mercoledì 29 ottobre 2014

La malvagità del banale

Son momenti drammatici. Capita sempre più stesso che qualche mio collaboratore mi venga a cercare, o mi telefoni, con le lacrime agli occhi. Ma io mantengo la serenità. So che non sono lacrime di disperazione, e neanche di coccodrillo: stanno piangendo dalle risate!

La cloaca del web 2.0 pullula di caimani, che rosicano come caimani (a ciò li chiamò Natura Matrigna), e si aggiungono al coro dei marZiani (che già rosicavano come marZiani).

Siamo abituati a questi ultimi, e sinceramente li apprezziamo (e nel prossimo libro lo dico). Il fatto è che quando loro dicono "ma queste cose le dicevamo trent'anni fa" dicono il vero. Molti di loro sono stati particolarmente lungimiranti, e senz'altro io non lo sono stato. Mentre partiva il massacro, l'unica cosa che ero in grado di vedere (ed era il 1997) era che l'euro non ci avrebbe dato alcun vantaggio. Mi sembrava l'angolo di attacco più logico per far comprendere il problema alla gente, scrissi un articolo, lo presentai, non essendo nemmeno ricercatore confermato, a un convegno di fronte a un ex-ministro e all'epoca europarlamentare, e poi tornai a farmi i fatti miei.

Capisco benissimo e mi condolgo per la tragica frustrazione di chi aveva visto tanto prima di me e niente ha potuto fare non solo per opporsi al corso degli eventi (è il fiume della SStoria, bellezza!), ma nemmeno per far sorgere una consapevolezza nei più, o almeno nei meno.

Ma la storia si ripete, e la seconda volta come farsa.

Nella melma del web 2.0 è tutto un grufolare di caimani che mentre rosicano a bronza ripetono: "Eh, ma questo lo dicevamo prima noi, e a Bagnai lo abbiamo insegnato noi!"

Non potendolo fare in altro modo (perché non contando un cazzo, porelli, non possono mettermi un chilo di cocaina in macchina per poi andarcelo a trovare, come da prassi...), i caimani cercano di sfogare la loro frustrazione accusandomi di disonestà intellettuale, il che, sinceramente fa un po' sorridere, per tre motivi (il terzo dei quali, veramente, li accomuna ai marZiani, che però sono brave persone).

Il primo è che questo blog ha fatto dell'onestà intellettuale, della citazione delle fonti, della rivendicazione della propria non originalità, uno stile di vita, uno stile di didattica. Sapete benissimo che ho esordito dicendo che non mi ero inventato niente, e l'ho fatto, se volete, nemmeno per onestà, ma per tattica dialettica. Era importante infatti che in questo paese di rosiconi e di ignoranti, di maestrine e di teledipendenti, si sapesse che stavo semplicemente divulgando. Non era, di converso, fallacia ad auctoritatem, perché poi io passavo le ore a spiegarvi la logica sottostante agli argomenti dei Nobel (quando le loro parole non fossero state, come generalmente erano, drammaticamente chiare). Nel libro insisto sul fatto che il primo a dire che le cose non avrebbero funzionato è stato Meade nel 1957, e il primo a dire che la moneta unica avrebbe portato al disastro politico Kaldor, nel 1971. C'è da aggiungere altro? Chi dice di aver scoperto lui qualcosa negli anni zero è uno zero, è uno che copia la prima invenzione a due voci di Bach, e viene a dirci di aver inventato il contrappunto.

Idea che può venire solo a un dilettante che si rivolge a un pubblico di dilettanti.

Il secondo motivo è che in praticamente tutti questi casi potrei documentare (e in uno l'ho fatto) che prima di approdare su questo blog, e anche per un bel po' mentre lo frequentavano, i simpatici caimani non avevano capito assolutamente l'anima di una beneamata fava. Il lavoro che questo blog ha fatto con voi, lo ha fatto con loro, ma voi siete sereni e loro rosicano. Perché? Credo dipenda dal fatto che hanno perso la mia fiducia e la mia stima, e questo, quando è successo, è successo sempre e solo per uno o entrambi di questi due motivi: (1) la volonta di fare "ermovimentodarbasso", o (2) la volontà di mettere le terga al caldo. Siccome io ho una differente concezione del ruolo dell'intellettuale nella politica, e per me non voglio nessuna prebenda (in effetti non è vero, vorrei essere fatto vescovo in partibus di Betlemme, perché mi piacerebbe andare a vivere nella Nièvre), è chiaro che con queste persone eravamo su traiettorie divergenti e io vedrei più come un'opportunità che come un limite il fatto che esse si siano separate. Non mi avete appoggiato quando ero debole e avevate la mia fiducia, perché rosicate ora che sono forte e avete la mia sfiducia?

Del resto, rosicando così smaccatamente togliete forza alle vostre basse insinuazioni!

Il terzo motivo è ancora più dirimente, purtroppo. Ammettiamo che io sia invece un arrivista che sfruttando le idee altrui si è costruito una posizione. La cosa fa un po' ridere, perché questo blog non è "una posizione". È la zattera della Medusa, il rifugio di un pugno di disperati che si sono trovati qui, affratellati da una intuizione e dal sollievo di poterla condividere e supportare con dei dati. Siamo una nicchia di una nicchia di una nicchia. Siamo una minoranza nel web, che è una minoranza nel mondo delle persone istruite, che ha una intersezione quasi nulla col mondo delle persone intelligenti. E lì siamo noi. Altro che posizione! Ma attenzione: qui quello che conta non è il numero. La differenza la fa la qualità, e, se non ce la fate a vederlo da voi, ve lo spiegherò facendovi osservare l'evoluzione dei goofycompleanni.

E si arriva così al punto.

Esattamente come logica vorrebbe che per screditarmi bene sarebbe opportuno far vedere un po' di meno che si sta rosicando, sempre logica (questa sconosciuta) impone che a chi blatera: "l'ho detto prima io" si chieda: "e perché nessuno ti è stato a sentire?".

A quel punto la discussione è chiusa, per il semplice motivo che ci spiegava in modo tanto limpido Jaurès:

"Non si insegna quello che si vuole; dirò addirittura che non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è."

Ed è vero.

Il successo della mia divulgazione è stato il successo dell'artista, cioè di quello che è in grado di riconoscere che l'arte è essere semplicemente se stessi (e anche questa verità, come saprete, ci viene dalla Francia, dalla quale speriamo venga presto qualcos'altro). Io non vi ho insegnato cosa sapevo. Vi ho insegnato cosa sono, ed è questo, e solo questo, che vi ha tenuti qui e vi ha costretto a porvi delle domande. Quando si capisce, si capisce soli, come quando si muore. L'insegnante non ti versa nel cranio dei contenuti, la pappetta che ha preparato "prima lui" cinquant'anni dopo Meade. L'insegnante ti insegna a porti delle sfide e a trovare la tua strada. Per questo non è particolarmente necessario che abbia un metodo, né che "lo abbia detto prima lui", e nemmeno che stia dicendo la cosa etnicamente pura (vale per i marZiani). È invece essenziale che sia se stesso, e che quel se stesso non sia una nullità.

La conclusione, farsesca, è che in entrambi i casi, sia in quello in cui è vero, che in quello in cui è falso, quelli che dicono "l'avevo detto prima" qui in Italia, nel momento in cui constatiamo che non sono riusciti a insegnare nulla a nessuno, perché in tanti anni non hanno avuto nemmeno una frazione dei miei allievi, dobbiamo anche dolorosamente (o ilaremente) ammettere che ci stanno confessando di essere il nulla.

Non hanno insegnato nulla perché erano il nulla.

Detto in altre parole, se fosse vero (e comunque non lo è) che la differenza di questo blog non l'ha fatta lo spessore culturale di chi lo scriveva e di chi lo leggeva, sarebbe ahimè tanto più dolorosamente vero che la differenza l'avrebbe fatta lo spessore umano. Dal che consegue che nel momento in cui certe persone mi accusano di certe cose, in realtà, per mera logica, stanno in effetti denunciando il fallimento della loro esistenza, il che, a sua volta, spiega il cumulo di frustrazioni, il che, a sua volta, spiega il rosicamento.

A me spiace molto per loro, perché io non sono un caimano ma un uomo, dotato di un minimo sindacale di umanità. Se avete sbagliato tutto nella vita, se non avete un lavoro che vi piace, se la "carriera politica" alla quale tanto tenevate si è risolta in un nulla di fatto, se nemmeno quando di fronte a voi si apriva la prateria sterminata della menzogna del potere, il cui recinto, quello di un apparente benessere, veniva fatto crollare dalla crisi, che costringeva tutti a interrogarsi, se nemmeno in quel momento siete riusciti ad avere un seguito (e questo blog non è un seguito, sia perché io non ho seguaci ma lettori, sia perché non siamo un milione: siamo 3000), capisco che la cosa possa essere dolorosa, ma voi cercate di capire che cosa vi sta dicendo la Storia, e anche la storia, la vostra, di storia.

Vi sta dicendo che contate zero perché siete, ahimè, asintoticamente nulli.

Più passa il tempo, e più la Storia (e la storia) vi pialla sull'asse delle ascisse.

