lunedì 11 aprile 2016

I cristiani e l'euro

(...io non sono un teologo ma...)

Come sapete, il mio ingresso nel dibattito è stato determinato da un moto di stizza: quello che mi colse nel constatare come la sinistra avesse smarrito totalmente il senso della propria ragion d'essere, che, in una società (per ora) capitalista necessariamente è quello di tutelare il capitale.

No... scusate: il lavoro!

Mi sono confuso, ma mi scuserete: se il PD è un partito di sinistra, l'errore è perdonabile. Ecco: lasciando da parte il Partito di Destra, il Partito Deflattivo, il Partito Demente (insomma: il PD), per me era insostenibile che la sinistra autoproclamantesi "critica" non riuscisse a capire come un sistema che necessariamente prevede come sbocco la deflazione salariale non sia esattamente di sinistra. Il simpatico dibattito dell'epoca lo trovate qui, mentre qui trovate le mie ultime considerazioni sul tema.

La notorietà procuratami dal mio intervento, e dal successivo rifiuto di giurare fedeltà all'eurismo, mi ha trascinato in giro per tutta la penisola (e parte del continente), e ho così avuto modo di constatare un fenomeno sul quale non mi ero mai interrogato: nel mondo cattolico in particolare (e credo in quello cristiano in generale) molti provano un'insofferenza del tutto speculare alla mia.

In fondo, è un fenomeno piuttosto naturale.

Iononsonounteologoma mi sembra vagamente di ricordare che dal Vangelo (ad esempio) non trapeli esattamente un elogio della disuguaglianza, un'apologia della distruzione creatrice schumpeteriana, un incondizionato supporto al potere politico di turno. Sì, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Ma il legato di Cesare, Pilato, dalla storia non esce molto bene (non più di quanto, poniamo, un Salvati esca dalla vicenda dell'euro). Insomma, iononsonounteologoma mi sono spesso chiesto: come fanno i cristiani a convivere con un sistema che strutturalmente genera disuguaglianza? Con un sistema che per sopravvivere ha bisogno di tenere la gente disoccupata, contravvenendo quindi all'invocazione cardine della loro preghiera fondante: "non indurci in tentazione"? Più in generale, con un sistema che rivendica la propria eternità, prerogativa del Divino, certo non di Mario Draghi!

Veramente basta mettere l'euretto nella scatolina che reca la commovente immagine di un bimbo dalla pelle variamente colorata, il quale sgrana i suoi occhioni e che certamente merita aiuto, per sgravarsi la coscienza dallo spettacolo quotidiano della miseria che ci invade, e che non è una piaga divina (nel qual caso presumo ci toccherebbe accettarla), ma una scelta umana, fatta da pochi a proprio beneficio e a danno dei molti? Ammesso anche che i potenti debba deporli Lui, come possiamo fottercene degli umili, dei nostri prossimi, fino al punto di non porci una domanda che sia una sulle radici della nostra crisi economica?

Come mi è capitato di scrivere in un articolo che dovrebbe uscire fra qualche tempo, nella Caritas in veritate qualcosa si diceva, al punto che un simpatico e brillante amico al quale mi capitò di evidenziarne alcuni passi commentò con un vernacolare, ma sostanzialmente puntuale commento: "Ma questo sta a sinistra der Nutella!" In effetti, se andate a vedere, in un paese nel quale chi vuole rifondare il comunismo scrive libri sul debitopubblico di stretta osservanza gianniniana (da Oscar), per vedere una parola ragionevole di critica della finanza privata siamo costretti a leggere le encicliche di alcuni papi. Non arriverò fino al punto di dire che Giannino ha ragione nel suo autorazzismo viscerale (che poi ha le sue radici in una evidente - e a sua volta del tutto ragionevole - difficoltà di accettare se stesso), ma certo questa situazione denota una rilevante patologia nel dibattito in corso nel nostro paese. D'accordo che in Italia la realtà supera la fantasia, ma che un politico comunista si faccia superare a sinistra da un papa considerato piuttosto conservatore (il Manifesto, l'organo della sinistra lompo che ospitò il dibattito dal quale nasce questa avventura, lo definì, come ricorderete, il pastore tedesco...), bè, un sorpasso simile, dai, non avremmo ragionevolmente potuto aspettarcelo, e nella mia personale prospttiva ritengo non faccia poi così bene al dibattito (non entro nel dettaglio del perché lo penso, ma se me lo chiedete vi rispondo. Hint: io sono un economista, devo credere al valore della divisione del lavoro!).

Io non sono un teologo, ma padre Marco Tommaso Reali O.P. (che ancora non conosco di persona) lo è, e insieme rifletteremo sulla genesi della disuguaglianza in Europa in un bellissimo luogo del silenzio, l'eremo di Montecastello a Tignale (sul Lago di Garda), dal 15 al 21 luglio. Io potrò solo portare all'attenzione degli uditori i fatti, che non credo tutti conoscano (sfuggono anche a molti miei colleghi, in modo del tutto lecito: non siamo tutti specialisti di tutto). Starà agli specialisti delle altre materie, in particolare di quelle divine, trarne le implicazioni, e in particolare chiedersi se sia lecito ignorare le dimensioni della catastrofe sociale ed umana che stiamo vivendo.

Iononsonounteologoma sospetto che ai bei tempi si scomunicasse per molto meno...

(...il silenzio sarà interrotto da un concerto articolato su questo programma...)

70 commenti:

  1. carissimo professore, sono felicissimo dell'invito da lei ricevuto. Sono un cattolico praticante e suo affezionatissimo lettore e notavo con sommo dispiacere l'assenza dal dibattito del mondo culturale cattolico. Ho tentato più volte nel mio ambiente di portare la discussione sui temi dibattuti ormai più volte sul suo blog, ma noto una certa difficoltà da parte di questo mondo a parlare liberamente di questo argomento. Le critiche mosse sono così dirompenti rispetto a quanto ascoltano abitualmente che tendono a ritirarsi dalla discussione. In genere cercano un supporto domandandomi "cosa dice questo? o quello?". Del mondo politico cattolico non parlo nemmeno, dato che quel poco rimasto è quasi tutto confluito nel PD ed aree limitrofe. Chiudo augurandole una bellissima esperienza!

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  2. "Veramente basta mettere l'euretto nella scatolina che reca la commovente immagine di un bimbo dalla pelle variamente colorata, il quale sgrana i suoi occhioni e che certamente merita aiuto, per sgravarsi la coscienza dallo spettacolo quotidiano della miseria che ci invade". Per me è stata propio questa la ragione per la quale secoli fa mi ripromisi di non fare mai beneficienza: il mio animo (laicamente al maschile) volevo salvarlo non individualmente, ma nel e col sociale. Poi... vabbe', ora, dir cosa fare è cosa dura.

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  3. Pubblicità & Progresso

    http://www.nuovaaccademia.altervista.org/i%20corsi.html

    Eremo di Montecastello - Tignale sul Garda (BS)
    15 / 21 luglio

    GLOBALIZZAZIONE, INTEGRAZIONE ECONOMICA E
    GENESI DELLA DISUGUAGLIANZA IN EUROPA

    Prof. A. BAGNAI - Prof. P. M.T. REALI O.P.

    Fino a pochi anni fa la percezione comune era che il nostro paese fosse avviato su un percorso di benessere stabile: povertà e disuguaglianza sembravano temi che non ci avrebbero più riguardato direttamente, confinati ai paesi pudicamente definiti “in via di sviluppo”. Gli sviluppi della crisi li hanno recentemente riportati agli onori delle nostre cronache con un’intensità mai sperimentata dal secondo dopoguerra. Rifletteremo insieme su natura e coerenza interna delle istituzioni che governano globalizzazione e integrazione europea, e sulla relazione fra queste istituzioni e il sempre più diffuso malessere economico e sociale. Considereremo poi il pensiero cristiano, pienamente conforme alla costruzione di una casa comune, dove tutti possano essere felici; la Chiesa con l’attuale pontefice desidera insegnarci un pensiero di raro equilibrio, dove la teologia non si vergogna di occuparsi dei problemi sociali, economici, politici, senza dimenticare l'appello alla trascendenza religiosa. Un concerto con musiche di Girolamo Frescobaldi ci condurrà in un periodo lontano nel tempo, ma che presenta molte analogie con quello attuale.



