giovedì 11 agosto 2016

Bontà delle previsioni (arrivano i piddini)

idivev ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Stime preliminari del PIL, secondo trimestre":

gentilissimo bagnai, le devo porre una domanda:
le chiedo con molta sincerità: allora perché gran parte degli articoli stimano una crescita dello 0,1-0,2% del PIl?
Poniamola così: vorrei trovare la verità su quello che mi dicono sull'economia italiana e vorrei tentare di capire come cercare la verità senza essere offuscato dalla propaganda eppure sono confuso: se leggo sui giornali, al massimo si fermano a dire che nel secondo trimestre il Pil sarà fermo o avrà una bassa crescita, per ora nessuno o pochissimi si azzardano a dire che potrebbe essere negativo considerando che abbiamo gli indici pmi tutti più o meno positivi, ossia in espansione negli ultimi tre-quattro mesi(l'indice pmi composito italiano medio del secondo trimestre sta sopra i 50), se leggo lei l'opposto vengo a sapere .
Sono sinceramente confuso: sulla stampa leggo un certo ottimismo, mentre quando leggo su questo blog noto un clima ben diverso.
La domanda allora è:
Come può un povero mortale orientarsi in questa matassa di informazioni? come posso io capire da solo chi ha ragione e chi ha torto? Sono onesto: sinceramente penso che, se la stampa è troppo ottimista, lei forse, ma credo sia anche legittimo, sia certe volte un po' troppo pessimista eppure vorrei io stesso imparare a leggere i dati e prevedere le variazioni del Pil da solo, così posso capire chi ha ragione. I punti che mi confondono sono questi: perché allora gli indici pmi italiani negli ultimi quattro mesi, sì, non hanno avuto risultati brillanti ma erano in espansione se lei dice che nel secondo trimestre avremo decrescita? Eppure sul sole24ore leggevo che erano gli indici più affidabili per capire come andava l'economia, insieme alla produzione industriale che nel secondo trimestre ha avuto un andamento pessimo. Ne devo dedurre quindi che il sole24ore esasperava il valore degli indici pmi? Non solo, leggevo che il valore dell'indice anticipatore dell'economia, pur in decrescita relativamente ai mesi passati, comunque aveva un valore leggermente positivo: e l'indice anticipatore dell'economia sapevo fosse affidabilissimo nelle previsioni economiche del breve periodo. Da filosofo deduco che il problema è il fatto che il Pil misura una marea di componenti ergo un dato positivo non basta a dirci che il Pil in espansione o meno: forse, nonostante la stampa esalti qualche piccolo passo in avanti, ciò non basta a portare crescita. Mi può aiutare a capire, dopo tali riflessioni, se questi dati che ho elencato effettivamente bastano a dirci che siamo in ripresa o meno e perché, nonostante un indice anticipatore positivo, indice pmi buoni e solo la produzione industriale in netto calo, si arrivi a stime così pessimiste? Non si arrabbi: il punto è che ogni volta la stampa dice una cosa e lei un'altra e io voglio capire come giostrarmi in questi dati. Allora devo dedurre che l'indice anticipatore dell'economia ha errato a prevedere l'andamento economico essendo comunque in territorio leggermente positivo, pur in decrescita rispetto ai mesi passati? MI aiuti a capire

Postato da idivev in Goofynomics alle 10 agosto 2016 16:42



Oh, questo sì che è ragionare!

Attenzione, amici: qui abbiamo a che fare con un filosofo. Il suo scopo infatti è trovare la verità.

Voi mi direte: ne abbiamo visti di meno sprovveduti. Devo concordare con voi. Il nostro nuovo amico infatti va a cercare la verità nei giornali, che, come perfino uno dei loro più autorevoli collaboratori ha dovuto ammettere (per salvare la faccia, o qualcos'altro - tanto la differenza è poca) sono totalmente asserviti agli interessi del nostro capitalismo finanziaro bancarottiero. Lui "leggeva sul Sole24Ore", vi rendete conto? Un giornale del quale noi abbiamo imparato ad apprezzare l'attendibilità (risparmio esempi)... Lui vuole imparare a leggere i dati da solo per capire chi ha ragione! Ma allora è semplice: si iscriva a economia, faccia tre esami di statistica, tre esami di matematica, un paio di esami di econometria, demografia e spicci, poi prenda un dottorato, e avrà imparato. Altrimenti, rimanga pure schiavo della tronfia sicumera che lo porta a mettere sullo stesso piano un incompetente pagato per mentire (Zingales dixit) con un ricercatore che ha pubblicazioni internazionali. Già il fatto che lui metta sullo stesso piano fattispecie così diverse fa capire che il suo anelito di giustizia, il suo voler "capire (cioè decidere) chi ha ragione" è metodologicamente infondato, per il semplice motivo che giustizia è trattare fattispecie uguali in modo uguale e fattispecie diverse in modo diverso.

Se il nostro amico non arriva a capire che fra me e un qualsiasi "informatore" c'è un rilevante gap antropologico e culturale temo che non arriverà nemmeno a capire cose un pochino più complesse (quali, ad esempio, la costruzione di un intervallo di confidenza della proiezione).

Anche perché al nostro amico forse sfugge quello che ai lettori del mio blog non sfugge, cioè che io da cinque anni faccio previsioni quasi tutte giuste, mentre i propagandisti hanno fatto una serqua di previsioni sbagliate, dalla cui onta stanno ora cercando di lavarsi scoprendo ettolitri di acqua calda (gli risparmio esempi: glieli farà chi è stato attento). Chi sapeva nel 2012 che Francia e Finlandia sarebbero andate in crisi? Io. Chi sapeva nel 2012 che fra Usa e Germania sarebbero sorte tensioni a causa del surplus commerciale tedesco? Io. Chi sapeva nel 2013 che il 5 stelle non era effettivamento contro l'euro? Io. Chi sapeva a gennaio 2015 che Tsipras era eurista e non avrebbe aiutato il suo paese? Io. Chi aveva previsto a dicembre 2014 che nel 2015 saremmo cresciuti dello 0.6%? Io. Devo continuare?

Devo aggiungere, per ognuna di queste previsioni, il nome di un cazzaro autorevole opinionista del quale il nostro amico si fida, o che vuole mettere sul mio stesso piano, e che invece le ha completamente cannate? Faccia da sé, tanto se da una parte c'è "io", dall'altra, purtroppo, ci sono tutti gli altri, e trovarli non sarà difficile.

Detto questo, torniamo sul tecnico. Come ho già spiegato, è ovvio che un modello basato su un unico indicatore non può avere una enorme attendibilità. Il punto è quello che rilevavo nel post precedente e che il nostro nuovo amico ricorda: il manifatturiero è solo un settore dell'economia. L'IPI è strettamente legato ad esso, ma ovviamente poi c'è tanto altro: agricoltura (pochissima), servizi (moltissimi), costruzioni (stendiamo un velo pietoso). Quindi è chiaro che questo modello ha dei limiti. Diciamo però che con una sterzata così brusca della produzione da un lato e dei consumi dall'altro sinceramente le simpatiche opinioni dei direttori degli acquisti me le appenderei fra le tombe etrusche e i quadri del Tintoretto, però da professionista so che operiamo in un ambiente stocastico: certezze non possono essercene.

