giovedì 12 aprile 2012

Lo scopo inconfessato della riforma del mercato del lavoro

La letteratura economica fornisce una semplice spiegazione di quanto sta accadendo oggi in Italia. L’economia ci dice che lo scopo (inconfessato) della riforma del mercato del lavoro deve essere quello di causare un incremento della disoccupazione. Un (ulteriore) incremento del tasso di disoccupazione si rende necessario per un motivo molto semplice: la curva di Phillips. La curva di Phillips stabilisce che la crescita dei salari è in relazione inversa rispetto al tasso di disoccupazione, una relazione individuata da A.W. Phillips nel 1958. Questa relazione non è mai stata posta seriamente in discussione nella letteratura empirica, come ci ricorda Jeffrey Fuhrer. Non sorprende quindi che gli economisti ne facciano tuttora uso per prevedere l’inflazione (Fendel, Lis e Rulke), ed è assolutamente evidente che il governo italiano sta facendo altrettanto.

In tutta evidenza, i fautori della riforma si aspettano che un innalzamento del tasso di disoccupazione moderi la crescita dei salari e quindi il tasso di inflazione. Ciò contribuirebbe a ristabilire la competitività di prezzo dei prodotti italiani e quindi a riequilibrare gli sbilanci esterni che sono alla radice della crisi dell’eurozona, come spiega ad esempio Martin Wolf. Tra l’altro, questo è uno dei motivi per i quali i mercati finanziari, che credono in questo meccanismo (come ci ricordano Fendel et al. in un altro lavoro), potrebbero accogliere con favore un innalzamento della disoccupazione in Italia.

L’unico piccolo problema con questo approccio è di natura politica, non economica. Il ragionamento del governo è impeccabile da un punto di vista economico. Il suo unico (trascurabile?) difetto è che nessun membro del governo sta dicendo la verità, ovvero che lo scopo immediato e inconfessabile di una riforma altrimenti insensata è quello di far aumentare la disoccupazione.


(indubbiamente pensare in inglese aiuta a essere lapidari)

221 commenti:

  1. Beh ma ormai sono talmente incasinati che incominciano a dire le cose col loro nome guarda il bollettino di oggi della BCE "In particolare, i paesi che hanno subito perdite di competitività di costo devono assicurare un aggiustamento salariale sufficiente e promuovere la crescita della produttività." Tu, che ce l'hai fatto capire nei mesi scorsi, coglierai la novità: via lo schermo del "costo" del lavoro, ormai si parla di tagli ai salari netti.

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  2. Ci sta dicendo, caro prof., che l'Italia sta diventando di botto un Paese hard nosed? Ma un momento: non era proprio su queste diverse impostazioni tra Paesi Eurozona che la Germania ha fondato il proprio vantaggio in termini di competitività? Come può essere che adesso la Teutonia acconsenta a un appiattimento degli altri Paesi su posizioni a sua immagine e somiglianza? Sarebbe la fine dei giochi!

    PS, mi presento: sono una new entry per quanto riguarda i post, ma seguo assiduamente questo interessantissimo blog ormai da tempo. Complimenti al prof. bagnai e ai mai-banali partecipanti alla discussione (non è una bieca forma di captatio benevolentiae, giuro!)

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  3. L'imo or' tàcci loro

    ...con il quale verso il sommo Poeta significava il rimprovero (tàcci da tacciare, accusare) rivolto ai potenti del tempo (loro) di pensare e tutto fare per accumulare oro (qui contratto in or' per esigenze di musicalità; dove imo vuole esser suggestivo di ciò che si ha caro nel fondo dell'anima o anche si nasconde).

    antonino

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    1. ...ecco, questo vorrei tanto saperlo tradurre in inglese... ti citerò nel mio prossimo paper sull'Italia...

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    2. Certo nella versione essoterica "rimproveri loro la cupidigia d'oro" che forse potrebbe esser tradotta si perdono certe sfumature...si perde il suono...e si sa che nella poesia la musica è tutto. Io gliela canterei guarda...

      antonino

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  4. La mia opinione: il governo (e la stragrande maggioranza di economisti) ritiene che la disoccupazione sia un "difetto" transitorio e quindi trascurabile per il benessere delle future generazioni, ma soprattutto per le rendite di oggi.
    Se le frizioni del mercato del lavoro sono le uniche responsabili del tasso di disoccupazione e del costo della manodopera, agire per ridurle porta ad una riduzione della disoccupazione (anche se non immediata) tramite efficientamento dell'apparato produttivo.
    Nel breve periodo, ci saranno lavoratori che non "vogliono" adattarsi a lavorare/vendersi per meno del solito... quindi saranno espulsi dal mercato in attesa dei loro girini (parlare di trote non mi sembra opportuno).
    Non penso che i signori del governo arrivino alla curva di Phillips... e non penso sia necessario tirarla in ballo per spiegare il loro operato; sbaglio?
    Ad ogni modo, mi pare che modelli neokeynesiani e neoclassici siano allineati nel raccomandare tale operato. Si differenziano, magari, per le misure aggiuntive (fiscali, monetarie) che possano calmierare l'effetto di breve periodo.

    Se invece la disoccupazione fosse determinata da altri fattori...

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    1. Corretta l'osservazione che i modelli neoclassici e neokeynesiani sono allineati. Infatti anche i neokeynesiani sono totalmente omodossi. Aristide è un neokeynesiano. Peccato che i presupposti metodologici sui quali le loro analisi si basano siano intrinsecamente fragili, a partire dall'ipotesi di agente rappresentativo.

      Ti esorto quindi a distinguere il livello delle chiacchiere, delle ipotesi di scuola, della disputa accademica, dal livello dei fatti. A quest'ultimo livello, l'esercito industriale di riserva ha sempre fatto il suo lavoro: deprimere i salari. L'efficientamento (ahi!) non interessa a nessuno. Ridurre i costi hic et nunc, quello interessa e come. L'orizzonte temporale dei nostri governi è quello dei nostri imprenditori. Una drosophila melanogaster vede molto più lontano...

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    2. Grazie per la risposta. Ho letto con sommo interesse la storia di Aristide... Un articolo eccellente.
      immagino che il (finto) paternalismo sia di destra nello specifico contesto.
      Purtroppo l'importanza del livello delle chiacchiere della disputa accademica è evidente: sono il riferimento dei politici. Io, a tempo perso perché sennò una tenure non me la danno..., sono alla ricerca di un modello economico che superi la dottrina odierna dei DSGE.
      In quest'ottica, sono convinto che l'agente rappresentativo sia una ipotesi da superare, ma dubito sia l'unica. A riguardo, Caselli e Ventura (2000, AER) mostrano i tipi di eterogeneità che si possono introdurre. Magari hai qualche altra lettura da suggerirmi?
      Grazie ancora e complimenti per questo blog! cerco di diffondere...

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    3. Siamo sicuri che sia Caselli e non Casella? Non ho nemmeno controllato, ma un Caselli non lo conosco, studierò... Guarda: se hai tempo, leggi solo il terzo paragrafo del terzo capitolo della Teoria Generale. Questa è l'unica lettura che posso suggerirti. Quando la hai fatta dimmi che messaggio ne trai.

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  5. Merci pour l'effort (per essere troppo lapidari si rischia l'ermetismo tra happy few).
    E' notizia di poco fa: Soros sostiene che la politica economica della Germany è sbagliata. E quando lo dice Lui, un trafiletto nell'informazione è garantito, magari obtorto collo.
    roberto

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    1. .... che sbaglia, o che è troppo avanti....
      Marco mi

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  6. Et à la veille de mon départ de la France, je vous donne trois minutes de jouissance. Sachez apprécier avec modération (et évitez de grignoter entre les repas).

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  7. Mi scusi, voglio fare il bastian contrario. Ma non è possibile che consentire una maggiore flessibilità in uscita incentivi le aziende ad assumere, sapendo di non essere vincolati a vita, e quindi la disoccupazione diminuisca anzichè aumentare?

    Un piddino qualsiasi

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    1. Carissimo, di questo tema è molto più esperto di me Brancaccio, al quale ti rinvio. Brancaccio dimostra chiaramente che la flessibilità non riduce la disoccupazione. Nessuna evidenza lo dimostra, a parte il wishful thinking piddino, che tu qui legittimamente e opportunamente incarni. Quello che Brancaccio non dice (ma credo di averlo detto io) è qual è lo scopo di questo governo nominato dalla Merkel. Lo scopo è la svendita, che l'euro accelera, anziché scongiurarla (come mi sembra Brancaccio creda).

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    2. Esatto, nessun cambiamento nel tasso di disoccupazione, ma solo in un maggiore, se pur molto lieve, aumento del turnover, cioè di ricambio del personale...il che vuol dire che chi stà fuori dovrà attendere di meno per trovare il lavoro..

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    3. Brancaccio ci ricorda che non è successo da nessuna parte, caro Andrea, ma ormai io e te siamo amici e quindi ti credo. Ne riparliamo a un anno dall'adozione della riforma.

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    4. Si, ma gli studi di Brancaccio parlano del tasso di disoccupazione, e questo non lo metto in dubbio, non del tasso di turnover, che è diverso. Questa evidenza però non ricordo proprio dove l'avessi pescata, posso citarti questo http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&ved=0CEUQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.ifn.se%2FBinaryLoader.axd%3FOwnerID%3Db86e884e-4fcd-442a-aa90-214495e28e29%26OwnerType%3D0%26PropertyName%3DFile1%26FileName%3DWp865.pdf%26Attachment%3DTrue&ei=j_eGT6mFGubl4QSLrpS4Bw&usg=AFQjCNF1z2wWFa36BUogyTccvs4UgTfccw (scusa il lungo link)ma è una rassegna, e non sono sicuro che fosse li dentro. Comunque, se poi mi dici che Brancaccio ha criticato anche il turnover, ti credo, la mia memoria in merito ricorda poco.

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    5. eh qui casca l'asino che mai ha lavorato .
      il turn over non fa niente per la disoccupazione , ne per la competitività ! è una stronzata ! lo dico da interinale di una azienda di materie plastiche et similia che ha visto la produttività crollare e gli scarti di lavorazione decollare , grazie appunto agli interinali assunti con la logica del turn over : gli interinali operai passano di azienda in azienda , dal confezionare merendine al controllo numerico , fino all'assemblaggio plafoniere , ovviamente senza imparare una cippa del mestiere che fanno . e non mi vengano a dire che il lavoro da operaio lo può fare chiunque con zero formazione e/o esperienza , perchè ha dimenticato di completare la frase : il lavoro dell'operaio lo può fare "di merda" chiunque . ma ovviamente è solo colpa dell'operaio italiano sporcaccione e fannullone .
      gli economisti senza virgolette dovrebbero fare un pò di fabbrica prima di sparare ca***te sulla competitività col c**o degli altri
      ps:avrei anche un altro bel anedotto sull'illuminata classe imprenditoriale zavorrata dalla classe operaia fannullona , e cioè che questo genio di imprenditore importava container dalla cina con prodotto talquale quello italiano (tranne che per la qualità, questo 4 anni fa , nel frattempo temo che il know how i cinesi lo abbiano assimilato molto meglio dei precari italiani fannulloni, e non grazie al precariato) etichettandolo come prodotto di casa sua . mi è venuto il vomito e mi sono licenziato . come dice mio cuggino : la gggente si merita la guerra

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    6. Sai, andrea è molto sensibile alle sirene dell'omodossia, ma bisogna dargli atto che sta cercando di smettere. Quello che mi preoccupa della situazione che dipingi non è tanto il caso tuo, del quale io, da agente razionale egoista, tenderei a fottermene (sai che non è vero! ovviamente scherzo), quanto il fatto che è esattamente quella delle centrali nucleari francesi, dove ogni tanto qualche operaio, stressato o mal preparato, si dimentica uno straccio dentro il raccordo di un tubo, e poi si qualcuno si prende una bella boccata di plutonio!

      La logica della rentabilité ci porterà non solo alla catastrofe sociale, ma (prima? dopo?) a quella ecologica. E qui in Francia è molto chiaro nei media, che lo ripetono tutti i giorni e a tutte le ore, che questa è una conseguenza della finanziarizzazione dell'economia, e dell'adozione di un modello di management che NON ci appartiene, quello basato sul predominio dell'azionista, che vuole il suo fottuto dividendo (o capital gain), pensando che tanto il plutonio se lo respirerà qualcun altro. Ma il plutonio è un po' come un diamante: è per sempre...

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  8. La curva di Phillips è pur sempre una curva, no? Allora, se di curva di tratta, si tratta anche di considerare la topologia in cui questo modello astratto viene inserito. Ossia, un conto è inserirla al termine di un rettilineo, un conto è inserirla in uno spazio già abbondantemente curvato, come può essere il circuito di Le Mans, perché il rischio lì è di cappottare e di finire fuori strada. Ma in quest'ultimo caso si ha a che fare con la topologia sociale, mentre i nostri phillipsiani paiono considerare solo quella matematica.
    Lapidariamente parlando:
    There are more things in heaven and earth, Mr Mario,
    Than are dreamt of in your Phillips curve
    roberto

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  9. La curva di Phillips è stata applicata sul Regno Unito, per questo motivo questo tipo di studio professore è applicabile sia sulla Sterlina che sull'Euro? Grazie.

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    1. La curva di Phillips è stata verificata su dati provenienti da qualsiasi paese, e una sua qualche forma è presente in qualsiasi modello econometrico serio. Esempio: il Multimod del Fondo Monetario Internazionale (in particolare qui).

      Il resto è simpatica retorica.

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    2. Professore scusi la mia insistenza, ma è stata studiata per il breve periodo?

      https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:VHBd7Hq36-MJ:web.econ.unito.it/zanetti/economia/ch33/ch33.pdf+correlazioni+della+curva+di+phillips&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESgYWQJQL9p934g40feaisgJdv6KrFQwNVoPPUaScL2nvyp00SlGGK7MA1QI8dyYWZQKYyn6a5sQCR_cl1EeSjvqPyeL7zWjLrYm0TEyWtevlfh0SKMiWRdYl9v3-2GTQyBz0hIU&sig=AHIEtbTLLfnVYorSNU7RkhLklddeOZiteA

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    3. Amico caro, non capisco cosa vai cercando. A parte il fatto che il breve periodo può durare anche sei/sette anni, l'idea che nel lungo periodo la curva di Phillips sia verticale è molto cara a Milton Friedman e a tanti altri omodossi (è da lì che è partita la controrivoluzione), ma se cortesemente leggi i titoli che ti ho dato vedrai che non tutti sono d'accordo, e che il dibattito non può essere riassunto dalle pur accattivanti slide di un corso di primo anno. Se mi spieghi cosa vai cercando, io ti aiuto a trovarlo.

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    4. Professore se "la curva di Phillips stabilisce che la crescita dei salari è in relazione inversa rispetto al tasso di disoccupazione".... cosa vado cercando!
      Se i salari amentano con l'aumentare della disoccupazione, per favore me lo dica lei il passaggio successivo perchè non conoscevo neanche questo di Phillips. Grazie.

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    5. @Gianni

      Ma sono slide distribuite a un corso di economia politica alla facoltà di giurisprudenza di Pisa?
      Sono identiche a quelle dei miei ricordi universitari risalenti al 2003, solo che allora erano fotocopiate in b/n e non disponibili su internet.

      @Professore
      "pur accattivanti slide di un corso di primo anno" .... a giurisprudenza, dovrebbe aggiungere!!

      Michele

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    6. Aspetta: non sono i salari ad aumentare con la disoccupazione; è il loro tasso di crescita a diminuire all'aumentare del tasso di disoccupazione. Ma questo, per far contento Basilisco, bisogna ammettere che anche il filosofo barbuto lo aveva capito. Del resto, il salario è il costo del lavoro, e la disoccupazione è l'eccesso di OFFERTA sul mercato del lavoro. E la legge della domanda e dell'offerta, quando fa comodo a chi comanda, funziona benissimo!

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    7. @Michele

      ...ma io (non ci crederete) sono privo del razzismo contro i giuristi che anima l'economista italiano medio. E del resto anche qui a Rouen sono in una fac de droit, sciences économiques et gestion... Non è detto che ne capiscano meno di noi, soprattutto di mercato del lavoro!

