domenica 31 maggio 2015

Et divites dimisit inanes (Cercis siliquastrum)

questa è l'acqua  ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Le pensioni della Grecia": 

Carissimo Prof. Bagnai, prima di tutto: grazie, grazie mille volte per tutto quello che ho capito grazie a lei. Le cose che hanno cambiato la mia vita in questi ultimi due anni: l'acquisto di un tablet , aver incominciato a leggere questo blog e twitter tutti i santi giorni, aver letto i suoi libri e Anschluss del Prof. Giacche', non guardare piu' la tv (gia' la vedevo poco). Sono una donna di 60 anni, ho incominciato a lavorare a 15 anni e, causa legge Fornero, mi mancano 2 anni alla pensione. Scrivo queste poche informazioni su di me solo per far capire che non avendo studiato, a scuola, si fatica di piu'a seguire tutto. E' necessario cercare i termini che non si capiscono, tradurre come si puo' da latino o inglese ecc. Quindi mi chiedo: come fanno tutte quelle persone che ha bloccato, sicuramente piu' colte e intelligenti di me, a non capire quanto siano inutili tutte quelle discussioni? Mi ci e' voluto molto coraggio per scriverle, non so nemmeno se arrivera', spero di aver fatto tutto giusto. Ho sempre usato il pensiero e letto molti libri, ma se hai dei limiti a volte sbatti contro un muro e non fai passi avanti ed e' per questo che si ha bisogno di persone come lei per aprire le porte giuste che fanno avanzare il pensiero. Aggiungo due note su di me che penso le faranno piacere. Mio marito e' un fantastico pianista jazz, insegnante di pianoforte in pensione. Viviamo in Piemonte, abbiamo una piccola vigna e facciamo il vino. 
Il nostro vino e' aspro e sincero, come Lei.


Postato da questa ė l'acqua in  Goofynomics alle 
31 maggio 2015 15:30




(...carissima, grazie. Per aiutarti a risolvere il mistero, ti chiedo un altro sforzo di traduzione: colto non significa erudito, e nessuno dei due significa intelligente. Tu, poi, hai solo cercato di vivere una vita normale e non hai tradito nessuno, come er Barbetta, o il Fognatore, o tanti altri che ingorgheranno presto il sifone della SStoria. Per questo ti è stato possibile capire: perché non avevi nessun interesse a non farlo. Il che non significa che non ti vada riconosciuto un merito. Per i traditori la nostra tradizione cristiana suggerisce una ricetta semplice ed efficace: lasciarli liberi. Ci siamo capiti. Tieni duro, fra un po' sarà peggio...)


28 commenti:

  1. Che sara' peggio l'ho gia' messo in conto. La sua risposta per me un grande onore.

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    1. Sarà peggio perché arriverà un'altra crisi dagli USA, con due problemi: [1] i politici europei non potranno continuare a chiedere sacrifici, ma [2] grazie all'euro non potranno fare altro. Quindi forti disordini sociali in Europa, e forse una guerra mondiale per risolvere la crisi di domanda (fu la II guerra mondiale a far ripartire l'economia, non Roosvelt). Aspettiamo.

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    2. http://www.corriere.it/esteri/15_maggio_30/mosca-blacklist-segreta-putin-contro-89-politici-occidentali-ac608c62-06fd-11e5-8da5-3df6d1b63bb7.shtml

      queste notizie non aiutano a ben sperare

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    3. Anche Dani Rodrik ha fatto una previsione così estrema qui. Ma davvero potrebbe essere? Ho una paura fottuta.

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    4. MESSO IN CONTO

      Mi permetto di riproporre le riflessioni del Eisenhower Farewell Address che - generale del corpo "armata" USA in Europa nella II giuerra mondiale - propone alla nazione dimettendosi dal secondo mandato presidenziale degli USA il 17/01/1961

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    5. Carissima questa è l'acqua,
      anch'io ho fatto molta fatica e mi sono presa tante arrabbiature e... sono piemontese come te.
      Hai fatto bene scrivere questa bella lettera, primo perché penso che sia una grande soddisfazione per il professore.
      Agli "eruditi", ai politici e soprattutto agli economisti il professore non ha nulla spiegare, loro sanno già anche se non lo ammetteranno mai. Riuscire a faresi capire dalle persone normali come te e come me, da chi di economia non ci capiva niente, riuscire a interessarle e a divertirle, a emozionarle e a capire qual è (e chi è) la causa di tanto dolore, rende grande il suo lavoro e spero che in parte lo ripaghi di tanto sforzo.
      Secondo perché come lettrice sono contenta di sapere che ci sono persone come te.

