venerdì 1 settembre 2017

Archeologia intellettuale (Etarcos alla riscossa)...

Al risveglio, nella coda dei commenti, trovo questo:

Michele Corvo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "L'uscita dell'euro redux: la Realpolitik colpisce ...": 

Mi è stato consigliato di recente (agosto 2017)questo sito, come un luogo dove vengono espresse liberamente idee valide nel campo economico, mi sono collegato ed ho letto questo articolo sull'Euro. Chi lo ha scritto non capisce nulla, a mio parere, di economia reale, non sa cosa voglia dire avere una moneta che vada al di là dell'Italia, perché non ha mai lavorato con l'estero, forse ha cambiato le lire per qualche viaggio di piacere. Non sa cosa voglia dire interessi al 2%, perché non ha mai avuto un'azienda, a cui erano applicati interessi del 15-20%, fino al 30% annui, non sa cosa voglia dire avere una stabilità dei prezzi, perché il suo stipendio era legato all'inflazione, non sa cosa ha significato per l'Italia ricorrere continuamente alla svalutazione per sostenere un'economia non competitiva, etc.. Il fatto che l'Euro imponga una forte competizione con paesi all'interno dell'area più forti di noi, è un dato di fatto e doveva essere una sfida da accettare a viso aperto, ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo e che gli altri ci aiutino perché siamo simpatici e da noi si mangia bene. Michele 


Postato da Michele Corvo in Goofynomics alle 31 agosto 2017 21:58
 


...e il pensiero vola qui!

Caro Michele, tu sei molto, ma molto fuori strada. La supponenza con la quale ti presenti, dall'alto del tuo sapere di sapere, per presentarci degli argomenti vetusti, archeologici, che potevano essere scusati sei anni fa, certo non oggi, fa molto ingengngniere. Sì, una di quelle personcine che, per il fatto di aver studiato cose che la loro mamma o la loro fidanzata trovavano difficili, si reputano in grado di esprimere la propria disinformata opinione in campi dei quali una certa ristrettezza di orizzonti culturali impedisce loro di scorgere le difficoltà. Te lo dico a viso aperto, con molta franchezza: tu vieni qui a dire a un economista che non capisce niente, e io ti dico che non capisci niente tu, con la differenza che io, oltre a tutte le cose che tu credi di capire (esperienza lavorativa all'estero, conoscenza profonda della storia economica di questo paese - non della caricatura propagandistica che ne fai tu, coraggio...), per avvalorare la mia tesi ho anche qualche cosa che tu certamente non capisci: pubblicazioni scientifiche in ambito economico.

Ora, non ci sarebbe nulla di male in questa tua limitata capacità di comprensione, come ritengo non ce ne sia nella mia limitatissima capacità di comprensione di questo articolo (per fare un esempio: peraltro, credo che anche tu non lo capisca molto, ma se mi sbagliassi e tu volessi spiegarcelo te ne saremmo tutti grati...).

Non ci sarebbe, lo avrai notato, è un condizionale.

In realtà qualcosa di male c'è. Intanto, a differenza di te, io non pretendo di esprimermi in campi di cui non so niente, e questa mia scelta, anche se non te ne rendi conto, e indipendentemente dalla mia volontà, mette in risalto la tua scelta uguale e contraria, e ti costringe a schierarti risolutamente dalla parte del ridicolo. Poi, mentre in ingengngnieria un errore può costare la vita ad alcune centinaia di persone (se va proprio male), le idee economiche delle quali sei impastato hanno già fatto parecchie migliaia di vittime e ben più ne faranno in futuro, se non si corre ai ripari.

Comunque, io guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. I tuoi argomenti sono ridicoli, anche perché, per quanto tu non te ne renda conto, non sono tuoi, ma della propaganda dalla quale non hai sufficiente spirito critico per distanziarti. Ma va bene così! Non sei certo il solo, non sei certo l'unico.

Ora noi, che siamo una comunità aperta e inclusiva, con grande serenità ti dimostreremo che hai detto una sequela di lievi imprecisioni. Lo faremo con garbo, con pazienza, con carineria, con coccolosità, e con intelligenza. Tutte cose delle quali tu non hai dato prova, insieme a molte altre.

Bene: chi vuole cominciare? Io devo fare slides per Maratea, e poi ho un nuovo amico di NYU a cena. Mi raccomando: il nostro amico non sta molto bene, a economia, ha bisogno di aiuto. Siate buoni Samaritani... anche se forse questa metafora, negli ultimi giorni, si è un po' usurata!

113 commenti:

  1. Pubblicherò solo commenti carini e coccolosi a norma di dizionario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davide Bortoletto ha postato un commento non carino né coccoloso. Il commento è stato rimosso. Firmato: Nardellik.

      Elimina
    2. P.s.: Davide: #stacce! E porta un'altra magnum...

      Elimina
    3. Anche io sono un ingegnere. L'unico commento che mi sento di fare è a favore della categoria. Non siamo tutti così 'sopra le righe'. Anzi, gli anni di università e soprattutto il confronto in campo con le altre professionalità, ci hanno insegnato che molti ne sanno più di noi e dobbiamo imparare 'a rubare con gli occhi', come si dice in cantiere e in fabbrica. Ecco, da collega, suggerirei di avere una visione (della vita, della professione, della politica) non monodirezionale. Più aperta, affidandosi anche all'intuito che è una forma di conoscenza superiore. Non tutto forse si capisce pienamente, non possedendo le basi (come dice il professore), ma si può intuire la correttezza, l'onestà intellettuale e la preparazione di chi scrive questo blog. Continuando a studiare. Mi permetto anche di dire che io da italiano, da persona che si è trovata in prima linea in tante emergenze, che ha visto ragazzi rischiare la propria vita generosamente nel tentativo di salvare qualcuno in condizioni climatiche e ambientali pribitive (vedi Rigopiano) mi arrabbio quando si dice che gli italiani sono un popolo imbelle e senza coraggio. Le ricordo, tra l'altro, la morte di Fabrizio Quattrocchi. Un esempio di coraggio e dignità dei nostri giorni da tenere a mente e valorizzare. Baldassare.

      Elimina
    4. Io sono laureato in ingegneria, però chi mi conosce in ambito lavorativo mi ha sempre detto che non sono un Lingegnere, da oggi lo prenderò come un complimento (in realtà lo facevo già da prima...)

      Tra l'altro sono anche figlio di imprenditori, che una moneta che non va al di là, tassi del 20-30%, prezzi instabili, ricorso alla svalutazione competitiva, hanno permesso alla mia famiglia e quella dei miei zii di:
      - avviare una attività
      - comprare una prima casa
      - pagare i debiti personali
      - acquistare macchinari tedeschi (pur pagandoli in marchi... sic)
      - pagare i debiti aziendali
      - far studiare i figli
      - andare in vacanza
      - acquistare seconda casa (qualcuno anche terza)
      - aiutare i figli nel mettere su famiglia
      - dare una vita dignitosa a tutti
      - assumere dipendenti fino alla pensione

      Oggi l'azienda è chiusa.

      Elimina
  2. Cosa diavolo vuol dire "avere una moneta che vada al di là dell'Italia"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In termini economici assolutamente nulla. In termini balistici, diciamo che se sei sulla cengia della Weisswand, con una buona fionda, forse una moneta da due euro riesci a mandarla al di là dell'Italia.

      Elimina
    2. Una moneta balistica........
      Tipo questa......
      http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/28/news/corea_del_nord_allarme_in_giappone_per_un_missile_di_pyongyang-174093203/

      Elimina
    3. Si, nell'aldilà.
      Avere una moneta che ci manda più velocemente nell'aldilà.

      Elimina
    4. Ma perchè la Corea ha una moneta che va al di là? E mica lo sapevo, ecco perchè usano i missili, non hanno la moneta che va al di là e allora usano altri mezzi.

      Elimina
  3. -"Il fatto che l'Euro imponga una forte competizione con paesi all'interno dell'area più forti di noi, è un dato di fatto e doveva essere una sfida da accettare a viso aperto, ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo e che gli altri ci aiutino perché siamo simpatici e da noi si mangia bene. Michele"-

    C'è da sottolineare,comunque,la sua ammissione che l'entrata nell'€ e nell'UE siano equivalse ad una entrata in guerra con gli altri paesi Europei:Insomma l'UE non ci dà la pace(con annessa prosperità economica)
    C'è del vero in quel che dice.
    Ho rispettato la regola della "Coccolosità"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì. Viceversa, il nostro amico diversamente economista è anche diversamente democratico, perché se questa guerra sta bene a lui, può andare a combatterla da solo. Prima di coinvolgere i suoi cittadini, dovrebbe quanto meno chieder loro come la pensano. Ma è evidente che il nostro nuovo amico parla a vanvera, senza aver letto nulla sulle dinamiche politologiche che l'integrazione europea sollecita (da Featherstone a Majone), e senza mai essersi interrogato sulla compatibilità fra Trattati e Costituzione.

      Elimina
    2. Certo prof,sono d'accordo con lei:il nostro amico non si pone il problema delle dinamiche politologhe che l'integrazione europea sollecita, per non parlare dell'inconstituzionalità di molti punti dei trattati europei,ma:cosa si aspettava da uno che ha dimostrato,postando quella risposta, più disprezzo di Mario Monti per il suo paese e la relativa costituzione.
      Ora le domando,meritava tanta grazia il nostro amico,si fa per dire,Michele?la meritava tutta sta grazia(regola della "Coccolosità)

      Elimina
    3. Discorsi così erano comprensibili fino al 2009 o almeno fino a due anni fa, ma adesso proprio no.
      Perfino i miei conoscenti più piddini si stanno ricredendo, pur senza capire nulla della sostanza.

