domenica 6 maggio 2012

Quod erat demonstrandum (10): che sorpresona!

Ahhhh... Oggi i piddini tirano un sospirone di sollievo!

Perché, incredibile dictu (non hanno proprio capito in che mondo vivono), fino a ieri mi stavano in ansia. "Un sia mai 'e vince ir Sarkosì, l'è majala di molto!" Ecco, rassicuratevi, guardatevi il faccione di Hollande su Repubblica.

Poveri grulli!

Ma se ve l'ha detto Goofy che Sarkozy non poteva vincere, e se vi ha spiegato bene il perché...

Per due motivi: uno generale, e uno generalissimo (come Franco). Il motivo generale è che quando c'è la crisi chi sta al governo perde le elezioni. Diciamo che è la dimostrazione del fatto che gli elettori non ne capiscono molto, perché, insomma, non è poi detto che sia sempre colpa di chi governa una piccola economia aperta quello che capita a casa sua se crollano gli Stati Uniti. Ma lasciamo stare.

Il motivo generalissimo è il solito. La Francia, amici cari, sta quasi alla canna del gas. Diciamo che non ha ancora aperto il rubinetto, ma ci siamo. Siamo cioè nella fase in cui è necessario il macellaio col grembiulino rosa, sul quale gli schizzi di sangue (degli operai) si notano di meno.

E perché ne ha bisogno, la Francia, del macellaio col grembiulino rosa? Semplice. Perché anche lei deve ridare tanti soldini all'estero. A chi non saprei nemmeno dirvelo, ce lo diranno i giornali. Ma che un problema ci sia è evidente dall'analisi dei saldi di contabilità nazionale. La Francia ha un forte problema di competitività, che si traduce in un saldo negativo e decrescente delle partite correnti (cioè in un crescente indebitamento estero), e quindi, non potendo svalutare rispetto ai suoi principali partner, dovrà praticare la cosiddetta "svalutazione interna": rimozione delle garanzie sindacali, tagli dei salari.

Non ci credete? "Ma Hollande è di sinistra, è la nostra speranza!" Poveri babbalei, aspettate e vedrete. Ne vedrete delle belle.

Intanto, guardiamoci i fondamentali, che a differenza dei giornalisti non mentono.

Vi ricordate? Dei saldi ne avevamo parlato a proposito della Grecia. Ogni settore (il privato, il pubblico) ha entrate e uscite. Se le entrate superano le uscite, risparmia. Se le uscite superano le entrate, si indebita. Se uno dei due settori nazionali non ha abbastanza risparmi per finanziare l'altro, i soldi vengono chiesti all'estero.

Non è così difficile.

Immaginate una famiglia: babbo privato e mamma pubblica (se è una famiglia piddina). L'estero sono tutti gli altri. Se mamma pubblica ha bisogno di acquistare un filone di pane dal fornaio (importazione), i casi sono tre:

1) o le è rimasto qualche spicciolo dalla sera prima, e se lo paga da sé;
2) o chiede a babbo privato "che mi dai cinque euro?": babbo glieli dà e lei ci compra il pane;
3) o chiede al fornaio di "segnare", cioè compra a credito, o magari si fa prestare i soldi da un'amica: in entrambi i casi si indebita con l'estero (l'esterno della famiglia).

Nei primi due casi la famiglia non si è indebitata con l'estero. Nel terzo sì. Potete farvi mille e uno esempi da soli, la logica è sempre questa: se non ce la fai con le forze tue o dei tuoi, ti indebiti con gli altri (con l'estero). Questo in Francia sta succedendo dal 2004, secondo un trend piuttosto eloquente e comune a tutti i paesi periferici dell'Eurozona.

Guardate:




La linea continua è il deficit privato, quella tratteggiata il deficit pubblico, quella punteggiata il deficit del settore estero. Attenzione: Goofynomics: il deficit dell'estero è il nostro surplus con l'estero: X-M=5 vuol dire che noi siamo in surplus di 5 (esportiamo più di quanto importiamo), ma l'estero è in deficit di 5 (le nostre esportazioni sono le sue importazioni, capite?).