      @ Mio Sire
      La III guerra mondiale: quando è lei a paventarla mi assale il terrore.
      Spero che almeno su questo si sbagli, che la follia dei nostri psicopatici governanti possa in qualche modo essere arginata.

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    6. Mia adorata, hai visto la notizia sulla bomba al neutrone in Yemen? Non ho fatto in tempo a dirlo! Cosa ci ricorda? Che quello nucleare non è un deterrente.

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    7. Per garantire la pace ci vogliono più armi e più efficienti: un altro armamento è possibile.
      In attesa dell'armamentodeipopoli che garantirà a tutti i terrestri presenti e futuri la pace e li libererà dalla dipendenza da risorse fossili e fissili in esaurimento (nel senso che ci stermineranno prima che sia finito il petrolio) mi chiedo: non esiste un altro modo per ottenere la pace, tipo investire i soldi delle armi nel welfare e smetterla di esportare questo nostro modello di democrazia diversamente pacifica?

      Comunque la III guerra mondiale è un'ipotesi troppo sconvolgente, per sopravvivere bisogna anche accontentarsi di godere delle piccole cose, tipo la sonora sconfitta di Alessandra Moretti.
      Per non aver letto e capito il suo libro mi piacerebbe fosse degradata a hostess precaria a Expo: 12 ore a 48 €/giorno con tacchi a spillo e piedi gonfi a tentare di mantenere le distanze da imprenditori intraprendenti (sessualmente parlando) puzzolenti di aglio, di birra e di sudore.
      Chi non sa leggere i libri (o non capisce quali libri scegliere) ma ha un grazioso faccino a questo può aspirare, secondo la ferrea legge del mercato di cui è devota sostenitrice (purché sia applicata agli altri).

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    8. Il nucleare non verrà usato a meno che non pensano di trasformare il pianeta terra in Marte, ci sono armi molto più letali e "pulite" del nucleare armi che un generale americano ha definito "ecologiche" tipo quelle batteriologiche, chimiche, o armi che quando esplodono si comportano come un buco nero senza rilasciare radiazioni, del tipo ti strappano carne e vestiti senza effetti collaterali, oppure il nucleare può essere usato per scatenare tsunami sotterranei. Gli scenziati russi in caso di guerra vogliono far esplodere le armi nucleari nella placca della california, zona sismica cosa che potrebbe comportare oltre a milioni di morti anche il distacco della placca. Ultimamente mi sto leggendo le profezie di nostradamus e Stommberger sulla terza guerra mondiale.

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    9. Nel frattempo ho approfondito, mia adorata. Il filmato con altissima probabilità si riferisce all'esplosione di una Santa Barbara, perché non avrebbe avuto senso tirare una bomba al neutrone in mezzo alle montagne. Questo non cambia moltissimo il senso del discorso. Prima che si convincano che monetizzare il deficit è l'unica via di uscita vorranno qualche decina di milioni di morti, ma degli unici che per loro contano: quelli bianchi.

      Quanto alla splendida Moretti, io in realtà pensavo di invitarla al #goofy4, ma questa cosa non sta riscuotendo grandi entusiasmi in giro, non so perché...

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    10. Quello che non mi convince è che l'esplosione sembra partire da terra, mentre quel tipo di bombe è procettato per essere fatto esplodere ad una certa quota, indicativamente sopra concentramenti di truppe e di mezzi corazzati.
      Ma il succo del discorso cambia poco.
      Le precondizioni per uno scontro di vaste proporzioni ci sono tutte.
      Non ho la sfera di cristallo, ma le armi nucleari non saranno usate non lo darei per scontato.

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    11. Siccome la Moretti non ha nulla di interessante da dire (ha capito molto meno di quelli che non l'hanno eletta) e in queste umane vicende credo alla legge del mercato, non capisco se:
      a) è innamorato (nel qual caso lei dovrà fare i conti con la sua Rodelinda)
      b) vuole una velina come trofeo (nel qual caso sarà la Moretti a dover fare i conti con i goofysti, che il suo bel faccino la riparerà soltanto finché non aprirà la sua graziosa boccuccia)
      c) vuole organizzare una via Crucis: "nel primo capitolo si contempla "cosa sappiamo della crisi" ecc. ecc.
      d) vuole fare una ripicca a Fassina che non ha occhi che per Francesco.