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    8. @Prof
      non volevo incitarla al razzismo. Io stesso mi sono laureato in giurisprudenza (peraltro prendendo 30elode all'esame di economia politica su quelle slides) e ammetto di non essere in grado di seguire a fondo il dibattito sulla PC (con annessi di ipotesi sulle aspettative (iper)razionali e modelli econometrici). Però sarà che, non essendo indottrinato alle facoltà di economia, forse per questo sono molto più aperto a certe idee eterodosse rispetto a tanti amici economisti.
      Michele

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    9. Siamo simmetrici, io ho preso la lode in privato. Non preoccuparti, non ti perdi molto...

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    10. E cosa dite della nostra tribù, voi maledetti spocchiosi?

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    11. Ma tu di che tribù sei? Perché non ce lo hai mai detto. Vuoi sapere cosa dicono gli economisti dei giuristi? Dicono che guadagnano troppo, e che non sono dei veri scienziati perché non sanno la matematica (in sintesi). Allora io mi faccio un sacco di risate spiegando ai miei colleghi microfondanti che se credono nel mercato, il fatto che un giurista (poniamo un avvocato) guadagni più di un economista significa solo che il giurista è più utile. Rinuncio a spiegargli che anche Freud e Darwin non usavano linguaggio matematico, perché nonostante possa non sembrare, in realtà a me non piace mettere (troppo) in difficoltà la gente.

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    12. Ma che barbari, i tuoi colleghi! Non conoscono i legami strettissimi che ci sono tra il diritto e la logica formale? Consiglio Riccardo Guastini, il diritto come linguaggio, Giuffré 2007. Peraltro, mio professore presso la facoltà di Giurisprudenza di Genova.

      In effetti i docenti quassù (o quaggiù) sono tutti abbastanza ricchi (alcuni schifosamente ricchi), ma sopratutto sono tutti ultra-piddini. Questo è il vero problema. Lenin diceva che quello dei giuristi è il ceto più reazionario di tutti-dopodiché sia lui che Robespierre erano avvocati, ma un fondo verità c'è: nella nostra corporazione il conformismo (rigorosamente verso l'alto) è semplicemente asfissiante.

      E questo dovrebbe essere evidente anche solo per la statistica. Ci sono molti (MOLTI) più giuristi che economisti in questo paese. Eppure alcuni economisti che criticano l'euro si trovano. I giuristi che denunciano quel monstrum giuridico che risponde al nome di UE non si fanno vivi. Sinceramente mi dispiace. Ma temo che la matematica non c'entri...

      ...e forse c'entrano i soldi.

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  10. Un saluto da un novizio del forum, totalmente ignorante in cose di economia, io capisco solo di molecole, di cellule, di invecchiamento e di cancro...
    Capisco (tecnicamente) l'aumento della disoccupazione per ridurre i salari. Ma se contemporaneamente al rendere tutti licenziabili spostiamo anche il pensionamento a 70 anni (in Svezia si comincia a parlare apertamente di 75) e rendiamo la pensione solo contributiva, in un paese con l'età media della popolazione avanzata come quella italiana e con le nascite che per la recessione crolleranno ancora di più, ci avviamo a diventare (e gli altri paesi europei sono come noi) un paese di vecchi e mentecatti che per sopravvivere non faranno girare nemmeno un mezzo euro.Questo porterà ad una ulteriore implosione del sistema...
    E questo che vuole la Merkel? E' questo che vogliono i mercati?
    O i mercati sono (diventati) un sistema autoreferenziale ottuso che distrugge tutto solo per mantenersi uguale?

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    1. Una ragionevole approssimazione di quello che vogliono alcuni merca(n)ti secondo me è questa, ed è compatibile col percorso che delinei.

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    2. E' una situazione tanto complicata, mi' cuggino non capisce e si chiede un po' di cose:
      1) ma come fanno dei professori che hanno studiato economia nelle migliori università ad aver costruito con le loro menti illuminate un sistema che consente attacchi speculativi che fanno crollare e chiudere aziende e licenziare persone? E' un esito previsto e desiderato o non avevano capito che stava finendo male? Questo sarebbe il liberismo prodotto dai governi di centrodestra europei degli ultimi anni?
      Perchè comunque, usciti dall'euro, l'imprenditore tetesco si compra un'azienda in cui competenze e know how, l'eccellenza manifatturiera che dici, saranno tra non molti anni, in mano a 4 operai sottopagati e licenziabili si, ma vecchi perchè l'Italia diventerà un paese sempre più vecchio che non si rinnova, e quelle aziende saranno poco competitive e poco utili..Insomma romperanno tutto per trovarsi con quattro imitazioni cinesi in mano?

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    3. Guarda, ci sono due problemi.

      Il primo è capire se la situazione è questa o un'altra. Sono evidentemente possibili altre interpretazioni, e sono sempre (più o meno) benvenute (perché comunque un limite al piddismo qui lo mettiamo).

      Il secondo problema mi sembra quello che tu poni, cioè di capire, posto che la situazione sia questa, quale sia (se c'è) la sua motivazione, la sua razionalità. Mi pare sia questa la domanda di tuo cugggino, e puoi dirgli che menti eccelse si sono poste lo stesso problema. Keynes, nel capitolo 3, paragrafo 3 della Teoria generale, risponde che non c'è un solo motivo, ma un complesso di circostanze. Ti suggerisco di leggerti la sua spiegazione (nel secondo capoverso del paragrafo), che secondo me rimane perfettamente attuale.

      Quanto al tuo discorso sul fatto che usciti dall'euro ecc. non riesco a capirlo, ma me lo spiego con la tua icona: se il bicchiere fosse ancora pieno ti spiegheresti meglio... ;)

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    4. Scusi, magari non è che aveva ragione Keynes quando diceva:

      "Contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio; non è il momento dei bambini."

      La metto così perché non vorrei che questa cosa l'abbia detta uscendo da un cinema...

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    5. Mi limitavo ad estrapolare la situazione descritta nel tuo link: aggressione speculativa dei mercati con svalutazione delle imprese italiane, modifica dell'art.18 ed (eventuale, ma come spieghi non fondamentale) uscita dall'euro. Fatto? Fatto. Imprenditori stranieri (dici tedeschi, ma anche cinesi?) che comprano a prezzi stracciati le imprese italiane caratterizzate da elevato livello manifatturiero e basso costo della mano d'opera. Fin qui tutto logico, anche se io una cosa così in una cellula o in un organismo li considerei un sistema deregolato, ma queste sono cose di uomini e non di natura.
      Quello che vedevo come un problema è che, sempre estrapolando, tutto questo succede in un'Italia in piena recessione economica (giusto?) ed allora, aggiungo io, anche demografica. E questo è un fattore molto importante e sottostimato in un paese che già arranca perchè è vecchio, anagraficamente vecchio. Al momento i valori molto elevati di life expectancy at birth ed età media della popolazione italiana (ed europea) terrorizzano gli economisti solo per motivi pensionistici. Ma le nostre imprese rese tanto appetibili ai capitali esteri perché ad elevato livello manifatturiero e basso costo di mano d'opera, come si manterranno produttive, come reggeranno il mercato senza un adeguato ricambio generazionale ed incondizioni di estrema flessibilità del mercato del lavoro? Mi sembra una questione tanto semplice quanto sottostimata, perchè licenziare il cinquantenne per prendere l'apprendista è conveniente e facile ma il know how si perde, me l'ha detto mi' cuggino che fa il ricercatore, succede anche nella ricerca quando non assumi ricercatori ma metti tutto in mano a borsisti e dottorandi che vanno via ogni 3 anni. E se poi però non ci stanno nemmeno i borsisti perchè non ci stanno proprio i giovani, allora sono c***zi!
      A mio avviso i cambiamenti sociali ed economici in ipotesi semplicemente non sono compatibili col contesto demografico. Poi in un quadro ognuno vede solo quello che conosce.
      Per quanto riguarda invece il primo problema "..Il primo è capire se la situazione è questa o un'altra", legato anche all'affermazione del post successivo al mio "..Nobody really knows what the financial markets really want", che dire... da scienziato abituato a cercare di capire come funzionano cose che però noi non sapevamo nemmeno che esistessero, mi sembra che qualche dottor Frankenstein abbia creato (coscientemente?) un sistema finanziario del quale abbia perso il controllo e non possa fare altro che constatare che sta facendo danni... A meno che non fosse proprio quello che voleva, ma io sono un povero biologo e che ne so di queste cose?
      Saluti e grazie per la comprensione e per le spiegazioni!

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    6. Grazie, capisco meglio, e posso risponderti solo sinteticamente che, a quanto pare, anche in economia esistono i tumori. La differenza rispetto alla medicina è che quando il medico lo diagnostica, il piddino comincia a dire "ma potremmo conviverci, ma è meglio il tumore del tornese..." ecc. (dai, Ale, si scherza...).

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    7. E non ci siamo, tu continui a parlare di cose inaccessibili ad una mente semplice e razionale come la mia. Adesso dovrei capire anche come funziona il piddino.... :-)

      "..anche in economia esistono i tumori.." Già, il tumore è un enorme paradosso della biologia evoluzionistica, è un piccolo terribile miracolo di adattamento per selezione. E quando tutto va che meglio non si poteva, celebra il suo successo distruggendo il contesto che gli ha consentito di crescere e finisce con esso.
      Non vorrei che certe teorie economiche debbano mostrare la loro efficienza in modo analogo!

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    8. Carissimo, sei simpatico, hai un nome a me caro, però tu hai fatto una domanda, io ti ho dato la risposta di Keynes, che mi sembra estremamente chiara e profonda, se vuoi ti do anche quella mia, molto più prolissa e dettagliata, dopo di che ti suggerisco una pausa di riflessione, e se non serve... allora per capire com'è fatto un piddino guarda dentro di te (possibilmente senza l'aiuto di una katana, ma questa rimarrà una tua scelta)!

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  11. Dear Professor,

    Nobody really knows what the financial markets really want.

    I myself doubt that they would ever give the PC much thought, and that you can use it as a springboard to reliable and sound theoretical conclusions.

    Over the years "economists" have entertained all kinds of crackpot notions about the shape and slope of something called PC.

    Lately, I may add, it has widely been deemed flat, as opposed to the downward sloping bent commonly found in respectable literature.

    Be that as it may, I would as soon argue that the gist of the Italian labor market reform is to increase the workers fear of being laid off,with an eye to pressing down wages a few notches.

    As a result, the overall structure of wages would go down, while a lot of workers would indeed be fired in the process.

    A byproduct of all that - but one whose importance and implications cannot be underestimated - would be a more docile, submissive and manipulable workforce, ready to do their master's bidding.

    Whether you need a dubious statistical relationship to get to this conclusion I dont believe, but sure the markets are gonna dig it.

    Thanks for your time and work

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    1. Nobody knows what men really want. However, there is consistent evidence that the financial markets rely on some kind of PC in doing their forecasts. Yes, it is moving, yes, it is nonlinear, yes, its shape varies across the economic cycles, but it is still there. The best way to increase someone's fear is to give good examples. And I am rather confident that there will be as many in Italy as in Spain (see above). The "reintegro" debate that features in today's newspapers is a good case in point...

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    2. Ahem... my comment about Spanish Rajoy labour market reform effects is in the English-spoken side of the discussion. :)

      Professore, lei sa qualcosa dei decreti legge francesi di Paul Reynaud più o meno tra il 1938 e il 1940?

      Stando a Alfred Sauvy (La fine dei ricchi) Reynaud ottenne risultati strabilianti rendendo più elastici i controlli sui prezzi per frenarne l'aumento, sopprimendo le spese improdutttive per facilitare la ripresa economica e rendendo più elastico e aumentando l'orario di lavoro per diminuire la disoccupazione... e venne completamente dimenticato.

      A proposito degli studi di Phillips, secondo lui derivanti da quelli di Rueff, Sauvy scriveva che: "se con l'osservazione si dimostrasse che effettivamente la disoccupazione è la punizione per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, così si proverebbe che il regime [capitalistico] è fondamentalmente cattivo e che occorre cambiarlo profondamente e sostituirlo con la pianificazione socialista. [...] Ma il sordo rimorso del capitalismo nei confronti dei lavoratori è tale che un dibattito su una questione così scabrosa non può essere condotto in modo scientifico, almeno in Francia." (pp.153-155)

      L'avevo letto qualche mese fa e mi è tornato in mente... :)

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    3. @Giorgio DEM

      Sai Giorgio, voi leggete tante belle cose, e ognuno dice la sua. Io sono solo un umile econometrico. Interpello i dati, e loro mi rispondono. Se la riposta fa comodo a un economista, la si pubblica. Se è scomoda, si aspettano tempi migliori. In questo mio percorso non ho mai incontrato Sauvy, il che non significa che non fosse una persona per bene.

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  12. Buongiorno professore, premesso che concordo in toto con questa sua affermazione (Quello che Brancaccio non dice (ma credo di averlo detto io) è qual è lo scopo di questo governo nominato dalla Merkel. Lo scopo è la svendita, che l'euro accelera, anziché scongiurarla (come mi sembra Brancaccio creda).

    La domanda che mi pongo e le pongo: ma come è possibile che tutto questo avvenga nel silenzio generale? ( ne parliamo nel sottoscala di Internet). Come è possibile che una classe dirigente accetti passivamente la svendita di un Paese? Sono domande che non trovano risposta. Rammento il trattato di Parigi del 1947, se la memoria non m'inganna, dove gli alleati c'imposero una clausola che c'impediva di processare i civili, ma soprattutto i Militari che collaborarono con gli Alleati prima dell' 8 settembre 1943.
    Probabilmente siamo uno Stato, ma non siamo mai stati una Nazione.

    Mauro

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    1. Sai, oggi "nazione" è una parolaccia. Significa il posto dove sei nato, ma se lo dici a un'anima bella piddina ti accusa di essere fascista, e ti propone in alternativa la radiosa unione del samoiedo e dell'algonchino... E quindi l'euro è buono perché unisce... ma di questo tornerò a parlare...

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    2. @Mauro
      il percorso istruttivo del prof.Bagnai in questo blog mi è utile x quello che posso capire di economia, anche se personalmente percepisco l'economia non come scienza esatta ma a volte come un vestito fatto su misura(ad ognuno la propria corrente di pensiero).
      L'euro accellera la vendita e la Germania ne fà da padrona, bene fino a quì ci siamo ma è giusto guardarsi un'attimo indietro perchè la mia impressione è che lo shopping, multinazionali americane o europee lo hanno iniziato da tempo, da poco e da molto tempo.

      La francese Lvmh si è acquistata Bulgari.
      Gucci dalla francese Ppr.
      Il marchio Gianfranco Ferrè da Paris Group di Dubai.
      Valentino alla britannica Permira.
      Safilo al gruppo olandese Hal Holding.
      Coin al fondo francese Pai Partners.
      Standa all'austriaca Billa controllata del gruppo tedesco Rowe.
      Uno dei più grandi compratori è Unilever gruppo anglo-olandese: Algida,Bertolli,Santa Rosa,riso Flora e forse altro ancora.
      Altro importante compratore in Italia è stata la multinazionale svizzera Nestlè:Buitoni,Motta,Baci Perugina,Antica Gelateria del Corso ed alcune acque minerali italiane.
      Fiorucci ad una società giapponese, Fastweb della svizzera Swisscom.

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    3. Parmalat alla francese Lactalis...anche Edison ai francesi e poi Ferretti (costruzione yacht), Brioni, Fendi, Bulgari.

      Si tratta della replica delle (s)vendite degli anni successivi a tangentopoli. Regista all'epoca fu Mario Draghi, affiancato dai vari Monti, Giavazzi, Bragantini etc. I personaggi principali sono gli stessi. Se non ci sarà un moto di ribellione finiremo male. Comunque si sta già provvedendo ad azzerae l'opposizione (vedi gli avvisi di garanzia a Vendola e le decine e decine di pagine dei maggiori giornali dedicati ai 675 euro pagati dalla Lega per le multe del Trota....minore rilievo a qualche decina di milioni di euro "evaporati" nelle mani di Lusi....)

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    4. Sei molto generoso con Vendola e non sarò certo io a rimproverarti questo moto di umanità verso una persona che in questo momento ne ha tanto bisogno. Diciamo che quando ero giovane io, a uno che diceva di non potersi esprimere contro l'euro perché i politici devono vendere sogni, ci si sarebbe sentiti abbastanza gentili dandogli del servo lievemente inconsapevole del capitale finanziario. Ora, tu, addirittura definirlo "opposizione"? A chi? A cosa? A cosa si è opposto Vendola? Quando abbiamo sentito la sua voce su UNA, UNA SOLA, cosa importante? E di cose importanti, oggi, ce n'è una sola...

