sabato 15 settembre 2012

Tecnica e politica



Caro professor Bagnai,
anch'io ho l' impressione che lei tenda, forse inconsapevolmente, ad eludere alcuni nodi politici la cui soluzione sarebbe secondo me prioritaria rispetto ad ogni soluzione tecnica. Alla questione se la creazione di moneta produca inflazione non c'è una risposta univoca ( e negativa ) come lei sembra suggerire. Credo sia ovvio, anche per un non economista, che se si impiegasse la moneta creata per foraggiare ulteriormente il sistema clientelare siciliano, abolire l'imu sulle seconde case e abbassare le tasse ai milionari, oppure ancora per fornire alla mia modesta persona un vitalizio di 100.000 euro mensili, questa nuova moneta circolante creerebbe inflazione e basta. Viceversa se si impiegasse la nuova moneta per finanziare un serio programma di lavori pubblici o di formazione l'effetto sarebbe probabilmente un aumento del pil e non dell' inflazione. Dunque, a mio modesto avviso, la questione dell’indipendenza della banca Centrale non è tecnica ( come lei sembra suggerire) ma eminentemente politica e precisamente è un una questione di fiducia : "si può avere fiducia che la classe politica cui verrà affidato l'enorme potere di creare moneta userà questo potere per il bene del paese e delle classi meno abbienti ?"
Per quanto riguarda me ( e,credo, milioni di altri cittadini )la risposta è "no !", assolutamente "no!". Se permette aggiungerei che personalmente preferirei eleggere George Soros dittatore italiano a vita piuttosto che affidare a tipi come Berlusconi o a quello della carriola la fase di transizione e il successivo potere di creare moneta. Insomma, professor Bagnai, dando per scontata la correttezza e brillantezza tecnica della sua analisi vorrei che lei si fermasse a riflettere sul fatto che ci sta sostanzialmente chiedendo di fidarci di Bersani, di Berlusconi e di Monti (ovvero, ma è lo stesso, dei loro epigoni).
Se mi permette io vedo una grave contraddizione di ordine logico nella sua posizione. E’ come se lei dicesse : “vedete come vi stanno turlupinando in tutti i modi, rovinando il paese e riducendo alla fame i meno abbienti ? Dunque usciamo dall’ Euro e affidiamo loro, oltre alla delicatissima fase di transizione, anche il potere di creare moneta”. Gulp ! Ad occhio e croce direi che non regge. Può darsi invece che lei voglia favorire un ricambio radicale della classe dirigente. In questo caso le faccio i migliori auguri e mi unisco ai suoi auspici ma non posso nondimeno non notare che processi del genere sono necessariamente molto lunghi e sempre aleatori, mi sembra anzi che è da almeno 150 anni che un processo del genere va avanti in Italia senza nessun esito...
Lei è proprio sicuro che non c’è alternativa tra stare nell’Euro a queste condizioni o uscire dall’ euro alle condizioni dettate da loro ? Io qualche idea ce l’ avrei. Perché, mentre attendiamo il risveglio della coscienza democratica etc, etc e il rinnovamento etc, etc, nel frattempo non smettiamo semplicemente di salvare banche private e magari introduciamo per le banche l’ obbligo di riserva totale? Non crede che basterebbe questo per far passare alle banche del centro la voglia di inondare di capitali la periferia? Perché poi non affianchiamo all’euro una nuova lira in regime, almeno temporaneo, di doppia circolazione? Il tesoro potrebbe per esempio essere autorizzato a stampare 50 miliardi di nuove lire e usarle per finanziare un grande piano di opere pubbliche, formazione e assistenza sociale. Non le sembrano questi obiettivi piu’ realistici e, allo stesso tempo, piu’ sicuri ed efficaci rispetto alla prospettiva di uscire dall’ euro affidando a lor signori sia la fase di transizione che quella successiva gestione nell’ emissione di moneta ?
Gaspare di Girolamo


Una lettera molto divertente, da prendere molto sul serio. Caro Di Girolamo, intanto le chiedo una cosa: per caso lei è un ingegnere? Si tratta si una mia curiosità privata, quindi non è necessario che lei mi risponda in pubblico. Un saluto affettuoso a tutti gli ingegneri (per inciso).

Le permetto di trovare qualsiasi contraddizione lei ritenga opportuno trovare nelle mie posizioni, va da sé. Mi permetta però di farle osservare che lei queste posizioni ancora le deve approfondire un po’.

Partiamo dai principi.

Io sono del parere che gli italiani abbiano il diritto di governarsi da soli. Lo hanno fatto male finora? Va bene, sarà così, e mi si dice che ne stiano pagando le conseguenze.

Tuttavia, caso strano, il disastro dell’economia italiana è cominciato da quando si è deciso di applicare la logica fascista che consiste nel dire che siccome governare gli italiani è impossibile e inutile, allora ci vuole il manganello del vincolo esterno. Lì sono cominciati i problemi, come sa chi ha memoria storica, chi segue il blog e chi conosce i dati. Quindi nel suo ragionamento c’è qualcosa che non va. Lei è evidentemente un seguace dell’idea che occorra il manganello dell’euro per tenere gli italiani in riga, e io le ho dimostrato nel blog, e poi le dimostrerò nel libro, che le cose sono andate a rotoli da quando in Italia abbiamo applicato questa filosofia (abbiamo cominciato prima, ben prima del 1999).

Evidentemente io non auspico il mantenimento del potere da parte dell’attuale classe dirigente: questo credo che non lo auspichi nessuno.

Dico però che gli italiani hanno il diritto di governarsi da soli.

Lei invece mi sembra non capire che restare nell’euro significa necessariamente essere governati da altri, e da altri non eletti. Non è un mero dato tecnico, tutt’altro.

Le sue idee su cosa determini l'inflazione sono un po’ rudimentali, ma è scusato perché so bene che tutti gliela raccontano così.

Pensi che io addirittura vorrei stampare moneta per distribuire droga nelle scuole, finanziare l’arrivo di immigrati clandestini, istituire la prostituta di condominio (sì, pagata dallo Stato: ovvio, lo Stato è il nemico, il corruttore... perché non fargli fare anche questo), e, naturalmente, visto che all'orrore non c'è fine, si tenga forte: pagare stipendi ai forestali calabresi...

Abominio! Anatema!

Ecco, mentre il velo del t€mpio si squarcia dal basso verso l'alto, mi permetta di farle notare che a me in effetti non è mai venuto in mente nulla del genere, nonostante non abbia nulla né contro gli immigrati, né contro i forestali. Se lei vuole un vitalizio, ci possiamo mettere d’accordo. Non credo creerà molta inflazione. I processi che legano la creazione di moneta all’inflazione non sono semplici come a lei è stato insegnato e come lei crede di sapere. Ha mai visto il tasso di crescita della moneta nell’Eurozona? Lo ha mai confrontato col tasso di inflazione dell’Eurozona?

Inutile fare il giochetto del mettere in bocca alla gente cose che non si sogna di dire.

Non voglio foraggiare il clientelismo, come non voglio commettere incesto, non voglio bestemmiare in chiesa, non voglio abbandonare il cane (che non ho) in autostrada, non voglio gettarmi dalla finestra (che ho), e non voglio tante altre cose, le tante cose che è ovvio non volere: cosa aggiunge un argomento come il suo? Chi le dice che io sto propugnando lo spreco? Peraltro, non è ovvio che le cose che lei indica necessariamente creerebbero inflazione, soprattutto oggi. Le faccio un esempio: non voglio abbassare le tasse ai milionari, ma se lo facessi (o più esattamente, se loro se lo facessero, come in fondo mi pare stiano facendo), oggi, loro si limiterebbero a portare più soldi all’estero, la domanda interna non crescerebbe, e quindi non ci sarebbe inflazione (e nemmeno ripresa).

Magari bisogna ragionare su come e quanto far muovere i capitali, no?

D’altra parte, lei da cosa ha capito che io non vorrei che venisse finanziato un programma di lavori pubblici ecc. Ah, no, capisco: lei dice che i politici, nonostante le buone intenzioni degli economisti un po’ farlocchi come me, necessariamente faranno la cosa sbagliata, in quanto essi politici sono l’incarnazione di Satana. Un’ipotesi interessante, anche plausibile. Bene: se lo faranno, la colpa sarà degli elettori, che, ripeto, ne pagheranno le conseguenze.

Ma in questo momento tutti gli italiani stanno pagando per una scelta sulla quale non sono stati interpellati.

L’amico Torny dice: “Sì, ma se avessimo fatto il referendum sull’euro prima, tutti avrebbero votato a favore”. Può darsi, nel qual caso io adesso starei zitto. Ma intanto ci sarebbe stato un dibattito. Qui siamo invece in una situazione nella quale la gente non sa che i  migliori economisti mondiali da sempre si sono dichiarati scettici su un progetto simile, e chi lo ha propugnato si è dichiarato consapevole del fatto che avrebbe creato problemi! Capisce di cosa stiamo parlando, vero? Di democrazia.

Le chiarisco un concetto: lei formula delle ipotesi, e poi c’è un fatto, molto semplice: l’indipendenza della Banca centrale, cioè il fatto che il potere esecutivo non abbia il controllo dell'offerta di moneta, è incompatibile con la democrazia. Punto. Questo oggi lo vediamo tutti, e non lo dico io: lo dice, sulle colonne di voxeu.org (si prenda tempo di guardare chi c’è nel comitato scientifico), un economista prestigioso come Axel Leijonhufvud. E sono sostanzialmente d’accordo tutti, ormai, sul fatto che l’era dell’indipendenza della Banca centrale sia tramontata. Lo ammette l’Economist, lo ribadisce il Financial Times. Capisce? Non Lotta Comunista (con tutto il rispetto).

Quindi si rassegni, caro: nel futuro c’è la creazione di moneta da parte dei governi. Potrà piacerle o meno, ma il mondo sta andando in questa direzione.

Il problema è stato mettere in mano a un’autorità non eletta il potere di creare moneta al di fuori di qualsiasi controllo democratico, lasciandole perseguire un obiettivo insensato e pretestuoso (inflazione zero), e per di più con uno strumento che, come spiegano bene i riferimenti che le ho fornito, con la dinamica dei prezzi ha relativamente poco a che vedere: la massa monetaria. Questo è stato il problema. L'inflation targeting ha alimentato le bolle negli Stati Uniti, e l'idea idiota che moneta unica significhi inflazione unica ha messo, per altri versi, in ginocchio la periferia dell’Eurozona. La riserva “integrale” credo c’entri ben poco. A proposito, sa dirmi cosa sia? Perché io non lo so. Non sarà mica un "austriaco", o un "signoraggista"? Non avrà mica nostalgia del gold standard? In questo caso dovrebbe anche spiegarmi com’è che abbiamo dovuto farne a meno (e questo, io, lo so).

Del resto, lei che si vede così competente e coerente, dovrebbe spiegarmi come si faccia a stampare “nuove lire” restando nell’euro, e perché mai il fatto di far stampare “nuove lire” a Berlusconi, Bersani o Monti, in costanza di euro, dovrebbe rassicurarci di più rispetto al fatto di farglielo fare una volta usciti dall’euro.
Quello che lei trova più coerente è semplicemente impossibile e anche incoerente: che senso avrebbe una simile assunzione di sovranità... parziale? La sovranità o c'è o non c'è. Punto.

