giovedì 14 giugno 2012

Istruzioni per l'uso

(aggiornato il 14 ottobre 2012)

La famiglia e i contatti crescono esponenzialmente, e ho pensato allora di fare cosa utile, anche a seguito di molte vostre richieste, fornendo alcune rapide informazioni sul significato di questo blog e stabilendo alcuni semplici principi.

Questo blog nasce con intento divulgativo e sta seguendo dall'inizio un percorso didattico che ha raggiunto diverse tappe, punteggiate, purtroppo da una serie di "Quod erat demonstrandum": molti eventi che avevamo previsto come ovvia conseguenza della logica degli eventi si sono poi verificati.

Netiquette

Un principio fondamentale di netiquette (in effetti, la regola numero uno) suggerisce, quando ci si accosta a una comunità informatica, di "leggere i messaggi che vi circolano per almeno due settimane prima di inviare propri messaggi: in questo modo ci si rende conto dell'argomento e del metodo con il quale quest'ultimo viene trattato in tale comunità." Da che mondo è mondo chi non ha fatto così si è preso una bella pernacchia (ahimè) e se si è offeso è stato bandito dalla comunità. Succede. Io però desidero che la comunità cresca, e per facilitare l'integrazione dei nuovi arrivati  segnalo loro una serie di post che ritengo debbano leggere perché esprimono snodi essenziali del mio ragionamento. Non sono necessariamente i più letti (quelli che trovate elencati in fondo alla pagina): la gente ha il diritto di trovare più interessanti cose che per me lo sono di meno, e poi quella lista risente del fatto che il traffico è andato crescendo nel tempo, per cui gli ultimi post, anche quelli meno importanti, hanno avuto ovviamente più lettori. D'altra parte, anch'io ho diritto di dirvi cosa secondo me riflette meglio il mio pensiero.

I fondamentali (per capire la crisi)


Ritengo che possa essere utile (diciamo pure necessario) per chi si accosta al blog leggere (o rileggere) alcuni post:
  1. L'uscita dall'euro (il testo del mio articolo sul Manifesto, pone il problema politico)
  2. Le aporie del più Europa (sintetizza il meccanismo della crisi e chiarisce che un altro euro non è possibile)
  3. Crisi finanziaria e governo dell'economia (il mio articolo su Costituzionalismo.it, fornisce un quadro più ampio e completo, spiega chi sono gli ortodossi e chi sono gli omodossi)

Per chi ama la sintesi (armi leggere)

Il mio blog sul Fatto Quotidiano è più sintetico ed è impostato sul principio di confutare in ogni intervento un luogo comune pro euro. Utile per difendersi nella vita di tutti i giorni dalla marmaglia luogocomunista.

Materiale essenziale per capire in pratica le proposte di uscita dall'euro (e altro)

Questo materiale è per lo più in lingua, il grosso dei contenuti sarà nel mio libro in italiano ma chi sa inglese o francese potrà giovarsene da subito: prima lo leggete e meglio è! Capirete così che chi vi dice che "non è possibile" e "sarebbe una catastrofe" vi sta semplicemente prendendo in giro (o è un imbecille):
  1. La proposta per l'uscita dall'euro di Roger Bootle (vincitore del Wolfson Economic Prize 2012): Leaving the euro: a practical guide
  2. La proposta di Johnatan Tepper (una miniera di informazioni storiche sulle uscite da unioni valutarie): A primer on the Euro breakup
  3. Lo studio di Woo e Vamvakidis sui vantaggi dell'uscita per l'Italia: Game theory and Euro breakup risk premium
  4. La proposta per l'uscita dall'euro di Jacques Sapir (tarata sul caso francese, ma utile per chi sa il francese e non l'inglese, e sostanzialmente concorde con le precedenti sugli snodi fondamentali): S'il faut vraiment sortir de l'euro

Per chi preferisce ascoltare

Possono tornare utili alcuni video:

  1. Ce lo chiede l'Europa (lunga intervista a byoblu, un quadro generale sulla crisi)
  2. Il ciclo di Frenkel (breve intervento ricapitolativo sulle cause della crisi)
oppure l'intervista a puntate con ecodellarete, In viaggio con Goofy (capite meglio se avete letto qualcosa prima, però, altrimenti occhio ai fraintendimenti...):
  1. Le prime due puntate sono nel post su Cesena.
  2.  Qui c'è la terza puntata, che ritorna sul tema del ciclo di Frenkel
  3. Quarta puntata: corruzione e ciclo di Frenkel
  4. Quinta puntata: luogocomunismo e costi della politica.
  5. Sesta puntata: i veri costi della politica
  6. Settima puntata: beato te che nun capisci un cazzo (il titolo è un po' forte, ma si rivolgeva a me)
Per chi invece volesse vedermi in azione, qui può vedermi all'Ultima Parola.