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  13. "I consigli keynesiani del Pd a Monti su crescita e fisco"
    http://www.ilfoglio.it/soloqui/13027?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ilfoglio_generale+%28Il+Foglio+.it%29
    Forse i piddini si sono svegliati??

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    1. se sono svegli e se non sono dei quaquaraquà, possono dimostrarlo la prossima settimana in Senato votando contro la modifica della Costituzione (ne dubito, visto che gli attacchi sono sempre partiti da quell'area, vero Max?).

      Poi magari possono far cadere il governo, va'!

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    2. naturalmente intendevo questo Max

      http://www.youtube.com/watch?v=FCnhobIAJO4&feature=fvwrel

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  14. Buonasera prof,
    ma dove credono di arrivare i "professoroni" impost(or)i ?
    i loro giorni stanno per finire, la gente piano piano si sta svegliando dal torpore imposto dai media di regime, anche perchè la crisi, molti la stanno toccando con mano e capiscono che non se ne uscirà facilmente,quando parlo loro, ascoltano estasiati e meravigliati che il dbt pubblico è l'ultimo dei problemi, che le tasse (da sole) non sono in grado di ripagare nessuno, che l'euro-debito alla lunga danneggerà tutti i popoli europei ecc.
    Penso che basteranno ancora un paio di mesi di queste "amorevoli cure" dei bocconiani-banchieri perchè scoppi tutto e allora vedremo la gente nelle strade che chiederà loro conto degli INUTILI SACRIFICI a cui ci stanno sottoponendo, a quel punto basterà una scintilla perchè tutto prenda fuoco, quando il popolo è affamato non vi è potere che tenga.
    suo affezionato lettore
    Roberto N.

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  15. Ecco un altro articolo di Brancaccio sul tema dell'art. 18 e dipendenti pubblici. Scritto insieme ad un amico giudice del lavoro. http://www.resistenze.org/sito/te/pr/la/prlacc25-010722.htm

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  16. Una piccola provocazione: ma se lo scopo era (ed è) ridurre il costo del lavoro, è per questo che è stata consentita l'immigrazione che ha caratterizzato questi ultimi due decenni? E se la risposta fosse positiva, tale immigrazione è frutto di una politica di destra o di sinistra?

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    1. Capisco il punto ma onestamente non so risponderti. Non so cioè quanto l'aumento di offerta di lavoro determinato dall'immigrazione abbia esercitato effetti depressivi sui salari italiani. Mi sembra una questione che va approfondita, tenendo presente che siccome sono ortodosso (non omodosso) sono per la mobilità di tutti i fattori. Gli omodossi, chissà perché, sono solo per la mobilità del capitale...

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Non comprendo l'obiezione (ammesso che sia un'obiezione). La mia era innanzitutto una domanda di carattere economico. Se licenziare serve ad aumentare l'offerta di lavoro per diminuirne il costo, ho pensato che anche semplicemente aumentare il numero di lavoratori aumenti l'offerta di lavoro e quindi abbia le stesse conseguenze in termini di diminuzione del costo del lavoro. Non capisco cosa c'entrino il leghismo e il complottismo e perché li tiri fuori...

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    4. Chiarito il fatto che normalmente "aumentare" e "diminuire" vanno calati in un contesto dinamico, e quindi tradotti con "accelerare" o "rallentare" (salvo il caso di deflazione, che comunque purtroppo si sta anche verificando), faccio due osservazioni. La teoria economica dice che la mobilità dei fattori contribuisce a uguagliarne la retribuzione nelle varie aree geografiche di origine/provenienza. Su questo c'è tutto un mondo da esplorare. Seconda osservazione: non ho alcuna idea precisa di quale sia l'impatto quantitativo del lavoratori immigrati, di quanti entrino nelle statistiche, e su quali mercati del lavoro si eserciti (formali, informali, ecc.). Semplicemente, di questo non sono esperto, il che per me è in genere un incentivo a non esprimermi superficialmente. A istinto non credo che i numeri siano tali da giustificare l'impatto che tu sottintendi, anche perché fino a un paio di anni fa non ce lo vedevo un italiano a raccogliere pomodori nella piana di Sarno (anche per qualche euro in più).

      Oh, poi, se tu vuoi andare, io telefono a don Ciccio e un posto te lo faccio tenere da parte...

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    5. E' solo un episodio ma a proposito della raccolta delle arance a Rosarno ho visto tempo fa nella trasmissione di Santoro una furibonda lite tra ex braccianti italiani e braccianti immigrati. In pratica gli italiani rimproveravano agli immigrati di accettare salari troppo bassi, che a un italiano non consentono di sopravvivere.

      Segnalo comunque la Fondazione Leone Moressa che mi pare compia un ottimo lavoro di studio dei temi collegati con l'immigrazione: http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/2012/02/mercato-del-lavoro-leffetto-sostituzione-degli-stranieri/

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    6. Sull'immigrazione io e un amico avanzavamo un'ipotesi diversa. Si possono fare tutti i decreti che si vogliono, ma i flussi migratori ne risentono solo in minima parte: le conseguenze toccano soltanto la qualifica giuridica di chi giunge nel paese di destinazione. In altre parole, con politiche anti-immigrazione si determina un numero complessivo di immigrati di poco inferiore a quello che esisterebbe senza di esse, ma un numero molto maggiore di clandestini.
      La ricattabilità di questi ultimi li rende particolarmente sfruttabili, con salari bassi, orari pazzeschi e zero tutele.
      Se il ragionamento è valido, allora può darsi che effettivamente l'immigrazione sia stata usata come leva per abbassare il costo del lavoro... ma in modo un po' diverso da quello che ipotizza Pablo68!
      Curioso di sapere cosa ne pensa il prof. Bagnai.
      Paolo Ortelli

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    7. Mi sembra un'approccio interessante. Aggiungiamo anche (al margine) che questa strategia viene in parte finanziata dallo Stato, perché il clandestino contributi sociali non ne paga, ma se poi va al pronto soccorso (esempio classico) il medico GIUSTAMENTE (per i lettori di CDC, scusate, devo usare il maiuscolo) se ne occupa. C'è quindi una pressione sulle risorse, senza che ci sia un contributo, e questo ovviamente non per volontà del lavoratore, ma per convenienza del datore di lavoro. Vi ricordate tutta la polemica sul fatto che i medici di pronto soccorso dovevano accertare lo status dei loro pazienti? Qualcosa di simile si sta presentando anche in Francia.

      Quindi, come dire, lo Stato fa un favore agli imprenditori, ma non ai contribuenti (e i due insiemi che intersezione hanno)? Una specie di riforma Hartz.

      Tuttavia quello che manca nelle vostre analisi è la dimensione settoriale. Gli esempi che abbiamo fatto (io vi mando a raccogliere pomodori da Don Ciccio, i braccianti di Rosarno sapientemente proiettati in prima serata da Santorum, ecc.) riguardano il settore primario.

      Domanda: qualcuno sa quanto conta il primario sul totale della produzione italiana?

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    8. Lettore di CDC, ecco, hai capito tutto: adesso torna nella tua tana a ragliare che Bagnai è un razzista che vuole che i medici di pronto soccorso schedino i loro pazienti. Se leggi bene, vedrai, è esattamente quello che ho detto. O no? E del resto, si sa, io sono cattivo. Te l'ha detto un noto caso psichiatrico!

      O Signore! E voi volete fare politica così!...

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    9. Professore, guardi che Santorum ha documentato la lite ma non ne ha compreso il significato: il tema della puntata era quanto sono razzisti e sfruttatori gli italiani.

      In quel caso ex braccianti e nuovi braccianti vivevano fianco a fianco, i primi nelle case che erano riusciti a costruirsi negli anni e i secondi nelle baracche messe in piedi dall'altro lato della strada.

      Il giornalista era andato a chiedere agli ex braccianti italiani se non si vergognavano di far vivere così i braccianti immigrati!

      Purtroppo l'unica in studio a capire cosa stavano dicendo gli ex braccianti italiani è stata la Santaché.

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    10. Amico caro, quando Santorum parla non devi chiederti se lui ha capito cosa ti sta dicendo, ma se te hai capito perché te lo sta dicendo. Non dimenticarti mai i giri di valzer di questo giornalista coraggioso, araldo e difensore della sinistra per bene e decotta e del suo golpe monetario, al grido "Berlusconi boia"... ma per Berlusconi però io non ci ho mai lavorato, e lui sì...

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    11. Ma professore! Dimentica la mia vena complottista! :-)

      Perché me lo stanno dicendo è la prima cosa che mi chiedo, sempre! (Sa, da piccolo mi hanno propinato "Come si legge un giornale" di Paolo Murialdi, che insegna questa ed altre cose)

      Tuttavia anche i "grandi comunicatori" compiono degli errori, come in quel caso, e quando se ne rendono conto tolgono la parola all'ospite che ne approfitta.

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  17. Questa è simpatica :-)

    ******

    Robert Skidelsky racconta che quando Hayek l’economista austriaco espose le sue tesi a Cambridge fu accolto dal silenzio. Per rompere il ghiaccio Richard Kahn domandò: “Nella sua visione, se io domani uscissi e comprassi un soprabito, aumenterei la disoccupazione?”.

    Hayek si girò verso la lavagna piena di triangoli e rispose “Sì, ma sarebbe necessaria una lunga argomentazione matematica per dimostrarlo”.

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  18. «Meglio da voi che in Asia» Ikea delocalizza in Italia

    http://www.unita.it/italia/meglio-da-voi-che-in-asia-br-ikea-delocalizza-in-italia-1.400363

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    1. Amico caro, tu hai una pur lontana idea del tasso al quale stanno crescendo i salari reali in Asia? O pensi che improvvisamente i biondi svedesi siano presi da subitaneo amore per i bruni mediterranei, pigri, sudici, e improduttivi?

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  19. Quindi voi economisti "dissidenti" nel momento in cui cesseranno di esistere i motivi di dissidenza e vi sarà concesso dire la vostra applicherete i dettami espliciti di questa curva?

    Spero di aver capito male e confesso che mi sta venendo da ridere...

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    1. Temo di doverti dire che non hai capito un beneamato cazzo, e mi dispiace per te. Qui non c'è nulla da applicare, povero fessacchiotto. Non si tratta di essere dissidenti. Se tu credi, come me, nel mercato, dovresti sapere che esiste una legge della domanda e dell'offerta. Ma forse per te la domanda di lavoro è quella che fai tu quando vai a cercare qualcuno che assuma un analfabeta... Sorpresa! Nel mercato del lavoro la tua è offerta di lavoro, quella dell'imprenditore (se ti assume, cosa che non gli auguro) è domanda.

      Quindi la disoccupazione si verifica quando l'offerta è superiore alla domanda. Ed è pertanto normale (non è un "dettame" "dissidente") che il prezzo (cioè il salario) cali se c'è disoccupazione, come è normale in ogni mercato nel quale c'è eccesso di offerta.

      Guarda, ti dirò una cosa: io sono un economista assolutamente ortodosso (guarda il mio curriculum, se non lo capisci te lo spiego) e l'unica cosa dalla quale mi sento di essere dissidente è la superficialità stupida (o la stupidità superficiale).

      Esiste anche una superficialità intelligente, ne parla Rilke, che è un tedesco, ma non voglio parlarti di cose che non credo possano esseri utili nel tuo percorso di vita. Eventualmente leggiti i Quaderni di Malte Laurids Brigge, o il Mankiw, poi torna.

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    2. "dissidente" nel senso che non sei d'accordo su come viene affrontato economicamente il problema economico, non perchè che ti opponi al fatto che cali il salario se c'è disoccupazione.
      La mia domanda, messa un po' così, era:
      Non e che poi dopo tutto, quando si tratterà di guadagnare in competitività, vi ritroverete ad applicare questo piffero di curva?

      Riguardo all'aspetto professionale, non devo fare domanda di assuzione da nessuna parte, sono un tecnico aeronautico certificato che assieme ai sui colleghi gestisce 4 aeroplanucci del valore di circa 70 mil di euro cadauno (come si dice al supermercato) che volano in sicurezza per mezzo, grazie al nostro lavoro, ogni giorno con 150 passeggeri a bordo.
      Cosi tanto per precisare.

      Saluti

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    3. Quindi sei un collega di quelli che mi hanno tenuto tre ore fermo sulla pista di Fiumicino l'ultima volta che son tornato in un paese civile? Ma io solidarizzo col controllore di volo francese, come col samoiedo e con l'algonchino, ci mancherebbe...

      Allora: la risposta è no, perché a mio (e non solo mio) modesto avviso, sarebbe ora di tornare a un sistema di cambi più simmetrico, dove i problemi potrebbero essere risolti non tagliando i salari ai lavoratori dei paesi in deficit, ma lasciando fisiologicamente rivalutare la valuta dei paesi in surplus.

      Il perché e il percome questo sistema più logico e fisiologico, dove la legge della domanda e dell'offerta non funziona in un mercato solo (quello del lavoro dei paesi in deficit) ma in più mercati (incluso quello valutario dei paesi in surplus), e quindi l'onere dell'assorbimento di shock viene ripartito, dicevo: il perché questo sistema è stato abbandonato e non viene ripristinato non devo spiegartelo: visto che sei un fessacchiotto, hai capito benissimo che questo non è successo per caso, ma solo perché il nuovo sistema, quello nel quale viviamo, fa comodo a pochi (danneggiando molti). Peccato che quei pochi controllino i mezzi di informazione, il che fa sì che quei molti siano tutti contenti di andare al macello.

      Facciamo pace?

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  20. Altro post devastante per la mia autostima!

    Bene “Thank you Lord for teaching me humility” !

    Rigirato tosto ed immantinente ai miei colleghi con il mio solito stile controproducente e fastidioso, questa volta più d’uno ha silenziosamente accusato il colpo... paura… rifiuto… un flash di apocalisse subito esorcizzato con l’impudico mantra “Tanto io non posso farci niente” . Minchia come odio questa cazzo di frase. Di solito va così :

    “Cosa posso fare?” Reprimo violentemente il “Boh non so, che ne dici di suicidarti?” e ostinatamente speranzoso ribatto “Cazzo, Capire” . E l’antropomorfo con la faccia da uomo subito si affretta a dire “E una volta che ho capito, tanto non posso farci niente lo stesso” …

    L’ultima volta il bestiale abominio mi colse “(..) a bocca piena. Accompagnando, come mio solito , la deglutizione dei vermicelli col pane, mi andò subito in traverso una briciola, poi una mezza vongola: schioppai a tossire, paonazzo, nel tovagliolo, molti minuzzoli bagnati mi uscirono dal naso, la signorina Eleonora si levò, mi battè dolcemente sulla schiena con la debole sua mano “su su coraggio beva un po’ d’acqua – la mezza vongola sparò fuori a sua volta dal naso, accorse, Angela impedita, l’Elettra: mi versò un bicchiere di acqua. L’intervento di tutta quella croce rossa mi salvò dal dover rispondere, mi permise di non emettere il - già – che avevo disperatamente già messo in canna (..) [1]

    Ora non si può far nulla certo! Ma quando il sistema imploderà, il fatto di capire che cosa sta succedendo e perché ci salverebbe dal finir “Dalla padella nella brace”, brace che si materializzerà sotto forma dei Donald di Turno cui, avendo noi precedentemente inteso la reale genesi de "lo gnommero", si potrà rifiutare con un dignitoso e cortese “no grazie” la medaglia di Sant’Antonio offerta con disprezzo in cambio della propria anima.[2]

    Alex

    [1] adattato a me medesimo dal racconto del Gaddus “Socer Generque” che si può trovare in Accoppiamenti Giudiziosi - Adelphi alla pag 227
    [2] PESO – Mariano 29 Giugno 1916 - Quel contadino si affida alla medaglia di Sant’Antonio e va leggero. Ma ben sola e ben nuda senza miraggio porto la mia anima - Giuseppe Ungaretti

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    1. >“Cosa posso fare?” Reprimo violentemente il “Boh non so, che ne dici di suicidarti?”
      > e ostinatamente speranzoso ribatto “Cazzo, Capire” . E l’antropomorfo con la
      > faccia da uomo subito si affretta a dire “E una volta che ho capito, tanto non posso
      > farci niente lo stesso” …

      Ci sono altre versioni, anche quella volontaristico-umanitaria: "credo che ciascuno debba fare del suo meglio nel tempo che gli è concesso, anche in questa difficile fase". Sì ma, "Cazzo, Capire"?

