giovedì 14 novembre 2013

Stasera su Servizio pubblico


(...stasera sono a Servizio Pubblico. Il messaggio della Toga Rossa: "E così entri anche tu nel sistema! Traditore badogliano, la vendetta mia e di Ranieri (il prof. Santarelli) ti colpirà ovunque!". Si sente una certa aria di famiglia, n'est-ce pas?...)




Achille Il Greco ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Meglio perdere un nemico che una buona risposta.":

A me stupisce molto la cordialità, la pazienza e la comprensione eccessiva che ha mostrato nei loro confronti.
Della serie: hanno anche avuto una risposta fin troppo garbata.

PS: Professore, credo di esprimere l'opinione di tutti chiedendole di non aver pietà dei carnefici poiché mai ne hanno mostrata e mai ne mostreranno.

Postato da Achille Il Greco in Goofynomics alle 13 novembre 2013 18:31






"Guardami un po' bene".




E appena ebbe detto questo, una vecchia, nota sensazione tornò improvvisamente ad agghiacciargli l'anima; la guardava e a un tratto gli sembrò di vedere nel suo viso quello di Lizaveta. Si ricordò nettamente l'espressione del viso di Lizaveta, quando egli le si avvicinava con l'accetta e lei indietreggiava verso la parete, con un braccio teso in avanti, con uno spavento tutto infantile sul volto, proprio come i bimbi, quando cominciano d’un tratto ad aver paura di qualcosa, e guardano fissi, con inquietudine, l’oggetto che li spaventa, indietreggiano e, tendendo innanzi la manina, si preparano a piangere. Quasi la stessa cosa accadeva ora a Sonja: ugualmente inerte, ugualmente sbigottita, lo guardò un po’ di tempo, e d’un tratto, allungando innanzi il braccio sinistro, lievemente, appena appena gli appoggiò le dita sul peto e prese a sollevarsi adagio dal letto, arretrando sempre di più, mentre il suo sguarda si faceva sempre più immobile. L’orrore di lei si comunicò d’improvviso anche a lui: proprio lo stesso sgomento comparve anche sul suo volto, proprio alle stesso modo cominciò egli pure a guardarla, e quasi perfino con lo stesso sorriso infantile.

“Hai indovinato?” mormorò alla fine.

“O Signore!” un terribile grido le lacerò il petto. Inerte s’abbandonò sul letto, col volto nei guanciali. Ma dopo un attimo si sollevo rapida, rapida si accostò a lui, lo afferro per le due mani e, stringendole forte, come in una morsa, con le sue dita sottili, tornò a guardarlo fisso in viso, come inchiodata. Con quest’ultimo, disperato sguardo voleva spiare e cogliere una qualche estrema speranza. Ma non c’era più speranza; non rimaneva alcun dubbio: tutto era così. Anche dopo, in seguito, quand’ella richiamava alla memoria quel momento, la cosa le riusciva strana e sorprendente: perché aveva capito allora così di colpo che non c’era più dubbio? Non poteva mica dire, per esempio, di aver avuto qualche presentimento al riguardo! Eppure, non appena egli le ebbe detto queste parole, le parve d’un tratto di avere in realtà presentito proprio quello.

“Basta, Sonja, basta! Non tormentarmi” egli la pregò con voce straziante.

Non era affatto così ch’egli aveva pensato di aprirsi a lei, ma così erano andate le cose.

Come inconscia di sé, ella balzo su e, torcendosi le mani, andò fino al mezzo della stanza; ma rapidamente tornò a sedersi accanto a lui, quasi toccandogli la spalla con la propria. D’improvviso, come trafitta, sussultò, mandò un grido e, senza saperne neppure lei il perché, si buttò dinanzi a lui in ginocchio.

“Che avete fatto, che avete fatto di voi!” proferì disperatamente e, balzata in piedi, gli si gettò al collo, lo abbracciò e lo strinse forte con le mani.

Raskòl’nikov indietreggiò e la guardò con un triste sorriso:

“Come sei strana, Sonja, mi abbracci e mi baci dopo che ti ho detto questo. Non hai coscienza di quello che fai.”

“No, no, non c’è ora al mondo uno più infelice di te!”





(...allora, facciamo due rapide osservazioni, e occhio perché queste cose le dirò una volta sola. La storia la sapete: Eurodelitto ed eurocastigo. Ora c’è bisogno di verità. Non è con la violenza, ma con l’amore, che Sonja spinge Raskòl’nikov a fare un atto di verità. Un atto di verità che è un miglioramento paretiano, perché dopo stanno meglio tutti, tranne i poveri morti. Ma per quelli non c’è più nulla da fare, mentre solo la verità, quindi solo la compassione, l’amore, può evitare che ce ne siano altri. Ergo: a chi parla di rappresaglie, Norimberghe, punizioni esemplari ecc. io, in perfetta incoerenza, applicherò una mia personalissima rappresaglia. A chi stasera farà tifo da stadio, idem. Non lasciatevi trascinare dai demagoghi. Ripeto: non lasciatevi trascinare dai demagoghi. Ripeto: non lasciatevi trascinare dai demagoghi. L’ho detto tre volte. Sappiate dimostrare la composta serenità e la lungimirante clemenza di chi ha avuto la fortuna – perché è stato anche un caso fortunato – di essere dalla parte della verità. Solo così ricomporremo il nostro paese e potremo definire quel nuovo patto sociale del quale abbiamo bisogno, e che parte da una serie di necessarie autocritiche. Mi avete capito? A chi non ha capito applico la prima legge della termodidattica: ci sono cose che se non vengono capite è inutile spiegare. E in questo momento l’Italia e questo blog hanno bisogno di persone che capiscano. Non dimostratevi inutili. Chi rovinerà l'immagine di questo movimento di opinione ne verrà escluso. Vale per tutti. E se dico tutti, intendo tutti. Punto.)

