giovedì 11 settembre 2014

QED 38: la Germania e i trasferimenti (per i politici)

Il blog cresce, dovrei esserne e ne sono contento, oggi abbiamo 2909 lettori fissi, ogni giorno se ne aggiungono, le statistiche ci dicono che siamo fra gli esperimenti di divulgazione economica più riusciti in questo paese, ci fa molto piacere e soprattutto fa piacere a me riconoscere che è merito dei lettori. Il mio merito, come dico nel Tramonto dell'euro, è stato quello di scegliere di non parlare a tutti. Qualche volta l'asimmetria informativa può creare selezione propizia, e a noi è senz'altro andata così.

Va anche detto che questo blog ha senso solo in quanto amplifica il messaggio: di nuovo da dire c'è veramente poco, era tutto nel primo articolo. La conseguenza è che ormai siamo in eccesso di offerta di acqua calda. Ogni giorno è un QED, o la ripetizione di cose che abbiamo già detto, che sappiamo già, e che per lo più sono ovvie. Guardate ad esempio cosa ci scrive Chinacat:

chinacat ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Uniamo i puntini: demografia e deflazione":

Ma chi lo avrebbe mai detto, all'interno della Germania esistono i "diversamente tedeschi"...

German states oppose 'stupid' wealth transfers
Rich German states helping poor German states by sending them cash is a founding principle of Germany's financial equalization. Yet some of the richer states feel the system has gone too far and outlasted its use.

"The lawsuit before the court is an act of political self-defense," said Volker Bouffier, the premier of the German state Hessen. Between 1995 and 2007, Bouffier's state of 6 million was the loser in Germany's federal equalization system. Over that period of time, Hessen's state coffers were depleted by a net sum of 35.4 billion euros ($46.1 billion).

Bavarian Premier Horst Seehofer agreed the financial transfers had gone too far."

http://www.dw.de/german-states-oppose-stupid-wealth-transfers/a-16640386

Chinacat

Postato da chinacat in Goofynomics alle 11 settembre 2014 18:16



Ma caro gattino, ringraziandoti per il link, mi preme farti notare che non è mica una novità! Son mesi e mesi che parlo del bavarese che è stufo di pagare per il sassone, e vedi la cartina? Il bavarese è verde e il sassone è rosso. Il motivo qual è? Ma il solito: la Germania non è una zona valutaria ottimale. Quindi capita che ci siano delle zone che sono strutturalmente in condizione deficitaria.

Da quando è uscito Anschluss di Giacché, poi, lo sappiamo bene che esistono i diversamente tedeschi: sono gli Ossi, quelli dell'Ost. Prima che il libro di Vladimiro uscisse, nel Tramonto dell'euro vi avevo chiarito come la loro situazione non fosse esattamente rosea, no? Sono on the road, un po' come lo sono le nostre regioni del Mezzogiorno, anche se va detto che il loro recupero è più rapido: ma è tutt'altro che un processo compiuto.

E qui si arriva al punto che sarebbe opportuno i nostri politici interiorizzassero.

In cambi fissi gli squilibri europei possono essere sanati solo da politiche espansive del Nord, non certo da politiche espansive del Sud (che contribuerebbero ad aggravarli). Per sanare il nostro squilibrio estero abbiamo dovuto compromettere la sostenibilità del nostro debito pubblico con una austerità insensata, se vista alla luce dell'obiettivo interno (come ho spiegato alla Camera), ma perfettamente sensata se vista alla luce dell'obiettivo esterno (come ho spiegato su questo blog). Chi non ha fatto austerità, come Francia e Spagna, si trova in una situazione di squilibrio estero peggiore della nostra (come la Francia) o comunque con dinamica negativa (come la Spagna). È assolutamente ovvio che una politica di espansione della nostra domanda, a cambio invariato, farebbe aumentare le nostre importazioni (lasciate perdere le ciancie dei dilettanti, che con criminosa faciloneria si azzardano a parlare di argomenti di tanto momento per la sopravvivenza del nostro paese: le ha spianate porter qui con un semplice esempio).

Quindi, se escludiamo l'abbandono della moneta unica, la nostra sola speranza di sopravvivere è che la Germania faccia una seria politica espansiva, che è quanto le chiede querulo Fassina: aumenterebbero così le sue importazioni, che sono le nostre esportazioni, si ridurrebbe il suo surplus, si ridurrebbe il nostro deficit.

Ma è praticamente impossibile che in Germania si arrivi a un consenso politico su questo punto, e questo per due ben precisi motivi:

1) perché ciò implicherebbe il rovesciamento della politica distributiva bottom-up (se volete, Hood Robin) finora perseguita dalle autorità tedesche: il famoso modello industriale dove i sindacati cogestiscono l'azienda e insieme al management abbassano la quota salari di sette punti in quattro anni, che tanto piace agli economisti di sinistra italiani!

2) e soprattutto perché se un bavarese non vuole pagare per un sassone, figuratevi se vuole pagare per un calabrese. Una politica di espansione della domanda interna tedesca equivale a una politica di trasferimento di reddito/domanda dalla Germania verso il resto del mondo. La Germania dovrebbe cioè diventare locomotiva d'Europa. Ma finora non lo è stata (con buona pace degli imbecilli) per la semplice e ottima ragione che legittimamente ha deciso di non volerlo essere. Non era del resto tenuta ad esserlo, anche se questa era l'unica cosa che forse avrebbe tenuto i cocci insieme. Fatti suoi: non c'è stata una costruzione di consenso democratico attorno a un progetto di politica espansiva, c'è stata invece attorno a un progetto di dumping salariale. Perché? Non lo so, non sono uno storico: questi sono i fondamentali e chi li nega è pericoloso perché è stupido.

Di fatto, però, se la decisione di assumere un atteggiamento cooperativo non è stata presa quando il paese ancora non era in condizioni di supremazia politica ed economica paragonabili alle attuali, perché dovrebbe essere presa oggi? E soprattutto: posto anche che un governante tedesco illuminato avesse tanto a cuore il destino dell'Europa da tentare di costruire un consenso attorno a un progetto solidale con i partner dell'Eurozona, e quindi a lottare contro l'austerità dove ha un senso farlo (cioè in Germania), come pensate che potrebbe riuscire a convincere di salvare un calabrese quel bavarese che già non vuol salvare un sassone?

Il fatto è che la classe politica tedesca si è messa in un vicolo cieco che ha due aspetti assolutamente congruenti, due facce della stessa medaglia.

Attribuendo la colpa della crisi al Sud, ha reso politicamente improponibile qualsiasi tipo di politica solidale col Sud.

Attribuendo la colpa alla finanza pubblica, ha sì sviato l'attenzione dai noti problemi delle sue banche, ma ha anche reso politicamente improponibile qualsiasi tipo di politica fiscale che sembri minare l'apparente buona salute delle finanze tedesche.

Punto.

