martedì 24 gennaio 2012

Non è un summit.

Comunicazione di servizio
Sul sito dell'INFER (International Network For Economic Research) è uscito il call for papers del workshop che ho proposto per studiare le exit strategies dalla crisi (incluse quelle dall'euro). Il titolo è piaciuto, gli è sembrato provocative, e lo hanno accettato. Trovate più informazioni nel sito che ho messo su.

Sono molto grato all'INFER per il sostegno che ha dato e la pubblicità che sta dando a questa iniziativa, e in particolare sono grato ai colleghi dell'Università di Coimbra, che ho conosciuto a giugno in occasione di un convegno in onore di Tony Thirlwall, e ai quali, essendoci trovati in tre, un italiano, un greco e un portoghese, mi era sembrato naturale proporre un workshop sui PIGS (anche perché ho lasciato lì un conto in sospeso). Sono loro che mi hanno messo in contatto con INFER: gliene sono molto riconoscente.

Sono molto riconoscente anche ai due studiosi che hanno accettato di intervenire come keynote speakers: Ugo Panizza, che è uno dei massimi esperti mondiali in tema di costi macroeconomici del default pubblico (vi ho presentato qualche tempo fa il suo lavoro su Too much finance), e Roberto Frenkel, del quale ho molto apprezzato, fra l'altro, A developing country view of the current global crisis, per un motivo "sentimentale": la sua spiegazione della crisi Argentina coincide esattamente con la spiegazione che do ai miei studenti della crisi italiana, il che mi conferma in un'idea estremamente ovvia per molti di voi, ma, vi assicuro, fuori dall'Italia anche per il mainstream, ovvero che l'entrata dell'euro, privandoci di sovranità monetaria, ci ha trasformato di fatto dal punto di vista finanziario in un paese in via di sviluppo, cioè in una terra da conquista.

E non voglio dimenticare Josef Brada, che ho conosciuto organizzando a Pescara una conferenza sull'economia cinese tre anni or sono, e che mi ha amichevolmente offerto la disponibilità a pubblicare i migliori lavori presentati al workshop su Comparative Economic Studies, un giornale sul quale si esprimono economisti di un certo livello (poi uno può anche non essere d'accordo, o dire "ma lui aveva detto", o "ma lui non aveva detto", ma il livello c'è e si vede...).

Non è un summit (che non saprei nemmeno esattamente cosa sia, non ne ho mai visto uno organizzato da un'università) ma un workshop, può venire chi vuole, e domandare quello che gli pare. E chi è interpellato darà la risposta se la sa, altrimenti no. Ho cercato di coinvolgere anche persone che la pensassero in modo diverso da me (ad esempio, Elias Soukiazis, di Coimbra, è decisamente pro-euro, o almeno lo era fino a un mese fa), perché mi hanno insegnato che la scienza funziona così, e io, che sono un credulone, ci ho creduto, e siccome sono anche un abitudinario mi sono abituato a pensarla così. Che è poi il motivo per il quale sono sempre grato ai rari troll di passaggio.

Spero di vedere molti Goofynomisti fra il pubblico. E spero anche che l'euro arrivi fino a giugno, altrimenti mi tocca rifare il call for papers e il sito. Il corralito mi piacerebbe vederlo dopo, dall'alto (delle montagne, possibilmente non dei cieli)...

Allora... tenetevi liberi (a meno che non siate tutti invitati al matrimonio di S.P.)!

52 commenti:

  1. Non è che si sposa Standard & Poor's vero? non so se augurargli che l'euro arrivi al suo matrimonio per quantificare i costi di cerimonia, regali etc.
    chi vivrà vedrà.
    Il workshop si tiene proprio all'univ. a Pescara?

    Giuseppe

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  2. Finalmente qualcuno che parla di cose che mi interessano. Sì, si tiene all'università di Pescara, facoltà di Economia. Non so se faremo qualche sessione a Chieti, ma non credo.