(...sotto a questo post accetto solo commenti che valgano da eventuale sottotitolo per i non udenti...)

68 commenti:

  1. Eccoci al salto della quaglia, sport nazionale per eccellezza, da sempre, soprattutto quando si tratta di Euro.
    Dopo 3 anni "se ne accorgono" anche loro: ridicoli !!!
    Repubblica
    Europa (il megafono del Pd) sebbene nella sezione "esteri" e non in prima.
    Mancano all'appello l'Unità, il Manifesto, il sole per 24 ore, corriere della sera e a seguire tutti gli altri.

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    1. Mi sembra di capire che (pacatamente) non hai capito un beneamato cazzo di quello che ho appena scritto. Sta solo succedendo quello che abbiamo (ho) previsto, e non è questo il momento di infierire, nemmeno verbalmente. Questo è l'ultimo avvertimento.

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  2. Condivido appieno, sottoscrivo ed applico alla lettera. Bisogna partire dal necessario presupposto che, pur di fronte a tesi contrastanti od anche opposte, chi si ritrova a parlare di questi argomenti può essere deluso, arrabbiato, disperato, livoroso ma le sue convinzioni (come le mie) prendono sempre le mosse dal desiderio di fare il bene del Paese. Di sperare in un futuro migliore, per sé e per i propri congiunti.
    Detto questo, si può dire la cosa giusta o quella sbagliata: l'importante è che si ragioni e non si faccia il tifo. Alla fine la verità viene fuori. L'odio, il livore, sono figli della paura.
    Io non ho paura.

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    1. Ma per fortuna Domenico riporta la media sullo zero. Ora, se vogliamo innalzarla, feel free. Ma anche no. Io ho altro da fare. Mi aspetta, prima di Servizio Pubblico, la segreteria di uno dei tanti partiti che stanno per entrare nel mercato della verità. Quale? Non vi riguarda. Il problema, tanto, è cosa vorrà fare il PD o quanto ci metterà a sparire.

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  3. :D un bacione all' Innocenzi... e a Belpietro ( ci sarà? )

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  4. concordo... ma conceda almeno la birra e i panini!

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  5. "Uncovering hidden rationalities permitted me to fight against what I perceived as two very different, yet interrelated evils. On the one hand, as already noted, I reacted against the visiting-economist syndrome; that is, against the habit of issuing peremptory advice and prescription by calling on universally valid economic principles and remedies- be they old or brand new- after a strictly minimal acquaintance with the "patient." But, with time, another objective was assuming even more importance in my mind: it was to counter the tendency of many Colombians and Latin Americans to work hand-in-glove with the visiting economist by their own self-deprecatory attitudes. As I put it in another article written shortly after Strategy was published: "Some of my main contentions could serve to reconcile the Latin Americans with their reality, to assure them that certain ubiquitous phenomena such as bottlenecks and imbalances in which they see the constantly renewed proof of their ineptness and inferiority are on the contrary inevitable concomitants and sometimes even useful stimulants of development."

    Questo è Albert Hirschman. Parla di cose scritte nei primi sessanta agli albori della teoria dello sviluppo. Se lì senti (e sentite) qualcuno che dice a caso "dobbiamo fare come..." (i vari Singapore, Svezia, Germania ecc) o "in Italia siamo uno schifo ecc", rimandalo alle idee di Hirschman, che così si aggiunge ai Meade, Kaldor ecc.

    Un altro che ci conferma l'inadeguatezza dei nuovi rispetto ai vecchi.

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    1. Hic est Filius meus dilectus in quo mihi complacui.

      Uno sforzino per la fonte? Questo si mette in testa al nostro libro, sia ben chiaro!

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  6. Avrà uno spazio tutto suo o potrà intervenire nel dibattito nell'intero arco della serata?

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    1. Non sarò un paria, per una volta. Ma voglio anche dirti che la prima volta che Servizio Pubblico mi ha offerto questa possibilità fu nel dicembre 2012, sempre con grande correttezza. Segnalo anche che questa richiesta ve la feci a valle di una richiesta della loro redazione. Quindi c'è volontà di affrontare i problemi. Evitatemi atteggiamenti prevenuti. All'ultimo si contano le pecore.

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  7. Non abbiamo tempo per aggiungere dolore a dolore (azz...mi sento affetto da bergoglite virale!) e tantomeno ne abbiamo il bisogno e il desiderio. Forza, le scritture sono piene di figliol prodighi, agnelli grassi sacrificati, di prime pietre, di meretrici accolte, di pubblicani redenti etc etc! Più laicamente vorrei dire che l'unica riflessione che resta da fare è come fare in modo che la ricostruzione prende la giusta direzione e come mettere le persone giuste al posto giusto per questo compito che sarà immane. Io credo che a questo scopo le elezioni politiche siano un valido strumento.