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  4. Finalmente in provincia di Brescia...Il posto è davvero meraviglioso. Mi scusi la domanda, ma non riesco a capire se si tratti di un seminario vero e proprio data la durata settimanale o di altro.

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    1. @ Giovanni, il sito non è user-friendly ma la risposta la trovi. Sotto il titolo c'è la riga con ulteriori link

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  5. Da "l'operaio è degno della sua mercede" (Lc 10, 6) in avanti sia le Scritture che i commentarii di coloro che le hanno studiate (si pensi ad esempio al catechismo di Pio X) sono piene di rimandi alla giustizia sociale (nonsonounbiblistama sospetto ve ne siano parecchie anche prima). E del resto ci hai bene ricordato del perché (uno dei molti) Caino avesse in odio il fratello Abele tanto da ucciderlo.
    Il mondo che ci stanno disegnando intorno fa a pugni ad ogni passo con il messaggio evangelico, dall'assalto alla famiglia a quello alla gratuità passando per la guerra sistematica al senso di comunità.
    Nihil sub sole novum, tu m'insegni, e forse è proprio questa la forza del Vangelo.
    In fondo, a ben pensarci, la crisi di valori (di cui ritengo la crisi economica sia strettissima figlia) che stiamo vivendo non mi pare dissimile dalla situazione vissuta dall'Europa dei primi del '200.
    Che occorra la scossa potente di un nuovo San Francesco?

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    1. Recentemente è bastato aggiungere una "s" per andare oltre le Scritture e vendere un Fogno, "l'operaio è degno della sua Mercedes": più che un S. Francesco, in fondo una figura che è servita alla Chiesa per incanalare il dissenso dell'epoca, ci servirebbe forse più un Arnaldo da Brescia (che ovviamente fece una brutta fine).

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  6. A proposito di religione, consiglio a tutti di cercarsi un certo Mauro Biglino, capire cosa c'è scritto nella Bibbia originale e non manomessa dai teologi è assimilabile al concetto: impara la lingua dei tuoi padroni.

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    1. Perdonami, ma non credo che stabilire se YHVH e Zeus fossero o meno dei simpatici genetisti alieni sia molto rilevante ai fini di questa discussione. Meglio se restiamo sul Nuovo Testamento.

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    2. Concordo con l'ambasciatore di Giovinia presso la Santa Sede. Comunque, ora e sempre "più mondo", nell'attesa degli extraterrestri...

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    3. @elu ei. Parlare di extraterrestri e' il modo un po' sbrigativo e superficiale di sbarazzarsi di Biglino.
      Ma se volessimo per un attimo tralasciare la genetica ed occuparci delle traduzioni, non potremmo non considerare che Biglino afferma che nell'antico testamento non c'e' il peccato originale (chiunque abbia voglia di smentire questa affermazione si puo' fare aventi), che di per se' annulla il bisogno del salvatore e di tutto cio' che concerne il nuovo testamento (questo e' il nesso tra Biglino e nuovo testamento).
      Restando comunque al nuovo testamento, il problema maggiore e' forse nascosto in bella vista, come si suol dire, ovvero I.N.R.I.: siamo sicuri che quel Nazarenus significhi "cittadino di Nazareth" e non sia un sinonimo di "zelota"? E se quel "Rex Iudeorum" abbia una valenza letterale? Si spiegherebbero molto bene gli scherni dei soldati romani dopo l'arresto. Comunque per tornare in tema, il problema e': i cristiani sono fatalisti? Nel senso di "Dio ha mandato questa sciagura a noi peccatori affinche' nella sofferenza trovassimo redenzione"?
      In ogni caso, come il prof. sostiene, l'euro e' contrario al messaggio cristiano (qualsiasi sia la fonte di questo) e questa contraddizione dovrebbe far ribellare i cristiani. Dovrebbe; ma ho paura che la risposta alla precedente domanda sia si', e quello il motivo per cui in Italia non si fanno rivoluzioni o proteste.
      Il nemico del mio nemico e' mio amico.
      Il mio nemico e' l'euro e qualsiasi alleato e' buono: dimostratemi che mi sbaglio sul fatalismo, con i fatti.

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    4. Mi sono reso conto di aver proposto un autore O.T., ma l'ho fatto in punta di piedi. Credo proponga letture interessanti e non credo onestamente poi del tutto "scollegate" a quello che è la geopolitica odierna ma temo di essere entrato nelle mie valutazioni personali, quindi mi taccio e vado a leggermi i nuovi post del Prof!

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  7. Post che centra, come di consueto, un punto assai importante: eppure, negli anni migliori della nostra Repubblica le istanze provenienti dal settore cattolico "sociale" erano assai ben difese e anzi portate nel centro del dibattito politico. Penso a La Pira, Fanfani, lo stesso Moro, Donat Cattin. Così come è interessante (oltre che doloroso) constatare il tradimento del PCI (o di alcune sue componenti essenziali), altrimenti esiziale è vedere il progressivo abbandono, da parte della DC, del "codice di Camaldoli" e delle istanze avanzate lì sostenute. Ci sarà un motivo per cui De Mita e Cirino Pomicino (cui ricordiamo le tragicomiche piroette su TW) hanno imperato in quel decennio cruciale che furono gli anni Ottanta.

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  8. Salve Professore, faccio parte della redazione di un blog cattolico http://www.campariedemaistre.com/ in cui alcuni giovani cercano di riflettere sulle notizie di attualità che toccano temi sensibili, tra i quali abbiamo incluso l'euro, le istituzioni europee ed il sistema capitalistico dominante. Riteniamo che le sue analisi spieghino da un punto di vista scientifico perché certe battaglie dovrebbero essere condivise anche dai cattolici (perché sono vere, e la retta ragione non va contro la fede, anzi). Potrebbe essere interessante un giorno sentirci per un'intervista, per approfondire in particolare alcuni temi legati alla Dottrina Sociale della Chiesa. Grazie per il suo lavoro e a presto

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    1. Prego. Ho conosciuto qualche tuo amico al MEIC dell'Aquila. Basta che mi scriviate: con calma facciamo tutto, volentieri.

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    2. Per Campari e de Maistre.
      Ma i cattolici chi sono ? Cosa vogliono ? I cattolici leggono Bagnai oppure no ? I cattolici vedono Rai 1 o 2 o 3 o si documentano? Cosa vuol dire essere cattolici ? Spiegatemelo ! Smettete di inserire queste credenziali inesistenti " essere cattolici" ? Di cattolicesimo, protestantesimo, islamismo, ebraismo e via dicendo abbiamo riempito i cimiteri di guerra, distrutto popoli, bruciato streghe e squartato stregoni. BASTA !!!
      Via ogni religione dall'economia come dal mondo: per legge. Nel mezzo c'è solo l'uomo, la sua vita, la sua felicità, il suo benessere. Andate in Polonia a dire la vostra, dove stanno mettendo fuori legge l'aborto per qualsiasi motivo. Stiamo tornando al medioevo e ancora devo sentire parlare di "cattolici". Non vi basta il vostro ayatollah Formigoni che si professava "vergine" per diventare capo di CL e fare i comodacci suoi ? Abbiamo pieno il parlamento di "cattolici" della domenica mattina che poi fottono il prossimo ad ogni occasione buona in aula; state dove siete e non disturbate il laicismo per favore.
      Grazie

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    3. Caro Eugenio, la tua appassionata difesa della laicità a colpi di punti esclamativi merita un approfondimento. La prima cosa che mi chiedo è se tu, nella tua vita di tutti i giorni, spendi altrettanti punti esclamativi per deprecare l'unica religione che oggi da queste parti esiga (nel rispetto degli ordinamenti vigenti) sacrifici umani, cioè la religione dell'euro (con il suo corredo di precetti magico-sacrali). La seconda è una richiesta: puoi darmi un suggerimento costruttivo su come costruire un partito di massa in Italia senza tentare di coinvolgere anche i cattolici? Mi spiego: io il partito non voglio farlo, e questo si sa. Mi interessa però capire se voi che siete tanto bravi e tanto "qualcosisti" (dimo famo partimo ermovimentodarbasso er fronte deqquà er lassociazzzione dellà) vi siete mai posti questo problema. Perché il problema esiste (laicamente).