Detto questo, approfitto per chiarire come si valuta l'attendibilità di un modello previsionale: il modo migliore, naturalmente, è usarlo, e vedere se funziona.

A questo scopo, ho ristimato l'equazione proposta nel post precedente nei campioni che iniziano in 2010q1 e terminano nei trimestri da 2014q1 in poi, e ho usato il modello con le informazioni fino al tempo t per prevedere il dato del tempo t+1. Quindi, ad esempio, la prima stima è stata utilizzata per prevedere il dato di 2014q2. Poi ho stimato da 2010q1 a 2014q2 e ho previsto 2014q3. Poi ho stimato da 2010q1 a 2014q3 e ho previsto 2014q4. E così via. Ho insomma simulato un contesto operativo: quello in cui, con le informazioni disponibili fino a t, si prevede t+1. Questo è un primo ovvio test di bontà del modello, perché se in passato ha previsto male il futuro, c'è un ragionevole sospetto che possa predirlo altrettanto male in futuro. Naturalmente, a contrario, se il modello in passato ha previsto bene, non ci sono garanzie che possa farlo anche in futuro.

In ogni caso, i risultati sono questi:


Per essere un modello rudimentale, la performance è piuttosto buona: un errore medio assoluto percentuale dello 0.1%, e previsioni regolarmente all'interno dell'intervallo di confidenza. Certo: la previsione dell'ultimo trimestre 2015 non sembra tener conto della sterzata al ribasso dell'IPI: il PIL storico (in blu) continua per la sua strada. Può darsi benissimo che lo faccia anche nel secondo trimestre del 2016, e che quindi abbiano ragione i purchasing managers. In questo caso la linea blu "bucherebbe" la linea tratteggiata (il limite superiore dell'intervallo di confidenza) e questo dimostrerebbe che il modello avrebbe "sbagliato". Una crescita dello 0.1% come quella evocata dal nostro amico sarebbe sufficiente, perché porterebbe il dato trimestrale da 388807 a 389196 milioni, con un aumento di 389 milioni, pari a circa due euro in più a testa al mese per ogni italiano. Due caffè (quelli che dovreste offrire ad a/simmetrie).

Gentile amico: lei è renziano. Lo si capisce dalla sua naturale, istintiva simpatia, e dal fatto che vuole dimostrarci che va tutto bene. Con due euro in più al mese, che sono quelli che ci dimentichiamo nel carrello del supermercato, secondo lei l'Italia riparte?

Sinceramente, fra una crescita dello 0.1% e una dello 0% non vedo grande differenza. L'intervallo di confidenza della previsione del modello con cui stiamo giocando va in effetti da -0.1% a -1%. Una previsione con valore centrale 0.1, come quelle che lei cita, statisticamente si sovrapporrebbe a questo intervallo. In termini statistici è molto verosimile che le due previsioni non sarebbero significativamente diverse. Il punto è che naturalmente a uso del popolo bue (politici compresi) è inopportuno fornire misure di incertezza, cioè stime intervallari. Peccato che questo sia l'unico modo onesto di procedere quando si opera in un contesto probabilistico. Ma capita che le cose intellettualmente oneste siano in pochi a farle al mondo. Questo per dirle che in termini strettamente tecnici ci vorrebbe non solo un po' di tempo (perché si ottenga il dato definitivo del PIL, che non è quello che sapremo domani), ma anche molte informazioni in più (riferite allo scarto quadratico medio delle previsioni dei competitors) per sapere quale modello ha sbagliato di meno!

Le posso dare un consiglio? Non si prenda troppo sul serio, e non prenda troppo sul serio la situazione. Il modello che ho descritto nel post precedente è dichiaratamente un divertissement statistico: vediamo quanta informazione sul PIL ci fornisce l'IPI. Ma al di là di quello che posso pensare o scrivere io qui, vede, c'è un problema. E il problema è che una situazione nella quale le stime trimestrali del PIL ballano sulla lama dello 0% è senz'altro grave, ma non seria. Da quale parte cadano, le assicuro, è la parte meno grave della faccenda.

Questa sarà però la nostra situazione finché non ripristineremo un mondo normale. Cosa che la nostra stampa ci impedisce di fare, come ho scritto oggi sul Fatto Quotidiano. E questo è un problema non solo grave, ma anche serio, perché ci impone una riflessione sui cardini della nostra democrazia, che però non possiamo sviluppare qui: è ora di andare a letto.

Buona notte...

96 commenti:

  1. OT (ma non troppo) - A proposito di (cazzari?) autorevoli opinionisti.

    Fare corretta informazione significa molte cose, tra cui certamente affontare temi e problemi in modo trasparente ed equilibrato. Facile a dirsi e difficile a farsi, se non fosse che in questo come in altri campi le best practices sono di grande aiuto. Ad esempio questa, con cui un ben noto scienziato dell'economia prestato alle pubbliche esternazioni (e a molto altro) non manca anche oggi (ormai ieri) di fornire il suo contributo, mi sembra meriti una grata segnalazione:

    "Il referendum costituzionale del prossimo autunno, e le conseguenze che provocherà, sono un’importante fonte di incertezza. Gli investitori esteri, che detengono più della metà del nostro debito pubblico, leggono che la vittoria del No potrebbe provocare la caduta del governo. Dopo essere stati esposti alla narrazione di una nuova era politica, si chiedono se sia stata solo un’illusione, non capiscono che cosa potrebbe accadere dopo. In altre parole non si trovano ad affrontare un rischio dal quale hanno gli strumenti per proteggersi, ma una situazione di incertezza. Nel motivare la sua decisione di cambiare opinione sull’Italia, da stabile a negativa, l’agenzia canadese Dbrs ha scritto venerdì scorso che il motivo principale è «l’incertezza politica riguardo all’esito del referendum costituzionale». Ciò che li preoccupa non è se la riforma della Costituzione verrà approvata, ma, nel caso non lo fosse, chi gestirà la trattativa con Bruxelles sulla legge di Stabilità i cui tempi si sovrappongono a quelli del referendum. Come nel caso della Brexit, la risposta degli investitori internazionali potrebbe essere l’abbandono dei nostri titoli pubblici, alla ricerca di porti rischiosi ma meno incerti. Che fare? Poco per influenzare il risultato del referendum, tranne informare con chiarezza i cittadini sui quesiti che verranno loro sottoposti."