Lei poi non riflette su una cosa. Quando io dico che la transizione sarà necessariamente gestita dalle persone sbagliate, dico un’ovvietà: non esiste la possibilità di un ricambio della classe politica prima dell’evento, che molti suppongono prossimo. Tutti hanno il piano B nel cassetto, ma per ovvi motivi devono far finta di nulla. 

Bene.

Ma dopo, però, i conti bisognerà pur farli. Quando si uscirà, e si vedrà che lo si poteva fare (quindi chi diceva il contrario ha mentito), che l’economia riparte (quindi chi ci teneva dentro ci ha danneggiato), che i mercati ci danno fiducia, perché ce la daranno, perché gli conviene (quindi chi diceva il contrario faceva terrorismo), a quel punto sarà molto difficile anche per Bersani impedire ai suoi elettori di unire i puntini e di vedere l’immagine di un Giuda, capisce? Lo stesso vale ovviamente per qualsiasi altro politico abbia appoggiato il regime eurista.

Il giudizio politico si formerà dopo. E un ricambio, parziale, certo, imperfetto, certo, ci sarà dopo.

Mi scusi, sa, ma dopo la caduta del fascismo noi dove abbiamo trovato tutti gli antifascisti che ci servivano per mandare avanti l’Italia? Non credo che ce ne fossero, no? Fino al giorno prima avevano tutti il distintivo, giusto? E allora, secondo lei, saremmo dovuti restare con la camicia nera, solo perché prima della liberazione non si riusciva a vedere chi avrebbe gestito la futura democrazia? Ma che argomenti sono!?

Ovvio che no: usciremo, e certo, nei sottosegretariati, nelle direzioni generali, negli uffici tecnici, nelle segreterie comunali, nelle presidenze di banche, e via dicendo, anche nei ministeri, ci saranno, è inevitabile, tanti “euristi” (che sarebbero poi i moderni fascisti). E lasciamoli lì. Quando il regime sarà cambiato, non potranno che fare quello che il nuovo regime domanderà loro. E sa che c’è? Molti saranno anche contenti di farlo, e convinti di farlo per un’intima scelta. Credo sia andata proprio così, alla fine del ventennio. Questa volta il ventennio è durato trent’anni: dal 1981 (sì, dal 1981: se non si ricorda cos’è successo in quell’anno, le mando una copia del libro) ad oggi. Ma le dinamiche non saranno molto diverse.

Un affettuoso consiglio: se davvero ritiene che gli italiani non siano in grado di governarsi da soli, cominci a cercare lavoro in un altro paese. Perché gli italiani stanno capendo di avere il diritto e il bisogno di governarsi da soli, secondo i propri interessi, e non secondo quelli dei paesi che l’euro ha favorito, come ci confessano candidamente gli autori di questo bel disastro.

Se invece preferisce restare a darci una mano, meglio così.




(bboni, bboni, nun scarpitate, che come vedete alla fine vi ripesco tutti. E salutateme Antonio, si llo vedete. Diteje che er cavajerenero lo penza tanto...)

(P.s.: per par condicio, caso mai andassi al potere, prometto, oltre alla prostituta, anche il gigolò di condominio. E ve lo prometto immigrato, e pure clandestino! Unicuique suum. E tutto stampando moneta, s'intende...)

108 commenti:

  1. Allora mi raccomando: non si dimentichi il famoso mouse!

    Schneider (da un condominio)

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    1. Giusto, dimenticavo: creare moneta con un clic del mouse... Le rotative sono decisamente fuori moda...

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  2. Passi per la prostituta di condominio, e passi pure per il gigolò, ma pagare stipendi ai forestali calabresi...!!! Anatema anatema.

    A proposito, non sono più di primo pelo, ma considerando il fatto che, ai bei tempi, ho fatto il gigolò clandestino, posso sperare in un ricongiungimento con la mia pensione, o almeno nel riconoscimento dei contributi figurativi per le mie più che onorevoli prestazioni del bel tempo che fu? Prof. Bagnai, se mi offre qualche garanzia, il mio voto è assicurato.

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    1. Va da sé! Un altro clic del mouse, ed ecco creata la moneta che ti occorre. Hai fatto una vita interessante, però...

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  3. Buhaaaahaha! M'hai fatto piegare in due dalle risate...
    Ma la domanda è: se questi leggono a modo loro i post (e neanche forse li leggono...almeno per capirli), cosa gli impedirà di "non" leggere il libro e poi di criticarlo per "sentito dire" (su organi piddino-livoristici)?
    Problema inevitabile, mi dirai...E anfatti, credo che la soddisfazione dei piddini (dentro e fuori) stia proprio nel fare una "pensata" (tanto loro sanno...a prescindere) e poi venire a "cantartele" (tanto sono stati istruiti sulla risibilità delle tesi di goofy!!!).

    Questi saranno certamente i meno pericolosi: si tratta di soggetti che cambieranno (precipitosamente) idea quando la situazione, che non "potevano credere che esistesse", li toccaherà nella loro posizione personale.

    Ma i più pericolosi saranno (sono) quelli che capiscono benissimo che quello che dici non fa una grinza e che li mette in underpants...e lì partirà "l'infiltrazione" e l'insider che "dice-la-verità-su...": beware of the joyful dog when is not yours...
    Ma forse oggi mi sento un pò paranoico (verso i parac...)

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    1. Be', ma questo è esattamente il lavoro dell'amico Donald e dei suoi re Magi, no? Nihil sub sole novum. Io so due cose:

      1) male non fare, paura non avere;
      2) le cose andranno come spiegano Reinhart e Sbrancia.

      Cioè come dico io.

      E quindi: "lasciamoli ragliare, col quotidiano in mano, lasciamoli ragliare, sono un italiano...".

      (una cultura musicale a 360 gradi, lo ammetto: vado a numerare i bassi di Fontana...).

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    2. A proposito. Ormai Donald ha le ore contate, con il bel caratterino che si ritrova la stessa sua creatura si sta ribellando e a breve lo butterà fuori. Che poi è la storia dei grillini che a breve cacceranno Grilleggio.

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    3. Dai... lo sai che sono una vecchia pettegola, ma non capisco a cosa alludi... E purtroppo non ho tempo per approfondire, sto limando, limando... (non segando, caro).

      E poi, inutile parlarne, tanto ormai devo chiudere il blog.

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    4. Bagnai scrisse:
      > E poi, inutile parlarne, tanto ormai devo chiudere il blog.

      OMG Prof., perchè questa brutta cosa?

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    5. Niente di che. Pettegolezzi appunto. Alludo a corrispondenza tra il papero e i referenti regionali. Lettere in cui si sparano veleni per protagonismi, arrivismo, egocentrismo. Molti referenti sono ormai contrari al suo modo di fare e prendono le distanze da lui. Stessa cosa accade nel M5S, in cui l’ormai famoso Favia pensa ad un suo movimento. Mentre il movimento dei silurati e dei delusi è stato già creato, si chiama Movimento revolution.
      A proposito di allusioni che significa “E poi, inutile parlarne, tanto ormai devo chiudere il blog”?

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    6. Professore, a questo non può non rispondere, non può farci soffrire così: cosa vuol dire "TANTO ORMAI DEVO CHIUDERE IL BLOG" ?
      Non vorrà mica dire che Goofy chiude? è uno scherzo? una battuta di cui non capiamo il senso? Lascerà 762 poveri orfanelli? la prego ci risponda!!!!!

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    7. ;-).

      No? Ok, ok, la metto giù in termini seri.

      Poi ci sarebbe anche quella storia del πάντα ῥεῖ ma siamo sempre lì.

      Schneider [(@solipsismo:) mistico]

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    8. Ma perché DEVE?
      Solo l'altro giorno diceva di voler pubblicare le sue lezioni...

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  4. Ho l'impressione che sugli ingegneri abbiamo idee piuttosto simili...

    Comunque la prostituta di condominio è una bella idea. Chissà se qualche partito la metterà nel programma elettorale?

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    1. Sono ingegnere e mi tocca mettere qualche puntino sulle "i" per difendere la categoria.

      Intanto vi ricordo che se oggi potete comunicare facilmente lo dovete a noi ingegneri. Non tanto perché abbiamo inventato Internet (questo è solo in parte merito della categoria) ma perché negli anni che vanno dall'inizio dei novanta fino all'esplosione dei social networks siamo stati in buona parte noi, i vituperati "ingegneri", a diffondere la tecnologia che oggi tutti voi usate. E per diffondere intendo "costruire le reti e sviluppare le piattaforme".

      Ancora pochi anni fa, la maggior parte degli "intellettuali" si faceva un punto d'onore di rimarcare che loro "non sapevano usare il computer".

      E va bene, va bene così. Noi ingegneri siamo poco più che operai specializzati. E ci capita spesso di dire sciocchezze, per una ragione che adesso vi spiego. Noi ci appassioniamo così tanto al problema di "far funzionare le macchine" che spesso, tutti presi da ciò, finiamo per dimenticare che esiste una cosa chiamata "ricerca fondamentale". Ma voi, che potete fare "ricerca fondamentale" anche grazie ai nostri marchingegni, nun ve potete allargà troppo, finendo con l'assumere un atteggiamento offensivo. A chi venite a rompere i cabasisi quando non riuscite a collegarvi? A noi, o sbaglio?

      Ma la cosa che mi fa più infuriare, e che non accetto, è che le "prese per il culo" degli ingegneri non vengono solo da persone che fanno effettivamente "ricerca fondamentale" (dalle quali sono alla fin fine accettabili), ma anche da gente che non fa e non sa fare assolutamente nulla, e semplicemente si accoda ad una moda che va per la maggiore.

      Per cui, caro signor Peppe Dandini, sa cosa le dico? Provi ad immaginare come sarebbe la sua vita senza questi stupidi ingegneri, sempre che Lei abbia abbastanza fantasia da immaginarlo, e poi ne riparliamo. Okkei?

      Sbaglio, o il Prof. bagnai se l'è presa parecchio quando la categoria degli economisti è stata insultata dal papero? Me devo 'ncazzà pure io per ricordarvi che gli ingegneri vi servono, eccome?

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    2. Piano con le generalizzazioni...
      :)

      P.S.
      I tre link rimandano tutti a vox...

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    3. A cazzaro! Ma io mica ti ho detto che sei massone raccomandato e pure ignorante. Va bene: qui non si butta niente. Farò un bel post "Ingegneri" con roba che è finita nel cesso del blog, e poi vedrete voi se non riuscite a estrarre un denominatore comune...

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    4. P.s.: il "cazzaro" era per "eco", con il quale sono in affettuosa confidenza. A Giorgio grazie per la segnalazione. Ho un problema da quando sono stato costretto a passare a Firefox. Non so dirti perché, ma nella finestra di Explorer mi era più immediato copiare gli URL. Qui non sempre riesco al primo colpo, quindi mi capita di incollare due volte lo stesso.

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    5. A Prof., io me la prendo se TU (ma non gli altri) prendi un po' in giro gli ingegneri. Soprattutto quelli che sparano fesserie e credono che, siccome loro conoscono la differenza tra un motore sincrono e un motore asincrono, sono per ciò, e solo per ciò, abilitati a parlare con supponenza di qualsiasi argomento sembri alla loro portata perché presuppone la conoscenza di qualche strumento matematico. Nulla di più sbagliato, ovviamente.