      A me, come sempre, interessa semplicemente mettere gli interlocutori (compreso te) di fronte alle loro contraddizioni. Quanto a Dio, come dire, avremo un sacco di tempo per parlarci, eventualmente (che non è la traduzione di eventually, lo dico per i simpatici anal-
      fabeti di ritorno).

      Fammi sapere.

      Ah, una cosa: anche senza perizia calligrafica, da come uno scrive si capiscono tante cose... Aderire a certe vetuste convenzioni è un ottimo modo per proteggere la propria identità più segreta. Pensaci!

      Anzi: PENSACI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    4. Mi sembra che a fronte di un laico rigetto di De Maistre vi sia un eccessivo attaccamento a(i) Campari...

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    5. @Eugenio: anche grazie al lavoro del Prof., ho intuito che certe religioni laiche non sono poi dissimili da quelle tradizionali, ma in aggiunta decisamente piu' ipocrite. Con cio' non vorrei, oltre al bambino, dover recuperare tanta spazzatura che finalmente era finita nello scarico. I cattolici che conosco - micugginismo - sono innanzitutto conformisti e rassegnati, se non servili verso qualsiasi forma di potere costituito. Cio' detto, il rapporto causa-effetto va ribaltato: non confondiamo bigotti e servi con le tante persone per bene e di profonda cultura che si professano cattoliche. Non rimangono molti altri possibili amici che contano...

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    6. Mi ricorda il simpatico siparietto su twitter tra er quaresima e Celso, saturo di epistemic flaws (ovviamente non da parte di Celso)

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    7. Premesso che comprendo le motivazioni del professore, capisco anche la reazione di Eugenio.
      Sono atea, tuttavia credo che Gesù sia stato un personaggio (reale o immaginario) rivoluzionario. Ma quando guardo la Chiesa non lo trovo. E più in alto guardo, meno lo trovo. Le encicliche sono lettere a cui poi non seguono né fatti né esempi da seguire.

      Infine nonsonoteologama ma al catechismo mi avevano insegnato che le ingiustizie terrene si subiscono e si perdonano: "porgi l'altra guancia" "degli ultimi è il regno dei cieli". Gesù ha cacciato i mercanti dal tempio, non dal mercato. Di coloro che producono diseguaglianza e/o che sbagliano si occuperà l'Altissimo.

      Con questo non voglio dire che il singolo cattolico non possa partecipare (anche attivamente) alla politica (possibilmente in modo coerente), anzi è suo diritto/dovere a livello personale, ma a livello di istituzioni, terrei distinte le due cose.
      Comunque, non che le avances di Fassina abbiano impressionato tanto il clero, mio sire, perché, diciamolo: la diseguaglianza giova alla Chiesa.


      Adesso finisco di leggere "CARITAS IN VERITATE".

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    8. Se bastasse una Bibbia per essere cristiani, o un Corano per essere musulmani, un Talmud per essere giudaici, un Dhammapada per essere buddisti, una qualche Upanisad o la Gita per essere induisti, un Tao-te-ching per esser taoisti (e via di questo passo), basterebbe anche avere in casa un vecchio Lehninger, con le pagine ingiallite e consumate, per ritenere d'essere dei biochimici. Del resto, se una moneta unica e quattro ciance di retorica bastano per essere europei, allora la risposta al suddetto quesito è tristemente e tragicamente affermativa. Innanzi a simili circostanze quindi Dante parlò sostanzialmente invano nell'enunciare le quattro possibili letture d'un testo (letterale, allegorico, morale, anagogico - Convivio, Trattato II, Canzone prima, Cap. I,1-6), soprattutto se il testo è d’ordine sapienziale, e dunque non-logico, non-razionale, non-storicistico (oppure "sovra", secondo tutte e tre le possibilità elencate), il che esclude naturaliter le sperequazioni aliene (aliene da ogni metafisica che sia davvero tale, dopotutto). E stiamo ancora dissertando del mero intendere dovuto all'intelletto razionale, della semplice interpretazione che equivale a tracciare una rotta sulla carta topografica. Ai tempi di Dionigi Areopagita il frequentare una religione era ancora un iter verso il mistero (mysterium, ovvero quanto può esser svelato soltanto per esperienza diretta e non mediata da alcunché - onde per cui i termini di "miste" e "mistico", ma anche di "al" -nome, o particella semantica di Dio - "chimista"=alchimista), tant'è che il saggio autore in questione adoperava il termine "iniziati", e non semplici credenti. Ma, si sa, la mappa non è il territorio (e nel frattempo le cose si sono un po’ annacquate, senza che più qualcuno sappia ben come operare, in se stesso, la trasmutazione di Cana); onde per cui, dichiararsi pienamente per ciò che è il punto d' “arrivo” del cammino ("Queste vie, se non erro, dovrebbero essere quelle che conducono là dove chi giunge troverà riposo del cammino e fine del viaggio.", Platone, Repubblica, 532E) è quanto meno presuntuoso e fallace, ma serve anch’esso a creare una identità mondana e usufruibile individualmente (e quanto questa identità sia egualmente mendace e transeunte lo si apprende, ormai tardi, al momento in cui appare ciò che anche Fratel Francesco denominava "morte secunda" - Cantico delle Creature – onde per cui anche Maometto esortava ad anticiparla, ma psichicamente e spiritualmente, alla stregua del platonico melete thanatou, e non imbottiti di tritolo)(1).
      In questo senso quindi (men che letterale, è evidente, secondo il Sommo) i Formigoni di turno, più o meno famosi, più o meno presuntuosi, più o meno dichiarantisi cristiani, son buoni appena di scagliar telefoni, nemmeno di loro proprietà, allorché abbian perduto le staffe: possiamo ritenerli dunque dei validi “biochimici”…?

      (1) “Una morte come questa non ti porterà alla tomba, ma ti condurrà dall’oscurità alla luce. Impara a morire ogni giorni, trascendendo il corpo.” (Maometto)
      “Chi ama la propria vita la perderà; e chi odia la propria vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna (Giov, 12,25).
      “Mentre la gente ha una terribile paura della morte
      Io la saluto come messaggera di beatitudine
      Muori e sii morto al mondo, io esperimento una simile morte molte volte al giorno.”
      (Kabir, mistico e poeta indiano, 1440-1518 circa).

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    9. Caro Eugenio, condivido le tue preoccupazioni, ma, parafrasando il Prof, mi chiedo se liquidando sbrigativamente le tradizioni e le esperienze religiose millenarie non si finisca poi per venerare il solito vitello d'oro. E' già successo, succede, succederà. Io vorrei nutrirmi di pane e rose, non di oro colato come vorrebbero certi.

      (e scusate la semplificazione, ora non ho molto tempo per approfondire)

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    10. Buongiorno Professore, dove la possiamo contattare per inviarle le domande per un'intervista? Grazie molte, arrivederci

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  9. Premetto questa citazione di M. Kundera: "Quando parla il cuore non sta bene che la ragione trovi da obiettare. Nel regno del kitsch impera la dittatura del cuore. I sentimenti suscitati dal kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il kitsch non può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nelle memoria: la figlia ingrata, il padre abbandonato, i bambini che corrono sul prato, la patria tradita, il ricordo del primo amore. Il kitsch fa spuntare, una dietro l'altra, due lacrime di commozione. La prima lacrima dice: Come sono belli i bambini che corrono sul prato! La seconda lacrima dice: Com'è bello essere commossi insieme a tutta l'umanità alla vista dei bambini che corrono sul prato. [...] Il vero antagonista del kitsch totalitario è l'uomo che pone delle domande. Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di un fondale dipinto per permetterci di dare un'occhiata a ciò che si nasconde dietro." Sono di formazione cristiana (mi sono avvicinato in prevalenza alle esperienze della non-violenza della Comunità dell'Arca). Ho trascorso l'ultimo anno di università come volontario in una comunità che gestiva la mensa dei poveri della diocesi in una città del nord. Le parrocchie curavano il servizio, noi della comunità facevamo accoglienza; in parole povere, mangiavamo al tavolo con i barboni (quelli di 30 anni fa, che dormivano in stazione). Le disuguaglianze le ho toccate con mano. Nonostante questo; nonostante mi facessi delle domande - quelle di cui parla Kundera - cercavo le risposte nel mainstream del kitsch totalitario, non avendo altro a disposizione. Fino a che non sono capitato qui. Finché sei immerso nel kitsch totalitario (preferisco definirlo in questo modo) trovi solo risposte kitsch (o tecno-pop, nella definizione di orizzonte48). Immerso nella nebbia informativa, non riuscivo a capire assolutamente quali fossero le cause delle disuguaglianze, che pur vedevo chiaramente. A mio modo, cercavo di informarmi: leggevo Repubblica (e ho detto tutto); il sito di lavoce.info (e anche qui ho detto abbastanza), per non parlare di Noisefromamerika (tralascio...). Voglio dire: anche con tutta la buona volontà, anche dal punto di vista di un cristiano che vede e ha voglia di capire, la potenza del sistema dei media è terrificante, e comprende anche i media di ispirazione cristiana. Mondialismo, accoglienza, poveri, diseredati... parole che sono, di fatto, immerse nel kitsch totalitario, che è fatto apposta per non darti risposte vere, ma solo quelle rassicuranti, che non cambiano nulla. Non ci sono voci fuori dal coro. Non è facile, uscirne... finché non si comincia a bazzicare da queste parti e, finalmente, a RAGIONARE.