    Della serie: caro potenziale elettore, siccome io, che pure ho le mie idee, so di dover essere equilibrato, mi guardo bene dal dirti come secondo me dovresti votare o non votare. Ma siccome devo anche essere trasparente, non posso omettere di segnalarti, da esperto del campo quale sono (con almeno tre esami di statistica, tre esami di matematica, un paio di esami di econometria, demografia e spicci), un certo tipo di 'condizioni al contorno' che per il tuo bene faresti meglio a non trascurare. Quindi sta a te: fatti pure liberamente un'idea su come votare, con l'aiuto di chi se ne intende più di me. Ma al momento di decidere bada bene alle rilevanti condizioni al contorno su cui ti ho doverosamente informato.

    Come dici? Che senza darlo troppo a vedere ti sto comunque INFLUENZANDO? Che le mie velate intimidazioni sono il contrario della CHIAREZZA? Che ti sto... spinnando? Ma no, dai, non essere malfidato, e soprattutto non dire parolacce! Non mi credi? Allora guarda: per dimostrarti che non è minimamente mia intenzione condizionarti, eccoti bella e pronta anche la soluzione che ti consentirebbe, come auspico di tutto cuore, di scegliere in totale (mmhh, non esageriamo... diciamo in relativa) libertà:

    "Ma qualcosa si può fare per eliminare altre fonti di incertezza. Ad esempio varare e far approvare da Bruxelles e dal Parlamento la legge di Stabilità prima della data del referendum."

    È fattibile? Non è fattibile? A chi converrebbe e quali conseguenze avrebbe, oltre a renderti più libero di scegliere? Mah, ovviamente io un'idea c'è l'ho, ma che ha importanza ha... è solo una mia opinione, e poi te l'ho detto: non voglio assolutamente influenzarti. Per quanto mi riguarda l'importante è che, detto questo, posso sfidare chiunque a dimostrare che non sono stato equilibrato e trasparente fino in fondo! (quando si dice un lavoro pulito...)

    Quindi, caro elettore: cappito mi hai? Io penso proprio di sì.

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    1. Ad esempio citare le fonti? Ché anche un tre al cubo di esami non esime dal farlo?

      Senza concentrarsi sul caso specifico, bensì parlando in generale e non necessariamente di economia, dall'altra parte c'è, oltre la normale incompetenza tecnica (e meno male che qui il post ha risposto puntualmente su questo), l'assoluta inconsapevolezza (dando per scontata la buona fede, in linea di principio, dei dubbi di chi chiede), di come si valuti una fonte di informazione, di cosa e come si può chiedere a quale fonte, di quali fonti esistano e di come si possano reperire, scegliere e utilizzare.

      Troppo facile allora che un telegiornale e un articolo su rivista internazionale, accessibile a pagamento, in lingua straniera e con lessico di difficile comprensione vengano messi su livelli opposti rispetto alla loro attendibilità.

      L'università non è sempre antidoto a questo male. Molto spesso per convenienza, certo, ma ancor più frequentemente per incuria rispetto a questo tipo di formazione che si presuppone innata o non spettante a chi ci insegna. Ad ogni modo, solo una sparuta minoranza di italiani consegue un titolo universitario.

      Mettiamo per assurdo che il blogger un giorno decida di diventare filoeurista, non solo, ma strenuo alfiere della positività della flessibilità del lavoro (cosa, che, di certo, non direbbe di avere mai affermato). Quanti dei suoi lettori sarebbero in grado di contestarlo, o semplicemente avrebbero lo spirito critico di verificarlo nei limiti del possibile?

      La facilità con cui certe favole passano nella mentalità, la difficoltà con cui tutti ci scontriamo nel momento in cui tentiamo di rimuoverle dalla testa di qualcuno che ci è vicino, passa anche per l'analfabetismo critico quanto metodologico rispetto a come si arriva a verificare e a informarsi su un qualsiasi tema di nostro interesse. Per non parlare della soggezione personalistica, troppo abituale e troppo utilizzata, anzi, predicata, persino nei luoghi più insospettabili, che dello spirito critico e della verifica continua dovrebbero fare la loro ragione d'essere. Per tutti.

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  2. Ehm non che io voglia deluderla ma sono antieuropeista,non piddino. Ho sempre creduto alle vostre argomentazioni,semplicemente mi chiedevo come mai una Scienza come l'economia potesse portare a tali asimmetrie. Ma no,non sono piddino, anzi. Ho sempre votato antieuropeista.Ho sempre seguito il suo Blog. Capisco che lei è assillato dalle critiche dei piddini ma il mio era solo un dubbio legittimo, non vi era alcun schieramento politico alla base. Tra l'altro studio da anni filosofia economica e sto integrando gli esami di economia quindi è legittimo che cerchi di cercare la verità da solo. Gentilissimo bagnai, capisco il pathos politico ma defirmi piddino la reputo un'offesa nei miei confronti. Le avevo solo posto un dubbio. Poi in un mondo pieno di ipocrisia e populismo non crede sia legittimo prendere in mano i dati e ananalizzarli da soli? Io posso capire tutta la dialettica politica ma,no,confondermi per un piddino, io che sono antieuropeista dalla nascita,io che ho sempre difeso le sue posizioni tra i miei amici mi sembra veramente brutto.Anzi,proprio perché ho stima di lei,le ho mostrato i miei legittimi dubbi: so che il sole 24 ore ha molte volte sbagliato ma so che ci sono molti giornalisti diversi al sole quindi non omologo tutto il giornale partendo dal presupposto che le sue indicazioni siano errate. In definitiva, caro bagnai, per piacere, il tono del post lo reputo un po offensivo,violento per una persona che le ha espresso un dubbio legittimo. Tra l'altro la seguo da anni,so bene cos'è una svalutazione interna, so bene tutto ciò che ha scritto:tutto mi sarei aspettato tranne che di essere messo allo stesso livello di un piddino. Io la rispetto molto bagnai,le chiedo di assumere un tono più professionale: non ho fatto nulla di male a mostrarle le mie perplessità ma,se mostrare le proprie perplessità significa essere piddini, beh allora siamo alla frutta. No, non sono piddino, sono anantieuropeista: spero che lei si scusi del fraintendimento poiché ci sono rimasto veramente male a sentirmi definito così solo per averle detto il mio parere. Spero quindi corregga questo post

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    1. Mica cazzi! E da autodidatta. In effetti, andrebbe incoraggiato.

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    2. per filosofia economica si intende una parte della filosofia che studia il rapporto tra i sistemi di filosofia politica e il modo nel quale lo stato gestisce l'andamento economico. Il tanto citato keynes per esempio non è solo un economista ma viene valutato anche un filosofo dell'economia

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    3. tra l'altro un'altra cosa vorrei specificare:
      So benissimo che una variazione del Pil trimestre dello 0,1 o 0,2 non cambia molto sapendo che abbiamo perso il 10% del PIl dalla crisi passata. Il mio era solo un dubbio a fini puramente teorici per capire quanto valore dare agli indici di solito citati dai giornali. In pratica, lei ha preso un mio dubbio e ci ha costruito una teoria che di certo non presupponevo! Io non so veramente qui se stiamo scherzando e siamo seri. Le piacerebbe essere preso per un piddino solo se umilmente chiede consiglio? Io veramente non capisco se in difetto sono io o lei.