      Ormai lo scontro non è più tra piddini e non. È tra chi ha ancora un legame sentimentale con la propria terra (patriota?) e chi non ce l'ha o non ce l'ha mai avuto.

      Elimina
    4. Michele, chi ci ha portato nell'euro disse che avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando di piu'. Quindi ovviamente siamo entrati, come popolo, impreparati. Non poteva essere altrimenti, da preparati non saremmo entrati...

      La competizione con i concorrenti c'era anche con la lira, cosa credi, solo che spesso la vincevamo.
      Adesso, proprio in questi giorni, tutti invocano la svalutazione dell'€: significa che l'Europa deve ricorrere al "trucco" della svalutazione per sostenere una economia non competitiva?

      Elimina
  4. Col permesso del guru io ascolterei il signor Corvo, visto che piuttosto che usare argomenti chiama in causa il passato di chi li sostiene.

    Caro signor Corvo, ci metta a parte delle sue esperienze. Per esempio, cosa significava per lei una svalutazione della lira? Oppure: in cosa la danneggiava l'instabilità dei prezzi? Perché sa, se in tema di costi eccessivi o imprevedibili cita unicamente la questione degli stipendi legati all'inflazione uno il dubbio se lo fa venire...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti, è chiaro che in questa vicenda il nostro nuovo amico è in conflitto di interessi. La tua domanda però è indiscreta. Se capisse qualcosa di economia, potremmo dire che la sua sparata riflette un tentativo un po' smargiasso di difendere i propri interessi. In realtà, siccome abbiamo capito, dagli argomenti e dalle scelte lessicali, che il nostro nuovo amico molto competente non è, non sarei stupito di scoprire che, come la maggior parte degli italiani, senza saperlo, sta difendendo interessi altrui, contrari ai suoi. Cose che capitano a chi la sa lunga! Chissà se riponderà a questa tua domanda. Non escluderei che lui negli anni '80 non fosse nemmeno nato: visto che non si nasconde, ci dirà anche quanti anni ha. Dettaglio non irrilevante per capire quanto è grave la nostra situazione.

      Elimina
    2. In effetti più calzante sarebbe stata la domanda della settimana, visto che il signor corvo ci prende con le percentuali: come mai in un periodo di continua fibrillazione internazionale il nostro banchiere centrale Mario Draghi si affanna per far alzare un po' l'inflazione col QE? Ma anche: come mai adesso sono un problema per qualcuno i tassi troppo bassi?

      Elimina
  5. Alcune domande a Corvo, sperando che possa rispondermi.

    1 - Svizzera, Norvegia, Corea del Sud hanno valute che vanno al di là dei loro confini nazionali?

    2 - come potrei spiegare ai miei amici, che hanno chiuso le aziende del tessile a Prato, che quando aprivano lettere di credito in centinaia di valute diverse guadagnando un sacco di quattrini stavano molto peggio (per colpa degli interessi bancari?) di quanto non stiano adesso, che le aziende le hanno dovute chiudere e vivono sperando che l'inquilino riesca a pagare il fitto del capannone?

    3 - perchè mai "c'è da andare in guerra", se l'euro ci è stato dato perchè soltanto assieme a lui avrebbe regnato la pace?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembrano tre domande centrate e cortesi. Il nostro nuovo amico non avrà difficoltà a rispondere. Io so già cosa risponderà (ho un dubbio solo sulla terza), ma non voglio mettergli le parole in bocca: lo ha già fatto la stampa!

      Elimina
  6. " non sa cosa voglia dire avere una moneta che vada al di là dell'Italia, perché non ha mai lavorato con l'estero, forse ha cambiato le lire per qualche viaggio di piacere. "

    suppongo che la Sua azienda abbia intrattenuto rapporti commerciali solo con paesi dell'area euro, perché altrimenti si sarebbe accorto che il tasso di cambio euro dollaro, euro sterlina dalla sua introduzione ad oggi è stato tutto tranne che stabile. Avrebbe immaginato una svalutazione dell'euro del 30%? E l'attuale rivalutazione? Come la mettiamo con la sterlina dopo il voto sulla brexit? Ah poi c'è una cosa che si chiama REER: sembra che l'euro abbia fornito una stabilità dei cambi tra i paesi europei, sembra, ma non è così. Per mantenere una effettiva parità tra marco e lira avremmo dovuto distruggere la domanda interna ben prima del 2011, ridurre l'inflazione a partire dal 1997 per portarla al livello tedesco, quindi ridurre i salari in modo che il CLUP italiano potesse seguire quello del suo principale concorrente il quale non è stato a guardare. A partire dal 2000 la germania ha introdotto la moderazione salariale etc (vedere Bofinger http://voxeu.org/article/german-wage-moderation-and-ez-crisis ). Con il REER tedesco svalutato di fatto e quello italiano rivalutato improvvisamente ci siamo accorti che la svalutazione competitiva la stavano facendo i tedeschi. Ma noi siamo furbi!

    RispondiElimina
  7. " Il fatto che l'Euro imponga una forte competizione con paesi all'interno dell'area più forti di noi, è un dato di fatto e doveva essere una sfida da accettare a viso aperto, ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo "

    Mi devo essere distratto: E' stato chiesto agli italiani ed in particolare all'ossatura della nostra economia, la piccola e piccolissima impresa, se volesse competere ad armi (IM)pari con i concorrenti tedeschi e olandesi? E' stato chiesto alle PMI se volessero andare in guerra? E' stato spiegato loro cosa sarebbe cambiato con l'euro e se fossero in grado culturalmente e professionalmente di affrontare questa sfida? Io credevo che con l'euro saremmo diventati tutti più amici, uniti, senza frontiere, erasums++ love and dreams ed invece Lei mi viene ad informare che si trattava di guerra. Chissà, se ci avessero informato prima, gli italiani si sarebbero tenuta la liretta bella stretta.

    RispondiElimina
  8. C è troppa onestà intellettuale su goofy...
    Io gli avrei risposto così:
    Contra principia negantem non est disputandum

    RispondiElimina
  9. La cosa più coccolosa che mi viene in mente è: non ho tempo da perdere con uno così. Bye. GILA

    RispondiElimina
  10. Caro ingengngniere, temo che sia tu a non aver lavorato con l'estero. Forse hai lavorato all'estero, è una cosa diversa. Temo tu non sia mai stato neanche al mercato del pesce altrimenti avresti capito il sistema. Inoltre se dici che l'euro "impone" come fai a parlare di "sfida da accettare"?

    RispondiElimina
  11. Il Signor Corvo mi ricorda tanto il Brambilla, quello che fu asfaltato in TV da Borghi. Che anche lui abbia un'azienda che fa solo importazione?

    RispondiElimina
  12. " Non sa cosa voglia dire interessi al 2%, perché non ha mai avuto un'azienda, a cui erano applicati interessi del 15-20%, fino al 30% annui "

    non capisco: con l'ingresso nell'euro gli interessi chiesti alle imprese dalle banche per i prestiti concessi sono scesi al 2%? Meno dell'inflazione? Quanto un decennale italiano negli ultimi anni? Forse se eri amico dei banchieri veneti, marchigiani o civitavecchiesi te lo facevano il prestito al 2%.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'approvvigionamento infatti per le banche sarà anche sceso all'1%,ma se il signore avesse chiesto un prestito vero per la sua azienda avrebbe scoperto che l'interesse per le aziende è rimasto comunque tra il 6 e il 10,solo che adesso si devono pagare Euro senza l'aiuto dell'inflazione invece che Lire con l'aiuto dell' inflazione. In altre parole con l'Eurone l'interesse reale è più alto. Ma immagino che il collega (siamo tutti Ing a quanto pare qui) un prestito vero per un'azienda vera non l'abbia mai chiesto.

      Elimina
  13. @Michele Corvo
    Mi è stato consigliato di recente (1 settembre 2017) il commento del sig. Michele Corvo quale libera espressione di idee valide nel campo economico, mi sono collegato ed ho letto il commento in questione. Chi lo ha scritto non capisce nulla, a mio parere, di economia reale, non sa cosa sia il moltiplicatore keynesiano il quale, unito ad una propria moneta con il cambio libero di fluttuare, favorisce l’acquisto di i prodotti realizzati nel nostro paese con effetti moltiplicativi sul PIL e sull'occupazione interna. Non sa cosa voglia dire per un’impresa il crollo del fatturato a seguito del crollo della domanda interna, che non permette di ripagare gli interessi al 2% sul debito, mentre in passato la domanda interna ed il conseguente fatturato dell’impresa consentivano di pagare interessi del 15-20%, fino al 30% annui. Non sa quanto sia inutile la stabilità dei prezzi quando il salario nominale si riduce progressivamente e la disoccupazione aumenta. Non sa cosa abbia significato per la Germania subire continuamente la rivalutazione del marco a seguito di politiche interne di deflazione salariale etc. Il fatto che l'Euro imponga il dover importare le politiche di deflazione salariale degli altri paesi con un progressivo arricchimento del capitale ed impoverimento del lavoro, è un dato di fatto e doveva essere oggetto di divulgazione, ma i discepoli di Etarcos pensano che il conflitto distributivo fra capitale e lavoro sia tutto uno scherzo e che il capitale aiuterà il lavoratori perché sono simpatici anche se perennemente affamati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io ti conferirei il premio come miglior risposta

      Elimina
    2. Appoggio la proposta.
      Pongo tuttavia una domanda: se il metodo che Etarcos applicava ai suoi discepoli portava alla conseguenza che costoro, dopo un po’, cambiavano maestro, com'è che i "nuovi discepoli" continuano a perseverare?

