sabato 8 agosto 2015

Bergauf

Siccome che l'amichi miei Schützen m'hanno detto che fra cinque giorni se n'annamo sur Tagewaldhorn, dove da solo nun andrei, pe' ssicurezza me faccio un Rittner Horn al volo. Devo tagliandare il ginocchio destro. O forse tagliarlo. Vi farò sapere, chiamo io (se torno). Un abbraccio agli #opinionistiproeuro, e in particolare ai fraciconi col fisico da poeta e le vertigini. Chissà perché, ma io certi strampalati dilettanti dell'economia monetaria internazionale, così categorici nell'imporre il loro darwinismo sociale meritocratico, così lirici nel loro afflato libberista con le altrui terga, proprio non riesco a immaginarli in un contesto nel quale un tuo errore rischia di avere conseguenze per te, e non per una folla indistinta di anonimi altri. Eh già! I fan del mercato si affidano ad esso solo dopo averlo sapientemente distorto, in modo che tutte le salite per loro siano discese. 

Ma la montagna è la verità, e quindi con lei il giochetto non funziona. 

Sarà per questo che incontro così pochi "colleghi"!?




Ooops! Rettifico. Uno l'ho trovato:


(...poveri, grami Tersite proeuro! Cosa farebbero, se non ci fossi io a dare un senso alla loro turpe esistenza!?)



(...per diversamente europei: dallo Sciliar al Weisshorn passando per il Latemar...)


(...was betrübst Du dich, meine Seele?)



(...allargare la visuale costa fatica. Ora c'è anche il Rosengarten. I grami Tersite sono appesi a un cavo, nella cabina. Petulanti Italiani a rischio cardiovascolare, col giro vita ben oltre i 100 cm. Li intuisco libberisti e li saluto in tedesco...)


30 commenti:

  1. Sui darwinisti sociali mi trova d'accordo. Per loro le regole classiche di funzionamento dei mercati, non valgono.
    A molti sfugge la loro fungibilità con altri idioti. Ma nonostante tutto quello che loro invocano come un dio, il mercato, questo ne farà strame di molti.
    Spero di esserci al goofy4

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  2. You're going to see a Wizard?

    Chorus

    (Alessandra/Cassandra Lupa ululante da Firenze. J.S.Bach: Cantata BWV 21 VI. Chorus "Was betrübst du dich, meine Seele, und bist so unruhig in mir?", Amsterdam Baroque Orchestra con Ton Koopman)

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  3. Sono fuori tema, ma davanti alle sue fotografie non so resistere, la coincidenza con i soggetti trattati da Caspar David Friedrich (orizzonti montuosi, crocifissi, monumentali alberi solitari, figure immerse nella natura) è troppo evidente. E' intenzionale?

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  4. A proposito dei libberisti con le altrui terga, mi ha fatto venire alla mente un esempio simile, che aiuta a comprendere il cinismo di certi personaggi. Tempo fa, parlando con un illustre maestro di chirurgia sulla alta percentuale di complicanze di una specifica tecnica, questi obiettò "ci vuole coraggio...". Io, modestamente, replicai che il termine corretto sarebbe stato temerarietà o imprudenza, perché le complicanze pesanti sui pazienti erano difficilmente giustificabili, a fronte di alternative più sicure. Perché il coraggio uno lo dimostra nelle scelte che concernono la propria esistenza, non a scapito di quella altrui. Ma i cinici con il pelo sullo stomaco sono persone di successo, perché ambiziose, avide di potere, circondate da amicizie influenti, frequentatori dei salotti buoni e amici dei politici che contano. Come vede, la famiglia dei libberisti con il culo atrui è nutrita e potente.

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    1. Niente di nuovo sotto il sole. Mi sono sempre chiesto se il cinismo te lo insegnino i genitori oppure sia direttamente nel patrimonio genetico. Non reputo possibile diventare cinici dopo una certa eta'. Poi, il comando, spesso altro non e' che delegare ad altri la durezza del vivere

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  5. Li hai salutati esclamando "Sieg Heil!"?