Post sempre attuali

  1. Euro: una catastrofe annunciata (l'elenco di quelli che ce lo avevano detto)
  2. I salvataggi che non ci salveranno (il primo post, che prefigurava quello che poi è successo, cioè il fatto che Monti non avrebbe fatto scendere lo spread)
  3. La crisi, la svendita e mi' cuggino (che evidenzia le motivazioni sottostanti alle politiche di austerità suicida imposte ai governi periferici)
    Per approfondire alcuni aspetti analitici (debito pubblico, privato, estero....):
    1. Premiata armeria Hellas I (per le relazioni fra risparmio nazionale e indebitamento estero)
    2. Premiata armeria Hellas II (per le relazioni fra indebitamento privato, pubblico e estero)
    Per un mondo migliore:
    1. Come uscire dall'euro (un esempio di ipotesi di uscita concordata)
    2. L'Europa senza l'euro (che descrive assetti istituzionali alternativi per l'Unione Europea)
    3. Eurodelitto ed eurocastigo (che invita i politici a non mentire)
    4. Ortotteri e anatroccoli (che invita i politici a non mentire)
    5. Ortotteri e suini (che invita i politici a non mentire)
    Ancora contro il "luogocomunismo":
    1. La locomotiva d'Europa e le locomotive della Germania (che smaschera una serie di luoghi comuni sul ruolo "trainante" dell'economia tedesca in Europa)
    2. Svalutazione e salari (che smaschera alcuni luoghi comuni sulle "catastrofiche" conseguenze del ripristino della flessibilità del cambio)
    3. Ma in Germania i prezzi sono più alti (la solita obiezione di chi non sa nulla di economia)
    4. Cosa sapete della produttività (che smaschera alcuni luoghi comuni sulla "pigrizia" dei lavoratori italiani favorita dalle svalutazioni)
    5. Più Europa e meno Spagna (che riflette su alcune proposte ritenute attualmente salvifiche - "Stati Uniti d'Europa" - e sui loro rapporti con la democrazia in Europa).
    Questa selezione è puramente indicativa, ma penso possa aiutare chi arriva adesso.


    Se invece di leggere preferite ascoltare, vi suggerisco:
    1. il mio intervento a Vasto
    2. il mio intervento a Frosinone
    che vi permettono di avere un quadro complessivo, rispetto al quale potrete approfondire le vostre curiosità.

    Consigli di lettura

    Anche se l'intento è divulgativo, qui abbiamo sviluppato un discorso che non possiamo ogni volta riprendere ab ovo. Non c'è nessuna volontà di esclusione in questo, solo volontà di approfondimento con chi segue dall'inizio. Per i tanti che giustamente chiedono da dove iniziare per acquisire un minimo di basi di ragionamento ho scritto questi Consigli di lettura. Se ci sono difficoltà, parliamone. Sto progettando di integrare questo blog nella mia attività didattica, linkando videolezioni, studi di casi, ecc. ecc. Ma io sono uno e voi siete molti. Eventuali richieste di chiarimenti discutiamole sotto il post "Consigli di lettura".

