il loro giornale di dati economici.

    Non se se "svalutazione competitiva" sia espressione già presente in Marx, nel qual caso si avrebbe un rigido rispetto della fonte; ma se la ripetono solo dalla contemporaneità...

    Ho fatto presente che all'epoca l'Italia era la quinta potenza economica mondiale e che la fluttuazione libera del cambio corrisponde allo stato reale di un'economia - forse dimenticando di precisare "in un sistema aperto"?


    Conclusione: se questi che pure si interessano del lavoro anche nella pratica, dicono così, figurati gli altri.
    Fermo restando che noi "seguaci", che facciamo i saputelli perché qualcosa abbiamo imparato, perfino io, ci saremmo bevuti tutto, "prima".


    Dopodiché spero che chi ha riscritto capirà, prima o poi.
    Certo sarebbe meglio prima cioè ora.

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  31. OK.
    Non ero messo così male,
    ma il messaggio è sempre valido. Grazie!


    P.S.
    Corvo ce la puoi fare, devi solo fare un bagno di umiltà. Non ti preoccupare, non ti vedrà nessuno, sarai solo tu e il blog. Penso che sia una cosa che accomuna tutti, o quasi, noi lettori.

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  32. E' la prima volta nella vita, non su un blog o su questo blog, ripeto nella vita, in cui mi capita di non avere voglia di rispondere o di avere risentimento nei riguardi di una persona che dica tante ingenue fesserie e che sembra non essere handicappata ma che è disarmante nella sua incapacità di mostrare un solo elemento razionalità, tanto da sembrare di esserlo.
    Mi spaventa perciò la sua agghiacciante insensatezza, mi sorprende il fatto che l' Università lo abbia laureato e laureato in ingegneria che io vedo come una missione al pari di altre professioni come quella del medico (purtroppo molti economisti, forse troppi, ci hanno mostrato che la loro professionee può non essere una missione intesa come servizio) parimenti che il suo integrale disprezzo per il ridicolo lo porti a scrivere qui, senza aver minimamente dato nemmeno un occhiata alle cose più elementari, facendo una semplice ricerca per somma di termini sul motore di ricerca, per approfondire un minimo gli argomenti che butta lì in modo sciatto e senza alcuna logica relazionale.

    Probabilmente non riesco a provare paterna tenerezza per lui o la compassione che mostra Alberto, perchè lui stesso rifiuta di mostrare un minimo di umanità ponendosi in realazione con gli altri, quasi da sembrare un automa eterodiretto da una qualche forma di intelligenza artificiale e come tale incapace di provare sentimenti.

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    1. Hai ragione Alberto: neanche io provo risentimento e non ho voglia di rispondere. In generale si è assopita la voglia di controbattere ai tanti Corvo che ho incontrato nel mio cammino (ne avrai incontrati anche tu). Il professore, riprendendo Guccini, ci ripeteva spesso "Vedi cara, è difficile capire, è difficile spiegare se non hai capito già ". Lo ringrazio perché, magari senza volerlo, mi ha insegnato, oltre alla passione per la musica classica e Thomas Mann, una cosa che per carattere non avevo: l'umiltà e la pazienza. Mio nipote, brillante ingegngnere (Non lo scrivo mai giusto, cacchio) affermava che è giusto togliere sovranità agli stati di fronte a un bene comune superiore. L'ho lasciato parlate; 5 anni fa non sarebbe successo. Sono sicuro un giorno capira'. La sstoria ci sta regalando la distruzione dei piddini anche senza i nostri risentimenti e i nostri tentativi di conversione!

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    2. Non lo dovevi lasciar parlare!
      Togliere svoranita' che appartiene al popolo per darla alla BCE? Sarebbe un "bene superiore"?

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    3. Per laurearmi in informatica ho dovuto semplicemente dimostrare di aver studiato i testi prescritti. Pur piacendomi anche la letteratura, pur avendo letto un paio di libri del Capitale, Keynes l'ho conosciuto solo qui. Non penso di essere l'unico.

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    4. Vedi che a qualcosa questo lavoro serve?

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  33. Mi devo pure fare il mutuo a tasso variabile che me lo fanno a tasso fisso a meno del 2%? Ecco la chiave di lettura: a guidare le sue riflessioni è puro masochismo!

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    1. Ora dimmi tu un imprenditore che deve fidarsi di uno che gli propone un contratto a tassi variabili quando quelli fissi sono ai minimi storici! Se non lo caccia subito (con cortesia) merita di fallire, no? Però mi hai rovinato una parte del prossimo post!

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  34. Comunque, tra tutte le contraddizioni, la più incredibile secondo me (ma tipica di piddini e similia) è quella per cui l'Europa, da un lato sarebbe una grande fratellanza, dall'altra una sorta di campo di calcio dove deve vincere il più forte!

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    1. Ma il fatto è che questi qui si sentono dei campioni, dei vincitori, magari perché da Vergate sul Membro hanno trovato lavoro a Tilburg o a Manchester, e si sono sentiti proiettati in una sfera internazionale nella quale, però, non sanno collocarsi. Non c'è niente da fare: sport e musica rimangono due strumenti pedagogici fondamentali, perché ti collocano efficacemente e immediatamente (nel senso di: senza mediazioni).

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  35. Cmq l'esempio del meridione credo sia calzante...almeno per tirarsi la zappa sui piedi...

    Ti faccio un esempio...I Siciliani sono "Mafiosi"...in Sicilia c'è la "mafia"...credo sia chiaro...

    Questo concetto si usa come leva per avere vantaggi economici, stipendi ridotti, concessioni, ecc ecc...visto che il presunto investitore andrà incontro al "pizzo"...

    Stesso concetto applicato all'Italia...paese di ladri, corrotti, mafiosi, ndranghetisti, camorristi, ecc ecc ecc....

    Retorica su retorica...per smantellare un intero paese.
    Ci arrivi...oppure no?

    Non serve una laurea...

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    1. Ad essere precisi la Mafia non e' solamente in Sicilia.
      A Bruxelles c'è la UE. A parigi c'è l'OCSE
      In America hanno la Trilateral e il Bilderberg. Direi che sotto il profilo mafioso siamo dei dilettanti.
      Se qualcuno trova strano questo mio post, si legga bene la definizione di Associazione di tipo mafioso di cui all’articolo 416-bis CP

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    2. Senza contare che se LAMAFIA - scrivo anch'io una parola tuttattaccataallarticolo, per invidia - ha attecchito cosi bene INGIRO per il mondo, vuol dire che l'INGIRO vi era piacevolmente predisposto, come è stato piacevolmente predisposto ad usufruire del lavoro di molti italiani.

      Ciò senza far coincidere lavoro di italiani nel mondo con mafia, ma giusto per ricordare che molti, a sentir menzionare il suddetto lavoro nel mondo ci aggiungono come riflesso pavloviano che "sì, ma gli italiani hanno portata anche la mafia".
      Obiezione: anche in Cina, senza sapere il cinese?

      Ah, no.

      Ah, be'.

      E anche negli States, costruendo grattacieli e talvolta cadendo di lì, come del resto i pellerossa?

      No, ma.
      Appunto.
      Non ci saranno persone di tutti i tipi?
      Non è che riteniamo tutti gli irlandesi negli States collegati alla mafia, anche se qualche illustre famiglia...

      Famiglia intesa come insieme di consanguinei.

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  36. Il peggior difetto della nostra categoria è la superbia.