      Elimina
  14. Salve.
    Io non sono nessuno, soprattutto perché il mio campo è "un po tutti i campi, ma poco", quindi forse sono la versione semplificata di quell'individuo rinascimentale anti-specialiteco, primate diffuso prevalentemente nelle università americane.

    Volevo solo dire che l'altro giorno, discutendo con un caro amico Leuropeista, arrivammo a un punto molto interessante.
    "la gente emigra"
    "si ma perchè"
    "perché c'è la corruzione" (e notare che tra noi l'economista è lui!)
    e io: "ma come fa la corruzione a fare emigrare la gente"
    beh insomma alla fine è venuta fuori una situazione in cui il rasoio di occam era tra "la disoccupazione fa emigrare la gente perché si deve svalutare il lavoro" e "la corruzione fa emigrare la gente perché crea disoccupazione"
    a parte chiedere una (inesistente) referenza scientifica di questa affermazione, la discussione finì li, per assenza di munizioni nemiche, con una semplice frase, la solita "beh comunque uscire sarebbe un disastro".

    E sono giunto alla conclusione: è solo e soltanto una questione di FEDE, nel senso più religioso possibile.

    E, dal mio modo di vedere, se uno crede nell'aldilà, l'unico modo per cambiare idea è...andarci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo devo concordare con te e questo mi rende molto triste. Perchè, se parliamo di una questione di fede, il 10% di persone razionali che ragionano, o cercano di ragionare, con dati e teorie supportate da dati saranno sempre in minoranza con il 90% di persone che, spesso per comodità o pigrizia mentale più che per stupidità, si affideranno a un assioma (che poi tanto assioma non è). Sconforto.

      Elimina
  15. Guten Morgen,Michele. Lo sapevi che l'Italia dal 1945 al 1980 è la nazione AL MONDO col più alto tasso di sviluppo economico? Lo sai che se aggiungiamo il decennio 80/90 scivoliamo in seconda posizione dietro la Germania (forse era questo un problema?). Lo sai che abbiamo avuto un premio nobel per la chimica che ha inventato il moplen (sponsorizzato da imprese). Lo sai che il pendolino lo fecero alla FIAT (poi venduto ai Francesi). Infine, lo sai che una roba come l'ENI la Germania se la sogna? Mi fermo. Ma che tristezza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leonardo Chiariglione, MPEG, MP3. Oppure i primati nel nucleare. Non siamo mai stati secondi a nessuno, se non nella difesa del nostro territorio, sia fisico che intellettuale.

      Elimina
    2. Il settore dove siamo sempre stati i migliori in Europa (e forse nel mondo, giapponesi a parte, forse..) è la meccanica di precisione.
      Particolari singoli ma anche componenti molto complessi come stampi e macchine automatiche.
      Si conosce poco solo perché è considerato un settore di fornitura.

      Ad esempio:
      oggi sono andato a lavorare (beato me....).
      Ho appena fatto e lanciato un programma che lavorerà una parte di un enorme stampo (che costa una decina di volte casa mia) che servirà alla BMW per sperimentare e produrre il portellone posteriore del nuovo modello di auto (rivoluzionario per i crash test, dicono..), interamente in alluminio pressofuso e non più in lamiera saldata.

      Per dire, saremo anche "terroni" (per loro), corrotti, inefficienti ecc.., però i crucchi quando vogliono le cose fatte bene ed al giusto prezzo, sempre da noi vengono. Nonostante tutto..

      Elimina
  16. Io NON sono un economista, sono solo un artigiano però gli argomenti non mi mancano lo stesso.
    - Inizierei con il dire che con la lira in mano alla banca d'italia il governo italiano POTEVA scegliere una direzione economica ed utilizzare lo stato in funzione della situazione economica, cosa che con l'euro se lo sogna, anzi la politica economica viene imposta dalla troica, e per giunta NON nel'interesse del bene comune, ma forse il nostro amico NON ne è consapevole.
    - Continuerei con il fatto che forse nella sua vita, tranne gli ultimi 10 anni, probabilmente non aveva MAI sentito parlare di "deflazione" ma solo di "Inflazione" ecco in inflazione i prezzi salgono ma perchè crescono anche di conseguenza i redditi e quindi il potere d'acquisto delle persone che possono permettersi di spendere in termini di moneta di più, in deflazione al contrario i prezzi scendono perchè cala il potere d'acquisto e quindi se vuoi vendere devi vendere a prezzi più bassi ossia in parole povere lavorare di più per guadagnare di meno, e quindi tagli i costi a tutto spiano e pure le risorse umane sono centellinate al millimentro.
    - Altra cosa: Non hai notato che negli ultimi 10 anni moltissimi piccoli negozi esercizi o attività sono state distrutte da grandi, sempre più grandi, catene di multinazionali che crescono dappertutto?
    Perchè? Pensi che la gente sia diventata inefficente tutto d'un tratto nel giro di pochi anni? non abbia più volgia di lavorare? o forse la nostra moneta attuale favorisce l'ingresso nel nostro paese di colossi che con la moneta forte si sentono ancora più forti (perchè garantiti appunto dalla moneta NON nazionale ma centrale) e quindi dettanto DIRETTAMENTE le regole del gioco economico naturalmente a loro esclusivo interesse.
    - Per ultimo la tua frase: L'italiani dovevano combattere ma non lo hanno fatto, ma che ne sai tu di tutti quei piccoli artigiani, commerciati, liberi professionisti che TUTTI I GIORNI ANCHE LA DOMENICA SI SVEGLIANO E SI SPREMONO IL CERVELLO PER INVENTARSI UNA QUALSIASI COSA PER POTER ANDARE AVANTI, NON PER DIVENTARE MIGLIARDARI, MA S O L O PER POTER TENERE APERTA LA PROPRIA AZIENDA E CONTINUARE A RETRIBUIRE I PROPRI DIPENDENTI!
    Ancora una volta ripeto, pensi che il drastico cambiamento del mondo del lavoro degli ultimi anni sia frutto del caso o della poca capacità Italiaca, che guarda caso prima dell'euro era la 7° potenza economica, (ma siamo stati anche la 5°) cioè SIAMO FORSE TUTTI DIVENTATI DEFICIENTI?
    se l'euro è cosi salvifico come mai in europa crescono di più le economie che non lo hanno introdotto?
    Leggi qualche libro in più e stà per un po lontano dalla TV che spesso racconta sono balle! CiAO e buona fortuna in questo momento che siamo nella fase che io definisco " guerra tra poveri per la sopravvivenza" ne avrai bisogno, quindi studia per il tuo bene.

    RispondiElimina
  17. Stabilità dei prezzi lavorando con l'estero, per esempio in USD.
    Cambi ufficiali:
    06 maggio 2014 1,3945
    14 aprile 2015 1,0564
    14 maggio 2015 1,1419
    27 novem. 2015 1,058
    03 maggio 2016 1,1569
    20 dicem. 2016 1,0364
    29 agosto 2017 1,2048
    Stabile l'eurone, vero?
    Tassi bassi?
    Bello, in compenso sono aumentati fallimenti, suicidi, marchi italiani prestigiosi acquisiti da aziende estere...
    Ma naturalmente l'euro non c'entra, mentre c'entra il fatto che a noi piace mangiare bene.
    Non ti dico di continuare a leggere, è inutile, visto il preambolo si vede che sai di sapere.

    RispondiElimina
  18. Forse è meglio partire dalle cose più semplici. "Interessi al 2% belli, interessi al 15-20% (anche al 30%!) brutti". Facciamo finta che sia vero (nutro forti dubbi che in passato, ad esempio quando in Italia l'inflazione era al 5-6%, il tasso medio degli interessi fosse superiore al 20%), ma anche accettando quel dato farlocco la vera questione è: un tasso di interesse non è alto in sé, è alto se non riesco a pagare le rate. I famosi NPL sono cresciuti notevolmente nell'era dei tassi al 2%. C'è poi il piccolo particolare che nel periodo dei tassi al 15-20-30% i finanziamenti venivano dati. Nell'epoca dei tassi al 2% quanti finanziamenti alle imprese vengono erogati dalle banche? Caro amico deluso, il compito a casa per te è cercare i dati ufficiali (oggi e nel periodo dei tassi 15-20-30%) relativi a NPL, finanziamenti alle imprese, tasso medio di interesse applicato. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  19. Michi, scusami, ma con la nostra economia non competitiva tenuta su con lo sputo a forza di svalutazioni com'è che eravamo diventati la quinta potenza economica al mondo? Son donna e certe cose faccio fatica a capirle, compatiscimi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La segnalo alla Boldrini per la censura di prammatica e le azioni inerenti e conseguenti

      Elimina
    2. Io ricordo (vado a memoria) che verso la fine degli anni 80 (forse 1988?) siamo stati, per poco tempo, anche la quarta potenza economica.
      Ce la giocavamo con la Francia e non eravamo lontanissimi dalla Germania Ovest.
      Il Regno Unito era dietro di un bel po'!

      La Francia (vado a memoria) aveva un pro capite superiore, però aveva circa 3-4 milioni di abitanti in meno. Il pil totale era leggermente a nostro vantaggio.

      Elimina
  20. Vabbè ma dove sta il pobblema ? Il lettore si è imbattuto qui da pochi giorni e dopo un rapido assaggio, mal digerendolo, non ha saputo trattenere il vomitino. Pazienza, l'invito è andare per gradi, un po' alla volta, e come diceva Nietzsche ruminare e luminare molto. Qui non è che si possa arrivare e pretendere di finire saputi all'istante.Ci vuole pascienza.

    RispondiElimina

  21. Ciò che io ho imparato seguendola prof, è che i fenomeni macroeconomici non sono fini a se stessi, ma vanno analizzati all'interno di precisi contesti storici e scelte politiche per poterli valutare nella loro complessità, perché nulla è buono o cattivo in senso assoluto.