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  8. Beh ma almeno qualcuno dovrà pur perdere il lavoro, mica li mandiamo in galera! E poi quelli che hanno fatto un bel bottino dovranno restituire il maltolto. O dobbiamo rivedere certi Quisling che raccontano la loro conversione sulla via di Francoforte dai loro posti di comando?
    Sul fatto che ci sia bisogno di tutti non ho alcun dubbio, solo Pol Pot poteva pensare di cambiare il Paese con metà della popolazione! Questo post è da incorniciare (neretti inclusi).

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  9. ok, non faremo il tifo, pero' pubblicita' alla trasmissione questa e' obbligatoria.

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  10. The truth is a harsh mistress . Lo cavalier e io per quel cammino ascoso/intrammo a ritornar nel chiaro mondo;/e sanza cura aver d’alcun riposo,/
    salimmo sù, el primo e io secondo,/tanto ch’i’ vidi de le cose belle/che porta ’l ciel, per un pertugio tondo./E quindi uscimmo a riveder le stelle. AM

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  11. Lasciando in pace per una volta la principessa Maria; ricordo di aver letto da qualche parte di un forzato, che durante una barricata, restituisce la libertà al suo carceriere, già condannato a morte dai suoi compagni. La restituisce a quello sbirro che rappresentava, tutto il male che può fare il bene.
    Del resto la fassina, dovrà pure trovare ospitalità da qualche parte, dopo che il suo mondo le sarà crollato addosso? Io credo di si, un po' come quel ragazzo, riaccolto in casa dal nonno raggiante. Accolto da quello stesso nonno, che l'aveva in precedenza scacciato, quando un forzato in quella stessa casa, ve lo ricondusse quasi morente e con un lembo di vestito strappato, dalle fogne. O dal Fogno...

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    1. Ahime' pero' poi quel carceriere, di cui anch'io devo aver letto da qualche parte, sconvolto dall'atto del carcerato, si suicido' straziato tra legge e morale. Speriamo che non succeda lo stesso al povero Fassina, che merita un certo riguardo visto che disse "o si svaluta la moneta, o si svaluta il salario"

      (che bello aver vissuto tante vite, grazie alla lettura, e vederle vissute anche da altri. Siamo due estranei con almeno una vita in comune)

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  12. guarderò credo per la prima volta servizio pubblico. spero solo non sia pubblicità ingannevole da parte loro, come accaduto con la gabbia.
    ma qualcosa mi dice che le sarà dato adeguato spazio.

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  13. "Quando si vuole correggere qualcuno con profitto e mostrare a qualcun altro che sbaglia, conviene osservare da quale punto di vista questi consideri la cosa, perché di solito da quel punto di vista è vera, e riconoscergliene la verità, mostrandogli tuttavia i punti di vista per cui è falsa.

    Di ciò sarà contento, perché vedrà che non si ingannava e che il suo errore stava solamente nel non vedere tutti i lati della cosa.

    Ora, nessuno di noi si rammarica per non vedere tutto, ma non si vuole ammettere di essersi sbagliati; forse ciò dipende dal fatto che naturalmente l'uomo non può vedere tutto, né naturalmente ingannarsi sul punto di vista dal quale considera una cosa; per esempio le percezioni dei sensi sono sempre vere."
    >Pascal, Pensieri.

    Il problema è che molti di questi mentono sapendo di mentire...

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    1. Appunto, i presupposti fondamentali sarebbero la buonafede dell'interlocutore e una sana dose di empatia nei suoi confronti. Temo che Pascal non abbia avuto la fortuna di conoscere i troll (o soltanto Schopenhauer...).

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  14. Ancora una volta ha ragione, le cose stanno andando talmente a rotoli che CHIUNQUE decida di combattere la buona battaglia (ammazzare l'euro) è benvenuto.

    P.s.: per la sua bontà e lungimiranza il Papa dovrebbe farla cardinale (lascio perdere la carica di senatore a vita perché decisamente troppo modesta per la sua persona)

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  15. Dostoevsky e' un cristiano fondamentalmente, e lei si e' definito un cultore di De Sade. Non sono compatibili, a meno di essere uno e l'altro a seconda degli interlocutori.
    Personalmente mi trovo d'accordo con un'Europa cristiana, ma il fatto e' che questa sembra piu' sadiana e sadica.

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  16. Mi sembra un’ottima notizia, comunque; se poi mi è concesso citare un suo tweet particolarmente esplicativo “..anche se la menzogna ha servi, la verità non ha padroni…” Per quel che ne posso capire, dove c’è tanto da fare, diffondere prima, ricostruire poi, c’è bisogno di tutti.

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  17. Forse non le piacerà Buzzati, ma queste due cose mi suonano bene per l'occasione

    Guardava dinnanzi a sé i parchi, i campi, i boschi, le montagne, le misteriose montagne. Vendetta, che inutile cosa. (Dino Buzzati - Progressioni, da "Il Colombre e altri 50 racconti)

    Cessati l'assalto al potere e la smania del predominio, si vide che dovunque si stabilivano automaticamente la giustizia e la pace. (Buzzati - La lezione del 1980)