Ecco: ora lo avete capito perché chi dice "la Germagna" per me è in forte sospetto di idiozia? Economicamente la Germagna esiste quanto esiste l'Itaglia: cioè non esiste. I suoi pezzi ancora non stanno insieme, come i nostri, e questo crea da loro come da noi significative tensioni politiche interne, che ovviamente non lasciano ben sperare circa l'atteggiamento nelle sedi internazionali. La stessa cosa vale politicamente. Espressione degli interessi di pochi, di una democrazia ormai minorata, lì come qui, la classe politica tedesca si è messa su un binario dal quale non può deflettere e che ha come stazione di arrivo la deflagrazione economica e politica.

Non c'è altra alternativa rispetto alla dissoluzione dell'euro. Parlare di qualsiasi altra cosa è distrarre forze e attenzioni dal problema, è schierarsi dalla parte dei forti e dei furbi ai quali farà molto comodo che noi arriviamo impreparati a questo esito inevitabile. Quando anche l'esito non fosse inevitabile (e lo è) non prenderlo in considerazione seriamente è da folli, o da traditori. Qualsiasi negoziato in qualsiasi sede europea non può prescindere da un credibile piano di uscita.

E allora, come dire... Gli economisti si dividono in due: c'è chi chiede "una firma contro la droga!", e chi studia. Ad a/simmetrie si studia.



(che dite, li abbiamo messi a posto anche quelli che bagnainonèpirriviùd? Gesù, che pena...)

54 commenti:

  1. Nemmeno io sono uno storico, perciò da cotale ignoranza sorge la domanda se la Germania non fosse così coesa neppure ai tempi in cui il Barbarossa calò ripetutamente in Italia (e pare non lo fosse), e se nemmeno lo fossero i Comuni che gli si opposero, se non per puri giochi d’interesse (Como, Lodi e Pavia chiesero inizialmente aiuto contro il potere arrogante di Milano). C’è il sospetto che talune invarianti storico-sociali-comportamentali perdurino celate al di là dei più o meno (apparenti) radicali mutamenti delle società e degli uomini, ovviamente sulla pelle di questi ultimi.

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    1. Se ti interessa la storia medievale, le sue narrative e i riflessi sull'oggi potresti dare un'occhiata alla mia tesi triennale .
      Prende le mosse dal film leghista su Barbarossa e analizza la mitologia creata attorno a quelle vicende dalle convenienze politiche negli ultimi 9 secoli. Ero molto più ignorante di adesso (stimavo tantissimo Eco, pure se sevedeva che ama l'impero) e l'odio antileghista a priori è apertamente dichiarato, ma la prof fu molto contenta. Se la scrivessi adesso, rifletterei di più sulle due anime della lega storica e odierna: quella di Miglio, autonomista ma all' interno di una grande entità europea (à la Maroni e à la Lodi medievale) e quella di Salvini (disposta ad allearsi con l'odiata Roma - all' epoca di papa Alessandro - per combattere il potere tedesco). Attenzione, perché se dobbiamo prendere per buoni gli insegnamenti della storia al momento del colpo finale all'impero si tireranno indietro...
      Ps. Lo sapevate che quello è proprio il periodo in cui forse per la prima volta l'università di Piddinia e i suoi prodi professoroni vennero "comprati" dal potere imperiale? Eh già... è un'antica tradizione.
      (Discepoli del grande Irnerio un par di palle. Eppure uno, 1, rifiutò per integrità...)

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  2. Però lei professore...se mi consente....è sempre ottimista.

    l'ottomismo è una qualità e va bene. ma è innegabile che oramai ragionamenti come il suo sono alla portata dei consapevoli...che sebbene anche grazie a lei siano aumentati...restano ancora nettamente una minoranza soprattutto in germania.

    dunque non scommetterei sul fatto che le menzogne tedesche abbiano reso impossibile nuovi aiuti ai paesi del sud. come non scommetterei sul fatto che i meridionali autorazzisti possano accettare ulteriori distruzioni sulla propria pelle.

    viviamo in un mondo dove la realtà è quella della televisione. e il mondo che il cittadino medio vede da lì è un mondo che funziona al contrario.

    ovviamente le sue analisi sono sempre impeccabili...ma riporre tutta questa fiducia nel corso degli eventi spontaneo...non saprei...

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    1. Credo che non ti sia chiara una cosa. I politici vogliono il potere. Se un politici di destra (sinistra) dicesse in Germania "aiutiamo il Sud", immediatamente un politico di sinistra (destra) direbbe: "dobbiamo pensare a noi" (immagina, tu, è facile, come tingere questo concetto di rosa o di azzurro) "perché non è colpa nostra", e vincerebbe le elezioni. È essere ottimisti questo?

      A me sembra che tu viva in un mondo un po' favolistico.

      L'unica variabile di rilievo è AfD. Ma deve ancora fare un po' di strada, come deve del resto farne la Le Pen. I politici e gli economisti "de sinistra" tedeschi gliela faranno fare. Qualcuno l'ho conosciuto, e son di coccio più dei nostri. Quindi, come dire, le variabili in gioco sono tante, ma come ho già detto più volte la via di fuga più ovvia per i politici tedeschi è sganciarsi, perché è l'unica che consente loro di rimediare agli squilibri, continuando ad attribuirne la colpa morale a noi e, bada bene, senza esporsi al rischio di essere accusati di tradimento dai propri elettori. Recuperare il marco sarebbe un valore. Aiutare chi non se lo merita (secondo loro, ovviamente) no. Non è molto difficile.

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    2. confermo, per aver toccato con mano, sull'essere di coccio dei politici tedeschi de sinistra sia spd che die linke, tralascio i gruen

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    3. Da buon ignorante in materia e ingenuo, anche io nutro dubbi simili a quelli del Sig. Luca.
      Cioè mi domando, se è sopravvissuta per così tanto tempo un'unione monetaria come la lira in Italia, perchè non potrebbe continuare a sopravvivere (non so come ne perchè) anche l'euro in europa?

      Posso cortesemente chiederle un chiarimento al riguardo?
      Cosa rende le due situazioni diverse?

      Grazie, saluti.

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    4. C'è una cosa che però non mi è chiara.Se i politici Tedeschi decidessero di adottare in casa propria una politica economica espansiva questo non li porterebbe nel breve periodo ad un consenso politico?.Alla fine si tratterebbe di un maggior reddito per i cittadini Tedeschi,un maggior potere di acquisto,salari più alti..insomma l'elettore medio tedesco,di fronte ad una maggiore disponibilità di soldi da spendere ed il lavoratore medio che vede crescere il suo potere di acquisto,sarebbero in grado di pensare che,nel medio/lungo periodo,questa maggiore liquidità in circolo farà peggiorare la bilancia commerciale della propria nazione ri-spostandola a favore dei partner commerciali Europei?non è che magari apprezzerebbero semplicemente i loro politici per il fatto che adesso hanno più soldi in tasca?io vedo quello che succede quando parlo di questi argomenti con l'elettore medio Italiano e c'è da mettersi le mani nei capelli,non credo che l'elettore tedesco sia messo meglio quindi le ripropongo la domanda:quanti fra gli elettori tedeschi,di fronte ad una politica economica più espansiva,sarebbero in grado di capire che tutti quei soldi in circolo in più rispetto a prima,di li a qualche anno, comprometteranno la bilancia commerciale tedesca?quanti invece sarebbero semplicemente contenti di avere un tenore di vita inizialmente più alto?