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    1. COme questo blog dimostra, la superbia non è un difetto. Lo è la presunzione, cioè una superbia non assistita dai risultati. Il nostro amico evidentemente pensa di averne, e forse nel suo campo li avrà avuti, ma nel mio non ha un futuro - e nemmeno un presente!

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  37. Ciao Alberto. Stasera (perdonami) ti do del tu. Ho letto questo post con le lacrime agli occhi..mentre leggevo il messaggio di Michele la speranza lasciava il passo al cinismo. Pensavo "ok pattumiera". Tu invece no. L'ultima volta che ci siamo visti presentavi un tuo paper a Parigi 13 à Marc Lavoie (ed altri) e stasera sei qui a spiegare per la millesima volta cose dette e ridette fino alla nausea ad un ragazzo che crede di aver capito tutto e che è del tutto fuori strada...anche io lo ero. I Puglisi di turno invece di argomentare scrivono cazzate tipo "ti leggi troppo Bagnai, pentiti"...sei molto migliore di come ti dipingono e soprattutto sei migliore di come ti dipingi. Michele se stai leggendo questo commento ti prego..compra "il tramonto dell'euro" e leggilo. Per favore fallo. Non hai idea di quanto tu sia fuori strada. Prova a fidarti. Davvero.

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    1. Veramente credo che tu fossi stato autorizzato a darmi del tu. L'articolo che ho presentato a Paris XIII è già in pubblicazione sul Journal of Economic Policy Reform. Sto aspettando una risposta su un altro paper del quale ho parlato (privatamente) a Marc: un modello teorico di unione monetaria. Speriamo che il referee - che mi sembrava contento - sia contento quanto lo era Marc. Se esce, sarà un buon lancio per il prossimo progetto di a/simmetrie, un workshop di economia postkeynesiana con una rilevante innovazione: essere postkeynesiani sarà una condizione necessaria, ma non sufficiente, per essere accolti. Ci vorrà la fottuta qualità e la disponibilità a fare rete.

      Solo una domanda: ma questo Puglisi del quale mi parlate chi è?

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    2. Esatto! Leggiti "Il Tramonto dell'euro". Devo dire che io provo sentimenti contrastanti. Da un lato provo rabbia quando leggo certi non-argomenti, dall'altro, tuttavia, mi rendo conto che scrive solamente ciò che pensavo io prima di leggere Td€. Non mi scorderò mai i primi approcci, non so quante volte ho letto i paragrafi "cosa sai della crisi" e "il luogocomunismo"! Non perché volessi capirli bene, ma perché non li accettavo, mi infastidivano terribilmente. Poi sono riuscito a proseguire, ma con l'idea che, in fondo, avrei trovato una soluzione per affrontare le incontrovertibili argomentazioni proposte, senza necessariamente dover lasciare l'€. Mi ci è voluto praticamente tutto il libro per capire l'illogicità della mia ricerca, non tanto per la valenza tecnica dell'€, quanto per quella politica.
      Se si riuscisse solo a scalfire la corazza di certezze che lo rassicurano (capita agli altri perché non sono bravi come me) sarebbe un'azione di grande umanità: quando ci si rende conto di aver creduto in una serie interminabile di corbellerie, e magari di averle sbandierate ai quattro venti, si è costretti ad assistere alla frantumazione del proprio "mondo ideale". Non è esattamente un passaggio banale.

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  38. Michele, "in caudam venenum"
    Leggi dalla fine questo post ad personam che ti ha dedicato il professore. Vi troverai scritto: "Stai ripetendo a vanvera dei sentito dire, voci di corridoio, i corridoi di giornali che stanno fallendo."
    Fatto?
    Bene, ora leggi qui
    http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/presto-economista-corriere-quotidiano-sbaglia-titolo-74749.htm
    (Si lo so non è un link diretto, di quelli che ci clicchi su e si apre. Fai copia e incolla sul tuo browser e leggerai lo stesso.)

    Se dopo aver letto l'articolo di dagospia inizi a sentirti così
    https://youtu.be/5ezIv-wQpvI
    non ti preoccupare. È l'effetto del venenum.

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    1. Ascolta, Belli capelli, posso darti un piccolo consiglio fraterno, in nome della fratellanza in Goofynomics che ci lega per sempre?
      Prima di scrivere qualsiasi cosa in una lingua che non è la tua lingua madre (ma a volte può essere utile anche per la propria lingua madre, per esempio per gli accenti o per il maledetto "qual è" in cui tanti inciampano), digita quello che vuoi scrivere nella casellina di ricerca di Google. In questo modo troverai facilmente la parola o frase corretta: così scrivi senza errori, contribuisci a diffondere nel mondo la versione giusta e fai meritatamente la tua porca figura.
      Ci vuole un minuto e ti assicuro che non te lo consiglierei se non lo facessi sempre anche io, dovessi scrivere rosa, rosae (e nota che qualche errore mi è scappato lo stesso, le pochissime volte che ho trascurato di farlo).
      Basta così poco a sembrare colti (ma anche a sembrare ignoranti)...

      Un abbraccio

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    2. Cara Nat, ineccepibile intervento. Chiudere con "Un'abbraccio" sarebbe stato il colpo di genio.

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  39. professore, vorrei esistesse una sua speciale sezione di interlocuzione preliminare filosofico religiosa per i soggetti irrecuperabili tipo l'ingegnere.
    Non c'entra nulla leconomia. E' un malato senso di appartenenza sociale che stiamo combattendo. Sottoponendo leuro al faro della logica, gli storpiamo, ai giovani di belle speranze, un dio in cui invece possono credere e che non parla, solo reclama "sacrifici".
    E'che già 100 anni fa un gran numero di giovani italiani si sono immolati spinti dalla propaganda "mainstream" (600 mila morti e 900 mila invalidi) per la difesa di un qualcosa che non sapevano e che poi non è stato.
    L'amico ripete messaggi simili a quelli di Cadorna alle truppe sugli altipiani: "...lavorare seriamente e costantemente, con un'idea di paese che non cambi ogni legislatura e con obiettivi alla nostra portata, riducendo gli sprechi (enormi) ed investendo su quanto possa poi produrre un ritorno...."
    Cosa possiamo farci? pur di appartenere alla massa certificata del melting pot approvato dalla propaganda, i giovani si suicidano seri e pensosi con la "E" appuntata in fronte. (però già prima stato e genitori preparano la strada col vaccino).

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  40. https://www.youtube.com/watch?v=quZQhzUdK9Q

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  41. http://vocidallagermania.blogspot.it/2017/08/la-germania-ha-un-problema-salariale.html?m=1

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  42. Se non e' troll e' giovane. Io ricordo benissimo i mutui che avevano si' interessi alti, ma ben bilanciati dalla rivalutazione degli stipendi. Cosi' ben bilanciati che negli ultimi anni di mutuo le rate erano di importo ridicolo. Invece oggi io dovro' riallungarlo, il czz di mutuo, perche' gli interessi sono bassi, ma il mio stipendio perde potere di acquisto ogni mese, e con disoccupazione alta nonche' globalizzazione non c'e' ragione alcuna di sperare in aumenti di merito e/o contrattuali. La banca vince, io perdo.

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    1. Lo ricordo anche io. Il mutuo a 25 anni dei miei alla fine era ridicolo rispetto al "condominio". E sta anche nel Tramonto, la storia de "la carne che costa sempre di più ma non smettemmo mai di mangiarla" (perché tutti lavoravano). E pensare che la risposta del nostro Corvo potrebbe essere che allora vivevamo sopra i nostri mezzi. Sta cosa mi fa impazzire.
      Comunque ... mettere su Corvo è una genialata, come sempre, per via dei commenti, ovviamente, insomma er dibbattito serve e ci si diverte. Grazie.