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  18. Voglio provare a dare il mio contributo.
    Nella mia vita (sportiva) di botte ne ho prese tante. Reagire in modo scomposto e accanirsi per rendere la pariglia a chi ti ha dato colpi bassi NON PAGA, MAI!
    Come al Goofycompleanno ho cercato di esprimere coi tweet: chi accetta di salire sul ring con "noi" va comunque sempre ringraziato, anche se ti tira bordate che ti fanno sanguinare: ci aiutano a crescere.
    Chi "ci" invita sul proprio ring anche se lui mette tutta l'organizzazione (arbitro compreso) VA SEMPRE RISPETTATO e RINGRAZIATO per il palcoscenico che ci offre.
    L' aggressività è potenzialmente distruttiva e autodistruttiva, va CANALIZZATA in azioni EFFICACI.
    Quindi mostrarsi corretti, sportivi e umani ORA, che ci stiamo cominciando ad aggiudicare delle riprese, è fondamentale per aggiudicarsi il match.
    Son venuto a Pescara apposta per guardare negli occhi le persone, ho visto tanti dilettanti che vorrebbero restituire le batoste subite, ho visto combattenti esperti che sanno aspettare il momento. I dilettanti imparino dagli esperti (tra i quali oltre ad Alberto voglio sottolineare Massimo)

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  19. il perdono è la più alta delle virtù, vendicarsi è peccato.

    Prof. nonostante molto spesso sia assalito dai dubbi , dalle critiche che spesso le muovono, in questi due anni ho imparato a conoscerla. Considerazioni come quella espressa in questo post (come in molti altri) mi danno sempre più conferma di trovarmi dalla parte Giusta.

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  20. Qualcuno disse: bis vincit qui se vincit in victoria.

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  21. Prof ha ragione su tutto, ma è difficile, ooh se è difficile....

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  22. Sottoscrivo, l'unica cosa importante è non dimenticare mai, ma .... chiedo DUE SOLE ECCEZIONI: Piller & Gumpel.

    Anche questa mattina nella trasmissione di Minoli sulla Reichs-Rundfunk-Gesellschaft Piller si faceva beffe del professor Guarino: "mi sempra ke Professor Kuarino è rimasto agli anni '80..." ed alla domanda su chi ha fatto il "furbo" con l'avvento dell'Euro ha rispesto senza esitazione: "l'Itaglia!".

    So bene che la loro Vaterland è un'altra (anche se a quanto pare a loro non basta mai), e che il problema sono i collaborazionisti che gli danno spazio (e mi aggancio al commento di istwine sopra), ma la spocchia e il senso di superiorita di questi due verso noi untermenschen è veramente insopportabile!

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  23. e stasera tutti davanti al televisore!!!....perchè dietro non se vende n'cazzo.

    lasciando da parte questa battuta sbriciola dignità, caro prof, le auguro una buona serata. Mi raccomando, non si dimentichi il fazzoletto per pulire la sedia...dice che crei consenso

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  24. Io intanto sto avvertendo parenti, amici e conoscenti: l'occasione è grande, non va sprecata e non lo sarà: comunque vada sarà un successo per tutti noi, come la prima volta, del resto.
    Per il momento (sulla fiducia, e lei la merita davvero) GRAZIE!
    P.S: c'è un errore di trascrizione all'undicesima riga.

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  25. Aspetto con curiosità e un velo d'ansia.
    Penso che sarà difficile anche per te non ridere in faccia a qualcuno.
    Altra fatica che si aggiunge, buon lavoro.

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  26. Era il 1924...

    "Parrà ad alcuno che, dati i tempi che corrono e data la nostra condizione di vinti, sia inutile e fors'anche fuori di luogo il trattare della tolleranza.
    Mi pare, invece, proprio questo il momento opportuno.
    L'intolleranza degli altri ci mostra la sua faccia briaca. Guardiamola, prima che la bufera trascini anche noi.
    I fascisti che bruciano i giornali di opposizione sono, per lo più quegli stessi sovversivi che non leggevano che i giornali del proprio partito e ci giuravano sopra.
    I fascisti che fanno a pezzi le bandiere rosse sono, per lo più, quelli che non volevano che i preti suonassero le campane, che disturbavano le processioni, che offendevano gli ufficiali, ecc.
    Là dove l'ineducazione sovversiva era maggiore il fascismo s'è sviluppato prima e più largamente. Perché l'intolleranza della violenza spicciola è il portato della miseria e grettezza intellettuale e di una scarsa e deviata sensibilità morale.

    Che cosa hanno fatto i dirigenti dei partiti di sinistra per combattere l'intolleranza bruta? Ben poco.
    Erano quasi tutti tribuni.
    E il tribuno è il servo della folla."

    (Camillo Berneri, Della tolleranza)

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  27. Gli ospiti sarebbero lei, Fassina e Bechis, soltanto? Sarà interessante seguire ciò che Fassina avrà da dire. Mi ero ripromesso di non guardare più questa trasmissione, ma farò uno sforzo, se gli ospiti sono davvero quelli. Oggi comunque sono in atto le "ore decisive per l'unità del PDL" (cit. Televideo)... il palinsesto potrebbe scricchiolare...
    Su rappresaglie, Norimberghe etc... sono assolutamente d'accordo, anche perché di solito minano alle fondamenta ciò che di buono si vorrebbe costruire, oltre ad essere spesso strumentali ad un progetto che sa più di propaganda che non di verità.

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  28. Professore, come lei avrà notato (mi sia concesso un poco di narcisismo, dopotutto sono in buona compagnia) non sono uso a commentare spesso, perché credo fermamente che l'aver qualcosa di interessante da dire sia condizione necessaria ed imprescindibile prima di poter appoggiare le dita sulla tastiera.
    E' perciò con la certezza di suscitare l'interesse della collettività che mi accingo a gettare il mio sassolino nello stagno: non è che procurerebbe il numero della sig.na Innocenzi?