      Ma so già che lei è troppo galantuomo per lasciare la povera Ale senza la consueta protezione dovuta agli ospiti, quindi mi associo al moderato entusiasmo generale e punto sulla d)

      Scusi, scherzo sul dramma personale della Moretti per non pensare alla tragedia umanitaria della guerra, non riesco nemmeno a elaborare l'dea. Confesso che sono stronza perché quando riguarda altri mi sgomenta e mi ripugna, non mi lascia indifferente ma sembra troppo lontana per essere vera, faccio altro e alla fine me ne dimentico. Pensarla in prima persona è diverso, orrore e terrore inimmaginabili. Non è razionale ma non ce la faccio a pensare che potrebbe succedere davvero.
      Non che l'alternativa della lunga agonia sia migliore, spero che lassù mettano giudizio e che lei per la prima volta si sbagli.

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  2. "Gloriam praecedit humilitas, et humilitas alta petit."

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  3. Nel lontano anno del servizio militare, l'allora cantautore Luca Carboni cantava di quelli che: "...per poterti fregare, hanno imparato a studiare" (non che lo ascoltassi io, ma alcuni dediti compagni di camerata). Bene: una qualsivoglia società in cui si acquisiscono conoscenze e competenze col voluto scopo di fottere meglio il prossimo è immorale (se questa sia un'affermazione démodé lo lasciamo decidere al momento in cui torneranno "di moda" gli elementi a cui ha testé accennato il Prof).

    p.s.: "Il nostro vino è aspro e sincero, come Lei", è un cameo.

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    1. A proposito di cameo anche "ti è stato possibile capire perché non avevi nessun interesse a non farlo" è fantastica.

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    2. Su rai storia hanno appena trasmesso un documentario sulla prima guerra mondiale. Pare che i soli sentitamente "patrioti nelle trincee" (cito espressamente) prima dell'arrivo di Cadorna fossero i borghesi istruiti, quelli che combattevano per togliere terre all'Austria che non voleva toglierci nulla pensando che lo volesse Petrarca. Ora, sappiamo che:

      1) il frame è internazionale, e la rai è uno dei suoi prodotti di punta. Ci sarebbe poco da fidarsi quindi qualunque cosa dica, soprattutto su un'asserzione così poco misurabile;
      2) sappiamo quanto ci vorrebbero oggi dei patrioti
      3) sappiamo quanto sia facile confondere patriottismo e nazionalismo.

      Eppure c'è qualcosa in fondo di comprensibile: se dovessi scegliere come creare un fittone di nazionalisti da cui far nascere un florilegio di schiavi mi andrei a scegliere degli intellettuali, da formare, perché sono in grado di sproloquiare ma con molta autorevolezza. Degli istruiti, degli eruditi, dei cattivi maestri (e sappiamo come il sogno dei cattivi maestri generi il mostro dei compagni che sbagliano). É immorale, ma tutto sommato razionale che accada. Bisognerebbe rendere immune la cultura da questo rischio. Ma, visto che siamo eruditi facciamolo vedere, tanto non ci sente nessuno caro citodacal, George Steiner in "Linguaggio e Silenzio" ci dice che è impossibile e pure sconveniente, e io gli credo.

      La conseguenza di "una qualsivoglia società in cui si acquisiscono conoscenze e competenze col voluto scopo di fottere meglio il prossimo è immorale" è che tutte le società sono immorali.
      Sarà vero? Po esse eh, 'nn è che 'nn po esse...

      La sola cosa che possiamo sperare è che esista un movimento contrario all'establishment culturale, come questo che sta sorgendo. Oppure crearlo, come pure sta accadendo. Questo non renderà la società meno immorale, secondo me, solo più vivibile.