Le tre linee devono sommare a zero: se un settore è in deficit (chiede soldi) almeno un altro deve essere in surplus (ha eccesso di risparmio).

Guardate prima la linea continua: il saldo privato inizialmente era negativo, indicando che il settore privato stava risparmiando (era in surplus, deficit negativo): un surplus tanto grande da finanziare il deficit pubblico (linea tratteggiata), lasciando anche qualche soldo da prestare all'estero (erano gli anni in cui la Francia faceva la spesa da noi, acquistando i supermercati).

Dal 1993 al 2008 questo il surplus (deficit negativo) privato si è ridotto inesorabilmente (sale verso lo zero), prima a compensare un calo del deficit pubblico, poi, dal 2000, più o meno in fase con una riduzione del saldo delle partite correnti. Ovvero: la Francia stava riducendo il proprio accreditamento estero, principalmente perché il settore privato stava riducendo il proprio risparmio: sempre meno soldi da prestare all'estero.

Nel 2005 il saldo estero (quello punteggiato) cambia segno: la Francia inizia a indebitarsi con l'estero. Insomma: babbo privato risparmia sempre meno (la linea continua va in su, significa che il babbo risparmia di meno), ma mamma pubblica spende sempre molto (la linea tratteggiata sta sempre fra il 4% e il 2%), e così, alla fine, il conto dal fornaio comincia a crescere (la linea punteggiata assume valori negativi e scende, scende...).

Nel 2008 arriva la crisi e nel 2009 la Francia reagisce con una forte politica anticiclica: il fabbisogno pubblico (linea tratteggiata) schizza verso l'alto, e il risparmio del settore privato aumenta (il deficit privato, linea continua, schizza verso il basso, babbo privato tira la cinghia e risparmia).

Ma... tragedia... la linea punteggiata, cioè l'indebitamento estero, continua inesorabile a scivolare verso il basso. Siamo a due punti di Pil, che sembrano pochi. Sembrano. Vous m'en direz des nouvelles...

E per di più la forte politica fiscale anticiclica ha avuto i suoi effetti. Dal 2007 al 2011 il debito pubblico in Italia è aumentato di 17 punti di Pil. Quello francese di 22. Certo, loro stanno ancora a 86 punti di Pil e noi a 120. Intanto, ce n'è più che abbastanza per giustificare anche lì le politiche di austerità suicida.

Morale della favola: la Francia è alla vigilia di una crisi del tutto analoga a quella di tutti i paesi periferici dell'Eurozona: crisi di bilancia dei pagamenti indotta da una riduzione "secolare" del risparmio privato (aggravato nel caso della Francia da una riduzione di quello pubblico), innescata in primo luogo da una perdita di competitività di prezzo.

Non è la Grecia. Ma la differenza non è qualitativa, è solo quantitativa., e quindi la domanda non è "cosa succederà", ma "quando". Un po' dopo. E per evitarlo (a modo suo) qualcuno ha mandato il compagno Hollande, a ripristinare la competitività, cioè a comprimere i salari, a garanzia dei creditori. Scaricate dal suo sito, se c'è ancora, il suo programma. E poi vediamo come lo attua...

E per chi non ama i grafici, l'apposita taBBBella:



Fonte, come al solito, l'IMF World Economic Outlook Database Aprile 2012.

48 commenti:

  1. ....e sulla prima pagina del giornale dei piddini appare il titolo "il socialista Hollande......". Il socialista, capito? Socialista nel senso che socializzarà bene la disoccupazione e la diminuizione del potere di acquisto delle famiglie? Alle prossime elezioni francesi votate Latouche.

    RispondiElimina
  2. Sera prof!
    Parlando di competitività, facevo questa riflessione, il suo blog è gratuito, lei produce, gratuitamente appunto, molti post e li scrive a qualsiasi ora e da qualsiasi posto.
    Secondo lei se lo vengono a sapere i piddini e l' UE la prendono ad esempio per tutti i lavoratori Europei ? Spero di no altrimenti ci ha rovinati !!!!!!!!!