    Prendiamo ad esempio l'inflazione (la stessa che Draghi rincorre con il QE senza raggiungere): c'è inflazione quando i prezzi salgono, ma se i prezzi salgono vuol dire che la gente ha i soldi in tasca per comprare le cose. Ne consegue che, o nasciamo tutti ereditieri o non abbiamo problemi di occupazione.
    Non mi sembra l'attuale scenario. Ma allora perché il sig. Corvo la demonizza?
    Preferisce l'attuale scenario?

    Una moneta che vada al di là dell'Italia temo lo si sia capito sin dal 1981: il nostro declino inizia da allora. Ciò che non mi è chiaro è se o fino a che punto il sig. Corvo se ne sia reso conto.

    "Il fatto che l'Euro imponga una forte competizione con paesi all'interno dell'area più forti di noi, è un dato di fatto e doveva essere una sfida da accettare a viso aperto"
    Va bene. Ma quali,paesi, la Germania, ad esempio, che stabilisce le regole che per prima non rispetta (surplus commerciale) attuando un gioco al massacro verso quelli più deboli?
    La competizione si gioca rispettando le regole...
    E con questo non attribuisco responsabilità alla sola Germania, sia ben inteso, la nostra classe politica ci ha messo del suo, abbondantemente.

    Se il sig. Corvo desidera veramente comprendere quale sia la nostra attuale situazione troverà all'interno di questo blog ampio materiale: diversamente non è costretto a rimanere ma lo inviterei a risparmiarci la dose di auto razzismo di cui francamente (almeno io) faccio volentieri a meno. Grazie.

    RispondiElimina
  22. Caro Sig. Michele, perché perdere tempo con lunghe disquisizioni? A risponderle ci ha già pensato Eduardo: https://www.youtube.com/watch?v=3gHIDgsgE2E

    Se è troppo volgare, il Prof. mi "corigerà". Toussaint

    RispondiElimina
  23. «un'azienda, a cui erano applicati interessi del 15-20%, fino al 30% annui»

    Magari capisco poco d'economia, ma la prima cosa che dovrei fare non sarebbe capire quali fossero i tassi d'interesse in altri paesi (tipo:qui, qui e qui) nello stesso periodo?

    RispondiElimina
  24. "Non sa cosa voglia dire interessi al 2%, perché non ha mai avuto un'azienda, a cui erano applicati interessi del 15-20%, fino al 30% annui, non sa cosa voglia dire avere una stabilità dei prezzi, perché il suo stipendio era legato all'inflazione, non sa cosa ha significato per l'Italia ricorrere continuamente alla svalutazione per sostenere un'economia non competitiva, etc.."
    Domanda (perché io in quegli anni lì c'ero, anche se ero ancora un dipendente): si cresceva di più allora o adesso? Sicuro poi che fossero "svalutazioni competitive" e non rivalutazioni degli altri? Sa com'è, le discese dal basso sembrano salite...

    Poi:
    "Il fatto che l'Euro imponga una forte competizione con paesi all'interno dell'area più forti di noi, è un dato di fatto e doveva essere una sfida da accettare a viso aperto". Infatti qualcuno la faccia (e non solo) è stato costretto a mettercela sul serio (non solo in TV) e l'ha persa. Le sfide però vanno affrontate alla pari, e la Germania ha giocato (e sta giocando) sporco. Trump non a caso si lamenta del surplus della Germania. Il concetto che "l'euro è una moneta forte per noi (e non solo) e debole per la Germania" le dice niente? No? Probabilmente per lei l'euro è solo una moneta.

    "ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo e che gli altri ci aiutino perché siamo simpatici e da noi si mangia bene."
    Che si mangi bene è fuori di discussione; semmai sono gli altri che avrebbero bisogno di aiuto da questo punto di vista! Guerra? Io ricordo un certo sig. Prodi che nel 1999 raccontava come "Con l' EURO lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più". Altro che guerra: se sapevo che sarei andato in guerra COL C@..O che entravo nell'euro (passatemi la licenza poetica).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prodi è un poeta...
      Se doveva esse come diceva lui non poteva darci 2 giorni di ferie invece di imbastire tutta sta pajacciata chiamata euro?

      Elimina
  25. Alberto, ma ci stai mettendo alla prova per vedere quanto riusciamo a stare calmi?
    Ok.
    Caro sig. Corvo, lei ha ragione in pieno.

    RispondiElimina
  26. Caro

    amico mio

    non condivido le sue posizioni

    forse le sfugge qualche dettaglio

    anche se le sue tesi mi hanno colpito per la loro originalità, potrebbe motivarle meglio?

    le concedo comunque che i suoi ragionamenti hanno un respiro internazionale

    la saluto e che Dio l'assista!

    RispondiElimina
  27. Se l'estensore dell'articolo avesse veramente sentore di cosa significhi oggi "economia reale" in Europa, non per averlo letto sui giornali, ma per essersi, come il sottoscritto, confrontato con connazionali che, in giro per il continente, hanno avuto la loro vita distrutta dal principio della "mobilità dei fattori produttivi" e della deflazione salariale sistematica, se si fosse commosso per le loro storie di gente che la "durezza del vivere" la ha provata veramente sulla sua pelle, non avrebbe mai sciorinato quella lista di luoghi comuni d'antan che ormai fanno parte della preistoria del dibattito.

    RispondiElimina
  28. Aspettiamo che ci batta il muso ,come ce l'ho battuto io che credevo a questa propaganda ,poi vediamo come la pensa.Quando gli autorazzzisti (le 3 z mi sono sfuggite ma rendono bene l'idea)citano la sparizione dei fascisti dopo il 25 luglio del1943 come la prova della vocazione a cambiare casacca di noi italiani,dimenticano che il risveglio dal sonno e dal sogno della propaganda è brusco e chi s' accorge dell' inganno subito,anche nel caso del euro ,un ventennio non può che essere "in...contrariato"(vedi qui https://it.wikipedia.org/wiki/Quattro_giornate_di_Napoli e qui https://www.youtube.com/watch?v=7nxY5axZamU)

    RispondiElimina
  29. se Corvo non si fida di Bagnai si fiderà di Augusto Graziani https://www.youtube.com/watch?v=wfcOnJC2uVM&t=83s https://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Graziani

    RispondiElimina
  30. Forse muchele, dall'alto della sua "umile" ma profonda conoscenza in materia economica, dovrebbe sapere che:
    - un paese non è una persona, ma un insieme intricato di interessi diversi e in conflitto;
    - in Germania,la politica monetaria di Marione Draghi sta facendo danni enormi, al sistema bancario e a quello pensionistico. Quindi l'€ in Germania, non va proprio bene a tutti.
    Ci sono molti altri argomenti, trattati anche nei commenti sopra, che sicuramente il signor Corvo conosce bene.
    Non la invidio, e provo per quelli come lei tanta compassione.
    Cordiali saluti

    RispondiElimina
  31. Ho visto gente fatta a pezzi per molto meno...Bagnai inclusiivooo! Roba così sta bene dove sta: a commento di un post del 2011. Che il tizio abbia sentito la necessità di lasciare in commento simili scempiaggini dopo questa sua prima lettura, evidenzia come un sorriso e una pacca sulla spalla siano tutto quello che possiamo fare per lui.

    RispondiElimina
  32. Caro Michele, anche chi le risponde rientra nella categoria dei "non sono un economista quindi". Quindi da pari a ... dispari, mi permetto di sottolineare che, seppur in modo involontario, una cosa giusta l'ha detta: "una moneta che vada al di là dell'Italia". È giusto questo uno dei problemi. Va talmente al di là del territorio e dalla forza economica che quel territorio esprime, al punto di fregarsene Lei (la moneta che "tanto è solo una moneta"), dei disastri che il suo avvento, il suo passaggio ed ahimè la sua permanenza, infliggono ai lavoratori ed agli sprovveduti "imprenditori competitiv-delocalizzator-importatori" alla "Brambilla" che tanto vantaggio hanno tratto dalla sua introduzione. Per cominciare il suo cammino di comprensione, ravvedimento e redenzione, mi permetto di segnalarle un ottimo e datato video che potrà esserle utile nel suo cammino. La saluto dalla non Leuropea Schweizerische Eidgenossenschaft, dove lei ben sa, siamo tutti disperati dal non aver una moneta che vada "al di là delle Alpi", dal non aver accettato la sfida a viso aperto, dove non siamo simpatici e dove non si mangia neppure un granché bene. Stia bene

    RispondiElimina
  33. Cari Goofynomici,

    apperò. Da agosto 2017 e giá letto tutto. Io mi perdo ancora tra i link come un bambinello all'Ikea...

    Anyway: stasera lavoravo con un'amica carissima, costumista/scenografa. La mission impossible era documentare la filata (era la seconda, la prima con i costumi) con immagini decenti sotto luci tremendissime. Rappresentavano il Pluto di Aristofane. Potrebbe essere un buon inizio per Michele. In piú la trasposizione é divertentissima, e attuale: ce stá puro l'inflazziònebrutta, la Bicié...

    RispondiElimina
  34. Quindi le cuscinate valgono ? Piume, piume ovunque

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oppure al posto del cuscino, userei un intero flacone di coccolino concentrato, tirato sulla sua capa!

      Carini e coccolosi, e pure profumati.

      Elimina
  35. Allora sig. Michele. Milano Assago, prenda x A7 Genova, sempre dritto x una sessantina di km, raccordo per la Alessandria-Genova, Ovada, esce a Masone, prosegue sulla statale x il Turchino, 200 m. fuori dalla galleeia strada a sinistra, 10 km ed è arrivato. Quello lì è il Paese che sta cercando...