E allora perché tanta malvagità del banale? Alla fine, invertendo l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. La malvagità del banale, come la banalità del male, cooperano sempre a un progetto totalitario. Possono farlo direttamente (e quella è la banalità del male), ma anche indirettamente (e quella è la malvagità del banale). Tentare di screditare l'unico progetto intellettualmente onesto e scientificamente credibile di opposizione al potere che ci opprime è cosa che, se riuscisse (ma vedete alla voce: siete il nulla), oggettivamente coopererebbe con questo potere.

Ecco, cari banali malvagi, voi siete il nulla e quindi queste parole sono dette al vento. Le ho dette solo perché ad alcuni di voi ero affezionato, e mi spiace veramente vedervi perdere qualsiasi dignità. Sapete, io sono umano.

Nel mio essere umano, però, vi ribadisco che per me la malvagità del banale equivale alla banalità del male, e che vincerò io. Naturalmente non è una minaccia, ma una promessa. Visto che dite di volere quello che voglio io, spero che vi rassicuri. O no?










Post scriptum: da Marco Basilisco (che aveva citato inesattamente la frase di Jaurès in una nostra privata corrispondenza senza menzionare l'autore) ricevo:


Il 29/10/2014 09:43, Marco Basilisco ha scritto:
Mo' chiamo F. e G. e famo er partito:

"Bagnai ce rubba le idee".


e civilmente rispondo:

Pijatevela 'nder culo! Tu due volte, perché invece di darmi una mano hai passato l'estate a farti i cavoli tuoi!

cui segue replica:


Il 29/10/2014 09:58, Marco Basilisco ha scritto:

"Certi amori non finisconooooooooo,

fanno dei giri immensi e poi ritornanooooooooooooooooooo!!!!"

Antonello Venditti


Ecco: ora abbiamo citato anche Antonello, e la possiamo chiudere qui...

121 commenti:

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    1. Ecco, hai fatto bene, altrimenti ti danno del follower decerebrato. Grazie comunque.

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    2. Si me ne sono reso conto subito quando l'ho riletto, ma volte veramente la lettura di alcune sue cose mi suscita reazioni davvero viscerali, tipo proprio di sta sensazione essere parte di un progetto che è buono e in quanto tale va difeso.

      ...poi mica sto a dì che er Cavajere c'habbisogno da esse difeso eh, stamo boni... giocamo a capisse...

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    3. Concordo con Emilio Pica.

      Questo post mi ha commosso… (chew! salute!)

      P.s.: da twitter:

      R°# @robertvelvet
      @AlbertoBagnai è molto interessante : con ue c'è curiosa convergenza paralella fra 'marxiani' e liberisti. (con piu' o meno malafede)

      Alberto Bagnai @AlbertoBagnai
      .@robertvelvet È il fulcro del mio prossimo libro. Ti piacerà.

      Evvai! Pio IX è vivo e lotta insieme a noi!

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    4. @Marco

      Apprezzo molto i tuoi diuturni tentativi di trasformare questo blog in un'anonima sanfedisti...

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    5. Alberto Bagnai 29 ottobre 2014 16:36

      GraZZZie maestro!

      Un pizzico di spirito sanfedista non ci starebbe male, se non altro renderebbe meno agevole il compito di chi ci ha fottuto con l'euro e vuole continuare a fotterci con il TTIP…

      Scherzi a parte, questo post mi ha sinceramente commosso perché mi ha ricordato quello che anni fa mi diceva un sacerdote - purtroppo morto prematuramente in seguito a una malattia molto dolorosa - una persona di grande cultura, dall'intelligenza limpida, che testimoniava una fede rocciosa e una pietà vivissima: la nostra epoca manca di veri maestri, cioè di persone che sappiano formare con l'ESEMPIO della loro vita.

      In questo blog ho trovato appunto un maestro in questo senso della parola, partendo dalla macroeconomia per arrivare molto oltre al discorso sull'euro. E non mi interessa un fico secco se posso passare per "follower decerebrato"… a maggior ragione perché col rispetto umano mi hanno insegnato che bisogna pulircisi il culo.

      Con affetto(*)


      Marco Guelfo Scanavacca


      (*) Non ho scritto "con amicizia" per non farla incazzare…


      … rileggere oggi il Sillabo fa sinceramente impressione...

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  2. Buongiorno a tutti. OT: io vorrei porre una questione (anche se immagino sarà affrontata nel prossimo libro), mi sembra che la strada che sta prendendo la dirigenza UE, sia quella di uno smantellamento della moneta fatta su misura dei soliti interessi che l'hanno voluta...voi che ne pensate? Ma soprattutto, a chi ci appelliamo, a Fassina e Cuperlo? Un po' di strizza ce l'ho anche se rimango sulla sponda del fiume ad aspettare...confido nella sorte!
    Grazie a tutti.

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    1. Uhmm...
      anche secondo me la madre di tutti i problemi, non è tanto l'Euro, quanto i suoi padri.
      Dai frutti si conosce l'albero e questi ci fregano pure senza l'Euro (non saprei bene come, ma che la faranno...)

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    2. Io un' idea di come smantelleranno l' euro ce l'ho.
      Semplicemente eliminando la moneta cartacea e inserendo solo quella digitale. Probabilmente, questo permetterà anche il reddito di cittadinanza, tutti avremo accreditato sul conto una cifra mensile.
      L' unico inconveniente della rottura dell' euro è che la nuova moneta sarà antiestetica...



      Sempre che la rottura non avvenga per una manata dell' orso

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    3. Caro omonimo @Alessandro13.

      Una domanda ipotesi:
      Immaginati di essere disoccupato o precario da 600 euro al mese.
      Ti fa terribilmente male ad un dente e, consapevole che te lo devi curare ma hai pochi soldi, vai dal dentista e questo ti propone di pagarlo o 500 euro con fattura, o 300 in nero.
      Scegli la seconda.
      Lo paghi col bancomat (sareste ambedue tracciati) oppure in contanti?

      Ps. La moneta completamente digitale dovrebbe essere funzionale solo nel fine settimana del cambio di valuta. Dopo deve ritornare anche quella cartacea, perché è fondamentale per la sopravvivenza dei poveracci.

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  3. Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51)

    L'altroieri una "economista con due lauree" mi si è messa a dare addosso a lei e all'Università di Pescara - senza argomentare, come da prassi. Ho educatamente salutato.
    Poi - dicendosi grata per la mia civiltà - non ha resistito e si è vantata di essersi laureata con Prodi e "non certo a Pescara".
    Così vanno le cose.
    “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”
    Un po' banale come citazione, ma di meglio non trovo.

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    1. Attento perché è la stessa citazione che usò Oscar Giannino (Oscare, per gli amici de Roma) quando pareva che Fermare_il_declino fosse intorno al 3-4%, prima che scoppiasse lo scandalo della laurea finta.
      :-)

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    2. Il maestro di cotanta allieva ci fa pervenire delle profondissime riflessioni sulla situazione attuale http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/10/28/prodi-senza-partner-italia-destinata-a-scomparire-da-carta-geografica/306240/

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    3. Lo so, ma è di Gandhi, non certo di Giannino.

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    4. Scusate, ma deridere Giannino viene piuttosto facile. Ma mica perché alla fine lo si voglia combattere, no no, è solo perché lui fa proprio ridere e basta!

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    5. Non trattate male il mio amico Oscar. Nel prossimo libro vi riporterò uno dei nostri dialoghi,,,

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    6. Ok Prof.
      Se per vincere la guerra, bisogna non maltrattare il sign. Giannino, va bene.
      Lei sa meglio di noi quello che è più saggio fare.

      Tuttavia di trattarlo male non ce ne sarebbe bisogno, a questo ogni tanto ci pensa lui stesso....
      (Giuro che mi è scappata! Non lo faccio più. )

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  4. Domando scusa per il commento di impeto di prima, e le relative sgrammaticature, che ho prontamente cancellato.
    Confermo però il "proud being part of it", non potrei non farlo.
    Ma il cuore mi aveva fatto dimenticare quello che la testa si era (non tanto meticolosamente) appuntata: ovvero che evidentemente la logica conclusione del non collocarsi nel ruolo dell'intellettuale è di non esserlo. Tra le tante colpe che via via vado adducendo a questo "progetto criminale" (che, a sua volta, vado man mano vado collocando più correttamente nel meccanismo della Storia, dimostrandosi non un "unicum" bensì un banale "peius") c'è sopratutto quella di averci quasi condannato a considerare normale meccanismo l'illogicità del paradosso.
    Quello che mi colpì di più leggendola una delle prime volte fu la sua candida ammissione del di lei egoismo. La collegai immediatamente a quel ragionamento di Fromm (credo...vado a memoria, e spesso fa cilecca, LA MEMORIA :-) ) che suonava più o meno: "la precondizione per avere fiducia negli altri è averla innanzitutto in se stessi". Ebbene, analogamente essere egoisti è riconoscere in se stessi una "massima di valore universale", precondizione per riconoscere nell'altro (che è un'altro IO) lo stesso valore (tra l'altro entrambi tedeschi, porcoboja). Non conosco l'identità delle figure coinvolte nel ragionamento, posso immaginarne un paio, ma le consiglio di lasciar andare. Saper vincere è più difficile che saper perdere (e glielo dice un laziale, quindi, anche se so che non segue il calcio, si fidi di me).
    La classe è come la fiducia, si può perdere a chili ma si conquista solo grammo a grammo.
    Grazie.