    P.S ma adesso che anche la Francia sta diventando cattiva, spendacciona e piena di sfaticati, la Merkel quando farà gli incontri bilaterali si porterà uno specchio ?

    RispondiElimina
  3. A questo punto il miglior risultato sembra essere quello greco. I "nostri" potrebbero indire un referendum sull'uscita dall'euro e sui tagli sociali? Vedremo i definitivi, ma non so se augurarmelo sinceramente... in una situazione del genere è facile che l'anno prossimo l'economia ellenica sia ancora nella tempesta, dando ai piddini l'assist per gridare "fuori dall'euro l'apocalisse". Ma forse il 2013/14 è troppo ottimista vero prof?
    Dannazione. So che dovrei rilassarmi e lasciare che la Storia ecc. ecc... ma è difficile. Se almeno si decidessero a legalizzare e tassare la marijuana... qualche miliardo in più, dù cannoni... maledetti maledetti maledetti è_é

    RispondiElimina
  4. Siamo a Turgot o a Necker?

    Per inciso, tra i passaggi del discorso di monsieur Hollande, mi ha solleticato quello sull'aumento della produttività. Vediamo se ho capito le equazioni goofy: "aumento della produttività (in regime di cambi fissi)= contenimento (diminuzione in termini di dinamica) dei salari"?

    Schneider (il razionalista)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Così, a memoria (MLT), direi Necker. Preparati a scrivere i tuoi capolavori (alla Bastiglia).

      Elimina
  5. "Tu rifletti al livello al quale il potere vuole che tu rifletta, per poter mantenere (lui) il potere, e (tu) l'illusione di riflettere."

    What else?

    Altra frase da far scrivere 1000 volte ai "Che si Fa" di turno!
    Che si fà? Si smette di farsi impapocchiare per Giove!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questi ancora ripetono che la colpa è di Berlusconi, perfino che se abbiamo Monti (quando intuiscono che non è di sinistra) la colpa è di Berlusconi, e signora mia co' tutti 'sti scandali, e er Trota, e i gioielli di non so più chi, ci voleva una persona seria...

      Ho deciso: da oggi non saranno più i piddini: saranno le piddine, perché non si può essere comari dentro fino a questo punto, e sperare che nessuno ti presenti il conto.

      Elimina
    2. Anche fra 60 anni sarà colpa di Berlusconi, uno a me ha detto alterato ed urlante che ora Monti è "costretto" a fare quello che fa perché non c'è tempo sempre per colpa del solito.

      Intanto oggi 3 suicidi

      Senza parole

      Elimina
    3. Salve a tutti
      qualche giorno fa ero a un incontro da amici per fare quattro chiacchere con alcuni candidati in lista per l'elezione del sindaco. Il figlio dell'anfitrione ha chiesto come potevano i giovani come lui far sapere, alla pubblica amministrazione, della loro esistenza, delle loro competenze (laurea, master, esperienze, .....) e delle loro richieste di entrare a far parte del mondo del lavoro e più in generale della società degli uomini [*]. Un po' per celia ... ho suggerito di riunire giovanotti e giovanotte, preparare cartelli e striscioni, requisire campanelli e campanacci, caccavelle e triccheballacche e anche, in onore ad Alberto, ciaramelle e affluire in gaio sciame nella piazzetta antistante la sede del Comune. Uno degli ospiti se n'è uscito per dire che quello non è il modo giusto, che quello è il modo sbagliato (ripetendo come un disco rotto).
      Pensate anche voi quelli che penso io?
      Come insegna il Nume di Goofy la situazione non è seria, ma certo è grave ben oltre le più pessimistiche previsioni.

      [*] prestare la massima attenzione entrando "In the company of men"

      Neri

      Elimina
  6. In Grecia il risultato è "divertente", a furia di politiche "europee" ci sono due partiti di estrema sinistra e uno nazionalsocialista in parlamento tutti contro le misure della merkel e che possono mettere in minoranza il futuro governo.