    RispondiElimina
  36. Mio gentile interlocutore, il suo argomento è ben noto : è un punto di vista interessante.
    Può formulare più chiaramente, per favore? Terrò conto delle sue parole.
    La ringrazio per il contributo

    RispondiElimina

  37. «Ὦ κόραξ, καὶ φρένας εἰ εἶχες...

    Πρὸς ἄνδρα ἀνόητον ὁ λόγος εὔκαιρος.

    RispondiElimina
  38. "...ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo e che gli altri ci aiutino perché siamo simpatici e da noi si mangia bene." Michele

    Michele,

    avrai una ventina, massimo trent' anni (spero).
    Tu stai giudicando milioni di tuoi concittadini, viventi e morti. Sai qualcosa di loro? No. Nulla.
    Quando guardi negli occhi una persona cosa senti? "Io sono superiore a lui?", quindi fai fatica a guardare negli occhi una persona, oppure ostacoli una percezione più centrata della realtà perché, altrimenti, frustrerebbe la percezione distorta che hai di te stesso.
    Questa tua fragilità di fondo ti farà soffrire non poco. Se ne soffrirai sarai (forse salvo). Se non ne soffrirai, ti renderà profondamente infelice, senza possibilità di scampo.
    In questo blog sappi che ci sono italiani che, senza averlo deciso, coartati (sai cos' è la coercizione? la conosci?), stanno combattendo da anni per la propria libertà, pronti a sollevarti, nel caso, dalla sofferenza che proverai quando capirai, un giorno, che non eravamo noi i tuoi nemici.

    Saluti.

    RispondiElimina
  39. ... solo perché stasera mi sento carino e coccolato.


    "Miché, all'inizio (Goofynomics) fa un po' male, ma poi ti ci abitui".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alessandro ti stai sbagliando quella è l'Europa.. Non a caso hanno insistito sul gender e sulle parità, quello che ci vogliono fare è chiaro, non sia mai che fosse illegale.. (tra parentesi in UK era illegale, Turing fu addirittura arrestato, ho visto di recente un film molto bello ma ok sto divagando)

      Elimina
  40. Siamo sicuri che parlare di econonia con il Sig. Corvo serva a qualcosa? Di solito, le persone che si esprimono così godono di una certa prosperità economica e questo le fa sentire al sicuro. Ed è proprio da quella posizione, ancora al riparo dalla durezza del vivere, che è più comodo esprimerere i giudizi più sprezzanti sul proprio paese e su chi lo abita. Dove non arrivano le conseguenze del proprio modo di pensare è difficile che arrivi anche la ragione. Serve molta umiltà per andare oltre il proprio orticello.

    RispondiElimina
  41. Ci arriverà anche il Corvo, per ultimo. Che sia un segno?

    [CARINO E COCCOLOSO MODE ON]

    “Il soldato non si perse d’animo. Certo mirare lì intorno alla pietra era facile, ma se lui si muoveva rapidamente sarebbe stato impossibile prenderlo. In quella un uccello attraversò il cielo veloce, forse un galletto di marzo. Uno sparo e cadde. Il soldato si asciugò il sudore dal collo. Passò un altro uccello, una tordella: cadde anche quello. Continuavano a volare uccelli, tutti diversi e quel ragazzo a sparare e farli cadere. Al soldato venne un’idea: “Se lui sta attento agli uccelli non sta attento a me. Appena tira io mi butto”. Ma forse prima era meglio fare una prova. Raccattò l’elmo e lo tenne pronto in cima alla baionetta. Passarono due uccelli insieme, stavolta: beccaccini. Al soldato rincresceva sprecare un’occasione così bella per la prova, ma non si azzardava ancora. Il ragazzo tirò a un beccaccino, allora il soldato sporse l’elmo, sentì lo sparo e vide l’elmo saltare per aria. Ora il soldato sentiva un sapore di piombo in bocca; s’accorse appena che anche l’altro uccello cadeva a un nuovo sparo.
    Pure non doveva fare gesti precipitosi: era sicuro dietro quel masso, con le sue bombe a mano. E perché non provava a raggiungere il ragazzo con una bomba, pur stando nascosto? Si sdraiò schiena a terra, allungò il braccio dietro a sé, badando a non scoprirsi, radunò le forze e lanciò la bomba. Un bel tiro, sarebbe andata lontano; però a metà della parabola una fucilata la fece esplodere in aria. Il soldato si buttò faccia a terra perché non gli arrivassero le schegge.
    Quando rialzò il capo era venuto il corvo. C’era nel cielo sopra di lui un uccello nero che volava a giri lenti, un corvo forse. Adesso certo il ragazzo gli avrebbe sparato. Ma lo sparo tardava a farsi sentire. Forse il corvo era troppo alto? Eppure ne aveva colpito di più alti e veloci. Alla fine una fucilata: adesso il corvo sarebbe caduto, no, continuava a girare lento, impassibile. Cadde una pigna, invece, da un pino lì vicino. Si metteva a tirare alle pigne, adesso? A una auna colpiva le pigne che cascavano con una botta secca.
    A ogni sparo il soldato guardava il corvo: cadeva? No, l’uccello nero girava sempre più basso sopra di lui. Possibile che il ragazzo non lo vedesse? Forse il corvo non esisteva, era una sua allucinazione. Forse chi sta per morire vede passare tutti gli uccelli: quando vede il corvo vuol dire che è l’ora. Pure, bisognava avvertire il ragazzo che continuava a sparare alle pigne. Allora il soldato si alzò in piedi e indicando l’uccello nero col dito, - Là c’è il corvo! – gridò nella sua lingua. Il proiettile lo prese giusto in mezzo a un’aquila ad ali spiegate che aveva ricamata sulla giubba.
    Il corvo si abbassava lentamente, a giri.”

    Italo Calvino – Ultimo viene il corvo

    [CARINO E COCCOLOSO MODE OFF]

    RispondiElimina
  42. I miei genitori, con un'istruzione limitata ma con tanto senso di responsabilità, sono entrati in Suisse a lavorare da ragazzi, percependo per tutta la vita salari in franchi svizzeri. Nessun problema per quaranta e passa anni e neppure in seguito con il trattamento previdenziale. Magari il mio stipendio fosse in chf al posto della miseria in euro che mi danno per campare! Parliamo di un rapporto lavoro non specializzato a 30/35 franchi l'ora (anche se molto impegnativo, non penso esistano lavori ignobili) su lavoro specializzato a 7 euro l'ora...a prescindere dal tasso di cambio, come si dice da noi:"Ma vada via ai ciapp", ti viene voglia di prendere a schiaffi qualcuno.

    RispondiElimina
  43. Leggendo il commento di questo poraccio, perchè uno che viene a deporre le sue banalità su un tuo articolo del novembre 2011 oggi primo settembre 2017, mostra in primis che c' è qualcosa che non funziona nel suo cervello, perchè credo sia l' unica persona che io conosca, che fa un intervento su un articolo di un blog a sei anni da quell' articolo.
    Ma transeat su questo aspetto, può darsi che io sbagli e che il Corvo sia solo uno sprovveduto, ma credo il più sprovveduto del web e che non sa muoversi all' interno di certe logiche, dove solo perchè Alberto ha evidenziato il suo strampalato intervento, altrimenti nessuno di noi si sarebbe accorto della cosa, ce lo stiamo coccolando davvero, anzi ve lo state coccolando invece di sottoporlo ad una sorta di schiaffo del soldato virtuale dove ognuno di noi potrebbe usare la presa in giro più pesante per fargli capire quanto è fuori dal mondo, essendo davvero archeologia pura quanto egli va farneticando.
    Ogni tanto qualcuno arriva qui improvvisamente, è capitato tante volte e appare come uno sprovveduto ponendo questioni qui ampiamente dibattute, ma lo fa ponendosi quasi sempre in modo abbastanza intelligente almeno nella forma e nei tempi, e tecnicamente in modo tale che mostri la plausibilità delle sue obiezioni, ma qui siamo di fronte ad una persona che va educata a partire dai fondamentali del convivere all' interno dell' universo del web, prima ancora che negli elementi basilari della storia del percorso che ha condotto alla moneta unica, della macroeconomia e delle politiche monetarie.
    Non dobbiamo perdere tempo, ed il tempo è estremamente prezioso a spiegare alcunchè al Corvo, è inutile perchè è troppo indietro su tutto e se vuole compri ad esempio "IL TRAMONTO DELL' EURO" se non vuole andare a leggersi i tanti articoli del blog dove sono affrontati in modo ampio e documentato i banali argomenti che espone; e nemmeno perderò tempo a linkargli gli articoli del blog e non, che rispondono alle sue stupidaggini.
    Io non gioco più su questi argomenti e con questi soggetti tanto poveri di tutto, di cultura, di esperienza, di capacità di guardare ciò che gli frana intorno nel nostro ed in altri paesi e tanto altro; se volete farlo voi, cari amici, magari i più giovani e ancora pazienti, pensando di sanare le sue enormi lacune, perchè di questo si tratta, fatelo, io mi rifiuto di dedicare il mio tempo prezioso ed Alberto sa di cosa parlo, a questo personaggio, anzi già ne ho perso troppo scrivendo queste cose.

    RispondiElimina
  44. Personalmente penso che uno che si presenta cosi è un'anima già dannata negli inferi dell'ignoranza e della presunzione. Tempo sprecato è cercare di aprire gli occhi di chi ama essere cieco. Prof., grazie di tutto.

    RispondiElimina
  45. Uhm...anni '70/'80....intenditore...Michele....
    Se tre indizi fanno una prova, qui glen grant ci cova.