      Detto questo, però, voglio ricordare che la stessa "supponenza" la dimostrano i ragionieri, i dottori commercialisti, i medici, i biologi, i fiscalisti, i consulenti finanziari (do you remember eurizon?) e via dicendo. Ma allora, perché insistere con questa storia degli ingegneri? Se mi permetti, io ho il diritto/dovere di difendere la categoria da una criminalizzazione culturale generalizzata. E ho intenzione di farlo fino all'ultimo. Pertanto delle due: o si dice "gli ingegneri, i fiscalisti, i consulenti finanziari (do you remember eurizon?), i ragionieri, i dottori commercialisti, i medici et cetera et cetera), e allora ci posso stare, oppure scasso i cabasisi. Es claro?

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    6. Ma certo, ma certo...

      Mettiamola così: vogliamo dire che non esistono malattie professionali? Va bene. Non esistono. Contento?

      E ora, se invece vuoi far contento me, mi sblocchi il sesto Goofy per favore? Così parliamo di altro! E mi aspetto la tua recensione A&G... che non arriva... non perdere tempo sui blog! A presto.

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    7. Nella concitazione ho dimenticato un "non". Volevo scrivere: "A Prof., io NON me la prendo se TU (ma non gli altri) prendi un po' in giro gli ingegneri".

      Si capisce che sono un "tantinello" inkazzato?

      Perché accetto che il prof. Bagnai prenda in giro gli ingegneri? Semplice, perché riconosco che se lo può permettere. Gli altri, però, stiano parati. E chiudiamo la qui.

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    8. Ma ‘sti ingegneri hanno preso il posto dei carabinieri?. Un ingegnere deve avere tanta fantasia e tantissime conoscenze di base per poter fare bene il sua lavoro. Deve avere l’approccio multidisciplinare che comprende anche lo studio di economia e della finanza. L’uso di matematica nei libri universitari di economia e anche nei suoi Mr.Goofy e di facile comprensione per un ingegnere. Quindi se un tale vuole acquisire le nozioni di economia lo può fare agevolmente. Non sono sicuro che per un economista sarebbe agevole lo studio di materie tecnico scientifiche. Vedo però che in giro ci sono tanti economisti che dicono le cose insensate di economia e che hanno un’impronta ideologica piuttosto che scientifica. Recentemente mi è capitato di leggere un’intervista del Mr. Krugman ad un quotidiano Croato dove dice, sintetizzo:

      - la UE starebbe molto meglio oggi se non fosse stato adottato l’euro
      - l’euro rende il superamento della crisi molto difficile
      - non si può tornare indietro perché il costo di abbandono sarebbe troppo alto, quindi avanti con l’eruo
      - per uscire dalla crisi bisogna spendere, spendere, spendere
      - poi dice che per la Croazia il mantenimento della propria valuta sarebbe sbagliato perche è un paese piccolo in mezzo dell’Europa e che avrebbe alti i costi delle transazioni(?) e che sarebbe un esempio negativo da manuale se non adottasse l’euro

      Ora, Mr. Goofy, al netto di voler essere contr intuitivo perché un autorevole economista di cui lei si fida (l’ho letto in qualche suo post) dice le cose diverse da quelle che ci insegna Lei? Capisco il Suo sforzo di difendere la Sua categoria ma prima di fare il post “ingegnere” potrebbe farne uno per i suoi autorevoli colleghi?

      Saprei cosa rispondere al Mr. Krugman in gran parte grazie alle dritte che ci dà Lei Mr. Goofy ma non so l’indirizzo dove mandargli la letterina. Prima o poi lo troverò e allora ….

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    9. Guarda che io per i miei colleghi di destra, centro e sinistra ho avuto talmente tanti pensieri affettuosi che mi sto risparmiando la noia di presentare domanda al prossimo concorso! Leggi, leggi, che ce n'è...

      Krugman è un compagno che sbaglia.

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    10. Non si preoccupi del concorso, sicuramente lo vince anche se ha elargito i pensieri affettuosi, niente paura si ricordi che i suoi colleghi sono contro intuitivi

      a proposito di Krugman ed affini io non li supporto perché li ritengo criminaloidi che non se ne fregano della gente che soffre a causa di strade sbagliate però da percorrere perché ci portano alla salvezza

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    11. Be' ieri Giavazzi dalla Gruber s'è messo a fare l'ingegnere: "i pannelli fotovoltaici non servono a nulla, che li abbiamo incentivati a fare, basta verniciare il tetto con una vernice speciale".

      A proposito: ho realizzato solo da poco che il suo articolo "The Advantage of Tying One's Hands" in italiano è "Il vantaggio di legarsi le mani" o, forse meglio, "Il vantaggio di farsi legare le mani"... nel condominio c'è posto anche per un masochista? :)

      Comunque io sono stato vaccinato: un amico scultore, laureato però in economia e commercio (strano, no? :) per compiacere la famiglia, mi raccontava sempre una barzelletta che non faceva ridere ma che finiva così: "stupido, cretino, deficiente,..., ingegnere!" :)

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    12. Quanto hai sofferto...

      Ma sei proprio sicuro di voler aggiungere a queste sofferenze anche quella della lettura delle lettere dei tuoi colleghi? Perché io ti accontento subito. E poi vengo a casa tua a installare i pannelli solari, cosa che so sicuramente fare meglio di te, visto che i tuoi colleghi sanno l'economia meglio di me!

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    13. @ eco
      Che esagerazione! Uno strizza l'occhio (la mia non era neanche una battuta) e si scatena il putiferio.
      In tutta franchezza trovo la cosa abbastanza deprimente.

      PS: giusto per la cronaca, non che abbia importanza ovviamente, sono un informatico con quasi trent'anni di esperienza.

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    14. No, grazie. Non sono masochista, io :)

      Però ho trovato nel libro di Acocella (Elementi di politica economica, p. 81) questa definizione che forse può spiegare tante belle lettere di ingegneri:

      Y = π * (1-u) * FL/P * P

      dove Y è il prodotto, π è la produttività media del lavoro, u il tasso di disoccupazione, FL/P il tasso di attività (rapporto tra forze di lavoro e popolazione) e P la popolazione. :)

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    15. non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare, non lo fare... Cavolo...

      Dai Eco, si scherza ;-)

      Schneider (cane)

      Ps: Leibniz col numero 1???

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  5. Prof. una domanda OT... Dove trovo i dati sull'export della Germania UEM ed extra UEM dal 1998 al 2007?

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  6. E dajè pressò,così me ne torno a casa a fare il forestale,e come dice Cetto saremo in tre a fare la guardia ad un piccone......Come dire un colpo di mouse,uno di piccone ed uno la sera alla mignotta de condominio!Ma se la sente il generatore automatico di frasi postmoderne,non ha previsto neanche un mignotto,la denuncia al tribunale dell'Aja.

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    1. Lui ci tiene così tanto a sposarsi, che in cambio sponsorizza perfino Prodi al Quirinale. Amor omnia vincit.

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  7. Ascolta,
    è ora che ci dai un taglio
    con questo commenti
    tutte le volte ho un'orgasmo mentale.

    Mentalmente ho tante di
    quello occhiaie,
    che ho le borse alle ginocchia.

    Sai che scherzavo,
    continua cosi,
    che vai,
    e ci fai andare alla grande
    e con intelligenza
    (che non guasta mai)

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  8. prof mi perdoni l'o.t.
    questo deve per forza leggerlo. l'autore a quanto pare è il Chief Economist Fondo d'investimenti dell'Oman

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/15/caimani-trote-grilli-e-camaleonti-bestiario-del-referendum-sull’euro/348313/

    l'eventuale uscita dall'euro descritta come le cavallette e l'uccisione dei primogeniti...
    APOCALIPSE NOW!

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    1. Ma tu pensi che ho tempo da perdere così? Lo leggo a ottobre.

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    2. Ti voglio bene, hai sempre una risposta geniale per ogni cosa! Rallegri le mie giornate di ufficio!

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    3. Ma io ho solo detto la verità. Guarda, credo che lo abbia letto rockapasso, che è un'ammiratrice del George Clooney di Campobasso (fa pure rima). Poi me lo faccio raccontare. Tu stampalo, che fra tre mesi ci facciamo una risata sopra (dico così per dire...).

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  9. Mi scuso per l'off-topic ma questa è bellina. Bagnai, penso che si farà due risate anche lei.
    Voi su Facebook alla pagina "Euro basta usciamo dall'euro adesso! Raccogliamo le firme", non ci volete venire ma vi perdete uno spettacolo. Da ieri due tizi stanno discutendo. Ometterò i nomi. Uno immagino sia un lettore di questo blog e lo chiameò Goofy mentre l'altro e' un piddino all'ennesima potenza e lo chiamerò Espertone.

    Il povero Goofy si è pazientemente sorbito affermazioni singolari come quella che la Germania, grazie all'Euro, avrebbe protetto l'economia tedesca. Poi la solita svalutazione, iperinflazione, ecc.ecc. in caso di ritorno alla lira.

    Ad un certo punto Goofy scrive:

    "Caro XXX, Bagnai le sue affermazioni le dimostra con i dati e tra poco dovrebbe scrivere un libro nel quale immagino fara' altrettanto. Attendo con impazienza un suo libro ove dimostrera' il contrario e mi illustrera' i grandi benefici dell'Euro, dati alla mano. Perche ' e' troppo semplice parlare di superinflazione, svalutazione spaventosa e fallimento senza metterci neanche mezzo dato o grafichetto. Io potrei dire che se usciamo dall'Euro ci invadono i marziani".

    Risposta dell'Espertone:

    "Non ho nè il tempo nè la voglia di scriverlo. Richiede un impegno prolungato nel tempo per chi, come me, ha un lavoro serio. Certo, se fossi uno che lavora 10 o 15 ore la settimana, come fa Bagnai, sarebbe differente".

    Ahahahahahahahahahahahah lui il libro lo scriverebbe ma non ha il tempo perché ha un lavoro serio! Mica come lei, Bagnai, che oltre a scrivere cose sbagliate, non fa nulla dalla mattina alla sera! ahahahahaha

    Spettacolo di piddino, convinto di aver capito tutto e fa pure il sostenuto. Invece non si accorge che con l'Euro lo stanno trapanando analmente da anni.:-D

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    1. Notoriamente per un docente universitario scrivere un libro non è un lavoro. Il lavoro (lavoro durissimo, vi assicuro) sarebbe (secondo lui) promuovere i figli di tipi come questo, i quali, del tutto incolpevoli, ne ereditano il patrimonio genetico. Per fortuna credo che non abiti a Pescara! Fra i miei studenti un simile caso clinico non si è mai visto. Ma fatelo andare, fatelo andare, che la gente capisce...

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    2. Come si dice, è un film già visto, e voi sapete nel nostro caso chi è il marchese e chi il gendarme....(e il baro? quello è più difficile, stanno barando tutti!)

      porter
      ingegnere (che non si prende troppo sul serio)

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  10. Prof speriamo che quello che dice si avveri al più presto, altrimenti rimarrà ben poco da difendere (gli industriali tedeschi ringraziano).

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  11. Ma ieri sera il confronto (incontro?) Giavazzi-Fassina dalla Gruber?!?!?!?!?!?