    Per i piddini francesi Marine non perde certo tempo (avrà letto anche lei questo blog?):

    "Ora ci vuole una forte opposizione, un'opposizione audace che sia sicura di sé e determinata", ha commentato Marine Le Pen tornando a condannare "l'Europa delle banche". "Bisogna far passare dei valori patriottici che difendano la nazione. I francesi dovranno sostenerci massicciamente. Lancio un appello a tutti i patrioti di destra a di sinistra. Basta divisioni".

    Comunque tranquilli tutti, mentre gli europei muoiono "L'Europa" vuole esplorare nientepocodimeno che GIOVE, che Bruxelles voglia attivare anche li innovative politiche per la crescita interplanetaria?

    RispondiElimina
  7. A discorso di piddini, qualcuno conosce questo discorso di Bersani? Ascoltate dal minuto 10 in poi....
    http://www.youtube.com/watch?v=XvNcKICZoEE&feature=player_embedded#!

    Ma questi ci sono o ci fanno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma è il solito problema: qualsiasi discorso è sempre vissuto in chiave tattica. Quindi se sei all'oppposizione dici la cosa giusta, ma se sei al governo fai quella sbagliata (così resti all'opposizione, dove in Italia si sta tanto comodi, soprattutto da quando è un'opposizione finta).

      Elimina
  8. "Guardate prima la linea continua: il saldo privato inizialmente era negativo, indicando che il settore privato stava risparmiando (era in surplus, deficit negativo): un surplus tanto grande da finanziare il deficit pubblico (linea tratteggiata), lasciando anche qualche soldo da prestare all'estero (erano gli anni in cui la Francia faceva la spesa da noi, acquistando i supermercati)."

    Caro professore,

    mi ha già cazziato una volta, se non ricordo male ha scritto qualcosa come "è la prima volta in vita mia che sento che un deficit finanzia un surplus" ma... guardo il grafico del deficit pubblico e di quello privato dal 2008 in avanti e vedo (se non ho le traveggole :) che sono praticamente speculari e infatti lei dice che il settore privato stava finanziando il deficit pubblico.

    Magari è una questione di lana caprina ma non ho capito: è perché il settore privato ha risparmiato che il settore pubblico ha potuto indebitarsi o è perché il settore pubblico si è indebitato, "la forte politica fiscale anticiclica", che il settore privato ha potuto risparmiare?

    Ex post l'uno si è indebitato e l'altro ha risparmiato ma si può dire quale è stata la causa e quale l'effetto?

    Cordiali saluti.
    Giorgio

    P.S.
    Ho visto un pezzo di In onda: i giornalisti "liberali" festeggiavano la vittoria di Hollande e il giornalista "piddino", tale Damilano, era come tramortito... non capiva... poveretto... lasciato a guardia del bidone Monti e scavalcato a sinistra dai berlusconesque. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami: finanziare significa "dare i soldi". Essere in surplus significa "avere i soldi". Va bene? Allora: questo schema contabile, che serve a leggere ex post i fatti economici, prevede, guarda un po', che chi chiede i soldi li chieda a chi li ha. Ti pare strano? Finanziare un surplus non ha particolare senso sotto il profilo lessicale. Dopo di che, è chiaro che sul discorso "causa-effetto" bisognerebbe ragionare. Secondo me, se lo Stato interviene a sostegno dei redditi, è chiaro che è lui il motore di quello che vedi nel grafico. Da qui a dire "monetasovranamonetasovranastampiamosoldifacciamolavoraretutticancellaildebito" ecc. ecc. ovviamente ce ne corre, e come sai io preferisco non passare da una idiozia all'altra. I vincoli esistono, e il post spiega anche quali sono.

      Elimina
  9. Curiosa quella simmetria tra deficit privato e deficit pubblico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è curiosa per niente, è assolutamente fisiologica (ex post), e quindi, ovviamente, è di relativamente scarsa utilità per risolvere problemi ex ante (come dimostra il fatto che nonostante la simmetria che estasia gli anatroccoli, l'indebitamento estero continua a crescere, e per quello Hollande parla di produttività).