      Prof., poi lei dice che era meglio che quelli che non si sono mai interessati della sua materia avrebbero fatto meglio a perseguire i loro individuali disinteressi. Omnis scientiae studium bonum (me lo sono dovuto far correggere da google, che vergogna), ed è una voce che risuona nell'umanesimo, che è poi ancora evo medio.
      Certo gli sfoghi, come il suo, sono spesso poco composti, ma qualche volta compostabili. Il mio, qui, non lo so.

      PS Se i "Fondamenti" di 'Acocella è in ristampa, cosa direbbe di affrontare?

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    2. Wer immer strebend sich bemüht, den können wir erlösen. Fattelo tradurre da Babylon e raccontalo a quelli che dicono che ce l'ho su coi tedeschi.

      Affronta, affronta, e ricordati che non solo i nostri sfoghi, ma tutta la nostra persona un giorno sarà compostabile. Ars longa vita brevis.

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    3. Alex so benissimo come ti senti. Qualche settimana fa ho provato a coinvolgere i miei colleghi piddini (ma lo ero anche io) proprio su questo tema inviando loro il link a questo articolo http://www.repubblica.it/economia/2012/03/20/news/commento_clericetti-31875612/?ref=HREA-1 e invitandoli a uno scambio di idee. Pensavo che cominciare con un articolo pubblicato sul quotidiano piddino per eccellenza invece che con il blog tenuto da un professore di economia fosse un modo più soft per cominciare a farli capire. Il risultato? Solo uno mi ha risposto, quello che ero sicuro che l'avrebbe fatto. Saluti.
      Max

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    4. Pazienza! Tanto prima o poi Gargamella [1] e compagnia dovranno fare i conti con la realtà .... e allora saranno cazzi loro!

      http://www.youtube.com/watch?v=2nnQFyFzox0&feature=relmfu

      Alex

      [1] http://destram.blog.tiscali.it/files/2010/12/GARGA.jpg

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    5. @Bagnai
      Più che la traduzione (mi mancava solo il verbo "streben") era la luce faustiana che mi mancava per illuminarne il senso. Vita brevis eccome, un disastro...

      Le rinnovo la domanda: visto che l'Acocella è in ristampa e 'un c'è verso di homprallo da nessuna parte... cosa posso...? Il Mankiw - Taylor?

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    6. Scusa, ma perché invece dei "Fondamenti" non ti compri gli "Elementi"? Un testo più agile, il che è un vantaggio e uno svantaggio al tempo stesso, ma almeno ti introduce ai problemi e al dibattito, e ti fornisce una serie di altre indicazioni bibliografiche. Fondamenti, salvo errore, supera le 600 pagine. Elementi rimane sotto le 300.

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    7. Segnalo che Elementi di Acocella (IV edizione del 2009, 400 pagine ma con un carattere minuscolo :) non è distribuito dalle Messaggerie. Quindi, a meno di non avere un libraio di fiducia che si impunta per farselo spedire (il mio si è impuntato dopo che gli ho dimostrato che il libro esiste anche se non è nel sistema) lo si deve comprare direttamente dalla casa editrice :)
      Invece il libro del professor Bagnai è printed on demand quindi è ordinabile ma arriva dopo un paio di settimane... spero che tengano il conto delle copie che stampano :)

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    8. Però il libro mio (questo) è molto meno completo e ambizioso di quello di Nicola. Magari per certi versi è più utile perché su saldi, flussi di fondi, conti esteri fornisce una spiegazione molto accurata, partendo da zero, ma certo NON è e NON voleva essere un testo istituzionale di politica economica. Forse, nell'attesa che arrivi Acocella, può essere utile leggersi il mio testo, come preliminare.

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  21. Oggi sono a Paris XIII per un seminario di Gennaro Zezza (Università di Cassino e Bard College) sulle cause della crisi. Non vi offendete se non vi rispondo subito. Ogni tanto devo anche andare ad audiendum verbum, fa parte del mio lavoro. Quando torno vi racconto quello che ho capito, sarà senz'altro interessante.

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    1. Due semplici osservazioni (all'articolo):
      1) L'esercito di riserva, definito da Marx nel suo noto mattone, afferma non empiricamente l'importanza di avere tassi di disoccupazione sempre ben spianati contro la forza lavoro impiegata
      2) I salari italiani, sono a marcia indietro da svariati anni. Quindi il contenimento della loro crescita, non mi convince. Semmai lo schiacciamento finale al ribasso verso salari prossimi alla Cina. Questo gia' un po' di piu. Stanno creando un polo "orientale" nell'europa mediterranea. Ossia una fascia a costo forza lavoro molto basso e sfruttabile.

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    2. Bruttino, però, il XIII. Anche se là sì che il futuro è laboriosamente all'opera, e l'oriente rosso dà il meglio di sé.
      Bello, invece, http://gennaro.zezza.it/
      roberto

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    3. Sai che non ti capisco? Non capisco il punto (1), ma soprattutto non capisco il punto (2). Scusami se te lo faccio notare, ma credo dipenda dal fatto che tu non capisca il lavoro che stiamo facendo qui. Questo non è un posto dove il primo bello spirito viene, fa la sua battutina, fottendosene della netiquette (che gli imporrebbe di capire cosa si sta dicendo), e se ne va. Questo è un posto dove la gente porta dati e cita fonti. E io imparo molto da loro. Tu, invece, da me impare che secondo l'OCSE i salari nominali italiani (redditi da lavoro dipendente) sono cresciuti a una media del 2.8% negli ultimi due decenni e del 2.3% nell'ultimo decennio. C'è stato, certo, un rallentamento, ma nessuna marcia indietro, nell'aggregato. Se poi a te hanno tagliato lo stipendio, mi dispiace. Ma con gli aneddoti non si fa scienza, e forse (a meno di non essere bravissimi) nemmeno letteratura. Non è che vieni da CDC?

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    4. @roberto

      Ma Paris XIII non credo sia nel XIII. Io sono andato a Plaine St. Denis. E mi risuonava in testa Montjoye-Saint-Denis (il grido di guerra della Francia, quando era la Francia...)... ma ero in una banlieue molto poco capetingia...

      Gennaro mi ha detto che ammira la mia capacità di scrivere molto, e lo ricambio dicendo che ammiro la sua capacità di scrivere poco. Scrivere "medio", evidentemente, riesce solo ai grandissimi!

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    5. @tetris

      Ho controllato. Vieni da CDC. Ecco, io fossi in te mi farei questa domanda: "ma perché sono così riconoscibile? Come fa Bagnai leggendo due parole a capire da dove vengo? Perché si capisce subito che sono di un'altra razza? E soprattutto: è una razza superiore?" Così, prova a farti una domanda e a darti una risposta. Non sarà semplice. Ma niente è semplice. E qui lo hanno capito tutti. Su CDC invece non lo ha capito nessuno. Vai, vai, che c'è Donald che ti aspetta...

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  22. Buongiorno Prof e buon seminario.
    Volevo un suo parere, secondo lei per l' Italia la curva di Phillips sarà un "tornantone" come quello applicato in Grecia ?
    Visto che i Greci sono diventati talmente competitivi, da sembrare una succursale della Cina ! Come ci informa Carmen :

    "Finalmente Competitivi! In Grecia Lavori Part-Time a soli 255 euro lordi"

    ecco il link :

    http://vocidallestero.blogspot.it/2012/04/finalmente-competitivi-lavori-part-time.html

    E intanto i nostri "carissimi insegnanti" Tedeschi, parlando di eccellenze Italiane, continuano lo shopping in Italia con l' Audi che compra la Ducati ( ma qualcuno non aveva detto che l' Euro ci proteggeva ) :

    http://www.manageronline.it/articoli/vedi/6056/audi-pronta-ad-acquistare-ducati/

    e la Ducati se non sbaglio monta dischi dei freni Brembo... Altro grandissimo marchio Italiano ( per ora ).
    Mi raccomando prof non studi troppo. :-)

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    1. Sì, che l'euro in questo senso ci protegge lo dice, indirettamente, Brancaccio (nel senso che lui dice che uscire ci danneggerebbe: lo ho spiegato in questo post).

      Ora: non si può non stimare Brancaccio per la tempestività con la quale ha visto certe cose (l'importanza degli squilibri esterni, ad esempio, o la totale inutilità della flessibilità come strumento per ridurre la disoccupazione). Rimane il fatto che se lui non dicesse che l'euro ci sta salvando, voi non sapreste che esiste, per quanto bravo sia, perché in televisione non ci andrebbe. Sono contento per lui, ma (nonostante quello che pensa qualche fessacchiotto) sono più contento per me e per voi.

      Non studio troppo, tranquillo, anche perché per capire certe cose non ce n'è bisogno, e per dirle basta solo fottersene della carriera (niente di più facile, considerando che l'austerità la distrugge comunque!).

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  23. Seguo il blog da tempo ….ma in silenzio, di fronte a tanto sapere del
    Prof. e di chi interviene (senza ironia!! GRAZIE), perché cerco solo di imparare.
    Proprio per imparare cercavo su Google “moltiplicatore keynesiano”: e ..sorpresa: dopo aver digitato solo “molti” come terza scelta del completamento automatico c’è “moltiplicatore keynesiano”.
    Significa che è la terza scelta più ricercata. Come interpreta la cosa? Anche se tutti i lettori del precedente post del blog avessero fatto la stessa ricerca su google non avrebbero spostato il posizionamento. Un epocale risveglio degli (ex) piddini? Un segno di speranza?

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  24. Buongiorno Professore e buon soggiorno in Francia.

    Non sto seguendo la campagna elettorale francese, ma dai suoi commenti mi pare di capire che anche lì non ci siano alternative: uno o l'altro, faranno comunque quello che vuole la Merkel.

    Riguardo l'Italia, quello che più mi fa rabbia è che l'attuale governo viene spacciato per tecnico, quindi ci si aspetta almeno competenza. Si è anche più disposti ad accettare misure impopolari perché se a proporle sono dei tecnici, si è portati a credere che siano comunque la soluzione migliore (o l'unica possibile). Invece siamo doppiamente ingannati.
    Infatti questi tecnici, non si stanno dimostrando affatto bravi tecnicamente. Dimostrano di non conoscere neppure le nozioni base di economia che lei si fa in 4 per spiegarci (e io mi sto scervellando per capire). Eppure Monti è un economista con un curriculum impressionante anche rettore della più prestigiosa università italiana di economia, almeno la differenza tra 5/6 e 6/5 dovrebbe saperla.

    Poi è ormai evidente anche ai più inesperti che la ricetta della Merkel non sta facendo bene a nessun paese europeo, quindi mi chiedo come sia possibile che TUTTI i governi, non solo quello italiano, la seguano in questo sfacelo. Mi chiedo anche come i tedeschi non se ne accorgano e continuino a pensare che la colpa sia dei soliti PIIGS.

    grazie
    mario

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    1. A Paris XIII ho conosciuto il "segretario" degli economisti atterrés e il coordinatore scientifico di Attac. Quest'ultimo è convinto che i tedeschi non vorranno segare il ramo sul quale sono seduti. Ho cercato di spiegargli che il problema è che non ci sono "i tedeschi", e che anche se qualche singolo industriale, o qualche singolo economista (e lui riconosceva che sono minoritari), può capire che insistere è suicida, i politici sono prigionieri delle loro menzogne, e se vogliono vincere le elezioni basta che dicano che la colpa (di tutto) è dei paesi del Sud... Forse ha capito. Anzi: certamente no. Tranne uno (Mazier, il maestro del mio collega) erano tutti per "più Europa"... ma vi racconto tutta la storia con calma...

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  25. scusate l'argomento fuori contesto, però è per segnalare fino a che punto si spinge la disinformazione:

    http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/i-ribelli-ci-uccidono.aspx

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    1. In che senso, se posso permettermi? In altre parole, è l'articolo di Avvenire a fare disinformazione, oppure l'Avvenire denuncia la disinformazione?

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    2. scusate l'ambiguità: non ho specificato meglio perchè credevo che leggendo l'articolo di Avvenire che riporta la testimonianza di Italiani residenti in Siria pensavo fosse evidente che sia tale articolo a denunciare la disinformazione degli altri giornali.

      La caduta della Siria, secondo alcuni commentatori politici, è funzionale all'accerchiamento in atto verso l'Iran da parte di quei paesi europei che hanno interessi contigui a quelli USA (leggi Francia e UK, alla faccia dell'Europa Unita)

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    3. Grazie, avevo temuto che tu pensassi il contrario. Spero per il popolo siriano non si ripeta lo scenario libico (dove uno stato e un popolo sovrano sono stati umiliati dai criminali della Nato, naturalmente appoggiati dal 99% degli organi di disinformazione).

      Consiglio a tutti per questi argomenti il blog di Fulvio Grimaldi.

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    4. E io invece lo sconsiglio a tutti. Il blog di Grimaldi è ormai una voce di disinformazione, essendosi il proprietario bevuto il cervello. La situazione siriana è simile a quella libica come il giorno alla notte. Scusami Pippo ma se vuoi della vera infromazione, e non dei deliri, il tuo sito è uruknet.info (con la sua ricchissima pagina facebook).
      Scusa la rudezza, ma su queste cose me la prendo. Anch'io un tempi credevo alle scemenze di Grimaldi o di CDC. Poi ho capito che mi stavano prendendo in giro.
      Un giorno dovremo passare dalla dedonaldizzazione alla de-CDCizzazione

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    5. Gabriele, non farti prendere in giro. In Europa e Nordamerica ci sono decine di siti che copiano, traducono e incollano (ho le prove) dai siti di propaganda iraniani milioni di bit di schifezze sul medioriente, e chiamano tutto questo "controinformazione". L'ho provato sulla mia pelle: seguire quelle voci porta a conseguenze assurde e reazionarie. Sul punto ormai è evidente (al netto delle chiacchere) che gli USA di Obama non hanno nessuna intenzione ostile contro l'Iran, e di sicuro non hanno intenzione di far cadere Assad. Il padrone di casa mi perdonerà per l'ennesimo spot
      http://il-main-stream.blogspot.it/2012/03/conferme-siriane.html
      E questo è solo un esempio. Da allora gli USA hanno reso ancora più esplicito il loro atteggiamento (guarda alla storia di Kofi Annan). Ma del resto era già tutto chiaro quando la Clinton nel marzo del 2011 definì Assad "un riformista" e nel dicembre dello stesso anno disse che armare l'opposizione siriana significava armare Al Qaeda. Le storie sull'assedio turco/israeliani/saudita/qatariota/marziano sono leggende prodotte al fine di attirare simpatie per il regime fascista di Damasco. Nessuno bombarderà la Siria, e probabilmente la rivoluzione sarà sconfitta, perché Assad ha licenza di uccidere. Una tragedia, ma almeno non faccimaoci ingannare,

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  26. Caro collega (ebbene sì, anch'io sono medico psichiatra), ti è mica capitato di leggere le recenti scandalose dichiarazioni di tale Andie Xie, (sedicente economista indipendente di Shanghai dapprima sistemato presso Morgan Stanley, adesso all'IMF), riportata nientepopodimenocché sul serioso-ma-poco-serio Corsera?

    Qui un link all'articolo:
    http://finanzanostop.borse.it/2012/04/12/andy-xie-economista-cinese-la-cina-non-investa-in-italia/

    Evidentemente, questo Milton Friedman de' mi' zebedei, deve aver preso la laurea per corrispondenza alla Scuola RadioElettra!

    Sarcasmo a parte, questo impresentabile figuro insiste sulle politiche neoliberiste e sulla deregulation, che rappresentano semmai la scintilla ed il motore della crisi (non sono io a dirlo, bensì i premi nobel per l'economia P. Krugman e J. Stiglitz, come anche ben divulgato dall'ottimo John Cassidy e dal nostro sempreverde Luciano Gallino).

    Quanto al respiro democratico, scambiare Diritti per privilegi, asserire che in Italia si "massimizzano i salari" (ma quando mai!) mentre si "minimizzza l'attività lavorativa", affermare che "l'economia italiana privilegia il tempo libero" (sarebbe meglio), infine paragonare i lavoratori ai "Panda in estinzione", non costituisce soltanto un atto di crudeltà gratuita, ma rappresenta pure un corollario di corbellerie della peggior specie e come tale può essere partorito soltanto da una mente a dir poco meschina.

    Certo, il discorso di Andy Xie acquista senso in una logica di asta al ribasso, ovvero se paragoniamo i diritti dei cittadini europei (ahimé in rapida smobilitazione) alla QoL media cinese...

    Vorrei infine chiudere il mio intervento con un paio di domande altrettanto meschine.

