venerdì 24 aprile 2015

Facciamo il partito

(...giornata pesante, a Firenze mi sono speso molto, ho cannoneggiato gli avversari per ore con "io non sono un economista ma...", onde evitare di prenderli a male parole dopo, poi la corsa in stazione, l'incazzatura livida per non riuscire a fare nemmeno una telefonata dal treno demmmerda (cosa costerà mettere la linea telefonica in galleria fra Roma e Firenze?), il taxi, due cose fredde in cucina, mi metto a letto lacero, e mi risveglio subito, di soprassalto... troppo stanco per dormire... allora apro Retz, il mio alter ego del Grand Siècle, e senza andarle minimamente a cercare mi si offrono queste parole immortali...)



« Prince Louis de Bourbon Soissons » par Inconnu — Transferred from en.wikipedia(Original text : Painting). Sous licence Domaine public via Wikimedia Commons.


Monsieur le Comte avait toute la hardiesse du cœur que l’on appelle communément vaillance, au plus haut point qu’un homme la puisse avoir ; et il n’avait pas, même dans le degré le plus commun, la hardiesse de l’esprit, qui est ce que l’on nomme résolution. La première est ordinaire et même vulgaire ; la seconde est même plus rare que l’on ne se le peut imaginer : elle est toutefois encore plus nécessaire que l’autre pour les grandes actions ; et y a-t-il une action plus grande au monde que la conduite d’un parti ? Celle d’une armée a, sans comparaison, moins de ressorts, celle d’un État en a davantage ; mais les ressorts n’en sont, à beaucoup près, ni si fragiles ni si délicats. Enfin je suis persuadé qu’il faut plus de grandes qualités pour former un bon chef de parti que pour faire un bon empereur de l’univers ; et que dans le rang des qualités qui le composent, la résolution marche du pair avec le jugement : je dis avec le jugement héroïque, dont le principal usage est de distinguer l’extraordinaire de l’impossible. Monsieur le Comte n’avait pas un grain de cette sorte de jugement, qui ne se rencontre même que très rarement dans un grand esprit, mais qui ne se trouve jamais que dans un grand esprit. Le sien était médiocre, et susceptible, par conséquent, des injustes défiances, qui est de tous les caractères celui qui est le plus opposé à un bon chef de parti, dont la qualité la plus souvent et la plus indispensablement praticable est de supprimer en beaucoup d’occasions et de cacher en toutes les soupçons même les plus légitimes.









(...eh, beati voi che ecc.! Ma lo vedete questo come scrive? E lo capite cosa scrive? Transeat a me calix iste...)



(ah, volete sapere chi erano i potenti al tempo di Retz, chi erano i Renzi, gli Hollande, le Merkel, gli Obama? Sì, dai, li conoscete: Richelieu, poi "er Marsicano", Mazarino, e tutti i vari Luigi, ecc. Ma di loro quanto resta?

E questo mi rinvia alla mia Uga.

"Babbo, ho cominciato l'Eneide"

"Ah, bene, e di cosa racconta?"

"Di Enea che fugge da Troia con il padre sulle spalle."

"E basta?"

"No, tiene anche il figlio per mano."

"E chi l'ha scritta?"

"..."

"Virgilio, amore, Virgilio, che è nato a Mantova, dove si fanno i tortelloni con la zucca. Ti ricordi quando siamo andati a vedere l'Ara Pacis? Ecco, ora ti spiego: Augusto era molto ricco, molto potente, e voleva far credere ai suoi sudditi di meritarselo, addirittura perché sarebbe stato di stirpe quasi divina. Allora ha chiesto a Virgilio di scrivere questa storia, che serviva proprio a dimostrare che lui, Augusto, discendeva niente meno che da Venere per parte di Enea, via Ascanio, cioè Iulo, il figlioletto tenuto per mano. Insomma, Augusto si è fatto fare due monumenti: uno di marmo, che è quasi in cocci, come avrai visto, e che non vedi se non ti ci portano, come ti ci ho portato io, e uno di parole, che invece è ancora tutto qui, e mmo te tocca, come tocca a tutti quelli che vanno a scuola, anche se non se lo vanno a cercare. Quindi le parole sono più dure del marmo. Sono sicuro che ne saprai apprezzare la bellezza."

"Sì babbo".