    1. Mi sembra che erano entrambi daccordo nel tagliare la spesa pubblica (con qualche finto distinguo di fassina).

    2. Giavazzi non ha detto però di quanto la vuole tagliare.

    3. il servizio della Gruber diceva che al max in UK sono riusciti a tagliare 81 mld sterline (mi sembra) in 5 anni

    Domanda: ma che ci cambia a noi se il debito è 1.900 mld o 2.000?
    la spesa per gli interessi non è sempre una palla di quatrini colossale?

    RispondiElimina
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    1. Visti bene, belle inquadrature.

      Lombroso was right.

      Porter
      ingegnere che ha letto ANCHE Delitto e Castigo (e MOLTO altro...)

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  12. C'è questo post di (ebbene sì, beppe grillo) che prevede che l'euro si spaccherà tra due anni (per le motivazioni vedere l'articolo). Ora, quello che "me fa strano" è che a quanto pare beppe le idee chiare sulla situazione ce le ha, ma ancora sull'euro "ciurla nel manico". Possibile che uno come lui non cavalchi il malcontento sull'euro, ma sopratutto non dica le cose come stanno (come di solito dice di fare?).

    Ah, il link:
    http://www.beppegrillo.it/2012/09/la_ritirata/index.html

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  13. Dopo la lettura di questo post sono costretto a fare outing
    (mi scuso per il linguaggio... ma così è)

    Io sono frocio per:
    (in ordine rigorosamente cronologico dell'epoca di conoscenza)
    - Peter Townshend : per quello che ha composto e suonato,
    - Francesco Totti : per i suoi 215 gol, le migliaia di assists e i momenti di puro godimento fisico e psichico che mi ha regalato
    - Prof. Alberto Bagnai : per quello che mi ha insegnato, quello che mi insegnerà ma sopratutto per come smerda i Piddini

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    1. Però Prof, lei come Totti, dovrebbe giocare "15, 20 metri più dentro il campo. Lì vicino alla linea laterale nemmeno lui può essere così pericoloso." Parole di Zeman!

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    2. "Ma dopo, però, i conti bisognerà pur farli. Quando si uscirà, e si vedrà che lo si poteva fare [...], che l’economia riparte [...], che i mercati ci danno fiducia, perché ce la daranno, perché gli conviene [...]"

      Oggi mi sento catastrofista (la Lazio prima in classifica non la prevedevano manco i maya): mi sono perso un passaggio o il discorso è che a noi i mercati ci danno fiducia e l'economia riparte perché siamo un paese che fa manifattura, ha lavoratori specializzati, ricchezza privata e risparmi, una buona imprenditorialità etc.? Allora mi chiedo: visto che l'euro e la gestione della crisi ci stanno portando a disperdere gran parte di questi "asset" (tra chi porta fuori i capitali, chi viene licenziato, chi chiude l'azienda, chi cede alla criminalità organizzata, etc.), è possibile immaginare un "break even" degli euristi: un momento in cui l'averci tenuto dentro a forza renderà inutile uscirne?

      Ovviamente non le chiedo grafici calcoli e stime temporali, mi chiedo solo se è così sicuro che "andrà bene", e se questo deriva dalla convinzione che l'"ipotesi" che ho fatto io non sia possibile o semplicemente che si uscirà prima di questo fantomatico momento (il "ne riparliamo tra due-tre mesi..")

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  14. Concordo di per sè con lei, professore. Anche se considerare il consenso del popolo "reale" è considerare una falsa realtà. Chomsky ed Herman hanno ben delineato il "modello di propaganda" e, seppur ognuno ragiona con la proprio testa, la realtà è veicolata da un insistente presenza di informazioni deviate (le stesse poste sotto critica da lei). Quindi, anche se un referendum pro euro avesse vinto, il suo blog avrebbe senso di esistere in ogni caso e la critica ad un Europa che non ha rappresenzata anche. (anche se, a livello di concetti, bisognerebbe aggiungere una critica alla rappresentanza e alla democrazia rappresentativa)

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  15. Infatti, chi ha mai detto che dominare la propria politica monetaria significhi "corruzzzzziooone"? ineffffficienza, spreco, clientelismo.... mmah... E in base a che cosa facendola controllare ad altri significhi il contrario?

    A proposito d'inflazzzione.... più di una volta mi capita d'imbattermi in piddini (forse meno piddini) che individuano in Keynes l'idea di battere moneta e bla bla bla bla fino ad arrivare a fenomeni inflativi che il keynesismo non ha saputo affrontare, poi su wikipedia si legge:

    "La stagflazione è un fenomeno presentatosi per la prima volta alla fine degli anni sessanta, prevalentemente nei paesi occidentali; precedentemente inflazione e stagnazione si erano invece sempre presentate disgiuntamente. La contemporanea presenza di questi due elementi mise in crisi la teoria di John Maynard Keynes (e le successive teorie post-keynesiane) che, per oltre 30 anni, era stata la spiegazione più convincente per l’andamento dei sistemi economici, oltre che valido strumento di politica economica per i governi di paesi ad economia di mercato."

    .......

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    1. Devo scrivere un post su Wikipedia Italia. Perché, amici, capisco scopiazzare, ma almeno scopiazzate bene. Ma lo vedi questo come scrive? Quanto aveva in italiano alle superiori?

      Dai, su... Se è gratis non può funzionare, non in Italia (con buona pace di Marco Basilisco...).

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    2. dalle mie parti si dice: "tant spienni e tant'appienni". Tanto spendi e tanto appendi.

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    3. Con Wikipedia siete ingiusti!
      Prima di tutto a caval donato non si guarda in bocca, poi come per tutte le informazioni (in internet, ma anche su carta) vale la stessa regola: non prendere nulla per oro colato, ma controllare la fonte e confrontare le versioni di diverse fonti.
      Insomma è una bella risorsa, si sa come funziona e quali sono i suoi limiti: sta solo alle persone farne buon uso.
      E non fatemi i puristi scandalizzati, che tanto la usiamo tutti!

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  16. Alsund dice che dobbiamo tenerci l'€uro "quasi" ad ogni costo perché le unioni monetarie che sono collassate nell'ultimo secolo in europa (Impero Asburgico, Urss e Yugo) sono "tutte finite con disastrose iperinflazioni".

    http://www.voxeu.org/article/why-collapse-eurozone-must-be-avoided-almost-any-cost

    ma mica l'ho capito bene sto meccanismo..

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    1. Guarda, il meccanismo è molto semplice.

      Oggi ci sono due modi di guardare alla storia.

      Il modo A consiste nel dire che qualsiasi cosa si dica non va bene perché oggi è tutto diverso perché c'è la Cina, la globalizzazione, ecc. (tutte cose inventate la settimana scorso, notoriamente).

      Il modo B è quello di questo tizio: si fa un gran fritto misto in cui si dice che invece tutto è (o era) uguale, e quindi se, putacaso, un conflitto mondiale porta al crollo di una unione monetaria, allora il crollo di una unione monetaria porterà a un conflitto mondiale.

      Questa è gente che se va proprio di lusso ha letto Ken Follett, capisci? Poi fanno gli intellettuali. E tu faglielo fare. Il meccanismo non si capisce perché non c'è. Certo che se c'è una guerra magari c'è iperinflazione (anche perché tutti sono occupati, a fare un lavoro molto piacevole). E certo che se la guerra la perdi ne paghi le conseguenze. Cosa cazzo c'entri questo con l'euro non è dato né sapere né chiedere.

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    2. Ah ecco perché non ci avevo capito un cacchio! E ci ho pure perso mezz'ora per cercare di capirlo!

      Grazie mille

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  17. Scusi ma non resisto. "Quando leggo cose del tipo Come reagireste voi, inclusi quelli favorevoli all’ uscita dall’ euro? Se avete un conto in banca dovreste contemplare la prospettiva che il vostro gruzzoletto verrà ridenominato in una valuta che, nel migliore dei casi, si svaluterà del 30-50%. Inoltre i vostri stipendi non saranno più sufficienti per pagare la benzina o il computer nuovo e tantomeno l’ultimo smart-phone. Quella è roba che si paga in dollari o in euro, non con i pronunciamenti allucinati sui siti web o le grida isteriche profferite da labbra siliconate nei talk show."
    sento l'impulso irrefrenabile di mostrarle come lavora subdolamente i terroristi della svalutazione.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/15/caimani-trote-grilli-e-camaleonti-bestiario-del-referendum-sull%E2%80%99euro/348313/
    Cioè stiamo parlando di uno che si vanta di essere Chief Economist Fondo d'investimenti dell'Oman.

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    1. A parte il terrorismo sulla svalutazione ( 30%-50%...manco fossimo al Grecia!) ma poi ci fate caso quali sono i primi problemi che tutti pongono? " Il computer, l' i phone, il cellulare"... Per carità io ho tutti e tre ( se ti fanno un regalo uno non rifiuta da certo ) ma facendo parte di quella massa di giovani disoccupati ( sono ancora studente ma intorno mi guardo) ma ti pare che il primo problema che mi pongo sono quanto mi verrà a costare l' elettronica o il viaggio all' estero???? Roba da matti... qui la de industrializzazione continua e il problema degli espertoni è che " importeremo di meno" in pratica... ? Che magari, non so, chiuderà qualche euronix e aprirà qualche piccolo pc point in più che aggiusterà il nostro computer che cambieremo meno spesso? (Sto divagando?)

      Ma il problema di fondo è che questi espertoni anziché prendersela con chi li sta esponendo ai " " " rischi della svalutazione" " ", ovvero con chi dentro all' euro ce li ha messi, se la prendono con chi, come in questo blog, mostra i dati che dimostrano che l' euro non sta in piedi. Ma del resto parliamo di persone che ( esempio: nella mia famiglia ) ti ricordano di quando negli anni 70 c' erano " le domeniche senza macchina" per lo shock petrolifero e poi però anziché collegare questo fatto con l' inflazione a due cifre gli si aziona il tic dell' " allegra stampa di moneta dei politici". Hanno vissuto il 92 ( pure io, ma c'avevo 3 anni ) e se gli fai notare che difendere il cambio non era né virtuoso, né coraggioso, né patriottico ma fu solo una perdita di tempo ( e risorse...) e che oggi la situazione è abbastanza simile la reazione è: o il mutismo più assoluto, o che "stavolta è diverso, la crisi è diversa,è più dura ( appunto!),la cina non c'era" o ti ricordano che " ma adesso non devi cambiare le monetine" ( preoccupazione fondamentale come quella dei cellulari no?)

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    2. Ma...potenza di goofy, il post dello sceicco "beige" ha fotografato una situazione di questo tipo:

      - commenti che lo ridicolizzano super-liked;

      - "giocoforza" troll piddini che si mobilitano (soliti noti e annessi) che si sforzano di fare sarcasmo sui post popolari che non raccolgono altro che...il proprio isolamento patetico di pasdaran della menzogna;

      - sceicco beige che interviene per ribadire "sarebbe un disatro" (punto. Lo dico io!...Emecojoni!);

      - alla fine effetto "straniante": Italia spaccata in due. Popolo pensante da una parte; piddini trollanti a ambiziosi di mettersi in luce, alleati dei liberisti della finanza international, dall'altra. Mi sa' che una volta "imprimatur secretum veritas NEC mysterium" e, allora, 'un c'è lotta (popolo svegliati, anche solo un pochino, abbasta co' sti quattro perecottari)

      La Verità è ccom’è la cacarella,
      che cquanno te viè ll’impito e tte scappa
      hai tempo,fijja, de serrà la chiappa
      e stòrcete e ttremà ppe rritenella.