    Quanto guadagna 'sto Xie c/o IMF & Morgan Stanley per dispensare simili perle di saggezza? E soprattutto, si è mai chiesto chi, all'inizio della filiera, paga il suo conto del barbiere?

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  27. Un saluto a tutti.Vi seguo sempre anche se commento poco per mancanza di tempo.
    OT ma non troppo. Riso amaro con Ascanio Celestini: http://www.youtube.com/watch?v=_zFUQ49tBR4&feature=player_embedded

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  28. Salve professore
    volevo segnalare a lei e ai suoi lettori questo video: http://vimeo.com/38030209. Si tratta della presentazione del libro "Euro: ultima chiamata" scritto (nientepopodimenoche) da Carlomagno (pseudonimo sotto il quale si cela un gruppo di economisti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore). L'autore "collettaneo" condivide le sue tesi in merito all'origine di questa crisi; oltre l'analisi egli si pregia anche di indicare la soluzione per uscire da tutto questo.... ma non voglio guastarle la sorpresa... (assomiglia molto alla spinta nella piscina di cui parlava molti post addietro)

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  29. Fatevi due risate. Ci sono persone totalmente impermeabili a qualsiasi ironia. Ecco perché a me non me ne fotte niente di fare politica. Mi dispiace, ma quando uno è sotto una certa soglia, a me non interessa. Anche e soprattutto quando sotto una certa soglia ci è stato spinto dal pregiudizio dello starnazzatore folle! Ma il politico ha bisogno del voto di tutti. A me basta invece la comprensione di qualcuno.

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    1. p.s.: ringrazio CDC per l'attenzione, per carità. Un giorno apriremo un dibattito sulla differenza fra quantità e qualità.

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    2. Non ci posso credere!

      Se mi permetti, qui non è questione di non avere ironia!
      Qui è questione di essere deficienti al cubo!

      Ommadonasignur...

      Alex

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    3. Capisci quanto è difficile fare il mio lavoro? Perché guarda, da come scrivono, la loro età media è sui 24... Comunque io mi dissocio (si fa per dire) e tu ti assumi tutte le responsabilità (si fa per dire)... Ai redattori di CDC vorrei dire quello che disse Gadda a un suo intervistatore: "per favore, mi lasci nell'ombra". Altrimenti vi beccate un bel post dal titolo CSP: Come Sancho Panza. Occhio, ragazzi...

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    4. (se avete un pubblico che non ci arriva, qualche domanda ve la dovrete pur porre, no? Vogliamo uscire da questa idea nefasta che siccome "er popolo nun capisce" allora lo cibiamo di merda? Possiamo, noi che facciamo informazione indipendente, ragionare con logiche diverse da quelle di una televisione commerciale? Certo: chi ce lo impedisce! Basta esserne in grado...)

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    5. @Alessandro

      La prima vota che CDC riprese un mio articolo fu un paio di anni fa. Cercai vanamente di capire se i lettori erano effettivamente quei fascisti che mi sembravano, poi lasciai perdere, avendo altro da fare. Nel frattempo sono purtroppo entrato nella spirale della divulgazione, quindi sono capitato lì più spesso, scoprendo che... molti... pensano di essere di sinistra! Geniale!

      Comunque, del tuo intervento capisco solo questo: lo scopo DICHIARATO del vincolo esterno era disciplinare il sindacato. E visto che dopo 15 anni sei ancora bello indomito, possiamo uscire da 'sto minchia di euro: è stato tutto inutile! ;)

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    6. (dai, ragazzi, per essere di sinistra bisogna aver letto almeno un libro senza figure... scusatemi: è così! L'ottusità, la mancanza di ironia, di senso critico, di capacità argomentativa, sono e secondo me dovrebbero restare - col vostro permesso, si intende - prerogative squisitamente di destra. Non toglietemi questa illusione. Anche a me piace sognare. Come (a) Don Chisciotte).

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    7. @prof. su CDC
      Vede, io non sono molto d'accordo col fatto che lei chieda ai redattori di CDC di tenerlo nell'ombra.
      Direi anzi che la necessità è esattamente quella opposta.

      A mio avviso, i redattori di CDC dovrebbero essere, come dire, un pò più "attenti" (spero apprezzi l'eufemismo) nella scelta degli articoli che intendono riprendere dal suo blog, questo è fuori discussione; ma dovrebbero pubblicare più articoli del prof. Bagnai non meno.

      Dopo tutto utenti come Istwine, che saluto, sono passati prima da CDC, poi sono "inciampati" con questo bellissimo lavoro che lei sta portando avanti in modo egregio. Io qualche volta commento su CDC, e cerco di andare oltre le starnazzate, perchè a fronte (nell'ora in cui sto scrivendo) di 50 utenti iscritti ce ne sono almeno 6/700 di visitatori che leggono soltanto; tra questi una buona parte, non la maggioranza magari, ha l'animo predisposto per recepire il suo sforzo divulgativo. E in questa penuria di voci autorvoli e sensate, accantonarne un'altra non mi sembra un'idea brillantissima.

      Un caro saluto

      p.s. un giorno le racconto in privato cosa penso di CDC

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    8. Non mi riferivo all'attività politica, ma a quella sindacale. Per il resto, si capisce che sei uno sveglio!

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    9. @pippo74

      Non veni pacem mittere sed gladium.

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    10. @prof

      Boni pastoris esse tondere pecus, non deglubere!

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  30. Caro Professore,

    Dalle sue informazioni personali ho letto che si occupa anche di sostenibilità dei debiti. Due domande: secondo lei, i debiti pubblici sono sostenibili, l'altra, cosa ne pensa della Sostenibilità teorizata dall'economista Georgescu-Roegen ?
    grazie.

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    1. So che non è corretto rispondere a una domanda con una domanda, caro anonimo, ma prima che io ti risponda, dimmi: vieni da CDC?

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  31. ho letto CDC, ne sono allibito. Nella follia c'è però una logica, invertita! Siccome lei descrive il meccanismo che giustifica, dal punto di vista tecnico e solo da quello, una determinata azione del Governo, lei viene tacciato di scondividere da un punto di vista morale tale azione. E' come se venissi tacciato di essere a favore della pena di morte perchè descrivo come il meccanismo della sedia elettrica sia efficace nel cagionare la morte del condannato. Penso che sia il risultato di una lettura compulsiva dell'intervento, stile di lettura, e quindi di ragionamento, che è soprattutto (secondo me) il risultato di come internet abbia destrutturato la comunicazione.

    Insomma, TV + internet è chiaro che il cervello ne esca frullato.

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    1. errata corrige: ho scritto "scondividere" invece di "condividere". Le mie dita si incastrano tra i tasti.

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  32. Caro prof,

    ammetto di seguire “svogliatamente” le lezioni ma ho capito l’aritmetica del 5/6 e 6/5 e meglio ancora il 2/3 e il 3/3, (quelle proporzionalità riferite da Ceccato (PD) in occasione della seconda lettura in senato sul “pareggio di bilancio” http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00657384&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddlcn3047bpdbncc-intervento_ceccantipd&parse=no
    e delle riforme “strutturali” citate da Giaretta).

    Ammetto anche di seguire sempre con curiosità gli accesi dibattiti di economisti (con e senza virgolette) che che da 40 anni si confrontano sulle “visioni” di Phillips (le pericolose “relazioni” inverse tra inflazione e disoccupazione), sulle aspettative razionali (NAIRU), sui i tassi di disoccupazione “naturali” di M Friedman e sui modelli econometrici “derivati” dal razionalismo che spiegano relazioni, correlazioni, interpolazioni di “sistemi complessi” costituiti da elementi cognitivi che interagiscono tra loro con le emotività degli “spiriti animali” di Keynes basandosi sulle razionalità delle “asimmetriche informazioni” di Akerlof e sulla legge della domanda/offerta che regola il “mercato”.

    Ammetto invece di non aver difficoltà a capire se sia benzodiazepinico o lisergico lo psicotropo che alimenta la follia della nostra storia che antepone la stabilità monetaria alle possibilità del fare e dell’essere (A Sen) ma forse sono “solo” le”uniformi modalità di comunicazione dell’informazione istituzionale” della E Fornero, lei è si il “reale” di Winston Smith, la “fantastica” impiegata del ministero delle Verità di Orwell.

    Per certo è l’esplosione della società aperta di K Popper nel quale l’apprendimento, i modelli cognitivi, le rappresentazioni, la memoria si sono perdute nel “popolo/impresa” delle PARTITE IVA dimenticando che prima del “cogito ergo sum” c’è un “sum” che “cogita”, o almeno dovrebbe.

    Un ringraziamento al cortisone che ci permette di condividere quello che rimane della conoscenza.
    That’s all, folks!

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  33. Questi, poi, se vogliamo, a modo loro sono perfino peggio!

    C'è quello che ha studiato macro alla scuola radio elettra e si ricorda che Friedman ha criticato la curva di Phillips (ma... amico... non ti viene in mente nulla? Proprio non ce la fai a capire perché la rivincita neoclassica è partita da lì?). C'è quello che fa il solito pistolottto buonista sugli economisti tecnocrati (io) che non capiscono che il lavoro è dignità (ma... amico... non capisci che la dignità ha dei costi, e che nel mondo del capitalismo finanziario il problema è ridurre questi costi più in fretta del solito?). C'è quello che dice che le teorie macroeconomiche sono banali (ma... amico... allora com'è che appena parlate dimostrate di non capirne un accidente? Non è che questa semplicità è illusoria, o che siete un po' presuntuosi?).

    Non se ne esce. Questa è stata, è, e sarà, la terra di Mussolini. Con un humus così fertile...

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    1. secondo me il problema è che non hanno capito l'ironia di fondo, forse estrapolare il suo post e decontestualizzarlo separandolo da tutto quello che aveva pubblicato prima non aiuta.

      PS:si lo so che l'ironia la si legge comunque in quelle poche righe..

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    2. le chiedo anche un'altra cosuccia (se ne ha già parlato non mi maledica e mi dia il link al post così che possa capire pure io), avendo io ascoltato diverse campane mi sono dovuto anche confrontare con le idee dell'impunito starnazzatore. Li si fa un gran parlare di come lo stato dovrebbe riappropriarsi della propria "sovranità monetaria" e stampare moneta, la qual cosa sembra anche avere senso, però io non sono del tutto sicuro di avere capito come facesse lo stato italiano a finanziarsi prima del 1981. In pratica (da quanto ho capito leggendo donald) ai comuni mortali come me risulta tutt'ora inconcepibile che si dica: lo stato emette bot e li fa comprare alla banca centrale, indebitandosi, la banca centrale stampa soldi e con questi compra i bot, "monetizzando" la spesa dello stato che adesso può usare quei soldi. Funzionava sul serio così?

      grazie mille

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    3. Profe, ma questa è stata anche la terra di Piazzale Loreto. Certo, e qui mi contraddico, Piazzale Loreto è durato un giorno, Mussolini invece quasi 25 anni... (e per carità "matematica" mi limito a contare solo gli anni fino al '45).
      Cmq, per spezzare un bit antigaddiano a favore del sole, meglio creare vespai in tanti campi e tante menti, che non farlo affatto (La Palisse dixit).
      roberto

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    4. Non veniva monetizzata "la spesa", veniva monetizzato il deficit. La parte di spesa non coperta da imposte veniva coperta con titoli, ma i titoli non assorbiti dal mercato dovevano essere acquistati dalla Banca d'Italia. In questo modo alle aste i tassi di interessi nominali rimanevano contenuti al livello ritenuto utile per la conduzione della politica monetaria. Inoltre, gli interessi sui titoli detenuti dalla Banca d'Italia venivano "retrocessi" al Tesoro, per cui su quei titoli il Tesoro pagava un tasso di interesse virtualmente nullo, quale che fosse quello che si era determinato sul primario. Del resto, nell'attivo della banca centrale qualcosa ci dovevi pur mettere, visto che l'emissione di moneta coincide contabilmente con una passività dell'ente emittente. Detto questo, se poi vogliamo cominciare a parlare del sesso degli angeli o di quello della partita doppia accomodati... io stasera vado a cena con un musicologo, voi fate come a casa vostra!

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    5. buon appetito! ... però da un certo punto di vista, che senso ha andare a cercare di vendere i titoli sul mercato primario se puoi farli comprare dalla banca d'Italia? Cioè non era più conveniente fare tutto da soli? E sempre relativamente a questo aspetto, a cosa servono le tasse se posso (nella terminologia donaldiana) stampare moneta ogni volta che serve?

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    6. Tesoro mio (così restiamo in argomento): ti sfuggono alcune cose che la semplificazione starnazzante non può farti cogliere, poiché essa stessa non le coglie.

      La semplificazione starnazzante (SS) si unisce al più retrivo "neoliberismo" (uso questa parola che se condo me non vuol dire una mazza, ma è l'unica che gli starnazzanti capiscono) in almeno due cose: la prima è il non capire che il "debitopubblico" (tutta una parola) ha anche risvolti positivi: la secondo è il non capire che la moneta non crea l'inflazione.

      Circa il primo punto, il Tesoro colloca titoli sul primario perché il mercato comunque domanda titoli pubblici, che sono una forma poco rischiosa (se ben gestita) di allocazione della ricchezza finanziaria. In un mondo senza debito pubblico, il risparmiatore ha due alternative: o tenere i soldi sotto il materasso, o prestarli a imprese private che comunque falliscono più spesso e peggio degli Stati. Chiaro?

      Altro aspetto che tu, da vittima della (per fortuna non delle) SS non cogli, è che le imposte servono comunque, perché hanno una funzione redistributiva (imperfetta, distorta, ecc. ma ce l'hanno): chi è più ricco contribuisce di più. Come la attui questa funzione se risolvi tutti i problemi stampando moneta? Ecco, questo, ad esempio, le SS e il loro simpatico capo pennuto non lo sanno.

      Capito mi hai? Se no continuiamo a parlarne, perché è importante.

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    7. Questo è un punto importante, sul quale molti piddini sprecano fiumi di parole. Per loro le imposte hanno una unica funzione: il finanziamento della spesa. E allora articoli di giornale e interviste a romperci con l’evasione fiscale (ora dico una cosa forte spero di non essere cacciato). E’ importante pagare le imposte perché altrimenti lo Stato come ci fornisce i servizi pubblici? E allora convention di Bersani e Vendola su come risolvere la crisi: basta combattere l’evasione fiscale e la criminalità così il debito pubblico si azzera e cresce pure il PIL. Ma scusi prof. una domanda, l’idea che mi sono fatto è che se io evado a faccio una transazione in nero, quello che incasso senza applicare le imposte non dovrò comunque spenderlo da qualche parte prima o poi? E se lo spenderò in Italia non ci sarà un momento in cui comunque le imposte su questo reddito, che passa di soggetto in soggetto, prima o poi (se il reddito rimane in Italia) dovranno essere applicate? La cosa invece cattiva che faccio con l’evasione non è togliere i servizi pubblici perché lo Stato perde entrate, ma forse perché scarico su qualcun altro l’onere della diminuzione del potere di acquisto. Ora non vorrei che passasse il messaggio che mi piacciono gli evasori (sono pure un lavoratore dipendente quindi figuriamoci se posso evadere), però credo che gli argomenti per i quali combatterla siano diversi. Forse per equità redistributiva, ma non certo per risolvere le crisi di “debitopubblico”.

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    8. mi mancano ancora pochi "commenti" (preferisco chiamarli interventi/contributi) da leggere e poi posso andare a coricarmi. Ammetto che la vista e' un po' sfuocata, ma la voglia e il desiderio di "imbattermi" in una bella spiegazione delle sue o anche in un semplice spunto (di riflessione o approfondimento) mi tiene qui legato alla sedia fino allo sfinimento. E ne sono felice.

      Sa perchè? perchè ad esempio trovo spiegazioni tipo quella scritta qui sopra, per me, ignorante in materia con probabili evidenti limiti di intelligenza e comprensione, trovare spiegazioni così è un'autentica fortuna. Mi aiuta enormemente a capire e per questo le sono grato e staro' altre mille volte qui a spulciare in modo maniacale il suo blog.


      Vede, prenda questo messaggio per quello che è: un messaggio per lei, non per il blog e quindi da pubblicare, poco mi interessa la visibilita' e ste cose.

      Il messaggio e' ancora una volta di ringraziamento e di incentivo, almeno spero arrivi questo.


      Io sono andato a rimini per capire..e sono tornato che non ho capito nulla di piu' di quanto gia' da solo, curiosando per internet gia' non sapessi. Barnard mi ha aiutato a mettere a fuoco alcune cose, altre cose poi onestamente mi sfuggono.