D'altra parte, la giovane principessa Maria non ne ha coscienza, ma trasente nel suo destino l'ussaro che verrà a liberarla...)

19 commenti:

  1. Retz fu il protetto del cardinale de Richelieu, egli narra le gesta del Conte de Soissons che, per ben due volte, cospirò invano contro Richelieu.

    Non è di buon auspicio Prof.!!

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    1. Veramente si stavano un po' tutti sui coglioni, ma mi sa che sfugge il senso del post, a cominciare dai personaggi!

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  2. Che potrebe essere, il senso del post dico, lo so anche io che toccherebbe faerpartito ma non sono assolutamente la persona adatta

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    1. Capirai! Ma non le vedete tutte le amanti tradite che schiumano in sentina?

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  3. Ma semo così sicuri che ci sarà la pur minima cospirazione?
    Sperem.
    Ah.........de marmo ci hanno la testa ci hanno!
    E contiamo un sacco sulle parole, sembra non ci rimanga altro.

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  4. insomma: per il partito non c'ha le qualità giuste, mentre le avrebbe per diventare presidente degli Stati Uniti d'Europa

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  5. Perché solo western emperor e non bon empereur de l'univers? Almeno quella possibilità non le è preclusa dal Retz e ci togliamo di torno "oggi c'è la Cina".

    (Commento che vale solo se ho capito bene, ma credo di si.)

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  6. Mi sa che anche Augusto, tra un po', verrà sconfitto dall'ordoliberismo... il buon Maffettuccio nostro è uno di quelli che vorrebbe abbandonare la cultura classica.
    Ma non ci riusciranno, non oggi, nemmeno organizzando i nostalgici falò di libri.

    Detto questo vado a lavorare e nonostante la delusione e la paura per il futuro, continuo a sperare. Grazie al cielo ho in squadra Bagnai, e tanto mi basta perché alla fine i buoni vincono sempre.

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  7. si poteva anche scrivere “basileo” o “psicopompo”…

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  8. "ah, volete sapere chi erano i potenti al tempo di Retz, chi erano i Renzi, gli Hollande, le Merkel, gli Obama? Sì, dai, li conoscete: Richelieu, poi "er Marsicano", Mazarino, e tutti i vari Luigi, ecc. Ma di loro quanto resta?"

    Purtroppo io appartengo a tutte le altre persone di cui la storia/letteratura/cultura non si cura. Anche di loro però non è rimasto molto.

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  9. Ma voi lo sapevate che il rapporto spesa per l'istruzione/PIL è costante dal 2000 e non dal 1992?
    Così parlò Bisin (dalle pagine di Repubblica, del resto Scalfari dovrá pure nascondere cosa ha fatto il "csx" negli anni '90, no?)
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/04/16/la-spesa-per-la-scuola30.html?ref=search

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  10. Già. Perché non fare un partito?

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    1. Oltre alle doti così ben descritte dal card. de Retz, ci vorrebbero anche i soldi (un amico che se ne intende li calcolò intorno ai 50 MLN di euro). Vedi un po'...

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    2. Temo che il problema minore siano proprio i soldi

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  11. Distinguere lo straordinario dall'impossibile, esempio recente preclaro: de Gaulle nel 1940.
    Qui ci contenteremmo di qualcuno che distingue il necessario dal superfluo e dal dannoso. Sarebbe grasso che cola...

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    1. Mi sembra sproporzionato. ..oggi di che ha bisogno un partito? I 5 stelle spendono 50 milioni anno?

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    2. Non lo so, ma non li prenderei a metro di giudizio per stabilire se qualcosa è fattibile. Dati i risultati che hanno portato a casa, mi sembrano più un rischio da evitare che un modello da seguire per chiunque intenda cambiare qualche cosa in meglio. A cominciare dalla madre di tutti i problemi, il conflitto latente tra capitale e lavoro

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    3. Premesso che ve la vendo come l'ho comprata, e che io non sono in grado di fare questo genere di calcoli, l'amico di cui parlo e del quale ho stima intendeva un partito in grado di candidarsi a governare, e strutturato: con funzionari, sedi, etc. Inoltre, faccio notare che le elezioni costano molto, molto care.

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    4. Si, ma quello dei 5 stelle non è stato un problema di denaro, visto il capitale umano che hanno saputo raccogliere, ma di strategia, cioè di come metterlo a frutto.

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