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  3. Comunque quando ci sarà il programma definitivo (lista degli interventi, articoli ecc.) vi informerò di nuovo. Dobbiamo decidere entro la fine di aprile, quindi avete due mesi per decidere se c'è qualcosa che vi interessa (non è detto).

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  4. Non è un summit? Certo, il vero summit si terrà a Rimini (24-26 febbraio).
    Per farmi perdonare, le propongo questo ex-ergum:
    "Lo spunto della mia ricerca fu dato dalla mia scarsa generosità verso chi è vittima di certi "impreveduti" che possono viceversa essere prevedibilissimi (p.e. del soldato che fuma nella polveriera e salta in aria con essa)"
    (dalla "Meditazione milanese" del Gaddus, che potrebbe divenire anche pescarese)
    Che peccato non poterci essere! (ma sono ancora alle prese col triangolo di Gordon)
    roberto

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  5. alberto,

    i papers verranno pubblicati in internet a lettura gratuita o bisogna essere iscritto a qualche procedura?

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    1. Basta che la pianti di scassare con la MMT e te li mando io, tanto a me devono mandarli, sai com'è... ;)

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    2. ho già indicato l'indirizzo su a quelli della MMT, così ti mandano tutto il loro materiale, e sò cazzi per te. ah!

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    3. Te lo dico con affetto: di questa cosa non voglio parlare. E tu lo sai che io sono disponibile.

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    4. giusto. le faccio un regalo amichevole:

      http://www.ecb.int/pub/pdf/scplps/ecblwp10.pdf

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    5. Ecco: vedi: scacciata la moneta cattiva, torna quella buona. ;)

      Grazie mille per il lavoro che, data anche la provenienza, mi sia abbastanza autorevole. Come vedete... non ci pensiamo solo noi!

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  6. Se fa qualche sessione a chieti lo dica prima magari riesce a convincere sergio ad offrire. Ricordo che a Chieti c'è una pasticceria molto antica che fa un dolce (la ricetta è segreta) a forma di ciambellone non ricordo se si chiama dolce d'oro pan d'oro non so.
    Così il numero delle cose che potrebbe interessare aumenta :)

    Giuseppe

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  7. Attenzione perché di Sergio ce n'è più d'uno... e entrambi vogliono la maiuscola: non mi mettere nei guai tu che ieri mi ci sono messo da solo! Siamo un po' in dubbio sul chiedere o meno ospitalità al rettorato. A Pescara si sta tanto bene...

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    1. Eh lo so... chiedo scusa per l'OT a Sergio non volevo mancare di rispetto le maiuscole le metto a caso ormai, diciamo che sul Suo blog per quanto mi riguarda Sergio è sempre Polini (mi confondevo anche io fra Sergio Cesaratto e Sergio)
      Detto questo come segno di distensione semmai dovesse capitare il dolce a chieti lo offro io (pagando in corone messicane si intende).

      Giuseppe

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    2. Ma purtroppo lui non verrà perché ha altro da fare e poi, credo, anche perché ho violato il teorema di unicità! Sorry...

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  8. Ma andando un poco OT ... ma realisticamente pensate veramente che l'italia possa uscire dall'euro o la germania rinunciarvi....

    ho l'impressione che questo convegno di pescara potrebbe diventare un vero ^meeting^ annuale...

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    1. opss intendevo ^meeting a cadenza annuale^

      poi magari alberto ci fa un libro e diventa un bestseller (saggistica) 'io e l'euro : covergenza di interessi ^

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    2. Meeting annuale va benissimo. Hai degli strani dubbi... tu non sei italofono, meiner Meinung nach...

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    3. :) per la verita' da quelle parti non si parla bene nè l'italiano nè il Deutsch , comunque io sarei per il latino
      (non il ladino ,proprio quello di paparatzi ) o il Portuguese ...