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    1. Ti capisco. Davvero, "terrificante" è la parola giusta, anche se è un'altra forma di terrore rispetto a quelle che hanno caratterizzato il secolo scorso.
      Si tratta della spinta paurosa del conformismo (il vero contrario del coraggio), esasperata in una società che la potenza senza precedenti dei mezzi di comunicazione (e disinformazione) rende sempre più uniforme (per esempio io da piccola ho letto molto più della media perché in casa non c'era un televisore e non ho mai preso l'abitudine di guardarlo).
      Quel brano di Kundera sul kitsch ha sempre colpito molto anche me, tra l'altro. Tutto il romanzo è stato un romanzo importante, che ho letto e amato molto e che ricordo molto (peccato che poi Kundera abbia scritto forse troppo e sia peggiorato).

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    2. Se ti capita di leggere qualcosina del catechismo di S.Pio X, e vai alle voci "I sette peccati capitali che gridano vendetta davanti a Dio", trovi:"Defraudare l'operaio della giusta mercede". È opportuno aggiungere che non si tratta di una invenzione del noto Blogger del primo Secolo, ma che Egli ricorda semplicemente ciò che la Legge dei Padri proclamava agli Ebrei tutti.

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    3. Ricordo male o è vicino all'oppressione del povero? … e ad altre cosucce che sarebbe indelicato ricordare

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    4. @Nat, hai colto un punto essenziale, chi oggi ha 50 o piu' anni ha avuto la fortuna di crescere senza le odierne distrazioni, accattivanti ma dispersive. A casa c'erano moltissimi libri, la tv in bianco e nero iniziava alle 5, leggere era praticamente l'unico svago. Una fortunata combinazione di benessere (per leggere non devi aver problemini piu' contingenti) e stimoli culturali.

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    5. Sono quattro i peccati che gridano vendetta ai piedi di Dio, e sono l'omicidio volontario, il peccato contro natura, l'oppressione dei poveri, e la frode nella mercede degli operai. Da questo punto di vista la costruzione europea tutta sembra un abominio diabolico. Gli ultimi due punti sono sotto gli occhi di tutti. Per l'omicidio volontario, se uno progetta qualcosa in modo che 'un giorno ci sarà una crisi', che qualcuno possa morire per questa crisi, soprattutto se vive del proprio lavoro, potrebbe saperlo. Per quanto riguarda il peccato contro natura solitamente si intende la sodomia, ma se il peccato è qualcosa che lacera l'anima e allontana dalla grazia di Dio, anche chi va contro la natura economica delle cose sapendolo, ma diffondendo il contrario, un po' di vendetta se la meriterebbe. Ai piedi di Dio s'intende.

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    6. Grazie per la correzione: la memoria mi ha alquanto tradita...posso dare la colpa all'età?

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  10. Sono profondamente cattolico, e credo di poter affermare che la mia assoluta insofferenza nei riguardi di tutto ciò che attenga il disegno europeista in generale, e l'euro in particolare, scaturisca dalla intrinseca, irriducibile incompatibilità del senso e del contenuto della Rivelazione cristiana con i presupposti ideologici sottesi alla visione liberista, che - come presentivo, e come il lavoro del professore mi ha pienamente chiarito- ispira ed anima l'intero edificio europeista.
    Di questa primigenia inconciliabilità io sono e resterò fermamente convinto, almeno fintanto che qualcuno non si degnerà di spiegarmi in che modo sia possibile coniugare l'imperativo evangelico del "Dilige proximum tuum sicut te ipsum" con l'esaltazione trascendentale, posta a fondamento dell'etica liberista, dell'egoismo umano, elevato a fattore salvifico nel contesto della metafisica della Mano Invisibile.
    La mia personale ricerca di ragioni di rango scientifico, che dessero alimento alla mia pre-razionale avversione al progetto eurista - e che mi ha condotto a fruire del lavoro svolto su questo blog - la rivendico proprio in nome del mio essere cristiano e cattolico.
    E ora non posso più moderare la mia amarezza nel vedere tanti cattolici così alieni a quella mestizia del Fra Cristoforo di manzoniana memoria, nel contemplare le rovine fumanti del degrado della dignità umana, individuale e collettiva, che pochi decenni di sbornia neoliberista hanno recato con sé, dalla mortificazione della condizione del lavoratore, alla catastrofe demografica prossima ventura; figuratevi perciò come ci si debba sentire male tanto più, nel vedere non pochi economisti cattolici sposare senza problemi le concezioni neoclassiche ed ordoliberiste, magari in perfetta buona fede.
    Devo però dire che mi ha confortato alquanto leggere questo contributo sul tema:

    FEDE CATTOLICA E SCIENZA MONETARIA

    almeno ho realizzato di non essere solo io quello strano.

    Ma se un tempo, quando i teologi erano persone un po' più serie, oppressione dei poveri e frode della giusta mercede venivano accomunati all'omicidio come peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, un motivo ci sarà stato.



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    1. Non potrò venire per i noti motivi, ma spero che lo Spirito Santo entri nell' aula e accada che:

      "Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

      Certo non sarà facile poi parlare ai PDini, ma il miracolo è sempre possibile!

      Io mi limito qualche volta, accompagnando la consorte alla messa, di suggerire nelle preghiere dopo il Vangelo, un momento di riflessione per la Grecia, cui dovrebbe rispondersi, "Ascoltaci o Signore"; ma di solito laggente non capiscono!

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    2. Detesto spezzare le tue illusioni, ma per il 15 luglio Pentecoste sarà già passata da un mese.
      È pur vero che le vie del Signore sono infinite ;)

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  11. ot professore
    Schaeuble attacca Draghi: ha fatto vincere la destra

    http://it.investing.com/news/economy-news/schaeuble-attacca-draghi:-ha-fatto-vincere-la-destra-95918

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    1. Commento di Frances Coppola

      Anche le Sparkassen iniziano a tirar fuori il Bazooka contro BCE è sopratutto Draghi.

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  12. Interessantissimo, se riesco a partecipare magari chiedo a padre Reali se San Giovanni Battista è ancora il più grande dei nati da donna o un fesso

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  13. Due considerazioni:
    1) L'unico episodio di ira attribuito al famoso blogger del primo secolo è quello di quando rovesciò i tavoli dei cambiavalute (oggi banchieri) e li prese a frustate.

    2) Il vangelo apocrifo di Tommaso dice una cosa molto interessante in proposito dell'elemosina:

    Trattenetevi dal fare l'elemosina perché fareste torto al vostro Spirito".

    Molti di noi non capivano.

    ...

    Ciò che dai a te stesso lo chiami forse elemosina?

    E ciò che voi chiamate elemosina non è altro che quel piccolo obolo che una coscienza addormentata paga volentieri per poter continuare tranquillamente a dormire!

    - poi Gesù aggiunse:
    "Chi ha orecchie per intendere intenda".

    Molti di noi non avevano capito.
    Gesù sorridendo, disse:

    Lo Spirito è Perfezione, Pensate sia perfetto un mondo in cui sia necessaria l'elemosina?"

    No. E' un mondo ingiusto.

    L'elemosina stabilizza questa situazione di ingiustizia.

    E allora, cosa dobbiamo fare, in questo mondo che purtroppo è ingiusto, quando un povero, affamato, viene da noi?

    Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio.

    =========

    Mio commento: la lezione che ne traggo è che è dovere del cristiano lavorare per eliminare l'ingiustizia sociale.

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    1. Il QE for money è strumento del demonio. Ne ero certo.

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    2. Se si chiamano apocrifi una ragione c'è...

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    3. È interessante come da un lato i Romani ci tenessero a imporre il Sesterzio nella Palestina occupata, e dall'altro la casta sacerdotale autoctona si preoccupasse di usare il potere religioso per mantenere il Siclo come moneta legale (i cambiavalute erano lì perché le offerte in denaro al Tempio potevano essere fatte solo in moneta approvata dal Sinedrio).
      Per non parlare del Giubileo, che esisteva in realtà per ragioni economiche - cancellare periodicamente i debiti e liberare chi per debiti si era venduto come schiavo. Ma questo Francy non lo dice...

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    4. @Marco Veramente la Chiesa non ne nega il valore edificante. Ciò che è negato è che siano scritti in un certo periodo di tempo a partire da certe fonti. Per altro, a parte il discorso sull'elemonsina (e carità ed elemosina sono concetti distanti quanto il sole e la luna anche nei vangeli canonici), tutto il resto si ritrova paro paro anche nei quattro evangelisti (si pensi alla descrizione del modo in cui fanno offerta al tempio i farisei e l'esortazione a fare il bene in silenzio)

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  14. In un paese di profonde radici cristiane come l'Italia é senza dubbio lecito e anche giusto appellarsi alla specifica sensibilitá religiosa del numeroso gruppo che ha fede nel Dio incarnato di Galilea.
    E non v'é bisogno d'essere teologi per avere qualche idea che nei testi di riferimento di questa religione vi sono palesi riferimenti alla condanna dell'accumulo di ricchezza e dell'ingiustizia sociale
    come nel famosissimo discorso della montagna del vangelo di Matteo.
    Ma, spero di non fare una interpretazione troppo malevola dell' azione politica complessiva dei "cristiani" nel corso della storia,
    tolti i primi 2-3 secoli in cui erano "all'opposizione" e anzi si trovavano a volte ridotti in clandestinitá, posizione in cui é risaputo é particolarmente agevole e strategicamente efficace fare proprie le istanze che denunciano le ingiustizie sociali;
    una volta passati al potere nel anno del signore 313 con l'Editto di Milano della giustizia sociale se ne sono complessivamente sbattuti.
    La difesa di poveri e afflitti fu essenzialmente ridotta all'esaltazione ( strumentalizzata azzardo ) dei gesti isolati ed eroici: dal mantello di Martino da Tours al plateale pauperismo di Francesco.
    Ma la potente organizzazione che seppe sopravvivere con strepitoso successo al crollo dell'impero romano fu gestita piú dai Marcinkus che dai poverelli d' Assisi.
    E con l'ingiustizia sociale piú brutale ci ha convissuto e prosperato alla grande per lunghissimi secoli: sempre che non decidiamo di considerare feudalesimo e "ancien regime" migliori dell'attuale capitalismo liberale borghese: beh, ecco io personalmente a quei tempi non c'ero ma non sono a conoscenza di letteratura storica che faccia dell'epoca in cui invece di ciclopici centri commerciali si costruivano grandi cattedrali come un sospirato tempo di libertá individuali e sociali.
    Nello specifico delle vicende italiane postunitarie, che forse sono quelle che piú ci toccano nello stringersi del divenire storico, ritengo incontornabile la figura e il pensiero di Don Luigi Sturzo per capire il "sentire sociale" e la consequente azione politica dei cattolici in quanto tali.
    Piú del complesso di azioni che chiamiamo "dottrina sociale della chiesa" dalla "rerum novarum" in giú: che mi son sempre puzzati di un affannoso "correre dietro agli eventi" del Vaticano nel tentativo di evitare di diventire un baraccone culturalmente ininfluente.
    E Sturzo, tornando a lui, per quel che so, se qualcuno é piú informato lo ringrazio se mi corregge, mi sembra che in materia di libero mercato e economia sia abbastanza ambiguo. Democristiano direi ( anche se non ha mai aderito al partito ).
    Tirando le somme, in questo interessante tema in cui avrei peraltro piacere ad essere smentito, non ho l'impressione che nel complesso i Cristiani/Cattolici italiani abbiano in quanto tali armi culturali specifiche che li rendano piú capaci nella lettura della crisi storica che viviamo.
    Alcuni certamente la avranno queste armi e a leggere i commenti constato che sono tra noi e ( da agnostico ) me ne rallegro,
    ma ho idea che molta parte sia ascrivibile alla categoria antropologica della cosidetta "piddinitas" e/o fatta di genti che, come disse il loro Dio incarnato appeso alla croce"non sanno quel che fanno".

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    1. Caro, Francesco si è spogliato dalle ricchezze perché le aveva, e già da qui si potrebbe partire per dire tante cose. Il mio punto non è cercare interlocutori più attrezzati a leggere la crisi storica. Il mio punto è mettere i miei interlocutori di fronte alle loro contraddizioni. La piddinitas è assolutamente trasversale, ma riguarda il 99% dell'umanità ed è in fondo una manifestazione fra le tante dell'istinto più forte: quello di sopravvivenza.

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  15. @Marco S. Se si chiamano apocrifi e' solo perche' qualcuno al concilio di Nicea nel 325 li ha definiti tali. I criteri si sono un po' persi...ma pare fossero principalmente quelli scomodi per l'ortodossia dell'epoca. Niente di nuovo, ne' di peculiarmente cattolico , "aggiustare" la Storia....

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    1. Er complotto... oppure sono apocrifi perché... non sono canonici!

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    2. @Maurizio
      Il tuo commento è "apocrifo"... (lo decido io, così mi tolgo agevolmente da ogni eventuale imbarazzo personale).
      Battute a parte, il termine "apocrifo" indica letteralmente ciò che è nascosto o tenuto da parte. Ora, tu dovresti essere il Maurizio che tiene un FN-FAL Australiano in cassaforte (in caso contrario mi scuso per lo scambio d'identità): è dunque in questo senso un'arma "apocrifa", ovvero che non sia rivolta all'uso quotidiano di chiunque, ma possa egualmente essere peculiare e risolutiva in determinate occasioni più specifiche (stupefacente:la tradizionale puntualizzazione tra senso exoterico ed esoterico trova conferma anche con l'uso delle armi... del resto, per diventare inizialmente Cavaliere occorreva averne la vocazione).

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    3. Yessir! Sono io.
      Capisco...dunque, almeno all'inizio, diciamo, le scritture apocrife venivano tenute "riservate" ma se del caso usate dai teologi "autorizzati" ? La puntualizzazione funziona...i Templari erano un ordine monastico armato,dopo tutto, e la spada era un'arma riservata a pochi, oltre che costosissima....

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    4. @Maurizio
      Quantomeno il dubbio viene, così come sarà già venuto molte altre volte, ad autorevoli studiosi, e per ambiti acclarati: ad esempio in India alcuni testi, come l'Astavakra Samhita, erano tradizionalmente riservati alla meditazione di chi aveva compiuto un iter introspettivo rigoroso, peraltro non ad arbitrio individuale, per evitare una deriva pericolosa in una mente/cuore non sufficientemente preparati (e basterebbe oggi osservare il Tantrismo occidentale alla Rocco Siffredi, o lo stesso hatha-yoga mercificato, per rendersi conto di come sia facile equivocarne i fini ultimi...). Esistono sempre e comunque insegnamenti esclusivamente orali.
      Anche l'accademia di Platone prevedeva una parte interna, vegliata dalla scritta: "Non si entra qui, se non si è geometri". Le stesse Confraternite sufi hanno talora avuto problemi con i dottori coranici più letteralisti, sia per ciò che riguarda l'esegesi dei versetti e degli hadith, sia per certe pratiche (il dhikr salmodiato a voce alta e ritmato col corpo, la danza su se stessi, o l'impiego della musica).
      E pure l'esempio dei Templari è calzante per molti motivi; Cardini, che qualcosa di Medioevo mastica, afferma che i presupposti sociali dell'Ordine fossero sostanzialmente paradossali, al punto da poter ingenerare perplessità, indignazione o addirittura scandalo, poiché accorpavano in un'unica figura i concetti di pauper e miles, ovvero colui che nulla possiede effettivamente (non solo nel senso materiale) e colui che invece esercita l'impiego delle armi e l'autorità giuridica (una vera ricerca proclamata e vissuta della coniunctio oppositorum - agli antipodi dell'antropologia sincretica piddina attuale - e che riecheggia ruolo e certe caratteristiche dei guardiani nel Repubblica di Platone): nella vita sociale medievale l'accorpare una simile dicotomia (riassunta anche nei colori araldici del Beauceant) era grosso modo come unificare oggi il ruolo di Marchionne e quello degli operai entro un'unica figura sociale e morale (oltremodo con le implicazioni interiori d'ordine metafisico-esoterico). Ci volle infatti (anche) tutto il genio di Bernardo di Clairvaux per accreditare agli occhi dei contemporanei che l'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo non fosse un'ibrida chimera deviante e fonte di sospetto. E poveri individualmente (in spirito e materia) quei Cavalieri lo erano davvero: nemmeno la costosissima spada apparteneva loro, sicché venivano sepolti senza di essa (la loro unica amica in battaglia e nella vita, oltre all'interiore fede).