    Se mi ha perdonato la battutaccia e sta continuando a leggere, Le consiglierei un filino di cautela. In questo blog la prima lezione che ho appreso è tutto sommato la più semplice ma allo stesso tempo la più difficile da mandar giù: il rispetto del principio di competenza. A mia memoria, non ricordo post sulla progettazione di ponti e/o di saldature delle travi d'acciaio. Qui troverà, gratuitamente, lezioni di economia, politica economica ed economia politica. Vi si approcci senza il presuntuoso atteggiamento di chi, magari in virtù di successi imprenditoriali, si ritenga per ciò stesso un economista. Ho una notizia per Lei. Non lo è. Sarà, glielo auguro, un ottimo imprenditore o un ottimo professionista. Ma non è un economista.
    Ah, quasi dimenticavo la parte più importante. Questo non è solo un blog di economia.
    Lo segua e scoprirà a cosa mi riferisco.
    E, quando lo avrà scoperto, vada qui
    http://www.macchianera.net/2017/07/28/mia17vota/
    Categoria 27, settima opzione. Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. (modo precisino on)
      credo che categorie o almeno opzioni vengano ruotate per impedire voti automatici

      Elimina
    2. Precisazione più che opportuna. Credo che la rotazione serva ad evitare i bot.

      P.s. Michele, è un po’ come negli ’80 quando tutti evitavano (di comprare) i bot per timore dello spread. No, aspè…

      Elimina
  46. Il Signor Michele Corvo pone domande dimenticando che tutti gli elementi che Egli cita:
    - avere una moneta che vada al di là dell'Italia
    - interessi al 2% anzichè al 15-20%
    - stabilità dei prezzi
    - svalutazione della Lira per sostenere un'economia non competitiva
    non sono mai stati nè possono essere da soli fattori di crescita e sviluppo poichè non creano alcuna condizione essenziale alla prosperità economica.
    Aver perso la sovranità monetaria non è certo un vantaggio
    Gli interessi al 2% possono essere un fatto positivo in un contesto di crescita economica ma quando il sistema creditizio non finanzia le imprese ed è votato alla speculazione finanziaria che senso hanno i bassi tassi di interesse?
    - la stabilità dei prezzi......dovuta a cosa ?
    Provi a chiederselo il Signor Michel Corvo e capirà che non è certo, in questo momento storico, essa non è un risultato ottimale per le politiche economiche imposte per mezzo della Moneta Unica.
    - a mio ricordo ad ogni svalutazione della Lira è sempre seguito il miglioramento dei saldi dei con l'estero. La flessibilità del cambio dava all'Italia uno strumento di aggiustamento che ora non ha più.....non penso ci sia da vantarsene o da gioirne; non abbiamo più una moneta nazionale, nè una Banca Centrale autonoma, nè gli strumenti di politica valutaria, monetaria e di Bilancio (vedi alla voce Fiskal Kompakt). Perchè dovremmo esserne felici Signor Michele Corvo ?
    Cosa ha Lei da insegnarci e cosa ci rimprovera ?
    Non penso che farsi dettare l'agenda economica da Bruxelles e dai tedeschi (che poi è la stessa cosa) sia nell'interesse di chi crede e sà di avere le capacità, la dignità e la competenza per fare bene a casa propria, cioè nell'interesse degli italiani con la I maiuscola.

    RispondiElimina
  47. Sig. Corvo, si deduce dal suo commento che lei non è un economista, come me del resto. La cosa in sé non sarebbe grave (questi economisti, in effetti, peccano spesso di superbia, anche se alcuni se lo posso permettere, come il nostro ospite, altri meno. Ma non divaghiamo).
    Vorrei solo farle una domanda semplice semplice: ma lei in che mondo vive? Nel bel mondo (mistificato) che ci viene raccontato dalle TV e dai giornali o in quello reale?
    Perché vede, anche io non sono un'economista eppure mi è bastato guardarmi intorno per capire che c'è una certa discrepanza fra ciò che ci viene propagandato a tamburo battente da tutti i media, e di cui lei si fa spero involontariamente eco, e la realtà fatta di uomini e donne che tutti i giorni lottano per conquistarsi la dignità di essere tali attraverso gli strumenti del proprio lavoro.
    Quindi ora io le chiedo: ma non le ha viste le migliaia e migliaia di piccole e medie imprese che hanno chiuso i battenti nel corso degli ultimi dieci anni? E i milioni di disoccupati (stiamo parlando di percentuali a due cifre eh)? Neanche le è giunta voce di quanta gente si è suicidata per questo motivo? Eppure ogni tanto, raramente invero, nei giornali, nell'angolo in basso a destra, la notizia appare, di sfuggita, dura un niente per poi scompare nel cimitero degli ultimi da dimenticare in fretta. E non ha visto neanche la nostra grande industria svenduta a prezzi di saldo? Oppure la sistematica erosione del nostro sistema welfare?
    Potrei continuare con tante amenità di questo tipo, ma mi taccio perché già sento una voce leggermente lamentosa dire: ma è colpa nostra, lo abbiamo meritato, perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, perché non siamo stati capaci di rimanere competitivi in un mondo sempre più globalizzato o perché… quando c'è da andare in guerra siamo pavidi e la buttiamo in caciara (ops, ma tu guarda, proprio oggi ho finito di leggere un libro sull'insurrezione del nord occupato dai nazifascisti nella primavera del 1945 e devo dire che non mi sembra proprio che i nostri italiani scherzassero allora né fossero pavidi, ma tant’è, siamo così strani noi italiani, tanto geniali quanto miseramente tendenti al vittimismo nella migliore delle ipotesi, o al micidiale autorazzismo eteroindotto. Eh sì, non scordiamo cosa gli alleati di allora studiavano a tavolino per sminuire il senso della nostra liberazione).
    Comunque se per caso le è giunta voce di tutte queste cosucce, il pensiero che forse ci sia qualcosa di distorto nel sistema economico che ci stanno imponendo i nostri politici proprio non le attraversa la mente? Il fatto che una crisi partita nel 2008 e di cui non si vedono spiragli dopo dieci anni (la crisi più lunga della storia) e che ci sta massacrando su più fronti non le fa venire in mente che forse gli strumenti economici che dovrebbero servire per superarla non vengono applicati dal nostro governo? E se non vengono usati, perché? Perché non vogliono per cattiveria, o non possono perché, udite udite, c’è il famigerato “vincolo esterno” che ci sta incaprettando chiedendo persino di stringere più forte il cappio. Perché si sa siamo un popolo di fannulloni, bamboccioni e pure mammoni (che non guasta mai).
    Non mi dilungo, ho già esagerato. Se ha voglia di approfondire sta a lei, solo a lei sciogliere i nodi e cercare in questo blog tutte le spiegazioni che io non so darle.

    Chiedo scusa al mio ospite per questo mio commento che è più uno sfogo e che non ha nessuna risposta tecnicamente economica da dare, ma che vuole solo esprimere rabbia e dolore nel constatare quanto il potere della propaganda e della mistificazione abbia infettato la mente di tanti connazionali, ponendoli al confine fra il nemico esterno e quello interno, in una ripetuta antitesi fra chi ha lottato e lotta per la libertà dall’occupazione e chi invece ostinato si è alleato con il carnefice, ieri come oggi (scusate ma le letture incidono profondamente il pensiero ed il linguaggio).

    RispondiElimina
  48. Io, appena ho letto «non sa cosa voglia dire avere una moneta che vada al di là dell'Italia, perché non ha mai lavorato con l'estero, forse ha cambiato le lire per qualche viaggio di piacere», mi sono intristito assai perchè ho immaginato un signor Michele che vive in un paese senza Bancomat, senza calcolatrici e calcolatori, senza reti telematiche, senza transazioni elettroniche che trasferiscono in tempo reale fior di quattrini operandone simultaneamente la conversione di valuta, e insomma mi son messo subito a pensare a come fare per far arrivare da lui una missione di bravi padri cristiani a scavargli un pozzo ed edificargli una scuola, e non son riuscito ad andare oltre, non potevo pensare ad altro, ero immobilizzato a quel pensiero. Mi dispiace. Mi scopro sensibile.

    RispondiElimina
  49. Se avessi tempo mi andrei a spulciare tutti i post in cui saltano fuori commenti con questo tono...solo per curiosità statistica, ma credo che sia "ciclico"...

    RispondiElimina
  50. Ricorrere alle svalutazioni per sostenere l'economia, questa sarebbe la grande colpa... ma quando a rivalutare sono gli altri invece la colpa di chi é?

    RispondiElimina
  51. Posso darle un consiglio Sig. Corvo? Seguabil mio esempio: prima di scrivere ci pensi dieci volte e poi... non scriva. Cordialmente

    RispondiElimina
  52. Occorre avere pazienza (se ne è rimasta...) 37 anni di martellante propaganda a tutti i livelli non sono bruscolini per nessuno!
    D'altronde il signore, con quel nome, probabilmente è un intenditore di Whiskey. Di Scotch? Non credo. Probabilmente di Bourbon, un liquore di frontiera. Sicuramente non di Southern Confort, troppo simile al sapore dolciastro delle confortevoli svalutazioni competitive proprie degli stati spreconi del sud. In ogni caso la Grappa non la capisce, anzi ci dice chiaramente che la schifa. Rimarrebbe lo Jagermeister, liquore denso, speziato, erbaceo, direi forte e nello stesso tempo sottovalutato dal sistema degli intenditori. Forse troppo amaro per lui, troppo per stomaci forti.