      (comunque sempre walche quindi , specialmente da quando la latinita' è 'loser' )

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    4. Va bene, allora nel 2013 il workshop lo faremo a Coimbra...

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  9. No caro, non sei off topic, tu no (ripeto: TU no). Io so solo una cosa, quella che ho chiesto anche a Torino a Daveri, e non mi ha risposto (ma voi eravate preoccupati dal cerone!): non conosco esempi di agganci ad ancore nominali forti particolarmente riusciti. Non ha funzionato in Argentina, non ha funzionato in UK, non ha funzionato in Italia nel 1992, non funziona.

    Comunque, se diventasse un meeting annuale, perché no: il posto è piacevole. Vi verrei volentieri a trovare dall'Australia.

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    1. MMmmhhh capisco capisco ... bè certo l'importante è che il luogo sia piacevole e il mare porti un po' di brezza fresca

      non so perchè quest'euristica basata sulle successioni storiche non mi rassicura troppo...
      anche perchè l'intreccio è particolare e diverso dai casi
      citati , francia e germania potrebbero avere interesse a prolungare il ^progetto^euro quanto piu' possibile
      -cosi' sembra-

      (io non l'ho ,ancora, vista quella conferenza di torino ne ho visto una organizzata dallo stesso gruppo dove c'era una canuta proffe dagli occhi vitrei che diceva che l'inflazione è cosi pericolosa e che bisogna dare il massimo sostegno al governo dei professori cosi decenti e dagli intenti cosi' nobili e liberalizzanti ...poi ha dato alcuni -banali-consigli ma tant'è , poi c'era anche scienza che dice sempre le stesse cose anche se sensate ...infatti ha sconsigliato di acquistare btp italiani ma ha confessato di averne acquistati perchè il prezzo era cosi' allettante,fa sempre cosi'...)

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    2. a bella quella sull'australia!:) conosco un tizio che è emigrato in australia , posto stupendo : in bici si va' solo con il casco diversamente ti danno la multa! comunque a parte quello il posto merita davvero ...

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    3. Robert, secondo me non ha senso parlare di Francia E Germania: sono due cose estremamente diverse, anche se i francesi non lo sanno perché non lo vogliono sapere, e questo era chiaro fin dagli anni '70 (del XIX secolo). Feldstein lo dice chiaramente, lo cito spesso. L'interesse è soprattutto tedesco, il che però significa (Goofynomics) che TUTTI GLI ALTRI HANNO UN INTERESSE CONTRARIO. Il problema è vedere quando se ne accorgono. Ma che se ne accorgano lo darei abbastanza per scontato. Salvo imparare tutti (pure tu) lo Hochdeutsch...

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    4. (Hochdeutsch das ist gut für alles genau) Detto brevemente
      lo so , sono impreciso ma i dati li ho presenti , certo che la posizione dello stato francese è ben diversa , pero':
      l'ho asssociata alla germania perchè comunque gode di una rendita di posizione -per quanto sempre piu' scomoda- è parte del duumvirato senza il qualche l'euro non reggerebbe
      lo so a voi interessano i dati e l'analisi , questi miei commenti li lascio anche per creare una livello intermedio fra i dialogo che tieni con sergio e istwine
      (insomma faccio un po' il troll buono per non fare sentire troppi ignoranti e intimiditi i tuoi ospiti okay )
      Poi i dati li conosco anch'io ...e molte banche francesi stanno messe male (via grecia e altro) da quello che mi dicono con hollande non cambierebbe niente nel senso che continuerebbe l'alleanzia con la germania (Facendo pagare gli altri e continuando lo shopping in italia...)

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  10. Non ha funzionato in Tailandia, non ha funzionato fra Repubblica Ceca e Slovacchia (che si sono divise... per rientrare poi nell'euro?), non ha funzionato...

    Ma... ha mai funzionato? La mia domanda (seria) è questa. Sì, abbiamo esempi significativi: la UEBL. Goooglizzatevi e poi mi farete sapere...