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  43. Il discorso del nostro"gentile interlocutore" sembra fatto apposta per usare tutte le voci del dizionario del blog. E pensare che fino ad un paio di anni fa lo avrei condiviso in pieno. Per fortuna non ho lasciato niente di scritto di quel periodo.

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  44. Il problema è che mi pare che più che una risposta sia l'ennesimo fritto misto di dati a casaccio o non contestualizzati, con tanto di pietosa riduzione alla favoletta come si parlasse tra bambini.

    Insomma, quel metodo Repubblica che già traballa come giustamente ci viene ricordato dando un occhio alle vendite dei giornali.

    Onestamente è un modo di discutere che comprenderei al bar dopo il quarto bianchino, ma trovo che purtroppo in un blog pieno di fonti su cui si ha la possibilità di ribattere a mente fredda e lavorando sui dati sia più utile a descrivere la pochezza degli ultimi euristi convinti più che a far rivalutare la loro assenza di pensiero.

    Non mi parli di dati e poi viri sui laboriosi pescatori dei grandi pescherecci tedeschi con le loro reti fotti euro messi contro i barchini italiani. Mi perdi accountability!

    Va bene che è più comodo e consuma meno tempo dire la qualunque dopo un'analisi superficiale dettata da giornali sempre meno autorevoli, ma magari con un po' di sforzo il sacrosanto perculamento di massa sarebbe stato evitabile.

    Rinnovo il sentimento di tenerezza, in fondo i lemmings tenerissimi lo sono, ma non basta l'incipit "sono ingegnere, vedo i dati" a dare il valore al discorso.

    Una cosa logica senza passare dall'Atac al meridione, alla fiat ed ai vaporetti con il mozzo tedesco si può fare?

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    1. il punto de "sono ingegnere vedo i dati" offende anche gente come me che pure sono ingegnere ma i dati poi li interpreto e mi confronto con la realtà.
      Il prof me lo consenta, ci sono alcuni "colleghi" che seduti sulla cadrega della posizione manageriale fanno sono pro austerity perchè loro hanno il "lavoro al sicuro" come se questa situazione a loro non si ritorcerà mai

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  45. Non mi è chiaro cosa abbia corvo più di altri che hanno sbroccato in questo blog? Per anni a dire che : io non ho tempo da perdere. Perche farlo ora su un commento cosi penoso? Mistero.

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    1. Perché non avevo tempo da perdere con te. Mi dispiace, che ci vuoi fare: l'ammmmmore è cieco. Puoi anche essere geloso, se vuoi, ma servirebbe solo a farti il sangue marcio...

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    2. Ognuno di noi ha avuto la parte di asfalto che si meritava! Si vede che Corvo presenta una migliore e più completa sintesi del pensiero stonato.

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    3. Con me non lo ha perso. Un racconto come quello di corvo, io che non sono ne ingngnignieere ne laureato in alcun che non lo avrei mai fatto.il mistero non è corvo che scrive roba delirante ma lei che ha deciso di perderci del tempo che, come da lei più volte scritto , è vitale.

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  46. In questo periodo abbiamo la possibilità di verificare nei fatti l'incosistenza dell'affermazione: svalutazione=male assoluto. Due paesi non propriamente industriali, Egitto e Algeria, ovviamente molto più indietro anche delle ultime economie della vecchia Europa stanno facendo politiche di svalutazione per rilanciare l'economia, proprio perché devastata anche da politiche iperigide sui cambiamenti - tasso fisso per l'Egitto- o da una serie di impedimenti imposti alla Banca centrale - caso dell'algoritmo- La cosa curiosa è che, almeno nel caso dell'Egitto e' stato proprio l’Fmi ad imporre questa condizione: passare da un cambio fisso ad uno di mercato. Io leggo sempre con grandissimo interesse questo Blog ma non ho mai commentato, data la esaustivita' sia delle spiegazioni del professore che di altri lettori molto più preparati del sottoscritto. Occupandomi però per lavoro di monitorare l'economia di vari paesi in via di sviluppo ho deciso di guardare alla loro evoluzione usando gli strumenti metodologici forniti da questo Blog. Vi terrò aggiornati sull'evoluzione di queste due economie da cui emerge anche la cialtroneria di quegli esperti internazionali che danno consigli contraddittori mostrando il loro essere "politici" e non "economisti". Grazie infinite.

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  47. Caro Alberto, lo so' che non mi pubblicherai, o che se lo farai sarà solo per scherno, amici non siamo anche se ci ho provato. Nonostante, a differenza di Michele, io sono intimidito, ti scrivo perché in questo ingegnere, nei suoi difetti, mi ci ritrovo.

    Lei prof. parte da premesse sbagliate: cosa sono gli ingegneri? Leggendo il suo post si direbbe siano "persona non impacciata dal ragionamento quantitativo"; come dire, delle persone dotate di un alto quoziente intellettivo o dei buoni ragionieri.
    Mettiamo fosse cosi? allora le esternazioni di Michele potrebbero essere imputate ad un semplice refuso, una temporanea mancanza di intelligenza o una temporanea uningegneria, chiamiamola gn'ignengeria e finiamola li. Ma non sono d'accordo!

    L'ingegnere è una persona educata non solo al ragionamento quantitativo ma anche ad assumere il ruolo di manager, quadro o dirigente d'azienda. L'ingegnere è competitivo, strategico per costruzione e così deve essere per svolgere il suo ruolo con successo. Le aziende, individualmente, non possono fare dumping, e se potessero magari non lo farebbero perché non tutti i settori ne trarrebbero vantaggio (pensi alle aziende di import, ma che glielo dico a fare?). In quest'ottica uno come Michele può svolgere il suo ruolo sociale eccellentemente, per il suo successo ed il successo dei suoi prossimi, sbattendosene altamente degli scherni che lei gli rifila.

    Io capisco la sua opera di convincimento professore: l'opinione che il pubblico ha delle nostre opinioni ha sicuramente un ruolo importante nel suo lavoro. Ma una parola per Michele: non è che forse hai avuto solo la sventura di scrivere cazzate a uno che come linea politica le schernisce?

    Poi calma Michele, diciamocelo chiaramente: questo blog lo leggono in 5 gatti (rispetto a quello che servirebbe al prof.), quindi ammesso che tu sia una persona vera, chissene..

    Detto questo prof. la ringrazio per avermi aperto gli occhi su determinate tematiche scientifiche veramente spiegate bene ed interessanti! Non posso considerarla un amico, ma La considero comunque una grande risorsa.

    Cordiali saluti

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    1. Allora: noi siamo in guerra, e quindi non dobbiamo essere amici. Eventualmente lo saremo dopo.

      Questa è una trincea e non un bar, quindi cazzate tipo "le aziende individualmente non possono fare dumping" le lascerei proprio perdere, o se proprio insisti preparati a leggere alcuni TIR di letteratura teorica ed empirica sulle politiche di prezzo predatorie in regime di oligopolio o di concorrenza monopolistica.

      Michele non può svolgere eccellentemente alcun ruolo sociale, da quello di figlio, a quello di marito, a quello di padre, a quello di consulente, perché si rifiuta di ammettere l'esistenza della realtà, cosa che, nella vita, come minimo porta a un bel paio di corna e alla disoccupazione involontaria di lungo periodo. Tutte cose che non gli auguro, ma che purtroppo lui non fa nulla per scongiurare. Tu sei sulla stessa strada. Rinsavisci e torna. Non saremo amici, ma correrai meno rischi.