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  29. "Prof. Bagnai....lei è proprio un sentimentale" ;-)

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  30. Scusatemi se ci ritorno sopra, ma sempre a proposito di questo bel post e della citazione di Pascal che ha riportato Burrai, mi sono ricordato quello che avevo scritto su questo blog che era ancora aprile.
    All'epoca la discussione era ancora un po' inquinata dal "ci sono o ci fanno", dal "chi è PUDE e chi no" ma quello che cercavo di far capire è proprio questo: dobbiamo necessariamente andarci a cercare i famosi "compagni che sbagliano".

    E lo scrivevo proprio perché sapevo benissimo di essere anch'io un "compagno che ha sbagliato".

    Sono contento per quelli (non molti, da Bagnai in giù) che non hanno mai sbagliato; ma ci sono anche quelli (da Borghi in giù) che in passato sbagliavano. E' vero che oggi lo capisce anche un paracarro come stanno le cose; è vero che chi fa ancora finta di niente, pur avendo la cultura, la conoscenza e la posizione per capire, è più che sospetto; ma è anche vero che non bisogna sottovalutare la potenza del conformismo, la testardaggine e le rendite di posizione. Ma soprattutto: dividere i buoni dai cattivi a che serve? Solo a farsi additare da Stefano Feltri sul FQ.

    Sappiamo come andranno le cose: sappiamo che torneranno, come molti di noi sono tornati. Evitiamo di scagliare la prima pietra o di fare quelli che si lamentano: «sed postquam filius tuus hic qui devoravit substantiam suam cum meretricibus venit occidisti illi vitulum saginatu».




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    1. @ Andrea Giannini
      Questa discussione deve averla avuta il mio alter ego maschile, perché io me ne ricordo una completamente diversa, semplicemente una persona che sosteneva che Travaglio e Report fossero ottimo giornalismo a cui rispondevo: no, guarda, Report è un… brand, un format… insomma è PUD€.
      Ho usato il termine PUD€ per… sintesi, perché tutti su Goofy sanno cosa vuol dire, non ho certo fatto il gioco: rock/lento o cravatta di destra/eskimo di sinistra. Dopo il brano postato da istwine oggi potrei dire che Report è funzionale al paradigma dell’economista in visita, fornitore di racchette con cui gli italiani possono percuotersi gli zebedei mentre si struggono di non essere più nordici. Spero che questo con significhi che il mio post sia inquinato dall’Hirschmanismo.
      Perché Report? Perché secondo me è il programma più subdolo. Un pesce come me non lo pescherebbero con boiate tipo QUINTA COLONNA (COMPRATE 5 AUTO BLU: PAESE SULL’ORLO DEL BARATRO), per operazioni di phishing di questo tipo ci voglio prodotti più sofisticati. Dopo anni di Report passati a struggersi per debito pubblico e le sorti d’Italia ne ho capito qualcosa di più? Lo stesso che con il Gabibbo su Striscia la notizia.

      Venendo a quello di cui ero del tutto inconsapevole di aver discusso: non credo troppo alla giustizia umana, per proprio dirla tutta mai convinta più di tanto manco dalla Norimberga originale, per dirne una venne condannato a morte l’esecutore materiale del progetto di lavoro forzato elaborato da Albert Speer, a cui invece per l’ideazione vennero dati 20 anni, evidentemente i tecnici godevano di un occhio di riguardo già da allora…
      Per limite mio non riesco a credere davvero manco alla giustizia divina, quindi la soluzione starebbe di riuscire a evitare di farsele fare certe cose; visto che dopo se te le sei prese molto probabilmente te le tieni. Riuscire a non farsele fare, fosse facile! Beati quelli che non hanno mai sbagliato: sicuramente non si parla di me, che porto ogni giorno il peso degli errori che ho commesso e anche di qualche errore altrui.
      Provo solo stima per chi capisce di aver sbagliato e cambia idea, perché da quel che ho visto solo le persone più intelligenti e solide riescono a farlo, sono la minoranza migliore di questa società. Per il resto non vedo nessuno cambiare idea, MAI. Semplicemente si riposizionano, scendono a patti con ciò che hanno fatto (risultandone del tutto incolpevoli), non imparano nulla, non perdono una stilla della loro arroganza e sicuramente non chiedono nulla né ad altri né a me, pronti a risbagliare ancora! Quindi di che parliamo? Quando mi è capitato, quel che ne ho ricavato è stato che dal loro riposizionamento la mia situazione pratica a volte si è alleggerita, non si è mai trattato né di ammettere i torti, né di riconoscere che io in casi ben delimitati potessi forse avere ragione, né di mutare i rapporti di forza, né di smettere di atteggiarsi a superiori o infallibili, e ben contenta già così. Ripeto: quindi di che parliamo? Che io continui a pensare che siano individui che valgono poco? Poi giustamente con loro toccherà lavorare ma la mia stima scusa tanto, quella NO!
      Non sarò io la Sonja che chiude in un fazzoletto le sue cose per seguire un Raskol'nikov o un Fassina in Siberia per un semplice motivo: di una cosa Dostoevskij non è mai riuscito a convincermi: che in Siberia il clima sia buono e salubre.

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  31. Questa sera sarò (saremo, visto che farò pubblicità alla trasmissione) sicuramente collegato su La7.
    Spero che si diverta e che non Le faranno mangiare rabbia per niente. Il resto non conta.
    Buona fortuna!