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  11. Ah se ne andrebbe in australia? Io avevo pensato alla nuova zelanda ma leggevo che visto che sono intelligggggenti li hanno iperliberalizzato con anni ed anni di anticipo per goderne meglio tutti i vantaggi e mo stanno un poco inguaiati! Che delusione.
    In australia si starebbe meglio dice? vedo un pò quanto vogliono sul conto corrente per farti entrare.

    Giuseppe

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    1. Ma sai che ho dei dubbi? Perché l'Australia, in effetti, ha dei problemi di current account. Mi sono sempre chiesto come faccia a sostenere un indebitamento simile (ma forse dalla crisi in poi le cose sono cambiate?)...

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  12. Prof, a quando un post "storico" in cui ci racconti l'Euro in "versione beta", ossia il Serpente Monetario, e la sua fine?
    Magari è un parallelo che aiuta ancora di più a capire...

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    1. Giustissimo, agli studenti lo racconto, se vuoi ti mando qualche slide, così intanto ti fai un'idea: è esattamente uno degli agganci che non hanno funzionato.

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    2. Si, grazie Prof.

      D'altronde è curioso leggere nel Trattato di Maastricht, uno dei requisiti per entrare nell'Euro:

      "Permanenza negli ultimi 2 anni nello SME senza fluttuazioni della moneta nazionale."

      Vale a dire: siccome non ha funzionato, causando di conseguenza una bella crisi, ora lo rifacciamo, e di gran lunga peggiorato.

      Poi ditemi voi come si fa a non pensar male...

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  13. Santo cielo, scartata la united east basketball league l'unico esempio funzionante nella storia sarebbe sta UEBL fra belgio e lussemburgo? Leggo che poi nel 2002 L'UEBL è diventata BLEU una supercazzola con euroscappellamento?
    Se il belgio si divide o l'euro esplode che fanno la BLEAH? famoso acronimo per belgium luxembourg euro enemies holocaust.
    Prof il meeting lo vogliamo fare li bevono robbbba buona! il dolce lo porto sempre io da chieti in caso di dogana dico BLURP e tutto si risolve. Cose da pazzi...

    Giuseppe

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    1. si intende che enemies sta per anemic... e con questa tolgo il disturbo
      giuseppe

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    2. Esatto: UEBL, quella lì. E non dimentichiamo che il Lussemburgo ha il reddito pro capite più alto (credo al mondo, addirittura)... Vedi come fa bene unirsi a un paese improbabile?

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  14. Professore, quando ha detto che nella storia non ci sono agganci nominali funzionanti e sopravvissuti ci è piaciuto tantissimo!

    Spero di poter partecipare all'incontro.

    Saluti

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    1. Esattamente per verificare questo ho voluto che fosse un workshop aperto anche agli storici.

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  15. Il pil più alto del mondo ce l'ha il Qatar.

    Qualche tempo fa in sede di Consiglio di Cooperazione del Golfo, l'organizzazione di cui fanno parte Qatar, Bahrein, Kuwait, UAE, Oman e i sauditi, si discusse molto seriamente l'idea di una Unione valutaria fra questi paesi. la nuova moneta, che si sarebbe dovuta chiamare Khaliji, non e' mai entrata in circolazione, per le invincibili difformità di vedute su diversi aspetti geopolitici della questione. Eppure 1) sono tutte monarchie 2) sono tutti arabi 3) sono tutti wahabiti (a parte l'Oman) 4) sono tutti molto simili dal punto di vista dei fondamentali macroeconomici.
    LORO non ci sono riusciti. Noi, invece, riusciremo sicuramente a federarci con la Finlandia.

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  16. Bravo Alberto, bella e utilissima iniziativa!

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  17. Sarà anche vero, e la storia è istruttiva, e il dato plausibile, solo che... dove lo hai trovato? Perché i WDI non lo riportano, e per loro il primo è il Lussemburgo, a dollari correnti, a dollari costanti, e a PPA. I motivi sono spiegati nel testo che piace tanto a istwine (Mankiw)!