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    2. "For the countless confused, accused, misused, strung-out ones an' worse
      An' for every hung-up person in the whole wide universe
      An' we gazed upon the chimes of freedom flashing.


      Combattiamo anche per loro!

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    3. "Competitivo e strategico", in realtà insegue l'ottimo locale. L'ansia della delivery a tutti i costi, perché se non arrivo prima io arriva prima il concorrente, è una formidabile barriera ai progressi reali, alla vera ricerca, alla vera scienza. Topolini ciechi nella ruota, uno spreco di energie e talenti.

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  48. "I prestiti prima erano dati in misura maggiore non per l'Euro, ma perchè le banche non erano piene di titoli tossici..."

    Sei meraviglioso, in te c'è una vocina che ti suggerisce un pezzo di verità, ma tu non l'ascolti, perché leggi Repubblica o guardi i TG.

    Chiediti perché le banche non avevano sofferenze e perché, oggi, con tassi bassi non prestano come allora.

    La risposta è dentro di te, Michele, ed è quella giusta!


    "sulla finanza teorizzata dagli economisti" Oddio, togliamo la generalizzazione (“gli economisti”), diciamo che una buona parte di loro c’hanno creduto o voluto credere ai benefici dei flussi di capitale dall’estero (a proposito: un cambio fisso agevola tale flusso, prova a capire perché) ma, nella sostanza Siamo d'accordo con te!



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  49. Il nostro caro ingegnere appartiene a quella schiera, maggioritaria, che, spinta dal bisogno di appartenere alla maggioranza, ne assume linguaggio, contenuti e valori, anche se mal digeriti. Il bisogno di sentirsi parte di una fazione che possa definirsi dominante nasce o da convenienze oggettive (guadagnarci sopra) o, e mi sembra il caso del nostro amico, ricavarne una protezione più fantasticata che reale. Offrire un Sé percepito come svantaggiato, debole, incapace e non autonomo, alla protezione di chi si ritenga intimamente più forte e potente con l'unico fine di arginare l'ansia e la depressione generate da un'immagine di sé profondamente squalificata. L'invito all'uso della ragione (i dati) non può avere alcuna efficacia pratica per il motivo che il bisogno di negare (e quindi non fare i conti con) una condizione di scarsa autostima ha la priorità su tutto visto che l'individuo, per poter funzionare decentemente nella vita quotidiana, necessita di un minimo di omeostasi psichica. L'invito che rivolgo al nostro amico è quello di lasciare che entri in crisi accettando il periodo travagliato che ne seguirà ma dal quale ne uscirà rafforzato.

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  50. Il problema che non verrà mai sottolineato abbastanza è che molti giovani o meno giovani, che studiano o hanno studiato economia, in maniera più o meno completa, laureandosi in economia o prevedendo nel loro percorso di studi, approfondimenti di carattere economico, tendono a dimenticare le regole fondamentali di una scienza umana (ma non certo minore), quale l'economia è. O peggio, se non si dimenticano le regole che sono tante e alcuni ritengono "piene di numeri", anche se da studente di economia, io ci vedo più lettere che altro e al massimo rapporti matematici vari, si dimentica però la storia. Nessuno ricorda il Sud Italia come Regno delle Due Sicilie, sotto Ferdinando II, con i primi passi verso l'industrializzazione e fa quasi strano scriverlo ma, efficientamento della spesa pubblica, noi generazione dei nativi digitali che ci siamo affidati tanto a Wikipedia per le ricerche a scuola, se usassimo tale sito anche per avere qualche informazione in più, non faremmo male. A cercare la voce "competitività" su wikipedia, si trova addirittura tra le variabili della stessa la "dinamica monetaria"... Insomma, senza proseguire oltre, non c'era bisogno di scomodare il Professor Bagnai, bastava leggersi qualcosina su Wikipedia, qualche libro di economia, che un Gestionale (il genere di ingegnere che in generale viene maggiormente perculato sia dagli economisti, che fondamentalmente anche da ogni altro ingegnere), dovrebbe aver maneggiato almeno un paio di volte nella sua carriera da studente universitario.

    Un salutone e un ciaone!

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  51. Dopo meticolose ponderazioni e analisi mi azzardo a suggerire che il caro Michele nella metafora delle "moltiplicazione delle barche e dei pesci" si riferiva ai tonni (aziende italiane, greche, spagnole etc.) nel barile (unione monetaria) da pescare con la dinamite (dumping salariale tedesco).

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  52. Per quello che vale (quasi nulla) io sono molto contento di questo intervento del prof riguardo Michele.

    Sono molto meno contento di quendo vedo commenti del tipo "ma perché star ancora dietro a questi troll o questi piddini 1.0, a ‘sta gente che ancora non ha capito, vogliamo er post tecnico” e simili. Peggiomisento poi con i “famoerpartitisti”.

    Lo sappiamo che questa community è “avanti” nella consapevolezza economica, nel dibattito politico, arriva prima dove il mainstream arranca con anni di ritardo. Ieri a InOnda su La7 si sentivano cose (pur banalissime ed incomplete) dette qui (meglio dette meglio analizzate e contestualizzate) anni fa. E allora ci sentiamo fichi. Fichi “di riflesso”, ovviamente: senza er guru credo il 99% di noi non avrebbe mai capito una tega…

    E invece credo “laggente ancora stanno dove sta Michele”… (Michele chi?). Sì, le botte degli ultimi anni possono aver fatto nascere dei dubbi. Sì le linee editoriali dei merdia stanno virando. Ma credo ancora Michele sia un ottimo prototipo della posizione standard del cittadino medio istruito italiano. Michele è la classe media. Quella che sta sparendo, con la propria inconsapevole complicità.

    Poi, io non lo so quale sia la strategia migliore per uscire da ‘sto casino. Magari parlare ai Michele non serve a un cacchio. Magari le azioni (di chi?) vanno mirate su altri tavoli, altri decisori. E magari è probabile che i nostri sforzi siano inutili o quasi, che tutto dipenda da eventi che non possiamo (né noi né il prof) influenzare. Mi sembra anche il prof alterni momenti di pessimismo a momenti di slancio.

    Non illudiamoci però che il livello di consapevolezza di questa community ci autorizzi a guardare con sola “tenerezza” qualcuno che sta più indietro. Quanti siamo in questa community? Esagero: 100.000? Quanti sono i cittadini italiani che abbiano l’età sufficiente a ragionare? Sparo: 50.000.000? Ecco, saremmo lo 0,02%.

    Quindi benvengano i post per Michele. Purtroppo, credo si debba andare avanti provando a portarsi a bordo i Michele. Non bisogna andare avanti “nonostante” Michele, bensì “per” Michele.

    As sad as it is.

    Un saluto

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    1. Ottima analisi. Circa i famoerpartitisti, il bello è che vogliono "fa er partito" perculando a destra e a manca i futuri elettori, senza avere un minimo di istinto pedagogico... Non funziona sempre.