    Commenti 

    Parto da un principio basilare: un blog non è un forum. Nel blog un autore esprime il suo pensiero. Se lo ritiene, raccoglie e discute i commenti che gli sembrano interessanti per chiarirlo. In un forum utenti registrati intervengono in modo paritetico (ma coordinati e se del caso disciplinati da super-utenti). La ricchezza di questo blog è stata fin dall'inizio la qualità e l'interesse dei commenti dei lettori, che vi invito a leggere con attenzione. Ho cercato di dar loro il massimo spazio possibile, ma questo rimane un blog, non un forum, e valgono quindi alcune elementari regole:
    1. Decido io quello che mi interessa. Chi parla di "censura" in un blog semplicemente non sa cos'è un blog. Qui arrivano centinaia di messaggi al giorno, molti ripetitivi, molti fuori argomento, molti che finiscono da soli nello spam. Non vi aspettate di avere necessariamente una risposta né di essere necessariamente pubblicati all'istante: non è tecnicamente possibile. I piagnoni o i calunniatori verrano banditi senza pietà.
    2. Commenti a puntate verranno cestinati senza pietà: se avete molte cose da dire, aprite il vostro blog: è gratis. Di logorroico qui basto e avanzo io.
    3. Commenti fuori tema verranno altresì cestinati. Uno dei punti focali della mia analisi (che rispecchia quella dei principali economisti internazionali viventi) è che la crisi dell'Eurozona non dipende dal debito pubblico ma da quello privato. Quindi, ad esempio, chi vuole ragliare acriticamente contro la spesa pubblica può comodamente farlo nei tanti blog di sconfitti dalla Storia che trova comodamente su Internet (non faccio nomi per Karità di patria).
    Spero che la frequentazione di questo blog e la lettura dei post e soprattutto dei commenti possa essere per voi un'esperienza piacevole. Chi non è d'accordo ha tutto il diritto di dirlo, e se lo fa in modo civile qui siamo tutti disponibili al dialogo. Leggendo indietro troverete più di un esempio di quanto dico. Buona lettura (o anche no).

    48 commenti:

    1. ...e se non lo sai tu ke ci passi tanto tempo...

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    2. Piuttosto: invito i "vecchi" a dirmi cosa secondo loro può essere più utile ai nuovi. Vi ringrazio per la collaborazione. Il mio punto di vista è necessariamente distorto. Il piddino che è in me sa di sapere, quindi si pone male dal punto di vista dell'utente. Nemmeno Schneider è riuscito a risolvermi il problema di come chi sa di non sapere non riesca a saperlo... vabbe', ci siamo capiti. Help!

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      1. Professore, secondo me - che la seguo da molti mesi - per capire a fondo il suo pensiero e il suo metodo sono fondamentali anche i due post sulla "Premiata armeria Hellas" dove spiegava la rilevanza dei CAs nella bilancia commerciale e faceva vedere come quest'ultima si era andata deteriorando nel caso greco.

        Tra l'altro, se non sbaglio, nei commenti a quei due post Lei ci promise che avrebbe fatto la stessa analisi per i conti italiani: io e tanti altri lettori le aspettiamo ansiosamente.

        Michele

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      2. Un post che mi sembra che dovrebbe essere incluso tra le letture obbligatorie è questo:
        http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html

        con il necessario corollario:
        http://goofynomics.blogspot.it/2012/04/lo-scopo-inconfessato-della-riforma-del.html

        Un altro da leggere assolutamente è:
        http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/la-spesa-pubblica-al-bar-dello-sport.html

        :-)

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      3. Concordo con l'indicazione della Premiata armeria, grazie a quei due post CA non ha rappresentato più solo una coppia casuale di lettere.

        Sul sapere di non sapere mi ero limitato ad uno spunto. Se Platone non ha mai definitivamente sciolto il nodo del problema, credo che difficilmente possa farcela io.

        Ad ogni modo, una cosa la sappiamo (?): sapere di sapere impedisce di sapere.

        Questa è forse un'indicazione utile per chi vuole dedicarsi alla lettura e alla discussione del blog.

        Cordiali saluti.

        Schneider (?)

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      4. 1) abbandonare blogger per una piattaforma più avanzata, per esempio una che consenta di associare i commenti al post cui si riferiscono (poi magari questa opzione c'è già, ma è solo un esempio)

        2) mostrarmi il simbolo della Goofynomics, che son due settimane che aspetto

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      5. «...Il mio punto di vista è necessariamente distorto. Il piddino che è in me sa di sapere, quindi si pone male dal punto di vista dell'utente. ... il problema di come chi sa di non sapere non riesca a saperlo...»

        Se capisco bene ciò che intendi dire, credo si tratti del bias cognitivo noto come maledizione della conoscenza (MdC), curse of knowledge in inglese.