    Un seguace.

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  5. Non ho capito a chi e a cosa si riferisce, ma poco importa.
    Condivido invece in toto quanto ha scritto ed è tanto vero che ha indotto me, come tanti altri, a compiere un operazione che non è proprio così scontata: aprire il portafoglio e finanziare a/simmetrie.
    Per me, che sono materialista convinto e ha detta di chi mi conosce, con le braccine corte, questa è l'indicazione più forte della verità delle sue parole.

    Tra oggi e domani dovrebbe arrivarle il mio contributo (il bonifico è partito lunedì), forse non sarà importante come gli sponsor che va cercando, ma servirà ad abbassare la quota di costi del convegno, a cui purtroppo non posso partecipare.

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  6. "Quando si capisce, si capisce soli, come quando si muore."

    Ma siccome la solitudine è temuta, ecco che cosa oppone il rifiuto di comprendere: meglio lasciarsi convincere, così, per stare in compagnia; sicché, male o niente si comprende ed altrettanto male, poi, si muore.

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  7. Io non sono un seguace, non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Tantomeno nel caso di questo blog, che leggo praticamente da sempre.
    Rifuggo qualsiasi luce del palco o platea vociante, non sono per questo nemmeno mai andato ad un goofycompleanno per scelta (tanto prima o poi il professore mi troverà direttamente in istituto con qualche convertito al mio seguito e il libro da autografare, vista la prossimità spaziale. Ebbene si, anch'io ho il vulnus di essermi laureato a Pescara, cosa di cui peraltro vado abbastanza fiero).
    Ciò non toglie, per quel che vale, la stima granitica per Alberto Bagnai, che attraverso questo strumento tanto ci ha dato e comunicato, senza chiedere nulla.
    C'è una cosa in particolare che ci ha insegnato: a non girarci dall'altra parte quando vediamo qualcosa di brutto che, temporaneamente, non ci riguardi.
    Ad essere fratres e a condividere con dignità un cammino, il destino.
    Grazie.

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  8. E così oggi ci immergiamo nell'universo della fantacoscienza dove l'essere dovrebbe,e sottolineo,dovrebbe porsi delle domande su sè stesso,sulla sua esistenza e in questo caso sulla sua professione,sulla sua onestà,sulla sua libertà (culturale,ideologica,scientifica e soprattutto morale).
    Parlo per me.C'era qualcosa che dovevo capire.Tutta la realtà politico-economica,a me sconosciuta,era un vuoto da riempire.Ma sarebbe più esatto dire che il mainstram era un frame che non mi convinceva affatto.Capivo che laqualunque,il cetriolo,il padulo,i tolkscio,i tiggì erano un modo per fregarci ma non avevo un approdo di conoscenza soddisfacente.
    Poi son planato quì e ci son rimasto per le ragioni che lei ha ben citato nell'articolo. ( Internet ti porta ovunque ma non tutti i siti sono porti in cui fermarsi)
    Che rosichino pure nella loro mediocrità.In fondo se fanno quel che fanno è anche perchè sono alle prese con gli "ospiti" del proprio passato che,molto probabilmente,lei impersonifica (le loro frustrazioni,l'invidie,i fallimenti).
    ...si insegna e si può insegnare solo quello che si è..Questo è un assunto fondamentale in pedagogia e in tutte le materie umanistiche (e non).
    Lo so che questo è un blog di economia e meno male che esiste.E pur essendo così tecnico è anche amichevole.Anche noi siamo umani.Un oceano umano.
    Ad esser buoni citando Goethe: « Avvicinatevi ancora, ondeggianti figure apparse in gioventù allo sguardo offuscato. Tenterò questa volta di non farvi svanire? Sento ancora il mio cuore incline a quegli errori? Voi m'incalzate! E sia, vi lascerò salire accanto a me dal velo di nebbia e di vapori. »

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  9. “3 agosto 1898. Pirogovo

    1) Vi sono due modi di agire dell'uomo, e secondo che l'uomo si attenga preminentemente a uno di questi due modi di agire, vi sono anche due tipi di uomini: gli uni adoperano la loro ragione per conoscere cos'è bene e cos'è male, e si comportano conformemente a questa conoscenza; gli altri si comportano come torna loro comodo, e solo dopo adoperano la ragione per dimostrare che il bene è ciò che hanno fatto e il male ciò che non hanno fatto.”

    I Diari, Tolstoj

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    1. Un facile indovinello, chi fara' carriera, i primi o i secondi? Non ci crederete, ma buona parte della tecnologia di Internet (TCP/IP) si basa sul secondo tipo di approccio. L'industria piu' grossa fa il proprio comodo (cioe' massimo riciclo e minimo sforzo tecnico), agli altri rimane il reverse engineering per adattarsi, lo standard e' pilotato ed a posteriori si pubblica la specifica. Tecnicamente una ciofeca bacata, ma la ragione e' usata appunto solo per giustificarsi.

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  10. "Ebbene, analogamente essere egoisti è riconoscere in se stessi una "massima di valore universale", precondizione per riconoscere nell'altro (che è un'altro IO) lo stesso valore ". Non posso che quotare, grazie Emilio Pica

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    1. Ah, grazie Ippo, ho quotato a mia volta dalla "Critica della ragion pratica" di Kant, in particolare dalla prima formulazione dell'imperativo categorico, che è la regola del bene morale: « Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere come principio di una legislazione universale. »
      e da Fromm. che la allarga all'ALTRO, in termini psicologici.
      Entrambi tedeschi, dicevamo.
      Riconoscere in se stessi la regola universale per prendere le proprie decisioni pratiche, probabilmente ci porterà a non nuocere al nostro prossimo.

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    2. Ecco perche mi era familiare, probabilmente non c' è bisogno di scomodare Fromm, basta Kant: "Agisci in modo da trattare l'umanità, tanto nella tua persona quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo."

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  11. Non so se sia OT in senso letterale, visto che di articoli "repubblichin correct" pur si tratta :D, ma qui anche i sassi han capito l'antifona della famosa faccenda… ora anche la repubblichina delle (picciole) idee inizia, pro domo sua naturalmente, a vedere qualche crepa nell'Eden degli euro-decerebrati in salsa finnica.

    FITOUSSI: “RENZI E HOLLANDE HANNO FATTO I DURI E POI SI SONO PIEGATI AL DIKTAT DI BRUXELLES. ASSURDO CHE DUE GOVERNI DEMOCRATICI ESEGUANO GLI ORDINI DI UN FUNZIONARIO EUROPEO. CI ASPETTA UNA STAGNAZIONE DI DIECI-VENTI ANNI”

    Cioè: "avevate ragione, la corazzata Brux€llomkin è una cagata pazzesca ma tocca sorbircela a futura gloria del sol dell'avvenir… auguri e figli maschi. XD

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    1. Tutta diversa la reazione di Cameron, quando la commissione gli chiese altri 2.1 mrd.

      "Questo è innacettabile, io questo non lo pagerò" così Cameron rispose alla commissione europea è aggiunse "questa organizazione deve imparare un paio di lezioni".

      http://lostineu.eu/budgetstreit-eskaliert-mit-cameron/

      Sembra proprio che il PUDE italiano è francese sia completamente imbecillito.

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    2. Per essere precisi, Cameron ha fatto la voce grossa e ha detto che non paghera' subito. Semplicemente paghera' piu' tardi. Lo deve fare in un momento in cui l'UKIP, anti-UE, guadagna consensi.

      BBC News aveva fatto abbastanza le pulci al discorso di Cameron e si capiva dove voleva andare a parare.

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  12. [parziale OT]

    QED
    L'ALBA dei morti viventi.

    Lo scalpiccio delle blatte in fuga dalla barchetta che l'Economist mise in copertina (della quale i bimbi notarono solo il gelato) ha cominciato a insospettire alcuni tra gli onfaloscopici eredi del padoaschioppismo. Forse - dico forse - tra i rimasugli degli albisti, coagulatisi attorno alle caviglie del greco rampante sostenitore di Juncker, balena intermittente il dubbio che forse 'sto euro non è proprio l'ideona che gli era sempre stata raccontata.
    E chi mai è riuscito a incrinare la stolida ostinazione degli orfanelli? Cuperlo.
    Dopo essere stati superati a sinistra anche dagli storici rappresentanti del liberismo - senza che questo minasse minimamente la loro fede - Cuperlo infrange le certezze con una tiepida ipotesi di considerazione dell'argomento. E i bambini molto piccoli si fidano sempre del babbo.
    Ma i miracoli si sa non esistono e la sparuta avanguardia intende frullare Bagnai con Revelli, ossia un'analisi scientifica che poco spazio lascia all'immaginazione con un delirio nostagicofognante basato sul girotondo dei bambini di ogni nazione propinatogli alle scuole elementari.
    Stay tuned, che se ride.

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    1. Camusso al pd: Renzi voluto dai poteri forti, parla solo con corporazioni.
      Pd a Camusso: tu eletta con tessere false (del resto, loro di tessere false se ne intendono).

      E volano gli stracci.

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    2. Monti invece no! Lui era un vero signore e la portava a prendere il caffè con la panna.

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    3. Beh, però alla fine la vera domanda è: "ma che cosa ne pensa PADOAN dell'Euro?"