      Elimina
  10. Beh ma in fondo i politici fino ad oggi hanno rispettato la verità enunciata da Keynes per i mercati "..è più conveniente per la reputazione fallire in maniera convenzionale che avere successo in maniera non convenzionale..". Tra 2 anni potranno dire: e chi se lo aspettava? In fondo eravamo tutti convinti che fosse una cosa giusta...

    RispondiElimina
  11. In Grecia invece, pare che si facciano avanti i partiti "anti Europa". C'è un risveglio delle coscienze, ma quanto lo stanno pagando? In Italia il partito anti Europa è la Lega. Siamo messi bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se è per quello stiamo messi peggio: Mussolini, Storace, ecc. Ma, e lo ripeto per la diecimillesima volta, di chi è la colpa se lo spazio politico del buon senso tecnico (l'euro è insostenibile) è occupato da pazzi? Risponda con parole sue, così vediamo se mi sono spiegato...

      Elimina
  12. secondo lo spiegel l'italia come la grecia si è imbucata nel party dell'europa
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/06/spiegel-litalia-entro-nelleuro-trucchi-contabili-kohl-sapeva/220003/

    da tempo si dice la stessa cosa dei greci ; inizio a pensare che direbbero la stessa cosa di noi , dei spagnoli , di chiunque insomma metta in discussione coi fatti del proprio declino economico il "mantra onirico piddino" (il fogno)

    c'è un dato positivo : di questo passo i tedeschi tra un paio di mesi scopriranno qualche dossier in cui si dice che , udite udite , la germania è entrata nell'euro truccando i dati di bilancio
    a quel punto ci sveglieremo dal fogno ?

    RispondiElimina
  13. Già un nuovo post pronto e confezionato? Questo è un classico "coccodrillo", dica la verità.
    Monti ha già virtualmente (e mortalmente) abbracciato Hollande, che ricambia contento.
    Considerazione a latere: dai toni trionfalistici di gran parte dei nostri quotidiani (a destra e a manca) direi che siamo messi bene... il Giornale è contento perché non gli erano ancora andate giù le risatine di Sarkozy su Berlusconi.

    RispondiElimina
  14. forse a conferma che l'euro è prossimo al collasso definitivo, si cerca il colpevole esterno:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/06/spiegel-litalia-entro-nelleuro-trucchi-contabili-kohl-sapeva/220003/

    caro Prof. Bagnai, la mia domanda, che riprende una frase dello Spiegel citato nell'articolo di cui sopra, è: al momento di entrare nell'euro, l'Italia era sull'orlo di una bancarotta finanziaria (come sostiene lo storico Hans Woeller citato nell'articolo) ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me risulta che stesse molto meglio di adesso, sia in termini di debito pubblico che di debito estero.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. Potrebbe spiegare in cosa consiste una politica anticiclica? E a suo parere è una cosa buona o magari potrebbe esserlo oppure no?

      Elimina
    4. La cosa che ti (ci) dovrebbe preoccupare è che la tesi dell'Italia sull'orlo della bancarotta e quindi salvata dall'euro è quella predominante piddina, molto prima di aver letto Woeller...Quindi il punto non è se (essendo ridicola) sia vero ma cosa accomuna nell'esigenza di mentire (e a quali fini)tedeschi e piddini: accettare il mercantilismo tedesco pur di dissimulare lo scarico sul lavoro della riespansione dei profitti, a tutela delle aspettative delle banche (drogate di OTC)?

      Elimina
    5. @Salvatore

      Com'è che ti viene in mente adesso? Una politica anticiclica, come dice la parola, è una politica economica che cerca di contrastare la fase attuale del ciclo, e quindi se sei in recessione cerca di rendere meno grave la recessione, se sei in espansione cerca di frenare l'espansione. Lo scopo sarebbe quello di avere una crescita ordinata, senza scosse. Le politiche che stiamo facendo adesso (tagliare quando si è in recessione) sono procicliche. Tu quali preferisci?