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  53. Caro Professore, lei, dietro la facciata di rispettabile economista, è un romantico. Lei ci fa giustamente notare che il passaggio ad una moneta più forte con cambi fissi ha indebolito la nostra economia e rafforzato quella tedesca. Ma come è stato possibile? Lei non dice che, dalla nostra sconfitta nella seconda guerra mondiale in poi, noi siamo un paese a sovranità limitata. L'unione europea è stata di fatto una unione di mercati più una cappio geopolitico che tenesse i paesi europei con le proprie riluttanti opinioni pubbliche nell'orbita atlantica. Dopo la vittoria geopolitica del Capitale apolide adesso sta semplicemente avversandosi la visione ultima del blocco vincitore: stanno semplicemente implodendo gli Stati nazionali e le loro classi dirigenti ancorate ad una concezione politica del secolo passato. La sua pregevole analisi ci spiega come non venga tutelato l'interesse nazionale in un epoca in cui trionfano le forze della globalizzazione cosmopolita. Quello che lei propone dunque è in ultima analisi una rivolta al Leviatano finanziario-militare e alla ideologia neoliberista al potere. Ma (mi permetta) pavidamente lo fa ancora sotto forma di una tecnicistica analisi finanziaria, dimenticando che l'economia è la prosecuzione della politica (e della guerra) con altri mezzi. In altre parole lei difende la forza della ragione, quando è evidente che, forse da sempre, viviamo nel piano delle ragioni della forza. Ad ogni modo, un saluto affettuoso.

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    1. La stucchevole sicumera con la quale presumi di aver capito il lavoro che stiamo facendo qui ti affratella, ma in peggio, al povero Corvo. Tu non hai letto nulla, ma nulla, di quello che è stato fatto qui, e se tante persone voteranno questo sito come miglior sito politico-d'opinione è proprio perché i concetti che esprimi con un discreto ricorso a frasi fatte, qui sono stati espressi e contestualizzati in modo approfondito ed efficace. I miei lettori, se lo riterranno, ti daranno una mano. Io no, perché, pensa, nel mio imperscrutabile arbitrio ti ritengo ancora meno utile di Corvo (che già non scherza)...

      Di "iolasoluuuunga" sono pieni i cassonetti della SStoria: vai avanti tu, che a me viene da ridere!


      (P.s.: just so you know: anche la sovranità della Germania è un po' limitata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma tu sei un presuntuoso pallone gonfiato "de sinistra" interessato solo a rifilarci luoghi comuni sugli statinazzzionalibbruttiiiii, quindi capisco che, a fronte di tale alta missione civilizzatrice, certi dettagli che dettagli non sono possano sfuggire. No, veramente: quelli come te no, basta. Vi ho sopportato (male) per anni. Ora non vi sopposto più. Voi siete il Male. La cura non sono io, ma c'è, e aspetterò che si occupi di voi. Yours.)

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    2. E non hai nemmeno capito che i commenti di questo blog sono moderati, e che la pubblicazione di certe perle di saggezza deve aspettare che io abbia il tempo di setacciarle... Cominciamo proprio male, però, visto che una volta, prima di scoprire l'esistenza del Male nelle vostre persone, ero un gentiluomo, ti offrirò una occasione per chiedermi scusa. Leggi questo, poi torna, di che ti sei sbagliata, e ripartiremo su un piede diverso. Ma le scuse le voglio. Non le desidero: le esigo, le pretendo. Io perdo ore a moderare questo blog e esigo e pretendo che chi interviene lo faccia a ragion veduta. Voi pseudointellettuali a zero pubblicazione e molta spocchia (che ho anch'io, insieme ad alcuni argomenti per motivarla) partite sempre dal presupposto di saperne più degli altri. Capisco che il risveglio possa essere duro, ma venire qui non è prescritto da alcun medico. Credo che da qualche parte esista ancora sbilanciamoci. Quello è il posto per voi.

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    3. Nel contesto in cui siamo, tutti siamo inutili. Deve essere chiaro che noi non vinceremo, perderemo come tutti gli altri, chi più chi meno. Il blog è un documento storico in cui vi è scolpito su pietra che alcuni avevano capito.
      Ma non sposteremo nulla del percorso e questo è chiaro a me e risulta evidente da alcune frasi scritte anche anni fa dal prof. Il jobs act ce lo siamo beccato e ci beccheremo tutto il percorso, chi poteva è fuggito da tempo. Non siamo qua perche vogliamo vincere ma perche siamo già sconfitti ma non morti. Non ci sarà ilbotto ma un lungo rantolo...

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    4. Professore io non sono "de sinistra" come lo ha inteso lei e non ho nulla contro gli Stati nazione, il cui ritorno in auge è forse l'unica soluzione al fallimento del mondo unipolare. Lei nel post che mi ha linkato disegna una Unione Europea vassalla degli US con una opportunista leadership locale franco-tedesca, che fra raiding nei nostri settori industriali strategici (ma difesa ostinata dei propri asset) e risolini ironici non si è dimostrata per così dire nei nostri confronti illuminata avanguardia di progresso. Le faccio notare che era il mio primo punto. Lei sostiene che abbiamo subito una spoliazione per via della nostra debolezza sui fondamentali macroeconomici e alla pavidità della nostra classe dirigente. Era il mio secondo punto. La sua autorità accademica non l'ho mai discussa: lei fa una ricostruzione scientifica dei meccanismi del ricatto che abbiamo subito e dello spirito del tempo che ne ha determinato cause e conseguenze che reputo preziosa proprio perchè la leggo spesso. Quello che volevo dirle, senza spocchia e sicumera, e che chi ha la forza di pianificare e mettere in atto una tale spoliazione non teme sicuramente una pur importante e documentata analisi della stessa. Volevo semplicemnte dirle che nell' ottica di vincere una guerra (perche nei numeri della nostra recessione di una guerra si tratta) penso che ci voglia un grande movimento d'opinione che abbia come obbiettivo il rovesciamento delle pastoie globali e il ritorno ad una sovranità nazionale non imperialista. Credo che nei grillini e nella lega (flat tax al 15%..) non ci sia il potenziale per rappresentare questa necessità di cambiamento. Mi permetto di chiamarla romantico perchè tale mi sembra il suo sforzo di diffondere i Lumi in un'epoca di controllo delle opinioni pubbliche e di barbarie telematica. Ad ogni modo non volevo in nessun modo arrogarmi il compito di spiegare cause e conseguenze della crisi o la sua soluzione, men che meno che a lei. Le rinnovo i miei più affettuosi saluti.

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    5. Gentile utente, mi permetta di ravvisare nel suo intervento la manifestazione di una seria dissonanza cognitiva, che è agli atti. Lei prima interviene con spocchia sostenendo che siccome io sono solo un economista, ignoro la dimensione geopolitica della nostra tragedia. Quando le dimostro la futilità di questa superficiale valutazione, Ella rincara rivendicando il merito di aver detto dopo e peggio di me quello che ho detto prima e meglio di lei. La conclusione è che col senno di poi lei non ha bisogno di questo blog, e oggettivamente questo blog non ha bisogno di lei. Quindi?