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    4. La cosa triste è che molti di loro alle elementari non la pensavano così.... anzi! Molti di loro è con la crisi che hanno perso lucidità ed hanno iniziato ad "immaginare" (questo naturalmente non vale per i Piddini)! Nei casi più disperati, molti hanno addirittura le allucinazioni ed arrivano persino ad amare l'€uro perché lo scambiano per Lira! DAR

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  13. Prof., se lei per "caso" dovesse trovare un chiletto di coca nella sua auto, lo potrebbe portare al goofy-compleanno?
    Così ci facciamo pure la seratona! :-)
    Sesso, droga e rock and roll.... poi vedete come ce li sbraniamo i piddini!

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    1. io posso portare il mio basso elettrico

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    2. Allora io porto la carabina a piombini...

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    3. Ma io portai un po' di vino,
      io che di donne non ne ho
      (in quella casa di Voghera....)

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    4. Inutile, il Prof. ha detto che istalla un metal detector.
      Le armi non passano.
      La coca invece passa tranquillamente....

      E se magari il sign. Bertinotti, eccitato dall'euforia coca-indotta dopo essersi sniffato un paio di "piste", addirittura arrivasse a raccontarci tutti i retroscena di come diavolo abbia fatto il nostro paese ad infilarsi in questa euro-follia? Fico!

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    5. Jörg der Krampus 29 ottobre 2014 18:49

      In tal caso contribuisco con qualche Kilo di salamelle, costine e svizzere (alias hamburger)… se poi qualcuno volesse portare il necessario per una fonduta sarebbe perfetto…

      Ovviamente, il tutto annaffiato da rossi robusti (minimo 12 gradi, MINIMO)

      … e 'fanculo al colesterolo e ai trigliceridi!

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    6. Io biella e chiave del 36, mi ero già prenotato giorni fa

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  14. Il profeta Bagnai ( che poi più che profeta è di una logica quasi maniacale ) aveva previsto e verificato che il PD era stato sorpassato a sx anche dalla BCE , ma il fatto che la Lega e Casapound ora sono all'estrema sinistra praticamente non l'aveva proprio previsto .... io sono allibito non so voi...

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    1. Se avessi avuto un nonno reduce dal Carso come quello che ho avuto io, che mi spiegò in dettaglio la nascita a Milano del fascio d'azione rivoluzionario, confluito nel dopoguerra nei famigerati "fasci italiani di combattimento" non saresti altrettanto allibito… Scopriresti che l'80% degli aderenti aveva trascorsi nel movimentismo socialista… si arruolarono per un ideale di patria, per la difesa della patria, contro la linea di capi quali Morgari, Turati e Ferri (che, guarda il caso, alla fine della giostra aderirà al PNF diventando nel '29 Senatore del Regno…)… dopo 4 anni di massacri in trincea l'ex caporal direttore dell'Avanti! aveva la benzina giusta per far partire il primo dopoguerra col botto… certo, arriveranno le squadracce, i pestaggi, gli omicidi… ma la pavidità di chi doveva dare - subito! - un messaggio onesto di speranza a quei giovani, alle masse sulla "vittoria tradita" e le sue conseguenze spiacevoli consegnò l'Italia al peggiore incubo della sua recente storia.

      Invece di discettare di sesso internazionalista degli angeli operai sarebbe stato meglio non trattare da appestati e monatti tutti quei giovani, sfortunati ex fanti. Tant'è… la storia non è maestra di vita e adesso ci si stupisce che Lega Nord e "casa" Pound possano essere più a sinistra di quanto lo sia stato il primo fascismo rivoluzionario rispetto alle anime belle dormienti ed internazionaliste del PSI turatiano.

      Che fa il PD, oggi? Dorme il sonno dei giusti, ne più ne meno di quanto abbiano fatto Ferri, Turati e Morgari… non c'è guerra di trincea ma c'è "vita di trincea", giovani e meno giovani portati quotidianamente al massacro delle loro speranze da una crisi economica pervicacemente voluta ed scientificamente attuata. Domani ritroveremo i nostri giovani eroi puddini-piddini sul balcone, con la feluca leghista sulla capa ed il laticlavio senatorio sulle, possenti, spalle, chissà.

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    2. Fossi in te rileggeri per benino :-D
      Saluti

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    3. Mah!? L'unico nonno che conobbi si fece tre anni sul Carso ( Cavaliere di Vittorio Veneto nel 1968....). Ma non mi sembra che le cose andarono così. L'ex caporal direttore si premurò, ovviamente tramite terze parti, di prenderlo a bastonate per tre volte: in venti contro un semplice muratore di campagna che rincasava in bicicletta.
      Prima di riabilitare certi figuri mi informerei meglio.

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    4. Io non riabilito nessuno… ma so da che radice venivano la maggior parte di quei reduci… non eran certo crispiani o fan di Sonnino.
      So anche che molti "fascisti rivoluzionari", alcuni ex RSI, confluirono poi dietro l'ombra possente di Secchia nel PCI…
      A scanso di equivoci, mio nonno non prese la tessera… e rifiutò di andare ad insegnare in Trentino Alto Adige… erano in pochi. Ma aveva subito il fascino iniziale "interventista" dell'ex compagno caporale.
      Andò a Milano per il fascio d'azione rivoluzionario appunto per capire… e capì.
      Se "la sinistra" dorme il sonno dei giusti qualcun altro più a sinistra (cioè all'estrema destra… gli estremi di un cerchio si toccano) si farà portatore di sacrosante istanze stravolgendole a suo maggior uso e consumo. E' sempre andata, più o meno, così.

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  15. OT: Stavo leggendo un articolo davvero tristemente esilarante, in cui un MMT, reclamava la sua distanza dai noeuro, sostenendo che il problema non è l'euro ma la "prigione mentale"...
    Ma questo non è il top! Alla fine dell'articolo, c'è un commento che supera l'articolo stesso:
    "Il problema sono i paesi fuori dall'euro, una minaccia per la stabilità e la pace dell'Europa(!!!).
    Dobbiamo convincerli ad aderire alla moneta unica(!!!)."
    Io giuro che un tale livello di follia(?) non l'avevo mai visto...

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    1. @ psychok9

      Quel commento e' mio.

      Era un paradosso per fargli capire le stronzate del "non si può uscire dall'euro,e' come ritornare agli Stati-Nazione,si comprometterebbero la pace e la stabilità dell'Europa con il rischio di fomentare nuove guerre"

      Leggi anche gli altri mie commenti su quel sito

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    2. Direi che come stupidità questa travalica qualunque confine. Forse riescono a vederla anche i paesi "fuori"...

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    3. Ai sostenitori del pude bisogna rigirarla portandoli da soli a svelare le loro stesse contraddizioni.Si chiama "maieutica"

      Funziona,dammi retta:se zittiscono e te li levi dai cojoni!

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    4. In effetti c'è un problema di umorismo.
      L'umorismo è molto importante.
      Grillo faceva ridere fino a 3-4 anni fa, ma oggi no, mette tristezza. Qualcosa vorrà pur dire!
      Per cui, un paradosso va bene, perchè fa capire le cose in modo divertente. Però c'è sempre meno gente che lo capisce e ride, e questo è penoso. Forse perchè il teatrino dell'assurdo messo in scena da politici, giornalisti e degni compari sta travolgendo la logica della nostra realtà quotidiana, ed in un mondo illogico il paradosso non esiste più, perchè infrange una logica che è oramai un relitto del passato.
      L'altro giorno ho postato un commento sui 340 firmatari dell'appello delle palle di pelle di pollo, ho scritto "forse alcuni dei firmatari preferiscono rimanere anonimi". Mi è stato risposto come se fosse stato un commento serio, è ora però che vi sveli l'arcano: era una battuta.

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    5. @Svilla
      Chiedo scusa allora!
      È che a furia di legger commenti deliranti... a me non sembrava affatto più assurdo degli altri che leggo...

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    6. @Stefano Pepino
      Mi sembrano totalmente fuori dal mondo e dalla realtà (specie quelli più a sinistra), evidentemente non riesco più a capire se un post è umoristico o sarcastico, visti i tanti articoli che leggo troppo spesso, sulla bontà delle riforme attuate in Grecia, Spagna, etc... o su un altra Europa del bengodi possibile.
      Insomma, quando rispondo ad un "neurista", l'assenza di logica la do ormai per scontata...

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    7. L'appello delle palle di pelle di pollo mi ha fatto morire dal ridere (o eri serio? ;-))

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  16. OT - Secondo autorevoli indiscrezioni stiamo perdendo anche la Ferrari.

    http://www.zerohedge.com/news/2014-10-29/horse-loose-again-fiat-spin-ferrari

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    1. @ Luca

      Un Spin-off non vuole dire automaticamente cedere Ferrari. Ferrari si staccherà dalla madre FCA è diventerà un impresa propria.

      Da quanto ho appreso io, il 10% delle azioni Ferrari andranno al puplico, 10% a Piero Ferrari è l'80% rimarrà proprietà di FCA.

      Il valore di Ferrari viene quotato a 10 Mrd. $.

      Ferrari è un azienda altamente profitabile una delle più profitabili al mondo.
      Adesso su Marchionne si può pensare di tutto, ma non è così scemo di andare a cedere un azienda altamente profitabile. Monti, Letta, Renzi probabilmente l'avrebbero fatto, un calcolatore come Marchionne assolutamente no. Tra l'altro vuole aumentare la produzione di Ferrari del 30-40% che alzerà ancora il valore del marchio è anche le casse di FCA.