      Le chiedo questo perché temo(ma ovviamente spero di sbagliarmi)che la Germania farà di tutto per salvare l'Euro,alla fine non sarà possibile salvarlo,come lei dice da tanto,però potrebbe durare più di quanto speriamo.In fondo la Germania non aveva mai avuto(almeno non dal dopoguerra) la supremazia economica che ha avuto in questi anni di Euro,di certo 12 anni fa avrebbero stappato lo spumante a sapere che oggi le cose sarebbero state così...quindi perché non tentare di far durare questo cambio fisso il più possibile?Sappiamo tutti che alla fine L'euro sarà insostenibile per gli stessi Paesi forti del nord(diciamo pure lo stesso paese..) però sappiamo anche(e lo sanno anche i tedeschi) che tornando alle valute nazionali e alla flessibilità del cambio,L'Italia riprenderà inevitabilmente terreno nei confronti della Germania.

      Per favore non mangiatemi vivo se ho scritto delle inesattezze,sono uno studente di Storia e per quanto riguarda l'economia putroppo più di un'infarinatura generale(e magari superficiale) non posso dire di avere,quindi abbiate pazienza e andateci piano;-)

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    5. Caro Mario,

      il problema rimane sempre quello: come mai in Germania si è riusciti a creare un consenso attorno a un progetto di deflazione salariale? Questo ovviamente non vuol dire che un progetto opposto incontrerebbe dissenso. Tuttavia, la mia sensazione è che le forze sociali dominanti siano nettamente schierate a favore della deflazione, ancora, e che questa non sia la decisione della signora Germania che ha deciso che la signora Italia deve restare nell'euro, ma sia il risultato delle pulsioni scoordinate e singolarmente razionali di tanti creditori ognuno dei quali vuole avere tutto il dovuto fino all'ultimo centesimo (avendo prestato soldi a chi oggettivamente non meritava di averne). In qualche modo quindi credo prevarrà quello che Honecker chiamava il carattere totalizzante del capitalismo tedesco (vedi Anschluss).

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    6. Una riflessione (fin troppo) secca: ma la deflazione salariale non è un obiettivo classico del capitale? non è già questa una spiegazione?

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    7. Come possono accettare la deflazione salariale?
      Sono protestanti.
      Il sacrificio è premiato dalla vittoria.
      Non sarà Le Pen a terminare l'euro, sarà Putin, con la collaborazione dei tedeschi, i quali, malgrado il costo, sono in prima linea nelle sanzioni.

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    8. Ma scusi prof, se l'alternativa per il creditore fosse riprendere tutto il "prestato" o riprenderlo svilito di potere d'acquisto (inflazione) è ben comprensibile lo schiacciamento della categoria verso il mantenimento della tendenza deflattiva. Ma se l'alternativa è non riprendere tutto il "prestato" per via dell'inevitabile fallimento del debitore, e riprendere tutto il "prestato" seppur svilito da una maggiore inflazione, il discorso cambia notevolmente.

      Il problema semmai è che c'è ancora la relativa percezione che in qualche modo il debitore riuscirà a rimborsare i suoi debiti attraverso il "sacrificio", percezione che può essere errata ma è l'unica spiegazione razionale all'ottusità di una parte della destra tedesca.

      Da ciò ne consegue che un cambio di rotta della politica tedesca debba passare per il "convincimento" mediatico che senza il sud il nord è destinato comunque a perdere buona parte del "prestato" e ridisegnare comunque il suo modello produttivo.

      Questo messaggio è certamente ostacolato dal dualismo politico da lei brillantemente riassunto, che fa sì che qualunque politico tedesco si avventurasse nel difendere l'ovvio legame che lega il nord al sud, sarebbe immediatamente bilanciato dall'avversario politico di turno sull'onda del "sudbruttoscansafatiche"!

      Riassumendo, il tutto si riduce ad un problema politico non tanto economico, ecco perché ritengo che per tentare di uscire da questo ginepraio possa essere sfruttato il pericolo della minaccia esterna (la russia di turno).

      Sbaglio?

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    9. @save

      Mein Lieber,
      es ist schwierig zu verstehen warum sie die riesige Verschiedenheiten nicht sehen. Ich habe sie manchmal auf Italienisch erklärt. Vielleicht wird es besser gehen wenn ich die Erklärung auf Deutsch wiederhole. Das ist meine Erklärung. Hast du sie verstanden? Wenn du meine Erklärung nicht verstanden hast, macht dich keine Sorgen. Es hangt nicht von dich ab, du seliger...

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    10. Scusa Enzo, da quanti secondi mi conosci? Lo sai che ho scritto un libro? Non chiedere ar Nutella o ar Melanzana quello che c'è scritto: leggilo tu, così capirai da solo quanto hai aggiunto ar dibbattito...

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  3. Bagnai-sensei, la ringrazio per il vezzeggiativo ma le faccio notare che ciò che per Lei è ovvio e scontato (e lo stesso dicasi per me, visto che mi sono iscritto alla Bagnai-Jugend nel lontano gennaio 2012) non è affatto ovvio e scontanto per "gli altri".
    Più seriamente: l'aspetto singolare dell'articolo che le ho linkato è la fonte e cioé un organo d'informazione tedesco. E' da quando ho finito di leggere Anschluss che bazzico le fonti tedesche e le sorprese sono pressoché continue: non conosco il tedesco quanto basta per leggerlo ma l'inglese si:

    http://www.thelocal.de/20120717/43795

    “With all solidarity, we have always made it clear – a transfer system within which Bavaria alone pays half of the total compensation for the whole of Germany, has run out of control and must be corrected,” State Premier Horst Seehofer told the Süddeutsche Zeitung."

    Adesso si spera ci arrivino anche "gli altri" :)

    Chinacat

    PS

    Da buon gakusei cerco di fornirle materiale utile per il prossimo libro. E poi è usanza orientale portare doni alle "divinità" :)

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    1. Certo che tutto o munno è paese, ma sti tedeschi mi sorprendono sempre di più; chi ha avuto ha avuto... chi ha dato ha dato.... Altro che i Napoletani, popolo nobilissimo, e poi ci provano a darci dei razzisti!
      "I find it is impossible if especially this state questions the solidarity within Germany and wants to stop the framework which has been agreed until 2019,” he told the Hamburger Abendblatt newspaper. He said that Bavaria had itself benefited from the transfer system for 40 years".
      Il vizietto:
      "Last year Bavaria paid €3.66 billion to poorer states – from a total of €7.3 billion which is transferred between states, a situation which Seehofer intends to challenge in the Constitutional Court."

