domenica 6 agosto 2017

Save the boy

Al supermercato. 

"Ciao, sono Astolfo: avrai sentito parlare di noi!"

"Sì, naturalmente. Ti parlo brevemente di me: io sono Alberto, sono comunista, e nel mio mondo per voi non c'è posto".

"Ah. Mio padre è socialista...". 

"Nel suo mondo ci sarà sicuramente posto per te: l'affetto per i figli è qualcosa che si può solo sperimentare, non descrivere. E tu certamente lo meriti..."




(...con questo caldo, e in questo clima politico, bisogna dire che questo lavoro merita #rispetto. E il primo rispetto è la chiarezza: tanta ne pretendo quanta ne infliggo. Non è un fatto personale...)

34 commenti:

  1. Paio io.
    Quando mi gira bene aggiungo, in alternanza, che son gattara o che sto con Darwin.

    (Alessandra/Cassandra da Firenze che si affaccia sul Canale di Sicilia)

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  2. M'hai battuto sul tempo! Sta scena la volevo fare io!

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    1. Non merito cotanto follower. Conterò fino a un milione in base due la prossima volta che mi viene un'ispirazione simile: 1, 10, 11, 100,...

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  3. Ma povero! Che ha fatto di male Astolfo? Era un piddino in libera uscita? Uno di quei noiosi questuanti inconsapevoli che pretendono di spiegarti il mondo senza averlo nemmeno capito?

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  4. Wikipedia: "Divenuto re, esaltò quindi l'elemento longobardo. Agli inizi degli anni cinquanta dell'VIII secolo raggiunse una posizione di potere sull'Italia pari, se non superiore, a quella dei suoi grandi predecessori Grimoaldo e Liutprando, tanto da sfiorare la piena unificazione della Penisola sotto il suo scettro. L'intervento dei Franchi di Pipino il Breve, invocati dai papi, ridimensionò tuttavia rapidamente la potenza del regno, riportandolo al rango di un potentato regionale." Mi ha fatto riaffiorare un ricordo dei tempi di scuola, quando una prof di italiano (bella donna, ma parecchio piddina ante-litteram, siamo nei primi anni '80) indicava nel Regno Pontificio una continua rovina dell'altrimenti storia italiana. Mille e passa anni non si cancellano facilmente.

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    1. Un inciso: che belli quei nomi ... Grimoaldo, Liutprando, Autari, Teodolinda, Arialdo ... oramai desueti, chissà come mai, sembra che si voglia cancellare una parte del nostro passato. Anni fa avevo proposto Liutprando come nome per il secondo figlio, ma senza successo. Ora, quando ricordo questo episodio, in casa vengo subito cazziato, ma che matto, ma che nomi ...

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    2. Nomi: e anche Rosamunda o Rosmunda, ammesso siano filologicamente parenti, anche varianti l'uno dell'altro.

      Per fortuna dal Medioevo è rimasto Eleonora.
      Ed è rimasta nella storia quella d'Aquitania.

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  5. Se el la ciama' Astolfo eg vol mina tant ben....cione!

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    1. Io ci ho messo qualche momento a capire la battuta...

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    2. Vi conviene perché porta un prosecco da paura!

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    3. Vigne Matte un eccezzionale prosecco prodotto nelle colline che furono di Astolfo ... poi col tempo i suoi contadini si sono emancipati ma adesso Astolfo jr li vuole leuropizzare nuovamente

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    4. Manco io ci ho capito granchè. Mi prenoto quindi per il brindisi (alla mia ignoranza?) :)

      Saluti cordiali

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    5. Posso aggiungermi?

      Berro' poco perché sono a dieta, di mantenimento ma sempre dieta.

      Ma se pure si mangia, posso!!!
      Ho pattuito con la nutrizionista una stramangiata al mese.
      Però, quella di agosto, piccola stramangiata, è già stata vissuta.

      Ma se il simposio si ripetesse più in là, onorerei il banchetto, anche portando cibo tipico di qui: a scrocco sì, ma con misura :-)

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  7. Tempi duri per i venditori porta a porta...

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    1. Non per colpa mia. Io ho sempre cortesemente diffidato, ma ora ce lo stanno proprio sbattendo in faccia di essere il poliziotto buono dell'imperialismo, e questo non può non avere ricadute.

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  8. Caro prof,
    Come ultima ruota del carro anche loro sono vittime... ma faccio così fatica a considerarli tali....

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    1. Cara, io gliel'ho spiegato, ma se non è chiaro a te temo che non lo sarà nemmeno a lui. Poco male: anch'io sto con Darwin, come Obli.

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    2. Il concetto di "vittima" non è qualcosa che abitualmente applico ai collaborazionisti (consapevoli o meno, fottesega) di un esercito di invasione.