      Almeno adesso i fan di Ferrari che non si possono permettere una Ferrari si possono comprare un azione Ferrari o anche 100.


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    2. @Paolo

      Aumentare la produzione può non essere un bene per un marchio, specie per IL marchio.

      http://www.unita.it/economia/classifica-marchi-ferrari-google-red-bull-rolex-disney-brand-finance-most-powerful-2014-1.552650

      Proprio per questo dovrebbe rimanere assolutamente nella nicchia più nicchia che esiste, cosa che il mercato (quello finanziario intendo) non è sempre disposto a tollerare.
      Un esempio? Vai da Bulgari a Via Condotti (la GDO del brillantato) e poi ti allunghi cinquanta metri fino a via Belsiana e vedi la vetrina di Moroni. Dimmi di quale sei riuscito a leggere il prezzo senza notazione scientifica.

      Per vocazione familiare mi intendo un po' di macchine, e ti dico che quando la Jaguar ha provato a fare un'operazione del genere ha mandato tutto carte quarantotto. Alfa Romeo (ma lì sono intervenuti altri fattori) stessa parabola. Il posizionamento di un marchio dipende da un sacco di fattori: quante persone si fermano per strada a guardare una XF R S Station Wagon ? Eppure è potente come la 360 "Modena". Ce lo vedi qualcuno che va in giro col cappellino della Jaguar o della Lotus? Passa per disadattato :-).

      Per me, hanno fatto un errore pure a montare i motori 3.6 v12 sulle Maserati, però almeno hanno tirato fuori un'auto spettacolare. Ma ce la vedresti una Ferrari Station Wagon? Il mercato finanziario si.

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    3. @ Pica

      La questione del aumento della Produzione della Ferrari è molto discusso,ci sono i pro è i contra.
      I contra (Montezemolo) dicono che se la Ferrari aumentasse la produzione perderebbe il suo Kult Status.
      E' quelli del pro come mè :-) che dicono che Ferrari è un azienda è non un club di cultura o come si dice in tedesco un "trachtenverein" che deve in prima linea quardare ai sui guadagni che garantiscono lavoro è salari è benessere. Io penso, adesso sono un pò provocativo, se la Ferrari aumentasse la sua produzione anche del 100% non perderebbe aussolutamente niente del suo status di culto.
      Io ti porto l'esempio di Porsche, che sforna più di 100.000 unità al anno è che non ha perso niente del suo immagine, ma i guadagni sono andati alle stelle, gli operai di Porsche ricevono un Bonus di 6000 €. 6000 € che vanno nei consumi.

      Adesso si sà che Marchionne per il suo progetto Alfa Romeo ha bisogno di ogni cent. Alfa Romeo verrà completamente rifatta da 0 è questo costa un mucchio di soldi, piattaforme, macchinari, robot ecc. vengono completamente cambiati. Qua si sta già lavorando in pieno ritmo a Mirafiori è Cassino. Il progetto Alfa Romeo è di importanza strategica per FCA è per l'industria automative italiana in generale.

      Sotto questo punto di vista vedo la scelta di Marchionne di portare Ferrari alla Borsa (non svenderla) positivamente perchè porterà nelle casse di FCA un bel mucchio di capitale che FCA ha bisogno per Alfa Romeo e non solo.

      Pica, non credo che l'operazione di Ferrari abbia a che fare con speculazioni finanziarie, credo che è una scelta tattica per il bene di FCA.

      Penso che l'IPO di Ferrari l'anno prossimo farà furore.
      I millioni di fans in giro per il mondo non è da sottovalutare.
      Questo porterà soldi nelle casse di Marchionne che ha assolutamente bisogno.

      Jeep quest anno sforerà il millione di unità vendute. Roba che nel 2009 sembrava assolutamente impossibile.

      Maserati quest anno arriva a 35.000 unità vendute, 2012 erano 6500.
      L'anno prossimo si vuole arrivare a 50.000 è nel 2018 a 80.000.

      Vedo buone possibilità che il progetto Premium di Alfa Romeo andrà in porto. E' questo sarebbe un successo incredibile, non solo per Marchionne ma per l'intera industria automobilistica italiana.

      Poi possiamo parlare anche di Lancia, un altro marchio con potenzialità Premium. Ma questa è musica futura.

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    4. @paolo
      Mi scuso se proseguiamo quest'OT, ma per me è molto interessante, spero che il prof. non ce ne vorrà a male.

      Ti quoto quasi su tutto: tieni sempre presente che in questo momento Porsche vende in Euro e Ferrari pure (poi si, sull'alto di gamma questo influenza meno, però studiati se ti capita a quando risale il boom di Porsche). Negli anni novanta andava malino (e faceva vetture "orende"). Abbiamo differenti idee su come concepire l'alto di gamma; per me, aggiungere fattore "marchio", non ha economie di scala tali da compensare rendimenti decrescenti, ma non ho gli strumenti per affrontare un discorso di questo tipo, né per stabilire in che punto della curva dei rendimenti si trovi Ferrari. Io preferisco continuare a sognarla, come le cravatte di Zegna o l'home cinema Pioneer. Poi le Ferrari vengono fabbricate su ordinazione, quindi chi tiene la queue delle ordinazioni è il più adatto a deciderne di me.

      Per quanto riguarda le speculazioni, ovvio che se un pacchetto di azioni sono in mano al mercato che avrà modo di scegliere una quota del management, il suo scopo saranno i profitti. Mentre nel caso di un ramo di azienda con un brand così forte potrebbe quasi essere utile continuare a produrre in perdita, pur di non svalutarlo.
      Non parlavo di svalutazioni finanziarie.
      "Vedo buone possibilità che il progetto Premium di Alfa Romeo andrà in porto. E' questo sarebbe un successo incredibile, non solo per Marchionne ma per l'intera industria automobilistica italiana."

      Può darsi. Allora io scorporerei (come se ne era detto tempo ) i tre marchi tutti insieme. Così a quel punto hai un produttore che ha vinto un terzo e oltre dei campionati di F1 disputati, e mi rimetterei a fare gli allestimenti ZAGATO delle Alfa e delle Lancia, e poi fai "Ciao Stoccarda" e muovi la manina.
      Ma al momento dell'acquisto del primo pacchetto di azioni Chrysler, Fiat era l'azienda di automotive più liquida al mondo.
      Perché non ha fatto allora investimenti? Semplice, per me è un altro tassello nell'adeguamento al ribasso delle tutele sindacali e salariali, tramite la leva dell'integrazione tra gruppi.
      Spero vivamente di essere smentito, penso che nessuno come me faccia il tifo feroce per la produzione italiana, ma a parte qualche pezzettino di eccellenza non ne rimarrà granché. E anche a breve, IMHO.
      Bless....pure te ferrarista eh? Per me la domenica non c'è pallone che tenga....
      E comunque qui chiudo per non inquinare oltre i commenti.

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  17. "Se i miei lettori non mi capiscono il problema è mio,non dei miei lettori.Devo utilizzare un linguaggio accessibile a tutti senza rinunciare all'eleganza" Montanelli.

    Complimenti agli"amici der popolo",ancora una volta vi siete fatti sorpassare a sinistra da uno di destra..

    P.S.
    Indro,stai calmo...posa la pistola...piano...ecco,così.Ho detto "sorpassare a sinistra",non "di sinistra".

    Li mortacci,questi fiorentini(salve prof!)sono proprio intrattabili!

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    1. . FIORENTINO ?
      Se tu fossi arto quanto e' tu sè bischero tu berresti alle grondaie...
      Montanelli gli è nato a Fucecchio... nì contado, 22 Aprile 1909.
      A volegli bene... e sarà toscano... chè per esse fiorentino e ce ne vole...
      Oh, Svilla... niente di personale... gli è che a Firenze quanto a bona educazione, e siamo sempre andati nì culo a tutti.

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    2. Scusa,sapevo che è nato a Fucecchio,e che Fucecchio e' in provincia di Firenze.
      Fa niente,non ci tengo a entrare nelle vostre faide!

      Sono nato a Milano e ci stavo benissimo(quando c'era la lira).

      Spero che quest'incubo che è l'Europa abbia una fine.Poi ognuno,simpatico o meno,a casa sua.

      Cordiali saluti

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    3. P.S.

      L'Europa odierna s'intende

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  18. A mio parere molte, troppe persone non sanno ragionare con la loro testa, o peggio sono incapaci di prendersi delle responsabilità e saltano "sul carro di" convinti di aver trovato il cavallo giusto. Purtroppo per loro stavolta la politica col suo carro(zzone) li porterà dritti nel burrone con l'euro, le menzogne, i tolksciò e compagnia cantante. Spero sempre che capiti prima possibile.

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  19. Altro QED all'orizzonte... l'Autore, in tempi non sospetti, ne aveva già ampiamente discusso.