      Resta il fatto che ho insistito su questa strada, e 3 settimane fa sono andato fin in val di susa, armato dei miei soliti 2 amici, dove c'era tra l'altro anche Gennaro Zezza (a cui ho parlato del suo blog come spunto per una mia domanda..e ho scoperto piacevolmente che lui la legge! :) ) , nino galloni, fernando rossi, pallante... una giornata interessante, ma anche li', su taluni argomenti, io, sia maledetto il mio (limitato?)intelletto, non sono uscito a fine giornata con le idee chiare, ma bensi' con ulteriori dubbi.


      Spero non mi "aggredira'" ne sbeffeggera' come sovente i presunti esperti improvvisati di economia e geopolitica del web usano fare quando si osa chiedere loro circa il "signoraggio".
      Io ad oggi, ancora non ho capito come funziona la moneta, titoli di stato,interessi, stampa, banche centrali, tesoro ecc ecc.. in altre parole, per me, la parola signoraggio ha significato pari a zero, o forse pari a tutta la confusione che viene starnazzata da chi e' pro/contro/negazione/amplificazione di questa parola.

      Io, nel mio piccolo, credo che sarebbe utilissimo comprendere come funziona la moneta in uno stato, e relativo percorso che questa moneta fa. Cosi, giusto per capire e per potersi difendere dalla marea di video, articoli e fanatici che tutto fanno fuorche' aiutare a capire.

      Zezza quel pomeriggio, a mio parere non e' stato chiarissimo e non ho avuto sensazioni eccelse dentro di me, lo confesso.. ma cio' non toglie che l'ho ringraziato per avermi dato ascolto e provato a rispondere alla mia domanda.

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    9. Mi scusi se le ho scritto tanto.. come le ho detto, sono cottissimo in questo momento e probabilmente ho scritto troppo e male.. spero pero' le sia arrivato quel che cercavo di dire:

      - mi ha fatto un enorme piacere a dare le spiegazioni qui sopra sulle imposte e collocazione dei titoli di stato.. magari sono cose elementarissime, ma a me spiegazioni cosi' aiutano tantissimo ad orientarmi.

      - spero ci saranno occasioni future di leggere spiegazioni su argomenti simili... mi hanno chiesto di aderire al gruppo dell mmt, ma non ce l'ho fatta a buttare anima e corpo verso qualcosa che non capisco e non riesco a fidarmi al 100%.. altri si'

      - faro' di tutto per provare ad esserci e con i miei 2 amici interessati fare la trasferta a quella giornata che sta organizzando per discutere sulla crisi dell'eurozona.. mi creda, e' 1 anni che non ho piu' lavoro, ho 31 anni, e non e' facile venir fino a la', ma se questo puo' contare qualcosa, io ci provero'


      Ogni volta che le voglio scrivere qualcosa, mi fermo sempre e non lo faccio perchè poi succede che come ora: inizio a scriverle e non mi fermo piu'!

      Mi perdoni se le ho letteralmente rubato tanto tempo epr leggere questo messaggio.. cerchero' di scrivere meno la prossima volta :)

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    10. mmm..premetto che ho letto abbastanza accuratamente il famigerato lavoro di Donald e devo dire che vi trovo molto in comune con quanto scrive lei (oppure non ho capito niente né di uno né dell'altro). In particolare anche "quell'artro" dice sia che il debito pubblico può avere risvolti positivi (anzi è fondamentale che esista), sia che non necessariamente la moneta crei inflazione, quanto piuttosto lo spenderla male. Riguardo alle tasse, probabilmente quello che il mio cervello fa fatica a comprendere è l'uso dei soldi, ricavati dalla tassazione, per la spesa pubblica quando si ha già a disposizione "denaro gratis". Non contesto il fatto che le tasse abbiano funzione redistributiva, quanto che questi soldi debbano poi essere usati dallo stato per la spesa, se lo stato ha a disposizione "fondi illimitati" tramite i titoli di stato allora i soldi delle tasse li può gettare via subito dopo averli raccolti..o no?

      grazie..per la comprensione! :D

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    11. Scusa Marco ma non ti capisco. So che il polverone alzato da Donald ancora non è calato, però... il fatto è che lo stato SI FINANZIA O CON IMPOSTE O CON DEBITO. Quindi: ENTRAMBI SONO MEZZI DI FINANZIAMENTO. Traduco: finanziarsi vuol dire trovare li sòrdi (in romanesco si capisce meglio).

      Punto secondo: ENTRAMBI QUESTI METODI DI FINANZIAMENTO HANNO EFFETTI REDISTRIBUTIVI. Le imposte, è chiaro, li hanno attraverso la progressività (o la regressività, se sono regressive come le imposte indirette - l'IVA sul pane è la stessa per Elkann e per te).

      Ma anche il debito li ha, questi effetti redistributivi. Mi sembra chiaro che nel momento in cui opti per un sistema (quello post-divorzio del 1981) che fa schizzare verso l'alto i rendimenti REALI dei titoli di Stato, lo fai ANCHE perché vuoi trasferire reddito dai contribuenti (tax-payers) ai detentori dei titoli (rentiers). Va da sé che, esattamente come un produttore è anche un consumatore, spesso un rentier è anche un contribuente. Diciamo che tutti i rentier DOVREBBERO essere contribuenti (e sui redditi da capitale, in particolare, contribuiscono con una aliquota ridicola), mentre NON TUTTI i contribuenti sono rentier.

      Allora, mettiamola così: il mondo che preferisco io è un mondo nel quale tutti pagano le tasse (perché questo in effetti risolverebbe MOLTI problemi), e nel quale lo Stato non esercita una potente azione redistributiva a favore della rendita finanziaria tramite meccanismi "orientati" di collocamento del debito (meccanismi che lo "costringono" ad andare sul "mercato", con la banca centrale sempre pronta a fargli lo sgambetto in nome della di lei indipendenza).

      Chiaro?

      Applica più e più volte il collirio di queste mie sagge parole sulle tue pupille arrossate dal polverone alzato dal quel patetico dilettante (pazzo o prezzolato poco importa) e in capo a settantasette volte sette giorni forse potrai intravedere la luce in fondo al tunnnel... ma sarà un Pendolino...

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    12. @Paolo

      Grazie per l'incoraggiamento. Non ho capito se dovevo pubblicarlo o meno. Molti che si sono espressi come te hanno chiesto di non essere pubblicati (evidentemente per non essere linciati da Qui, Quo e Qua). E sono molti. Cioè: quello che io, sulla base della mia esperienza didattica, pensavo, di un certo tipo di eventi, si è dimostrato tragicamente vero. Ma va bene così.

      Non esiste il modo sbagliato di dire la cosa giusta. Come ci spiega il nostro amico Schneider, il medium è il messaggio, e se il medium è una convention berlusconiana, il messaggio è reazionario ipso facto.

      Circa il convegno, aspettate che capisca che tipo di partecipazione ci sarà. Non credo che sentire un nutrito gruppo di economisti germanici dire che è colpa nostra in inglese dimostrandolo con i penultimi ritrovati della scienza econometrica possa essere un'esperienza molto produttiva per voi. Il programma del convegno sarà pronto verso il 20 maggio, e a quel punto si potrà capire se e quanto e per chi potrà essere interessante prendervi parte.

      Per conto mio, sto già pensando a come organizzare un evento più divulgativo, quello sì aperto a tutti i Goofynomisti.

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    13. @Simone

      Scusa... non capisco...

      Quindi secondo te non ci dovrebbero essere imposte? Così, tanto per capire... E puoi veramente credere che al mondo esista una cosa gratis (in offerta illimitata)... Sicuro sicuro sicuro?

      E poi cosa significa "spendere male" la moneta?

      Vedi, mi ripeto: il problema dei donalditi è che in fondo venerano l'MV=PT peggio di un governatore della Fed pre-1929. E non se ne rendono conto! Aiuuuuuuuuuuuuuto... Vedi intanto di rispondermi, poi si va avanti...

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    14. ok allora cerco di spiegarmi attraverso il donald-pensiero, premettendo però che mi convince fino ad un certo punto (altrimenti non sarei qui). Secondo questi infatti se noi avessimo a disposizione la mitica "moneta sovrana" potremmo andare a vendere i titoli di stato alla nostra banca centrale che li comprerebbe e finanzierebbe il nostro deficit, potenzialmente per un tempo infinito. Da cui l'ovvio corollario "a cosa serve allora pagare le tasse" ? Sempre seguendo quanto ho letto, il pagamento delle tasse ha altre finalità che non il sostentamento della spesa pubblica, ovvero, come lei diceva, la redistribuzione della ricchezza, oppure (cito come esempio dal testo a cui faccio riferimento) il sanzionare comportamenti ritenuti dannosi, ad esempio tassare fumo e alcol perchè così si spera la gente ne faccia meno uso. In sostanza si dice chiaramente che non è necessario pagare imposte perchè lo stato possa finanziare la propria spesa (sempre nell'ipotesi-mantra di moneta sovrana). Sullo "spendere male" devo fare una rapidissima premessa. Sempre secondo loro i soldi che lo stato ottiene finanziandosi "aggratis" vanno investiti in attività che siano realmente produttive, ad esempio lo stato potrebbe farsi carico di pagare uno stipendio a tutti i disoccupati per impiegarli in attività socialmente utili o comunque come forza lavoro, avendo a questo punto una capacità illimitata di sostenere i costi dei salari dei lavoratori ("per forza!" ho pensato io, se ci sono soldi illimitati..). Il problema dello spendere male posso allora riassumerlo così: se lo stato quindi si autofinanzia il deficit e poi va a spendere i soldi in qualcosa che NON è produttivo (ad esempio il ponte sullo stretto oppure in generale la corruzione) in qualche modo aumenta la quantità di denaro circolante senza che vi sia un reale aumento della produzione o della capacità produttiva (non ho costruito qualcosa di utile = ho buttato i soldi) e questo può portare a inflazione. Quindi spesa buona = faccio qualcosa di buono con quei soldi, cioè li spendo per creare qualcosa che abbia un valore. Poi in realtà dice anche che in caso via sia inflazione è sempre possibile con le tasse drenare liquidità ai cittadini e quindi riportare la quantità di moneta circolante ai livelli "giusti".
      Si, adesso sembra proprio un free lunch!

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    15. Senti, io voglio bene a tutti, ma ora sono in pieno "happy hour" e mi sto occupando di cose serie (il declino economico dell'Italia) in modo serio (la legge di Thirlwall). Per il folklore dammi il tempo di metabolizzare l'alcol e di finire il draft che sto scrivendo. Mi sembra del resto che le risposte te le stia dando tu da solo... a meno che istwine non intervenga per dirci che sono giuste!

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    16. Simone,

      la cosa è un po' più complessa. fai così, se sei realmente interessato a capire il grande segreto dietro l'annosa ormai trita questione MMT puoi fare due cose, o chiedere a Paolo Barnard di spiegarvelo una volta per tutte con un articolo, transazioni punto per punto. oppure puoi dare la cera, togliere la cera, armarti di pazienza e seguire punto per punto quello che andrò a scriverti qui, il che è lungo e pedante, oltre che difficile, difficilissimo anzi impossibile se non sei un eroe internazionale. Simone, sei un eroe internazionale? se sei solo un eroe nazionale, ti prego di non farmi perdere tempo. se sei un eroe locale invece lo puoi capire. se sei un eroe ospite no.

      insomma, come vedi ci son determinati parametri da soddisfare. fammi sapere al più presto che tipo di eroe sei.

      grazie per la disponibilità,
      istwine

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    17. Mi sono spiegato male, purtroppo. Tra l’altro Donald non ha mai parlato, mi pare, di evasione fiscale o delle 2 funzioni principali delle imposte sui redditi. Diciamo che non sono un donaldiano, ma l’ignoranza è tutta farina del mio sacco.
      Comunque siamo d’accordo. Infatti, quello che volevo dire, è che la politica di centro sinistra usa slogan che risaltano il ruolo di finanziamento delle imposte e poco il ruolo redistributivo, dichiarando contro l’evasione di qua e contro la ricchezza sommersa della criminalità di la. Così la gente pensa che è vera l’equazione lottaevasione=abbattimentodebitopubblico/crescitaPIL. A mio parere (ed è su questo che mi piacerebbe confrontarmi) l’evasione fiscale non crea problemi di entrate (perché, se non vanno all’estero, i redditi evasi devono essere spesi e quindi prima o poi lo Stato otterrà l’entrata dalle transazioni successive. Certo se viviamo in un mondo senza sostituti di imposta ed evasori l’esempio non vale) ma problemi di redistribuzione, perché chi evade scarica il peso impositivo su un altro soggetto mantenendo un potere di acquisto pari al 100% del reddito prodotto. Se non sono chiaro allego un power point.

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    18. Mmmmh... questa cosa dell'eroe rinvia a qualche donaldata che mi sfugge! Perché poi, se c'è una cosa che mi piace di come mi ha fatto mamma, è proprio questa: che io vado a intuito. E quindi... ma voi ci credete che io donald.info non l'ho aperto nemmeno una volta? Ma l'avete letto mai Pasolini quando dice "io so". Sì, istwine, anche io so che a te Pasolini non piace. Ma il punto fondamentale di quell'articolo è che Pasolini stabilisce una Grundnorm: essere intelligenti serva a evitare di perdere tempo...

      Dai, facci fare due risate, da dove viene questa tassonomia (o tassidermia) dell'eroe? Se mandi il link prometto di fare un'eccezione alla regola...

      P.s.: appena arrivo a Roma arrivano le dispense di econometria.

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    19. @Marco

      Allega pure, ma dopo venti anni passati a studiare i conti pubblici sappi che non mi troverai d'accordo, se la cosa ti interessa. Banalmente, ti sfugge che i redditi vengono tassati a ogni passaggio, e quindi che chi si sottrae a un passaggio sottrae risorse alla collettività.

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    20. Che vuol dire buttare i soldi? Vengono buttati nel water? E' denaro che rimane nell'economia. Magari per colpa della corruzione si poteva costruire un ospedale in più o si poteva offrire un servizio migliore, ma comunque quel denaro, accreditato in banca, verrà usato sia dalla banca e sia da te :D, per acquistare beni, come un panfilo o una villa, investito nella propria azienda o per ultimo per finanziare una campagna elettorale.

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    21. vediamo se riesco a inviarle qualcosa via e-mail.

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    22. per quanto ne so, la funzione delle tasse elencata da te, Alberto, è la stessa anche per quelli. l'unica cosa che non condividono è che siano un "mezzo di finanziamento". il perché è lungo e attiene ai rapporti con la BC, le banche e i sistemi di pagamento interbancari.

      comunque disse il solito autore "ho chiamato in Italia cinque eroi dell’economia mondiale a confermarvi tutto ciò che vi avevo svelato". è nell'ultimo articolo mi pare. cosa sia un eroe dell'economia non lo so, ma è apposto così.

      detto ciò non è che non mi piace Pasolini, non mi piacciono quelli che si autodefiniscono "intellettuali". tutti ce l'hanno l'intelletto (magari non lo usano, ok) e tutti respirano, ma non sentirai mai nessuno definirsi "un respiratore".

      PS: tranquillo, comunque grazie mille.

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  34. dato che si parla di ironia ecco quella della storia esser d'accordo con Sandro Bondi
    "Sandro Bondi, Coordinatore Pdl, in unanota afferma: "Io credo che un Paese serio riunirebbe con urgenza il Parlamento per discutere e trovare un intesa la più ampia possibile su un punto cruciale. Sul fatto, in sintesi, che le politiche europee, fino ad oggi condizionate dagli interessi e dalla miopia politica della Germania, rischiano di gettare l'Europa intera in una paurosa recessione, che, come la storia ci dovrebbe insegnare, prepara sempre le condizioni di forti tensioni sociali, di imprevedibili sommovimenti politici e in ultimo di pericoli autoritari. Se non si affronta la causa principale all'origine dell'attuale recessione, e cioè l'imposizione a livello europeo di politiche di austerità che per di più renderanno impossibile raggiungere gli obiettivi di bilancio, tutti gli sforzi dei governi nazionali, di qualunque colore politico, saranno perfettamente inutili

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    1. Vorrei chiarire una volta per tutte che la situazione nella quale i piddini ci hanno/si sono messi è così assurda che di simili ironie della storia personalmente ne sto vedendo una al giorno da tre anni a questa parte. Ma non mi fanno ridere, come sicuramente non fanno ridere nemmeno te: mi fanno piangere di rabbia.