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  6. Quando tutto sarà finito, spero in bene, e l'euro non esisterà più, l'economia si sarà ripresa e l'Italia riavrà quel posto che si merita nel mondo, magari lei si sarà calmato e mi spiegherà perché odia tanto la meritocrazia: anche senza euro e senza liberisti, non mi sembra sia un'idea tanto malvagia

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    1. Io la amo, perché un simpatico qualunquologo come te posso schiacciarlo in qualsiasi campo scelga (e il resto della discussione, ne sono certo, lo proverà). Ciò che mi rende sospetta la meritocrazia è che la vedo invocare solo da mediocri con le terga al sicuro, quelli che non incontro mai in montagna. Non ci hai mai fatto caso? Sai, le idee valgono quanto chi te le vende. Giannino è per la meritocrazia. L'analisi sociologica del concetto è già stata svolta in questo blog, io mi limito a proporti quella estetica.

      Du gleichst dem Geist den du begreifst, nicht mir!

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    2. Ecco perche' amo correre, soprattutto in montagna. Lo sportivo amatoriale conosce una declinazione della meritocrazia, dove al massimo, se tutto va bene, la giornata della gara non e' troppo calda/fredda eccetera, al massimo ottieni esattamente il risultato per cui ti sei allenato duramente, nei ritagli improbabili della settimana, da solo, al buio. Questa banalita' solo per sottolineare che la meritocrazia e' solo una fregnaccia di quell'aziendalismo cinguettante e frivolo che soffoca le reali produzioni di idee, beni, progresso.

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    3. Dopo ferragosto sono sul Sassongher con il CAI ed il Deutsche Alpenverein, a fotografare la Via Lattea, i crocifissi non mi hanno mai attirato: sono pochi chilometri da lei, se è ancora da quelle parti... Come campo di discussione si potrebbe scegliere la semantica formale dei linguaggi di programmazione: è uno dei pochissimi campi in cui posso perdere contro di lei, ma avendo lottato. Per il resto dello scibile umano mi trova impreparato e soccomberei con mediocrità, ma non aspiro a sapere tutto. Si, purtroppo è vero: la meritocrazia è invocata solo da chi vive su un'isola felice, io sono con la cacca fino al collo ecco perché mi incuriosiva il suo astio.

      A me Giannino ha detto che quando studiava all'Università ci andava sempre in montagna: era il luogo ideale per giocare a bocce con la Thatcher ;-)

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    4. @a perfect world: "Questa banalita' solo per sottolineare che la meritocrazia e' solo una fregnaccia di quell'aziendalismo cinguettante e frivolo che soffoca le reali produzioni di idee, beni, progresso."

      ???

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    5. Si è un po' come quegli imprenditori che affermano che sono partiti da zero... se eri a zero mi devi dire chi ti ha dato il capitale per iniziare!

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    6. Per quel che vedo, c'è un'altra grande categoria che invoca quell'orrendo nome ad ogni pie' sospinto. Sono coloro che ritengono di essere gravemente inaccettabilmente sottovalutati, le loro immense e salvifiche qualita' non essendo capite o essendo osteggiate nella loro realizzazione da un mondo corrotto e paludoso dove, per dire, anche l'anzianità di servizio è riconosciuta come valore.
      Essi sanno che se s'instaurasse questo magico principio sarebbero all'istante sbalzati al vertice della scala sociale ed economica e tutti gli altri cialtroni e scansafatiche finalmente nel fango, a chiede l'elemosina come il loro rango richiede. La declinazione del principio in questo caso semplice "ciascuno deve avere potere e denaro in accordo al suo "merito" e chi più di ME (IO, IO, IO) merita?
      Secondo ME è evidente che se non sono il più meritevole del mondo sto nel top 5%" (come la maggioranza degli americani ritiene di essere nel 5% più ricco della popolazione).