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  16. Joseph card. Ratzinger, Riflessioni per l'anno liturgico

    "Più profonda è la concezione del filosofo ebreo Theodor Adorno il quale, partendo dall'appassionato desiderio messianico del suo popolo, ha continuato a chiedersi e a cercare come si possa creare un mondo giusto, come realizzare la giustizia in questo mondo. Ed è giunto a questa convinzione: perché ci sia davvero giustizia nel mondo dovrebbe esservi giustizia anche per i morti. Dovrebbe esistere una giustizia che ripara anche alla sofferenza irrimediabilmente passato. Perché ciò sia possibile dovrebbe esistere la resurrezione dei morti.
    Su questo sfondo penso si possa percepire in modo nuovo il messaggio pasquale. Cristo è risorto! Sì, esiste giustizia per il mondo! Esiste la giustizia totale per tutti, in grado di revocare anche ciò che è irrevocabilmente passato."

    Queste parole, che possono far pensare ad una sorta di consolazione, sono in realtà un invito alla ricerca della giustizia sociale, perché:

    "Il primo messaggio che il Risorto, che egli fa trasmettere agli apostoli dagli angeli e dalle donne, è questo: seguitemi, io vi precedo! La fede nella resurrezione è cammino."

    PS: lo so prof sto indietro de du mesi co le donazioni a asimmetrie; venerdì dopo ripetizioni CAMMINO al tabacchi e ricarico paypal. Poi torno a casa e metto il cilicio nuovo. Ci si vede il 18.

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  17. Evviva, la Lagard è venuta a liberaci contro l'austerità !!! Evviva !!! Suonate le campane !!! Chiamate il professore, siamo liberi, la profezia si è avverata...Ma, ma, hey ragazzi...cosa sono quelle facce ? Ho detto una stronzata ?! No, no...no, vi prego, ài ài...mi fate male...basta basta...ahhhh

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  18. Ricordo che mi colpì questo passo della Rerum Novarum di Leone XIII, del 1891 (http://w2.vatican.va/content/leoxiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum.html)

    "Comunque sia, è chiaro, ed in ciò si accordano tutti, come sia di estrema necessità venir in aiuto senza indugio e con opportuni provvedimenti ai proletari, che per la maggior parte si trovano in assai misere condizioni, indegne dell'uomo. Poiché, soppresse nel secolo passato le corporazioni di arti e mestieri, senza nulla sostituire in loro vece, nel tempo stesso che le istituzioni e le leggi venivano allontanandosi dallo spirito cristiano, avvenne che poco a poco gli operai rimanessero soli e indifesi in balda della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza. Accrebbe il male un'usura divoratrice che, sebbene condannata tante volte dalla Chiesa., continua lo stesso, sotto altro colore, a causa di ingordi speculatori. Si aggiunga il monopolio della produzione e del commercio, tanto che un piccolissimo numero di straricchi hanno imposto all'infinita moltitudine dei proletari un gioco poco meno che servile

    3. A rimedio di questi disordini, i socialisti, attizzando nei poveri l'odio ai ricchi, pretendono si debba abolire la proprietà, e far di tutti i particolari patrimoni un patrimonio comune, da amministrarsi per mezzo del municipio e dello stato"

    È interessante per tre motivi:
    -ciò che depreca il Papa è il programma politico-economico attuale, il che indica che siamo ormai nel XIX secolo inoltrato.
    -storicamente socialismo e comunismo, che hanno dato "problemi" alla Chiesa, sono una risposta al liberismo sfrenato a cui la Chiesa non ha prontamente risposto:quindi se tanto mi dà tanto il futuro non è roseo..
    -la soluzione del "patrimonio comune" socialista mi sembra tanto l'attuale "ci vuole un'Europa comune".
    Quindi in fin dei conti "nihil novi sub sole"

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  19. Ho sempre pensato che la disuguaglianza doveva venire combattuta, indipendentemente dal credo professato. Ma vedo in questa lotta uno stimolo per (che parolone) evolvere. Solo la morte è una livella. Ma fino ad allora, un confronto sarà sempre meglio, dell'ignavia piddina.

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  20. Il fascismo dell'opinione nasce da un'ideologia fortemente criticata dai padri della chiesa: il relativismo.
    Quando vengono denunciati i mali dell'euro, spesso ci si sente porre la domanda: “quindi cosa vuoi fare?”. La domanda “quindi cosa vuoi fare?” è simile alla domanda di Ponzio Pilato “quid est veritas?”: domanda retorica di uno che se ne vuole lavare le mani. La frase “quindi cosa vuoi fare?” è pronunciata da uno per il quale non c'è niente da fare. Pilato, dopo aver posto la domanda, non rimane ad aspettare una risposta, forse perché crede che neanche esista una risposta: se la verità non c’è, allora non c’è un criterio per giudicare le scelte di chi è al potere; solo il potere giustifica se stesso. Analogamente, se si è scettici sul fatto che l'economia sia una scienza, non esistendo la verità scientifica le critiche all'euro sono opinioni, valide quanto quella di chi dice che l'euro è soltanto una moneta.
    Lo scetticismo in senso forte è contraddittorio: dire che “non esiste la verità” è verità?
    Lo scetticismo in senso moderato è il relativismo, per il quale ogni opinione è vera: ma se ogni opinione è vera, lo è anche l’opinione di chi dice che il relativismo è falso? Un conto è dire che esistono punti di vista diversi su una realtà oggettiva, un conto è ritenere che una realtà oggettiva non esista. Il relativismo porta al fascismo dell'opinione. Lo scetticismo è la base ideale per l’assolutismo: i regimi totalitari, per togliere ogni speranza di cambiamento, si fondano sulla negazione della verità dei fatti. Un atteggiamento migliore dello scetticismo è il dubbio, che presuppone una continua ricerca ed il non arrendersi. L'adesione all'euro è radicalismo poiché è frutto o dello scetticismo totale, oppure è un atto di fede incondizionata - il grande sogno europeo – nonostante le evidenze empiriche su quanto sia stato pernicioso. Possiamo raccontare la letteratura economica degli ultimi 50 anni, possiamo descrivere la storia recente, di come l'economia di un continente sia finita a gambe per aria con la moneta unica, ma se l'altra persona tira fuori il sogno europeo o viene colta dalla sindrome TINA (quindi cosa vuoi fare? L'alternativa qual è?), siamo di fronte ad una chiusura mentale che rende infruttifero proseguire la discussione. L'aspetto grottesco di questa vicenda è che gli estremisti che ragionano in questo modo accusano l'interlocutore di appartenere ad una setta, la setta di Bagnai.
    Come far cambiare idea a chi:
    aderisce al sistema attuale in maniera fideistica irrazionale;
    oppure intuisce le magagne del sistema attuale, ma per paura o pigrizia è scettico sulle possibili alternative e si accontenta di galleggiare nella propria ignoranza sperando che la marea non salga?
    Famo er partito?