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  4. Domanda che non c'entra con l'articolo.

    Dal 2001 anno di fondazione della banca centrale europea l'Italia ha avuto una inflazione media maggiore rispetto alla Germania e media UE. La BCE ripartisce alle varie banche nazionali i proventi del signoraggio(19%Germania, 14%Francia, 12,50Italia, 8,30% spagna ecc ecc). Dunque se l'Italia ha avuto una inflazione più alta le spetterebbe un dividendo più alto rispetto alla Germania per aumentare la propria base monetaria. La cosa che le chiedo Prof. Bagnai è: " i dividendi del signoraggio sono ripartiti in modo lineare al capitale sottoscritto della BCE da ogni stato oppure sono ponderati in base all'inflazione annua di ogni stato(es. la Grecia ha introiti per signoraggio relativamente maggiori della Finlandia)?" Perchè se è la seconda allora credo sia giusto, se è la prima ci hanno inculato dal 2001 ad oggi parecchi miliardi di euro!

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    1. Ho capito solo "inculato". Puoi precisare (magari con un termine meno tecnico)?

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  5. Non per vantarmi ma sono iscrtto dal lontanissimo novembre 2011. Ma non avevo capito quasi un cazzo allora, debbo ammettere, o molto poco, forse il minimo sindacale; una questione di rapporti 1:10. Ma poi arrivarono (per me) Giacchè, con Titanic Europa che preparò il terreno che fu arato e seminato da Bagnai con Il tramonto dell' euro. Son curioso di leggere l' ultimo libro del Prof.per vedere come evolverà la messe; magari anche qui ci sarà un proficuo e profondo tandem con Giacchè (ANSCHLUSS).

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  6. Se avessimo un informazione che spiegasse bene anche la metà di come fa lei, staremmo già un passo avanti. Anzi, gia' fuori da questa crisi.
    Spero nella Le Pen, non voglio mica arrivare al 2040 così. Perchè se è vero che andremo in euro crash, rimane il problema sul quando.



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  7. Secondo me ha ragione Draghi: l'Italia non ha fatto abbastanza investimenti, invece la Germania (tettone e capelli biondi) ne ha fatti anche troppi: prima ha investito la Grecia, poi Spagna, Irlanda, Portogallo, quindi l'Italia ed ora va a sbattere contro il TIR russo.....

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  8. Alla faccia di chi vuole gli stati uniti d'europa!
    Dei problemi interni della Germania, ne abbiamo già parlato in questo blog, oltre che nel libro.
    Ma fare il punto della situazione aggiornando il database informativo, ogni tanto non guasta.

    Come conciliare il micronazionalismo bavarese col macronazionalismo europeo?
    Forse chiederò ad un piddino la soluzione del busillis...

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  9. Lei i rapporti di causa-effetto li ha sempre visti lucidamente e non solo quelli dell'universo economico.
    Questi " ripassi" su argomenti già ampiamente trattati sono sempre utili,figuriamoci per chi frequenta da poco il blog.

    @Tonelli L'unico ""aiuto"" che potremmo ricevere è l'arrivo ufficiale della Troika che i corvidi della Pravda repubblichina,e non solo,richiamo ogni giorno come l'acqua della fonte della giovinezza (fascista).

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  10. Ancora una volta, è un vero piacere leggere un post così cristallino (mi spiace che sia solo un complimento e non una pirriviù:)).
    Mi ha fatto tornare in mente quanto uscì a maggio di quest'anno sul Financial Times, quando Peter Spiegel raccontò che nel vertice G 20 di Cannes, a novembre 2011, in piena crisi dell'euro, di fronte alla richiesta da parte di Sarkozy e Obama di contribuire a erogare maggiori finanziamenti all'Eurozona la Merkel scoppiò in lacrime e disse "Non sto per suicidarmi". Non: non danneggerò il mio paese/non chiederò sacrifici al popolo tedesco/non farò cose che vanno a scapito della nostra economia. No. Non intendo suicidarmi IO. Di questo episodio parla, per esempio, L'antidiplomatico.

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  11. Prof.
    se non ho capito male c'è DRAGHI che invita gli Stati a fare spesa pubblica!!!

    http://online.wsj.com/articles/ecb-would-prefer-not-to-buy-government-bonds-wont-rule-it-out-1410456801

    ...come lo interpreta?

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  12. Cito: "Va anche detto che questo blog ha senso solo in quanto amplifica il messaggio: di nuovo da dire c'è veramente poco, era tutto nel primo articolo. La conseguenza è che ormai siamo in eccesso di offerta di acqua calda."

    Ecco prof, questo è proprio un limite di questo blog (ma penso anche degli altri in generale), è sterminato. Tra l'altro la funzione di ricerca non è granché comoda e se uno cerca qualcosa di specifico è facile che ci metta anche un'ora di tempo.

    Lei penso supplisca con la sua enorme memoria (ma come fa?) oppure ha tutto indicizzato con una sua bibliografia personale ma per un lettore esterno non è facile orientarsi.

    Ottimo il tab "Per cominciare" che potrebbe essere affiancato da un altro "Indice per argomenti" ma mi rendo conto che richiederebbe molto tempo che lei non ha.

    Forse noi "lettori" potremmo aiutarla ma ci sarebbe bisogno di un coordinatore "aggratise" e ben competente.

    A lei la palla e grazie per gli ottimi articoli.

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  13. Professore,

    Come inserirebbe in questo contesto della politica tedesca, la spinta della Merkel verso le sanzioni alla Russia? Apparentemente è quanto di più irrazionale possibile per la Germania inimicarsi la Russia.

    A meno che dietro questa mossa non ci sia la volontà di prepararsi il terreno politico per giustificare un possibile incremento sostanzioso di spesa pubblica incentrata alla ricerca di alternative energetiche giustificata dalla "guerra" commerciale con Mosca? Immagino che la resistenza degli ambientalisti potrebbe essere più facilmente domata dalla "necessità". E se questo poi sottintendesse altri 3 obiettivi (e qui mi ricollego al post): 1) giustificare una politica economica espansiva all'elettorato tedesco. 2) cementare l'UE dietro alla guida della politica estera tedesca (e dietro la minaccia del nemico esterno). 3) guadagnarsi lo status di unico credibile interlocutore degli Stati Uniti in Europa per le questioni riguardanti la politica di contenimento delle potenze "riemergenti" (e magari qualche "favore" in vista dell'accordo trans-atlantico)?

    D'altronde, da sempre la storia insegna, specialmente quella degli staterelli italiani nel XVI, che anche le unioni più impensabili (o se vuole non ottimali) riescono a trovare un senso nel loro proseguimento solo con la minaccia di un nemico più grande alle porte. Anche politicamente è più semplice agire in senso impopolare in un clima "pre-bellico" o comunque "bellico" nel senso di guerra asimmetrica commerciale.