        Per i comuni mortali che non hanno accesso ai database a pagamento, ho trovato il pdf del primo riferimento citato nell'articolo: The curse of knowledge in economic settings: An experimental analysis.

        Quest'altro documento presenta delle strategie per aiutare a superare la MdC: Faculty Development Strategies for Overcoming the
        "Curse of Knowledge"
        .

        In questo articolo di blog a proposito della MdC, si menziona il libro Made to Stick - Why Some Ideas Survive and Others Die, che, se non erro, è stato tradotto in italiano come Idee forti. Dalle leggende metropolitane ai prodotti: perché alcuni concetti durano e altri no.

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      6. Mi piaci quando sei così sfacciatamente tecnico. I veri tecnici sono su Goofynomics, non a palazzo Chigi. Lì ci sono i guitti dalla lacrimuccia facile. Ma durano poco...

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    3. Risposte
      1. Subito dopo... naturalmente! Santo subito lo pensano alla Bce!

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    4. Concordo. E' riuscito a farmi ridere in ufficio con i colleghi che mi hanno preso per pazzo.

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    5. Egr.gio Professore,
      molto interessante e utile il link ai dieci comandamenti...
      Le volevo chiedere solo una cosa, se fosse possibile: si potrebbe inserire un campo di ricerca tramite parola chiave?
      Io, man mano leggevo i suoi post mi sono fatto un piccolo indice con dei copia/incolla, a volte però mi capita di aver necessità di rileggere un particolare di qualche suo post e mi trovo a doverli aprire tutti.
      Grazie mille per il lavoro che svolge e per le integrazioni future che intende fare. Buon lavoro.

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    6. Idem. Molto sottile. Mi piace l'espressione "gli sconfitti dalla Storia". Cosa si fa "per un pugno di dollari"!

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    7. ...a proposito di ekonomisti, le piacerà di sicuro il titolo di questo articolo.
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/14/debiti-sovrani-per-tutto-il-resto-ce-merkelcard/262910/

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    8. Questo post è un'idea geniale, non riesco a non esprimere questa mia opinione (nonostante non abbia idee e consigli da dare)Grazie!

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    9. Grazie di cuore.
      Sono alcuni mesi che La seguo in modo silenzioso, e sarò felice con l'occasione giusta prossimamente di contribuire con commenti e informazioni derivate anche dalle mie letture e dai miei incontri di lavoro specie in Germania e Svizzera.
      Anche se sarà probabilmente ridondante, desidero ringraziarla per aver messo a disposizione di me e di tutti i "frequentatori" una tale mole di informazioni, di analisi e soprattutto di saggezza.
      Nel mio piccolo sto facendo il possibile per (ri-)divulgare la verità sul momento che stiamo vivendo, e con mio stupore il quotidiano locale (di Piacenza) ha pubblicato perfino una mia lettera di pesante contestazione a un editoriale in cui si faceva la solita predica da Lei così ben definita da "piddino".
      Forse qualcosa si sta veramente muovendo, e un poco di consapevolezza sta maturando in molte persone. Sono certo che una quota significativa di merito vada a Lei, che con il suo "piccolo" blog sta veramente scuotendo le coscienze e il mondo economico italiano.
      Mi permetto di ringraziare qui anche un forum di trading (cobraf.com) tramite cui ho scoperto la Sua esistenza. Se teme o ritiene che sia una pubblicità indesiderata (e io ne sono solo un lettore/partecipante non molto attivo) può tranquillamente cancellare questo riferimento o il mio post. Non verrà certo meno la mia stima!

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    10. Caro prof. Bagnai, concordo pienamente con il senso del suo intervento, in effetti anche quando vado indietro nel suo blog lo faccio senza sistematicità, e così tendenzialmente non mi faccio delle buone basi, un po' mi giustifico col fatto che sono abbastanza preso sul lavoro, spero che mi scuserà se mi capiterà in futuro di andare fuori dal seminato.

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    11. giusto puntualizzare!
      giusto pure verificare le altre teorie per avere temi di confronto e provare a contraddire gli altri!
      oh, un esempio pratico.. un mio amico (sì, il classico PDino! ahahah) invocava tagli alla spesa pubblica e ironia della sorte dopo alcune settimane si è lamentato perché vorrebbero tagliare i contributi all'ente per cui lavora.