      Elimina
  15. Salve a tutti,

    mi sono iscritto da pochissimo a questo blog, che seguo ormai da alcune settimane, dopo essere rimbalzato (come credo altri frequentatori) nei vari "opinionodromi" che tentano di spiegare la crisi.
    Mi sono ben volentieri fermato su questo perchè, a differenza di molti altri, presenta dati e non solo teorie e opinioni.
    Sono biologo, quindi l'economia nel mio percorso formativo ha avuto la stessa presenza dell'autocritica nel percorso dei piddini, ma perlomeno ho mentalità scientifica e amore per i dati.
    Avrei una domanda molto banale da porre; non so se sia già stata trattata in post precedenti (ne ho già letti diversi sfruttando i link, ma tutti proprio no), in caso mi basterebbe il link.

    La domanda è: ma perchè i mercati continuano a "salutare" con questi rovinosi inchini l'ipotesi (ora certezza) che Hollande andrà al potere? Cioè, se alla fine Hollande farà un politica pseudo-montiana di austerity sui salari e sulla competitività che piace alla destra, che hanno da lamentarsi? Esiste un leader che saluterebbero con un +8% su tutte le borse europee e, se sì, che caratteristiche dovrebbe avere?
    So che può sembrare una domanda da "massaia" ma continuo a pormela e non trovo una spiegazione.
    Grazie per l'attenzione e complimenti per quest blog davvero unico.
    Carlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma... intanto bisognerebbe capire a chi sono dedicati gli inchini, perché ci sono state simultaneamente le elezioni in Grecia. Se i mercati funzionano come i libri dicono che funzionino, le elezioni di Hollande le hanno scontate da tempo, perché erano praticamente certe per i motivi che espongo nel post. Quello che innervosisce i mercati oggi, in modo piuttosto irrazionale, è la certezza della fine dell'euro. Morte certa, ora incerta, come dice Belli. E in questo senso il voto greco è più fastidioso certo di quello francese.

      Elimina
  16. Vediamo cosa succede ora.

    Il voto Greco è sicuramente più interessante di quello Francese, è la prova di quello che può succedere quando si fa l'interesse del cosiddetto "mercato" lo è impensabile che un paese possa pagare il 21,24% (rilevazione ore 9,57) di tasso sui titoli a 10 anni.

    Ripeto la mia sensazione è che ci sia un drenaggio di risorse dagli stati nazionali a enti privati internazionali.

    E non è complottismo! ma una evidenza chiara,le maggiori banche Americane e i maggiori gestori di fondi nonostante la crisi fanno utili e vanno a gonfie vele.

    Keynes scrisse " Le conseguenze economiche della pace" mettendo in evidenza l'idiozia dei politici che pensavano di poter far pagare ai popoli più di quanto i popoli potessero sostenere economicamente.

    Caro Prof. se esiste una possibilità di uscita dall'euro non sarà il ragionamento razionale dal punto di vista economico ad attivare questo evento, ma la rivolta dei popoli affamati (la politica che manifesta il suo interesse e che non è da confondere con la partitocrazia) potrà essere ciò che attuerà quell'evento.

    Anche questa è storia e keynes ne è la prova empirica.

    RispondiElimina
  17. Stimatissimo professore

    cosa devo rispondere all'amico di un mio amico, laureando in economia, che afferma indefesso che la Francia ha una crescita economica in rapporto al pil pari al 17% annuo? (la germania è al 35%)
    Io non capisco molto di economia, ma questo numero percentuale mi pare buttato lì a caso.
    butto lì a caso una brocca o un altro utensile sulla "capoccia" di questo futuro economista?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Lucy,

      spero di non sembrare in conflitto di interessi se ti dico che forse dovresti cambiare amici degli amici (e magari anche amici). Certo, con questa storia dei sei gradi di separazione poi magari salta fuori che quello è anche amico di qualche amico mio...

      Il problema è che detta così la cosa non ha proprio senso. Ci deve essere stato un malinteso. La crescita economica è la variazione percentuale del Pil. Se oggi il Pil è 100 e domani 105 domani la crescita sarà stata del 5% [(105-100)/100]x100. Crescita "in rapporto" al Pil non so cosa sia. Ma...

      Sei tanto giovane!