    RispondiElimina
  53. Molto umilmente, avendo altri prima di me ben articolato la questione da un punto di vista tecnico, vorrei far notare al nostro, che evidentemente al tempo non c'era, che nel 1989 -per dire- con il mio primo stipendio da insegnante con le quattro lirette che mi davano cambiavo l'auto ogni due anni e mi ci son fatto la casa.
    Ovvio essendo io
    figlio di operai e mia moglie di un norcino non avevamo tanti soldi da parte e la banca ci prestò il resto al tasso del 18%.
    Ovvove!!!
    Un corno, perché le rate del mutuo le abbiamo pagate tutte senza problemi. Ora invece con un nuovo mutuo al 2% fatichiamo.
    Può spiegarmi l'inghippo?
    Può inoltre spiegarmi come mai i miei genitori operai alla Perugina han potuto far studiare due figli di cui uno fuori sede mentre noi, professori e professionisti non ce la facciamo?
    Può inoltre spiegarmi come mai le PMI non prendono prestiti in banca se i tassi sono così bassi?
    Può infine spiegarmi come mai negli anni 80/90 tenevo le contabilità di artigiani e commercianti e ci "scappava la pagnotta" e non solo quella ma ora fatico un tantinello a prendere la contabilità di una multinazionale perché le piccole imprese, quelle che han fatto GRANDE il nostro grande Paese (e questo non se lo dimentichi eh!) non ci sono più?
    Forse per mia incapacità?
    E qui mi taccio perché chi offende l'Italia e gli Italiani, secondo la ben nota regola del Tutti=Tutti-1, non merita la perdita del mio tempo:
    il buon Samaritano aiutò appunto un forestiero..

    RispondiElimina
  54. Gentile sig. Corvo, negli anni in cui gli interessi erano alle stelle (rispetto ad ora) una coppia di poveri cristi di operai otteneva senza eccessivi problemi un mutuo per comprarsi una casa e le imprese lo ottenevano per finanziare la propria attività. Ora dica lei se i poveri Cristi di oggi trovano più o meno facilità ad ottenere mutui prima casa nonostante i tassi al 2. Per quanto riguarda le imprese le dico io, invece, che non so davvero come faccia mio suocero a tenere aperto con 7 dipendenti e banche che girano le spalle anche se non ci siano ritardi nei pagamenti. A proposito la informo anche del fatto che a quel tempo la sanità era completamente gratuita così i soldi che non si spendeva per curarsi venivano spesi nella realtà economica in cui si viveva. Oggi invece...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "A proposito la informo anche del fatto che a quel tempo la sanità era completamente gratuita (...)..."

      Ehm, una precisazione: la sanità non è mai stata "gratuita", ma finanziata con la fiscalità generale (ben più bassa di quella attuale per i ceti "normali"). Oggi la pressione fiscale è alle stelle, ma i soldi, come sapiamo, si utilizzano per pagare gli strozzini internazionali...
      SR

      Elimina
  55. Forse il sig. Corvo non ha mai avuto un'azienda e così si confonde con questo:

    "Ricambiamo l'interesse con il 2%

    Arancio+
    Se cominci ad accreditare stipendio/pensione su Conto Corrente Arancio puoi avere il 2% sulle somme che scegli di vincolare per 6 mesi su Conto Arancio.

    Promozione valida fino al 21 ottobre 2017: scopri i dettagli".

    Per le imprese, invece, sul sito del Mediocredito Italiano si trova roba così:

    FOGLIO INFORMATIVO N. 2059
    FINANZIAMENTI MT IMPRESE
    FINANZIAMENTO PER LA RICERCA E
    INNOVAZIONE A TASSO FISSO

    Tasso fisso
    Ammortamento italiano
    rata trimestrale
    con garanzia ipotecaria TAN 6,10
    senza garanzia ipotecaria TAN 11,75
    finanziamento di euro
    500.000,00, durata: 5 anni

    Sugli scoperti in c/c, la Cassa di Risparmio di Asti:
    https://www.bancadiasti.it/wp-content/uploads/trasparenza/FIA0117.pdf
    da il costo del fido con TAEG al 17,994% al quale, temo, vada aggiunta la commissione disponibilità fondi, che si paga anche quando il fido non lo utilizzi (aridatece la commissione del massimo scoperto).

    RispondiElimina
  56. "Accettare la sfida"
    Aridanghete!
    Siamo in un talent show?
    "Jonathan, accetti la sfida di ballo con Jasmine?"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adrianaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!

      Elimina
    2. https://youtu.be/xahfiFeQlsY

      Qualcosa mi dice che apprezzerai il commento su Jonathan e Kevin
      By Elio

      (Un po' OT, ma forse no)

      Elimina
  57. "l'Italia ricorrere continuamente alla svalutazione per sostenere un'economia non competitiva"

    Perchè limitarsi a considerare solo il lato della svalutazione? Dovrebbe vedere anche l'altro lato, LA RIVALUTAZIONE.
    Ha mai considerato come mai ai tedeschi LA RIVALUTAZIONE del marco non faceva tanto piacere?
    Sarebbe in grado di spiegarci perchè mai la svalutazione è brutta quando si parla di lira e utile e bella quando si parla di euro?
    Ha presente la legge della domanda e dell'offerta? Questa legge può essere fortemente alterata quando qualcuno, come lei, comincia a ritenere la svalutazione una cosa negativa e non un sistema che possa riportare equilibrio verso paesi che IN MANIERA SCORRETTA hanno fatto concorrenza ricorrendo AL DUMPING SALARIALE. Perchè quando non puoi svalutare la moneta (avendone perso il controllo) per rendere le merci di quel paese meno convenienti ed accessibili, sei costretto a fare lo stesso DUMPING SALARIALE altrimenti la competizione (TRUCCATA) la vince il paese che per primo ha, TOGLIENDO DIRITTI E SOLDI AI PROPRI LAVORATORI, iniziato una guerra le cui vittime sono il popolo e la democrazia e quelli che l'hanno voluta ne traggono due vantaggi, uno sottoforma di profitti, l'altro sottoforma di potere e controllo della politica.

    Se lei sostiene che siamo noi a non essere competitivi, che il paese non è abbastanza progredito, ha provato a pensare che ciò potrebbe essere dovuto ad UNA COMPETIZIONE ALLA QUALE NON CONVIENE PARTECIPARE?
    Ebbene l'euro è questo, un biglietto per entrare in un'arena dove ci si scanna e in cui le regole vengono trasgredite in maniera palese o subdola.
    Senza l'euro potremmo competere senza sottostare al più forte, perchè quando è il più forte a decidere, non può certo essere il debole a rimanere vivo.

    RispondiElimina
  58. Caro signor corvo le svalutazioni della lira, che viste da un'altra prospettiva sono rivalutazioni delle altre monete,èrano frutto della semplice legge della domanda e dell'offerta, i prestiti al 30%, non che oggi ci si possa indebbitare poi a molto meno,èrano sostenibili grazie alle crescita sostenuta dalla domanda interna tutelata dalla tanto vituperata scala mobile.
    Questo sistema ci permise di diventare una potenza industriale, ora lEurone ci sta trasformando in un paese di suicidi ed esuli.

    RispondiElimina
  59. "Mi è stato consigliato di recente (agosto 2017)questo sito, come un luogo dove vengono espresse liberamente idee valide nel campo economico..."

    L'incipit è terribile. Qui non si "discute liberamente", questo non è Facebook dove chiunque possa dire la qualunque senza conseguenze, dove sono tutti tuttologi ed esperti scienziati.
    Qualcuno dice che la scienza non è democratica e io aggiungo "per fortuna", ma che si basi su ricerca e comprensione di fenomeni e sullo studio di essi.
    L'economia è una scienza e come in tutte le scienze, appaiono ciarlatani e venditori di olio di serpente anche in essa, oppure prostitute intellettuali che per 30 denari tradirebbero chiunque, financo la propria madre.

    Allora uno come fa a capire da che parte sta la ragione?
    Inizia col vedere chi dice cose che poi si avverano e chi continua imperterrito, anche di fronte all'evidenza, a negare e a raccontare come sia la nostra inferiorità razziale ad impedirci di emergere.

    Consiglio un'ampia lettura di questo blog, di tutti i Q.E.D. e soprattutto, di farsi un esame di coscienza: dire che in Italia si sta meglio oggi rispetto agli anni '80 e '90 è una sesquipedale cazzata (mi scusi, mi è scappata).

    RispondiElimina
  60. Jeeeeez! La moneta che va al di là dell'Italia non arriva al di là dell'Atlantico e quando è arrivata sopra 1.30 USD (autunno 2005, se ben ricordo) ha provocato una devastante ristrutturazione delle filiere produttive, contribuito al -25% della produzione industriale e quant'altro. Quando è arrivata a 1.4 USD i sopravvissuti esportatori fuori eurozona stavano per morire, ora che il metadone di Draghi ha smesso di essere efficace rischiamo di tornare da capo. Spiegare al signor ingegnere che non tutti lavorano nella filiale dell'azienda tedesca (o in una partecipata da enti pubblici o dallo stato, chissà perché penso a ENI) temo sarebbe inutile. Quello che è chiaro è che ci sono realtà per ora al riparo dall'apocalisse generata tramite moneta unica e stabilità dei prezzi. Sappiamo che non sarà così ancora per molto, quindi c'è speranza (o meglio disperazione) in attesa per tutti.