    Zingales, la voce su Berlino: "La Germania potrebbe lasciare l'Euro"
    Ahò, e sempre in ritardo ci arivate… :D

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    1. monti: Credo che sarebbe molto pericoloso se la Germagna abbandonasse la zona euro. Sarebbe pericolosamente libera...".
      eddeche'?
      la signora bionda, grande e grossa che parla il tedesco ci viene a mangiare i bambini?

      ancora con la storia di "imprigionare" i tedeschi in una unione forzata per controllarla...
      visto come stanno andando le cose il morto e' sulla bara ( vicino ad halloween ci sta): chi sta piu' male nell'eurogabbia siamo noi.
      qualcuno riesce a spiegarmi in che modo ci possono creare problemi rivalutando?

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  20. Leggo sempre i post tecnici per Prof, ovviamente li apprezzo e sono serviti (e servono) a capire quanto la "tragica farsa" dell'euro sta facendo danni e quanto caparbiamente chi ci governa non fa più gli interessi del popolo che li ha votati (anche se Renzi non è stato propriamente votato per guidare il paese...).
    Non posso nascondere però che i post che preferisco sono quelli dell'Uomo Bagnai. Purtroppo per il momento SStorico, i post tecnici sono quelli più utili...

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    1. Dimentichi i più belli in assoluto, i post musicali :-)

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  21. OT - E intanto la confusione regna sovrana.

    http://www.theguardian.com/world/2014/oct/29/budapest-viktor-orban-democracy-edge-hungary

    Quando differenti crepe cominciano a saldarsi, e' un segnale che tutto l'edificio precipita.

    E io che speravo di vivere in tempi monotoni badando ai fatti miei ... illuso.

    Roberto Seven

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  22. E nel frattempo, danno e beffa insieme, l'ineffabile Delrio dichiara al TG RAI che per i gravi problemi del Sud (vedi rapporto Svimez) serve uno sforzo straordinario (sic) e che bisognerebbe fare come la Germania Ovest ha fatto con la ex-DDR.
    Ma come? Non è bastato quello che hanno fatto i Savoia all'epoca della Anschluss italiana?
    E poi, chi gli manda una copia del Giacchè così il buon Graziano si rifà con le scuole serali?

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    1. Sul SUD gli amici di Borghi ricordino che Amschel Mayer Bauer, o come si chiamava il fondatore della casa dei Rothshild, ebbe 5 figli maschi, che mandò a fare i banchieri in quelle che, nella seconda metà del '700, erano le più importanti città d'Europa: Francoforte, Vienna, Parigi, Londra e Napoli, che era seconda solo a Parigi per poplazione e ricchezza.
      La filiale italiana dell'impero Rothshild chiuse, indovinate un po'...
      nel 1861!
      W l'italia e sopratutto viva l'onestà culturale degli italiani.

      E' un po' come la storiella degli ebrei italiani, che prima li abbiamo cacciati dal pubblico impiego, privandoli di fatto della cittadinanza, poi li abbiamo discriminati, insultati, derubati, poi caricati sui vagoni piombati. Poi abbiamo detto loro, vabbè, ma abbiamo scherzato, i tedeschi sono tanto cattivi ma noi siamo brava gente, dimentichiamoci tutto, amici come prima.
      Però, intanto, giusto per fare un esempio, a Casale Monferrato, dove c'è una delle più belle sinagoghe d'Italia, non c'è nemmeno più un ebreo.

      Ora, provate un po' a riflettere sui pigoni sfaccendati del sud e, da già che ci siete, sullo spirito poco patriottico dei vari Debenedetti, Bernabè, Elkann....

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    2. Questo è un esempio dei pazzi incoscienti cortigiani della leopolda coscia lunga e di sua maestà imperiale renzi il magnifico.

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    3. Scusa Stefano, ma mi sembra un'osservazione un po' semplicistica! A parte il fatto che ciò non giustifica affatto il loro "spirito poco patriottico" (si vendicherebbero con settant'anni di ritardo?!), ma, visti i tipi, Lorsignori non mi sembrano proprio questi grandi studiosi di SStoria (chiedi un po' a Lapo in che Hanno è caduto il muro di Berlino e vediamo cosa ti risponde!).

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    4. No, qualche ebreo c'è ancora, te lo assicuro dato che ci ho lavorato per una settimana (nella sinagoga), anche se quando gli ho chiesto a uno di loro come mai il monte sion fosse tanto importante mi ha risposto che il monte sion per gli ebrei è davvero importante...ah, ok, capito, me pareva anche a me..

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    5. E' come dici, è sempre lo stesso spirito patriottico, quello che conforta personaggi come Gikas Hardouvelis, Yannis Stournaras, Samaras, e Stavros Papastavrou, e che procura al proprio paese, più o meno, sempre gli stessi effetti:
      ATENE - La malattia mentale costituisce un altro lato oscuro della crisi economica della Grecia che in genere è invisibile, ma - come concordano ormai medici e psicologi - i drastici cambiamenti intervenuti nella vita quotidiana dei greci nel corso degli ultimi sei anni hanno causato gravi conseguenze sullo stato di salute mentale del Paese. Come riferisce il sito web GreekReporter.com, gli ospedali psichiatrici di tutta la Grecia sono stacolmi di pazienti le cui condizioni mentali e fisiche sono a volte impressionanti, per l'orrore che suscita la condizione di esseri umani devastati dalla crisi generata dall'euro e gestita in modo criminale dalla Troika inviata in Grecia dalla Ue.
      L'ospedale psichiatrico Dafne, cui fa riferimento tutta la regione di Atene e dell'Attica, ammette circa 200 nuovi pazienti ogni mese e tale numero supera del 30% la capacità di ricezione per cui i ricoverati rimangono in attesa nei corridoi e sono costretti a dormire sulle lettighe.
      Inoltre, il numero degli ingressi non volontari è aumentato drammaticamente dal 2010. A tuttoggi, quasi il 55% dei pazienti viene ricoverato nelle cliniche per disordini mentali non su base volontaria ma per intervento della polizia o per ordine di un magistrato.
      I pazienti che sono ammessi in questi istituti sono per lo più disoccupati, uomini d'affari che sono andati in bancarotta o genitori che non hanno i mezzi per nutrire i propri figli. La maggior parte dei ricoverati sono persone di oltre 40 anni di età che non hanno mai mostrato in passato segni di squilibrio mentale.
      Sempre per colpa della crisi, che ha falciato stipendi e posti di lavoro per colpa dei diktat della Troika, anche centinaia di persone senza fissa dimora sono finite negli ultimi tempi negli ospedali psichiatrici con gravi disturbi mentali. […]

      http://www.ilnord.it/c-3691_CAMPI_DI_STERMINIO_UE_IN_GRECIA_MIGLIAIA_DI_PERSONE_RINCHIUSE_CON_LA_FORZA_IN_MANICOMILAGER_DA_POLIZIA_E_MAGISTRATURA

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    6. http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/01/26/giornata_memoria_vacanze_dall_olocausto_documentario_history_saint_martin_vesubie.html

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  23. " Io non vi ho insegnato cosa sapevo. Vi ho insegnato cosa sono, ed è questo, e solo questo, che vi ha tenuti qui e vi ha costretto a porvi delle domande"
    (meglio in prima persona....)
    Andrebbe messa una targa di marmo con scolpite queste parole all'entrata di ogni ordine di scuole.
    Ormai sto Paese pare 'na sala bingo....c'è pure la pornostar politica che scrive sul foglio fochettaro..."Oggi il fascismo si chiama anticapitalismo”...ma li mortacci...!

    http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/10/20/valentina-nappi-oggi-il-fascismo-si-chiama-anticapitalismo/


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    1. A ben vedere, Micromega si è scelta un ottimo testimone: il problema infatti, con la Nappi, è che non si può nemmeno mandarla a fare in culo...

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  24. ...e la Camusso con cosa se n'è uscita?Con la PATRIMONIALONA!

    Piketty e' vivo e lotta con loro...

    Il fegato mi sta uscendo dalle orecchie!

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  25. "Roma, corteo operai acciaierie Terni: cariche polizia, 3 lavoratori all’ospedale"

    Si inizia.

    Chinacat

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    1. Li conosco,ci lavoro.Tre a zero ci sta,giocavano fuori casa.
      Ma ti assicuro che quando giocano in casa non c'è niente per nessuno.

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    2. E tieni conto che gli operai delle acciaierie di Tyssen-Krucca si sono incazzati quando l'ambasciatore alemanno li ha snobbati

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    3. Scusa, Pilon, ma la metafora calcistica non mi sembra molto appropiata. Forse sono uno sciocco idealista ma credevo che le cariche della polizia contro gli operai che chiedono lavoro fossero qualcosa di superato, relegate nella pattumiera della Storia.
      La distruzione dell'economia si porta dietro la distruzione del tessuto sociale ed i risultati non mai stati piacevoli: ma non sta succedendo su Marte, sta succedendo a CASA MIA ed il sangue versato è quello dei miei vicini di casa.
      Mi spiace ma non è uno stadio: dietro la disoccupazione ed i salari da fame c'è la VITA di tante brave persone. Dammi del cretino idealista, se vuoi ma ti garantisco che passare davanti alla Caritas di Bologna e vedere chi fa la fila, ti fa star male.
      E sai cosa? Mi fa PAURA. Io questa "roba", in senso metaforico, l'ho già vista: si chiama Repubblica di Weimar.

      Chinacat

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    4. @ Chinacat

      Pensa te che invece io son stupito da anni che queste cose non siano ancora successe, è il fatto che accadano sempre a buoi fuggiti che mi riempie ancora di interrogativi.