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    12. Ho cominciato a leggere i suoi post quasi per caso su consiglio di un amico e mi sono ritrovato le sere a saltare tra i link divorandoli rapito, intercalando "yuk" di stupore e "ahh "di comprensione. Ben lontana è la quadratura del cerchio ai miei occhi da grafico e programmatore, ma non sembra impossibile: piano piano il puzzle si forma su dati numerici e non spinte emotive o documenti tutti da verificare; semplicemente qui non hanno ragione d'essere e ci si può concentrare su ben altro che, forse ho un calo di pressione, sembrano perfino interessanti! Non me ne voglia, l'economia non è il mio pane e si è sempre impegnata a tenersi alla larga da me, ma raccontata da lei ha tutt'altro sapore e nella mia profonda ignoranza mi sono ritrovato ancora più ignorante; per questo la ringrazio di cuore.
      Però penso stia dimenticando del materiale utilissimo: oltre al basilare www.costituzionalismo.it/articoli/406/ anche i contributi filmati agevolati dalla regia di Ecodellarete!
      Ad esempio:
      Convegno a Frosinone, 26 maggio 2012 http://www.youtube.com/watch?v=3EvO45D-B2g
      Vasto 7 giugno 2012 http://www.youtube.com/watch?v=L2ZQHOcco48 (estremamente chiaro ed accessibile)

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    13. grazie! é da qualche settimana che seguo il blog e sentivo la mancanza di un elenco "strutturato" di post da leggere per capire la sua visione generale.

      saluti
      CCoC

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    14. Ho aggiornato le istruzioni con qualche vostro suggerimento.

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    15. Salve professore!!! lo ammetto: sono filodonaldiano (tanto non può impedirmi di leggere il suo blog :D). Non si preoccupi rispetterò la dedonaldizzazione della zona!!! Sto leggendo il suo blog da c.ca 2 mesi e sono partito dal primo articolo cercando di risalire fino ad oggi: stampo tutto fino all'ultimo commento e sto diventando seriamente scemo!! non può capire quanto sia utile post di cui sopra!!!! ebbene questo è il mio primo commento (come vede ho rispettato il silenzio iniziale necessario per non sparare cazzate o fare domande alle quali lei ha già risposto) e non posso che sfruttarlo per ringraziarla infinitamente!!!!!!

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    16. Grazie professore.

      Io avevo scoperto (per puro caso) il suo blog alcune settimane fa, e mi ero buttato a capofitto a leggere i vari post, ma in modo, inevitabilmente, un po' bulimico e disordinato.

      Pertanto, le sue "istruzioni per l'uso" giungono proprio a proposito e mi aiutano a trovare subito il post che parla dell'argomento che desidero rileggere.

      Più in generale, vorrei ringraziarla per avermi aiutato a capire tante cose dell'economia internazionale che proprio mi mancavano (non avendo neppure fatto studi specifici), cose BASILARI che la lettura dei quotidiani tradizionali sicuramente non mi avrebbe mai dato.

      Adesso finalmente sono in grado di capire in che modo gli articoli "istituzionali" che parlano di economia (ed ai quali fino a ieri credevo, anche per mancanza di dati) ci stanno prendendo per i fondelli.

      Quindi, anche da parte mia: SANTO SUBITO (DOPO).

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    17. Molto utile in un blog con oltre 100 post e una marea di commenti!
      Ottima anche l'idea di arricchire il blog con parte della sua attività didattica!

      Il mio consiglio per i nuovi (che come me non sanno nulla di economia) è di liberarsi dai preconcetti (politici, ideologici, nazionali...)
      Porsi come una persona curiosa di fronte a una cosa nuova: prima deve conoscerla e capirla, poi la può confrontare, valutare, confutare, criticare, ecc.
      Per me è la cosa più difficile: siamo talmente manipolati che non ce ne rendiamo neanche conto e ci auto-precludiamo a priori la possibilità di capire e imparare.

      Non potremo mai ringraziarla abbastanza Professore!