      E accusí, ssi la bbocca nun z’attappa,
      la Santa Verità sbrodolarella
      t’essce fora da sé dda le bbudella,
      fussi tu ppuro un frate de la Trappa. (Trilussa)

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    3. Conserverei a futura memoria questo commento di Scacciavillani.

      "L'euro rappresenta l'impegno dei paesi con una storia di instabilita' corruzione, malagiustizia, malamministrazione, arretratezza eccetera di diventare civili. Quindi e' una faccenda che va al di la' delle banconote. Purtroppo un paese di furbastri ha scelto di farsi governare da un Berlusconi e i suoi compari con la coppola. E ora vorrebbe cedere alle sirene di un branco di demagoghi e di sgallettate incapaci."

      Al che uno si dice: "Ma questo è scemo".

      Mi sembra parecchio meno "civile" permettere che i Greci muoiano di fame, o che Alba Dorata sia in parlamento.

      Ps. Non mi ero aaccorto fosse Scacciavillani!

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    4. Allora se lo tirate in gioco approfitto per fare una domanda al prof. Per ora gira sul loro sito “alimentare il declino”, mi pare si chiami così, un post in cui si critica Krugman, spacciato per estremista comunista (magari!). Sostenendo le tesi di Rogoff-Reinhart (viva i tagli, via lo Stato, si accomodi FMI) viene sbandierato l’esempio delle economie baltiche. Vorrei un parere tecnico del prof. Ho controllato velocemente la Lituania, e mi pare di aver intravisto sul sito dell’ILO aumenti di disoccupazione e riduzione dei salari reali con ripresa del PIL, dopo la crisi di liquidità e l’intervento del FMI. Che ci sia sotto un modello alla HARTZ?

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  18. Profe, neanch'io ricordo cos'è successo nell''81. Perciò manda anche a me una copia aggratis del suo libro?
    P.s. (datato) Non si dimentichi, Profe, che anche il Gaddus era ingegnere... be', un po' anomalo, però...

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  19. P.s. 2 (a puntate, so che a lei piacciono):
    Se mi permette, non sminuisca troppo il Ken Follett (semmai c'è Coelho, e Dan Brown, e Faletti, e Piperno, e...). Io del Follett lessi un libro (avuto in omaggio) e... mi piacque, ma mi astenni dall'approfondire

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  20. Prof però almeno un piccolo complimento a Ventura89 facciamolo. Ora so che non tutto è perduto (ancora). E che tra i "bamboccioni" c'è magari pure quello, della generazione giusta per i tempi, che ragione e che potrebbe contribuire a tirarci fuori dai guai.
    Obrigado! (Per solidarietà ad amici portoghesi che soffrono)

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  21. Analisi politica sempre condivisibile, più di quella tecnica. Sulla data del declino più che il 1981, fisserei il 1978. Interessante questo post di Tringali a proposito del ruolo del PCI (poi ci sarà il declino quando vincerà l’ala moderata) e anche del nostro Presidente della Repubblica.

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  22. forse ho mimenticato il link del post di Tringali. Mi scuso per al fretta.
    "Lo SME, l'euro e la sinistra italiana"
    http://www.main-stream.it/

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  23. Co' 'sta storia del dogma dell'"inflaZZioneZZero" hanno veramente scassato la minchia, tipo Cocacola Zero....
    Naturalmente è per il bene della vedova, dell'orfano etc etc...

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  24. Questo lo voto come post del mese.

    Io intanto proseguo l'opera di demolizione dei piddini che incontro sui forum. Cinico e inesorabile, grafici alla mano, senza pietà. Pietà l'è morta!
    Osservo anche un indebolimento delle loro difese. Come ha già scritto qualcuno, ormai si rifugiano nel "questa volta è diverso, nel '92 non c'erano i cinesi" (capitato anche a me, più di uno). Ultimi scampoli di resistenza prima che lo tsunami della verità li travolga del tutto.

    Visto che si parla di ingegneri, m'è venuta una domanda: un ingegnere più o meno è in grado di dirmi quale carico può reggere una struttura prima di arrivare alla rottura.
    Mi domando se in economia è possibile fare la stessa cosa riguardo agli agganci valutari (o moneta unica). E' possibile individuare un "punto tecnico di rottura", superato il quale l'orrendo accrocchio diventa insostenibile, o dipende prevalentemente da ragioni politiche e sociali, ossia da quanto un popolo è disposto a sopportare impoverimento, scippi di sovranità e ricatti come l'OMT?

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  25. @EcodellaR
    i commercialisti? ahahhaa
    poverini, sono e siamo consapevoli della nostra ignoranza e sa perché?
    Perché la "materia" è così vasta che non la conosce nessuno.. infatti (qui al Sud) sono (siamo) un pugno di pecoroni e tutti ne siamo consapevoli.

    invece gli sfottò andrebbero bene ai ragionieri commercialisti e sa perché?
    Perché non avendo una forma mentis accademica non hanno sviluppato quelle logiche di interpretazione delle normi né di strutturazione dei pensieri per risolvere i problemi.
    Ma si sentono come i dottori commercialisti.

    sugli ingegneri.
    secondo me il discorso riguarda il fatto che (a parte matematici e fisici che mi sembrano inferiori come numero) dal punto di vista delle loro munizioni culturali sembrano superiori avendo studiato analisi 1, 2, (3), geometria 1, 2 (per dire!), fisica 1, 2...
    uno scibile incomparabile per il 99% della popolazione.
    99% ed oltre!

    però sa qual è il punto? che quando discutevo con un ingegnere di pallavolo tutta questa competenza va a farsi benedire!
    però è grazie ad un ingegnere (Paolo Evangelista) che le curiosità sulla "meccanica" di squat, stacchi, panca sono accessibili alla vasta area degli utenti della palestre!

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  26. @Alessandro
    io penso che Fassina sia consapevole dello schifo dell'euro ma che da bel politico venduto se ne stia zitto per tenersi il posto.
    però un pizzico di anima ce l'ha e si capisce dalle parole.
    Giavazzi dà l'aria del forcaiolo sociale.. questo se ne frega!
    parlava di tagli come se fossero i bigné da non mangiare per non avere una "squaratina".. l'ho ascoltato 3' (tre minuti) ed ho cambiato canale.. ci sono troppe persone disumane che non conoscono i primi 12 artt. della costituzione

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    1. Ho la stessa identica impressione. A me ricorda (del giustamente pluricitato padre Pizzarro): "Io credere in Dio? Ma che c'entra...quello è lavoro".

      E gli si addice pure bene anche la poesia di Trilussa postata da 48 qui sopra :)
      "... folle corsa lungo la strada dell`ammanettamento dei risicati spazi nazionali della politica...." Ops! stringi le chiappe Ste'!!

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  27. Le tesi sostenute da Bagnai sono sostenute anche dai Trade and Development Reports dell'ONU, che presentano una visione estremamente critica del Washington Consensus. L'ultimo report lo trovate qui:
    http://unctad.org/en/PublicationsLibrary/gds2012d1_en.pdf
    Sull'indipendenza della politica monetaria e anche economica dallo spazio politico (democratico) vi segnalo questo passaggio dal report che ho linkato: "Il rapporto ONU Trade and development (TDR) del 2006 ha evidenziato non solo che la riduzione dell’autonomia politica è stata il risultato di accordi commerciali e di investimento presi dagli Stati nella sede di trattative internazionali; anche il processo di policy making è stato vincolato anche dalle condizionalità connesse ai prestiti delle istituzioni finanziarie internazionali.
    Le condizionalità connesse al credito sono proliferate a partire dagli anni ’80, estendendosi progressivamente in aree strutturali e persino non economiche, senza tenere adeguatamente in conto le specificità di ogni Paese.
    In aggiunta, oltre a queste limitazioni “de jure” dell’autonomia politica, vi sono numerose e importanti limitazioni che risultano “de facto” che derivano dalle decisioni politiche relative alla forma e al grado di integrazione di un Paese nell’economia internazionale.
    Il TDR del 2006 considerava queste limitazioni alle politiche macroeconomiche potenzialmente ancora più gravi di quelle sulle politiche commerciali. Una serie di limitazioni dello spazio politico risultarono dall’eccessivo affidamento ai flussi di capitale privato per finanziare deficit commerciali a seguito dell’apertura del conto capitali. Con la progressiva liberalizzazione dei mercati internazionale di capitali e con la liberalizzazione dei settori finanziari, i Paesi hanno conosciuto più frequenti impatti provenienti da shock economici esterni sul loro conto capitali piuttosto che dalla bilancia commerciale. Al contempo, il loro affidarsi ai flussi di capitale privato restrinse la loro autonomia nella conduzione della politica macroeconomica.
    La limitazione dello spazio politico maggiormente degna di nota è costituita dalla perdita della possibilità di usare il tasso di cambio delle valute come strumento efficace negli aggiustamenti economici con l’esterno, o di usare il tasso di interesse come strumento per influenzare la domanda interna e le condizioni del credito, tutto ciò a causa dell’affidarsi al capitale estero privato per finanziare i deficit commerciali a seguito dell’apertura del conto capitali".

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    1. Grazie per l'utile contributo. Due precisazioni da maestrina:

      1) a differenza dei ciarlatani in franchising, io non ho mai detto di sostenere tesi originali (lo ribadisco, a beneficio dei seguaci dei ciarlatani in franchising);

      2) "capital account" in effetti sarebbe il "conto finanziario" della bilancia dei pagamenti, ma il concetto è chiaro: liberalizzazione dei movimenti internazionali di capitali.

      Piccola osservazione: le Nazioni Unite non hanno sede a Kabul ma a Washington (credo, no? Sta lì il palazzo di vetro?), quindi, come dire, dicono quello che può e deve dire un'istituzione che ha sede a Washington, cioè nella capitale di un paese debitore. Peraltro, sono cose di buon senso, economicamente razionali, e che a noi fanno molto gioco (perché siamo debitori anche noi).

      I tedeschi non se ne sono ancora accorti? Se ne accorgeranno. Ricordatevi sempre di Gretchen e der Bufalo...

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    2. Per la precisione il Palazzo di Vetro è a New York, ma direi che in termini finanziari sia da considerarsi "la capitale" anche più di Washington.

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    3. Vedi? Lo sapevo che stavo dicendo una cazzata. Qualcosa mi disturbava, ma da quando scrivo il libro non ho tempo di verificare: tanto ci siete voi, e poi è proprio come dici tu...

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    4. Non intendevo contestare l'originalità delle sue analisi, che al contrario sono importantissime e vitali per il dibattito pubblico. Volevo soltanto mostrare come il Washington Consensus abbia dei contestatori, persino nell'ONU! I Trade and Development reports dell'ONU contestano questa "ideologia" economica già dagli anni 90 (come peraltro lei stesso ha illustrato molti economisti predissero le storture dell'euro con grande anticipo). A mio avviso è utile analizzare come le "riforme strutturali" oggi imposte in Europa fossero già state sperimentate in altri contesti, come l'America Latina, con esiti devastanti e denunciati non solo dall'ONU ma anche dai movimenti sociali. A questo proposito è utile ricordare che le "riforme strutturali" del FMI/World Bank & company prevedano di prassi l'agganciamento della valuta al dollaro e quindi cambi fissi, esattamente come l'euro oggi e lo SME ieri. Spero di aver portato uno spunto utile di discussione e complimenti ancora per l'opera di divulgazione!