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  54. Difficile commentare e rimanere teneri. Ma leggere questo ennesimo sproloquio mi porta a dire qualcosa. E cioè: in un dibattito non si dovrebbe mentire. Affermare infatti: "Anche la piccola Grecia taratassata e martoriata ha preferito rimanere all'interno dell'Euro" mi sembra una menzogna. Il popolo greco, chiamato ad un referendum sul piano di aiuti ha votato contro. Il che significava di fatto uscire. Il governo, evidentemente intimorito o peggio ha deciso diversamente. Ecco la storia si dovrebbe raccontarla tutta ed esaminarla nei suoi vari aspetti e particolari e non un tanto al chilo. Credo anche io perciò che Corvo sia un troll. Non si spiegherebbero altrimenti questi interventi dove non c'è il minimo tentativo di entrare nel dibattito e rispondere almeno ad alcune delle argomentazioni portate precedentemente.
    p.s. l'ammmmore non è solo cieco ma anche pericoloso. Non è che ora per ricevere attenzioni dal prof qualcuno comincia a sproloquiare per vedersi pubblicato il post. Dai, questo no :-)

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    1. A dir la verità, i greci volevano uscire dal Euro già nel 2010 sotto Papandreu, mandando su tutte le furie sia Brüssel e sopratutto Berlino. I tedeschi allora erano fortemente contro un uscita del Euro della Grecia.
      I tedeschi attivarono i loro Panzer moderni (i media) scatenando un orgia mediale contro la Grecia con il solito modus operandi, casta-cricca-corruzzione, un aggressione mediale contro la Grecia mai vista dai tempi di Göbbels. Stessa roba stà succedendo con Trump.

      Fortissime pressioni esterne Berlino/Brüssel e probabilmente anche US. Alla fine la Grecia si sottomise alle pressioni e l'affossamento della Grecia incominciò.

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    2. @Paolo Corrado

      E infatti Papandreu venne messo da parte. Non ricordo se con elezioni, e nel caso bisognerebbe aver prova della loro regolarità, o con cortese cartolina - ricordo, che si evolvette in letterina in un altro luogo e in un altro tempo.

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  55. Michele, tu sei INGEGNERE ergo avrai studiato con impegno e ottimi risultati che ti hanno portato al grande traguardo della laurea.
    BENE,si dice sempre che nella vit agli esami non finiscono mai, vero?
    Come conseguenza anche studiare, approfondire CON CURIOSITA' e UMILTA'nuove materie dovrebbe far parte del nostro bagaglio culturale,NON TROVI?
    Non ho la laurea come te,ma ho la CURIOSITA' e la voglia di CAPIRE come vanno le cose e ti posso assicurare che non avevo LE BASIIIII!!!! di economia fino a quando non ho scoperto questo blog,ho letto e riletto i libri del Prof,pensa te, rileggo ancora post di tre o quttro anni fà, eh si,e ho scoperto che l'euro non è solo una moneta, ma METODO DI GOVERNO,la differenza tra banca centrale dipendente dal ministero del tesoro e indipendenza e di come ciò INFLUISCA SUL CONFLITTO DISTRIBUTIVO E SULLA POLITICA DI BILANCIO DI UN PAESE,potrei cintinuare Michele,io ora queste cose LE SO,prima no ORA SI.
    Non ho una laurea,ma ho studiato.
    STUDIA ANCHE TU,CON LA VOGLIA DI CAPIRE,SENZA FARTI GUIDARE DAL PILOTA AUTOMATICO.

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  56. Ho qualche questioncella per Corvo, che col permesso del professore intendo sottoporre all’interessato. Non essendo economista lascio gli aspetti relativi al professore e, quindi, formulerò le mie domande ed obiezioni con animo da giurista e, quindi, con particolare attenzione alla coerenza di sistema. In maiuscolo le citazioni dall’intervento di Corvo.
    1) NOI PER VIVERE ERAVAMO COSTRETTI A SVALUTARE UNA MONETA GIÀ DEBOLE
    Affermazione spesso sentita, ma priva delle necessarie precisazioni. Detta così si evince che le svalutazioni fossero effetto di decisioni prese nelle sedi competenti dello stato italiano.
    Orbene, ogni decisione, in uno stato di diritto, viene realizzata mediante un veicolo normativo. Domanda: puoi citarmi un atto normativo di rango primario o secondario (legge, decreto legge, legge costituzionale, regolamento, decreto legislativo, decreto ministeriale, rescritto imperiale) con cui è stata decisa una svalutazione della lira?
    2) MA LORO HANNO IL DOLLARO CON INTERESSI PAGATI SUL DEBITO RIDICOLI
    Anche i nostri interessi erano, se non ridicoli, molto ridotti prima del famoso divorzio. Non sarebbe il caso di capire come mai tale divorzio sia stato deciso provocando un danno erariale che neanche un millennio di corruzione provocherebbe? E magari capire se sia stato giuridicamente corretto realizzarlo senza neanche un atto normativo?
    3) QUANDO SVALUTAMMO LA LIRA CON AMATO AVEMMO UN AUMENTO DEI COSTI DI PRESTITI E MUTUI DEL 20%
    Affermazione almeno parzialmente inesatta. L’aumento riguardò solamente il prestiti a tasso variabile. Per quelli a tasso fisso nulla cambiò.
    4) I PRESTITI PRIMA ERANO DATI IN MISURA MAGGIORE NON PER L'EURO, MA PERCHÈ LE BANCHE NON ERANO PIENE DI TITOLI TOSSICI
    Manco p’o cazzo. Le banche italiane avevano investito in misura minima in titoli tossici, anche perché magna pars dei nostri dirigenti bancari neanche sa cosa è un titolo tossico. Per trovare banche intossicate me sa che devi anna’ sur Reno. Capisc’ a mme.
    5) L'ITALIA HA SEMPRE IL VIZIO DI ATTRIBUIRE LE COLPE AD ALTRI, COME IL SUD HA IL DEMERITO DI ATTENDERE SEMPRE CHE QUALCUNO FACCIA QUALCOSA PER LUI
    I nostri piccoli imprenditori mai hanno chiesto di fare qualcosa per loro. Hanno sempre chiesto semplicemente che non gli scassassero le palle cosa regolarmente fatta dallo stato italiano prima e in misura enormemente maggiore dalla UE poi.
    6) PRIMA DEL PERIODO IN CUI SAREBBERO SERVITE SOLO LE BARCHE GRANDI ED ATTREZZATE
    Mica vero. L’economia tedesca mi risulta essere basata su imprese medio piccole. Eppure le cose je vanno benone je vanno.
    Se sarebbi un economista potressi capire come mai pur essendo uguali a loro va bene e a noi no. Ma sono un giurista e, quindi, mi limito a rilevare l’incongruenza.
    7) L'UNICA RICETTA NON È USCIRE DALL'EURO, MA LAVORARE SERIAMENTE E COSTANTEMENTE … RIDUCENDO GLI SPRECHI (ENORMI) …
    I 67 miliardi regalati alle banche tedesche e francesi per sanare le loro cazzate e paraculate sono uno spreco? A me me pare de sì. Ma non essendo un economista attendo che qualcuno peritus in arte oeconomica mi convinca che sono stati un vantaggio.
    8) .. ED INVESTENDO SU QUANTO POSSA POI PRODURRE UN RITORNO
    Abbiamo sempre investito fino a che le tasse imposteci dalla UE e dall’OCSE ci hanno strozzato. Quindi sei pregato di presentare le tue rimostranze nei confronti dei veri responsabili. Noi non c’entriamo (si chiama “difetto di legittimazione passiva”).

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    1. aggiungerei che invece di continuare a masticare ritriti luoghi comuni sul Sud, sarebbe il caso di leggere Anschluss. L'annessione. di Vladimiro Giacché. Chissà, poi magari scopre di essere a sud di qualcun altro...

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    2. Come già più volte fatto notare, potrebbe essere una linea argomentativa più idonea per rispondere al punto uno dire che rispetto alla media delle valute europee ha rivalutato molte più volte il marco, che svalutato la lira. La lira in confronto al marco era commovente nella sua stabilità.