      Non riesci a trovare qualcuno che parli di cose più interessanti? Pensa positivo! Ti auguro un principe azzurro (o una principessa fucsia, qui siamo di aperte vedute) che non sappia niente di economia, ma che sappia qualcosa di qualcosa. Di questi tempi sarebbe già un bel progresso. Considera che quelli che parlano di economia normalmente non sanno niente di niente...

      Elimina
  18. Hollande è già stato messo con le spalle al muro....

    http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/9249598/Francois-Hollande-has-ten-weeks-to-avert-a-French-bond-crisis.html

    Che tempismo, adesso caro prof, avrà le motivazioni e gli argomenti giusti per attuare la riforma del lavoro, far diventare competitiva la Francia e difenderla dal micidiale spread !
    Non è che lo scritto lei l' articolo del Telegraph ? :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi: chi non legge il giornale tutti i giorni ma il World Economic Outlook due volte l'anno (non le cazzate degli gnometti dell'IMF: solo i dati) necessariamente ha una marcia in più... Spero di poterla condividere sempre di più con voi.

      Elimina
  19. Complimenti per il blog, un' ottima scoperta. Ci tengo a precisare che non so nulla di lei quindi quello che scriverò non è direttamente rivolto a lei ma è un discorso generale nel quale lei potrebbe o non potrebbe rientrare; se non rientra me lo dica, grazie.

    Io sono un cittadino che non ha nessuna cognizione tecnica di economia e che si limita a gestire il suo fino ad adesso in maniera piuttosto positiva tanto da garantirmi non la ricchezza ma una robusta solidità. In altre parole, pur in maniera perfettamente legale essendo all' antica su certe cose, mi faccio bellamente i "casi" miei (citazione dal Rinaldo di Handel, Eustazio a Rinaldo cercando di dissuaderlo da un' impresa troppo audace: "Pensa ai casi tuoi"...).
    Ora però mi pare che sarebbe il momento per tutti i cittadini me compreso di darsi da fare, di partecipare attivamente, non tanto limitandosi a buttare a mare l' attuale classe politica (sarebbe come prendersela coi burattini lasciando il burattinaio libero di scegliersene altri) ma proponendo un' altra visione e un' altra prassi basate su una vera competenza che sia in grado di spiegare non solo ciò che "sarebbe" astrattamente giusto o auspicabile ma piuttosto come questi obiettivi comuni possano essere concretamente realizzabili. Ho chiesto al Movimento di Grillo, un gruppo di persone piene di buonissima volontà, e mi hanno risposto che vogliono tutte le pensioni a 3000 euro massimo e la banda larga per tutti; ho chiesto da dove pensavano di tirare fuori i soldi e mi hanno risposto testualmente che se avevo tanto da fare il saccente dovevo dirglielo io.
    Lei invece, con altri economisti competenti e anche bravissimi divulgatori come lei (grazie al suo stile chiaro qualcosa riesco a capirla pure io!), illustrate benissimo la situazione e date conto delle motivazioni in modo estremamente convincente, però non dite in nessun modo cosa può fare un cittadino comune per partecipare finalmente e non limitarsi ad essere un elettore passivo che una volta messa la X sulla scheda torna come me a farsi gli affari suoi.
    Io e moltissimi altri non siamo in grado di prospettare una nuova linea economica quindi tecnicamente siamo del tutto inutili ma purtroppo (ancora per un po') siamo in democrazia e quindi senza il nostro contributo non si va da nessuna parte.
    Non crede che sarebbe ora che le spinte coraggiose ma ancora velleitarie tipo per esempio i grillini e la lucidità e la competenza come la sua, si incontrassero sul piano dell' azione comune?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi perdoni, ma la risposta non è già contenuta nella sua domanda?

      Elimina
  20. http://www.nytimes.com/2012/05/07/opinion/krugman-those-revolting-europeans.html?_r=2

    un "fognatore"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so, forse noi europei vogliamo fare gli scaltri a tutti i costi, ma l'idea che Hollande faccia paura ai mercati mi sembra di un'ingenuità veramente molto molto americana... E poi, salvo errore, mi sembra che la paura sia passata subito, no?