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    18. Io suggerirei anche questo, da stampare e portare nel portafoglio per discussioni occasionali o da nascondere nella manica per l'esame di base di €.

      http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/leuro-e-il-nazionalismo.html

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    19. Grazie Professore
      infondo Lei è un professore e non un blogger! quindi deve occuparsi anche di quest'altra tipologia di studenti!
      Io proporrei qualcosa di ambizioso, testi di verifica per noi del blog! Sa com'è... invocare la libertà su internet di leggere o non i post è la solita scusa per non studiare (fr.nu.czz), ci vuole qualità tedesca :o e Lei deve verificare il livello di preparazione dei lettori. Risparmierà molto lavoro nel filtro dei commenti!

      Non Le mancherà la fantasia per esperimenti del genere.
      Ancora grazie

      Cordialmente

      f.to - "lo studente che non ha mai avuto"

      :)

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    20. Buongiorno Professore,
      ho letto con attenzione (qualche volta con difficoltà: sono una bestia in economia) i 10 comandamenti e volevo solo esprimerle il mio ringraziamento per questo blog utilissimo, che mi aperto gli occhi. Eppure così pirla non dovevo poi essere, se i nomi di alcuni economisti che lei ha citato (Frey e Eichengreen, Sachs e Sala-i-Martin ad esempio) li avevo letti, riletti e studiati anni fa mentre mi preparavo per la tesi. Ad ogni modo, grazie ancora e grazie anche ai contributi di tutti coloro che arrichiscono il blog con i loro commenti. E grazie al mio amico genovese-londinese-nizzardo che mi ha segnalato il suo blog.
      Torno a studiare. Mio prossimo obiettivo: convincere quelli che mi stanno intorno che dall'Euro si può uscire, per un'Europa migliore.
      Complimenti anche per come ha tenuto lo studio ad Agorà!
      Cordialmente,
      Tarheel70

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    21. Buongiorno, Professore.
      Sono uno studente di Ing. Meccanica e da qualche settimana ho iniziato a leggere il suo blog con molto interesse. Le sarei, quindi, molto grato se potesse risolvere un dubbio che spesso mi dà da pensare. In questi giorni, parlando di uscita dall'Euro, in molti dicono che questa eventualità avrebbe come conseguenza una crescita dell'inflazione. Tuttavia, come mi ricorda mio padre quando di tanto in tanto ne parliamo, nel 1992 la lira si svalutò di un bel pò e ciò non fece crescere granché l'inflazione. Io vorrei, però capire un pò meglio la ragione concettuale di questo: qual'è la ragione per la quale svalutazione e inflazione sono slegate? C'è qualche articolo del suo blog nel quale Lei ha già affrontato l'argomento? E' possibile considerare un esempietto "numerico" (come quello da Lei fatto sul concetto di tasso di cambio reale) che illustri la questione?
      La ringrazio in anticipo e Le porgo distinti saluti,

      EM

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      Risposte
      1. Evidentemente queste istruzioni sono inutili. Per quale partito vota suo padre, se non sono indiscreto? Se esiste un partito di quelli che si ricordano cosa accadde nel 1992 mi ci iscrivo!

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    22. Gentile professore,
      mi riconosco in tutto quello che dice nei suoi video.
      Tra l'altro ci sarebbero considerazioni non solo economiche ma anche molto più spicciole per essere euroscettici.

      Ricordo ad esempio che nei primi anni 90 alcuni contadini mi raccontavano di aver ricevuto i contributi della CEE per distruggere i vitigni. Sin da allora mi domando: perchè si usano le nostre tasse per distruggere anzichè per costruire ?

      La domanda vera però adesso è questa:
      -se uscissimo noi dall'Euro è ovvio che la tentazione potrebbe venire anche ad altri paesi. Per impedire un'uscita a valanga potrebbe accadere che l'Europa si ritorca economicamente contro di noi ? Una sorta di embargo ? Siamo abbastanza piccoli da essere un obiettivo facile. E' probabile che questo accada e che la situazione venga mantenuta a lungo ? Lei in un passaggio accenna velocemente a questa cosa ma mi pare che meriti un approfondimento.-

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    23. Dai, ti prego: impara a usare i congiuntivi...

      " Chi parla di "censura" in un blog semplicemente non sa cos'è COSA SIA un blog"
      "Uno dei punti focali della mia analisi è che la crisi dell'Eurozona non dipende NON DIPENDA dal debito pubblico ma da quello privato"
      "Crisi finanziaria e governo dell'economia (il mio articolo su Costituzionalismo.it, per capire chi sono CHI SIANO gli omodossi...)"