    Badi bene, questo mio post non vuole essere giustificativo in alcun modo al concetto di euro (che vorrei saltasse domani mattina), ma soltanto una chiave di lettura per capire l'apparente irrazionalità della politica estera tedesca.
    Credo altresì che non possiamo più permetterci di valutare la questione "euro" senza inquadrarla nel contesto del sommovimento globale in atto (e non c'è solo l'ucraina, ma il medio oriente e il nord africa presto completeranno il campo, magari dando ghiotte occasioni anche alla leadership politica francese). Per concludere il giro del globo manca solo l'Asia all'appello, ma ormai mi aspetto un peschereccio sbadato a momenti per innescare una crisi anche lì.

    Da sempre esiste una relazione tra gli squilibri economici e l'aumento delle tensioni internazionali, non vorrei che al collante del "credito", dello squilibrio commerciale insostenibile che ha tenuto insieme l'unione, si stia sostituendo il "barbaro" alle porte per proseguire sulla strada del fallimento di molti e della fortuna di pochi.

    Con la massima stima.

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  14. Mi ricordo che prima dello scoppio della crisi greca, in Germania ci fù un dibattito piuttosto violento su questo libro di Thilo Sarazzin con il titolo: "La Germania si autodistrucce"

    http://shop.freiepresse.de/Deutschland-schafft-sich-ab-1

    Il titolo del libro "Deutschland schafft sich ab" descrive benessimo il clima quotidiano che regnava in quei tempi (2006-2009) in Germania. Tutto il malumore tedesco venne assorbito dalla clientela "Hartz IV", dentro questa clientela ci fù una graduatoria o gerarchia.

    Sopra in alto il cliente Hartz IV tedesco.
    In mezzo il cliente Hartz IV straniero.
    In fondo il cliente Hartz IV straniero con radici orientali (Turchia, Paesi Arabi)

    La stigmatizzazione è dicrimizzazione nei confronti dei cosidetti "Hartzer" fù abbastanza violenta per dirlo in parole povere su tutte è trè le categorie, mà in particolare sul ultima categoria.

    Poi arrivò l'eurocrisi è tutto quel malumore fù canalizzato verso i PIGS. Oggi i cosidetti "Hartzer" non li critica praticamente più nessuno, vengono visti come eroi ed esempio da seguire per i PIGS.

    PS.
    Thilo Sarazzin è anche l'inventore della carta menu Hartz IV. (Hartz IV Menukarte).

    http://www.welt.de/politik/article1649762/Sarrazin-entwickelt-Hartz-IV-Speiseplan.html

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  15. OT - Nota personale a margine de 'Il Tramonto dell'Euro'
    (Ovvero come ti faccio indebitare anche se non ne hai bisogno)

    Ieri sera ho ritrovato questo piccolo appunto che avevo lasciato tra le pagine del libro a mo' di segnalibro e l'ho messo in bella copia, pensando che la cosa possa essere di un qualche interesse.

    Uno dei momenti apparentementi piu’ innocui (a Roma si direbbe il momento in cui ‘te lo appizzano’ ma non ancora te lo hanno ‘ficcato’), durante un ciclo di Frenkel, e’ quello dell’arrivo dei finanziamenti al consumo nella periferia di una unione monetaria (che non sia AVO/OCA), da un Paese core.

    Il fenomeno si manifesta (ma non viene immediatamente percepito) nel momento in cui viene impedito e/o ostacolato il pagamento in contanti ed avviene sempre sotto l’occhio bovino dei cosiddetti ‘organismi di vigilanza’ (ma de che’?).

    Immaginiamo il caso di un costruttore che reclamizzi la vendita di una automobile ‘full optional’ a 11.800 Euro (IVA inclusa) nella periferia.

    Questo costruttore sa che non c’e’ domanda locale abbastanza per assorbire la sua produzione (anche se di qualita’ superiore perche’ magari e’ una tedesca) e quindi che fa?

    Si appoggia ad una finanziaria, all’inizio di un Paese core (che in Patria al massimo presta ai consumatori di quel Paese all’1/2%) ed insieme fanno un ‘pactum sceleris’ (legale si, ma ‘sceleris’ per il consumatore della periferia, ora vedremo perche’).

    Magari qualche consumatore interessato della periferia gli 11.800 Euro ce li ha pure, oppure ha dei parenti e/o amici che gli possono prestare parte della somma, ma quando va dal concessionario si sente dire che si, l’offerta e’ valida, ma solo se acquista l’auto a rate (N.B. e’ lo stesso meccanismo delle grandi catene di distribuzione che vendono prodotti consumer, telefonini, computer, elettrodomestici, macchine fotografiche, etc.).

    11.800 Euro di prezzo finale corrispondono (in caso di IVA al 20%) a 9.833 Euro di ricavo per il venditore (e quindi, in prima approssimazione, di erogazione di prestito per la finanziaria).

    Di solito all’acquirente gli si comunica (col ‘font 50’ o superiore nello stampato pubblicitario) che la rata mensile e’ pari, tanto per fissare le idee, SOLTANTO a 250 Euro e spiccioli al mese (per 5 anni).

    Questo corrisponde per il consumatore ad un pagamento complessivo nel periodo di 250 X 60 = 15.000 Euro, cioe’ ben 3.200 Euro IN PIU’ del prezzo iniziale ivato (11.800 Euro)!

    Dal punto di vista della finanziaria l’affare e’ ghiottissimo: anticipa per 9.833 Euro (cioe’ il prezzo non ivato, perche’ per ogni venditore intermedio l’IVA non e’ un costo, in quanto ‘si scarica’ dalle tasse) ed in 5 anni riceve 15.000 Euro (in questo esempio un bel 6.5% all’anno, quindi almeno cinque punti percentuali in piu’ che in Patria, in soldoni circa 2.450 Euro in piu’ rispetto alla stessa operazione condotta in Patria!).

    Per il costruttore l’affare e’ pure vantaggioso, perche’ dal suo punto di vista l’auto viene pagata in contanti!

    Chi fa invece la figura dell’ortolano col cetriolo? L’ACQUIRENTE.

    Quindi ogni volta che qualcuno vi ‘obbliga’ ad accedere ad un finanziamento per acquistare un prodotto di consumo (cioe’ IMHO cerca di imbrogliarvi dicendovi che il prezzo offerto non vale in caso di pagamento in contanti) mandatelo affanculo e, se proprio l’oggetto vi serve e non ci arrivate coi risparmi, fatevi prestare qualcosa da un amico!

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    1. Bravo, ricordo nitidamente le offerte dei centri commerciali di diversi anni fa dove ti "regalavano" roba con inizio pagamento rate dopo 6 mesi dall'acquisto solo se pagavi tramite finanziaria. Poi andavi a vedere il TAEG che era abbastanza alto causa i costi di istruttoria della pratica (una parte della fregatura stava anche qui) ed io pensavo: "ma perché uno deve essere tanto coglione da pagare di più?".
      Risposta, perché potevi acquistare solo così, non era possibile pagare in contanti.
      Poi abbiamo scoperto che di credulonii che hanno abboccato ce ne sono stati tanti ed ultimamente anche il perché del giochino.