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    5. Cesare, forse non ci siamo capiti.

      LE "MIE" ANALISI NON SONO ORIGINALI. CHI PARLA DI "BAGNAI PENSIERO" E' UN PENOSO DILETTANTE IGNORANTE DELLA LETTERATURA ECONOMICA

      LE "MIE" ANALISI NON SONO ORIGINALI. CHI PARLA DI "BAGNAI PENSIERO" E' UN PENOSO DILETTANTE IGNORANTE DELLA LETTERATURA ECONOMICA

      LE "MIE" ANALISI NON SONO ORIGINALI. CHI PARLA DI "BAGNAI PENSIERO" E' UN PENOSO DILETTANTE IGNORANTE DELLA LETTERATURA ECONOMICA

      Quindi non tu, ma io, contestavo l'idea che le mie analisi fossero originali. NON lo sono, tant'è vero che perfino organi dell'establishment della simpatica superpotenza atlantica di fatto spiattellano senza problemi le medesime ovvietà.

      Hai quindi portato uno spunto utilissimo, che citerò credo anche nel libro, se c'è posto, perché indica che ormai tutto il mondo è pronto per voltare pagina, tranne la CE (Cupola Europea).

      Scusa se insisto molto sulla NON originalità delle cose che dico. Anche questo serve a distinguermi dai ciarlatani. Tu non ti sentiresti un po' a disagio se l'idraulico che chiami in casa ti dicesse di aver inventato il rubinetto? O magari l'acqua calda? Ecco, così, giusto per farti capire il rapporto fra pensiero scientifico e originalità, e anche per farti capire cosa provo quando sento parlare di DDT... no, aspetta, TBC.... no, non era così... DVD... insomma: una cosa con tre lettere... non so se mi segui...

      Non sono originale, non ce n'è bisogno, non devi essere un astrofisico per capire che non devi buttarti da una finestra aperta, e se vedi uno che lo fa dal 30° piano non devi essere un medico per capire che c'è poco da fare. Capisci? Basta poco, che cce vo'.

      Ma è IMPORTANTISSIMO dare, come tu hai fatto, ampia evidenza del fatto che ormai all'estero il fallimento del mercantilismo e le sue connessioni organiche con la deregulation finanziaria e i relativi impatti devastanti sulla democrazia sono materia comunemente accettata.

      Grazie, grazie, grazie.

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    6. Grazie a lei per l'attenzione. E' da un anno che studio economia e raccolgo evidenze dirette, soprattutto le "confessioni" spontanee dei soloni che ci governano. Nulla è nascosto, tutto avviene alla luce del sole e viene ammesso e teorizzato. E' come la lettera di Poe: era così in evidenza che nessuno se ne accorgeva. Le riporto alcune "confessioni" di Mario Monti (tratte dal libro/intervista Intervista sull'Italia in Europa, 1998!!!):
      p. 40-41 Domanda del giornalista (Federico Rampini)"Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l'impopolarità dei sacrifici?"
      Risposta di Monti: "Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l'onere dell'impopolarità ESSENDO PIU' LONTANE, PIU' AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po' per volta ha reso grigia e poi nera l'immagine dell'Europa presso i cittadini".
      Mie personali considerazioni: Monti (e non solo, basta leggere le relazioni BCE sul MES) ripete come un disco rotto che il governo dell'economia deve essere "al riparo dal processo elettorale" cioè non democratico. Ora vado a recuperare un altro passaggio in cui dice le stesse cose circa l'indipendenza della Banca Centrale e la costruzione dell'Unione europea

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    7. in questo passo, p.51, Monti spiega come il motore dell'integrazione europea sia stata la paura (o il terrorismo psicologico per uscire dall'eufemismo): "La minaccia esterna di oggi si chiama concorrenza. Questo è un fattore potente di spinta per l'integrazione, anche se l'Europa reagisce troppo lentamente a questa minaccia. [...] Un altro fenomeno che viene percepito come minaccia esterna, e che sta spingendo l'Europa verso una maggiore integrazione, è la minaccia immigrazione. [...] QUINDI LE PAURE SONO STATE ALL'ORIGINE DELL'INTEGRAZIONE, LE PAURE HANNO CAMBIATO NATURA, PERO' RIMANGONO TRA I MOTORI DELL'INTEGRAZIONE".
      Sull'indipendenza della banca centrale (p. 84, fu Monti il relatore del rapporto sull'indipendenza della Banca d'Italia sulla cui base Andreatta decise il divorzio!!): "Il rapporto fra democrazia e Banca Centrale è come un deposito che la politica fa in un luogo di lunga durata a cui affida in custodia valori che ritiene importanti. La stessa politica sa che questi valori saranno meglio tutelati, se affidati a qualcuno che può permetterselo trovandosi AL RIPARO DAL PROCESSO ELETTORALE".
      AL RIPARO DAL PROCESSO ELETTORALE
      AL RIPARO DAL PROCESSO ELETTORALE
      AL RIPARO DAL PROCESSO ELETTORALE
      Monti è un disco rotto, quando si parla di economia, che sia in ballo la commissione europea o lo statuto delle banche centrali, parte il disco rotto... Chiudo qua, avrei altre "confessioni" spontanee da riportare ma non voglio appesantire con troppi commenti. Buon lavoro!

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  28. ESILARANTE DAL FQ:

    Egidio Contini 12 ora fa

    Ma non li avete visti svedesi ed inglesi che essendo fuori dall'euro quest'estate sbarcavanbo sulle nostre spiagge da zattere alla deriva per vendere le collanine? Non vorrete mica ridurvi così anche voi?

    Fabio Scacciavillani 3 ora fa in risposta a Egidio Contini

    Caro Egidio, quelli sono paesi popolati di gente seria, che lavora, non ruba e non elegge i Berlusca o i Bossi e nemmeno i Bersani o i Veltroni. Insomma con l'euro o senza euro rimangono sostanzialmente paesi civili le cui monete rispecchiano questa situazione.

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  29. Bene prof. É cominciata ufficialmente l'era gufynomica dei cripto-piddini inaugurata da un commento letto qualche giorno fa che cominciava rigorosamente cosí "non sono piddino quindi vi dico le cose che ho da dire da non piddino" partendo con la solita lista luogocomunista e terminata nella sua risposta " su questo forum chi é piddino lo decido io...." che tradotto significa "ehm comunque non so come dirtelo, ma insomma... sei piddino..."

    É interessante notare il processo mentale che li porta a capire di aver creduto in fesserie e che li riporta immancabilmente a ripetere le stesse scemenze un minuto dopo averle "capite".

    Non sono piddino...ehm non sono razzista sono loro ad essere napoletani.

    Giuseppe

    RispondiElimina
  30. Grazie a Gaspare di Girolamo che le ha ispirato questo bellissimo post; come al solito sono perfettamente d'accordo con lei: è sempre meglio una democrazia, per quanto scalcinata possa essere, che la migliore delle dittature.

    Hai visto mai, che quando i politici torneranno a essere responsabili e dovranno render conto della politica (anche economica), invece di doversi supinamente adattare ai dictat europei, si sforzino di fare qualcosa di buono? In fin dei conti quando i politici italiani lo potevano fare, non avevano fatto malaccio e qui non si stava affatto male.

    Poi, non credo neanche alla resurrezione di Lazzaro, figuriamoci a quella del PD!!! Però qualcuno spero che da qualche parte salti fuori.
    A me non è mai piaciuto il concetto di partito (di parte). So che poi una sorta di equilibrio lo si ottiene dall'alternanza e dai compromessi tra le parti, ma non sempre il meccanismo funziona (es. quando una parte governa molto a lungo con larga maggioranza) non sarebbe meglio pensare subito a qualcosa che vada bene per il sistema nella sua globalità? Pensare il tutto come a un ecosistema in cui tutte le parti devono stare in equilibrio.

    A me piace lei, professore, proprio perché non chiede privilegi per una parte, ma valuta quello che funziona meglio per la società tutta e il sistema-nazione; il suo approccio è di sinistra nel senso buono della parola, non come i miserabili dottor Livore che detestano i "padroni" e ogni parola che pronunciano è piena di invidia, che sperano solo che vadano in rovina (e poi piangono se perdono il posto).

    Ma ha scritto che chiuderà il blog... vuol proprio dire che chiuderà il blog? Goofynomics chiuderà? Nooooo!!!! La prego, mi dica che non ho capito!

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    1. Spero che non chiuda, ma se ne ha l'intenzione, ne impedira' anche la lettura? Perche' altrimenti mi tocca fare un dump completo del sito, non ho avuto ancora tempo di leggerlo tutto (compresi i commenti che trovo spesso molto utili).
      D'altra parte mi chiedevo (a seguito di qualche sua battutina qui e li' sul suo futuro accademico) se tenere questo blog non la danneggiasse profondamente nel mondo universitario (almeno quello italiano, che a quel che ne so non brilla per meritocrazia). Insomma scrivere goofynomics potrebbe essere un atto di eroismo maggiore di quel che si possa pensare a prima vista.

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  31. @Giacomo G
    Break even point?
    l'euro è un abisso!
    ma avete presente l'argentina?
    ecco.. certo, avranno dissipato tutte le risorse private (dei piccoli privati) ma non penso che una diminuzione del tasso di disoccupazione dal 25% al 7% sia una cosa da sputare..
    Oh, facessimo la stessa cosa al Sud farei i salti di gioia.
    Certo, loro hanno una inflazione PRESUMIBILE del 20% ma se noi l'avessimo al 10% con stipendi che aumentassero del 12%..

    no, secondo me non esiste un break even point perché da una situazione imbalsamata non se ne esce

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    1. Valsandra, mi dispiace contraddirti ma il break even point della logica e del buonsenso (almeno)
      è stato superato il 4 gennaio 1999.

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    2. Non ho capito il tuo commento, Valsandra.
      Io non ho detto, "Arriverà il momento in cui converrà." Anche se è quello che ho studiato, ho letto abbastanza di questo blog per convincermi che l'Euro non crea da sé le sue premesse - del resto, vivo in Italia, quindi ne ho le prove anche non volendole vedere.
      Sto dicendo il contrario - non è che l'Euro è un buco nero, e si risucchia anche la possibilità di far bene uscendone? Non dubito che ne usciremo, come dice il Prof. Mi chiedo: ha ragione a pensare che "Non potranno non essere additati come Giuda" perché ci sarà tutta la ripresa che avremmo ora (quella che avremmo avuto in questi vent'anni) se anziché uscire ora, usciremo tra X anni?
      Se usciamo ora la disoccupazione cala ora; se usciamo tra X anni, e la disoccupazione è aumentata, e anziché essere giovani che non si inseriscono (che, lo dico da ventenne, sticazzi) ci sono anziani che perdono il posto di lavoro per i quali sono esperti e preparati, in settori in cui è difficile che si ricominci ad operare una volta chiuso e si è tagliati fuori dal giro (Alcoa Fiat etc.).
      Questo mi chiedo: il break even era tra virgolette perché mi sembrava evidentemente (in questo contesto) un paradosso. Un punto in cui i costi dell'esser rimasti supereranno anche i guadagni dell'uscirne, per cui si potrà dire che "Non c'era salvezza, abbiamo fatto il possibile", si daranno Medaglie ai valorosi caduti e si intitoleranno vie a Draghi e Lagarde. Abbastanza catastrofista così?