      Leggerti è bellissimo, i tuoi argomenti sono super interessanti. Ma, seriamente: un congiuntivo ogni tanto ci starebbe proprio bene ;)

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      1. Gentile fessacchiotto di passaggio, io uso il congiuntivo quando esso deve essere usato. Il congiuntivo esprime la soggettività del narratore (lo si chiamava infatti soggiuntivo e lo si chiama tuttora subjonctif). Un blog non è un forum e quindi chi parla di censura non sa cos'è un blog. Oggettivamente. La crisi dell'eurozona non dipende dal debito pubblico, è un dato oggettivo e non occorre soggiuntivo.

        Io credo che tu sia molto ignorante, e quindi affetto da purismo, che come si sa, è la malattia infantile del piddinismo. Nella fattispecie, mi sembra tu ritenga che "che" regga sempre il congiuntivo. Lo regge quando la relativa esprime un'idea (anche sbagliata, come la tua). Non lo è quando esprime un fatto (come quelli ai quali mi attengo io). Leggiti il Sensini e poi torna, caro.

        Stando zitto avresti fatto più bella figura, ma naturalmente, come tutti i Riccardo cuor di ...one che girano per il web hai provveduto a schermare la tua splendida individualità dietro uno pseudonimo.

        E mai decisione fu (anzi: fosse!) più opportuna!

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      2. Sei molto cordiale.

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      3. Non direi. Direi piuttosto che sono molto stronzo, il che, a parte il fatto che posso permettermelo, è sempre meglio che essere molto saccente come te. Studia e torna, ti accoglieremo a braccia aperte. Ricorda: Sensini, Grammatica della lingua italiana. Vedrai quante sorprese...

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      4. Che soggetti! Da schiantarsi dal ridere :D

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    24. Dunque, non l'hanno eliminata (neppure fisicamente)anzi (incredibile)la lasciano insegnare (non riescono a sostituirla?). La Sua pericolosità la si avverte dall'entusiasmo degli interventi di quelli che iniziano con "prof", che a loro volta dimostrano valore. Tuttavia, dovrebbero temere il suo informare perchè anche i poco avvezzi ai tecnicismi economici, leggendoLa scoprono aspetti tenuti ben nascosti. Nel mio caso, vorrei ringraziarla perchè da tempo mi chiedevo come fosse possibile che nessuno degli "operatori" istituzionali si adoperasse per un qualsiasi tentativo d'uscire dalla merda (perdoni lo sfogo ma mi ci trovo). Ora so perchè non l'hanno fatto e soprattutto che non lo faranno.

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    25. Una cosa utile potrebbe essere quella di aggiungere un paragrafetto con i links alle banche dati economiche reperibili gratuitamente online, magari se possibile indicando anche di quali dati trattano e periodo di riferimento.

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    26. Una breve nota di commento a "Due anniversari" (15 agosto 2012)

      Mi sorprende molto che si accenni a Luciano Gallino in maniera così irrispettosa e superficiale. E' vero, sì, Gallino probabilmente ha torto a prospettare l'uscita dall'euro come una catastrofe. Ma ignorare chi sia, e trattarlo come un pennivendolo qualunque, mi sembra un po' grossa. E' uno dei pochi in Italia a cui si possa oggi attribuire una vera onestà intellettuale. Una delle pochissime teste indipendenti in circolazione. Si può magari non conoscere tutto quel che ha fatto fino ad oggi come esponente della sociologia e della cosiddetta sociologia economica, specie se si accorda scarso credito a queste pretenziose discipline. Ma basterebbe leggere un suo recente libriccino: GALLINO, La lotta di classe dopo la lotta di classe, Roma (Laterza) 2012. Diventerebbe arduo assimilarlo a un fiancheggiatore del PD o di altre conventicole nostrane.
      D.L.