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    4. Il difetto potrebbe essere nella selezione delle fonti?

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    5. La filosofia economica è estremamente attuale.

      Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in...



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    6. All'autore della mail, forse ingenuo ma probabilmente é molto giovane (e cmq complimenti perché sei un tipo che ragiona, merce rara di questi tempi), faccio presente che i dati sul PIL si basano su dati presi da campioni statistici che a loro volta possono soffrire di pesanti bias.

      Basta vedere il casino che sta succedendo in USA per i "presunti" enormi aumenti dell'occupazione USA , misurati dall'ufficio di statistica, proprio a ridosso delle elezioni presidenziali. Oppure alla farsa degli stress test della BCE, che non ha piú uno straccio di credibilitá.

      In ogni caso, apprezzo che il prof adoperi gli intervalli di confidenza. Nell'industria, se ad un test portato a misurare una variazione dello 0.1 percento gli dici che l'incertezza é dell'1%, ti mandano a cagare. I giornali invece prendono l'intervallo superiore e dicono che la crescita stimata é dell'1%.

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    7. Beh su una cosa sembra che ci sia convergenza: piddino è un insulto. Detto questo, ciò che sinceramente mi inquieta è il presupposto: "Prendere i dati e analizzarli da solo". Ora, io capisco che un appassionato di filosofia voglia seguire le orme di Diogene il cinico e girare con la lampada accesa anche nei posti dove c'è pieno giorno, ma il problema è che, per poterlo fare, una lampada ci vuole comunque e la lampada della conoscenza non la si acquista al supermercato, ma la si costruisce con anni di studi nel settore. Il tuo è un po' il presupposto con cui  fiumi di pazienti si dicono certi, per il solo fatto di aver letto su internet o su libri o giornali presi a caso o anche con criterio, di conoscere la propria malattia e di poterne parlare con il medico come tra colleghi di disciplina. Un'aberrazione della società di consumi che ci vuole conoscitori di tutto per farci credere di compiere scelte consapevoli, con ciò relegando i competenti a ruoli marginali. Eppure proprio tu dovresti tenere a mente il monitor Aristotelico dell'Etica Nicomachea (X, 1181b): " È anche manifesto che non si diventa neppure medici leggendo i trattati di medicina. Eppure gli autori si sforzano, per lo meno, di indicare non solo le terapie in generale, ma anche come si possono guarire, cioè come si devono curare, i singoli casi, distinguendo le varie disposizioni fisiche: e queste indicazioni si ritiene che siano, sì, utili agli esperti, ma affatto inutili a chi non possiede la scienza medica".

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    8. @idivev

      Mi permetto di darle un consiglio per rendere la comunicazione più scorrevole.
      A parte l'andare a capo ogni tanto per rendere la lettura più gradevole, gioverebbe molto anche non dover rileggere gli stessi concetti.
      Nel commento sopra ha ribadito quattro volte di essere antieuropeista e tre volte di non essere piddino.
      Se frequenta questo blog, come dice, dovrebbe sapere che il livello di comprensione dei lettori è medio alto; quindi perchè ripetersi?

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    9. @idivev Mi scusi, ma è sicuro di seguire il blog da anni? Perché le mancano lebbasi (cf. piddino)

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    10. @Carlo Ah, meno male! Non l'avevo notato solo io! Dai: ancora 24 ore e sapremo se il modello ha sbagliato, dopo di che inizierà la fase più importante: l'analisi dell'errore.

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    11. ...e l'approvazione di Lorenzo è il definitivo bacio della morte! Daje, se scherza...

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    12. Giuseppe, ma tu veramente pensi di avera che fare con un filosofo? Guarda che i filosofi potrebbero impermalirsi.

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    13. grazie alberto, eh, poi dicevi che non mi prendevi per cretino.

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    14. poi un'ultima cosa:
      se fossi sicuro di quello che dico, avrei chiesto a bagnai?
      NO.
      Avrei detto ''ho ragione io'' e avrei argomentato.
      Porre una domanda è proprio sintomo del fatto che non ero sicuro di ciò che dicessi. Ma avete letto il commento? No, per curiosità. Termina con una domanda , a dimostrazione del fatto che, no, non ho mai preteso che le mie tesi siano vere.
      Grazie

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    15. Ha solo dubitato che tu sia un filosofo, non ti ha dato del cretino.

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    16. IO IO IO IO....classico esempio di persona che ascolta solo se stessa.
      Tempo perso... :)

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    17. Ha solo dubitato che tu fossi...errore di consecutio....ecco che succede a scrivere dalla spiaggia...

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    18. Però, anche se permaloso, impara.

      Scuserai l'ironia idivev, ma Alberto ti ha trattato coi guanti... Vedi, ha un carattere di {bip!}, ma ha un fiuto pedagogico indiscutibile: questa brutta esperienza ti migliorerà, vedrai.

      Hai già aumentato gli "a capo", per esempio. Permettimi però, da saccente qual sono, di farti puntualmente notare molte altre "lievi imprecisioni" (vedi glossario):
      - a capo, dopo i due punti, ci vai se devi scrivere un elenco, non a capocchia;
      - prima delle virgole NON ci va lo spazio, dopo invece è obbligatorio;
      - ricontrolla punteggiatura, sintassi e ortografia prima di inviare il post, altrimenti rimangono un po' (con l'apostrofo, per esempio) di errori, e non si dà una bella impressione;
      - le maiuscole, ti prego: sempre e soltanto con i nomi propri. Solo dal loro uso disinvolto dimostri di avere meno di 25 anni (è una patologia, curabile, della tua generazione: non è colpa tua).

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  3. IL PROBLEMA DELLA VERITA' E' SE DIRLA O NON DIRLA .
    Cit. Edoardo Albinati "La scuola cattolica "

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  4. Possibile anche che il dato sul PIL, con buona parte degli italiani in vacanza, se negativo scivolerà fra una medaglia alle olimpiadi e l'ultimo truce delitto passionale. Ma tant'è, dobbiamo fare il meglio (meno peggio) con quello che abbiamo. Non so da quanto l'amico filosofo segua il professore ma concordo che, se è stato attento e ancora non gli sono spuntate le lenti che gli consentono di vedere la realtà con occhi diversi, probabilmente per lui è troppo tardi, non si desterà.

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    1. Ma è anche possibile che sia 0.1, il che porterebbe l'acquisito annuale attorno a 0.6, cioè, a spanna, la metà del previsto! Non cambia nulla. Le questioni metodologiche che separano 10 punti base, viceversa, sono troppo complesse perché un autodidatta possa pensare di occuparsene. Lo stesso fatto che arrivi a pensarlo è una grave mancanza di rispetto per un professionista. Se uno non se ne rende conto, è inutile spiegarglielo. Il problema non è avere una "opinione" contraria. Qui siamo di tutti gli orientamenti politici. Il problema è rispettare le competenze. Anche un propagandista può essere competente, e perfino socialmente utile. Ma non sarà mai un ricercatore (e quindi, ad esempio, non vi farà mai vedere un modello).