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    3. @Fabio Sciatore
      Dopo l’arrivo di Cadorna, pian piano non ci furono più nemmeno gl’istruiti come patrioti, e se Cadorna fosse rimasto, sarebbero rimasti solo i morti.
      Il senso d’una società, come definito dall’etimo, è quello d’esser compagni ed alleati: se qualsivoglia cosa, dalla conoscenza più approfondita all’impiego del ferro da stiro, è già anticipatamente e volutamente orientata o perseguita per meglio danneggiare l’altro, diviene una contraddizione in termini, prima ancora di porsi il problema della immoralità (in questo senso è immorale: se la presunta ampiezza conoscitiva nulla partorisce di meglio rispetto al solito istinto basale, cioè temere l’ignoto o combatterne ogni manifestazione e divenir più grandi per poter schiacciare i più piccoli, insomma mantenere le tensioni invece di risolverle, ebbene contraddice il concetto di conoscenza stessa, restando legata alla competizione e all’ovvietà – la voglia di spaccar la faccia a qualcuno, e la gratificazione derivante, è vecchia quanto il mondo); il fatto che poi ciò accada tranquillamente è un altro conto (direbbe qualcuno: è la vita, baby). Del resto è un po’ come un oggetto in equilibrio dinamico: finché esiste la forza di gravità, la tendenza sarà quella di cadere. E per sentirsi più sicuri si può sempre tener nascosto un G36 sotto il cuscino, da usare in caso di necessità (ma non imbracciarlo ogni volta che suonano alla porta). Pertanto è indubbiamente razionale schierare il forte contro il debole ed il capace contro l’incapace, in qualsiasi ambito si tratti (lo sottolineano anche i manuali di strategia militare), se non che, alla lunga, seguire questa sola logica rende endemico l’essere deboli coi forti e forti coi deboli, perché è la legge della convenienza (sicché anche la sola razionalità qui mostra un suo vulnus); per certi versi dunque, la convenienza rende l’essere umano totalmente asservito all’entropia, il che giustifica la nota locuzione latina, ripresa in ambito alchemico, secondo cui “Natura non facit saltus”: se l’uomo s’identifica soltanto con quella naturata, e non con la naturante, nemmeno lui fa un vero salto (è questione di visuale, ciò che induce seriamente a farlo, e nessuno ha alcun obbligo giuridico in merito).
      Concordo con Steiner, che pur non conosco, ovvero voler rendere immune la cultura dal rischio d’immoralità non solo è impossibile, ma va contro il concetto di cultura stessa, perché è come voler vivere senza il rischio di poter morire: visto che accade, se ne ricerca infatti il senso e non l’immunità (il che definisce la differenza intercorrente tra cultura e coscienza). Però, per reperirne il senso, occorre saper vivere in un certo modo.

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    4. Grazie della risposta, mi hai dato degli interessanti spunti. Solo due cose vorrei aggiungere.
      Per prima cosa: nella risposta volevo dire "prima dell'arrivo di Diaz", ho confuso maldestramente.
      Secondo: quello che dici in incipit esprime con chiarezza e lucidità qualcosa di ovvio come l'etimo di una parola, talmente ovvio da essermi sfuggito nella lettura del tuo commento, e in tempi oscuri come questi è l'ovvio, il palese, il chiaro la nostra principale difesa contro la menzogna, come giusto che sia. Ma a quel punto se la nostra società si oppone all'essere un posto dove non si fotta il prossimo con le conoscenze, allora semplicemente smette di essere società, seguendo il discorso che abbiamo intrapreso. L'entropia, il fatto che "finché esiste la forza di gravità, la tendenza sarà quella di cadere", è un'entropia dovuta a fattori non necessariamente interni e circoscritti in qualcosa di già embedded, bensì a qualcosa di non costituito come società, ma come corpo estraneo e diretto unicamente e ciecamente alla ripetizione di un sé sempre più ristretto ed individualizzato, un corpo estraneo senza rapporti con la terra, insomma che non c'entra niente con "nozze, tribunali ed are". Un umanissimo corpo estraneo, terrestre, naturale insomma. Ma non sociale.
      Ma questa chiaramente non è una critica con volontà distruttiva per il discorso che fai, è semplicemente una mia perplessità, espressa su una parola che, e mi ci hai fatto riflettere non poco, viene usata con un po' troppa leggerezza, e visto che siamo qui per crescere e condividere...

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  4. Erudito è colui che ha memorizzato una notevole quantità di nozioni. Colto è colui che, dopo aver acquisito una notevole quantità di nozioni, ha avviato un processo critico su di esse. Cultura personale si riferisce non solo al bagaglio acquisito di conoscenze intellettuali, ma anche a quel profondo processo intellettuale di "rielaborazione e ripensamento" necessario per convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della propria personalità morale, della propria spiritualità e del proprio gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo (sono proprio un colto, anzi un estirpato :-)

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  5. Bella lettera. Conosco diversi laureati che non hanno la stessa lucidità, né l'umiltà di ammettere di non capire e cercare di farlo. Non tutti sono traditori, ma usano l'istruzione ricevuta come espediente per non far lavorare il cervello e vivere tranquilli nella loro nicchia. Non capiranno mai che qualcosa non funziona nella versione preconfezionata per loro da giornali e tv.