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  32. Orrore!

    Va bene il perdono e la misericordia, ma che si giunga anche ad una tale ibridazione, questo proprio no:

    "In studio anche l'economista Stefano Bagnai"

    E dire che ci scrive pure, sul Fakkiu! Almeno non hanno scritto "l'economista Alberto Fassina", sarebbe stato peggio non per l' "Alberto", ma per l' "economista"..... ora pace

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  33. Fassina è uno dei pochi che va' ancora in pubblico in un sano confronto in diretta (e rischia seriamente di uscirne con le ossa rotte), onore al merito. Peccato gli abbiano respinto le dimissioni. Lo ricordero' come il più coraggioso dei piddini.

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  34. Guarderò Servizio Pubblico per la prima volta...Pur essendo di sinistra non apprezzo molto Santoro, ma se farà da cassa di risonanza per la verità sull'euro ben venga.

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  35. Ho la sensazione che si stia entrando in una fase delicata.

    Credo e spero che sia nell'esperienza dei molti che frequentano il blog l'avere fatto, grazie a lei, dei passi avanti nella crescita verso la consapevolezza così come è successo a me e per questo ringrazio lei e la sua opera di divulgazione.

    La legge di risonanza e la Consapevolezza:

    da "Il destino come scelta" - psicologia esoterica - di Thorwald Dethlefsen:

    "un diapason vibra ad un suono solo se questo suono corrisponde alla propria frequenza. Una radio ricevente predisposta per le onde medie riceverà solo onde medie. Onde corte e lunghe non fanno parte del suo mondo.

    Ogni persona può percepire solo quegli aspetti della realtà per i quali possiede capacità di risonanza.
    Per questo ognuno crede di conoscere tutta la realtà e che al di fuori di quella non ci sia niente.

    Se uno legge un libro, crede di capirlo fino in fondo, sebbene di quanto legge possa percepire solo quello che si trova in armonia con suo stato di coscienza del momento.
    Che le cose siano così lo si capisce quando si rileggono certi libri dopo anni.
    La coscienza in questi anni si è ampliata, e quindi si capisce il libro "ancora meglio".

    Pertanto si può venire in contatto solo con le idee, le persone e le situazioni per le quali abbiamo una nostra risonanza o affinità.

    La qualità del tempo:
    il tempo non possiede solo una quantità ma anche una qualità: ogni punto del tempo, può essere un'ora un secondo o un decennio) possiede una determinata qualità, che consente che emergano solo quei fatti che sono adeguati a questa qualità.

    Il tempo deve quindi schiudersi a una latenza, affinché questa latenza possa entrare nella realtà e manifestarsi.

    Pertanto credo che il suo atteggiamento sia quello giusto, e ho come la sensazione che "la qualità del tempo" prossimo venturo possa essere quella giusta nella quale la consapevolezza diffusa possa dar luogo al cambiamento.

    Per chi è in buona fede c'è speranza, chi è in mala fede si è condannato da sé.

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  36. Eurimberga magari no, ma almeno tanti ai giardinetti !!!!

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  37. ....a Ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa (eh oh ci stava troppo prof, perdoni il trollaggio)

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  38. Mettiamola così: molto meglio che da Paragone...

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  39. Non ho resistito...ho fatto il tifo!
    Ma ho finito la birra, cazzo!

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  40. A proposito di Servizio Pubblico:
    A volte è veramente deprimente... proprio non capiscono. Persino soggetti dotati di un discreto livello culturale sembrano realmente non comprendere alcune ovvietà concettuali, direi intuitive oltre che matematiche.
    Non riescono a centrare il problema neppure economisti come Fassino, il quale - purtroppo - mi sembra pure in buona fede (considerazione che nei suoi riguardi è terribilmente offensiva).
    La portata dello svantaggio che subiamo restando nell'Euro è di alcuni ordini di grandezza superiore alle problematiche - pur reali - additate dai vari personaggi intervistati quali cause del declino economico italiano.
    Ma nulla... nella sua cruda semplicità, il messaggio sembra non riuscire a passare. E non credo dipenda dalle capacità comunicative del Bagnai, nonostante gli si possa criticare la mancanza di una sufficiente dose di ruffianeria, che - si sa - è spesso utile.
    A questo punto penso che, pur non trascendendo dai fatti reali, si debba informare l'opinione pubblica ricorrendo ad immagini più concrete ed evocative.
    Non credo invece nell'utilità di procedere nella direzione opposta, ovvero la tentazione - verso la quale il Bagnai volentieri indulgerebbe - di spostare il dibattito nella disquisizione fra dotti (dei quali non mi sento di far parte - avendo altre competenze). Una simile deriva infatti, condurrebbe ad una sterile speculazione teoretica, isolata nella torre d'avorio di accademici e cultori della materia. Questo sarebbe un vero peccato, un autentico spreco delle competenze del Bagnai che, se opportunamente diffuse, avrebbero una notevole utilità sociale.

    P.S. Io faccio la mia piccola parte ;) Al termine di ogni visita psichiatrica, quando i pazienti proprio non ne possono più ed i poveri malcapitati devono esborsare quei maledettissimi euro per pagare l'onorario - mai momento è più propizio per cogliere le menti all'apice della loro ricettività "economica" - riesco spesso ad introdurre l'argomento e ad ottenere qualche cenno di approvazione anche dall'anziana più "svaporata".
    Che si tratti semplicemente di un tentativo di ottenere lo sconto?
    Ai postumi l'ardua sentenza...