      Questo tipo di pensiero, che mi capita sovente di incontrare, lo assimilo al pensiero politico di chi sostiene regimi totalitari, il cui credo basico è: (1) l'umanità è fatta di persone nate per comandare e persona nate per obbedire, le prime, sane, forti, intelligenti e di carattere, debbono avere ogni privilegio, le altre, deboli, malate e povere di spirito, zitte e camminare, (2) IO, naturalmente faccio parte della categoria degli ottimati. E la relatività del punto 2 non li sfiora.

      [ho messo a posto a mano quasi tutti gli accenti, ma non tutti]

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    7. Daviduccio caro, e se dessimo anche un'occhiata alla semantica dell'italiano? Vuoi? C'è il dizionario Treccani online...

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    8. Domenicuccio caro, normalmente nel capitalismo i capitali per iniziare te li dà una banca! Il capitalismo si basa sul credito, cioè sul debito.

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    9. @Zanzi

      Non avrei saputo dirlo meglio e ti ringrazio di avermi sollevato da questa fatica. Un'anamnesi del paziente confermerebbe la tua diagnosi.

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    10. Meritocrazia? Perché non la chiamate con il nome proprio? Darwinismo sociale per esempio.
      Comunque siamo fuori tempo massimo... l' annosa questione, a mio modesto parere, è stata risolta nel 1958. Michael Young diede alle stampe "l ' avvento della meritocrazia", entrato di diritto in quel filone che comprende: il mondo nuovo, 1984, Farenheit 451.
      Per approfondire ci sarebbe anche un bel discorzetto di Sen, a proposito di chi sarebbero coloro che stabiliscono i criteri del merito. I capoccia, che per definizione stabiliscono i criteri di modo da poter riprodurre il loro potere.
      Poi sappiamo che la storia, è restia ad essere incanalata, fa come cazzo gliè pare.

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    11. @Alberto Bagnai: Sono così ignorante, da non aver capito dove il mio italiano sia caduto in fallo :-(. Certo non lo escludo: la professoressa di latino mi diceva sempre "Davide, conosci la matematica, la fisica e tantissimi lemmi, questo ti rende, agli occhi degli altri un persona colta ed intelligente... per me sarai sempre una capra".

      @Zanzi Barra,@Dino977: quindi amare il proprio paese significa mandare avanti i figli ignoranti di chi detiene il potere politico/economico? Sarò un paziente grave e voi avrete fatto l'anamnesi, ma un mondo del genere non mi piace.

      Certo anche il Darwinismo sociale mi repelle (ma amo Darwin ed odio i creazionisti), ma non vedo come una dittatura abominevole possa collegarsi con la meritocrazia.

      Poi, escluso Pinochet, mi sembra che le dittature siano sempre state socialiste, ecco perché Keynes mi piaceva: odiava il socialismo ma evitava i liberisti, si teneva a distanza da Marx e Mussolini, ma non stringeva la mano e Friedman.

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    12. No, tu sei per il darwinismo sociale. Lo chiami con un altro nome.

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    13. Ti sara' capitato, Davide, di incontrare gruppi di ragazzotti con banchetti che ti chiedono "una firma contro la droga". Se gli chiedi cosa significa, se si tratta di una petizione, e nel caso a chi e' indirizzata e che cosa chiede nello specifico essi sono perduti. Non c'e' nessuna petizione naturalmente, e' una semplicissima truffa: i ragazzi sono interessati solo al contributo che possono strapparti dopo che hai apposto la firma sull'apposito foglio in calce al nulla.

      Per me "meritocrazia" e' una parola orrenda perche' e' un subdolo (ma neanche tanto) involucro per una truffa, e' esattamente come "una firma contro la droga".
      Chi stabilisce cosa e' merito e cosa no? Sulla base di quali criteri? E come lo misura? E, supposto che lo si possa misurare con giustizia, tenendo in dovuto conto tutte le sfaccettature delle capacita' umane, che cosa e' che si distribuisce i base al "merito"? La "meritocrazia" e la cipria sul volto della legge del piu' forte, che e' colui che stabilisce cosa e' il merito, chi merita e perche', e il destino di chi non merita.
      Quelle che chiami "abominevoli dittature" sono ciascuna una realizzazione delle mille declinazioni che puoi dare a quella bestemmia. Nel nazismo era un merito essere ariani, essere obbedienti, essere forti, essere spietati ed era chiaramente esplicitato che costoro erano gli eletti, il cui valore umano era ben maggiore degli altri paria, "spendibili" quando non preferibilmente eliminabili.