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    2. grazie bagnai, ora mezzo mi prende per cretino! Spero che, ora che il fraintendimento lo hai capito, tu intervenga!
      No, veramente,io non so cosa dire...

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    3. se mi fossi messo allo stesso livello di un ricercatore, NON le avrei umilmente chiesto il parere! Se l'è posta questa domanda? NON ho messo il mio parere allo stesso livello del SUO. Se l'avessi fatto, non le avrei di certo esposto i miei dubbi!

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    4. La discussione prosegue solo se lei mi dice (anche mentendo):

      1) nazionalità
      2) titolo di studio
      3) età

      In caso contrario non so come aiutarla, perché è evidente che ho delle serie difficoltà a farmi capire da lei.

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    5. (...e nessuno le ha dato del cretino...)

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    6. 1) italiana
      2) sono laureato in filosofia (specializzato in filosofia economica e teologia politica)
      3) 21 anni
      Crede veramente che io, che ho 21 anni, mi metta allo stesso livello di uno che più del doppio della mia età? No.
      Cioé,io non sono molto arrabbiato: anche io, se fossi al suo posto, starei sulla difensiva vista la stupidità diffusa e visto che molti la attaccano solo perché europeista ma da qui ad accanirsi con una persona che le fa una domanda tra l'altro con un tono molto umile(si rilegga la domanda iniziale, più volte ho un tono molto referenziale proprio per farle capire che non volevo mettermi al suo livello) ci passa molto! Che ha fondato a fare un blog se uno non può fare domande! A me piaceva proprio perché potevo farle domande se avevo un dubbio a differenze di quegli economisti che parlano come se Dio dal cielo li illuminasse!

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    7. darmi del piddino significa darmi del cretino! Dai su, bagnai, non faccia l'ipocrita: non mi sembra che la reputazione dei piddini sia tale da non definire un'offesa essere definiti piddini. Essere giovani non significa essere stupidi

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    8. visto che non so se ti sono arrivati i commenti, ecco cosa avevo scritto:
      1) italiana
      2) filosofia economica e teologia politica
      3) 21 anni
      se invece i commenti le sono arrivati ma non li ha ancora ''accetati' non accetti questo commento.

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    9. Ma a 21 anni hai una laurea in teologia? Comunque, se hai 21 anni ego te absolvo e sei assolutissimamente ancora in tempo per farti un'idea di cosa dicano i dati, se però passi a una facoltà con un po' di statistica. Quindi tu segui il blog da quando avevi 16 anni...

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    10. sì. è dall'età di 16 anni che seguo il blog. Ho letto anche il suo libro.

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    11. A Bagna', e io je l'avevo detto che il ragazzo era giovane peró che ha la giusta presunzione per la sua etá della voja de capí. :)

      Riconoscendo al ragazzo una bella grinta, purtroppo per uno studente di filosofia la vedo dura capire le equazioni differenziali e una distribuzione t-squared.

      Domanda provocatoria: dove era l'errore nel paradosso di Zenone di Achille e la tartaruga?

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    12. idivev, ciò che mi meraviglia è che pur frequentando questo blog da tempo, tu non abbia colto un aspetto primario che è puramente politico e che può essere compreso pur senza avere alcuna nozione di economia.

      Mi riferisco al metodo, quello che ci hanno senza alcun timore detto apertamente, ovvero che l'Europa funziona trasferendo la democrazia ad un livello piu' alto, al riparo dal processo elettorale.

      Se questo passaggio politico non è sufficiente a comprendere che esiste una volontà di pochi di imporre scelte sociali che in tutta evidenza sono sbilaciate verso il potere finanziario, allora sarà impossibile approfondire il lato tecnico ed economico che permette di valutare quanti danni queste scelte hanno sulle nostre vite ed in che modo l'informazione usa i dati per occultare l'evidenza ed indurre l'opinione pubblica a sposatre l'attenzione altrove.

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    13. non se la prenda idivev lei è giovane e la filosofia la deve aiutare proprio a superare certi passaggi difficili inoltre è protetto dal nickname quindi il suo decoro e la sua dignità sono intatti...altresì se la filosofia non la protegge ancora abbastanza
      si difenda con la vecchia saggezza , nihil sapientiae odiosius acumine nimio...

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    14. @Lorenzo
      Giusta presunzione? In un post del genere, da una risposta di troppo a QED umano è un soffio. Molto più semplice da capire di una equazione differenziale. Ma se Achille fosse piddino non ci sarebbe paradosso, nonostante la sua giusta presunzione.

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    15. Credo che sia una persona che combatte con l'avvocato del diavolo che porta dentro di sè. Diventerà credente fino alla morte.

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    16. "...più volte ho un tono molto referenziale...".

      Volevi dire deferente?

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    17. Che che ne dica il Mio. La triennale non è una laurea. Punto. La distruzione di questo paese è passata anche e soprattutto per la distruzione della sua lingua e del senso delle sue parole. Senza alcuna offesa. Ma bisogna capirsi.

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  5. Come criceti nella ruota torniamo sempre allo stesso punto. Comunque carissimo professore deve sapere che io patisco a causa di un problema ai legamento del ginocchio; ovviamente voglio leggermi da solo ( e comprendere)gli esiti degli esami necessari,approfondirò i meccanismi di funzionamenteo dei macchinari preposti eventualmente progettandone uno ad hoc, valuterò senza pregiudizi tutte le possibili forme di intervento sia ortodosse che no. Ad esempio ho letto su " Sorrisi e canzoni TV" che appoggiando una pietra lavica benedetta da un monaco sguercio sul ginocchio ogni terzo Sabato del mese per tre anni il problema dovrebbe risolversi e non ho motivo di pensare che codesta opinione sia meno vera di quella dell'ortopedico.
    Pertanto miscuserà se non vengo al goofy5, ad occhio e croce sarò piuttosto impegnato per i prossimi due lustri.
    Ci vediamo semmai al goofy23.

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    1. Il mio feticismo per il fascismo dell'opinione mi spinge ad approvare toto corde la sua scelta. La democrazia, del resto, deve avere i suoi martiri. Sono contento che tocchi a lei! A proposito, vuole sapere cosa m'ha detto mi cuggino della cuffia dei rotatori? Non c'emtra molto con il crociato, ma del resto micuggino non è un ortopedico: però ha tante opinioni che si è fatto con la sua testa leggendo il Sole 24 Ore, perché siamo in democrazzzia!

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    2. ho chiesto un parere!Non ho mai pensato che la mia opinione contasse quanto quella di bagnai!