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  6. Carissima questa è l'acqua, spesso chi ha studiato è talmente intriso di nozioni complicate da non riuscire a vedere le cose semplici. Mi è capitati di partecipare a un concorso pubblico per ingegneri, nel quale ci fu sottoposto un problema di statica semplicissimo (doveva essere un sistema di carrucole o qualcosa di simile). Su una cinquantina di partecipanti, soltanto in tre passarono l'esame, perché tutti gli altri (tra cui il sottoscritto e me e vergogno ancora oggi) non riuscirono a vedere un dettaglio banalissimo, che permetteva di risolvere il problema con due conticini semplici semplici. La soluzione era lì, ma bisognava ragionare in termini elementari per vederla. Insomma, certe volte la cultura e lo studio rischiano di creare una patina che ci impedisce di capire. Forse è anche per questo che tanti economisti non riescono ad ammettere ciò che per noi è lampante: se non puoi svalutare il cambio, per recuperare competitività devi tagliare i salari. Troppo semplice per essere compreso.

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  7. Carissima Uquesta è l'acqua certe volte studiare peggiora le cose se quello che ti hanno insegnato è quantomeno fuorviante. Tolomeo, quello che diceva che era il sole a girare attorno alla terra, più studiava e più peggiorava la situazione. Ora quelli della mia generazione fanno una fatica enorme perché siamo venuti su col mantra "Lo stato è come una famiglia non può spendere più soldi di quelli che incassa" omettendo però che lo stato, se vuole, può (e deve) stampare tutto il denaro che gli serve per far girare l'economia mentre una famiglia (a meno che non sia una famiglia di falsari) non può farlo.
    Chi come me è stato sottoposto fin da piccolo al lavaggio del il cervello fa molta fatica a comprendere le ragioni della crisi. Chi, invece, come te ha avuto la sfortuna, ma anche la fortuna di non aver potuto studiare è paradossalmente avvantaggiato perché non deve prima resettare tutte le schifezze che gli economisti mainstream predicano in ogni dove.
    Accade così che le tesi di Bagnai e di altri riescono più facilmente a fare breccia nel cervello.
    Ai miei collaboratori (gente che a malapena ha la terza media) quando spiego i meccanismi e le dinamiche economiche afferrano immediatamente i concetti. Con i prof del liceo, invece, è un'impresa improba...ma sai loro sono quelli acCULturati... Con affetto
    A.

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    1. @alessandro ballardin
      In modo niente affatto sorprendente, anche i mistici d'ogni tradizione affermano la medesima cosa per quanto attiene alla loro ricerca (che è poi nella sostanza l'asserzione evangelica per cui sia più facile che un cammello passi per la cruna dell'ago, piuttosto che un "ricco" entri nel Regno dei Cieli - la povertà spirituale ha da intendersi soprattutto in questo senso, come assenza del preconcetto individuale, il resto vien da sé): è paradossalmente più facile che una persona meno acculturata, pertanto maggiormente "vergine" e recettiva, riesca a comprendere i misteri, piuttosto che quella colta, la qual subito pensa a qualcosa o riesuma un "pre-giudizio", più o meno consapevolmente. Ciò non significa affatto perorare l'ignoranza, anche intellettuale, piuttosto invece il saper rendere libera e intonsa la propria mente ogni qualvolta, per quanto si sappia di sapere ed effettivamente si conosca (concetto ricorrente anche nelle arti marziali). Da parte mia, che mi considero tendenzialmente colto, confermo questa esperienza. Del resto, per accogliere qualcosa o qualcuno, occorre mantenere dello spazio vuoto.

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    2. Infatti si può essere colti senza sacrificare la curiosità (Einstein soleva ripetere: La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre). Purtroppo in giro vedo solo elite culturali indottrinate. Diciamo che l'uomo veramente colto non si stanca mai di apprendere ed è al contempo sempre disposto a mettere in discussione tutto ciò che ha appreso qualora si manifestassero nuove evidenze anche perché, come diceva un tale tanti anni fa, sono molte di più le cose che non so di quelle che so.

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  8. @questa è l'acqua: solo lo pseudonimo lascia già trasparire intelligenza. Sono come te, con tanta voglia di capire e in più poca propensione alla vita "sociale". Questo, in 55 anni, affamato di conoscenza, mi ha fatto fare centinaia di incontri intellettuali, e se dico io che Bagnai apre le porte della mente ci potete credere.

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  9. Io mi ritengo un semplice, credo di conoscermi abbastanza bene e mi trovo molto vicino alla signora; rilevo che i semplici, con la loro testimonianza forse danno la misura della verità, ma purtroppo, come leggo dalle parole di Uquesta è l'acqua , c' è una partecipazione emotiva fortissima.

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  10. Grazie a tutti , ma adesso c'è un sacco di roba da leggere su questo blog..... Grazie grazie, mi piace stare qui, se dobbiamo aspettare la catastrofe meglio con voi tutti.

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  11. Ora credo di aver capito perchè Obama non interviene di foeza contro l'Isis

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