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  35. Io non ho fatto nemmeno la scuola radio Elettra ....ci puoi dire di più' sulla critica di Friedman? Altrimenti questo passaggio che sembra interessante rimane un po' oscuro

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    1. Il marzo 1968 esce sull'American Economic Review (una delle top ten in economia) un articolo di Milton Friedman dal titolo "Il ruolo della politica monetaria", che riprende la prolusione che Friedman aveva tenuto nella sua qualità di presidente dell'American Economic Association nel dicembre precedente 1967. Uno degli scopi di questo articolo era quello di suggerire (senza alcuna particolare dimostrazione né matematica né empirica, cioè basata su dati) che la curva di Phillips è verticale, cioè che esiste nell'economia un tasso di disoccupazione naturale compatibile con qualsiasi tasso di inflazione, per cui non è vero che accettando tassi di inflazione più alti si può avere minore disoccupazione (né il contrario). Il dibattito su questa storia comincia lì, ed è evidente lo scopo: quello di mettere in dubbio l'efficacia di politiche attive di tipo keynesiano, ad esempio in campo monetario.

      Il resoconto del dibattito empirico lo fa Fuhrer nell'articolo citato, e ti ricordo che l'articolo in questione viene da una banca centrale statunitense, non dalla redazione di Lotta comunista (con tutto il rispetto). Quindi, eventualmente, sarebbe distorto non esattamente in senso keynesiano. Non so se è chiaro.

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    2. E aggiungerei che non c’hanno azzeccato neanche con la teoria sulla moneta esogena per controllare l’inflazione. Guardiamo i risultati della politica della BCE oggi.

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  36. non ti inAlbertare

    Meglio Economista tecnocrate che antropomorfo minchione!

    ...dai puoi pubblicarla ... non è riferita a nessuno ... è una affermazione apodittica così... a se stante... chi mi domando e chiedo, ma chi di fronte all'ardua scelta, esiterebbe!

    (..) In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore, quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: "Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?" (..)
    Indro Montanelli

    Alex

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    1. Caro Alex, ogni tanto mi inalberto per motivi di signalling che sono chiariti nella risposta a Marco qui sotto. Montanelli in un certo senso non aveva torto, ma questa non è una scoperta. Una parte del suo non aver torto è proprio la paura degli italiani, paura di considerarsi alla pari degli altri. Tafazzi, in fondo, è contento: al posto del "sapere aude" lui mette un manager Audi, e pensa di essere diretto meglio da quest'ultimo che dalla propria testa, nonostante tre millenni di storia non diano proprio indicazioni univoche in questo senso.

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  37. Buongiorno Prof!
    Volevo fare alcune precisazioni in merito al mio commento di ieri.
    Ovviamente la mia frase ironica "ma qualcuno non aveva detto che l' Euro ci proteggeva", non era riferita a Brancaccio, ci mancherebbe, da lui ho moltissimo da imparare; ma al commento del suo lettore che lei cita nel post "La crisi, la svendita, e mi’ cuggino: riflessione sull'art. 18".

    Brancaccio nel suo scritto "L' UNICA COSA DA FARE" ( è riuscito a scaricarlo ? )dice, testuali parole :

    ... Come ho detto e scritto più volte, la preoccupazione principale dei tedeschi non verte sul mero pericolo di un default e di una svalutazione da parte dei paesi periferici. Simili eventualità ovviamente darebbero svariati problemi alla Germania, poiché ridurrebbero il valore dei crediti posseduti dalle banche tedesche e ridurrebbero la competitività delle imprese tedesche. D’altro canto, però, andrebbe pure ricordato che una eventuale svalutazione ridurrebbe il valore dei capitali situati nei paesi periferici, e quindi darebbe occasione ai capitali tedeschi di effettuare “shopping a buon mercato” nel Sud Europa: dalle isole greche alle banche italiane, le opportunità di acquisizione estera diventerebbero innumerevoli. In altre parole, una eventuale esplosione della zona euro non interromperebbe il processo di centralizzazione dei capitali e la connessa “germanizzazione” europea.
    I veri timori, in Germania, vanno dunque ben al di là di una crisi della zona euro. Ciò che i tedeschi davvero temono è che “se salta la moneta unica potrebbe saltare anche il mercato unico europeo”. La loro preoccupazione è che i paesi periferici estromessi dall’euro si vedano a un certo punto costretti anche a introdurre controlli sui movimenti di capitali e al limite di merci. Questo costituirebbe un enorme problema per la Germania, la cui strategia di sviluppo da decenni si basa su esportazioni realizzate in larghissima misura in Europa, guardacaso grazie agli acquisti a debito effettuati dai paesi periferici oggi sotto attacco.
    Vorrei ricordare, in proposito, che di fronte alla prospettiva di una opzione di uscita dall’euro dei paesi periferici, il presidente dell’associazione esportatori tedeschi, Anton Boerner, ha lanciato un preciso messaggio politico: “La Germania può senz’altro vivere senza l’euro, a patto che il mercato resti libero”. E la stessa cancelliera Merkel, per raccattare i voti al Bundestag necessari a elargire qualche modesta risorsa al fondo salva-stati, agita lo stesso spauracchio: “se salta la moneta unica, potrebbe saltare l’intera Europa e il mercato unico”...

    Mi sembra che Brancaccio intenda dire che, il solo ritorno alla moneta sovrana degli stati del sud, con conseguente svalutazione, ACCELEREREBBE un processo già in atto ( usufruendo del famoso ulteriore sconticino, dovuto alla svalutazione del 20% del valore, già comunque crollato del 60 / 70 %, delle società ). A meno che con il ritorno alla lira ad esempio, non si applichino politiche protezionistiche che limitino il mercato ( quello che temono i Tedeschi ).

    P.S. Se vuole le invio lo scritto di Brancaccio.

    Buona Domenica.

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    1. Senti, Leo, lo scritto di Brancaccio lo ho letto, ma forse tu non hai letto bene il mio. Allora: te lo dico chiaro e forte, così ci capiamo: su questo punto specifico Brancaccio HA TORTO. Tu lo sai quanto è il 20% del 60%? Non è una cosa che sposta molto. Il problema è il 60%, e quel problema lo ha causato l'euro, creando un sistema rigido e asimmetrico estremamente favorevole alla speculazione contro gli asset dei paesi periferici. Se avessimo distribuito il 20% di svalutazione in 20 anni, nessuno se ne sarebbe accorto.

      De che stamo a parla'?

      Vuoi difendere l'euro: accomodati!

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    2. p.s.: ed è assolutamente ovvio che misure protezionistiche e di controllo dei movimenti di capitale si renderanno necessarie, e in questo paese non schiavo, non colonia nel quale ho la fortuna di trascorrere ancora pochi giorni se ne parla tranquillamente in campagna elettorale, come pure della nazionalizzazione delle banche. Ieri ho conosciuto il segretario degli economisti atterrés che mi ha fatto morire dal ridere raccontandomi la reazione di una italiana in un meeting internazionale alla proposta di discutere scenari di uscita dall'euro. Se le avessero detto che suo figlio era finito sotto un pendolino avrebbe mostrato più compostezza. Ecco: oltre ad aver rovinato il nostro paese, certi imbecilli (in senso etimologico, si intende) ci fanno anche fare delle belle figure all'estero!

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    3. Buonasera Professore,
      se le mie domande sono da imbecille non si arrabbi... e se lo ha già scritto da un'altra parte mi metta il link, abbia pazienza ma ho tanti arretrati da leggere e tutto da imparare...

      Dice che se avessimo distribuito il 20% di svalutazione in 20 anni nessuno se ne sarebbe accorto.
      Vorrei chiedere se la svalutazione dell'euro non avrebbe anche reso l'Europa un po' più competitiva. Non è un po' altino l'euro? è la Germania che vuole tenerlo così alto o dipende soprattutto da fattori internazionali più complessi?

      Poi stavo pensando che l'ordine di fare i "compiti a casa" è stato piuttosto umiliante e maleducato, specie se quei tronfi arroganti sono i primi a non aver capito la lezione e insistono a pretendere i compiti sbagliati. Le brutte figure mica le facciamo solo noi italiani e quella che sta facendo la Merkel ha conseguenze molto più gravi di quelle di una giornalista italiana qualsiasi.

      I francesi saranno pure aperti, liberi, arguti e coraggiosi in patria, ma non mi paiono all'altezza di quanto dice in ambito europeo (o almeno non lo è Sarkozy che scodinzola intorno alla Merkel. E non lo è neppure Holland stando a quanto ha scritto, né lo sono quelle persone con cui ha cenato che chiedevano più Europa).

      Sul blog di Gennaro Zezza, dai lei citato con stima, ho visto il filmato "Economia e finanza per il benessere sei popoli".
      Il titolo mi è piaciuto: finalmente qualcuno che pensa all'economia come strumento per far star bene la gente e non per arricchire ai danni delle altre persone e degli altri popoli.
      Poi l'ho guardato e il prof. Galloni tira fuori signoraggio, moneta complementare, moneta sovrana... mah???

      Un'ultima cosa: ho iniziato a leggere le sue dispense e ho visto che nell'esempio Donald rappresenta il sistema bancario. Non avevo mai osato chiederlo, quando usate questo nome vi riferite alle banche?

      Scusi se abbasso il livello del blog, se la disturba mi cestini, capirò e mi limiterò a leggere.

      GRAZIE
      Silvia

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    4. Notte Prof !
      Mi scuso se non sono stato chiaro nel mio commento.
      Io non volevo ne difendere ne criticare lo scritto di Brancaccio, ho cercato solo di interpretarlo,magari l' ho fatto in modo errato, ma come ripeto era solo un tentativo di interpretazione.
      Il suo post l' ho letto bene, ed ho capito che ad una società che ha già perso il 70% del valore iniziale, il 20% del valore che perderebbe ( il 30% rimasto )con la svalutazione, rappresenterebbe solo un microsconto.
      Per quello che riguarda l' euro, non solo NON lo difendo ma lo RINNEGO! Per me è un cancro economico.
      Io vorrei tornare ad una moneta sovrana, libera, fluttuante e senza vincoli tipo SME.

      Anche se devo ammettere che quando parlo con le persone, e gli prospetto l' abbandono dell' euro ed il ritorno alla lira, come soluzione delle nostre sofferenze, molte mi guardano come se fossi una persona scappata dal manicomio !
      Neanche l' evidenza convince questa gente che stiamo cadendo nel baratro.
      Poi tutti si lamentano se la benzina costa 2 euro, ora mai mi conviene comprare il Brunello di Montalcino piuttosto che fare il pieno ! Anche se il Marina Cvetich mi piace di più. :-)
      Spero di aver chiarito l' equivoco.
      Buona notte... In attesa del prossimo post...

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    5. @ Silvia

      Non parlavo di svalutazione dell'euro ma della lira.

      Sono d'accordo sul fatto che l'atteggiamento dei politici francesi è totalmente inadeguato, ma tieni presente che tu vedi solo due pupazzi, chiamati comunque a fare lo stesso lavoro.

      Cosa ha detto Auriti non lo so e non so cosa ne pensa Zezza.

      Amica cara, chi è Donald è stato detto chiaramente nel post più letto di questo blog, quello nel quale ho detto quello che tutti pensano, ma che nessuno aveva il coraggio di dire. Dai un'occhiata. Nulla a che vedere con le mie dispense (scritte sette anni oro dono).

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    6. ma come si può essere così sadici e costringere un'affezionata e gentilissima lettrice a spulciare un'ottantina di post alla ricerca di indizi sull'identità dell'innominabile ! Senza nominarlo diamole almeno qualche traccia e qualche informazione
      Donald = Paperino
      Donaldizzarsi = essere vampirizzati da Donald
      Dedonaldizzarsi= rinsavire
      Starnazzare = agitarsi come Donald, come un pennuto
      Inoltre "ha gli occhi vicini" (elemento di carattere lombrosiano)

      Le sue iniziali sono P B
      Si manifesta principalmente nella città di Rimini

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    7. Grazie per la risposta Professore e grazie Contessaelvira, neanch'io non ho fatto neppure la scuola Radio Elettra e sono arrivata in questo blog in ritardo di decine di post...

      Silvia

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    8. Mi sono dimenticata un pezzo,
      sì avevo letto che che la svalutazione di cui parlava era riferita alla lira, ma visto che lei non sembra avere il terrore della svalutazione come la Merkel, mi chiedevo se la svalutazione dell'euro avrebbe potuto rendere un po' più competitivi i prodotti europei fuori dall'Europa e se avrebbe potuto limitare i danni.

      Un'altra domanda non direttamente connessa a questo post. Mi pare che la lotta all'evasione tanto starnazzata (per restare in tema di paperi) da Monti sia solo una farsa.
      Se è vero quello che dice questo filmato
      http://www.youtube.com/watch?v=NFmFFZf3UaU&feature=related
      perché nessuno fa niente per mettervi fine? Ma qualcuno ha a cuore le sorti dell'Italia e della gente comune in generale?

      GRAZIE
      Silvia

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  38. la leggo un pò pessimista in questi giorni.

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    1. Non sono particolarmente pessimista. Forse un po' stanco. Enfatizzo certi esempi perché sia chiaro, a chi me lo chiede, cosa significa avere un certo tipo di esposizione mediatica o un certo tipo di esposizione politica, che a me NON interessa. Significa dover parlare a gente del genere, che a me NON interessa. L'unica ricompensa che mi aspetto dal lavoro che sto facendo è quella di poter rimanere me stesso. E capite bene che trasmettere il mio messaggio a gente del genere rimanendo me stesso sarebbe impossibile. Ma questo non induce in me un particolare pessimismo, perché non ho mai pensato di cambiare "il mondo". Il mio scopo non è mai stato quello. Ho solo cercato di capire se veramente ero solo su questo mondo. Grazie a molti di voi ho capito che non sono solo, quindi per me il bilancio di questa operazione è positivo.

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  39. Informareperresistere da quel che si legge in giro è un noto sito "fascista" , con anche problemi legali sul groppone. Hanno dovuto chiudere e riaprire "all'estero" per questo... ( .fr infatti è il dominio).

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    1. Io questo non lo so. So solo che in questo momento non mi stupirebbe se siti di "controinformazione" (più in generale, operazioni di controinformazione) venissero gestiti con intenti reazionari.

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    2. Io ce l'ho su facebook e non è un sito fascista. Si avvicina molto a CDC. E non sarebbe neanche intelligente per un fascista aprire un sito in Francia dove esprimersi su alcuni temi si finisce dritto in carcere.

      Alfo

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    3. Diciamo che IxR non ha metodo ed è un po' il simbolo del complottismo internettiano italiota: a volte vengono pubblicati buoni articoli ( come questo ad esempio ) che però guardacaso sono i meno commentati.... ma per in generale è un miscuglio di sinistraggio, signoraggio, complottaggio che va dai libertari americani alla ron paul, passando il grillismo, per il sinistrismo italiano e per il complotto fascio signoraggio contro massonerie nwo ecc. Il risultato? Vi invito a tirare le conclusioni leggendo i commenti agli articoli. Un disastro. Il contributo che hanno dato alla coscienza collettiva in quattro anni non è nemmeno un millesimo di quello dato da questo blog in sei mesi.

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  40. Eh già, gli ingredienti per una simile operazione ci sono tutti: revisione dell'articolo 18 in maniera tale da consentire l'espulsione della forza lavoro più vecchia, liberalizzazione totale dei contratti a termine inferiori a 6 mesi (non bisogna più inserire le motivazioni della stipula del contratto), cancellazione della contrattazione collettiva per le somministrazioni di lavoro inferiori a 6 mesi, riduzione economica e temporale delle indennità, lasciando tra l'altro inalterati i requisiti di accesso all'ASPI e alla Mini-Aspi a quelli della disoccupazione ordinaria e con requisiti ridotti già in vigore, sicché non ci sarà nessuna estensione delle tutele ai precari, finte partite IVA e ai lavoratori a tempo determinato che hanno cambiato più lavori o che sono passati da un contratto a brevissimo termine ad un altro. Infine il nuovo contratto di apprendistato che consentirà il sotto-inquadramento rispetto ai lavoratori che svolgono la stessa mansione(con inevitabile diminuzione della paga), decontribuzione, accesso a fondi regionali e statali per finanziare la formazione, possibilità di derogare il contratto e di imporre la diminuzione dei giorni di ferie, quella dei buoni pasto e il prolungamento dell'orario di lavoro. Inoltre, una volta terminato il periodo di apprendistato, per l'azienda ci sarà la possibilità di usufruire per un altro annio dei vantaggi fiscali, nonché di recedere il contratto senza fornire alcuna motivazione. Insomma, rispetto ad oggi si sfrutteranno ancora di più i contratti a termine e quelli di apprendistato e si spaccerà l'inevitabile aumento della disoccupazione /sottoccupazione come un successo per i gggiovani e per la gggente più svantaggiata.
    Alessio

    RispondiElimina
  41. Errata corrige: ha ragione lei, Profe, siamo ANCORA la terra di Mussolini
    (non sapevo che in Irlanda il 31 maggio ci sarà un referendum per far decidere ai cittadini irlandesi se approvare o no l'inserimento del pareggio di bilancio in costituzione:
    http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/04/lirlanda-si-risveglia-fra-tasse-sulla.html#more )
    roberto

    RispondiElimina
  42. Ciao Prof, ti segnalo questo post di Piga.