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    3. Caro, lei è proprio fuori come un poggiolo. Qui il problema non è per nessuno quanto lei legittimamente pensi che la sua opinione conti. Qui il problema è chr lei ha SCRITTO che il mio parere professionale equivale a quello di un Plateroti o di un Giannino, e questo è OGGETTIVAMENTE offensivo, e non perché i due giornalisti citati non siano dei bravi professionisti e delle brave persone, ma perché fanno una professione diversa dalla mia. Mi perdoni, sa: il suo salumiere sarà un'ottima persona, ma se lei va dal suo neurologo a dirgli che "m'ha detto il salumiere che la guaina mielinica si rinforza col lardo di Colonnata"...

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    4. infatti, se legge attentamente, nota che io cito il sole solo come fonte per citare i dati Istat sugli indici anticipatori dell'economia e per il market index!

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    5. che poi, sinceramente, lui dove vede citata questa gente? Io cito solo:
      1) l'indice pmi medio del trimestre
      2) indice anticipatore dell'economia
      tutta sta gente che lei cita la conosco ma, no, non c'entra nulla: ho solo citato due dati.
      Sono sincero, caro bagnai, lei è prevenuto: io tutti questi pensieri non li avevo. Volevo solo citare due dati.

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    6. Il problema non è l'opinione ma semmai il metodo con cui si intende formarsene una. Su chi confonde le tonnare del pensiero col mare aperto è già stato scritto tutto in un magistrale post di un altro blog http://ilpedante.org/post/i-moderati-sive-de-grege e non c'è altro da dire.

      Vi sono forze che teorizzano apertamente la fine della delega,l'intelligenza collettiva e quant'altro.
      Il mio ortopedico invece no.

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    7. Dai, idivev, sei solo un troll. Furbo, ma troll. Il tuo "scopo" lo dichiari. Venendo al punto, dove avresti consultato questo "indice anticipatore"?

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    8. Orsù, idivev! Tu ti presenti come un laureato in filosofia, ma hai scarsa familiarità col nostro logos; ti proponi come interessato all'economia, ma citi concetti inesistenti (il "market index" cosa sarebbe)? Senti, questo non è un partito: non cerchiamo consenso e numeri. Per ora non hai i requisiti minimi. Mi spiace. Se vuoi partecipare alla discussione ti esorto a fare sul serio quello che dici di aver fatto: studiare. Buon lavoro e buon divertimento.

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    9. http://www.istat.it/it/files/2016/08/notamensile_lug16_fin.pdf?title=Nota+mensile+n.+7%2F2016+-+05%2Fago%2F2016+-+Testo+integrale.pdf ecco dove consulto l'indice anticipatore:
      veda il grafico relativo all'indice anticipatore

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    10. Grazie. Come vedi non è un indice ma un indicatore, e fra l'altro gli amici dell'ISTAT traducono in modo un po' cacofonico l'espressione "leading indicator": preferisco indicatore anticipante (e con me molti altri).

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  6. Tutti grandi studiosi in questo blog...e poi non si riesce a capire nemmeno quello che scrivete...

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  7. Aporie della verità (citofonare Rashomon).

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  8. In questo caso credo si debba applicare la prima legge della termodidattica.

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  9. @idivev

    Ma lei pensa che qui si sia tutti economisti? Parlo della maggior parte dei lettori del blog. Certo, nessuno nega che l'impegno a cercare di comprendere dinamiche macroeconomiche qua dentro sia ben più alto rispetto alla media - e le assicuro che non ci vuole molto a superare il livello mediano, anzi, se considera che secondo i dati più aggiornati chi legge almeno un libro all'anno corrisponde al 42% della popolazione, farà presto a tirare le dovute somme. Dunque - le chiedo - ci sarà un motivo se un gruppo eterogeneo di persone (anche come convinzioni politiche) trovi e verifichi (verifica è una parola chiave) estremamente attendibile Goofynomics (e blog vicini) ai fini di una corretta informazione, pur non risultando un gruppo di laureati in economia? il motivo, idivev, è nel metodo non nelle conoscenze. Ed è nel metodo pure il motivo della sua "confusione". Per chiarirle il punto: le posso assicurare che qui nessuno aprirebbe mai un giornale per cercare l'oggettiva e corretta descrizione della realtà (verità è un termine che non mi piace), ma non per sfiducia nel mondo e sciocchezze simili, ma proprio perché, per definizione, un giornale non nasce con quelle finalità, e questo - mi perdoni - ma è dire una cosa di una banalità sconcertante. O almeno dovrebbe esserlo.

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    1. @Nicola

      A dire il vero sarebbe obbligo del giornalista la "oggettiva e corretta descrizione della realtà".
      Quali siano le finalità del giornale poco importa, così come poca importa che una clinica privata debba far soldi, o uno studio legale idem, restano gli obblighi (teorici ovviamente) dei professionisti che vi lavorano.

      "E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e della buona fede"

      Siamo così abituati ad un'informazione al ribasso che nemmeno ci ricordiamo dei "paletti" che pure sussistono a dispetto dello squallore entro il quale viviamo (in passato c'erano dei limiti, oggi sono tutti caduti).
      Non è "normale" che un giornalista scriva il falso, per intenderci, perché il giornale deve vendere copie o soddisfare il CdA, o rispondere altri interessi.

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  10. Anche se Lei sbagliasse le previsioni, Prof, per me resta il migliore, perchè ha un metodo, e basta affilare quello. Non è come quei cialtroni di politici e di giornalisti che invece volutamente non dicono le cose come stanno.
    PS: piccola digressione, non si parla più di Brexit sui giornali, forse perchè non sono arrivate le 7 piaghe d'Egitto come voleva qualcuno? Solo qui ho visto un articolo anzi positivo sulla Brexit.
    http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/8/11/SPY-FINANZA-Brexit-i-numeri-scomodi-per-l-Ue/718318/

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  11. "Ma al di là di quello che posso pensare o scrivere io qui, vede, c'è un problema. E il problema è che una situazione nella quale le stime trimestrali del PIL ballano sulla lama dello 0% è senz'altro grave, ma non seria. Da quale parte cadano, le assicuro, è la parte meno grave della faccenda."

    Eppure la eventuale diminuzione del PIL sarebbe paradossalmente solo un segno del pieno successo dell'azione del Governo.

    Hanno voluto lo sconquasso della legislazione del lavoro per ottenere la riduzione dei salari?

    E allora perche' meravigliarsi della conseguente flessione del PIL?

    Non e' stato forse gia' dimostrato qui nel blog che "se i salari si flettono il PIL si contrae per definizione"?

    (vedi http://goofynomics.blogspot.it/2016/04/il-miracolo-lettone-fra-propaganda-e.html )

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    1. Infatti il pensiero magico va per la maggiore fra gazzettieri e giullari di corte in genere!