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  32. Per restare in tema Caimani, pare che Colui che Viene da Arcore si sia dichiarato "Contro il fiscal compact".

    Che si stia preparando a sorpassare il PD da sinistra sul serio?

    I numeri pian piano sembrano venire a galla, pare il 48% degli italiani secondo alcuni degli ultimi sondaggi siano orientati verso l'uscita dall'Euro.

    Mi sa che quel "mi candido, anzi no" sia funzionale ad aspettare il momento propizio per rifarsi una verginità a scapito dell'UE.

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    1. Perdonatemi, so che dire "io l'avevo detto" non è elegante, quindi dirò, ai compagni della sinistra per bene e decotta: "io ve l'avevo detto, brutti coglioni, traditori e merde". Ecco, così mi sembra più elegante.

      Ma sai il problema qual è? Che loro sono il nulla, e non sanno fare nulla. Sanno solo lamentarsi di Berlusconi, e non vedono l'ora, 'ste merde, che lui torni al governo, perché così loro (le merde) torneranno a nuova vita...

      Io invece ne farei a meno, se non fosse che per il non trascurabile motivo che quello parla parla e non combina niente salvo i porci comodi suoi. Ma fuori dall'euro lui non ci tira. E il Fiscal compact poteva anche non votarlo.

      Invece chi è che non l'ha votato?

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    2. La Lega non ha votato Fiscal Compact e MES.

      In Spagna si sono acuite le richieste di indipendenza: la Catalogna l'11 scorso ha visto riversarsi in piazza 1 milione e mezzo di cittadini (su 7 milioni di abitanti) a rivendicarla (anche se vogliono restare in europa), altre comunità autonome sono in agitazione, cittadine si stanno dando ordinamenti autonomi (creativi) per sopravvivere alla crisi, anche attraverso espropri di terre (per mangiare) e di case abbandonate dagli speculatori.
      Noi abbiamo i forconi, ecc.
      La Germania rischia di non trovare tutti gli stati a cui vuole imporre l'austerità.

      In Portogallo c'è stata la più grande manifestazione dai tempi della rivoluzione dei garofani, sempre al suono di Grandola. In 40 città e anche di fronte alla sede del FMI. Il governo alle manifestazioni ufficiali è preso a pomodorate.

      Caro Ivan, i risultati dei sondaggi non ce li danno, io non ho la tv, i miei amici non la guardano, ma ho l'impressione che se martellano tanto sull'Europa e tentano pure di rassicurare sullo sprrread, il numero sia più alto di quello che hai tu.

      Appproposito, della serie mi'cuggino, gira voce di un aiuto in $ dal ragazzo immagine alla Spagna purché non chieda aiuto all'Europa.
      E' plausibile? E a noi? L'aiutino?

      Dal fronte casalinghe: salto di qualità: confronto con p-dini (questa grafia indica iscritti al pd). Grazie a Renzi la strada è tutta in discesa.

      Ora vado a dormire con il registratore acceso sui mantra luogocomunisti per condizionarmi e trasformarmi domani in piddina o dottoressa Livore e rispondere al post sul libro. Buonanotte.

      Elimina
    3. tra l'altro Berlusconi non ha detto "la Bce deve stampare moneta" come già hano semplicisticamente titolato, ma ha sostenuto che se c'è una banca centrale (tipo Usa), il centro deve sostenere gli stati in difficoltà (mi pare ispirato alle perequazoni sempre made in Usa).
      Si dica quel che si vuole, ma sta tenendo un filo del discorso che gli altri neanche vedono. Sarà interessante vedere se avrà la forza politica di proseguire nello sviluppo logico di quanto ha impostato oggi.
      "
      l'Europa si è presa il diritto di stampare la moneta e quindi deve essere solidale e sostenere i paesi cosiddetti debitori senza imporre delle regole che anzichè favorire la crescita favoriscono la recessione e l'aumento del debito. Se gli stati debitori dovessero seguire, come purtroppo stanno sostenendo adesso, delle norme di diminuzione dei costi dello stato con licenziamenti, di diminuzione di ciò che lo stato dà alle regioni, di aumento della pressione fiscale: se si seguono queste imposizioni dell'Europa, l'economia anzichè crescere decresce e il debito aumenta"

      http://www.corriere.it/politica/12_settembre_16/berlusconi-crociera-pressione-fiscale-recessione-endorsement-renzi_a1b6d456-fff3-11e1-8b0a-fcb4af5c52c7.shtml

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  33. @Alessandro G
    la vita è fatta anche di eccezioni ma io non ho mai conosciuto un ragioniere preparato..
    sfigato!
    per valorizzare un magazzino (serio) serve un laureato, abilitato con master in contabilità industriale (o cmq controllo e gestione), coadiuvato da ingegneri gestionali visto che queste contabilità spesso seguono belle elaborazioni di business intelligence.

    inoltre molte valutazioni di bilancio seguono una logica di principi contabili che un ragione non ha.
    per non parlare sull'interpretazione di norme fiscali, conoscenze del societario (va studiato all'università e seriamente per l'abilitazione).

    e non parliamo di valorizzazione delle immobilizzazioni quando si parla di valore d'uso o di altre cose.

    CMQ SIA, nel siracusano (ecco) ho visto solo dottori commercialisti sfigati e in generale (avendo avuto rapporti con consulenti strapreparati di Milano) la sfiducia totale in questa professione.
    discorso diverso dai ragionieri che in genere si pongono (auto pongono) ad un livello superiore.

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  34. @Marco
    beh, a che ora?
    secondo me il break even point è un concetto un po' strano in questo contesto poco lineare.
    non lo nominerei pure visto che ci sarebbe pure l'effetto maya.
    Ad ogni buon conto, per come la vedo io, con l'euro il prossimo passo sarò la riduzione dei salari del 40%, la morte della proprietà privata diffusa in Italia (pagatevi il mutuo con il 40% in meno al mese), sanità e istruzione a pagamento.

    vogliamo parlare di break even point senza tenere conto di queste tre cose?
    Secondo me è barzelletta allo stato puro quando si quantificano i danni dell'uscita dell'euro senza tenere conto di queste tre cose (per non parlare di IDE e settore idrico)

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    Risposte
    1. A diverse ore: quelle di apertura dei vari mercati finanziari del mondo
      il giorno del debutto del nEuro. E' da allora che il dado è tratto e la divisa
      diviene "irreversibile" (nelle speranze dei "Pochi")
      La mia voleva essere solo una battuta nel contesto di un confronto che mi è sembrato
      surreale introdotto da Giacomo.
      Per quello che sono stato in grado di imparare dalla Storia, ritengo che
      ogni Popolo differisca dagli altri in quanto a capacità di sopportare
      ingiustizie ed oppressione. (La tolleranza dei Francesi su certe questioni
      e principi,mi sembra inferiore alla nostra ad esempio).
      Come si può quantificare e determinare con un numero o una serie di numeri un fenomeno che implica variabili non solo economiche ma sopratutto culturali? Solo la capacità logica accomuna tutti gli uomini e
      quindi, dal punto di vista logico il break even, a mio avviso, lo si è superato il giorno
      dell'introduzione ufficiale dell'Euro all'interno del nostro (sistema) paese.
      Il 4 gennaio 1999 è morta la capacità logica del Popolo Italiano che ha rinunciato
      al proprio istinto di sopravvivenza. Che poi non se ne sia ancora accorto è un altro paio di maniche. Quando ne prenderà coscienza (in maggioranza)e si riapproprierà del porprio destino? Cosa saremo ancora in grado di sopportare? (Credo che neanche il Prof. Bagnai sia in grado di darti una data o una serie di indicatori economici, superati i quali diremo tutti: e mo' c'avete rottto er....)
      In questo senso il (n)Euro potrebbe rivelarsi un abisso o magari solo un tunnel
      brutto e non illuminato, di speriamo solo 14 anni.
      Un salutone!!

      Ps. Su Fassina hai ragione. Lui "conosce". Lo so per esperienza diretta avendogli parlato personalmente la settimana dell'approvazione del Fiscal Compact. Proprio per questo è il peggiore di tutti. Piddini si può diventare, ma lui è' Piddino dalla nascita.
      Ps (2) Colgo l'occasione, Professore: Grazie, grazie, grazie, grazie......e grazie....grazie.....(to be continued....)

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    2. Ecco! Neanche a farlo apposta: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-17/sondaggio-figaro-francesi-oggi-143000.shtml?uuid=AbWRy7eG

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    3. Penso che surreale sia il termine giusto per definire la mia riflessione.
      Del resto, io 4 anni fa ho fatto la scelta di sacrificare la letteratura per mettermi a studiare economia. E purtroppo non in tutte le università d'Italia sono così chiari e in grado di leggere queste cose, ma mi tocca rompermi i coglioni con la Macro neoclassica come nulla fosse. Chiedo perdono se in pausa dallo studio uno si permette di parlare per suggestioni, ma capisco che in questi tempi grillini in cui per sentirsi tecnici basta informarsi, uno non può prendersi il lusso di leggere due volte una frase o di pensare che nella comunicazione di un pensiero qualcosa può non andare liscio. Ma no, ero venuto qui sul blog per convincere Bagnai che l'Euro creava da solo i suoi presupposti. Va bene che è quello che mi è stato insegnato all'università, ma così mi vuoi davvero male...

      Marco M. parla di un break even psicologico - quello cui accennavo in commenti passati. E oltre a perdere il senno, secondo me, ce la siamo legata al dito. I francesi, per quel poco che li conosco, non aspettano l'ora: del resto, hanno una storia peculiare nel rapporto con le organizzazioni internazionali - nonostante l'età, mi ricordo del 1966..

      Qui ragionavo - in modo vago, si può? o in tempi di austerity deve essere produttivo anche il commento su un blog, un'arma da scagliare contro il capitale? penso che il professore sia sufficientemente selettivo coi suoi lettori, se dico puttanate voglio un articolo da lui da raccontare ai nipoti, permettimi - sull'eventualità in cui non si realizzassero le magnifiche sorti e progressive; non ci fosse necessariamente un futuro di gloria in cui i cattivi verranno svelati e il sole tornerà a splendere sulla Terra di Mezzo.
      Io non sono positivista, non credo che ci sia necessariamente il "progresso" dopo l'Euro: non sono sicuro che, uscendo "naturalmente", troppo tardi, dall'Euro, senza riuscire a fare una scelta "partigiana" nemmeno in zona Cesarini, sarebbe tutto bello. E - con Bagnai lo posso fare - assumendo perfetta razionalità dell'agente, perché dovrebbe aver perso tempo a scrivere questo blog se lo pensasse, 100%, anche lui?

      Ti turba? Volevi un prof-eta? Spero di non fraintenderlo, ma penso non fosse il suo obiettivo. Lui mi ha abituato a discorsi argomentati, e quindi chiedevo una spiegazione aggiuntiva di fronte ad una eventualità che il mio cervello limitato non escludeva intuitivamente. Come quando in un problema di massimizzazione uno si chiede come mai non ci sia una condizione che da alunno somaro si è abituato a riconoscere, chiede ed il prof ti dice tra lo scoramento ed il compatimento, "non vedi che era sottintesa da queste altre?"
      Il ragionamento del post è: "1) alla fine ne usciremo per forza - e fin qui il blog secondo me lo dimostra chiaramente - 2) e allora sarà chiaro che..."
      Ma se le ragioni per cui stare nell'Euro è male, dal mio punto di vista limitato, intaccassero quell' "allora" distruggendo il nostro tessuto produttivo...non è che a 'na certa se nun se sbrigamo rimanemo cornuti e mazziati?
      Spero di essere stato più chiaro oltre che più prolisso.