      Elimina
  21. Buongiorno prof,

    Ma un miglioramento della bilancia commerciale dei paesi periferici non si potrebbe realizzare con un aumento dei salari nei paesi in surplus(Germania)?
    E poi se la banca centrale europea monetizzasse parte della spesa pubblica dei paesi periferici e questa spesa pubblica venisse investita in progetti volti ad aumentare la produttività dei beni dei paesi periferici, non si avrebbe comunque un miglioramento della produttività?

    RispondiElimina
  22. http://www.ilsussidiario.net/News/Denaro-Lettera/2012/5/4/GEOFINANZA-Se-la-Francia-sta-peggio-dell-Italia-ecco-i-veri-numeri/274601/

    Articolo dal titolo discutibile (se non altro per il maggior grado di consapevolezza dei problemi che hanno i francesi), ma che conferma in sostanza quanto da lei sostenuto. Mi interessa il suo parere sulla discrepanza (spesso citata negli articoli di Bottarelli) tra debito pubblico dichiarato e debito pubblico reale (comunque la Germania fa di peggio...debito KFW, debito dei lander etc etc).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace, non ho un parere particolare sul punto specifico perché non sono abbastanza informato e perché al di là dei vari complottismi e "a-me-non-la-si-fa-ismi" dei commentatori dilettanti, per un economista quello che sta scritto nei dati è più che sufficiente per prevedere che la cosa finirà male. L'articolo però mi sembra documentato (con qualche imprecisione lessicale che rivela il dilettante, ma non ho tempo per i dettagli).

      Comunque, a occhio credo ci sia del vero nel fatto che le passività reali dei governi del core siano molto più alte di quelle dichiarate: basta pensare al fatto che i crediti (privati) inesigibili verso i paesi della periferia prima o poi confluiranno nel bilancio pubblico (come hanno già fatto, via salvataggio delle banche).

      Elimina
  23. ... Devi avere una dote che noi umani abbiamo in piccola parte prof bagnai.... La pazienza!! Non capisco come si posso sopportare di avere tanta chiarezza, e disponibilità a spiegare ogni proprio pensiero ... Scontrandosi quotidianamente contro tanta ignoranza e superficialità imperante ...media in primis... Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti rendi conto che l'economia è una scienza utile, no? Tutto era scritto. Poi c'è il fattore umano. A Renzi la deflazione è riuscita (nel senso che ha fatto il jobs act). A Hollande forse non riuscirà (oggi pare che si sia messo in un vicolo cieco: se arretra scontenta i datori di lavoro e i sindacati che non vogliono concessioni ma il ritiro puro e semplice della proposta di legge; se ritira la proposta di legge perde totalmente la faccia - di cazzo, peraltro). Quindi nella sua cialtronaggine almeno Renzi ha avuto più palle, o un popolo più bue a disposizione. Il punto però è che la logica della deflazione in una unione monetaria è inesorabile. E questo i miei colleghi se sono competenti lo sanno. Quindi, se dicono il contrario, dovrebbero tacere o perché incompetenti o perché disonesti. Un'altra Europa non è possibile. Punto.

      Elimina
  24. ...altro che utile! Lei m' ha fatto scoprire quanta ignoranza avevo ...e quant ' importanza ha questa scienza, giusto però spiegata come lei sa fare! Mi sto rendendo conto quanto questo punto di vista ( fondamentalmente il suo) può rendere tutto più chiaro e lampante! Ma le dico la verità... ora mi mangio il fegato a vedere con il suo "paio d' occhiali" per quanta idiozia maledetta mi circonda... È ciò che ci sembra ovvio a noi qui ( tipo che Renzi toglie diritti ai lavoratori perché non può fare altro visto il contesto in cui è' ) sembra che sia fantasia per i più',... lobotimizzati che non capiscono quanto l' euro sia una porcata liberticida..ovvio per Noi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non è solo il mio punto di vista. Semplicemente, è quello che sta scritto nei libri. Il problema è che tante persone pensano ai fatti propri, e quindi come minimo abdicano, e come massimo tradiscono, la propria professione intellettuale.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.