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  12. Dando per vero tutto quanto dice idviev (e su internet non è per nulla scontato), lui ha posto una domanda e ha ricevuto una risposta doppia e articolata, che da una parte approfondisce ulteriormente il metodo usato e dall'altra porta solide evidenze sull'attendibilità delle fonti giornalistiche.
    Sono argomenti che possono essere ancora approfonditi, se si vogliono ampliare le proprie conoscenze, ma a questo punto idviev che fa? Guarda il dito, per giunta il proprio, e dice che lui non è un piddino e che gli hanno dato del cretino.
    Ma santo cielo, e che male ci sarebbe a fare la figura del cretino? È una parte inevitabile di ogni apprendimento!
    A ventun anni questo lo si dovrebbe già sapere, ma in ogni caso se c'è l'esigenza di imparare si accettano i rabbuffi (peraltro assai lievi) e si approfondisce la domanda o si ringrazia educatamente.
    Vedo un problema di metodo che alimenta i dubbi sullo scopo.

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  13. Il problema non sono gli indici vicini allo zero e la crescita minima, ma capire che dietro il progetto dell'euro c'è la precisa e meditata intenzione di ridurre i salari , privatizzare lo Stato, degradare il lavoro; e chi non lo ha ancora capito non merita alcuna considerazione , anzi è soltanto una zavorra che fa il gioco delle Elite finanziarie; è una persona che non ha fatto ancora quel percorso non solo culturale ma anche esistenziale di cui ha parlato Bagnai.

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    1. Un coglione, insomma (mi scuso per la sintesi, ma adoro essere acrilico).

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    2. Perché sei così tranchant? Poi idivev pensa che tu lo insulti. Sai, siamo sotto elezioni, e quindi qui girerà molta gente strana. Occhio perché vi sego.

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    3. Chiedo venia, è che amo le definizioni brevi e circoncise.

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    4. ... e uno che confonde concise con circoncise come lo vogliamo chiamare?

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    5. Marcus...sarò breve e circonciso...e daiii...

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    6. @Marcus
      Credo che sia per le origini ebree della famiglia di Marco S.; cioè, nel senso, non so se Marco S. abbia effettivamente origini ebree a dire il vero, né io una benché minima conoscenza delle usanze ebraiche, solo che al momento non sono riuscito a darmi spiegazioni differenti. Quindi deve essere per le origini ebree della sua famiglia, sì.

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    7. Ho visto dopo... di Proietti però ce n'è uno!

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  14. Per capire come va l'economia italiana basta spegnere "la prova del cuoco" alla TV, aprire la finestra e guardarsi intorno. Ne vedrete delle belle, "cose che voi umani non potreste immaginarvi". Su raga e' facile .....

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  15. @idivev
    sei un ragazzo fortunato, la prima pagina del primo blog di economia a 21 anni, come puoi pensare che Alberto non sia geloso della tua intelligenza!

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    1. Lo sai che non so mentire! E poi è chiarissimo, il tuo comportamento sarebbe diverso in caso contrario e non debbo aggiungere altro.

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  16. Off-topic.

    E'bello sapere che ci sono ragazzi che si possono permettere il lusso di studiare filosofia economica (??) e teologia; se l'avessi fatto io, stavo per strada adesso.

    Anche perché, in un mercato del lavoro come quello che c'é in Italia, con studi del genere o hai le spalle non dico coperte, ma proprio blindate, oppure il futuro non é roseo. Ignoro la rivendibilitá di questi studi all'estero.

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  17. @Idivev, fijo...rilassati!! Sai quante scoppole hai da pijá nella vita ancora?? E che sará mai una tirata da Bagnai, datte pace e move on.

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  18. Scusate, ho notato che l'ultima vittima di SAI er Cavajere Nero cita solo "fonti" italiane e in italiano... abbiamo dunque a che fare con un europeista?

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  19. A Lore’, l’avemo capito che sei uno tosto, quindi ogni tanto pure tu rilassati e perdi senza rimpianti qualche occasione per dimostrarci come il tuo ego forgiato da mille battaglie riesca sistematicamente a eccedere ogni intervallo di confidenza correlato, sotto una distribuzione a piacere, a una probabilità di non fare la figura del Roy Batty di turno superiore a una soglia minima di tolleranza compresa, diciamo, entro il 50mo precentile di quelle ritenute fisiologiche (o quanto meno, più spannometricamente ma non per questo del tutto arbitrariamente, maggiore del 50%).

    Oh, si fa per scherzare eh!

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    1. Fabrizio,se ero uno tosto come dici te mi mettevo a studiare economia per capire come cambiare lavoro, dove andare all'estero e investire i quattro spicci che ho in tasca? Mi piace tanto fare solo l'ingegnere ma non paga abbastanza, specie quando ti fottono sui mutui, sui prestiti, sulle assicurazioni e sulle tasse. Magari mi ero trovato una bella posizione in Italia, sicura, ed ero carrierista. Mi manca il quid, purtroppo.

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    2. Di quid sono in tanti ad averne poco o nulla, ma oltre al quid ci sono altre cose, come la casualità, la perseveranza, la capacità di reazione: guarda quanti cretini di successo ci sono in giro! E poi, soprattutto, bisogna vedere dove metti l'asticella: se la piazzi troppo in alto, hai voglia a fare capriole a vuoto... Gran parte del problema è tutto lì: l'attendibilità del senso qualitativo e quantitativo dei propri limiti. Una sovrastima o una sottostima eccessiva o un errore di direzione sono il miglior viatico per ritrovarsi in acque non ottimali. Ma, a parte (mi pare) una certa tendenza a porre l'asticella troppo in alto, questo non mi sembra proprio il caso tuo.

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  20. Che poi, a sedici anni pensi solo a tre cose: la trigonometria e il latino. Altro che l'economia!

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    1. Vero, ma se studi teologia la terza ti rende cieco.

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  21. "Mentre Gesù era a tavola in casa di lui, molti pubblicani e peccatori erano anch'essi a tavola con lui e con i suoi discepoli; poiché ce n'erano molti che lo seguivano. Gli scribi che erano tra i farisei, vedutolo mangiare con i pubblicani e con i peccatori, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangia con i pubblicani e i peccatori?» Gesù, udito questo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori»"
    [Marco 2,15-17]

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  22. Poche righe solo per dare un contributo informativo a tutti i lettori.
    La soc. IHS Markit ha un sito sul quale sono pubblicati tutti i mesi i comunicati stampa (marchiato Markit PMI) relativi alle rilevazioni che essa effettua per il settore Manifatturiero, Terziario, (da cui trae poi un indicatore Composito), Edilizio e Vendite al dettaglio.
    Questo è il link:
    https://www.markiteconomics.com/Survey/Page.mvc/PressReleases
    Non c'è quindi bisogno di "aspettare" l'articolo del giorno successivo sul Sole24ore o su altro giornale.
    In effetti nel settore finanziario questa rilevazione è, a ragione, considerata un leading idicator perché "tasta il polso" agli operatori dell'economia reale.