      Per quanto riguarda i piagnistei sulla "spesa pubblica improduttiva" e sugli investimenti "con ritorno": bisognerebbe far notare che anche assumendo domani molte persone per fare un lavoro che non ha un "ritorno" economico diretto (come ad esempio mettere in sicurezza il territorio), queste finirebbero per spendere il loro stipendio nell'economia privata dando ossigeno alle aziende che tornerebbero ad assumere e a investire, e tutte queste azioni aumenterebbero il gettito fiscale creando un circolo virtuoso (se ponesse poi dubbi sui limiti di questa capacità dello Stato, si può spiegare un passo alla volta il vincolo della bilancia dei pagamenti e la finanza funzionale).

      Sulla questione della dimensione delle aziende: che un modello economico basato sulle grandi aziende sia vincente è tutto da dimostrare, non il contrario.

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    3. anche assumendo domani molte persone per fare un lavoro che non ha un "ritorno" economico diretto (come ad esempio mettere in sicurezza il territorio), queste finirebbero per spendere il loro stipendio nell'economia privata dando ossigeno alle aziende che tornerebbero ad assumere e a investire, e tutte queste azioni aumenterebbero il gettito fiscale creando un circolo virtuoso
      ***
      Grazie della precisazione di taglio economico nella quale non mi sono addentrato non essendo del mestiere.
      Adesso attendo che Corvo spieghi quali benefici verranno dai quattrini pagati alle banche tedesche e francesi e quale circolo virtuoso innescheranno.

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  57. Come concentrare in pochissime righe tutto o quasi il pensiero "luogocomunista" sull'EURO. Fantastico, da prendere a modello (così rispondo indirettamente anche a tafazzi).

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  58. https://youtu.be/_UfQX-jnkhY

    Filmatino ironico tetesco. Potrebbe servire a chiarire le idee sulle dinamiche economiche tra "fratelli" europei?

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  59. Sarei curioso di sapere se il ragazzo è in grado di definire capitale e lavoro (quindi il conflitto distributivo).

    Ho scoperto con raccapriccio di recente che il figlio di un amico (con laurea triennale in ingegneria gestionale) non ne ha mai sentito parlare.

    Come pure molti laureati in economia e commercio non hanno mai sentito nominare "The scrounge of monetarism" di Nicholas Kaldor.

    Il liberismo trionfante ha corrotto a fondo l'anima di due generazioni.

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    1. Questo è il prezzo da pagare per l'eccessiva specializzazione in senso verticale...

      Quando andavo all'università (e parlo di soli 15/20 fa) le nozioni che si apprendevano riguardavano disersi ambiti culturali e sociali...

      Oggi è tutto eccessivamente specialistico...

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    2. Ma forse eccessivamente ristretto anche per i tempi delle "due" lauree.
      Forse in alcune poche facoltà, ma non lo so, ditemi, la triennale è sufficiente per fare nella vita qualcosa attinente "al ramo", so invece da diversi ex studenti che il numero degli esami della prima laurea, pur diverso per facoltà, non permette di approfondire nulla, cioè di studiare qualcosa in più oltre i libri prescritti per ciascun esame, tanto numerosi sono in genere gli esami nei tre anni.
      Non rimane tempo per un approfondimento o curiosità, come in altra facoltà sarebbe stato leggere su un argomento un critico o uno storico oltre quelli nominati dall'insegnante.
      Lo stesso per la laurea cosiddetta magistrale, cioè la laurea; e con l'equivoco, e relativa presunzione entrambi non da poco, che i più, ma tanti più, sbandierano le "due lauree", come uscissero titolati da due facoltà diverse.

      Che il tutto fosse un flop nato dal populismo, quello sì, "dell'alto" (Mpi se esisteva ancora, o già Miur) di esibire un numero maggiore di in-qualche-modo-laureati, se ne accorsero tempo addietro già in molti.
      Ignoro se anche per questo o solo per una questione di serietà - motivo per me encomiabile - una facoltà cittadina da tempo "crudele" e assai qualificata è tornata anni fa, se non ho capito male, al vecchio modello.

      Si capisce che gli studenti coscienziosi e davvero impegnati nel 3+2 a causa del quale davvero faticano a farsi quadrare tutto poi non hanno voglia di sentirsi dire che non hanno approfondito e non hanno messo niente d'altro: anche i migliori non hanno proprio pituto, e nemmeno hanno avuto il tempo per pensare, attività metabolicamente incessante e spontanea, ma che, per essere indirizzata e coltivata necessita di un po' di vuoto, cioè di tempo libero.

      Certo sono andata oltre, nel commento, ma tenete presente che fuori di qui e di poche relazioni personali, a far certi discorsi si passa per scemi, man mano che il ricambio dei laureati avviene.
      Se poi si considera che anche tanti delle "vecchie" lauree sono, come lo erano, riluttanti al pensiero critico cioè al pensiero suffragato dalla realtà, si può intendere lo spaesamento che comincio ad avvertire.

      Bye.

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    3. No, scusate...

      Dopo 5 anni e 7 mesi di lettura del blog compare finalmente un post che introduce una distinzione tra ingegnere e ingengngngniere e subito attribuite in toto gli ingegneri gestionali alla seconda categoria?

      Comunque, posso assicurare a Giunio che nei corsi di ingegneria ambientale le donne erano molte di più...

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    4. Dai, Giorgio D.M., lo sai che tu sei da sempre il suo ingegnere preferito, qua dentro... e sì che di ingegneri in questa community ce n'è una quantità esorbitante! Praticamente è il mio paradiso.

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  60. Ma perdonate una cosa: perchè e quando e dove il soggetto risulta essere uningeggnnere?

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    1. @giuseppe

      Community mode ON

      Lo abbiamo supposto (per primo Alberto). Come abbiamo supposto sia giovine, con la sola triennale, e di "Ingegneria e Commercio" (cioè di ingegneria gestionale).
      Lui ha confermato di essere ingegnere in un commento. Non quello riportato in questo post, che è una risposta (?) ai due precedenti post su di lui, bensì quello riportato nel post precedente intitolato "QED 83: ingengngnieria portami via!". Il secondo della serie "Michele Corvo".

      Community mode OFF

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  61. "L'Euro ha dato a tutti le stesse possibilità, ovviamente chi era forte ha avuto maggiori vantaggi [...]"

    https://pbs.twimg.com/media/CSFxVOmWcAACnsR.jpg

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  62. La soddisfazione ( magra ) di vedere oggi la faccia di tanti Quisling, presi dal dubbio che forse non siamo così schifosi, paga la pena di tante inutili arrabbiate, seguite ad altrettante ( parlo per me ) conversioni.
    Il tempo darà qualche soddisfazione, e molte ce le toglieremo quando Draghi finirà il suo mandato.

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  63. Spezzerei un lancia a favore di Michele...spero che tu legga...

    Dite la verità...quanti di voi (forse quasi tutti)quando siamo arrivati in questa "isola felice" eravamo una perfetta copia di Michele?

    Casta cricca corruzione ecc ecc?

    Io ci farei un sondaggio...non tanto per un fatto statistico , ma semplicemente per far capire (a chi ancora vive nel mainstream) che la verità è come un trapano, e se la cerchi veramente, prima o poi riuscirà a perforare quel guscio di bugie che ci hanno messo in testa sin dal momento in cui siamo venuti al mondo...

    Questo blog è una piccola oasi di crescita umana e intellettuale...questo blog va oltre l'economia!