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  16. A complicare le cose, i tedeschi si sono anche scelti un sistema di trasferimenti fiscali che, nella sua semplicità e trasparenza, tende a soffiare sul fuoco dei livorosi.

    In sintesi: anzichè affidare al governo federale la raccolta e, quindi, la redistribuzione dei proventi fiscali, come avviene nella maggior parte delle altre nazioni, in Germania una grossa fetta dei trasferimenti avviene direttamente tra i diversi land. Viene creato una specie di "pool" nel quale chi ha di più mette di più e chi ha di meno prende più di quanto ha dato.
    Alla fine si tratta sempre di risorse che vengono redistribuite, ma si sa:"Occhio non vede cuore non duole"; e lì l'occhio vede benissimo!

    Per chi vuole "divertirsi" a studiare le forme di trasferimento fiscale adottate in diversi stati: qui la fonte

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  17. Sono giorni che polemizzo sui social contro la dispersione delle forze anti euro. Tra quelli che pensano all'Euroexit con i CCF, quelli che che vogliono creare una moneta complementare, quelli che vogliono che si faccia una inutile (adesso) denuncia alla magistratura, non se ne può più. che siano malati di protagonismo?

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  18. Scusate l'enorme fuori tema.
    Adesso sul giornale la Nuova Ferrara ho appena letto che dal 3 al 5 ottobre faranno "l'Internazionale Ferrara 2014"; festival dedicato all'informazione (ahah!).
    Organizzazione piddina....
    Tra i grandi ospiti italiani ci saranno nel primo giorno Matteo Renzi, Federica Mogherini e, udite udite (cito testualmente e fedelmente):
    "La politica nazionale cala un altro asso nei giorni di Internazionale.
    È la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, attesa sabato 4 in teatro Abbado per una conversazione sul futuro della democrazia (!!) e le nuove forme di partecipazione assieme al sociologo Ivo Diamanti.... ecc. ecc."

    Ragazzi, mi viene la nausea....
    Quel fine settimana me ne andrò in montagna sul Cimone.
    Ipocrisia è l'unica parola che mi viene adesso in mente.

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  19. Vabbè, commento troppo, però però...
    Anche una famiglia è una zona valutaria non ottimale. Ad esempio i bambini producono al massimo cacca, nessun reddito.
    Però siccome ci stanno simpatici il reddito glielo trasferiamo noi.

    Lo specifico perchè, se guardiamo solo al denaro, un milanese dovrebbbe allegramente votar Lega e disprezzare altri luoghi improduttivi, tipo Napoli.
    Infatti Napoli, come risultati economici, non è che sia tutto sto che. Per cui alla radice c'è una questione altra, che è quella della cultura. E noi siano italiani, o almeno IO lo sono. Napoli non contribuisce molto al reddito nazionale, ma contribuisce alla cultura nazionale in maniera determinante, e così Palermo, o Roma etcc..

    Detto francamente. se io fossi tedesco, col cavolo che andrei a foraggiare gli italiani con le mie tasse, o con accordi "ad hoc" per rabberciare i buchi delle bilance commerciali altrui (o forse no, ma solo per colpa di Keynes...)

    Lo dico perchè ad insistere sulla questione delle aree valutarie ottimali si soffia sul fuoco di quelli che "l'italia va male perchè il sud è improduttivo".
    E trascurando il fatto che determinate attività necessitano di un mercato interno significativo per essere sostenibili, beh, va bene che uno fa l'Economista (con la E grande), però ci sono elementi che ci uniscono come paese molto forti, e che NON mi uniscono affatto a un lituano, che manco so cosa fa o chi sia o che lingua parla, e francamente melo sento affine quanto un mogolo o un aborigeno australiano.

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    1. Guarda, commento anch'io. Come sai sono un musicista. Come immagini nel mondo della musica c'è una percentuale significativa di omosessuali, o comunque l'omosessualità è più tollerata (per l'pvvio motivo che si è più colti, quindi si lascia vivere) e più appariscente.

      A una prova del Vespro di Monteverdi, un noto direttore italiano, volendo trasmettere al coro (nel quale cantava il suo ragazzo) il messaggio che era opportuno mostrare convinzione per quello che si stava facendo, si espresse in cotal guisa: "Se ti piace il culo ti deve piacere la merda!" (relata refero). Fra l'altro, nonostante il de cujus abbia un caratteraccio, a me è stato sempre simpatico perché quando ero giovane mi faceva tanti complimenti (poi, con l'età, sai, anche agli uomini scende un po').

      Bene.

      Ciò posto, non è che tutto questo sacro orrore per la merda è un'ostentazione di virilità analoga a quelle del buon Charlus? Comincio a chiedermelo.

      In ogni caso, il tuo modello è statico. Il bambino forse produce solo l'esecrata (o ambita?) merda da giovane, ma da grande poi ti mantiene, direttamente o indirettamente (e anche se il sistema previdenziale non è a ripartizione). Lo stesso non si può dire né dei cani, né degli Stati strutturalmente "deboli" di una unione monetaria.

      Pigé?

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  20. Sarò breve, per problemi tecnici.
    I tedeschi sono protestanti, non vedono l' economica solo come mezzo di sostentamento, ma come dimostrazione della grazia divina. Forse è anche per questo che hanno accettato tanti sacrifici in questi anni.

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    1. Sarò breve, perché mi sono rotto i coglioni.

      Se il protestantesimo spiegasse qualcosa, perché il Land più ricco è la Baviera? Googla Sadowa e famose du' risate...

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  21. Il prof ha scritto più e più volte di come la Germania non abbia la minima intenzione di cooperare con il resto d'Europa, ma solo di competere slealmente all'interno dell'€uropa. A chi non fosse chiara la mancanza di scrupoli di alcune delle "Germanie" che compongono la Germania, consiglio di leggere il libro di Giacché. Giusto per capire che se non hanno avuto pietà dei loro stessi connazionali, non ne hanno e non ne avranno nemmeno per noi.

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  22. Italia ultimo baluardo dell'euro.

    Pongo una domanda che mi è balenata in testa.Chi vuole mi contraddica.

    Se il governo italiano decidesse di battersene bellamente degli ultimi diktat di Draghi (vedasi troika) e sforasse,come la Francia o la Spagna,non verrebbe a mancare l'ultimo baluardo ideologico,quindi politico,dei cagnolini ubbidienti (vedasi collaborazionisti) ad un regime antidemocratico di questa EU-EUZ ? (il bersaglio grosso)
    Il momento sarebbe favorevole dato che l'Italia sembra il paese attualmente più insofferente alla Unione Europea.
    Forse apparirò un illuso ma penso che la reazione a catena sui nostri "partner" non sarebbe di poco conto.
    Intendo affermare che siamo in un momento politicamente ed economicamente cruciale il quale non verrà sfruttato a causa della loro bassissima statura politica.
    Mi sbaglierò eppure sono convinto che per le oligarchie europee un atteggiamento italiano del genere sarebbe talmente insopportabile da provocare reazioni impensabili fino ad oggi.
    Mi sbaglio?