    Ancora per informazione.
    Come noto nei mercati finanziari contano, più che i dati, le aspettative sui dati che il calendario economico ci presenta periodicamente. Molti dei dati che usciranno durante il mese sono infatti stimati da un panel variegato di strategist delle più importanti case di investimento e raccolti da alcuni operatori del settore (uno dei più importanti è Consensus Economics). Per ogni dato importante viene quindi fatta una rilevazione e comunicato al mercato un valore di stima che è, logicamente, una media delle previsioni degli intervistati. Il mercato si fa quindi preventivamente una idea di quale sarà il valore del dato che deve uscire. Quando questo esce si va a vedere se è in lenea con le stime di consensus o se si scosta in più o in meno con reazioni conseguenti (che spiegano molte delle variazioni giornaliere degli indici delle varie borse, dei cambi, delle commodites, dei bonds).
    Lo scostamento dalle attese è così rilevante per gli operatori finanziari che sono stati addirittura creati degli indicatori di "sorpresa" economica: cioè si è creato un indice che misura lo scostamento fra il dato che esce e la sua previsione. Uno dei più seguiti è quello pubblicato giornalmente da Citibank che infatti si chiama CESI-Citi Economic Surpise Index.
    Questo è il sito sul quale si possono leggere giornalmente i dati in uscita, le previsioni e, via via che escono, i dati effettivi.
    http://it.investing.com/economic-calendar/

    Per chiudere e tornare in tema: il consensus stima un dato di pil II° trimestre di 0,2% trimestrale e di (conseguente) 0,8% annuale (andate a vedere dal link sopra indicato). Quindi un dato in flessione rispetto al I° trimestre, ma non catastrofico.
    Domani mattina alle 10 sapremo il dato effettivo.
    A proposito, grazie Alberto del tuo lavoro sempre puntuale ed assolutamente ineccepibile metodologicamente parlando.

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    1. Ho visto anch'io il dato di consensus su Bloomberg. In effetti un dato negativo, come ampiamente chiarito, sembra un po' estremo. Il fatto è che il 70% dell'economia sono servizi. Il commercio bene non va, ma magari altri settori sì. Sia che toppiamo, sia che ci andiamo vicini, sarà utile vedere "lato offerta" (cioè sui conti del valore aggiunto) perché (cioè quale settore ha contribuito positivamente/negativamente).

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  23. @idivev
    "sì. è dall'età di 16 anni che seguo il blog. Ho letto anche il suo libro."???

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  24. La seguo sempre con moltissimo interesse e apprezzo grandemente la passione con cui ci narra l'inadeguatezza delle politiche monetarie e fiscali, imposte da un PD asservito alla Burocrazia Europea a trazione tedesca e agli interessi dei Gruppi Bancari.
    Politiche volte solo ad impoverire i lavoratori e a smantellare l'apparato produttivo del Paese per mezzo di un sistema fiscale e monetario costruito e controllato da un classe dirigente egoista e traditrice non solo dei dettami costituzionali ma soprattutto delle regole auree del buon senso e del principio cardine che governa la vita economica: se non vi è creazione di ricchezza non vi è futuro.
    Possibile che siano così avidi e folli ?
    Una follia che rende ciechi e condanna un paese alla disperazione economica, senza nemmeno avere un piano di riserva ?
    Possibile che non capiscano che alta tassazione e cambio fisso non sono compatibili ?

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  25. Oggi (cioè 11/08/2016) mi ritrovo ad assistere a TG che passano la notizia che siamo in deflazione. Ma lo dicono così, con levità, quasi allegria, perchè si deve NON far notare che sta accadendo esattamente ciò che governo e politiche economiche varie, di dubbi personaggi, dicevano che non sarebbe successo mercè le scelte fatte, a cominciare dalle disposizioni dell'UE. Ecco: a me questa più che filosofia pare fuffa, o truffa.

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  26. Ecco il dato appena uscito: 0,00%.
    sotto le attese e dal comunicato istat si legge:
    "La variazione congiunturale è la sintesi di un
    aumento del valore aggiunto nei comparti
    dell’agricoltura e dei servizi e di una diminuzione in
    quello dell’industria. Dal lato della domanda, vi è un
    lieve contributo negativo della componente nazionale
    (al lordo delle scorte), compensato da un apporto
    positivo della componente estera netta"
    Ecco il link.
    http://www.istat.it/it/files/2016/08/FLASH_16q2.pdf?title=Stima+preliminare+del+Pil+-+12%2Fago%2F2016+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf
    Come più volte detto dal Prof, in un paese con ancora un forte peso del settore industriale (nonostante le bastonate degli ultimi 8 anni!) se questo rallenta o, come ora, flette, sono dolori.
    E il III° trimestre non è cominciato nel migliore dei modi, leggendo il dato dei PMI di Luglio. Ecco il link:
    https://www.markiteconomics.com/Survey/PressRelease.mvc/929791d8e9664b60b11fe5ae97d29cfc
    Insomma, si prospetta un autunno abbastanza critico. La più importante speranza di invertire il trend, in ottica meramente congiunturale sia chiaro, è che il ciclo degli Emergenti mantenga i segnali di crescita che si sono manifestati in questa prima arte dell'anno, a seguito del recupero dei prezzi delle commodities e che, allo stesso tempo, l'exort vs l'area Euro continui a mantenersi tonico come lo è stato fino ad ora.
    Insomma siamo a sperare che l'approccio mercantilista che la Germania ha imposto a tutti i paesi € continui a dare frutti. La domanda è: quanto tempo ancora prima gli altri (USA in primis) reagiscano con ferocia?
    Ultima notazione sui mercati. Il ns FTSE MIB, dopo un piccolo scivolone, non sembra averne più di tanto risentito. Oh, intendiamoci, siamo a livelli assolutamente depressi (-18% YdD e -26% sullo scorso anno), ma questa mancanza di reazione mi fa pensare che, alal fine, il dato, nonostante le stime leggermente più alte, fosse atteso e già scontato nei prezzi.

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  27. Che poi uno studentello afflitto da un "dubbio legittimo" che si rivolge per la prima volta a un professionista/accademico molto più adulto invocando il suo aiuto, magari potrebbe anteporre anche un "professor" al cognome (reiteratamente scritto con la minuscola che invece usa dopo il punto e perfino dopo i due punti!!!).

    Questa finta e irrispettosa democrazia da (finto?) gggiovane nativo digitale (in linea con la presunzione di voler capire con la propria testa senza incomodarsi a studiare) è disgustosa. L'avrei cestinato già solo per l'incipit, se non fosse che le ha dato lo spunto per l'ennesimo post che dimostra di chi possiamo fidarci.

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  28. Io non sono un economista, quindi leggo e non commento. Le 4 volte in cui ho commentato, sono stato mandato a ranare da utenti più realisti del re.
    Ma il web, si sa, è così.
    Leggo, e non faccio domande. Ho letto sei volte (6) il glossario, e 2 volte tutto il "per iniziare".
    Ci ho capito quello che era giusto capissi, a partire dalla mia preparazione.
    Diciamo che se dovessi commentare nel merito, e dare lezioni, partirei dal cappuccio, o dal Mojito, visto il mio CV.
    E comunque, non avrei questa spocchia.
    Saluti da un lettore muto.

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