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    5. chinacat, qualcuno potrà pensare che esageri, che non stiamo poi così male.
      Eppure, anche senza passare davanti alla Caritas, solo un cieco (non di vista) o un distratto può non cogliere piccoli e grandi episodi di vita quotidiana che devono mettere in allarme.
      Nessuno è al sicuro da questa situazione.

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    6. @chinacat

      Inequivocabilmente dalla pattumiera della storia viene riciclato sempre tutto

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    7. @Celso

      Frase di piena consapevolezza, la sua, che andrebbe rinverdita ad ogni nuova generazione. Grazie per averla scritta.
      Nutro ancora profondi interessi per le grandi battaglie militari, che considero paradigmatiche della conflittualità ed aggressività latente in ciascun essere umano, epoca storica e società (e questa conflittualità non giace mai sedata). Posso citare Stalingrado come simbolo, ma ricordare Bastogne, Cassino, El Alamein, la Somme, Verdun etc.. solo per limitarmi a nomi noti degli ultimi due conflitti mondiali. Ciò che sconcerta è quanto la maggior parte di noi se ne disinteressi del tutto, magari innalzando un superficiale pacifismo di facciata – disse qualcuno che più pacifista di chi abbia conosciuto gli orrori della guerra non può esservi – , dando per scontato che siffatti avvenimenti non possano accadere mai più (salvo poi vagamente rammentare gli eccidi alle soglie di casa, nei Balcani, magari col sollievo perché non abbiano varcato la nostra porta), oppure inneggi, di volta in volta, a una o all'altra fazione passata, sul tipo della vittoria calcistica o propagandistica, ignorando le terribili sofferenze cui tutti i partecipanti andarono incontro, come se, in modo oscenamente manicheo, ci fosse l’esercito degli uomini buoni da una parte, contro quello degli uomini cattivi dall’altra (e nel parlar di uomini, intendiamo quelli pigiati nel fango delle buche); come se il dolore, sfruttando anche l’assonanza verbale, potesse avere un colore. Spesso avverto la stessa bieca e sordida conflittualità latente strisciare, soltanto un po’ sopita, nella “normalità”, pronta a farci scattare nuovamente e con ferocia al collo uno dell’altro, come inconsapevoli bestie sanguinarie. Basta soltanto girare alcune manopole e premere due bottoni giusti della psiche umana, evitando che la guerra si presenti con la stessa faccia e gli stessi prodromi già noti: gli effetti devastanti, invece, saranno sempre eguali. Chi continua a parlar di pace per sostenere questo tipo di Europa, e mette la testa sotto terra per non veder gli effetti ormai evidenti, inizia a sviluppare un profilo criminale, lo sappia o no (mi pare che il gioco si sia già visto con l’invasione nazista della Polonia, Lei che è storico mi corregga se sbaglio) – e ciò è preoccupante.

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    8. @Chinacat.
      Peace.Mi sono spiegato male.
      Volevo proprio sottolineare la tenuta di un tessuto sociale in cui la città è fabbrica ed uno sciopero nella fabbrica è uno sciopero della città.Una città,detto per inciso,in cui da almeno tre anni non si osa più dare lettura del discorso del PdR nelle manifestazioni ufficiali.
      Le manganellate della polizia,che a me ricordano quelle prese dai terremotati dell'Aquila e dai pastori sardi per rimanere a fatti recenti,sono tanto più vigliacche in quanto somministrate in campo avverso,a Roma le une,a Civitavecchia le altre;da cui l'infelice metafora calcistica.

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  26. "L'insegnante ti insegna a porti delle sfide e a trovare la tua strada."
    Ma la mia strada è il baretto. (cit.) :-)

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  27. Caro professore
    A proposito di nicchie , voglio fare un paragone .
    Nell’ambito della Vita, la Terra non è che una nicchia nel sistema solare , il quale non è che una nicchia nella nostra galassia , la quale non è che una nicchia nell’ ammasso delle galassie del nostro gruppo locale, che non è che una nicchia di tutte le galassie dell’universo .
    Ma questa Terra nicchia delle infinite nicchie è la NOSTRA in cui siamo sicuri che c’è VITA.
    Si può dire altrettanto di questo blog .

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  28. Solo perché sono nell'animo una pettegola, qualcuno mi fa capire con chi c'è l'ha il prof?

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    1. Vai a grufolare su twitter e lo scoprirai. Twitter: il piacere della scoperta.

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    2. @Lisa Occhio, si scrive c'è là il prof ("guarda, c'è là il prof"). Però non so dirti con chi sia.

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    3. Si, appunto come rovistare nei cassonetti. Troppa puzza, tutta insieme.

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    4. C'e' l'ha?
      C'e' la'?
      Ma che lingua e'?

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    5. I gioielli di Cornelia volevano fare la NEP a danno degli oligarchi (una patrimoniale, ma non quella der nutella, loro volevano davvero colpire i grandi patrimoni), ma questi, belli furbi si allearono con la plebe urbana (i proletari abituati a tirare a campare con il reddito di cittadinanza) e li fecero fuori lasciando tutto com'era.
      Ho rovistato bene nel troiaio del web?
      Sa Prof., ambisco anch'io ad essere santificato.
      Il giorno del festaggiamento c'è già ed è ormai prossimo.

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    6. Nel mio caso, la neo lingua dell'ipad. Sorry!

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    7. A proposito dei Gracchi, un distinguo: non vedrei come determinante la plebe, urbana o rurale, proprio in quanto manovrabile e facilmente persuadibile. Il gioco fu di mettere l'uno contro l'altro due tribuni della plebe, l'altro piacente (sic) agli oligarchi.

      Certo è che la parte della plebe alleata dei latifondisti, e, facilmente, dipendente da costoro per la propria sopravvivenza - almeno in singoli casi diffusi, ricordiamoci l'istituto dei "clientes" - sotto forma di regalìe individuali, largizioni interessate e protezioni varie, non capì chi stesse facendo i suoi interessi.
      Intendo che i latifondisti avrebbero reagito con o senza parte di plebe a loro sostegno, anche se nel disordine di un tumulto qualche volenteroso uccisore di chi potrebbe sostenerlo c'è comunque, non necessariamente prezzolato - e vedi mai che un possidente si macchi le mani in quella inelegante maniera.

      Intendo che, con o senza plebe, la riforma dei Gracchi non sarebbe riuscita comunque.
      La fonte di tale personale illazione sta nei rapporti di forza che connotano quella storia e, in genere, come ci si esprime qui, la Storia.

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    8. Dicono che la Storia non si faccia con i se. Magari con qualche ma? Vabbè, io estremizzavo perchè ambivo agli onori degli altari.
      Comunque i due tribuni non furono messi l'uno contro l'altro. M. Livio Druso era alle piene dipendenze del Senato e screditò agli occhi della plebe urbana Caio, prima con una serie di proposte demagogiche irrealizzabili, e poi ponendo il veto alla legge presentata per estendere la cittadinanza ai Latini (che peraltro già da tempo godevano del commercium e del conubium con i Romani).
      Rapportandoci ad oggi, M. Livio Druso era sputato a Grillo e Casaleggio.

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    9. Entrambi ambiamo, allora ;-)

      La legge agraria venne presentata prima da Tiberio e, a distanza di dieci anni, da Caio; i fratelli e la legge finirono come finirono, cioè affossati col ricorso all'esatto contrario delle buone maniere, perché entrambe le volte la legge non piacque a chi paradossalmente avrebbe dovuto approvarla, ed entrambi i fratelli non piacquero, va da sé.
      La legge non piacque checché ne pensasse la plebe, sempre manovrabile come tuttora.
      Ed è vero che Caio presentò anche altre leggi non gradite, ma il fulcro rimaneva la legge agraria.

      Entrambe le volte il gioco del senato fu quello di oppore al Gracco di turno un altro tribuno, Marco Ottavio contro Tiberio, Marco Livio Druso contro Caio, nel senso di valersi dei buoni uffici del tribuno, già esistente, del senato, cioè suo rappresentante scelto, che entrambe le volte fece il proprio (dis)onesto mestiere - la valutazione dipende, al solito, dai punti di vista.

      Gli oligarchi non avevano certo bisogno, come elemento forte, della plebe, in quanto già fortissimi loro con tutto l'apparato statale, cioè politico-militare, a disposizione, compresi i tribuni nel ruolo di agitatori a pro dello status quo.
      La plebe ha, dunque, contato ben poco, diciamo che ha aggiunto folklore.

      La storia, finora, è fatta più o meno così; disconoscerlo equivale a credere determinanti, per la rivoluzione francese, quelli che assalirono la Bastiglia, peralto quasi vuota, a parte la risonanza del gesto appunto simbolico.
      Anche qui determinanti erano altri, compreso l'aristocratico con precedente rivoluzionario all'estero, una sorta di Erasmus di allora, Lafayette che ormai alle rivoluzioni era abituato, avendo giò "fatto" quella americana.

      E qui, una curiosità peraltro nota: gli aristocratici aderenti alla rivoluzione - accadde anche questo - costituirono la Guardia Nazionale: per fare proprio la guardia alla rivoluzione, che non andasse troppo oltre?