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    3. Caro Federico, premesso che posso bloccare utenti anche su blogspot (l'unico finora è stato il professor Carlo Alberto Carnevale Maffè, e mi ha detto che si sente solo), mi pregio di significarti che la metafora dell'esercito a mio avviso è un po' sfocata. Un esercito ha una catena di comando e controllo (sai, io ho fatto l'ufficiale...). Se sai dirmi la catena gerarchica del senegalese che voleva vendermi un cappello alle Fornacelle, allora vai avanti con la solfa dell'esercito. Altrimenti richiamo il giovine, e il cappello lo regalo a te.

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    4. Esercito = grande moltitudine di persone (vedi ad es. esercito industriale di riserva).

      Invasione = irruzione in un luogo in grande quantità.

      Che poi questo "esercito di invasione" effettivamente imbracci le armi (personalmente non lo credo, perché l'approccio di eliminazione soft degli autoctoni funziona altrettanto bene e innesca meno naturali resistenze) solo il tempo potrà dirlo, non certo la mia ignoranza su una catena di comando che porta al coordinamento de facto di Jugend Rettet, della guardia costiera svedese e delle marine militari di mezzo mondo (che mi pare curioso avvenga spontaneamente, ma chi lo sa; potrebbe essere una di quelle geometrie emergenti tipo forma dello stormo degli uccelli o del nido delle api).

      Di certo non sarebbe la prima volta che alcune note grandi potenze, per poter utilizzare carne da cannone in ottica rivoluzioni colorate, la importino ove non sia presente quella giusta sul territorio; quindi nessun particolare stupore se andasse poi così.

      Di certo i dati ci dicono (anche nella Germania che alcuni vogliono così desiderosa di forza lavoro importata dal terzo mondo) che gli alloctoni degli ultimi anni si stiano integrando solo in minima parte nella filiera produttiva (cito riferimenti su richiesta perché 1.sono senza pc e 2. sono in ferie), non era difficile prevederlo vedendo la qualità degli arrivi (anche qui dati su richiesta), quindi se non sono qui per svalutare il lavoro (o se lo sono in minima parte con effetto assolutamente non proporzionato rispetto allo sforzo profuso) ci dovrà pur essere un'altra ragione.

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  9. Da copiare - e non solo con i questuanti di un certo tipo come Save et similia (neutro plurale, "cose"), ma con i rompi di tutti i tipi.

    Rompi a mio insindacabile giudizio, poiché ne va la mia (non) pace interiore oppure inferiore, ma mia.

    Stufa realmente e finalmente di cercar di capire, e spesso riuscirci, e giustificare un discreto numero di persone a me note e incontrabili di nuovo, sempre troppo presto, quotidianamente.

    Certo che quando i pazienti e i comprensivi si stufano...niente di nocivo fanno, perché i freni li hanno ben forti e collaudati, come anche il senso del limite e i paletti che da lungo tempo pongono a se stessi.


    Ma, solo, cambiano atteggiamento perché cambiano mentalità.
    Avrò bisogno di un training costante, per un po'.
    Intanto imparo la parte, proprio bellina, come si dice nella natia altrui città.

    'Notte.

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  10. Da molti anni la mia risposta è sempre la stessa. Faccio finta di essere interessato, guardo il depliant o la locandina e:

    "No grazie, troppe banche fra gli sponsor, non mi fido"

    (E facevo bene)

    Non rispondono nè insistono.

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    1. Mi sembra un approccio molto costruttivo perché spinge gli operatori a porsi delle domande.

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  11. Stazione Termini di Roma,giorni fa, un tale, volontario di una nota organizzazione che salva i bambini dei posti dove il consiglio di sicurezza della stessa organizzazione vota a maggioranza sul come e quando sganciare bombe a grappolo mi fa, dopo due o tre educati miei rifiuti a finanziare la sua organizzazione "no profit": "Ma non vuoi salvare nemmeno un bambino siriano?" e ho dovuto dire " Vieni nella mia città Vattelapesca, dove la mortalità infantile è superiore al 30% rispetto la media e dove sono stati fatti tagli alla sanità che molti genitori non sanno come curare i propri bambini di 5 anni con un tumore al cervello" Silenzio tombale. Non capirò mai chi fa il volontario nei posti più improbabili, quando in Italia molte realtà e città sono veri e propri teatri di guerra o quanto meno post bellici.

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    1. E' molto più semplice aiutare un fratello che è lontano da te,piuttosto di chi ti è vicino. E' ipocrisia di aiutare chi ti è lontano per non celare la tua identità egocentrica e indifferente verso il prossimo tuo.

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  12. Avevo già scritto ma mi é saltata la linea. Commento assolutamente fuori tema. Leggo in questi giorni per la prima volta questo blog. Bella sorpresa! Ho letto anche, tra le righe, alcuni riferimenti geografici precisi. Nom sarà mica, per caso, proprio a Cavo? Se capitasse le darei con piacere il buongiorno di persona.

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    1. Ero a Rio. All'Elba boys non ne ho visti.

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    2. Mi stavo pentendo per questa specie di entrata a gamba tesa, é stato gentile a rispondere. Forse avrà capito che non sono un amante degli autoscatti con gli sfondi più improbabili. Un saluto

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