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    27. Un semplice ringraziamento per quello che stai facendo , purtroppo l'ignoranza non mi permette di apprezzare il valore degli articoli e dei commenti ma questo è un problema mio e ho imparato a conviverci serenamente, pensa che leggendo in una tua risposta "Il piddino che è in me sa di sapere" mi sono allarmato perché anche Bersy è convinto di sapere.
      Mi impegno a non far parte del gruppo "tutti i Riccardo cuor di ...one " , comunque sia in futuro non perdete tempo e energie a capirmi o rispondermi anche se prevedo questo come unico post in quanto "Diagnosi: vuoi scrivere bene ma hai letto poco. Sintomo: non ci si capisce un cazzo. Terapia: studia]." mi si addice, tranquilli, non sono in grado di scrivere un post come quello che ha generato l'ultimo consiglio :-).
      Un augurio sincero per un futuro senza euro.... non nel senso che son finiti:D , ciao, Alvaro.

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    28. spettabile professore, ho scoperto il suo blog e con l'interesse di conoscere il suo pensiero mi chiedo se i documenti di cui si parla sono disponibili in formato per e-reader (es.pdf)

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      1. Ci stiamo lavorando ma devi avere un po' di pazienza perché sono molto preso dalla redazione del libro. A ottobre sistemo tutto.

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    29. Salve a tutti.
      Ammetto che fino a 10 gg fa non avevo mai sentito il nome di Alberto Bagnai ma a seguire i primi post ( i primo video che ho visto è stata l'intervista di Messora che invece seguo da anni) mi sono praticamente ritrovato su quasi tutto che ha detto. E se dico quasi è perchè ci sono dei punti che mi sfuggono sulle soluzioni proposte..
      Guardando il video Euro si euro no e partendo dalle conclusioni di quel video per provare ad uscire dalla crisi riporto:
      Uscita dall'euro e ripristino della flessibilità valutaria
      Introduzione di controlli sui movimenti internazionali di capitali
      Definizione di livelli di attenzione per l'indebitamento privato
      "Matrimonio fra tesoro e Banca Centrale

      Ho parecchie domande e per cominciare le dividerò in post differenti in modo da facilitarne la risposta e premetto che conoscendo da poco il blog, se alcune o tutte queste sono state già presentate e risposte mandatemi tranquillamente al link in modo da non sprecare tasti inutili.
      Devo anche sottolineare che sto girando da tanto in rete per capire a chi porre queste domande e fino ad'ora non ricevuto alcuna risposta soddisfacente

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    30. Prima domanda
      Quando si parlava della svalutazione del 92' di circa il 20% si diceva che l'inflazione si abbassò l'anno dopo dal 5 al 4%.
      Se io avevo un debito in lire ( mutuo fido o altro) a seguito della svalutazione io continuavo a pagare lo stesso e chi ci rimetteva era la banca che aveva investito non lire ma una qualunque altra valuta per finanziare il prestito iniziale..
      Se noi uscissimo adesso dall'euro, la situazione non sarebbe differente?
      Cioè, c'è un modo legale e certo per essere sicuri che se io ho adesso un debito da ripagare in euro questo non resti in euro e svalutando ci ritroveremmo tutti a dover pagare tanto in più di quanto si svaluta la nostra nuova lira??
      Mi rendo conto che la situazione è difficile da prevedere perchè l'esperimento euro è comunque qualcosa di più di un semplice aggancio a una valuta più forte.. e nessuno di coloro a cui ho posto questa domanda mi hanno saputo rispondere e ovviamente io credo che se i debiti dovessero effettivamente restare in euro la correlazione tra svalutazione e inflazione potrebbe forse essere più forte??

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    31. Buongiorno Professore,
      solo per ringraziarla dei preziosissimi contributi del blog.
      Una vera e propria Epifania.
      Mi metto, anzi rimetto, a studiare. Mi ha proprio fatto venire voglia.

      Buon Lavoro

      Ludovico Argentieri

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    32. Buongiorno Professore,

      La seguo con interesse e con piacere da circa sei mesi.
      La ringrazio di cuore per l'opera di divulgazione.

      Ed è con piacere che vedo aumentare costantemente il numero di accessi al blog alla voce "visualizzazioni totali".

      Ed è con altrettanto piacere che, magari dopo due ore serali passate a leggere i post e i commenti, aggiorno con soddisfazione il contatore per verificare i contatti (per incremento del contatore)

      Insomma vorrei che venisse introdotta l'implementazione che permetta ci "contarci" ovvero di sapere quanti siamo collegati in contemporanea.

      Grazie

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