    Quando Draghi scende a Cosenza e risolve la crisi.

    http://www.gustavopiga.it/2012/quando-draghi-scende-a-cosenza-e-risolve-la-crisi/

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    1. Ma cosa stiamo dicendo qui? Gustavo ha perfettamente ragione. Anzi, aspetta: non ha ragione lui, o io, o Krugman. Non è così, e più semplice. Ha ragione la logica dei fatti, ha ragione l'economia. E quindi hanno torto gli economisti ideologizzati, cioè prestati a un progetto politico orientato in un senso contrario agli interessi dei più.

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  43. a forza di insistere, pare che qualcuno si stia rendendo conto dello squilibrio interno all'europa provocato dalla Germania:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/14/debito-lignoranza-delle-classi-dirigenti/204502/

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  44. Misterio Monti
    El tecnócrata que llegó de Europa para salvar a Italia es el político con más popularidad de la historia reciente. Pero agotado el relumbrón de sus primeras medidas, empiezan los problemas. Nadie ve en Italia el final del túnel ni signos de crecimiento. Y el tiempo de las palabras ya pasó


    Speriamo che il tempo delle parole stia per finire.

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  45. ahah http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-modello-tedesco-per-la-democrazia-economica/ vi prego cliccate solo il titolo e l'introduzione giustificano il tempo speso..

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  46. Segnalo questa intervista del professor Bruno Amoroso, con la proposta di un euro A e di un euro B. Notevoli le stilettate a Mario Draghi (e dire che vengono entrambi dalla scuola di Federico Caffè! Ma Draghi ha tralignato...e di molto!).

    http://www.abruzzoweb.it/contenuti/il-professor-amoroso-leuro-unidea-folle--monti-rovina-litalia/470744-327/

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  47. http://vocidallestero.blogspot.it/2012/04/relazione-sulleconomia-irlandese-al.html

    La prova che siamo ormai germanizzati a tutti gli effetti.
    La storia è destinata a ripetersi: accettare o no l'egemonia tedesca?
    In Italia dopo 150 anni siamo ancora lontani dalla vera unità e parliamo la stessa lingua ufficiale. Sostituiremo l'inglese con il tedesco nelle scuole primarie?

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    2. Ma il tedesco è una bella lingua, secondo me più utile ai filosofi che agli economisti...

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    3. Scusate avevo letto male. Quello che hanno cambiato all'Universita' e' l' italiano con l'inglese. Ancora peggio...

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    4. è anche la lingua usata per ammaestrare i cani

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    5. Non so quale sia la fonte e a cosa tu ti riferisca, però a questo proposito, sapendo di darti un dolore (e ricordandoti che tu sei pianista e io cembalista), ti segnalo che io ho cercato, finora senza molto successo, di combattere nel mio ateneo una battaglia a favore dell'introduzione di almeno alcuni insegnamenti opzionali in lingua inglese, sulla base del principio tattico che questo avrebbe aumentato la nostra mobilità Erasmsus in entrata (parametro che non mi è chiaro se sia valutato dal ministero), e del principio strategico che l'università è un modello culturale che ha permesso all'Europa di riscattarsi dalla barbarie, e, per sintetizzare, di essere lei quella che ha progettato la bomba atomica, fondamentalmente perché alla base di questo modello c'era una lingua comune. Ora, se questa lingua comune è il latino (com'era fino al XIX secolo), l'inglese (com'è adesso), o l'uiguro (come potrebbe essere nel 2300 d.c.), a me non me ne fotte niente. Quello che mi interessa è comunicare. E ora si comunica in inglese. Non vedo quindi molto scandalo nell'insegnare in inglese in una università italiana, e del resto una conversazione di poco fa con Zezza mi conferma che per certe università periferiche, come la mia e la sua, questa può essere una scelta vincente.

      Te lo dice uno che suona Haendel dai manoscritti, che canta Palestrina dagli incunaboli, che legge Proust in francese, Mann in tedesco e Gadda in italiano, e che sa distinguere Botticelli da Kandinski, non uno che ha fatto il pieiccdì a enuaiù e torna dicendo decade invece di decennio e pai (come le patatine) invece di pi greco.

      Del resto, dico anche managemeent invece di mannàggemente.

      Di converso, vorrei sapere che rapporto hanno con Dante quelli che si stracciano le vesti quando sentono parlare di corsi insegnati in inglese in Italia.

      Quindi mi puoi dare retta.

      Eventualmente facciamo un post sulle ligaturae cum opposita proprietate, così parliamo di cose utili (e eliminiamo un'altra fetta di fascisti dal nostro pubblico).

      (p.s.: tirare bombe atomiche non è bello, lo so, però, perdonami il cinismo, è sempre meglio che farsele tirare. E se leggi Cipolla, ti accorgi che solo nove secoli prima dell'infausto evento, nulla lasciava supporre che noi ci saremmo riusciti. E questo lo dobbiamo all'università, e al fatto che esisteva una lingua per trasmettere ricerca).

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    6. la notizia l'ho sentita in tv, ma non parlava di alcuni insegnamenti ma di laurearsi svolgendo la tesi e la discussione in inglese. Capisco le tue argomentazioni e sicuramente hai ragione. Spero però che la cosa non riguardi il Conservatorio, che come sai ormai fa parte dell'Università,anche perchè tutti i coreani e i russi che abbondano da noi non mi sembra che parlino un inglese decente, piuttosto punterei sull'uiguro o il samoiedo.

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    7. ...e questo sito l'avrei chiamato Pipponomia...suona male eh?

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    8. Lo capisci da te... Devo anche dire che ultimamente, con l'ultima riforma, colleghi più autorevoli di me si sono convertiti all'idea che l'università debba basarsi su un linguaggio universale. Non credo sarebbe un grande scandalo se gli studenti discutessero la tesi in inglese, considerando che l'inglese (più in generale, la capacità di comunicare) sarà l'unica competenza realmente rilevante e valutata per il loro ingresso nel mercato del lavoro. Quindi meglio abituarsi da subito. Il conservatorio ha a sua disposizione un altro linguaggio relativamente universale (nel senso che, chissà perché, anche in quel caso noi occidentali abbiamo imposto il nostro, sbaragliando le fottute scale pentatoniche, gli shruti, e via dicendo). Quindi il problema è diverso: è quello di voler scimmiottare l'università, cosa che crea disastri a tutti i livelli. Ma per parlare di questo dovrei aprire un blog a parte, avendo io un diploma triennale e uno specialistico, e frequentando più insegnanti di conservatorio che professori di economia.

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  48. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/il-professor-amoroso-leuro-unidea-folle--monti-rovina-litalia/470744-327/

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  49. Della serie: "io lo avevo già detto", ecco, nella variante col Lui, un'altra chicca:
    "In un volumetto recentemente edito dalla casa editrice della CGIL l’incipit recita: “ Il Presidente Napolitano l’aveva detto che il debito pubblico era il problema numero uno del paese. … I fatti hanno dimostrato che l’appello del Capo dello Stato è stato quanto mai profeticamente necessario” (S.Piccolo, La battaglia del debito pubblico [sic], 2011)" (in: http://politicaeconomiablog.blogspot.it/2012/03/deve-peggiorare-prima-di-migliorare.html#more ).
    roberto

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  50. Salve Prof,
    studiando la storia delle politiche economiche di Luigi Einaudi, mi è sembrato di trovare un parallelismo non troppo forzato tra quello che lei definisce lo scopo inconfessato dell'attuale riforma del mercato del lavoro e quelli che sono stati gli effetti della "linea Einaudi", ovvero il tentativo di risanamento dei bilanci e di limitazione dell'inflazione che, tramite inasprimenti fiscali e restrizioni del credito, ottenne i risultati che si era prefissata aumentando però la disoccupazione (fattore che poi sarà fondamentale per il miracolo economico, in quanto - come ricorda la curva di Phillips che lei cita - se sale la disoccupazione scendono i salari, e ciò rende più competitivi).
    La domanda che le pongo quindi è: si possono considerare gli effetti delle politiche economiche di Einaudi come un esempio concreto della curva di Phillips (oppure ho frainteso la storia interpretandola troppo)?
    Inoltre, considerando il fatto che l'articolo 81 è ancora un problema aperto - anche se purtroppo solo per pochi e per poco - credo che sarebbe utile confrontare la concezione del pareggio di bilancio di Einaudi con quella degli attuali "tecnici".
    Grazie in ogni caso, anche solo per il lavoro di divulgazione che sta svolgendo!

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  51. Oggi telelavoro dal mio bistrot preferito, Au Chat Noir, 76 rue J.P. Timbaud (angolo rue St. Maur). Spero mi perdoniate se vi confesso che non sono andato a sentire il Sarkonano a place de la Concorde, nonostante lo avessi praticamente sotto le finestre.

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  52. ma è questo?
    http://serveur1.archive-host.com/membres/images/1878532921/sitechatsnoirs/Bar-Auchatnoir/chat_noir_rue_timbaud.jpg

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    1. Sì, io sono dietro l'ultima finestra a destra (lo dico per i droni della Bce).

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    2. Aspettando la convocazione di Zezza... al Marais...

      In laboribus comedes ex ea cunctis diebus vitae tuae.

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  53. Se verrà introdotta più flessibilità in uscita le aziende in difficolta licenzieranno i lavoratori meno qualificati perché sono i meno versatili.
    Il problema è che i meno qualificati sono spesso anche i più poveri (mi sembra un ovvietà e non ho statistiche da allegare).
    Il punto è che i poveri hanno una maggiore propensione marginale al consumo e la contrazione dei consumi provocherà un (ulteriore) calo della domanda interna.
    Io non ho nessun dato ma mi sembra improbabile che il presunto aumento della domanda estera sia tale da compensare il sicuro crollo di quella interna.

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  54. Sera prof !
    In merito alla "disastrosa riforma del mercato del lavoro", cosa ne pensa di questo articolo :

    http://www.economiaepolitica.it/index.php/distribuzione-e-poverta/disuguaglianza-e-flessibilita-lattacco-al-lavoro/

    A me è piaciuto, anche se lei e Brancaccio ci avevate già anticipato il discorso.

    Ho letto anche l' articolo del professor Amoroso riportato su Abruzzo Web e citato quì sopra da "Anonimo Apr 15, 2012 06:13 AM". Nel complesso credo sia un bel articolo, però l' idea del doppio euro ( ... Creando due Euro (nord e sud) raccordati tra loro da un un rapporto di cambio fisso e un patto di soidarietà... )non mi piace proprio.

    P.S. Spero che lei stia accompagnando il suo telelavoro con una buona bottiglia di vino.

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  55. Intervista ad un piddino donaldizzato, omaggiato di laurea ad 'honorem speculazio'.
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    Soros sul Financial Times: Il Futuro dell’Europa non Dipende dalla Bundesbank


    Per il noto finanziere, politico e filosofo Ungherese naturalizzato USA, la crisi dell’euro sta volgendo al peggio. Le operazioni di rifinanziamento a lungo termine della BCE (LTRO) hanno solo temporaneamente bloccato un’incipiente crisi del credito, ma i problemi restano sul tappeto. Il divario tra paesi creditori e debitori continua ad allargarsi, e la crisi, secondo Soros, sta entrando nella fase letale.

    Perché? Grazie alle operazioni LTRO di Mario Draghi, le banche spagnole e italiane si sono impegnate in un arbitraggio molto redditizio e a basso rischio, prendendo a prestito all’1% dalla BCE per poi acquistare i titoli sovrani del proprio paese, a rendimenti più elevati.

    D’altra parte, il trattamento preferenziale riservato alla BCE sulle obbligazioni Greche in suo possesso, ha scoraggiato gli altri investitori dal detenere debito sovrano........

    http://www.investireoggi.it/estero/soros-sul-financialtimes-il-futuro-delleuropa-non-dipende-dalla-bundesbank/

    Articolo originale: Europe’s future is not up to the Bundesbank Apr 11 2012 -http://www.ft.com/intl/comment/opinion

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    1. Scusate... che n'antro ltro non avrebbe risolto nulla mi pregio di averlo detto io per primo! Ma allora perché Soros ha un sacco di soldi e io no? Forse perché lui li voleva. Ed è giusto che li abbia. Unicuique suum.

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  56. Appunto, sembra che 'giorgetto' segua Goofy.

    In reltà, il resto continua su investireoggi.it

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  57. @Claudio

    De gustibus non disputandum est. Solo che il tuo gusto è uguale a quello di Repubblica, il Corriere, il Giornale, Libero, perfino il manifesto (salvo rare eccezioni), molto simile a quello dei vari tg dall'uno al 7 (un'ammucchiata pazzesca, altro che quelle del nosto silvio nazionale!), a quello del pd, pdl, udc, buona parte di idv, sel e rc e infine, e qui spero che un piccolo brivido arrivi alla tua schiena, dopo le offese che hai rivolto a Grimaldi e a me indirettamente (ah, a propoposito il mio cervello non l'ho trangugiato, in compenso sto sorseggiando un ottimo primitivo di Maduria!), infine dicevo il tuo gusto è tale e quale a quello del Presidente della Repubblica giorgio napolitano.

    Fossi in te qualche domanda sulle tue sicurezze inizierei a pormela, vista come è andata a finire l'ultima volta con la Libia; che ne dici?

    Spero che il tuo ottimismo non assomigli all'ottismo della volontà, o a quello della visione che ci ha portato in questa situazione economica drammatica.

    Avresti potuto argomentare un pò meglio e con più rispetto la tua posizione in merito a quanto riportato da Gabriele, lasciando stare le offese personali gratuite e l'arroganza.

    Nulla di personale, ovviamente.


    p.s. siccome qualcuno è stato tacciato di essersi bevuto il cervello, il prof. non obietterà se approfitto per invitare chi abbia voglia di approfondire, di andare a leggere il profilo di F. Grimaldi riportato nel suo blog http://www.fulviogrimaldicontroblog.info/profilo.asp

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  58. Io ho letto quell'articolo dopo che era stato segnalato da Rainews24: l'ho passato via mail a tutti quegli amici molto piddini che alle mie osservazioni continuano a dirmi che i tedeschi sono più bravi di noi, per provare che ormai anche Soros è sulle posizioni del Prof. Bagnai, anche se probabilmente non suggerirà la stessa via d'uscita. Per la prima volta le loro convinzioni hanno cominciato a vacillare (potenza della fama dell'autore). Infatti Soros dice chiaramente che la miopia della Bundesbank e dei politici tedeschi che, oltre ad imporre le politiche di austerità feroce in economie già in recessione, non aiutano nemmeno questi paesi stimolando la crescita del loro mercato interno per favorire le loro esportazioni, porterà questi paesi ad una crisi causata dal debito estero molto grave e prolungata come quella che ha colpito Argentina, Cile e Messico nel 1982 (questi paesi furono travolti dalle politiche ferocemente liberiste imposte loro dai Chicago Boys di Milton Friedman) ed alla fine travolgeranno la stessa Germania (per questo non bisogna lasciare che sia la bundesbank a decidere il destino dell'Europa).
    Devo dire questo paragone mi è piaciuto molto, in quanto mi sono laureato in Economia Internazionale nel 1987 proprio con una tesi sulla crisi del debito di quei tre paesi, ed è per questo che sono terrorizzato dalle politiche che ci sono imposte dalla Germania e dalla BCE; avendo studiato a fondo il caso di cui sopra, ne conosco perfettamente le devastanti conseguenze (in Grecia, niente di nuovo sotto il sole...).
    Purtroppo poi non ho fatto l'economista perchè molto scarso in econometria, ma la macroeconomia rimarrà sempre la mia passione.

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