    RispondiElimina
  61. Egregio Signor Corvo,

    Non condivido il suo pensiero, ma farò di tutto affinchè lei lo possa esprimere liberamente. Le propongo, soltanto, di spsostarci in un luogo più adatto a questo: il bar sotto casa dove, immagino, lei già trascorra gran parte delle sue giornate

    Con immutato rispetto,

    Voltaire

    RispondiElimina
  62. Gentilissimo Michele Corvo, in effetti è stato consigliato bene. Molti di noi sono qui dal novembre del 2011 e hanno faticato per capirci qualcosa. Qualcuno di noi lo fa ancora. Faticare intendo. Come ogni classe di studio il livello non è eterogeneo proprio perché qui non si esclude nessuno e si cerca di non lasciare indietro nessuno.
    E' inevitabile perdere qualcuno per strada perché la materia non è semplice: non è da tutti saper fare una proporzione perché nella vita, magari, non ne ha bisogno. Più probabilmente non non sa di averne ma, in realtà, ne calcola di continuo.
    C'è di buono però che Alberto Bagnai sia un docente, per altro disponibile, in grado di spiegare in maniera semplice e chiara.
    Cosa non da poco, non ha mai chiesto di credergli sulla parola: cita sempre le fonti dei dati e ci fornisce gli strumenti per verificare.
    Mi sento di darLe un unico consiglio, inizi da questa sezione: Per Cominciare
    Fatto questo, ci riprovi.
    Sei anni da recuperare sono tanti, il materiale da sfogliare anche ma non si dia per vinto.
    Noi L'aspettiamo: buona lettura.

    Laura

    RispondiElimina
  63. Scusi professore,
    ha detto, incidentalmente, che sta preparando le slides per Maratea, poiché vivo a pochi chilometri da quella splendida località, vorrei sapere se e quando (e dove esattamente) interverrà nella perla lucana del Tirreno. Infatti non vorrei perdere l'onore di assistere ad una sua conferenza/dibattito, se si tratta di un evento aperto al pubblico.
    Grazie e saluti.

    RispondiElimina
  64. Caro Michele per vedere chi ha ragione di solito osservo quali affermazioni vanno nella stessa direzione dei flussi di denaro. Insomma segno i QED più "pragmatici".

    Ad esempio, grazie al Prof, non solo ho capito tante cose che vedevo all'estero (e non comprendevo), ma il mio ETF 5x EUR/USD fa il 40% in due mesi. Se avessi seguito le indicazioni contrarie sarei a -40%. Comprendes?

    Certo, rinuncerei volentieri agli investimenti finanziari per tornare ad avere un paese deve si possa lavorare ed imprendere come una volta, ma grazie a persone come lei devo accontentarmi per il momento...

    RispondiElimina
  65. Finalmente una persona preparata a cui posso chiedere una spiegazione seria:
    Ho acquistato casa alla modifica cifra di 145000€ che sto pagando con un mutuo di 15 anni e una rata a tasso variabile
    Del valore medio di 950€ ( circa )
    Quanto avrò pagato la casa alla fine dei 15 anni , o meglio che tasso avrò sborsato ?

    RispondiElimina
  66. Professor Bagnai, non si preoccupi, eventualmente, di rispondermi, da diligente suo lettore sono riuscito a trovare il programma della manifestazione a Maratea: non mancherò.
    All'ingegnere dr. Michele non ho altro da aggiungere: in (cog)nomen homen ...

    RispondiElimina
  67. A proposito di competizione, come si fa a competere quando Bundesbank interviene senza scandalo ad acquistare Bund in asta per abbassare ancora di più i ridicoli tassi di mercato mentre Padoan rinuncia a priori a far fare la stessa cosa a Cassa depositi e prestiti per i nostri Btp?

    RispondiElimina
  68. Come al solito il geniale e brillante PROF., ha lanciato una provocazione, voleva mettervi alla prova della competenza e preparazione che avete acquisito. Ci è riuscito in pieno !!! Devo apprezzare che la maggioranza degli intervenuti ha acquisito una competenza sopratutto nella facilità di esposizione, il che aiuta gli altri a recuperare terreno nella preparazione. GRAZIE a tutti, ma sopratutto al PROF.
    Posso permettermi di lanciare una provocazione:
    "Se la svalutazione è riferita alla moneta, e l'inflazione alle merci, perchè allora la moneta è una merce?:.........Studiando!
    Sono consentiti offese e i massacranti rimproveri.

    RispondiElimina
  69. io più coccoloso di così non ce la faccio!

    RispondiElimina
  70. Gent. Corvo, e se dovesse scegliere un articolo di quest'anno dello stesso blog da additare come summa di castronerie quale indicherebbe?

    Vede prof, non tutto il male vien per nuocere, abbiamo un'indicazione fenomenale

    RispondiElimina
  71. Dice un vecchio direttore di banca.." ai miei tempi c'erano i tassi al 15% ma le persone riuscivano a pagarli, adesso con i tassi al 2% ti mangiano casa e capannone!"...meditate gente...

    RispondiElimina
  72. Saranno i fatti, forse, a convincere il nostro nuovo amico che si sbaglia. Leggendo il commento a me è venuto subito in mente questo post: http://ilpedante.org/post/paura-della-paura ed in particolare il seguente frammento: "Nel regno animale di cui siamo cittadini una debolezza percepita è più letale di una debolezza reale. Perciò nel linguaggio corrente l'epiteto di "debole" ferisce più di ogni insulto: perché insinua menomazione, parassitismo, inadeguatezza alla vita."
    In bocca al lupo.

    RispondiElimina
  73. Da ingegnere so quanto bisognosa di "affetto" sia la cetgoria, ma questo signore è un volgare troll o un perfetto idiota, tertium non datur, come molti lettori del blog hanno già prontamente notato.
    Mi viene solo da ricordare uno dei miei maestri che diceva che non è necessario avere la consapevolezza(o l'impressione) di sapere. L'importante è invece sapere da chi o da cosa attingere il sapere utile alla causa, il che significa educarsi a un continuo e saggio esercizio di umiltà.
    Di conseguenza, fuori dall'ambito della professione che davvero poco vuol dire in questo contesto, esercizio a riconoscere i maestri, che sono coloro che riescono a realizzare "riforme strutturali" del nostro bagaglio di informazioni e umanità (mi si permetta la goffa battuta).

    Non credo sia importante spendere parole per il troll di cui sopra, colgo invece l'occasione di interrompere la mia lettura del blog solitamente silenziosa per rinnovare un sincero, umano ringraziamento al padrone di casa.
    Le sono grato Prof. Bagnai, lei probabilmente non sa, e ha tutto il rispetto di non curarsi di quanto, ma sono sicuro che un po' le farà piacere sapere che un altro cittadino istintivamente "de sinistra" abbia trovato grazie a lei il substrato analitico al suo sospetto che gliela stessero raccontando.
    Buon lavoro
    Francesco "Kozzalonero"

    RispondiElimina
  74. Michele, ci sarebbero i libri del prof, o la sezione del blog "Per cominciare" o quella dei video. Io le consiglio questi due sulla produttività. A me la cosa che dispiace di più è vedere uno afflitto da autorazzismo. Quando serviva, si disse che erano corrotti e inefficienti anche a tedeschi e giapponesi, quindi allacci le cinture e si metta in viaggo.
    http://goofynomics.blogspot.co.uk/2012/03/cosa-sapete-della-produttivita.html
    http://goofynomics.blogspot.co.uk/2013/11/produttivita-salari-crisi-logaritmi.html

    RispondiElimina
  75. "ma l'Italia, come al solito, quando c'è da andare in guerra pensa che tutto sia uno scherzo e che gli altri ci aiutino perché siamo simpatici e da noi si mangia bene".

    Sono ormai abituato a sentirmi offeso in quanto Ingegnere, ma non avrei mai pensato di poter essere altrettanto indignato, leggendo un articolo su questo blog, in quanto Militare.
    Non capisco a quali guerre si riferisca il signor Michele, ma in quelle realmente combattute gli Italiani hanno SEMPRE dato prova di valore e onore (anche se spesso questi dettagli non vengono riportati nei libri scolastici, in pieno spirito autorazzista).
    Forse non è questo il blog adatto per cercare di rendere giustizia su questo tema, ma credo sia calzante l'esempio di un italiano che la guerra l'ha combattuta veramente: Salvatore Todaro.
    Detto il Don Chisciotte del mare, Todaro è stato Comandante di Sommergibili durante la seconda guerra mondiale, destinato alla base atlantica dei sommergibili italiani a Bordeaux. Nell'ottobre del 1940 riuscì ad affondare un piroscafo belga da 5000 tonnellate. Dopo l'affondamento, Todaro fece qualcosa di insolito in teatro di guerra: raccolse i naufraghi e li rimorchiò per alcuni giorni verso la terraferma, esponendo la sua unità e il suo equipaggio al possibile fuoco nemico.
    Tale comportamento cavalleresco non piacque affatto al Comandante dei sommergibili tedeschi, l'ammiraglio Dönitz, che chiamò a rapporto il Comandante Todaro. L'ammiraglio, con alemanno rigore, fece presente a Todaro che mai un Ufficiale tedesco, per puro altruismo o sentimentalismo, avrebbe rischiato l'affondamento del proprio sommergibile per mettere in salvo il nemico (normalmente venivano mozzate le mani di chi provava a mettersi in salvo sull'unità del nemico). Ma Todaro, tranquillamente rispose: "ho agito in quel modo perché in quel momento sentivo sulla schiena il peso di molti secoli di civiltà. Un Ufficiale tedesco, forse, non avrebbe sentito quel peso".
    La storia insegna, la storia ritorna.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Goofynomics è ovunque, spero che tanti altri nelle forze armate abbiano la stessa consapevolezza che ha Lei, non per fare chissà quali "gesti eclatanti", ma come segnale che in tanti strati della società italiana sta riaffiorando un pensiero critico che, poggiandosi sulla conoscenza della propria storia e intuendo i reali meccanismi economici in atto, si oppone alla narrazione dominante incentrata sui temi come quelli della "competitività" e delle "sfide". Spero saremo sempre di più e sempre più ovunque, grazie.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.