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  21. A volte le coincidenze, questo è il mio pensiero
    http://maf58.blogspot.it/2016/04/luro-batte-gesu-8-0-parte-prima.html

    Questo invece è il pensiero di uno che ne sa più di me

    http://www.tempi.it/perche-siamo-in-crisi-piccolo-trattato-contro-la-politica-monetaria-della-bce#.Vqkz1l4y21J

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  22. Bisogna vedere quali cattolici.
    I cattolici progressisti (in Italia, i "cattolici adulti" da Dossetti a Andreatta a Prodi a Letta) la UE l'hanno fatta e la stanno governando, insieme ai socialdemocratici. Il PD nasce dalla fusione tra postcomunisti e cattolici progressisti.
    Cattolici che si oppongono alla UE ce ne sono eccome: molto più facile trovarli tra i cattolici tradizionalisti che tra gli innovatori, i progressisti, gli enzobianchisti, i misericordiosi dell'avanti c'è posto per tutti, etc.
    Ci sono ragioni storiche, ma è una storia lunga da raccontare. Più breve invece il sunto delle ragioni ideali. In quanto cultura e civiltà generate da un kerygma rivelato, il cristianesimo è un compromesso, suggellato a Roma e da Roma, tra Atene e Gerusalemme. Il cristianesimo ortodosso è la confessione cristiana nella quale il lascito greco è più forte, più debole il lascito ebraico. Il contrario vale per il cristianesimo protestante e puritano. Nel cristianesimo cattolico le due correnti sono compresenti, e si sono equilibrate finché la romanità dell’istituzione ecclesiastica ha mantenuto salda la presa dottrinale, giuridica e pastorale. Con l’indebolirsi culturale e politico dell’istituzione ecclesiastica romana, le due correnti greca ed ebraica hanno iniziato a separarsi. Oggi, lo scisma potenziale è chiaro a tutti, e plasticamente rappresentato dalla compresenza di due papi, uno "greco" (per tutto il suo pontificato, R. ha tentato di riallacciare il legame tra cattolicesimo e pensiero greco) e uno "ebreo" (B. si atteggia a profeta, deride e stanga "gli intellettuali", ama appassionatamente i talk show escatologici).
    Sintesi. Sarà CONTRO la UE il cattolicesimo che contiene molta Atene e poca Gerusalemme: e viceversa.
    Questo perchè il cattolicesimo che contiene molta Gerusalemme e poca Atene (filoprotestante, filoebraico) ha un'affinità elettiva per l'europeismo, che è insieme un messianismo escatologico tenero (il Sogno Europeo, gli Alle Menschen werden Bruder, gli immigrati da accogliere sempre e comunque, i ministri della difesa rigorosamente femmine & pacifiste) e un universalismo+relativismo duro (l'europeismo non assume il punto di vista dell'Europa reale, con i suoi confini, i suoi popoli e la sua storia, ma il punto di vista dell'Umanità, e la realtà si arrangi, peggio per lei; e il cristianesimo come religione deve/vuole sublimarsi - o suicidarsi - a vantaggio della Nuova Religione Mondiale della Bontà per Tutti).
    Il cattolicesimo tradizionalista (molta Atene, poca Gerusalemme) è politicamente e culturalmente conservatore. Ritiene, come la Chiesa ha tradizionalmente ritenuto sempre, che l'esistenza dei popoli, delle nazioni, delle differenze culturali, etc., sia non solo una realtà effettuale, ma una realtà in sè positiva (la ragione teologica è che la Verità è sì una, ma inesauribile: v. Nicola Cusano, "De pace fidei").

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    1. Sono d'accordo quasi del tutto, un solo appunto: lei è sicuro che il cristianesimo "ateniese" sia davvero quello conservatore? Potrebbe essere facile confondersi, visto che i "gerosolimitani" si proclamano progressisti e lei, direi "ateniese", si sente conservatore.
      Ma non è detto che sia davvero così.
      Lo scandalo dei "primi anni 30" (che causò la frattura nella religione ebraica, e poi in quella romana) fu un Messia non di questo mondo che con la spada arrivava a dividere, e per categorie dello spirito, non razziali o sociali.
      Egli veniva portando un messaggio che dava anche agli schiavi la forza di commettere il primo e più importante atto di ribellione: dire NO, coltivare il primo spazio di libertà, il Regno che abbiamo fra le orecchie.
      Secondo me fu quello il vero e originale Messia, in tutto e per tutto "ateniese" per riprendere la sua definizione, fautore del dialogo, della verità inesauribile, ma anche delle distinzioni critiche tranchant: di qua o di là, niente purgatorio dove investire i soldini di questo mondo.
      Un messaggio prontamente disinnescato dalla chiesa "gerosolimitana" del "futuro migliore nell'oltretomba", da Paolo di Tarso in poi ("Schiavi, obbedite ai padroni." ma anche "amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno"). In altre parole la chiesa conservatrice dell'ordine costituito, che inventa il purgatorio, che ammette l'usura, e che propone un messaggio universalmente ipocrita (siete tutti fratelli, schiavi e padroni voleteve bbene, a patto che restiate nel nostro paradigma cattolico - cioè universalistico per definizione - altrimenti roghi, peraltro amorevoli anch'essi, perché purificatori).
      Insomma: è questa la tradizione "cristiana", purtroppo. Sempre questa. Il progressismo cristiano vero è quello divenuto famoso forse solo tramite Thomas Monetarius (eh eh) e fra' Dolcino. Cioè quello che vuole essere restauratore del messaggio di Cristo, ma che deve tenere conto del fatto che non troverà gerarchie a cui appoggiarsi, né cattoliche né ortodosse, ma solo, se va bene, qualche parroco coraggioso.

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    2. Grazie della replica. Premetto che "conservatore", nel mio vocabolario, non è una qualificazione negativa.
      Nella mia breve analisi, non intendevo definire quale sia "il vero cristianesimo", quello davvero "restauratore del messaggio di Cristo". Se ne può discutere a lungo, ma forse non è questa l'occasione adatta.
      La mia descrizione si attaglia (se si attaglia) al cristianesimo in quanto forza sociale e culturale, e basta. Guardandolo sotto questo profilo, si può dire che il cristianesimo "messianico-ebraico", "protestante" e "progressista" ha una forte affinità con l'occidentalismo capitalistico, perchè il capitalismo è la forza MENO conservatrice del mondo; mentre il cristianesimo "greco" proprio in quanto è "conservatore", vi si oppone frontalmente, e finisce dunque per essere "rivoluzionario", nel senso che si oppone all'egemonia culturale e politica dei powers that be capitalistici e atlantici. Lo si vede molto chiaramente anche negli schieramenti geopolitici: la Russia ha esplicitamente e solennemente scelto il cristianesimo ortodosso come sua teologia civile.

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    3. @Roberto Buffagni
      Sintesi molto stimolante, che non avrei saputo dir meglio. Ovviamente mi ci ritrovo sia come cattolico tradizionale sia, incidentalmente, come nemico dell'europeismo.
      Il dramma è che il "cattolicesimo adulto" (che meglio si dovrebbe definire modernismo) sta vivendo il suo illusorio e provvisorio trionfo, spacciandosi ormai per l'unico cattolicesimo autorizzato (!), mentre collabora attivamente alla rovina delle anime e, quel che qui dentro importa, alla rovina dei corpi attraverso l'euro.

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    4. @Roberto Buffagni
      Sono un grande ammiratore del suo modo di argomentare, sebbene non sempre delle sue idee (per quanto i suoi scritti mi abbiano spesso convinto), quindi ho cercato e letto con attenzione i suoi interventi in giro per la rete. Le sue tesi sulla guerra di religione prossima ventura sono convincenti e terribili.
      Quello che volevo portare alla sua attenzione è che non vedo una tendenza della chiesa istituzionale alla "conservazione" in senso neutro, quanto piuttosto all'inerzia. Dov'è la chiesa come bussola di valori che servano a scegliere in modo critico quello che c'è da conservare e quello che invece va cambiato? Esiste?
      Io vedo piuttosto sia nella chiesa ortodossa che in quella protestante e cattolica una semplice forza di inerzia: con la differenza che la prima segue il potere secolare nazionale; la seconda quello economico, in modo decentrato; mentre il cattolicesimo romano più che tentare una mediazione segue la sua traiettoria da vera e propria corporation, in modo molto pragmatico, per assicurarsi l'autoperpetuazione e raggiungere il maggior potere (penso a questioni come il celibato dei preti, necessario a tenere unite le proprietà). Che poi lo faccia a maggior gloria di Gesù, questo non saprei provarlo. Mi sembra però che nessuna di queste gerarchie abbia difeso in modo disinteressato i valori che lei e io (con le varie sfumature) teniamo cari, su tutti la vita umana.
      Per tornare al centro del discorso, insomma, non è un problema trovare qualcuno che benedica i cannoni.
      Ma tutti i (tre) veri cattolici che conosco, quelli che ci tengono all'ecclesia, alla loro comunità, pendono davvero troppo dalle labbra dei parroci. E questi ultimi, a meno di sfidare coraggiosamente la gerarchia, non vanno oltre al solito richiamo alla responsabilità personale, che col libbberismo ci va a nozze. Ma le gerarchie cattoliche in Italia faranno buon viso solo quando si convinceranno che gli conviene. Sarebbe più semplice se promettessimo di restituirgli il Lazio...