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  64. Caro prof. Le chiedo solo una cortesia, nonostante tutto: RESISTETE!!!!!.....ovviamente il corvo ha toppato dalla prima all'ultima riga; non ha seguito un tubo di tutto quanto è stato scritto nel blog dal 2011 o, forse peggio, non ci ha capito davvero nulla. Fatto sta che comunque personaggi del genere, con le loro considerazioni, sono comunque utili per una ripassata generale di tutte le argomentazioni che girano intorno al fallimento dell'euro, dando la possibilità al lettore novello, di capire tutto quanto sta davvero accadendo intorno a lui e soprattutto nelle sue tasche....

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  65. Nel profluvio del già sentito, spicca un elemento di novità: "noi quando svalutammo la lira con Amato avemmo un aumento dei costi di prestiti e mutui del 20%" .
    Una rapida ricerca, che non ha pretesa di essere esaustiva, ha dato come risultato la seguente
    sintetica analisi .
    La pagina 3, che riporta dati da fonte rosasalmonata (quindi al di sopra di ogni sospetto) non offre particolare supporto l'affermazione dell'ingegnere.
    Viene invece il sospetto che la svalutazione del 1993 non abbia avuto alcun effetto distruttivo sulla nostra economia.
    Ma questo lo sapevamo da tempo, come ammesso perfino da Mario Monti.

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  66. Salve professore, mi inserisco in questa discussione andando un po' OT ma neanche troppo, perché notizie come questa, anche se non pertinenti al tema, lo sono in relazione alle difficoltà che, nel prossimo futuro, si potrebbe trovare ad affrontare per "educare" i numerosissimi Michele.
    A domanda "Cosa intendete fare per contrastare la diffusione delle fake news sui vaccini?" il ministro Lorenzin risponde:
    «Posso anticipare che stiamo lavorando in collaborazione con Google per indicizzare le notizie certificate scientificamente. Stiamo anche cercando con Google e polizia postale la via per rimuovere le false notizie che circolano in Rete e che sono pericolose per la salute pubblica».
    PD e Google a braccetto per rimuovere le "false notizie" dalla rete, per ora riguarda i vaccini ma poi? The limit is the sky.
    saluti

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  67. Non sono un ingiegniere ma... segnalo

    Francesco Bogliacino (@fbogliacino) tweeted at 3:12 PM on Fri, Sep 08, 2017:
    By far the best book on Euro(pean) crisis is forthcoming https://t.co/2xg91Cvn9R
    (https://twitter.com/fbogliacino/status/906143114699649025?s=09)

    Crisis in the European Monetary Union: A Core-Periphery Perspective
    Giuseppe Celi, Andrea Ginzburg, Dario Guarascio, Annamaria Simonazzi (115 Pounds)

    ...Its analysis goes beyond the short-term, to study the medium and long-term relations between ‘core’ countries (particularly Germany) and Southern European ‘peripheral’ countries. The authors argue that long-term sustainability means assigning the state a key role in guiding investment, ...

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    1. Il prezzo è lievemente alto, ma forse c'è speranza che gbp/eur cresca ancora.

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  68. Spiace contraddirlo un ingegngnere ma il punto è che il Sud proprio non se l'aspettava che qualcuno facesse "qualcosa per lui", le consiglio vivamente una lettura, Terroni, di Pino Aprile, visto che è un ingegngnere saprà leggere benissimo. Scoprirà cosucce interessanti assai che difficilmente la SStoria racconta.Non solo, si sorprenderà di quanto sia simile l'approccio ideologico, quelli ci vennero a liberare, questi a moralizzare, in breve vennero e vengono a fare qualcosa per noi.I risultati sono sotto gli occhi di chiunque voglia aprirli, gli occhi.
    Chiedo scusa per il campanilismo che campanilismo non è, viva l'Italia

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  69. La serie di post di questi ultimi giorni mette in luce tutta la veridicità della prima legge della termodidattica.

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  70. Salve,
    A costo di tirarmi addosso le ire del professore, volevo una piccola chiarificazione:
    Siccome mi sento un pò Corvo anche io -a volte, per fortuna- e sono un po' ignorante di economia, volevo chiedere al professore se gentilmente può fornire a quelli come me qualche strumento per contrastare uno specifico argomento, che ora come ora (e confido nel contributo del Prof) mi appare piuttosto difficile da controbattere.

    L'argomento è: La gestione dell'ATAC di Roma.

    Svolgimento:
    io- "Le aziende pubbliche non devono essere tagliate perché svolgono un servizio pubblico, se le tagliamo ci mettiamo in mano ai privati che vogliono solo fare utili"
    altro- "si ma guarda l'ATAC a Roma, hanno abusato così tanto del bilancio pubblico che hanno assunto centinaia di inetti raccomandati amici di Alemanno"

    Al che io posso rispondere che si, è vero, ma questa cosa succederebbe lo stesso con un'azienda privata, a differenza che non ti puoi lamentare perché essendo privata, l'azienda assume chi vuole, e fa i prezzi che vuole.

    Ma la cricca (a mio modo di vedere) nel mio ragionamento rimane: sono sempre costretto ad ammettere difronte a un caso così, che "corruzzzzionebbbrutta".

    A me da fastidio perdere, o vincere a metà, e quindi vado a chiedere lumi a chi finora ha dimostrato di vincere su tutta la linea.
    Saluti.

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    1. Dipende dal tipo di piddino che hai davanti, ma la base del ragionamento è insensata: qua stiamo partendo dall'assunto che i privati non corrompano o non vengano corrotti! (e di esempi se ne possono fare a iosa)

      In ogni caso stiamo parlando di un monopolio naturale, che senso ha diventare matti con le privatizzazioni per togliere "possibilità di far danno" ai "politici", per poi lasciare un'arbitrarietà assoluta a chiunque domini il mercato?

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    2. Zio giolla ovvero per tua stessa ammissione Corvo2-la vendetta non credo riceverai risposta dal professore, se poco poco ho capito lo spirito di questo blog. L'obiettivo non è quello di metterci in bocca le cose da dire per vincete una gara bensì di farci comprendere quanto ci sta accadendo e forse, dico forse,risvegliare in noi una coscienza civile. Visto che come da piu persone osservato in questo ma forse anche in altri post tutti siamo passati per la condizione di corvo ti pongo la domanda che forse ti conduce alla risposta che cerchi. Quale privato comprerebbe un'azienda pubblica sull'orlo del fallimento se non a condizione che? Prova a partire da qui.
      Io speriamo che me la cavo

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    3. @ZioG,
      se tu sottofinanzi per anni un azienda e la guidi tanto male che sembri quasi farlo apposta sai che succede? L'azienda va peggio e il servizio peggiora. L'azienda ha comunque tantissime potenzialità economiche, tecniche patrimoniali e professionali. E, soprattutto, finché resta patrimonio dello stato, queste potenzialità possono essere espresse al servizio dei cittadini. Cioè a prezzi contenuti e per molti obiettivi. Se cedi l'azienda i prezzi salgono e il servizio diminuisce frequenza, percorsi e costi, sai com'è il privato... Conclusione, gli stipendiati dell'azienda guadagneranno di meno, i romani andranno in meno posti, ancora più scomodi e pagando di più.

      Questo a meno che la casta/cricca/corruzione non si mette daccordo sui prezzi e in cambio lo stato paga i costi delle infrastrutture, per esempio, con extra-guadagno del privato. Altrimenti il privato non ci sta. Nessun privato ci sta a fare il servizio pubblico. Dovrebbe essere chiaro. Lo stesso per l'acqua e per l'ossigeno.

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