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    4. Ho il sospetto anch'io che la somma nel tempo di tanti piccoli cambiamenti in negativo alla fine portano sì al colasso ma anche ad un nuovo equilibrio dal quale non si torna comunque indietro. L'euro forse non è irreversibile ma la perdita di interi comparti industriali direi proprio di sì. Un tempo avevo un televisore italiano ed utilizzavo un PC costruito ad Ivrea...

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  35. @Alessandro
    prima di fare questo confronto bisogna valutare il costo industriale (parliamo di questo) e questo implica ovviamente conoscenze avanzate.
    Poi ovvio che non mi riferisco al mero espediente di matchare ricevimenti delle materie con fatture ma proprio la maniera di attribuire i costi non diretti a quelli diretti (con vari metodi)
    non voglio sminuire nessuno ma solo evidenziare come sia naturale che spesso ci si attribuisce qualcosa di superiore quando non è.

    vogliamo discutere dei chirurghi? eh
    questi battono di 10 mila punti gli ingegneri.. si fanno un baffo di tutti

    RispondiElimina
  36. @Giacomo G
    per come la vedo io bisogna scegliere tra la speranza e la capacità di autodeterminarsi e la morte certa.
    mi pare che come scelta non sia difficile.

    sul tuo concetto di "traditori", ci ho pensato pure io e da mesi..
    e già sento quel testone di Travaglio, quelli de l'espresso.. paesi dai troppi sfigati!
    un paese in cui questi signori lodano la democrazia americana (in politologia non penso che un sistema con solo due partiti si definisca DEMOCRAZIA, impossibile!).

    un paese che ha un tasso di carcerazione pazzesco, un livello di istruzione e sanità da terzo mondo, una disparità sociale mostruosa.

    ecco cosa fare: informare!
    informare e informare!

    e chiarire che ha tradito questo paese (tra cui il salume umano) e chi lo ha appoggiato.
    perché se spieghi cosa significa vincolo esterno ed elenchi le conseguenze la gente se la fa addosso.. li vedi tremare e smettono di parlare di corruzione ed essere fetenti.

    ma per me l'euro è un abisso senza fine.

    Rispondo al prof anche se mi manderà a quel paese: rimatromonio tra BdI e Tesoro? inflazione al 10%? bene!
    Ecco cosa significherà.. che lo stato incomincerà a riempire le tante buche dell'euro assumendo persone.. che acquisteranno prodotti italiani visto che quelli esteri costeranno un occhio.
    oh, E SPERO VIVAMENTE CHE LA SVALUTAZIONE SIA DEL 50% (ma ci dubito, tutto al più siamo al 25%).
    Qua abbiamo bisogno di ritornare ad avere un progetto di vita personale e sociale

    RispondiElimina
  37. Caro professor Bagnai, la ringrazio molto della risposta e mi scuso per non aver a mia volta risposto prima d’ ora. Il fatto è che non mi ero accorto del suo post e credevo di essere stato censurato ( non le dico gli anatemi che le ho mentalmente mandato…mi perdoni ). Lei si chiede se io non sia per caso un “austriaco” o un signoraggista. Le assicuro di no e allo stesso tempo getto la maschera : mi definirei un marxista ( nel senso dato dal filosofo Costanzo Preve ), non collettivista, ragionevolmente anarchico. Se vuole un liberoscambista di estrema sinistra ( di quelli insomma tanto cari al prof. Brancaccio…). Ci terrei soprattutto a non essere confuso con un piddino ovvero con un liberoscambista di centro-sinistra. Definisco il capitalismo come quel sistema politico-economico-culturale che prevede una massiccia azione dello Stato sell ‘ economia. Il collettivismo dell’ ex Urss era solo una variante del capitalismo. Nella variante attuale l’ azione dello Stato è principalmente ( ma non esclusivamente ) indiretta e si svolge principalmente nell’ ambito della politica creditizia e monetaria. Il sistema bancario si basa ( e continuerebbe a basarsi anche con un nuovo matrimonio tra banca d’ Italia e Tesoro ) su due cardini che non hanno niente di democratico, né tantomeno di liberale :
    1 ) La banca centrale presta soldi alle banche private. Perché ? Se la moneta emessa è pubblica e quindi anche mia perché ad usufruirne devono essere dei soggetti privati ? Solo perché poi queste banche la presteranno ad altri soggetti privati che offrano opportune garanzie e siano in grado di investire proficuamente i soldi ricevuti ? E be ? Il cittadino che non ha garanzie patrimoniali da offrire è meno uguale degli altri ? Ma soprattutto ( e questa è l’ obiezione decisiva ) : perché si da per scontato che l’ azione di investimento , anche quando sia economicamente conveniente per l’ investitore, arrechi sempre, di per se stessa, un vantaggio all’ intera comunità ? Infine, e banalmente, se qualcuno vuole investire perché non usa i suoi soldi, invece di usare i miei ovvero quelli emessi a nome anche mio dalla banca centrale ?
    2 ) Lo Stato garantisce i depositi bancari e nello stesso tempo lascia libere le banche di prestare a chi vogliono i soldi depositati. Perché ? Delle due l’ una : o lo Stato continua a garantire i depositi,i però pone un obbligo di riserva totale ovvero vieta alle banche di prestare i soldi dei depositari, oppure smette di garantire i depositi e, a quel punto, ognuno sa cosa rischia depositando i propri soldi. Semplice, no ?

    continua....

    RispondiElimina
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    1. No, non continua perché qui non sono ammessi commenti a puntate. Mi fai questa bella lezione di economia monetaria, e poi dici di non essere un sigoraggista! Fantastico. La Banca centrale la moneta dalle banche private se la fa pagare, come chiunque presti moneta se la fa pagare dal mutuatario. Che vuol dire che la moneta pubblica è anche tua? Altro è il discorso riferito all'investimento. Bisognerebbe capire cosa intendi per investimento, ma certo nessuna operazione economica ha sempre un unico significato. E che significa che se uno vuole investire deve usare i suoi soldi? Ma siamo pazzi!? Cioè, uno per aprire un'impresa deve aspettare l'eredità dello zio d'America?

      Senti, mi dispiace dirtelo, qui il livello è un altro, e questo non è un blog di filosofia, né un blog marZiano, per cui Costanzo Preve lo collochiamo nella categoria "padri nobili" (quelli che NON hanno detto un cazzo mentre tutto questo stava succedendo) e ce lo attacchiamo al cambio.

      Buona navigazione verso altri lidi.

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    2. beh, ho scritto continua perchè non riuscivo a farci entrare tutto l' intervento. In ogni caso :

      1) non sono un signoraggista.

      2 )Certo che la Banca Centrale la moneta se la fa pagare. Se legge bene si accorgerà che avevo usato il verbo "prestare", non "regalare".

      3 ) "Che la moneta pubblica è anche mia" è frase appartenente all' italiano elementare e significa che "la moneta pubblica è anche mia". Non so al vostro livello ma al mio livello ogni cosa che è pubblica ( le spiagge, l' acqua, il marciapiede etc ) è anche mia. Non avevo però usato l' espressione moneta pubblica ma "moneta emessa". La moneta che la Banca Centrale emette è pubblica quindi anche mia. E se è anche mia ho il diritto di contestare che venga prestata ( non ho detto regalata ) alle banche private e che venga, per esempio, distrubuita tra tutti i cittadini sotto forma di reddito di cittadinanza.

      4 ) per "investimento" intendo "investimento"

      5 ) Uno che vuole aprire un' azienda può ovviamente farsi prestare i soldi da chi vuole. Ciò che contesto è che riceva in prestito i soldi che a sua volta la banca privata aveva ricevuto in prestito dalla Banca Centrale. Piu' semplicemente : contesto il fatto che la Banca Centrale presti soldi alle banche private.

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    3. Scusa, l'alternativa qual è? Regalarglieli? Oppure le banche private se li stampano da soli? Guarda, io continuo a non capire, magari qualcuno più addentro di me nei meandri di Internet capisce da dove esci e quale sia il linguaggio più opportuno per parlare con te. La banca commerciale non fa raccolta solo accedendo alle linee di credito messe a disposizione dalla banca centrale, ma anche, banalmente, attraverso i depositi. Continuo a non capire, ma purtroppo si rientra nel solito discorso: oggi chi parla di moneta, che le attribuisce valori taumaturgici, generalmente è uno che con l'economia ha avuto rapporti scarsi. Hai mai studiato un testo di macro? Di cosa ti occupi?

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    4. non voglio abusare della sua attenzione, risponderò il piu' brevemente possibile. Lei non capisce a quale tribu' internettiana appartengo semplicemente perchè non appartengo a nessuna tribu'. La banca commerciale fa raccolta sia accedendo alle linee di credito della banca centrale sia attraverso i depositi ( attualmente coperti da garanzia statale). La "mia" proposta (naturalmente non originale, cfr tra innumerevoli altri " Maurice Allais 1999, « La Crise mondiale d'aujourd'hui. Pour de profondes réformes des institutions financières et monétaires ») prevede di abolire per legge entrambi questi canali di raccolta. Ciò non significa affatto abolire il credito ovviamente !!! Un soggetto che avesse bisogno di credito potrebbe continuare benissimo a emettere obbligazioni, dar vita ad aumenti di capitale azionario, richiedere l'aiuto del venture capital e fare mille altre cose che non mi vengono in mente adesso. Potrebbe anche chiedere un prestito alla banca come fa adesso ma questa potrebbe prestargli solo soldi depositati da risparmiatori privati o meno in conti privi di garanzia statale. Conti che evidentemente sarebbero, contrariamente a quanto avviene ora,legali. In altre parole e vedendo la cosa dal punto di vista del risparmiatore : io decido di risparmiare 1.000 euro, vado in banca e decido se depositarli presso un conto non coperto da garanzia statale ( meno remunerativo ) o un conto senza garanzia statale ( presumibilmente piu' remunerativo ) . Se scelgo la prima ipotesi la banca può prendere i miei soldi e prestarli al soggetto alla ricerca di credito, se scelgo la seconda ipotesi la banca può solo prendere i miei soldi e trasferirli sul conto che possiede presso la banca centrale. Quest' ultima, a sua volta, impiega questi fondi nell' acquisto di titoli di stato, non potendo d' altra parte, sempre secondo il "mio" modello, acquistare titoli di stato per un ammontare maggiore delle somme in tal modo raccolte.

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  38. scusa Gaspare.. e come muovi l'economia se non emetti moneta?
    il punto è che la spesa pubblica (in generale, lasciamo perdere questo sistema fasciocomunista) muoveva l'economia appunto perché lo stato poteva emettere moneta!

    capisco che il discorso è complesso ma da chi ti fai prestare i soldi?
    fai come una volta che prestavi soldi e speravi di vincere la guerra altrimenti non ti saresti ritrovati niente tra le mani?
    e vincere la guerra significa avere un surplus rubato ad altri!

    in questo caso PIANO PIANO si creava ricchezza dall'interno.. sì, forse c'era più inflazione ma una bella pernacchia fammela lanciare.


    PS: ma marxista che significa?

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