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    5. @ elu lei.

      La ringrazio di cuore per il consenso, preciso sinteticamente il mio pensiero. Quando dico che il cristianesimo "ateniese" è una forza conservatrice, lo intendo anzitutto sul piano spirituale e culturale. C'è un buon articolo di A. Dughin sulle "Radici metafisiche delle ideologie politiche" che può trovare qui: http://lanazioneeurasia.altervista.org/archivio2004.htm, scaricando il numero 6, luglio 2004, della rivista "Eurasia". Vi è descritta, con precisione e in sintesi, per quali ragioni la metafisica greco-cristiana è "conservatrice".
      L'azione effettuale delle istituzioni ecclesiastiche cristiane, e anche l'intensità e la coerenza dell'adesione personale alla fede dei singoli cristiani (i "veri cattolici" di cui lei parla), sono naturalmente molto importanti, ma non interessano il tipo di analisi che sto tratteggiando. Intereressano l'una il piano anzitutto politico, l'altra il piano anzitutto etico e morale.
      Come dicevo sopra, il cristianesimo in quanto cultura è un compromesso tra una forza conservatrice "greca" e una forza rivoluzionaria (perchè messianica ed escatologica) "ebraica". Quando, sul piano culturale e politico, la corrente "ebraica" prende il sopravvento, come ad esempio nelle varie forme di gnosi cristiana, il cristianesimo si trasforma in una ideologia millenaristica, messianica, rivoluzionaria, di solito nella forma di religione secolare. Il principale studioso dello gnosticismo politico è Eric Voegelin, che ha interpretato in questa chiave, ad esempio, il nazismo e il comunismo. Voegelin è morto prima che si costituisse la UE, ma di fronte ad alcune sue manifestazioni avrebbe certamente riconosciuto i sintomi dello gnosticismo politico. Veda per esempio questa mia analisi di un articolo sulla immigrazione di Emanuele Trevi: http://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_853_Buffagni_lettere_sassi.pdf#page=1

      Grazie ancora e cordiali saluti.

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  23. "Io non sono un teologo, ma padre Marco Tommaso Reali O.P. (che ancora non conosco di persona) lo è, e insieme rifletteremo sulla genesi della disuguaglianza in Europa in un bellissimo luogo del silenzio, l'eremo di Montecastello a Tignale (sul Lago di Garda), dal 15 al 21 luglio."

    Per ragionare sulla genesi della disuguaglianza in Europa mi permetto di suggerire una riflessione sulle vite di Thomas Müntzer e di Johan de Witt.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_M%C3%BCntzer

    Müntzer fu un acceso predicatore luterano ma, a differenza di Lutero, che decise scientemente di stare dalla parte dei Principi, Müntzer fece l'errore di occuparsi del tema della giustizia sociale e quindi ando' incontro alla vendetta dei Principi tutti (luterani e non).

    Johan de Witt fu un intellettuale borghese, grande statista e matematico di rilievo, che tento' invano di contrastare l'ascesa di Guglielmo d'Orange (quello della successiva Rivoluzione Gloriosa in Inghilterra che creo' la Banca d'Inghilterra) e fini' parzialmente divorato dai sicari che gli tesero una imboscata in occasione di una sua visita al fratello carcerato.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Johan_de_Witt

    Non e' per caso che Papi e leader religiosi in genere si guardino bene dall'andare oltre generiche supercazzole in tema di giustizia sociale e di distribuzione della ricchezza prodotta...

    P.S. Papa Francesco IMHO si sta regolando esattamente come Lutero.


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  24. Carissimi, chissà che sia proprio vero che... nulla di nuovo sotto il sole: "Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: riflettete bene al vostro comportamento. Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato".

    Aggeo, 520 a. C.

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  25. Mi permetto di pubblicare le parole di tale "Nessie" a commento del post di Nino Spirlì intitolato "Il Papa Rosso" http://blog.ilgiornale.it/spirli/2015/06/21/il-papa-rosso/?repeat=w3tc
    "Di Bergoglio non mi piace niente. Non mi piace il suo eloquio luogocomunista, non mi piace il suo pauperismo, i suoi scarponi da villico, non mi piace quando si mette a fare il Pifferaio magico dei clandestini a Lampedusa mentre officia una messa con un altarino improvvisato fatto coi rottami di uno scafo (probabilmente appartenuto a uno scafista mafioso) e una croce blasfema fatta con gli scalmi incrociati della barca. Non mi piace quando fa il piacione spiritoso e minaccia di assestare un pugno, dimenticando la lezione (durissima, certo) "dell'altra guancia". Non mi piace quando fa il "femministo" ruffiano con le donne. Non mi piace la sua ostentazione di modestia (la croce di ferro, l'alloggio a Santa Marta, il saluto domenicale "buon pranzo" che lo fa rassomigliare a un Pippo Baudo qualunque). Non mi piace il suo spirito gesuita sempre supino e prono ai disegni massonici. Bergoglio è colui che darà il colpo di grazia a una chiesa già anche troppo in crisi di identità e priva di vero seguito di massa. Tutti i sinistri, i cattosinistri, progressisti, i cattolici "adulti" e adulterati adorano Bergoglio, perché intanto loro in chiesa non ci vanno e non sono osservanti. Ecco, Bergoglio piace agli atei comunisti, terzomondisti, seguaci dei diritti disumani dell'ONU, del quale il Vaticano è diventata una patetica succursale.

    E' arrivata in Vaticano una "rivoluzione colorata" e tarocca nel piazzare un papa "dalla fine del mondo" e nel portare via un papa come Ratzinger che sapeva mantenere una dignità e osservare un'intelligente tradizione, dall'eloquio sempre sorvegliato e dal pensiero di fine filosofo e teologo.
    Il povero Benedetto l'hanno - non a caso - deposto, prelevandolo con un elicottero.

    Forse una volta o l'altra ne sapremo di più sull'"esportazione della democrazia" Oltretevere.

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    1. Sono atea tuttavia non mi piace Bergoglio per tutti i motivi ben espressi da Nessie: se io non ho fede non ho nulla contro chi ce l'ha, quindi mi dispiace vedere la religione cattolica cadere così in basso, suicidarsi senza dignità e onore.

      Ieri Bergoglio in visita a Lesbo mi ha dato più fastidio del solito per non non aver proferito parola di vicinanza e conforto ai greci, ma anzi per aver benedetto il falso mito europeista per cui il carnefice, ossia "L'Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque metta piede in terra europea dovrebbe poterlo sperimentare".
      Cosa altro aspettarsi da un successore kitsch di Pio XII?

      Confronto il livello volutamente alto (a volte perfino snob) utilizzato da Bagnai con il marketing e la comunicazione da imbonitore piacione iniziati da Wojtyła (e dichiarati immediatamente con lo studiato e patetico omaggio alla massa: "mi corrigerete" ) e ora "perfezionati" da Bergoglio che, contravvenendo ai principi della sua stessa religione, ostenta opulentemente qualche insignificante (se non a fini propagandistici) gesto che ha più a che fare con il trash che con la carità.

      Professore non si arrabbi, mi metta davanti alle mie contraddizioni, mi bacchetti, mi insulti, mi ignori, ma per arrivare alla massa o scende a livello della massa (dopo essersi dato tanto da fare per selezionarla) o aspetta 3 o 4 generazioni (sempre che qualcuno porti avanti la missione).

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  26. Magari! Tra l'altro una bella scomunica al mortazza farebbe ritrovare la fede a molti. Epic win-win

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