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  41. finalmente si son riuscite a dire due parole.
    non sarà un mondo perfetto, ma è già qualcosa.
    chapeua, prof, in particolare per l' "ingabbiamento" di fassina con l'elogio iniziale. sottile retorica ;-)

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  42. a proposito, professore, una divertente nota di colore in questa serata c'è: la presenza di Fassina ha sortito un simpatico effetto, se scorre la pagina FB di Servizio Pubblico, noterà che, troppo occupati a prendersela con il politico, questa volta i troll l'hanno quasi del tutto risparmiata. per una volta si può andare a cena tranquilli.

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  43. Complimenti Prof. ...stasera s'è superato.Grazie ancora.

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  44. E' stata una ventata di aria nuova,senza esagerare ma e' solo l'inizio.Una cosa Off topic:Quando partono gli slogan del dietrologismo sul voler tornare indietro con frasi banali quali"non siamo piu negli anni 70"..un contro slogan (brutta parola lo so,purtroppo) sarebbe quello del paragonare il presente ancora piu indietro,agli anni 20 e 30 dove andava di moda ancora il Lazzaire faire,quello e' ancora piu indietro dei 70,e porto' alla guerra mondiale piu grossa mai avvenuta.E' una retorica spicciola,anche perche la maggior parte della gente non sa neanche cosa sia il lazzaire faire,ma purtroppo,si combatte come si puo.Un saluto a tutti e grazie.

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  45. La prossima volta si va a... no, non voglio gufare.
    Certo, se i giovani trasferiti in Inghilterra hanno successo così, se avessero studiato con Bagnai, a quest'ora dove sarebbero?

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    1. A combattere battaglie perse per amore di un'idea (in caso contrario non sarebbero buoni studenti). Se questo sia o no un miglioramento della loro condizione, non è dato saperlo. Certo è che se non si può vivere di ideali, prima o poi bisogna comunque morire, e morire per un'idea al fianco dei propri fratelli è senza dubbio meglio che attendere la fine per fame rintanati in un angolo

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  46. Vorrei solo dirle grazie. Stasera è stato impeccabile per non dire perfetto. Ammetto con onestà che i "ragazzi di Londra" non sono stati dei clienti facili per la mia sensibilità e devo credere che non lo siano stati neanche per la sua. Però lei è stato perfetto, soprattutto l'ha accompagnata l'amore per quello che stava dicendo, per il "nucleo essenziale", la consapevolezza di dover essere oltre la trappola dei nervi.
    Abbiamo guardato questa puntata in tanti con le birre e le patatine e d'altra parte non ce l'avrei mai fatta da solo, è stato come guardare una semifinale dei mondiali.
    Grazie ancora

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  47. Quando Fassina, tra gli innumerevoli luoghi comuni esibiti, ha detto "la Ciiiiiina", le confesso che sono rimasto basito: non credevo che le sopracciglia si potessero alzare così tanto.... credevo lo potesse fare solo John Belushi

    http://www.youtube.com/watch?v=ftt4f2H3GDs

    PS

    A parte Lei, il resto è molto deprimente. Grazie per portare la croce.

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  48. Un ottimo intervento. Complimenti. Daje oggi daje domani entrano certi concetti. Inoltre la mezza ammissione di Santoro che "in privato molte persone di primo piano certi discorsi li fanno": interessante.
    Pero' io col perdono ci andrei piano. Il perdono si concede in caso di:
    - Sincero pentimento (e non l'ho ancora visto)
    - Dimostrata buona fede (e non ne ho le prove, anzi i rapporti con Goldman Sachs farebbero sospettare di altro)
    - Chiedere scusa a 2 generazioni di italiani (cornuti e mazziati: precari e considerati mammoni)

    Oltre a Etarcos questi hanno studiato tutti Enotalp: pensando ognuno di essere il filosofo che esce dalla caverna! (Il popolino e' nella caverna ovviamente!)


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  49. Condivido convintamente l'imperativo dostoevskiano: meraviglioso, necessario. Da tempo su twitter e qui c'è una escalation di una più che miope violenza.

    Non ho il televisore ma ringrazio il Fatto che ha già reso disponibili i video della puntata di Servizio Pubblico.
    Complimenti per il discorso di apertura, è proprio questo il punto: noi si vuole dialogare con la parte razionale del cervello di questa gente, ma oltre ad una chiusura ideologica, su questa materia, si incontra un visibile atteggiamento di difesa, irrazionale ma anche molto comprensibile, e chi propone l'uscita dalla moneta unica viene visto come minimo come un disturbatore, e vuole essere fatto passare come violento. Questo ieri sera non è stato possibile.
    Fassina era visibilmente teso nel suo primo intervento e si preparava ad una serata difficile sul piano personale, ma così non è stato, nonostante non siano stati fatti sconti nel merito. Sarà lungo, ma andiamo a prenderli, io voglio avere qualcuno di votabile a sinistra! E' questo il mio fogno :)

    Ha poi costantemente cercato di mantenere a fuoco l'obiettivo della discussione, ma gli studenti erano molto motivati a portare la discussione su un livello puramente aneddotico, traendone poi sollecitazioni (e purtroppo conclusioni) un po' grilline e un po' piddine. Ma per liberarsi dal luogocomunismo almeno qualche ora (giorno? settimana? mese?) di studio individuale ci vuole, non si poteva di certo fare chiarezza su tutto ieri sera.