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    1. Caro Davide, non solo concordo, ma rilancio, e penso queste cose da almeno un anno. Solo così si rompe la gabbia.
      Io credo che dovrebbe essere fatto, ed anche a livelli del 6/7%, e saprattutto non finanzare più né il bilancio UE (quello che da a Portogallo e Polonia dal 2,3% al 3,0% del loro PIL), né pagare le quote ESM, come hanno fatto la Spagna e l' Irlanda (per lo sforamento) anche perchè si dimostrerebbe che:
      - il 3% che è una assurda cazzata teorica, lo sarebbe anche in pratica;
      - che lo sforamento e l' interruzione dei pagamenti, con contestuale me ne frego del resto, aprirebbe si una frattura per cui si potrebbe arrivare ad esiti oggi imprevedibili ma darebbe un sonoro ceffone a queste cariatidi italo-europee, e mostrerebbe agli italiani imprenditori e lavoratori, che il sangue fino ad oggi versato dipende solo dalla merda che ci opprime e ci soffoca;
      - senza incidere che positivamente sul rapp. Debito/PIL, dimostrerebbe che l' Italia è viva, forse molto più della Spagna e della Germania e muoverebbe di nuovo alcuni filoni importanti dell' economia reale (come se stampassimo alla maniera di Caltagirone) ed ai mercati, che si esce praticamente dalla crisi UEM solo mettendo in crisi le regole della UEM.

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  23. Salve,

    come dare torto al professore? Sono qui in Germania da 15 anni e vi posso assicurare, a partire non solo da tutto ciò che quotidianamente sento e vedo, ma anche da ciò che leggo nei 'rispettabili' quotidiani (dai liberali ai conservatori liberali, tipo FAZ). La BRD non cambierà, e men che meno per dare una mano a Sud. Ma stiamo scherzando? L'élite qui, in BRD, non accetterà mai di aumentare di un 4,5 % i salari per 15 anni per convergere verso gli altri paesi del SUD o la Francia. È più facile che arrivino i marziani. Il professore ha ragione e ne approfitto per ringraziarlo anche la pubblicazione per il penultimo post, quello relativo alla demografia: chapeau! Era una cosa a cui pensavo da tempo e lui l'ha scritta sistematizzando un po' di dati.

    Poi vorrei prendere al volo una bella idea che il prof ha lanciato sulla storia economica. Sicuramente tra i numerosi lettori di questo blog vi saranno almeno una dozzina di storici, potreste indicare magari in un commento, qualche testo scientifico (anche in inglese, francese o tedesco) sulla storia economica della BRD.

    Un saluto

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  24. La Germania est ha recuperato un po di posizioni essenzialmente per alcuni motivi 1) elevata emigrazione verso ovest e crollo dei tassi di natalità che ha comportato una riduzione della popolazione in alcune aree ma ha anche abbassato il tasso di disoccupazione 2) concentrazione dello sviluppo economico solo in alcune città come Lipsia e Berlino.(quest'ultima ha avuto un piccolo boom da quando è diventata capitale, cosa che comporta uno spostamento di ricchezza). Per il resto anche la kirchner vuole spostare la capitale amministrativa da buenos aires a santiago dall'estero per sviluppare queste regioni economicamente depresse. I tratti negativi sono 1) la sviluppo è dovuto non da una crescita dell'imprenditoria locale ma essenzialmente dagli IDE dei loro fratelli occidentali tramite le grandi imprese tedesche cosa che rende la germania est un territorio economicamente dipendente 2) squilibrio tra campagne e città(dove si concentrano i principali investimenti) immenso con i primi alle prese con problemi gravi di devianza sociale che sfociano nel neonazismo da parte dei giovani(esistono zone foreign-free). 3) i trasferimenti pubblici dei fratelli occidentali oltre a sussidiare le classi deboli mirano a potenziare il sistema universitario e scolastico orientale che è tra i migliori del paese col fine di reperire i giovani orientali preparati per le multinazionali occidentali. Morale la Germania est è una copia un po migliore del nostro sud italia e i meccanismi centro periferia sono sostanzialmente medesimi.Anche loro soffrono l'euro come e più dell''italia( e prima soffrivano il marco) anche loro dovrebbero staccarsi dalla Germania anche se la dinamica demografica è a loro sfavorevole.

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  25. Un medico psicanalista: Consumi: quant’è bella la deflazione.

    Cito un passo:

    "Siamo sicuri che la deflazione oltre che un fenomeno esecrabile non sia anche un sano meccanismo di adeguarsi alla necessità di una maggiore sobrietà? Siamo sicuri che solo la sbornia consumistica porti alla possibilità di aumentare i posti di lavoro? Non sarebbe possibile, in alternativa, “creare lavoro“, come si usa dire oggi, puntando sulla qualità della vita ad esempio facendo riscoprire ai nostri giovani il piacere di svolgere attività per le quali dobbiamo richiedere aiuto a milioni di immigrati?

    Probabilmente è vero che da un punto di vista strettamente economico la deflazione è un male, ma dentro di me rimane la sensazione che l’alternativa e cioè crescita del Pil, aumento delle vendite, inflazione, corsa frenetica verso sempre nuovi consumi sia ancora peggio."

    Aiuto! Perché queste persone che dovrebbero aiutarci, essere vicini a noi, parlano in questo modo?

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    1. Il professionista in questione dovrebbe vergognarsi. Evidentemente pensa che solo quella da lui praticata sia una scienza. Mi vendicherò parlandovi di Groddeck.

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    2. My five cents....

      Ma, egregio dottore... se un'economista venisse a scrivere qui di come lei dovrebbe curare i suoi pazienti, come gli risponderebbe?
      Ebbene, non comprendo come mai chiunque, ma proprio chiunque, possa così facilmente discettare di economia.
      La prossima volta che ha bisogno di un idraulico, provi a chiamare un sociologo, o un matematico, o un ragioniere. Poi vediamo i risultati.
      Da semplice psicologo ad uno psicoanalista: da quando il desiderio umano è razionale? E quando mai è stato possibile contenerlo?

      Buona vita
      Guglielmo

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  26. Professore, una curiosità.

    Se al posto di una banca centrale europea che fissa un unico tasso d'interesse per tutti gli stati si fosse creato un sistema in cui tutte le banche centrali nazionali avessero potuto fissare diversi tassi d'interesse, in coordinamento tra di loro e con la bce, al fine di rendere nulli gli afflussi netti di capitale tra i vari stati dell'eurozona, l'euro sarebbe potuto funzionare?

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    1. C'è un problema con l'ausiliare e un problema con la logica. Lascio a te il piacere della scoperta.