      I meccanismi per tentare di selezionare le persone piu' capaci per svolgere un certo compito sono in opera da qualche millennio in tutto il mondo, sia nel settore pubblico che in quello privato. Nessuno di questi metodi e' perfetto, come ogni impresa umana, ciascuno di questi metodi e' prono a distorsioni da parte dei detentori del potere, come qualunque impresa umana. Elevare un meccanismo di selezione a base per l'ordinamento della societa' a me pare barbarie, l'analogia con qualunque forma di nazismo mi sembra palmare, ma forse sbaglio io. Mi tengo la nostra Costituzione, grazie, scritta da persone il cui valore non sara' mai sufficientemente apprezzato e in gran parte gettate come rifiuti dal precedente sistema "meritocratico".

      Infine "…escluso Pinochet, mi sembra che le dittature siano sempre state socialiste,.." mi pare un po' parziale. Ricordo quando si cantava l'Internazionale con quei comunistacci di Videla, Somoza, Batista, Franco, Castelo Branco, e Papadopoulos, da schiantare dal ridere. Solo per ricordare alcuni dei piu' recenti, perniciosi e occidentali.

      ti auguro di cuore la miglior fortuna e il piu' pieno apprezzamento delle tue capacita', all'interno di una societa' umana e democratica che si impegni programmaticamente a "…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

      [stavolta accenti ad capocchiam :) - chiedo venia]

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    14. Buona meritocrazia a tutti:
      https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Peter

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  7. Settimana scorsa ho avuto un vivace scambio di idee su Twitter con Puglisi. Nonostante lui sia uno stimato professore e io un solo un simpatico dilettante credo di aver risposto punto per punto con dati e grafici alle sue critiche. Sono soddisfazioni che ho potuto prendermi grazie a lei Prof.
    Buona passeggiata in montagna.

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    1. Mi sono chiesto spesso come sia stato possibile che dei dilettanti come Giannino, sputtanato pesantemente addirittura sul suo blog di riferimento, all' epoca dei noti fatti, abbia ancora seguito e spazio su media di grande rilievo nazionale, e continui imperterrito a pontificare le sue stupidaggini, dopo che per accedere a quegli spazi, ha dovuto subire inizialmente una terrificante trafila di mea culpa e giustificazioni improponibili che a volte mi è capitato di ascoltare, con mio grande imbarazzo ed era paplabile anche il suo. Eppure sembra essersi rifatto una autorevolezza verso il pubblico e una completa riabilitazione sui media che gli danno spazio come prima e più di prima. Ciò che è accaduto con Giannino rende plausibile qualsiasi altro misfatto mediatico, ovvero qualsiasi abuso para-scientifico come appunto quello dei vari Puglisi, che in Italia imperversano. Roba possibile in queste dimensioni solo in Italia; ciò rende ancor più incredibile e grande quanto realizzato da Alberto. Sono allibito da questa situazione quando ci penso, ma debbo farmene una ragione.

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    2. E pare che scopi pure come un riccio! (il Giannino economista, giurista, nonché... uditore giudiziario. Già che c'era... Le fregnacce, giustamente, son come le ciliegie.) Al di là delle facezie (ignoro, per mia fortuna, le vicende erotiche del diversamente peloso dandy de noantri...), mi associo allo sconforto per il livello da salone di sciampista (con tutto il rispetto per queste ultime. Viva la meritocrazia anche nella messa in piega!) che caratterizza la nostrana "informazione". Mi verrebbe da dire, semplicisticamente e snobisticamente, di smettere di guardarla, quella scatola di merda profumata... ma amo troppo il popolo - sebbene ormai ridotto a massa - per farla tanto semplice. E, se mi si passano eventuali refusi, a tal proposito chiuderei citando a braccio: "Improvviso il 1952 passa sull'Italia. Solo il popolo ne ha un sentimento vero. Mai tolto al tempo, non l'abbaglia la modernità. Benché sempre il più moderno sia esso, il popolo, spanto in borghi, in rioni, con gioventù sempre nuove, nuove al vecchio canto, a ripetere ingenuo quello che fu."