    Grazie.

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  50. Norimberghe no ma memoria sì, quantomeno per evitare di ripetere gli stessi errori (come aver sostenuto in passato chi proponeva risposte sbagliate alle domande giuste).

    Io credo che il presupposto indispensabile rimanga sempre lo stesso: una informazione quanto più completa e indipendente possibile, roba che in Italia rimane, e temo rimarrà, un miraggio.

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  51. Che dire, chapeau. Un intervento da fuoriclasse. Chiaro, sempre in tema e a tempo, mai un tono alzato, sempre con una sicurezza invidiabile.
    Fassina si è rifugiato nei luogocomunismi tirandosi la zappa sui piedi.
    E lei, da gran Signore, a non infierire, spiegando con calma la verità.
    Mi sembrava inquieto Fassina, che stia cominciando a capire?
    Volendo essere maligni (e come lei riconoscendogli meriti) forse ha sempre capito.

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  52. E che dire dell'intervento di Grillo sul reddito di cittadinanza?
    Per me più fuorviante e pericoloso di 100 Fassina, che almeno l'articolo 1 della Costituzione lo ha compreso.
    Forse ho capito perchè parla di default e non di uscita dall'€, perchè lui da già per spacciato il nostro tessuto produttivo e non val la pena svalutare per tentare di salvarlo e far ripartire esportazioni e mercato interno.
    Poi su quali basi economiche teorizza un sussidio all'85% della popolazione non lavorante lo vorrei capire..

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    1. Ha palesato in tutto il suo splendore le finalità di gatekeeping e controllo del dissenso tramite la menzogna che qui gli abbiamo sempre attribuito. Mancetta al popolo perché non protesti e non tuteli i propri diritti costituzionali, fra i quali quello al lavoro. Avanti così, caro, ormai sei un libro aperto, e il primo a sfogliarlo è stato questo blog.

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    2. @filo & @Bagnai da ex elettore m5s sono amareggiato e deluso dai risvolti cupi che sta prendendo il movimento, in maniera particolare non tanto per quello che dice grillo (seppur molto grave e disarmante) quanto per casaleggio che si è espresso chiaramente sulla non uscita dell'euro indicando nella criccacorruzione il male maggiore dell'Italia.
      Stiano sicuri che la mia x la possono solo sognare.

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  53. Professore è stato perfetto, noi da casa ci siamo divertiti un sacco, soprattutto quando faceva notare la stima e l'affetto che provava (che proviamo noi tutti) per Fassina.
    Spero sia stato così anche per Lei, e che sia il primo segno di un anno più leggero.
    Aver visto dei suoi grafici sullo schermo poi, mi ha quasi fatto sobbalzare dal divano (dove ovviamente La seguivo con tanto di birra, pop corn, tromba da stadio e sciarpa con scritto "W Goofynomics"); l'unica nota stonata è stata la spocchia che hanno involontariamente esibito i nostri cervelli emigrati a Londra (hanno le qualità e i meriti, LORO, e non hanno paura di usarli), nel non provare neanche a capire la tesi da Lei esposta (o comunque relegarla in automatico a un problema di seconda importanza di fronte alla nostra natura inferiore di latini).
    Conto di rivederLa presto sul piccolo (?) schermo.

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    1. penso che il Prof., invece, provi pietà per il nostro, rendendosi benissimo conto che, quando ci sarà la resa dei conti interna, sarà uno dei primi a essere immolati sull'altare dell'euro.

      non ha la stoffa del politico, come ad es. Boccia, il quale può tranquillamente raccontare le sue scempiaggini, col sorriso sulle labbra, e magari credendoci pure.

      Fassina sa, non parla e non può parlare, ma sa; per questo il suo argomentare in pubblico è titubante.

      rinnovo la stima ed l'ammirazione per il Prof.

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  54. Scusatemi il ritardo, ma voglio testimoniare qui (per quel che conta) la mia completa condivisione dell'atteggiamento lungimirante espresso in questo post e la mia gratitudine per Alberto che ancora una volta, in questa situazione così delicata, ci aggiusta il tiro.

    Sono anche commossa del fatto che questa linea d'azione intelligente ed efficace sul piano dei fini che si vogliono raggiungere sia anche nobile e giusta sul piano etico e morale. E sicuramente non è un caso che sia così. Dunque, veramente grazie!

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  55. Aggiungo anch'io un commento in ritardo, dopo aver visto la puntata di "Servizio Pubblico" di giovedì 14 scorso.
    L'equilibrio e la saggezza della Sua raccomandazione in questo post, da Lei testimoniata prima, durante e dopo eventi pubblici ed agoni mediatici, sono solo da prendere a esempio da tutti noi, anche a prescindere dalla motivazione principale che ha dato origine a questo blog.
    Mi ritorna in mente il discorso del generale Loewenhielm nel "Pranzo di Babette" di Karen Blixen (dal cui racconto hanno tratto il film che vinse un Oscar nel 1987), in cui la pietas cattolica di una cuoca francese emigrata dalla Parigi scossa dalla Comune e il rigorismo di una famiglia di un pastore danese si riconciliano in una cena da lei generosamente preparata spendendo una fortuna vinta a una lotteria. Tanto poterono le "cailles en sarcofage" e i buoni vini...

    Grazie ancora di cuore, caro Professore!

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