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  27. Non per essere presuntuosa ma siamo poi sicuri che sia stato il bavarese a salvare il sassone? Non sarà invece che il sassone ha di molto aiutato il bavarese?
    "Il vero problema sottostante il meccanismo attuale dei trasferimenti all'Est (è tuttora in vigore il cosiddetto Patto di solidarietà II, che scadrà nel 2019), non è rappresentato dalla presunta iniquità per i Lander dell'Ovest del meccanismo stesso[...] ma dalla destinazione di questi fondi. Oggi i due terzi dei trasferimenti sono rappresentati non da investimenti, ma da sostegni al reddito di vario tipo. Essi servono in primo luogo a colmare lo squilibrio tra produzione e consumo creato dalle modalità dell'unificazione, ossia, in ultima analisi, a finanziare l'acquisto da parte di cittadini dell'Est di merci prodotte all'Ovest (Wenzel 2003: 24.29). Essi sono quindi una derivata dello squilibrio strutturale tra Est e Ovest, e del costante saldo attivo della bilancia commerciale dell'Ovest. Ora, se così stanno le cose, è senz'altro assurdo addebitare a questi trasferimenti i problemi della Germania [...]
    Resta però aperto il problema dell'efficacia dei trasferimenti stessi, e del rapporto tra costi e ricavi (o tra costi ed efficacia) di questa funzione svolta dallo Stato, soprattutto nel lungo periodo. Questo problema fu sollevato molto per tempo da Christa Luft, la quale evidenziò tra l'altro un paradosso riguardante l'intervento dello Stato nell'economia: <> (Luft 1992:75) [...]
    Il problema è che questo nuovo ruolo dello Stato è senz'altro risultato più costoso e meno efficace degli investimenti che, nel contesto di un controllo pubblico dei mezzi di produzione, avrebbero consentito di mantenere in vita la gran parte dell'apparato produttivo della Rdt che è stato invece rottamato. Ma questo, come abbiamo visto, è stato impedito dell'ideologia neoliberale dell'establishment politico della Germania Ovest, unita alla smaccata difesa degli interessi della grande industria dell'Ovest.
    "Hanschluss" Vladimiro Giacché cap. "un mezzogiorno al centro dell'Europa" pp. 18, 19, 20, 21
    Insomma senza "unificazione" la Germania Est non avrebbe avuto bisogno degli aiuti che ora la Germania Ovest gli fa tanto pesare. Un po' quello che alcuni pensano del matrimonio: "l'arte di risolvere in due quei problemi che da solo non avresti avuto". Prima hanno distrutto l'economia di un'intera nazione e poi hanno fatto credere ai tedeschi dell'ovest che i loro sacrifici sarebbero serviti a salvare i cugini arretrati.
    Colgo l'occasione per invitare caldamente che non l'abbia ancora fatto a leggere "Anschluss" di Vladimiro Giacché: illuminante per chi abbia ancora l'illusione che "la Germagna" possa redimersi e che, in generale, abbia a cuore gli interessi del resto dell' Europa.

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    1. Anschluss si scrive senza "h", non è Giovanni Schluss. Per il resto, me le vieni a spiegare a me queste cose? Io il libro di Vladimiro l'ho visto nascere (da lontano, lui voleva preservarmi da tanto orrore). Per favore: non rifacciamo sempre gli stessi discorsi. Se voglio sapere quanto avete capito, vi interrogo io...

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    2. Scusi prof. ma cosa le fa pensare che io voglia spiegare qualcosa a LEI da cui, tra l'altro, ho saputo dell'esistenza e consistenza del libro in questione? Perché ho esordito col: "non per essere presuntuosa"? Non sempre funziona così, che uno dica il contrario di quello che vuole significare.
      Se c'è qualcuno di cui mi interessa il giudizio su quanto ho capito, quella sono io. Se poi lei pensa che tutti i lettori di questo blog conoscano, per averlo letto, il libro di Giacché, bene: sono la prima a gioirne dal momento che, nel mio piccolo, cerco di promuovere le buone letture.
      Il tutto con immutata stima, anche se o si scrive "tutto il giorno" o "tutti i giorni".

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    3. Cerchiamo di capirci: qui non possiamo ripetere sempre le stesse cose. È vero che abbiamo nuovi arrivati e apprezzo lo spirito di servizio. Io devo moderare ogni commento (se volete vi spiego anche perché). Quindi diamo per scontato che il cielo sia azzurro e il prato verde. Se poi vediamo che i lettori diminuiscono, allora corriamo ai ripari.

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  28. Morale....se ho capito bene e nonostante tutte le sue magagne,Deutschland über Palles finché non schiatta il banco truccato.
    Un giorno capitai ad Interlaken, albergo con roulette a nove numeri e due zeri...siamo lì...
    .

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  29. Facciamola finita, venite tutti avanti
    nuovi protagonisti, politici rampanti,
    venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
    feroci conduttori di trasmissioni false
    che avete spesso fatto del qualunquismo un arte,
    coraggio liberisti, buttate giù le carte
    tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
    in questo benedetto, assurdo bel paese.
    Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato,
    spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
    coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
    e al fin della licenza io non perdono e tocco,
    io non perdono, non perdono e tocco!

    Cyrano - Francesco Guccini

    Buona vita, Prof.

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  30. Alberto,

    ma chi vuoi prendere in giro?
    Questo non è uno degli “esperimenti di divulgazione economica più riusciti in questo paese”.

    Questo blog è qualcosa che non c’è mai stato prima.

    E’ un tentativo di formare (o forse ri-formare) una coscienza ai cittadini di questo paese. L’economia, qui, è la scusa per parlare d’altro: di lealtà, di sogni, di esempi, di storia, di musica (chi se lo può permettere… io no), di tradimenti, di ipocrisie, … L’economia conta perché oggi la fa da protagonista. Ma il giorno che protagonista non sarà più (speriamo presto) tutto il resto, resta.

    Non vorrei sparare una supercazzola, ma questo a me sembra un percorso di preparazione, un percorso che potrebbe tranquillamente servire a preparare la classe dirigente di un paese. Sì, avete capito bene, i 2900 e dispari lettori fissi di Goofynomics classe dirigente del paese. Dice: ma la realtà non funzionerà così! Anche dopo, a dirigere il paese ci andranno gli Zingales o i Phiga. Vero. Non prendetemi per un illuso o per uno che è qui perché spera che dopo… Ma questo non è un buon motivo, per noi, per non cercare ugualmente di formarla, quella classe dirigente.

    Questo è il luogo della semina, è il momento della semina. E qui si realizza il detto: uno semina e l’altro miete.

    Quello che questo blog sta seminando, un giorno porterà frutto. E allora uno mieterà ciò che non ha lavorato; noi avremo lavorato, e qualcun altro subentrerà nel nostro lavoro.  (liberamente tratto da Gv 4,37-38).

    Se quello che noi elaboriamo qui, come goofynomisti, come a/simmetrici, come persone di buona volontà, potrà condizionare (come già sta condizionando) il dibattito e la vita politica di questo paese, avremo fatto molto. E magari, tra coloro che potranno mietere, ci saranno anche i nostri figli.

    E mi scusi il padrone di casa se ho pisciato fuori dal vaso.

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