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  18. (nota: non era per contestare, era per le mie slides!)

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  19. CHE ERRORACCIO!!!

    HO CONFUSO LA PPA COL DATO NOMINALE!

    Secondo i dati FMI a dollari correnti il Lussemburgo e' il più ricco, e il Qatar solo (?) secondo.

    Sempre per il FMI, a parità di potere d'acquisto le posizioni si invertono: Qatar primo e Lussemburgo secondo.

    I deeply apologize.

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  20. Ma tu quale preferisci? La PPA o il dato nominale? Comunque ora sappiamo che un cappuccino costa di più a Luxembourg che a Doha (dove penso che le spiagge siano migliori!). Almeno ora ho capito dove li hai trovati: sul WEO. Invece i WDI non riportano il dato del Qatar. La solita rivalità Fondo/Banca...

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  21. Non gli strumenti per dire quale deelle due unità di misura sia più affidabile. Devo dire che quando i dati econometrici (si chiamano così?) di un paese l'occhio mi cade sempre sullo spread (eh si) tra il pil nominale e quello PPA. Ho notato che:

    1) negli usa e' zero (e grazie tante)

    2) nella maggior parte dei paesi avanzati e' sbilanciato in direzione del dato nominale

    3) fra i paesi meno avanzati e' il contrario- il PPA supera sempre (o quasi) il dato nominale

    4) in genere, più il paese e' povero piu questo differenziale cresce. L'India, per dire, misurata a PPA quasi raddoppia.

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  22. Proprio così. Significa che i paesi poveri sono meno poveri di quello che sembra perché da loro la vita costa di meno (il che, facendo riferimento a una ipotetica "legge del prezzo unico", implica che il loro cambio è sottovalutato, cioè che la loro moneta compra meno beni da noi che da loro). Gli "strumenti" sono qui (ma salta la prima parte sul modello di crescita).

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    1. A proposito delle sue slides e in particolare di legge di Okun, ho provato a verificare l’equazione prendendo i dati OCSE di Germania e Italia. Spero di non spararla grossa, ma mi vengono fuori curve che non seguono lo stesso andamento. Come si spiega? Mando i dati via email perché qui non riesco ad attaccarli.

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    2. Ma sai, spiegarla si spiega bene, è il solito problema: Italia e Germania non hanno lo stesso mercato del lavoro. Poi magari bisogna capire cosa ci dicono questi risultati sul nostro problema.

      Mi è anche capitato di referare un lavoro che con un fessissimo VAR voleva argomentare che il problema dell'Italia sono le rigidità dal lato dell'offerta, individuate nel fatto che le funzioni di risposta all'impulso in una specie di legge di Okun avevano ritardi medi più lunghi.

      Ora, sinceramente, visto che le esportazioni mondiali quando c'è stato il botto sono diminuite del 15%, a me uno che mi parla di shock di offerta non mi sembra che abbia capito molto!

      Quindi... aspetto la tua interpretazione...

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  23. Purtroppo sono influenzato dalle mie idee politiche e a prima vista mi pare un problema di variabili distributive. Non mi pare che il modello di Okun sia applicabile. Inoltre, non so se c'entri molto, i flussi di IDE tedeschi aumentano, mentre quelli italiani diminuiiscono. Spero, per dirla alla palermitana, di non averla "scafazzata".

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  24. Mi sa che cambiamo nome: da domani ci chiameremo Offtopinomics... Mica te l'ho detto io di applicare Okun! Quello servirebbe (in teoria) a capire quanta crescita ci vuole per ridurre la disoccupazione, e prolungata per quanto tempo. Noi siamo in una situazione nella quale se proviamo a crescere ci troviamo ancora più incaprettati al debito estero. Quindi le priorità sono evidentemente: prima si esce, poi si cresce...

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