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    3. giannino è un trend è un gancio mnemonico è un mostro quindi fa odiens eppoi fa comodo a tutti , dice cazzate dice balle è un megalomane quindi lo si tiene in vita mediaticamente perchè serve , dopo aver agganciato la curiosità morbosa con la sua fama del cazzo , a confondere a far intendere che tutti possono anche dire balle e cazzate ma se si sà parlare se si ha lo scilinguagnolo e la logorrea ( è un topos renziano quello che occupa gianni) si sorvola lo si riascolta perchè da del tu ai sapientoni e tanto meglio se dalla sua bocca escono stereotipi e sleng utili ai politicanti; è una sorta di buffone di corte una maschera come il berlusca e chissà se ne potrebbe fare un pupazzo gigante per il per il carnevale di viareggio

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  8. Notavo appunto una estrema somiglianza tra i volti che sanno molto di retrò e potrebbero anche ricordare alcuni poeti del XIX secolo e soprattutto i comportamenti, di solito stizzosi, accompagnati da gesti nervosi soprattutto con le mani, di solito giunte e poste in primo piano a dare corpo a figurazioni esplicite, davanti ai mass media, di alcuni economist-analisti che si danno molto da fare per dilettanteggiare sulle meraviglie di una moneta così autorevole, contro le nefandezze della povera e chiacchierata puttanella liretta, che ha accompagnato le vicissitudini economiche italiane fino al 2001, come diceva anche Benjamin Andreatta, anche lui, come diceva Mario Monti in un famoso panegirico, dondolava molto quando esprimeva concetti importanti e lo stesso Monti, nella sua glaciale esposizione, usa molto il linguaggio delle mani. Esce un po' fuori dagli schemi mr. Boldrin, così Hippie e che per questo mi risulta abbastanza simpatico, amando io la west coast music. Mettendola sul divertente dilemma estivo, che il neo darwinismo ideologico sia specularmente associabile al neo lombrosismo economico?

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  9. La faccia tosta è sicuramente la migliore qualità di molti politici, ma quella di Yiannos Papantoniou ministro dell' economia e delle finanze tra il 1994 e il 2001 in Grecia, epoca in cui fu impostato l' ingresso truccato nell' euro, è veramente ai massimi livelli. Anche per lui ci sono spazi sul più grande giornale economico italiano.

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  10. A proposito di polli e scimmie, tutto qui lo spavento? Non cambiano mai!

    "Poi c'è il problema reputazionale. La prigione per debito era inumana, ma serviva di esempio. Un detto cinese recita “ammazzare il pollo per spaventare le scimmie”. In questo caso le scimmie siamo tutti noi, Paesi del Sud Europa. Alla Germania punire la Grecia serve di esempio, ma a noi? Rischiamo di stringerci il cappio intorno al collo.

    Il problema maggiore è contabile/politico. Il credito da noi esteso nei confronti della Grecia è riportato nel bilancio statale a valore nominale: nonostante la scarsa probabilità che venga ripagato non sono state accumulate riserve, né si è ridotto il valore iscritto a bilancio. Pertanto un taglio del valore nominale del debito, porterebbe ad una perdita immediata, contabilmente non compensata da un aumento dei pagamenti futuri. Né Merkel, né Renzi vogliono dover giustificare una simile perdita di fronte all’elettorato. Paradossalmente preferiscono perdere soldi in modo invisibile, che guadagnarli dovendo riportare una perdita contabile. È qui dove si vede la differenza tra un politico e uno statista. In Europa abbiamo un disperato bisogno di statisti."

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