      La mia è la solita malignità, in atto anche la domenica :-)

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    10. Insegnare a scuola che il popolo, o la maggioranza, non hanno mai contato nulla, potrebbe sviluppare un certo senso critico rispetto al presente. Meglio le varie retoriche della Rivoluzione Francese, del Risorgimento Italiano, della Guerra Civile statunitense.
      Cosi' annebbiando, si confondono alla vista anche le vere grandi conquiste scientifiche e sociali dell' '800 e '900, nell'Occidente ci sono regole e consuetudini che proteggono i deboli, e la modernita' ha enormemente migliorato le condizioni di vita della maggioranza. Stanno smontando tutto, nell'ipocrita fredda luce al neon di un inarrestabile, irresistibile progresso globale che sa di vecchio, stantio.

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    11. @ Adriana
      Abuso della ospitalità del prof., solo per rilevare che il disegno di Caio era molto più ambizioso di quello di Tiberio, in quanto mirava a disarticolare la costituzione mista romana (ove il senato era il vero arbitro) per trasformarla, secondo il modello della democrazia ateniese, in una democrazia assembleare.
      Quanto alla netta contrapposizione tra oligarchie e massa, è bene non dimenticarsi che i Gracchi erano aristocratici (anzi appartenevano per parte di madre alla famiglia degli Scipioni, ossia alla quint'essenza dell’oligarchia e a quella stirpe che più di tutte aveva accelerato la formazione di un dominio imperiale). Anche tra gli oligarchi dunque i Gracchi non erano affatto isolati. Il dilagare del latifondo, infatti, rendeva sempre più frequenti le rivolte servili e Roma aveva affrontato notevoli difficoltà nel reclutare un esercito per reprimerle. Questo, infatti, si fondava sul soldato piccolo proprietario terriero. Le centurie di proletari (dove veniva ammassata la plebe urbana) avevano un peso residuale nell’assetto dell’esercito. Ora scarseggiando i piccoli proprietari si minava anche la base da cui reclutare l’esercito. Del resto le tensioni esistenti al tempo dei Gracchi, deflagrarono 90 anni dopo, con la professionalizzazione dell’esercito, le guerre civili, il definitivo esautoramento del Senato ed il superamento di fatto delle forme repubblicane.
      Ma appunto l’aspetto che non dobbiamo dimenticare è che i Gracchi (e dopo anche Cesare) erano esponenti della stessa classe oligarchica che comprendendo il disastro a cui si sarebbe andati incontro lasciando tutto com’era, sollecitati dalla crescente della pressione della massa, svilupparono un progetto di riforme, per trasformare il sistema e salvarlo dal sicuro disastro. Ed il bello è che nel proporre queste riforme innovative, un po’ come gli aristocratici francesi che esaltavano il primigenio stato di natura, si richiamavano ai mores antichi, ossia ad un passato (l’assemblea del popolo in arme) probabilmente “inventato”.
      In altre parole, non vorrei che attraversare un momento in cui la massa sembra decerebrata, teledipendente, eccetera eccetera (solo perché non ci ascolta e non recepisce quello che a noi sembra una verità evidente) ci portasse a rileggere l’intera storia del genere umano come frutto delle sole oligarchie. Esistono letture (pessimistiche e diciamocelo autoritarie) che riducono la storia a frutto delle sole elites ed altre che, invece, irrealisticamente a mio modo di vedere, ne individuano l’unico fattore nel conflitto di classe e nelle masse che si mettono in movimento.
      Un giudizio un pochino più distaccato dovrebbe far comprendere che i grandi mutamenti sono il prodotto di entrambi gli elementi. La circostanza che spesso una frazione di quella elite, chiamiamola illuminata per comodità, ne sia a sua volta travolta (è capitato ai Gracchi, ai rivoluzionari francesi, a quelli russi) dimostra che la massa quando poi la si mette in moto non è detto che vada nella direzione che ci si è prefigurati. Magari capiterà pure a questa elite neruopsicopatica.

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  29. "Ridimensionare", "screditare", "delegittimare", "ridicolizzare" sono i miserabili strumenti degli invidiosi e di coloro che sono consapevoli di aver perso. Non trovando argomenti per confrontarsi nel merito con chi prova a risvegliare le menti, essi provano a gettare fango nel ventilatore, ma sono controvento.

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    1. Ottima metafora. Se il ventilatore sono io, è difficile tirarmi merda da dietro. Rinuncio a fare esempi, presenti in questo blog.

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    2. È evidente che il prof sta rubando la scena a parecchi, specie a coloro che fino ad ora hanno vissuto di rendita, cioè senza faticare, propalando i luoghi comuni.
      Si percepisce ormai come stia aumentando la gente che sul manifesto del Prof stia drizzando le orecchie svegliandosi dal torpore di sempre, perciò reagiscono aggressivamente alla crescente fastidiosa sensazione di doversi rimboccare le maniche per andare a breve a zappare la terra.

      Ho scritto al capoccia di quello che fino a poco tempo fa era un grosso partito suggerendogli il modo più semplice per rifarsi l'identità smarrita che pure nel 2011 sembrava possedere: sostenere cioè il manifesto del prof Bagnai obbligando nel frattempo quelli tra i suoi dirigenti con più sale in zucca di studiarsi Il Tramonto dell'euro invece di parlare a vanvera o, in alternativa, di mandarli a zappare la terra col resto della sua truppa.

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  30. Leggi attentamente quello che scrive il prof. da anni ed avrai la risposta.

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  31. Spero che ieri sera non vi siate perduti l'intervento di Pier Luigi Bersani dalla signora Gruber. Quanta indignazione, quanta preoccupazione, quanto desiderio di riequilibrare gli squilibri, quanta paura che la situazione sfugga di mano ecc ecc. Naturalmente non abbiamo sentito un accenno uno all'euro e all'Europa, cioè al sistema economico e monetario, in cui siamo immersi e siamo lentamente strangolati. Non sarebbe stato elegante di fronte a una signora altrettanto elegante. Ah, tanto marxismoleninismo per nulla.

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    1. Tu sai perché, tu sai chi è, tu sai cos'è...

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    2. Sarò scemo, ma quell'uomo mi ispira principalmente tenerezza..

      Pier Luigi Bersani, laureato nel '74 in filosofia.

      ".....è stato Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato nei governi Prodi I e D'Alema I, Ministro dei Trasporti e della Navigazione nei governi D'Alema II e Amato II, Ministro dello Sviluppo Economico nel governo Prodi II."

      "Alle elezioni europee del 2004 viene eletto parlamentare europeo nella circoscrizione nord-ovest; membro della “Commissione per i problemi economici e monetari” e della “Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori”. (Ahahahah!)

      E dopo tutti questi incarichi prettamente economici, il dato essenziale rimane: laureato in filosofia

      Ps. con tutto il rispetto per i filosofi sia chiaro.

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    3. D'accordo in linea di massima.

      Ma purtroppo i laureati in qualcosa di più qualificante e ad hoc non fanno di meglio per la maggioranza dei cittadini.

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    4. Certamente hai ragione Adriana.
      L'esempio classico dei nostri giorni è il sign. Monti.
      Ma rimane prettamente un problema tra lui e la sua coscienza; sicuramente non è una carenza di conoscenze.

      Però avere un minimo di cognizione di causa dovrebbe aiutare.
      Sapere che un mio rappresentante vada a proporre e firmare accordi economici senza averne la benché minima cognizione tecnica, non so a te, ma a me mette terribilmente ansia.
      Oltretutto se l'omino in questione è pure accecato dal "fogno".

      Sarebbe come avere un Ministro della salute solo diplomata al liceo classico e senza alcuna esperienza in medicina.....
      Con tutto il rispetto per i diplomati del classico sia chiaro.

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    5. Sì, Alessandro, tutto il ragionamento, ohimé, fila.



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  32. Ieri ho , nell' ordine, saputo dal mio comune che l'assegno che percepisce mio figlio autistico verra' decurtato (sa i tagli), acquistato il libro del professore " Il tramonto dell' euro ", eseguito l'iscrizione a questo blog come lettore assiduo, visto che da due mesi mi accompagna quotidianamente. Mi auguro che il lavoro di divulgazione del prof. Bagnai raggiunga il maggior numero di persone possibile, anche perche' le risposte ottenute fino ad oggi dalle istituzioni vanno in senso contrario rispetto al benessere economico e alla partecipazione democratica del paese.

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    1. Uno dei banali malvagi non voleva che la mia divulgazione raggiungesse il maggior numero di persone possibili. Il tuo intervento quindi non è off-topic. Ma ha raggiunto quelle giuste, o per lo meno, quelle che avrebbero il potere di fare la differenza. E questo naturalmente è motivo di grande rodimento per loro, e spero sia motivo di una piccola speranza per te che ne hai bisogno come e più di noi.

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    2. ho un bimbo piccolo di 4,5 anni non vaccinato
      vorrei chiederti se tuo figlio è stato vaccinato all'epoca e per quali vaccini

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    3. Non ti posso rispondere poiche' nella cartella di mio figlio non esiste alcun riferimento riguardo la composizione chimica dei vaccini. Penso che ti riferisca all'esavalente, all' epoca (2005) non era diffusa la giusta prassi di informarsi prima di sottoporre i neonati alla vaccinazione.

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    4. Comunque non si riscontra alcun nesso tra vaccini e autismo

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  33. Oltre a Venditti, IMHO si potrebbero citare anche gli EeLST di "Litfiba, tornate insieme"...

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